Il "nuovo" governo Renzi
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Re: Il nuovo governo Renzi
Oh, ieri parlava di giustizia sociale
Ma davvero?
E allora come mai la norma sugli stipendi dei manager pubblici salva il culo a quelli attuali?
Per i prossimi che farete, diventeranno attuali pure loro?
MA CHI VOLETE PRENDERE PER IL CULO?
Ma davvero?
E allora come mai la norma sugli stipendi dei manager pubblici salva il culo a quelli attuali?
Per i prossimi che farete, diventeranno attuali pure loro?
MA CHI VOLETE PRENDERE PER IL CULO?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Il nuovo governo Renzi
http://mediaset.vitv.it/notizie.virgili ... irgilio.it
......................................................
Ormai ne dicono di tutti i colori.Sentite verso la fine del video.Per dare gli 80 euro agli operai dolgono gli assegni famigliari per moglie a carico.
Chi ci capisce qualcosa?
Ciao
Paolo11
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Ormai ne dicono di tutti i colori.Sentite verso la fine del video.Per dare gli 80 euro agli operai dolgono gli assegni famigliari per moglie a carico.
Chi ci capisce qualcosa?
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Paolo11
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Re: Il nuovo governo Renzi
Togliere ai poveri per dare ai Renzie #assegnifamigliari
Renzie continua a raccontare la balla degli 80 euro al mese, in complicità con giornali e tv di regime. Basterebbe andare a leggersi il testo della legge delega ora in discussione al Senato per scoprire che Renzie ha tolto, alle stesse categorie cui ha promesso gli 80 euro, le detrazioni per il coniuge a carico che valgono 700 - 800 euro all'anno, 65 euro al mese circa. La campagna pubblicitaria del venditore di pentole di Firenze finanziata con il sangue delle famiglie italiane. Un voto di scambio a 15 euro. La tua dignità vale così poco?
"Niente più detrazioni per il coniuge a carico: è scritto tra le pieghe della più becera ambiguità del cosiddetto Jobs Act, LEGGE DI DELEGA al Governo, attualmente al vaglio del Senato. La lettera c) dell’art. 5 infatti recita così: " introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”
Cosa si nasconde dietro questa faziosa e ambigua dicitura? Un vero e proprio blitz sulla fondamentale detrazione per coniuge a carico, sostituito con un improbabile ed incostituzionalissimo tax credit! Oggi la detrazione per il coniuge a carico spetta a qualunque coniuge lavoratore/lavoratrice, uomo o donna che sia, che abbia moglie o marito a carico cioè che non abbia superato il reddito di 2.840,51 euro annuo, 5 milioni di vecchie lire. Questa detrazione ammonta all’incirca a 700/800 euro l’anno. Eliminarla sostituendola con questo cosiddetto tax credit significa ridurre enormemente la platea dei beneficiari!
Infatti la tax credit secondo la fuffa dell’articolo menzionato, spetterebbe come credito d’imposta alle imprese che assumono una donna alle seguenti condizioni, coesistenti:
- donne lavoratrici anche autonome;
- con figli minori;
- che si ritrovino al di sotto di un reddito complessivo;
Interpretando le pieghe di questa strana normativa si scopre che una donna che venisse assunta con questo meccanismo che avesse un coniuge a carico, oppure una coppia senza figli o senza figli minori, perderebbero la detrazione, che invece oggi spetta.
Queste categorie che si troverebbo scoperte, inoltre, sono per lo più proprio quelle alle quali sono stati promessi i famosi 80 euro in busta paga." Carla Ruocco, M5S Camera
http://www.beppegrillo.it/
..........Ciao
Paolo11
Renzie continua a raccontare la balla degli 80 euro al mese, in complicità con giornali e tv di regime. Basterebbe andare a leggersi il testo della legge delega ora in discussione al Senato per scoprire che Renzie ha tolto, alle stesse categorie cui ha promesso gli 80 euro, le detrazioni per il coniuge a carico che valgono 700 - 800 euro all'anno, 65 euro al mese circa. La campagna pubblicitaria del venditore di pentole di Firenze finanziata con il sangue delle famiglie italiane. Un voto di scambio a 15 euro. La tua dignità vale così poco?
"Niente più detrazioni per il coniuge a carico: è scritto tra le pieghe della più becera ambiguità del cosiddetto Jobs Act, LEGGE DI DELEGA al Governo, attualmente al vaglio del Senato. La lettera c) dell’art. 5 infatti recita così: " introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”
Cosa si nasconde dietro questa faziosa e ambigua dicitura? Un vero e proprio blitz sulla fondamentale detrazione per coniuge a carico, sostituito con un improbabile ed incostituzionalissimo tax credit! Oggi la detrazione per il coniuge a carico spetta a qualunque coniuge lavoratore/lavoratrice, uomo o donna che sia, che abbia moglie o marito a carico cioè che non abbia superato il reddito di 2.840,51 euro annuo, 5 milioni di vecchie lire. Questa detrazione ammonta all’incirca a 700/800 euro l’anno. Eliminarla sostituendola con questo cosiddetto tax credit significa ridurre enormemente la platea dei beneficiari!
