Come se ne viene fuori ?

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iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

dal blog di Rocco-Ciwati
Mi chiedo, perché Berlusconi dovrebbe puntare sull’Italicum? Stando ai sondaggi, rischierebbe di trovarsi a far da spettatore in un ballottaggio fra Renzi e Grillo, a meno di non ricompattare il caravanserraglio da Storace e Salvini fino a Casini e Mauro, e mettendo in conto un vitello grasso per il ritorno del figliol prodigo Angelino. E poi, per non rischiare la sfida con Grillo in singolar tenzone, Renzi e il Pd dovrebbero forse tifare per il ritorno all’antico, alla vecchia Casa delle Libertà, dismettendo e ripudiando tutta la retorica sulla trasformazione in senso europeo di un nuovo e rinnovato centro destra? Sempre che qualcuno non dia per scontata la vittoria del centro sinistra per mancanza di competizione e di competitori. Sarebbe un peccato, perché la democrazia vive solamente del confronto e nel dialogo fra differenti visioni e proposte, e perché la presunzione di superiorità può essere molto dannosa. - See more at: http://www.filopolitica.it/2014/04/15/c ... nSBGJ.dpuf


Più volte ho sentito da parte del Ncd che alle prossime elezioni politiche una coalizione con FI sarebbe possibnile solo se Berlusconi accettasse di fare le primarie enche per decidere il candidato presidente, mentre sembra che per Berlusconi questa condizione non sia accettabile.
Solo se la situazione restasse come sopra descritto i due contendenti diventerebbero M5S e PD
in un eventuale ballottaggio del doppio turno qualora nessuno dei due superasse la soglia che sarà fissata( il 37% o il 40% ).
peanuts
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da peanuts »

Sì, certo, ce lo vedo alfano che va da solo alle politiche
Roba che dai sondaggi (che vanno comunque presi con le molle) non arriva manco al parlamento europeo
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
camillobenso
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Messaggio da camillobenso »

Sfascisti - 285

2014 a schede


Scheda – 27 – Il punto

27 – 29 –26 aprile 2014



Specchio, specchio delle mie brame,……chi è il più furbo del reame?”

Lo specchio:
- Silvio Berlusconi,…………………..non v’è dubbio. -


Si è proprio lui,………….il tamburo principal della banda d’Affori, il più furbo di tutti.
http://www.youtube.com/watch?v=SwaRru4GU_I&hd=1


Nel 1992 Mediobanca accertava un rosso delle aziende di Silvietto di 7.140 miliardi di vecchie lire, così distribuito: (4.475 finanziari e 2.665 commerciali), mentre il loro capitale netto ammontava a 1.053 miliardi.

I quotidiani non di osservanza berlusconiana dell’epoca citavano che la Fininvest fosse alla canna del gas.

Solo un mago con una strana bacchetta magica poteva ribaltare quella posizione debitoria. Ed è per questo motivo che pressato da Bettino, che gli ha spiegato molto bene che la copertura politica (ben remunerata) era saltata e solo affrontando in prima persona anche il problema giudiziario che avanzava, poteva tentare di salvarsi.

E così Silvietto scese in politica nel 1994, fondando con Marcellino Dell’Utri Forza Italia.

“Nessuno se ne accorse che la Mafia SpA era scesa in politica per la prima volta dopo più di cent’anni di rapporti con la politica centrale dello Stato, mettendoci la faccia in prima persona.” (Ancora oggi nessuno se ne è accorto, oppure non osa accennare che FI è stata fondata dalla Mafia SpA).


Tutti noi abbiamo in casa uno stalliere capo mandamento della mafia palermitana. Tutti non abbiamo un Mangano qualsiasi che ci salvaguardia le spalle e controlla il nostro operato????

E’ una cosa piuttosto normale, che non ci facciamo addirittura nemmeno più caso. Poteva non averlo Silvietto nostro per la sua Villa di Hardcore????

Continua
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti – 286

2014 a schede


Scheda – 27 – Il punto


27 – 30 –26 aprile 2014



Continua da
Sfascisti – 285


Silvietto ha passato questi 20 anni a pensare come difendersi. E ci è riuscito perché con una serie di leggi e di lodi ad personam ha smaltito la maggior parte dei carichi pendenti. Non ce l’ha fatta solo l’anno scorso al primo di agosto, quando la Cassazione lo ha condannato per il processo per i diritti tv Mediaset: 4 anni di reclusione. La Corte d'Appello di Milano ha poi rideterminato la pena accessoria a 2 anni di interdizione dai pubblici uffici. Tutto poi ridimensionato a 9 mesi di affidamento ai servizi sociali, ottenendo dopo un can can inverosimile ed aver bussato alle porte giuste, “l’agibilità politica”.

