Ucraina
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Ucraina
Posted by redazione on aprile 23, 2014 at 5:22 pm
Crisi Ucraina: soldati anche da Vicenza
Passa anche per Vicenza la crisi Ucraina. Partiti dalla base Dal Din in 150 paracadutisti alla volta della Polonia per iniziare una serie di esercitazioni militari in quattro paesi in tutta l’Europa orientale per sostenere gli alleati sulla scia di annessione della penisola di Crimea ucraina della Russia il mese scorso . La notizia era arrivata direttamente da Washinghton, a diffonderla l’ammiraglio John Kirby, press secretary del pentagono.
Aveva annunciato ieri che sarebbero partiti nei prossimi giorni 600 militari americani alla volta della Polonia per iniziare una esercitazione che sarebbe durata un mese. Un primo gruppo di circa 150 soldati della 173 ° aviotrasportata della Dal Din di Vicenza è partito oggi ed inizierà le esercitazioni nel paese dell’Est europeo. Altre truppe raggiungeranno Estonia , Lettonia e Lituania e si prevede di arrivare
entro Lunedi ad iniziare anche per loro le esercitazioni. Le truppe poi dovrebbero ruotare nei 4 paesi nei successivi 4 mesi e l’obiettivo è mantenerlo tutto l’anno. Aumenta quindi la tensione a ridosso della cortina di ferro che dopo qualche anno si è ricreata nell’est europa, a causa della situazione politica in Crimea e dell’invasione russa di
una parte dell’Ucraina. Secondo il Pentagono è una manifestazione tangibile dell’impegno statunitense nella tutela della sicurezza in Europa, ed un messaggio per le popolazione dei Paesi interessati che l’alleanza viene presa sul serio. La partenza dei soldati ‘vicentini’
si è resa necessaria dopo l’invasione della Crimea e il rifiuto di ritirarsi e ai disordini con morti nelle vicinanze di un checkpoint presidiato dalle truppe filo- russe . Si apre quindi un’altra zona di intervento finora desueta per i militari di stanza alla Ederle impegnati in Iraq e in Afganistan, quindi da tempo rivolti al Medio Oriente.
http://www.tviweb.it/crisi-ucraina-sold ... da-vicenza
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Conferenza telefonica tra Obama, Renzi e altri leader Ue: verso nuove sanzioni alla Russia
La situazione in Ucraina è stata al centro di una conference call tra i leader di Stati Uniti, Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna che "hanno concordato di lavorare strettamente e, attraverso il G7 e l'Ue, coordinare misure aggiuntive" contro la Russia. Lo riferisce la Casa Bianca, dopo la conference call sulla crisi ucraina. Il presidente Barack Obama, si legge in una nota, ha detto che "gli Stati Uniti sono pronti a imporre sanzioni mirate per rispondere alle ultime azioni della Russia" che, hanno sottolineato i leader, "può ancora scegliere una soluzione pacifica della crisi, anche attraverso l'attuazione degli accordi di Ginevra".
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... VuXde.dpuf
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La linea Renzi non si discosta minimamente da tutti i presidenti del consiglio sia di destra che di sinistra dal dopoguerra ad oggi.
Cosa centrano gli USA lì? Ora basta un errore verso la Polonia essendo inclusa nella Nato per ritrovarci in una guerra
Ciao
Paolo11
Crisi Ucraina: soldati anche da Vicenza
Passa anche per Vicenza la crisi Ucraina. Partiti dalla base Dal Din in 150 paracadutisti alla volta della Polonia per iniziare una serie di esercitazioni militari in quattro paesi in tutta l’Europa orientale per sostenere gli alleati sulla scia di annessione della penisola di Crimea ucraina della Russia il mese scorso . La notizia era arrivata direttamente da Washinghton, a diffonderla l’ammiraglio John Kirby, press secretary del pentagono.