Infatti la tax credit secondo la fuffa dell’articolo menzionato, spetterebbe come credito d’imposta alle imprese che assumono una donna alle seguenti condizioni, coesistenti:
- donne lavoratrici anche autonome;
- con figli minori;
- che si ritrovino al di sotto di un reddito complessivo;
Interpretando le pieghe di questa strana normativa si scopre che una donna che venisse assunta con questo meccanismo che avesse un coniuge a carico, oppure una coppia senza figli o senza figli minori, perderebbero la detrazione, che invece oggi spetta.
Queste categorie che si troverebbo scoperte, inoltre, sono per lo più proprio quelle alle quali sono stati promessi i famosi 80 euro in busta paga." Carla Ruocco, M5S Camera
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Paolo11
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Re: Il nuovo governo Renzi
Che poi che ci fa la gente con 80 euro quando i prezzi continuano ad aumentare e ci truffano sui servizi essenziali non s'è capito
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Il nuovo governo Renzi
Fmi all’Italia: crescete meno di Atene
(ELENA POLIDORI).
09/04/2014 di triskel182
I dubbi del Fondo sulle nostre stime Appello alla Bce “Eviti la deflazione”.
Italia al rallentatore e con un mare di disoccupati. Cauto come sempre, il Fondo monetario assegna quest’anno all’economia nazionale una crescita risicata dello 0,6%, inferiore alle stime del Def, con un piccolo balzo dell’1,1% nel 2015, meno che in Grecia. Rispetto all’anno scorso, quando il Pil era sceso dell’1,9%, senz’altro il paese migliora. Ma gli economisti Fmi non fanno sconti al nuovo governo di Matteo Renzi: bisogna tagliare il cuneo fiscale, occorre riformare il mercato del lavoro con un contratto unico, va fatta la riforma giudiziaria, ci vuole una pubblica amministrazione più efficiente. Questi cambiamenti sono resi ancora più urgenti dall’enorme massa di disoccupati (12,4% quest’anno, 11,9 il prossimo) che lo stesso ministro Pier Carlo Padoan definisce «la minaccia numero uno al progetto europeo».
Secondo il Fmi i senza lavoro non solo costituiscono un freno alla crescita ma potrebbero aumentare ancora dal momento che incombe sul paese e su tutta l’Europa il rischio deflazione, dato al 20%. Un pericolo che “va evitato” e che la Bce deve contrastare “ora”, anche con misure non convenzionali. «Meglio prima che dopo», incalza il capo economista del Fondo, Olivier Blanchard, alimentando così la polemica a distanza tra Mario Draghi e Christine Lagarde sul da farsi. L’Italia va, ma troppo piano e con troppi disoccupati sulle spalle. In una simulazione, il Fmi si dice convinto che solo facendo ripartire il credito si potrebbero avere benefici in termini di Pil «del 2% e oltre». Il resto verrebbe dalle riforme strutturali. E’ chiaro comunque che senza una crescita sostenuta e durevole, tutto si complica per l’economia nazionale, tra le più deboli rispetto ai partner. Ora, è difficile paragonare un peso massimo come l’Italia
con un piccolo paese come la Grecia, sottoposto peraltro alla scure della troika. Però fa un certo effetto rilevare, nella consueta tabella dedicata al Pil, che l’economia ellenica l’anno venturo crescerà del 2,9%, ma con una disoccupazione-monstre del 24,9%. Spiccheranno il volo anche le economie degli altri paesi “salvati”, come l’Irlanda (2,5%) o il Portogallo (1,5). Comunque, Eurolandia sta piano piano risalendo la china. E’ uscita dalla recessione, questo sì, ma cresce poco (1,2 quest’anno, 1,5 nel 2015) soprattutto se paragonata con la forza degli Usa (2,8 e 3%) che fa da traino per tutti, della Gran Bretagna (2,9 e 2,5), del Canada (2,3 e 2,4). Francia e Germania, i paesi-clou dell’Europa, cresceranno rispettivamente nel 2015 dell’1,5 e 1,6%. Le nazioni emergenti, pur sviluppandosi del 4,9 e 5,3%, rallentano per via della normalizzazione della condotta monetaria Usa. Sulla Russia pesa la “crisi geopolita” dell’Ucraina. Nel complesso l’economia mondiale è prevista crescere nel biennio del 3,6 e 3,9%.
Da La Repubblica del 09/04/2014.
(ELENA POLIDORI).
09/04/2014 di triskel182
I dubbi del Fondo sulle nostre stime Appello alla Bce “Eviti la deflazione”.