E’ stata una super vittoria anche se Silvietto furbescamente per i merli continua a recitare la parte della vittima raccontando di essere vittima di una grande ingiustizia.

Silvietto in questo modo ha trasformato lo Stato italiano e tutte le istituzioni, a cominciare da quelle di vertice, in un grande Asilo Mariuccia.

Chissà quanti che hanno carichi pendenti con Equitalia vorrebbero cavarsela con 4 ore alla settimana a Villa Arzilla in Cesano Boscone.

L’ironia sulle future prestazioni dell’ex Cavaliere appiedato, in queste settimane si spreca. Oggi dalla cronaca abbiamo appreso che indosserà un camice bianco come la Nicole Minetti, e che non si dedicherà alla pulizia personale degli anziani.

Questa volta la profezia di Giannelli, che gli aveva dedicato una vignetta sul Corriere, con gli anziani allettati che cantano “Meno male che Silvio c’è” mentre Silvio vestito da infermiere, attraversa la sala con un pitale in mano da svuotare con il viso sufficientemente ingrugnato.

Mai domo, dopo aver centrato in pieno l’obiettivo salvezza, questa settimana si è recato a Milano a firmare il suo impegno con la giustizia.

Ventiquattro ore dopo era già nei vecchi uffici Rai di via Teulada a Roma per registrare il suo rientro politico a Porta a Porta. Complice il solito anziano maggiordomo del potere, Bruno Vespa.

Molto probabilmente Silvietto sarà stato preavvertito dei corridoi e della sala di registrazione sdrucciolevoli, a causa della bava rilasciata in quantità industriale dal vecchio Bruno.

continua
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti – 287

2014 a schede


Scheda – 27 – Il punto


27 – 31 –26 aprile 2014






La descrizione che ne ha fatto ieri Fabrizio d’Esposito su IFQ, rivelano la decadenza in corso di Silvietto, detto il Caimano.

- La cadenza del Decaduto, nonché Condannato, è biascicata, come se fosse riemerso da una sbornia. In una saletta che dà sul cortile degli antichi studi Rai di via Teulada, a Roma, molti giornalisti si guardano, stupiti, in faccia. “Ma è ubriaco?”.

- BERLUSCONI fa fatica a carburare. E sull’esito delle Europee sembra rassegnato. Per ben tre volte ripete che lui guarda al traguardo delle Politiche, non al voto del 25 maggio per Strasburgo. È un’ammissione preventiva di sconfitta

- Che cosa ha bevuto il Condannato, su consiglio di Zangrillo, prima di entrare nello studio?

- Pausa pubblicitaria. Alla ripresa, B. smentisce se stesso: “Confermo tutti gli impegni con Renzi”. Smarrimento generale. Il caos tocca vette imbarazzanti. B. confonde effetto serra e buco dell’ozono e intesta al Pli di Malagodi un fantomatico 7 per cento dopo il compromesso storico.



ORA BERLUSCONI RICACCIA FUORI FINI: “NAPOLITANO LO ISTIGÒ AL GOLPE”
(Fabrizio d’Esposito).
25/04/2014 di triskel182


POI ROMPE GLI ACCORDI CON IL PD: “ITALICUM E SENATO COSÌ NO”. MA DOPO LA PUBBLICITÀ CI RIPENSA.


La cadenza del Decaduto, nonché Condannato, è biascicata, come se fosse riemerso da una sbornia. In una saletta che dà sul cortile degli antichi studi Rai di via Teulada, a Roma, molti giornalisti si guardano, stupiti, in faccia. “Ma è ubriaco?”. Sono mesi, ormai, che Silvio Berlusconi si presenta in pubblico trascinando le parole. Un mistero, che qualcuno in passato ha tentato di giustificare così: “Ha una caramella in bocca”. Stavolta, però, non mastica nulla. Il custode dell’enigma è al terzo piano della palazzina dove si registra il ritorno di B. a Porta a Porta. L’ex Cavaliere arriva con mezz’ora di ritardo ed è scortato dal suo medico personale, Alberto Zangrillo. Tutti i dipendenti sono affacciati. Che cosa ha bevuto il Condannato, su consiglio di Zangrillo, prima di entrare nello studio?