Aveva annunciato ieri che sarebbero partiti nei prossimi giorni 600 militari americani alla volta della Polonia per iniziare una esercitazione che sarebbe durata un mese. Un primo gruppo di circa 150 soldati della 173 ° aviotrasportata della Dal Din di Vicenza è partito oggi ed inizierà le esercitazioni nel paese dell’Est europeo. Altre truppe raggiungeranno Estonia , Lettonia e Lituania e si prevede di arrivare
entro Lunedi ad iniziare anche per loro le esercitazioni. Le truppe poi dovrebbero ruotare nei 4 paesi nei successivi 4 mesi e l’obiettivo è mantenerlo tutto l’anno. Aumenta quindi la tensione a ridosso della cortina di ferro che dopo qualche anno si è ricreata nell’est europa, a causa della situazione politica in Crimea e dell’invasione russa di
una parte dell’Ucraina. Secondo il Pentagono è una manifestazione tangibile dell’impegno statunitense nella tutela della sicurezza in Europa, ed un messaggio per le popolazione dei Paesi interessati che l’alleanza viene presa sul serio. La partenza dei soldati ‘vicentini’
si è resa necessaria dopo l’invasione della Crimea e il rifiuto di ritirarsi e ai disordini con morti nelle vicinanze di un checkpoint presidiato dalle truppe filo- russe . Si apre quindi un’altra zona di intervento finora desueta per i militari di stanza alla Ederle impegnati in Iraq e in Afganistan, quindi da tempo rivolti al Medio Oriente.
http://www.tviweb.it/crisi-ucraina-sold ... da-vicenza
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Conferenza telefonica tra Obama, Renzi e altri leader Ue: verso nuove sanzioni alla Russia
La situazione in Ucraina è stata al centro di una conference call tra i leader di Stati Uniti, Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna che "hanno concordato di lavorare strettamente e, attraverso il G7 e l'Ue, coordinare misure aggiuntive" contro la Russia. Lo riferisce la Casa Bianca, dopo la conference call sulla crisi ucraina. Il presidente Barack Obama, si legge in una nota, ha detto che "gli Stati Uniti sono pronti a imporre sanzioni mirate per rispondere alle ultime azioni della Russia" che, hanno sottolineato i leader, "può ancora scegliere una soluzione pacifica della crisi, anche attraverso l'attuazione degli accordi di Ginevra".
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La linea Renzi non si discosta minimamente da tutti i presidenti del consiglio sia di destra che di sinistra dal dopoguerra ad oggi.
Cosa centrano gli USA lì? Ora basta un errore verso la Polonia essendo inclusa nella Nato per ritrovarci in una guerra
Ciao
Paolo11
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Re: Ucraina
Ucraina: i fascisti vogliono un pezzo di Polonia. E le armi nucleari
Il governo polacco ha dato una grossa mano alla destra nazionalista ucraina affinché riuscisse a buttare giù il governo di Kiev (eletto democraticamente, almeno così dicevano gli osservatori dell’Ue e dell’Osce quando si votò…). Gruppi nazionalisti e fascisti polacchi hanno partecipato all’occupazione di EuroMajdan (Piazza dell’Indipendenza) e a quanto rivendicano alcuni siti dell’estrema destra polacca c’erano parecchie squadracce di Cracovia e Varsavia a scontrarsi con i Berkut nelle scorse settimane. Oltretutto, il ministro degli esteri polacco, Radoslaw Sikorski, insieme a quelli di Francia e Germania (quale onore!) ha partecipato alla lunga riunione che ha imposto al presidente Yanukovich un accordo che in realtà è diventato un’immediata resa e poi una fuga. Il suo primo ministro, Donald Tusk, del resto, aveva fatto la spola più volte con Kiev, incontrando i leader dell’opposizione, concedendo aiuti economici e logistici alla rivolta e incitando la folla di Majdan alla ‘rivoluzione’ in nome del ricongiungimento con i fratelli polacchi.