Italia al rallentatore e con un mare di disoccupati. Cauto come sempre, il Fondo monetario assegna quest’anno all’economia nazionale una crescita risicata dello 0,6%, inferiore alle stime del Def, con un piccolo balzo dell’1,1% nel 2015, meno che in Grecia. Rispetto all’anno scorso, quando il Pil era sceso dell’1,9%, senz’altro il paese migliora. Ma gli economisti Fmi non fanno sconti al nuovo governo di Matteo Renzi: bisogna tagliare il cuneo fiscale, occorre riformare il mercato del lavoro con un contratto unico, va fatta la riforma giudiziaria, ci vuole una pubblica amministrazione più efficiente. Questi cambiamenti sono resi ancora più urgenti dall’enorme massa di disoccupati (12,4% quest’anno, 11,9 il prossimo) che lo stesso ministro Pier Carlo Padoan definisce «la minaccia numero uno al progetto europeo».
Secondo il Fmi i senza lavoro non solo costituiscono un freno alla crescita ma potrebbero aumentare ancora dal momento che incombe sul paese e su tutta l’Europa il rischio deflazione, dato al 20%. Un pericolo che “va evitato” e che la Bce deve contrastare “ora”, anche con misure non convenzionali. «Meglio prima che dopo», incalza il capo economista del Fondo, Olivier Blanchard, alimentando così la polemica a distanza tra Mario Draghi e Christine Lagarde sul da farsi. L’Italia va, ma troppo piano e con troppi disoccupati sulle spalle. In una simulazione, il Fmi si dice convinto che solo facendo ripartire il credito si potrebbero avere benefici in termini di Pil «del 2% e oltre». Il resto verrebbe dalle riforme strutturali. E’ chiaro comunque che senza una crescita sostenuta e durevole, tutto si complica per l’economia nazionale, tra le più deboli rispetto ai partner. Ora, è difficile paragonare un peso massimo come l’Italia
con un piccolo paese come la Grecia, sottoposto peraltro alla scure della troika. Però fa un certo effetto rilevare, nella consueta tabella dedicata al Pil, che l’economia ellenica l’anno venturo crescerà del 2,9%, ma con una disoccupazione-monstre del 24,9%. Spiccheranno il volo anche le economie degli altri paesi “salvati”, come l’Irlanda (2,5%) o il Portogallo (1,5). Comunque, Eurolandia sta piano piano risalendo la china. E’ uscita dalla recessione, questo sì, ma cresce poco (1,2 quest’anno, 1,5 nel 2015) soprattutto se paragonata con la forza degli Usa (2,8 e 3%) che fa da traino per tutti, della Gran Bretagna (2,9 e 2,5), del Canada (2,3 e 2,4). Francia e Germania, i paesi-clou dell’Europa, cresceranno rispettivamente nel 2015 dell’1,5 e 1,6%. Le nazioni emergenti, pur sviluppandosi del 4,9 e 5,3%, rallentano per via della normalizzazione della condotta monetaria Usa. Sulla Russia pesa la “crisi geopolita” dell’Ucraina. Nel complesso l’economia mondiale è prevista crescere nel biennio del 3,6 e 3,9%.
Da La Repubblica del 09/04/2014.
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Re: Il nuovo governo Renzi
Beh, adesso candidano tutte donne al parlamento Europeo
Domanda: ce le candida perché sono competenti (ha ha ha ha ha) o perché nella miglior tradizione caimanesca la topa acchiappa voti?
La seconda che ho detto
Ormai è la copia spudorata di forza italia sto pd, che vomito
Domanda: ce le candida perché sono competenti (ha ha ha ha ha) o perché nella miglior tradizione caimanesca la topa acchiappa voti?
La seconda che ho detto
Ormai è la copia spudorata di forza italia sto pd, che vomito
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: Il nuovo governo Renzi
RENZI E LE FONZIATE .
Renzi ha dichiarato che la sinistra deve cambiare .
eccolo il cambiamento :
contratto a termine acausale 36 mesi con 8 proroghe.
TUTTI I CONTRATTI DIVENTANO INTERINALI ANCHE QUELLI INTERNI ALLE AZIENDE !!!
questo è il cambiamento di fonzi che confonde progressismo con sinistra e con socialismo
poche idee e confuse !!
80 euro NON fanno male ma :
1) se sono in alternativa ai rinnovi contrattuali e blocco la contrattazione fino al 2020 pubblica amministrazione
allora sono una FONZIATA.
2) se blocco o annullo le detrazioni fiscali per coniuge a carico allora ho fatto un altra FONZIATA.
3) se non intervengo negli INCAPIENTI TOTALI O INCAPIENTI PARZIALI faccio un altra FONZIATA.
Mancano le grandi politiche denominate , RIFORME DI STRUTTURA cose come elaborate dal socialista neomarxista Riccardo Lombardi, cioè le politiche di settore industriale e le NAZIONALIZZAZIONI dell' economia.
Dice Poletti che lui non ha IDEOLOGIE !!