La registrazione inizia alle 17,30. Bruno Vespa è protettivo e riverente allo stesso tempo. La sua liturgia da conduttore buono per tutte le stagioni ha una serie di parole tabù: condanna, servizi sociali, evasione fiscale. “Lei adesso è un cittadino con diversi doveri, come gestirà questa nuova fase della vita? Si sente umiliato?”. Vespa incoraggia anche: “Qui lei manca da 14 mesi, nel frattempo è successo di tutto, ma stasera comincia la rimonta”.

BERLUSCONI fa fatica a carburare. E sull’esito delle Europee sembra rassegnato. Per ben tre volte ripete che lui guarda al traguardo delle Politiche, non al voto del 25 maggio per Strasburgo. È un’ammissione preventiva di sconfitta. “Ci sono solo 35 giorni, non pretendo molto”. Nei manuali di campagna elettorale si chiama effetto underdog. B. fa il “cane bastonato” che deve inseguire i sondaggi in calo e spera così di catturare una fetta di indecisi. “Il 50 per cento è deluso e disgustato dalla politica”. Così come “il 46 di quelli che hanno votato Grillo sono delusi dal M5S”.

Il Condannato è stretto nel solito doppiopetto blu. Parte un servizio sul centro di Cesano Boscone, dove il Condannato svolgerà i servizi sociali. Il direttore specifica che B. non si occuperà dell’igiene personale degli ospiti disabili, la cui età media è 75 anni. Entrano gli ospiti, scaglionati. Belpietro di Libero, Landò che dirige l’Unità, Polito del Corriere del Mezzogiorno. B. sembra più lucido.

Siamo in campagna elettorale e il patto del Nazareno con Matteo Renzi si frantuma a tappe. Prima tocca all’Italicum, la legge elettorale concordata con il premier: “È incostituzionale”. Poi al Senato: “Così com’è non la votiamo, prima del 25 maggio non passerà”. Pausa pubblicitaria. Alla ripresa, B. smentisce se stesso: “Confermo tutti gli impegni con Renzi”. Smarrimento generale. Il caos tocca vette imbarazzanti. B. confonde effetto serra e buco dell’ozono e intesta al Pli di Mala-godi un fantomatico 7 per cento dopo il compromesso storico. In realtà il boom liberale avvenne dopo il centrosinistra di Fanfani. Landò tenta di parlare della condanna per evasione fiscale ma Vespa, timoroso dei patti con i legali e il cerchio magico di B., lo stoppa subito: “Non scendiamo nel personale, manteniamoci sul generale”. L’imbarazzo è a getto continuo.

Il Condannato s’infila in un pippone terrificante sul fiscal compact (colpa di Polito), sbaglia ancora un paio di parole, rimpiange il “Berlusconi d’antan” (quello dalla “grande capacità comunicativa”) e alle fine, dopo due ore estenuanti, piazza finalmente un colpo da Caimano: “Fini ha fatto quello che ha fatto, un tentativo di colpo di Stato, spinto da Napolitano”. Stavolta è Vespa a vacillare. “Presidente è sicuro, lei può essere accusato per queste parole, questa è un lesione costituzionale?”. B., piccato: “Pensa che io parli a vanvera? Ho 12 testimoni. Persone che Fini voleva convincere a passare con lui facendo ascoltare loro, dal telefono, la voce del capo dello Stato”. Vespa si rassegna: “Lei vuol dire che se lei avesse perso nel dicembre del 2010, Napolitano avrebbe dato l’incarico a Fini?”. “Sì, ne sono certo”. Lo stesso Fini replica in serata: “I complotti sono solo nella sua mente”.
Il Condannato contro Napolitano appare però più convincente di quello contro Renzi. Sulle invettive che a parole distruggono il patto del Nazareno bisognerà distinguere la fuffa propagandista dalla ciccia degli accordi. Del resto, anche B. fa una distinzione sul premier: “Umanamente mi è simpatico, anche se adesso è diventato un simpatico tassatore e ha portato a casa la mancia degli 80 euro firmata da Napolitano”. La diaspora azzurra, da Alfano a Bonaiuti, è derubricata a “situazioni personali”, anche se c’è stato tanto “dolore” e “le porte sono sempre aperte”. Dolore e malinconia: “Bondi è poeta e spesso si abbandona alla malinconia. Gli voglio bene, sarà sempre vicino a me”. Fin quando dura. E stavolta, non sarà tanto.
Da Il Fatto Quotidiano del 25/04/2014.
Ultima modifica di camillobenso il 04/06/2014, 8:18, modificato 4 volte in totale.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Ho inviato un messaggio di partecipazione a : L'Altra Europa per Tsipras, ma non ho segnale di invio della email. Potete suggerirmi qualcosa?