Incredibilmente ora, a pochi giorni da una “vittoria” che ha portato il paese e il mondo a un passo dalla guerra, i fascisti ucraini sembrano assi poco riconoscenti nei confronti degli amici di Varsavia. Tanto che alcuni giorni fa uno dei portavoce della coalizione fascista Pravyi Sektor, Andréi Tarasenko, ha annunciato che l’organizzazione rivendica alcuni territori polacchi di confine. La rivendicazione territoriale è stata annunciata durante un’intervista al quotidiano polacco 'Rzeczpospolita' proprio mentre a Kiev iniziavano gli scontri più duri. Secondo Tarasenko,"le frontiere attuali dell’Ucraina sono ingiuste” e tra gli obiettivi strategici della coalizione ultranazionalista, oltre a ripulire l’Ucraina dagli elementi estranei – russi, ebrei, minoranze varie – ci sarebbe anche quello di riprendersi “vari territori dove gli ucraini vivono da mille anni”.
"Dopo la guerra, come risultato dell’Operazione Vistola, gli ucraini furono espulsi dalle loro terre e quindi i territori dove ora vivono devono essere restituiti all’Ucraina. Mi riferisco a Przemysl e altre regioni” ha detto l’intraprendente leader di Pravyi Sektor.
La cosiddetta ‘Operazione Vistola’ fu lanciata dalle autorità della Polonia nel 1947, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Nel 1939 una parte della Polonia, dopo la firma del patto Molotov-Ribbentrop, fu annessa all’Unione Sovietica. La maggior parte dell’Ucraina fu occupata poi dalle truppe naziste che trovarono un’attiva collaborazione da parte delle milizia naziste locali guidate da Stepan Bandera e che furono protagoniste di crimini di guerra pari a quelli compiuti dagli eserciti tedeschi, con il massacro e la deportazione di decine di migliaia di polacchi, ebrei, russi, partigiani e antifascisti anche ucraini. Quando nel 1947 i territori annessi dall’Urss furono restituiti alla Polonia alcune migliaia di ucraini furono cacciati da quelle terre che in parte abitavano da secoli ma che in buona parte avevano raggiunto proprio in virtù dell’annessione all’Urss.
Ma a Pravyi Sektor, cosi come ai ‘fratelli (pardon, camerati) maggiori’ di Svoboda, sta a cuore anche il recupero da parte dell’Ucraina dello status di ‘potenza nucleare’. In effetti Kiev non lo è mai stata, potenza nucleare, visto che sul suo territorio erano posizionate alcune testate solo in virtù della sua appartenenza, fino al 1991, all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Nel 1992, dopo la disintegrazione dell’Urss, il governo della nuova Ucraina indipendente rifiutò di ospitare armi nucleari sul proprio territorio e così i missili prima sovietici e poi russi nel 1996 furono smantellati e trasferiti.
Ma tutta l’estrema destra ucraina pretende che oltre che aderire alla Nato Kiev debba anche dotarsi di un serio potenziale atomico. Svoboda tiene così tanto a questi due punti che li ha inseriti addirittura nel suo statuto… Ed ora anche Pravyi Sektor si accoda. “L’Ucraina non sarà mai sicura oscillando tra Russia ed Europa Occidentale. E’ per questo che bisogna recuperare le armi nucleari. Noi abbiamo i nostri esperti ucraini e possiamo farlo” ha detto Tarasenko nel corso dell’intervista al giornale polacco.
Come è risaputo Svoboda e Pravyi Sektor insistono molto sulla messa fuori legge del Partito delle Regioni e del Partito Comunista – che hanno ottenuto la maggioranza dei voti alle ultime elezioni – e pretendono che nei media e negli uffici pubblici si parli solo l’ucraino e che nessun’altra lingua possa essere insegnata nelle scuole in un paese dove molti milioni di abitanti parlano russo come lingua madre oppure altre lingue – greco, ruteno, ungherese, lingue turcofone – ed ora rivendicano un pezzo di Polonia e lo status di ‘potenza nucleare’.
Si dà il caso che non sono le folli richieste di un piccolo gruppo marginale e residuale, ma di forze politiche che hanno vari ministri nel nuovo governo golpista ucraino e le cui milizie sono state riconosciute nei giorni scorsi come parte integrante delle forze di sicurezza del paese.