I ministri del lavoro in Italia sono stati tra gli altri :
D' Ragona, Zaccagnini, Brodolini,Donat Cattin, Anselmi, Gorrieri, Formica, Giugni
Tutti ministri IDEOLOGICI , di grande IDEOLOGIE sia giurisnaturaliste ( cattolici sociali ) sia positiviste ministri socialisti marxisti ( materialismo storico).
Anche la professoressa Fornero è stata una ministra ideologica in qualità di cameriera del FMI, e fuori dal perimetro costituzionale italiano, ma è stata anche lei una ministra di 'ideologia'.
e perchè fa il ministro del lavoro Poletti se non ha una ideologia ?
Poletti vada in PENSIONE e studi un po di Hegel !!!
Renzi restituisca i circa 340.000 euro alla provincia e al comune Di firenze e si faccia pagare i contributi Inps da Collaboratore ( progetto o continuativo ) a seconda del contratto di lavoro che ha fatto con SRL di mamma.
Fonzi con Fonzi non si va da nessuna parte !!!
Renzi ha dichiarato che la sinistra deve cambiare .
eccolo il cambiamento :
contratto a termine acausale 36 mesi con 8 proroghe.
TUTTI I CONTRATTI DIVENTANO INTERINALI ANCHE QUELLI INTERNI ALLE AZIENDE !!!
questo è il cambiamento di fonzi che confonde progressismo con sinistra e con socialismo
poche idee e confuse !!
80 euro NON fanno male ma :
1) se sono in alternativa ai rinnovi contrattuali e blocco la contrattazione fino al 2020 pubblica amministrazione
allora sono una FONZIATA.
2) se blocco o annullo le detrazioni fiscali per coniuge a carico allora ho fatto un altra FONZIATA.
3) se non intervengo negli INCAPIENTI TOTALI O INCAPIENTI PARZIALI faccio un altra FONZIATA.
Mancano le grandi politiche denominate , RIFORME DI STRUTTURA cose come elaborate dal socialista neomarxista Riccardo Lombardi, cioè le politiche di settore industriale e le NAZIONALIZZAZIONI dell' economia.
Dice Poletti che lui non ha IDEOLOGIE !!
I ministri del lavoro in Italia sono stati tra gli altri :
D' Ragona, Zaccagnini, Brodolini,Donat Cattin, Anselmi, Gorrieri, Formica, Giugni
Tutti ministri IDEOLOGICI , di grande IDEOLOGIE sia giurisnaturaliste ( cattolici sociali ) sia positiviste ministri socialisti marxisti ( materialismo storico).
Anche la professoressa Fornero è stata una ministra ideologica in qualità di cameriera del FMI, e fuori dal perimetro costituzionale italiano, ma è stata anche lei una ministra di 'ideologia'.
e perchè fa il ministro del lavoro Poletti se non ha una ideologia ?
Poletti vada in PENSIONE e studi un po di Hegel !!!
Renzi restituisca i circa 340.000 euro alla provincia e al comune Di firenze e si faccia pagare i contributi Inps da Collaboratore ( progetto o continuativo ) a seconda del contratto di lavoro che ha fatto con SRL di mamma.
Fonzi con Fonzi non si va da nessuna parte !!!
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Re: Il nuovo governo Renzi
da repubblica.it
Roma riunione minoranza Pd. Cuperlo: "No polemica con Renzi. Sì a riforme, ma modifiche"
ROMA - La spaccatura del Pd si può misurare: 523 chilometri. È la distanza tra Torino e Roma: nella città sabauda, Matteo Renzi lancia la campagna elettorale per le Europee, a Roma si riunisce la minoranza Pd. Una scelta, lo stesso giorno, lo stesso orario, che ha un forte valore politico anche se Gianni Cuperlo sottolinea come non ci sia intento polemico: "Noi siamo qui, ma molti di noi sono anche lì a Torino. Non c'è nessuna polemica: Lorenzo Guerini era stato invitato e probabilmente verrà nel pomeriggio".
Cuperlo ha poi aggiunto: "Oggi è una giornata bella per l'avvio di una campagna elettorale così importante". Al teatro Ghione ci sono anche l'ex segretario Pier Luigi Bersani, Massimo D'Alema, Guglielmo Epifani, Stefano Fassina, Francesco Boccia e Alfredo D'Attorre. Insieme a loro parlamentari e decine di militanti dei circoli.
Cuperlo ha sottolineato che la grande partecipazione all'iniziativa ha richiesto un cambiamento di sede. "E il segno che c'è voglia, c'è bisogno di discutere", ha detto. Ma non è una coda del congresso "il congresso e davvero finito - ha spiegato - ora c'è bisogno di altro". "Oggi non è una giornata di polemica ma di politica e di confronto e se il parlamento discute e se il Pd discute questo fa bene al governo, serve alle riforme perché siano buone riforme e noi vogliamo dare un contributo".