Indirizzo per contatto : http://www.listatsipras.eu/contattaci.html
Indirizzo L'Altra Europa per Tsipras : http://www.listatsipras.eu/


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camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

E' forse troppo lungo il messaggio???

Eppure non ci sono indicazioni di sorta.
iospero
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da iospero »

Sentenza clamorosa della Cassazione.

Dopo la Consulta, che a gennaio aveva dichiarato incostituzionale l'attuale legge elettorale, arriva il pronunciamento decisivo della Suprema Corte. Che mette nero su bianco una serie di considerazioni che potrebbero portare, secondo gli avvocati che hanno patrocinato la causa, addirittura a una impossibilità da parte del Parlamento a cambiare la legge elettorale. Insomma, l'Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni. Gli avvocati Aldo Bozzi e Claudio Tani, in una lettera al presidente della Repubblica, scrivono: "Vorremmo attirare la Sua attenzione sulla importantissima recente sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l'efficacia del "giudicato erga omnes " è stato accertato e dichiarato che "...i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento...".

Dopo questa premessa, arriva la parte decisiva: "Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta "alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione". Ciò comporterebbe una grave violazione del giudicato costituzionale e di quello della Corte di Cassazione, nonché una persistente inammissibile violazione della Costituzione. Si tratta di pronuncia che è destinata a spiegare i propri effetti proprio per il futuro e che, quindi, non può essere ignorata, poiché ha accertato con forza di giudicato l'avvenuta violazione del diritto di voto di tutti gli elettori italiani, non soltanto dei ricorrenti. Ne consegue che l'attuale Parlamento, stante " la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica", non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale. Auspichiamo, pertanto, che Lei, preso atto dell'ineludibile giudicato e dell'obbligo giuridico di darvi pronta attuazione, promuova gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di "esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale".

Quindi niente modifica della Costituzione, a ottobre si vada a votare o con una nuova legge elettorale che accolga le osservazioni della Consuta o il proporzionale maggioritario
Strano che la cosa sia passata quasi inosservata a un mese di distanza
paolo11
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da paolo11 »

Silvio oramai è il passato.Molti hanno aperto gli occhi, visto come è nato FI .Berlusconi dell'Utri e Previti con complicit à della mafia.Il secondo è scappato Silvio per adesso ai servizi sociali.Poi ci sono altri processi a suo carico.Forse si darà alla macchia come il suo amico.Previti ha dovuto lasciare la scena.Marina Berlusconi incominci a controllare se ha qualche scheletro nell'armadio prima di scendere in politica.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Sfascisti – 288

2014 a schede


Scheda – 39 – Economia reale e quella fantastica dei politici


39– 1 –16 maggio 2014





16 MAG 2014 09:53
1. DAL “SOLE 24 ORE” A “LIBERO”: RENZI O NON RENZI, L’ITALIA CONTINUA A SPROFONDARE -


2. ALTRO CHE PRODOTTO INTERNO LORDO ALL’ 0,8%: NEI PRIMI TRE MESI E’ SCESO DELLO 0,1 -


3. PASSATA LA FESTA DEL VOTO, ARRIVERA’ LA “MANOVRA”, CIOE’ ALTRA PIOGGIA DI TASSE -


4. DURO EDITORIALE DEL GIORNALE DELLA CONFINDUSTRIA: ‘’L'AMERICA SI È SVEGLIATA E HA SCOPERTO CHE L'EUROPA È FERMA: LA SOLA GERMANIA VA BENE, MA NON FA DA LOCOMOTIVA. L'OLANDA VA MOLTO MALE, IL PORTOGALLO PURE, LA FRANCIA È AL PALO INCHIODATA ALLO ZERO, UNA PICCOLA CRESCITA (+0,4%) LA PORTA A CASA LA SPAGNA DOVE C'È UNA CLASSE DI GOVERNO CHE È USCITA DALLA PROPAGANDA E QUALCHE RIFORMA L'HA FATTA” -


5. BELPIETRO: “LA SCADENZA VERA PER RENZI NON SONO LE ELEZIONI DI FINE MESE, MA CIÒ CHE ACCADRÀ DOPO, CIOÈ A GIUGNO: QUELLO È L’APPUNTAMENTO PER CAPIRE SE IL GOVERNO REGGERÀ O INVECE DOVRÀ CEDERE IL PASSO ALLE ELEZIONI O A QUALCOSA D’ALTRO” -




1. RITORNO ALLA REALTÀ
Roberto Napoletano per Sole 24 Ore

Non esiste la ripresa naturale, non è stata ancora inventata. È vero che sui mercati l'euforia era eccessiva, ma lo shock è arrivato del tutto imprevisto e (tutto) intero dal terreno più delicato che è quello dell'economia reale. Andiamo peggio degli altri principali Paesi europei in termini di prodotto interno lordo (ritorna il segno negativo) e siamo quelli che perdiamo di più sui mercati.
L'obiettivo di una crescita dello 0,8% accreditato come una stima prudente, è in parte compromesso, di sicuro L'America si è svegliata e ha scoperto che l'Europa è ferma: la sola Germania va bene, ma non fa da locomotiva. L'Olanda va molto male, il Portogallo pure, la Francia è al palo inchiodata allo zero, una piccola crescita (+0,4%) la porta a casa la Spagna dove c'è una classe di governo che è uscita dalla propaganda e qualche riforma l'ha fattalo è se non cambia il trend. I capitali affluiti in quantità ingente sui nostri titoli sovrani sono di portafoglio non di investimento. In una sola giornata ci hanno dimostrato qual è il tasso di velocità con il quale possono migrare altrove.

Non ci resta che sperare, per quanto ci riguarda, in una semplice battuta d'arresto della ricchezza complessiva prodotta dal Paese e in una correzione di un mercato troppo euforico.
. Da notare che i mercati continuano a far valere lo scudo tedesco per i Paesi Nordici e la Francia (anche quando, come in questo caso, vanno davvero male) non per gli altri.
Si è detto che sui mercati possono aver pesato voci che il Tesoro italiano ha categoricamente smentito su un'ipotesi (assurda) di tassazione retroattiva sui titoli di Stato, ma la caduta dei mercati non ha riguardato solo noi e resta da interrogarsi su come nascano simili (inquietanti) voci.
Al netto della confusione, resta un'Europa che deve bruscamente voltare pagina (da ieri) e si spera che la Francia capisca che lo scudo tedesco alla lunga non serve a niente se l'economia europea sprofonda. La Francia si allei con l'Italia e la Spagna e incoraggi i segnali di ravvedimento sempre più forti che emergono nel ceto politico, economico e finanziario all'interno della stessa Germania.

Resta, per noi, qualcosa di più importante (e vitale): un test di fragilità che "buca" i semplicismi e gli ottimismi di maniera. La forza politica e le energie che il premier Renzi sprigiona e che segnano positivamente la sua stagione politica, si devono tradurre in un piano organico che sappia coniugare il taglio della spesa pubblica improduttiva alla voce fatti (avvalendosi e motivando le competenze giuste) con una scelta di politica economica che metta al centro della sua azione il tessuto produttivo sano e globalizzato di questo Paese tagliando il cuneo fiscale e incentivando la ricerca.
Il segnale dato sul mercato del lavoro è importante, mettere 80 euro in busta paga è una scelta che non avremmo compiuto per prima e in questo modo, ma va comunque nella direzione giusta di lungo termine e merita rispetto. Lo shock di ieri, elezioni permettendo, può essere addirittura salutare se favorisce un ritorno alla realtà.


2 - DOPO IL 25 MAGGIO ARRIVERANNO ALTRE TASSE
Maurizio Belpietro per "Libero quotidiano"

Qualche giorno fa, intervistando in tv il presidente del Consiglio, gli ho chiesto quando avrebbe preso le decisioni riguardanti i disoccupati e i pensionati. Matteo Renzi ha risposto che i provvedimenti sarebbero stati approvati entro la fine dell' anno in coincidenza con la legge di stabilità, spostando dunque a dopo l'estate una delle questioni centrali di cui dovrà occuparsi il governo. In realtà il premier non ha tutto questo tempo a disposizione e molto prima di quanto immagina dovrà affrontare i nodi della sua politica economica.
La scadenza vera per l'ex sindaco infatti non sono le elezioni di fine mese, ma ciò che accadrà dopo, cioè a giugno: quello è l'appuntamento che si deve tenere presente per capire se l'esecutivo reggerà o invece dovrà cedere il passo alle elezioni o a qualcosa d'altro. Nel mese di giugno non soltanto Renzi dovrà affrontare i temi delle riforme rinviate,ovvero quelle riguardanti il sistema elettorale e le modifiche al bicameralismo perfetto, con il superamento del Senato eletto dai cittadini.