Lungo applauso per Pier Luigi Bersani dalla platea quando Cuperlo lo ha ringraziato per la sua presenza, "averti qui e una gioia".
Poi spazio alle critiche al governo: "Abbiamo perso le primarie ma non abbiamo smarrito il senso di una sinistra da reinventare", ha detto Cuperlo. "Le norme sbagliate della destra non diventano giuste se a proporre siamo noi. Si dice togliamo la causale perché diminuiscono i contenziosi, più chance ai giovani e meno soldi agli avvocati. Bella frase, ma se tante persone passano con il rosso non è che il problema si risolve togliendo il semaforo".
Capitolo riforme: "Le riforme costituzionali e la legge elettorale servono, noi ci siamo fatti carico di far procedere il treno delle riforme ma la legge elettorale uscita dalla Camera non è buona e va migliorata". Cuperlo ha indicato, tra le cose da cambiare, "le liste bloccate, le soglie, la democrazia paritaria" e poi ha sottolineato: "Quel treno doveva partire e bisognava sgombrare il binario, ma alla fine del percorso non possiamo votare qualsiasi cosa". Cuperlo ha tra l'altro evidenziato: "Aiuteremo le riforme, sono decisive per il Paese, ma dobbiamo farlo rivendicando principi e merito delle scelte".
Poi è stata la volta di Pier Luigi Bersani che è tornato ad attaccare sulla legge elettorale. "Ci sono solo sette-otto cose da correggere", ha detto provocando una risalta della platea che certo non apprezza l'Italicum. Quanto alla difficile intesa sulla riforma di Palazzo Madama, Bersani ha detto: "L'accordo sul Senato va trovato, non si blocca quel processo per una rottura. Ma Matteo non deve dire che chi obietta lo fa per conservare gli emolumenti perchè, su questo, c'è gente che ha la pelle sottile".
Ma quanti sono questi della minoranza? fra l'altro sono stati eletti con Bersani.
Dove va questo partito ? il favore che trova nei media e soprattutto nella RAITV e nei sondaggisti, che fanno le domande solo per avewre certe risposte, mi sembra non abbia riscontro nella realtà.
E poi la posizione di Bersani sul Senato ?
gli risponde Civati
L’errore degli errori, il pasticcio dei pasticci
Pier Luigi Bersani fa capire che l’Italicum è una schifezza e che però il Senato va fatto così come dice Renzi. Chiti dovrebbe ritirarsi e al più presentare alcuni emendamenti.
Sì al Senato per cambiare l’Italicum, insomma, come se l’Italicum l’avessero portato gli alieni.
Di questo scambio si parla da giorni, all’insegna del perenne tatticismo del nostro gruppo dirigente: se si abolisce l’elettività del Senato, bisogna cambiare la legge elettorale. Perché è troppo maggioritaria.
A me sembra il pasticcio dei pasticci: la legge elettorale è pessima e non si capisce perché l’ex-maggioranza del Pd l’abbia votata, accettando tutti i diktat di Renzi e Berlusconi, anzi, peggiorandola con la geniale idea di farla solo per la Camera.
Ora si dice: per convincere Renzi a cambiarla, facciamogli pasticciare il Senato e, in cambio, miglioriamo la legge, perché così il sistema non funzionerebbe.
Peccato che si potrebbe fare bene il senato e molto meglio la legge elettorale senza fare troppe tattiche. Ma sarebbe, forse, troppo lineare e preciso.
Roma riunione minoranza Pd. Cuperlo: "No polemica con Renzi. Sì a riforme, ma modifiche"
ROMA - La spaccatura del Pd si può misurare: 523 chilometri. È la distanza tra Torino e Roma: nella città sabauda, Matteo Renzi lancia la campagna elettorale per le Europee, a Roma si riunisce la minoranza Pd. Una scelta, lo stesso giorno, lo stesso orario, che ha un forte valore politico anche se Gianni Cuperlo sottolinea come non ci sia intento polemico: "Noi siamo qui, ma molti di noi sono anche lì a Torino. Non c'è nessuna polemica: Lorenzo Guerini era stato invitato e probabilmente verrà nel pomeriggio".
Cuperlo ha poi aggiunto: "Oggi è una giornata bella per l'avvio di una campagna elettorale così importante". Al teatro Ghione ci sono anche l'ex segretario Pier Luigi Bersani, Massimo D'Alema, Guglielmo Epifani, Stefano Fassina, Francesco Boccia e Alfredo D'Attorre. Insieme a loro parlamentari e decine di militanti dei circoli.
Cuperlo ha sottolineato che la grande partecipazione all'iniziativa ha richiesto un cambiamento di sede. "E il segno che c'è voglia, c'è bisogno di discutere", ha detto. Ma non è una coda del congresso "il congresso e davvero finito - ha spiegato - ora c'è bisogno di altro". "Oggi non è una giornata di polemica ma di politica e di confronto e se il parlamento discute e se il Pd discute questo fa bene al governo, serve alle riforme perché siano buone riforme e noi vogliamo dare un contributo".
Lungo applauso per Pier Luigi Bersani dalla platea quando Cuperlo lo ha ringraziato per la sua presenza, "averti qui e una gioia".
Poi spazio alle critiche al governo: "Abbiamo perso le primarie ma non abbiamo smarrito il senso di una sinistra da reinventare", ha detto Cuperlo. "Le norme sbagliate della destra non diventano giuste se a proporre siamo noi. Si dice togliamo la causale perché diminuiscono i contenziosi, più chance ai giovani e meno soldi agli avvocati. Bella frase, ma se tante persone passano con il rosso non è che il problema si risolve togliendo il semaforo".
Capitolo riforme: "Le riforme costituzionali e la legge elettorale servono, noi ci siamo fatti carico di far procedere il treno delle riforme ma la legge elettorale uscita dalla Camera non è buona e va migliorata". Cuperlo ha indicato, tra le cose da cambiare, "le liste bloccate, le soglie, la democrazia paritaria" e poi ha sottolineato: "Quel treno doveva partire e bisognava sgombrare il binario, ma alla fine del percorso non possiamo votare qualsiasi cosa". Cuperlo ha tra l'altro evidenziato: "Aiuteremo le riforme, sono decisive per il Paese, ma dobbiamo farlo rivendicando principi e merito delle scelte".
Poi è stata la volta di Pier Luigi Bersani che è tornato ad attaccare sulla legge elettorale. "Ci sono solo sette-otto cose da correggere", ha detto provocando una risalta della platea che certo non apprezza l'Italicum. Quanto alla difficile intesa sulla riforma di Palazzo Madama, Bersani ha detto: "L'accordo sul Senato va trovato, non si blocca quel processo per una rottura. Ma Matteo non deve dire che chi obietta lo fa per conservare gli emolumenti perchè, su questo, c'è gente che ha la pelle sottile".
Ma quanti sono questi della minoranza? fra l'altro sono stati eletti con Bersani.
Dove va questo partito ? il favore che trova nei media e soprattutto nella RAITV e nei sondaggisti, che fanno le domande solo per avewre certe risposte, mi sembra non abbia riscontro nella realtà.
E poi la posizione di Bersani sul Senato ?
gli risponde Civati
L’errore degli errori, il pasticcio dei pasticci
Pier Luigi Bersani fa capire che l’Italicum è una schifezza e che però il Senato va fatto così come dice Renzi. Chiti dovrebbe ritirarsi e al più presentare alcuni emendamenti.
Sì al Senato per cambiare l’Italicum, insomma, come se l’Italicum l’avessero portato gli alieni.
Di questo scambio si parla da giorni, all’insegna del perenne tatticismo del nostro gruppo dirigente: se si abolisce l’elettività del Senato, bisogna cambiare la legge elettorale. Perché è troppo maggioritaria.
A me sembra il pasticcio dei pasticci: la legge elettorale è pessima e non si capisce perché l’ex-maggioranza del Pd l’abbia votata, accettando tutti i diktat di Renzi e Berlusconi, anzi, peggiorandola con la geniale idea di farla solo per la Camera.
Ora si dice: per convincere Renzi a cambiarla, facciamogli pasticciare il Senato e, in cambio, miglioriamo la legge, perché così il sistema non funzionerebbe.
Peccato che si potrebbe fare bene il senato e molto meglio la legge elettorale senza fare troppe tattiche. Ma sarebbe, forse, troppo lineare e preciso.
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Re: Il nuovo governo Renzi
Dice Renzi : "La sinistra che non fa nulla diventa destra"
Però, come ben ironizza Crozza, Renzi cosa fa ? " La sinistra per fare qualcosa fa le cose di destra"
Però, come ben ironizza Crozza, Renzi cosa fa ? " La sinistra per fare qualcosa fa le cose di destra"
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Re: Il nuovo governo Renzi
L’errore degli errori, il pasticcio dei pasticci
Pier Luigi Bersani fa capire che l’Italicum è una schifezza e che però il Senato va fatto così come dice Renzi. Chiti dovrebbe ritirarsi e al più presentare alcuni emendamenti.
Sì al Senato per cambiare l’Italicum, insomma, come se l’Italicum l’avessero portato gli alieni.
Di questo scambio si parla da giorni, all’insegna del perenne tatticismo del nostro gruppo dirigente: se si abolisce l’elettività del Senato, bisogna cambiare la legge elettorale. Perché è troppo maggioritaria.
A me sembra il pasticcio dei pasticci: la legge elettorale è pessima e non si capisce perché l’ex-maggioranza del Pd l’abbia votata, accettando tutti i diktat di Renzi e Berlusconi, anzi, peggiorandola con la geniale idea di farla solo per la Camera.