Dovrà anche tirare le somme dei suoi primi cento giorni, cercando di capire se il bilancio regge oppure ha bisogno di un assestamento. Finora il presidente del consiglio ha potuto contare sulla luna di miele con gli elettori e là dove non lo hanno sorretto i numeri hanno sopperito le sue capacità da illusionista.
Tuttavia ora le cifre non possono più essere ignorate e purtroppo quei dati dicono il contrario di quanto Renzi raccontava o sperava. Al momento non esiste nessun cambiamento di verso, nessuna inversione di tendenza. L'Italia non si sta riprendendo ma continua a sprofondare. Altro che Prodotto interno lordo all' 0,8per cento, stima ritenuta prudenziale dalle fonti interessate di Palazzo Chigi. Secondo le statistiche diffuse da Eurostat, ovvero dall'organismo che per conto della Ue ha il compito di tenere sotto controllo i conti dei paesi membri,nei primi tre mesi dell'anno il Pil invece di crescere è calato, scendendo dello 0,1 per cento.

Per cui le stime di un aumento dello 0,8 per cento non solo appaiono poco credibili,ma anche quelle più basse della Ue e dell'Ocse appaiono troppo ottimistiche. Allo stesso tempo la Banca d'Italia ha diffuso un bollettino in cui segnala che il debito pubblico è salito di altri 12 miliardi, raggiungendo la considerevole quota di quasi 2mila 120miliardi, un record che pochi ci invidiano.
Risultato, nonostante quel che si pensasse, è molto probabile che presto il governo sia costretto a prendere il toro per le corna e a adottare delle misure per far fronte alla situazione che si sta delineando.Già, perché se il Pil scende e il debito sale significa una sola cosa, ovvero che la tenuta dei conti pubblici è a rischio.
Non solo perché producendo dimeno si vende dimeno e si incassano meno tasse; non solo perché se si produce di meno si hanno più cassaintegrati e più disoccupati e queste persone in qualche modo debbono essere aiutate e a pagare sarà la collettività,ma anche perché regalando 80 euro di bonus in busta paga Renzi ha messo a carico del bilancio dello Stato una spesa in più, che ora, vista la situazione economica del Paese, rischia di pesare come un fardello sulle spalle dei contribuenti.

Non a caso la Borsa e lo spread ieri hanno reagito male alla notizia del calo del Pil. Insomma, quando sarà passata la sbornia elettorale (o la batosta se risultassero vere le voci che danno il Movimento Cinque Stelle a un passo, se non più avanti, del Pd) il governo potrebbe essere costretto a varare una manovra correttiva, cioè a introdurre nuove tasse. Subito dopo il voto per le europee il presidente del consiglio dovrà presentarsi a Bruxelles per fare il punto sui conti, rinunciando ai giochi di prestigio che in Italia riscuotono tanto successo.

Con i burocrati della Ue c'è poco da scherzare, soprattutto non c'è la possibilità di raccontare balle accusandoli di essere gufi o di dire il falso come con quelli del Senato.Gli alti papaveri che si occupano dei bilanci nazionali saranno dei ragionieri pignoli e noiosi,ma quando mettono gli occhi su bilanci farlocchi non mollano. Nel giro di poche settimane dunque finalmente capiremo se le promesse caricate da Renzi sul 2015 hanno fondamento oppure sono un'invenzione elettorale.

C'è chi ha fatto di conto scoprendo che se volesse mantenere ogni cosa detta in tv negli ultimi mesi, Renzi dovrebbe trovare una montagna di miliardi, 23 per l'esattezza, il che risulta un po' strano per un presidente del consiglio che ha faticato a reperirne poco più di sei. La verità è che Renzi va di fretta,ma purtroppo anche le sue promesse vanno di fretta e ora c'è il rischio che lo raggiungano, presentandogli il conto. In tal caso, insieme al Pil e ai posti di lavoro, scenderebbe anche il consenso per premier, il quale da rottamatore potrebbe finire rottamato.
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