Ora si dice: per convincere Renzi a cambiarla, facciamogli pasticciare il Senato e, in cambio, miglioriamo la legge, perché così il sistema non funzionerebbe.
Peccato che si potrebbe fare bene il senato e molto meglio la legge elettorale senza fare troppe tattiche. Ma sarebbe, forse, troppo lineare e preciso.
Civati
Riportato da iospero
**********************
L’Italicum non è solo una schifezza ma svela la truffa che sta alla base di quell’accordo. Italienische alle Idioten.
Questo concetto sta alla base del patto Renzi – Berlusconi. I due dittatorelli considerano gli italiani tutti degli idioti da fottere come e quando meglio credono.
Mentre per Berlusconi vale sempre meno, per Renzi vale sempre di più perché i consensi aumentano.
In proposito sto cercando di capire le motivazioni che inducono in modo particolare gli ex Pci a sostenere Renzi. Per il momento ho rilevato che:
1) Lo votano per la speranza. La speranza di cambiare. E’ un piazzista e quindi spinge per la speranza.
Tra l’altro è anche molto fortunato in quanto i partiti già falliti al termine del 2011, non sono stati in grado di recuperare nel giro di quasi due anni e mezzo. In cui abbiamo avuti tre presidenti del Consiglio compreso Renzi. Monti, Supermario al 71 % di consensi, il salvatore della Patria, in tredici mesi è finito nella polvere. Lettanipote doveva proseguire l’operato di Monti. E’ durato 13 mesi.
Adesso che da pescare in lungo e in largo nel mare dello scontento italiano. Sono tutti scontenti e Renzi sfrutta la situazione proponendosi come colui che offre la soluzione.
2) Dobbiamo vincere. Con Renzi si vince.
Questa è una condizione decisamente infantile. C’è un’Italia completamente distrutta, completamente da rifare e c’è chi deve aver sofferto parecchio in questi anni la capacità di Berlusconi di vincere le elezioni, pur dimostrando poi di non sapere governare, che chiede una rivincita contro l’oppressione berlusconiana.
Adesso tocca a noi vincere. E’ un po’ quello che ha dichiarato scelleratamente D’Alema alle Invasioni Barbariche.
A livello popolare si comprende che l’infantilismo è diffuso più del dovuto. A vincere sono sempre i politici, mai gli elettori. Eppure fanno un tifo pari a Milan – Inter o Juve –Toro.
3) C’è poi chi spera che Renzi vinca così non tocca lui muoversi, impegnarsi. Duce pensaci tu.
4) Infine, per il momento, c’è la quarta posizione di chi ha qualcosa da difendere e non intende perdere il suo piccolo piccolo benessere. Lo si vede in modo particolare tra gli anziani.
Dove sta la truffa evidente dell’accordo del Nazareno, che i renzini hanno sostenuto con il classico: “Ma Renzi con chi doveva fare l’accordo sulla legge elettorale?”
Ma guarda un po’.
Da IFQ:
Mafia, i giudici: “Dell’Utri mediatore del patto tra Berlusconi e Cosa nostra”
Depositate le motivazioni della condanna in appello dell'ex senatore Pdl. "Condotta illecita andata avanti per un ventennio, nessun imbarazzo nei rapporti con i mafiosi". E il futuro premier "abbandonò il proposito di farsi proteggere con rimedi istituzionali". La Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza chiedendo di motivare meglio la colpevolezza per gli anni tra il 1977 e il 1992
La bomba scoppia ieri mattina ad Agorà. E’ l’ex ministro della Difesa Mauro a lanciarla.
Se alle europee FI scende sotto il 20 %, la legge l’Italicum và cambiato perché al ballottaggio eventualmente non ci vanno Cd e Cs, ma Cs e M5S. Berlusconi verrebbe messo automaticamente fuori gioco.
L’accordo truffa era stato organizzato per spartirsi il potere in due. Non avevano considerato 4 mesi fa che Berlusconi potesse diventare il terzo partito.
Non era una legge elettorale concepita per rimediare alla porcata del Porcellum, una legge elettorale fortemente voluta dal Berluscone, ma fatta elaborare da Calderoli in modo che la responsabilità della evidente porcata ricadesse sulla Lega.
La memoria corta degli italianen, ha fatto scordare la supercazzola di Renzie. “Ho scelto il modello spagnolo per far piacere a Berlusconi”.
L’Italicum è poi stato studiato da Verdini adottando e modificando il sistema spagnolo.
Niente a che vedere con gli interessi degli italiani, come al solito carne da macello.
Pier Luigi Bersani fa capire che l’Italicum è una schifezza e che però il Senato va fatto così come dice Renzi. Chiti dovrebbe ritirarsi e al più presentare alcuni emendamenti.
Sì al Senato per cambiare l’Italicum, insomma, come se l’Italicum l’avessero portato gli alieni.
Di questo scambio si parla da giorni, all’insegna del perenne tatticismo del nostro gruppo dirigente: se si abolisce l’elettività del Senato, bisogna cambiare la legge elettorale. Perché è troppo maggioritaria.
A me sembra il pasticcio dei pasticci: la legge elettorale è pessima e non si capisce perché l’ex-maggioranza del Pd l’abbia votata, accettando tutti i diktat di Renzi e Berlusconi, anzi, peggiorandola con la geniale idea di farla solo per la Camera.
Ora si dice: per convincere Renzi a cambiarla, facciamogli pasticciare il Senato e, in cambio, miglioriamo la legge, perché così il sistema non funzionerebbe.
Peccato che si potrebbe fare bene il senato e molto meglio la legge elettorale senza fare troppe tattiche. Ma sarebbe, forse, troppo lineare e preciso.
Civati
Riportato da iospero
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L’Italicum non è solo una schifezza ma svela la truffa che sta alla base di quell’accordo. Italienische alle Idioten.
Questo concetto sta alla base del patto Renzi – Berlusconi. I due dittatorelli considerano gli italiani tutti degli idioti da fottere come e quando meglio credono.
Mentre per Berlusconi vale sempre meno, per Renzi vale sempre di più perché i consensi aumentano.
In proposito sto cercando di capire le motivazioni che inducono in modo particolare gli ex Pci a sostenere Renzi. Per il momento ho rilevato che:
1) Lo votano per la speranza. La speranza di cambiare. E’ un piazzista e quindi spinge per la speranza.
Tra l’altro è anche molto fortunato in quanto i partiti già falliti al termine del 2011, non sono stati in grado di recuperare nel giro di quasi due anni e mezzo. In cui abbiamo avuti tre presidenti del Consiglio compreso Renzi. Monti, Supermario al 71 % di consensi, il salvatore della Patria, in tredici mesi è finito nella polvere. Lettanipote doveva proseguire l’operato di Monti. E’ durato 13 mesi.
Adesso che da pescare in lungo e in largo nel mare dello scontento italiano. Sono tutti scontenti e Renzi sfrutta la situazione proponendosi come colui che offre la soluzione.
2) Dobbiamo vincere. Con Renzi si vince.
Questa è una condizione decisamente infantile. C’è un’Italia completamente distrutta, completamente da rifare e c’è chi deve aver sofferto parecchio in questi anni la capacità di Berlusconi di vincere le elezioni, pur dimostrando poi di non sapere governare, che chiede una rivincita contro l’oppressione berlusconiana.
Adesso tocca a noi vincere. E’ un po’ quello che ha dichiarato scelleratamente D’Alema alle Invasioni Barbariche.
A livello popolare si comprende che l’infantilismo è diffuso più del dovuto. A vincere sono sempre i politici, mai gli elettori. Eppure fanno un tifo pari a Milan – Inter o Juve –Toro.
3) C’è poi chi spera che Renzi vinca così non tocca lui muoversi, impegnarsi. Duce pensaci tu.
4) Infine, per il momento, c’è la quarta posizione di chi ha qualcosa da difendere e non intende perdere il suo piccolo piccolo benessere. Lo si vede in modo particolare tra gli anziani.
Dove sta la truffa evidente dell’accordo del Nazareno, che i renzini hanno sostenuto con il classico: “Ma Renzi con chi doveva fare l’accordo sulla legge elettorale?”
Ma guarda un po’.
Da IFQ:
Mafia, i giudici: “Dell’Utri mediatore del patto tra Berlusconi e Cosa nostra”
Depositate le motivazioni della condanna in appello dell'ex senatore Pdl. "Condotta illecita andata avanti per un ventennio, nessun imbarazzo nei rapporti con i mafiosi". E il futuro premier "abbandonò il proposito di farsi proteggere con rimedi istituzionali". La Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza chiedendo di motivare meglio la colpevolezza per gli anni tra il 1977 e il 1992
La bomba scoppia ieri mattina ad Agorà. E’ l’ex ministro della Difesa Mauro a lanciarla.
Se alle europee FI scende sotto il 20 %, la legge l’Italicum và cambiato perché al ballottaggio eventualmente non ci vanno Cd e Cs, ma Cs e M5S. Berlusconi verrebbe messo automaticamente fuori gioco.
L’accordo truffa era stato organizzato per spartirsi il potere in due. Non avevano considerato 4 mesi fa che Berlusconi potesse diventare il terzo partito.
Non era una legge elettorale concepita per rimediare alla porcata del Porcellum, una legge elettorale fortemente voluta dal Berluscone, ma fatta elaborare da Calderoli in modo che la responsabilità della evidente porcata ricadesse sulla Lega.
La memoria corta degli italianen, ha fatto scordare la supercazzola di Renzie. “Ho scelto il modello spagnolo per far piacere a Berlusconi”.
L’Italicum è poi stato studiato da Verdini adottando e modificando il sistema spagnolo.
Niente a che vedere con gli interessi degli italiani, come al solito carne da macello.
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