Si dice che “il sonno della ragione genera mostri”. Ma anche l’Unione Europea e la Nato non scherzano…
http://contropiano.org/articoli/item/22599
Ciao
Paolo11
Il governo polacco ha dato una grossa mano alla destra nazionalista ucraina affinché riuscisse a buttare giù il governo di Kiev (eletto democraticamente, almeno così dicevano gli osservatori dell’Ue e dell’Osce quando si votò…). Gruppi nazionalisti e fascisti polacchi hanno partecipato all’occupazione di EuroMajdan (Piazza dell’Indipendenza) e a quanto rivendicano alcuni siti dell’estrema destra polacca c’erano parecchie squadracce di Cracovia e Varsavia a scontrarsi con i Berkut nelle scorse settimane. Oltretutto, il ministro degli esteri polacco, Radoslaw Sikorski, insieme a quelli di Francia e Germania (quale onore!) ha partecipato alla lunga riunione che ha imposto al presidente Yanukovich un accordo che in realtà è diventato un’immediata resa e poi una fuga. Il suo primo ministro, Donald Tusk, del resto, aveva fatto la spola più volte con Kiev, incontrando i leader dell’opposizione, concedendo aiuti economici e logistici alla rivolta e incitando la folla di Majdan alla ‘rivoluzione’ in nome del ricongiungimento con i fratelli polacchi.
Incredibilmente ora, a pochi giorni da una “vittoria” che ha portato il paese e il mondo a un passo dalla guerra, i fascisti ucraini sembrano assi poco riconoscenti nei confronti degli amici di Varsavia. Tanto che alcuni giorni fa uno dei portavoce della coalizione fascista Pravyi Sektor, Andréi Tarasenko, ha annunciato che l’organizzazione rivendica alcuni territori polacchi di confine. La rivendicazione territoriale è stata annunciata durante un’intervista al quotidiano polacco 'Rzeczpospolita' proprio mentre a Kiev iniziavano gli scontri più duri. Secondo Tarasenko,"le frontiere attuali dell’Ucraina sono ingiuste” e tra gli obiettivi strategici della coalizione ultranazionalista, oltre a ripulire l’Ucraina dagli elementi estranei – russi, ebrei, minoranze varie – ci sarebbe anche quello di riprendersi “vari territori dove gli ucraini vivono da mille anni”.
"Dopo la guerra, come risultato dell’Operazione Vistola, gli ucraini furono espulsi dalle loro terre e quindi i territori dove ora vivono devono essere restituiti all’Ucraina. Mi riferisco a Przemysl e altre regioni” ha detto l’intraprendente leader di Pravyi Sektor.
La cosiddetta ‘Operazione Vistola’ fu lanciata dalle autorità della Polonia nel 1947, dopo la fine della seconda guerra mondiale. Nel 1939 una parte della Polonia, dopo la firma del patto Molotov-Ribbentrop, fu annessa all’Unione Sovietica. La maggior parte dell’Ucraina fu occupata poi dalle truppe naziste che trovarono un’attiva collaborazione da parte delle milizia naziste locali guidate da Stepan Bandera e che furono protagoniste di crimini di guerra pari a quelli compiuti dagli eserciti tedeschi, con il massacro e la deportazione di decine di migliaia di polacchi, ebrei, russi, partigiani e antifascisti anche ucraini. Quando nel 1947 i territori annessi dall’Urss furono restituiti alla Polonia alcune migliaia di ucraini furono cacciati da quelle terre che in parte abitavano da secoli ma che in buona parte avevano raggiunto proprio in virtù dell’annessione all’Urss.
Ma a Pravyi Sektor, cosi come ai ‘fratelli (pardon, camerati) maggiori’ di Svoboda, sta a cuore anche il recupero da parte dell’Ucraina dello status di ‘potenza nucleare’. In effetti Kiev non lo è mai stata, potenza nucleare, visto che sul suo territorio erano posizionate alcune testate solo in virtù della sua appartenenza, fino al 1991, all’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Nel 1992, dopo la disintegrazione dell’Urss, il governo della nuova Ucraina indipendente rifiutò di ospitare armi nucleari sul proprio territorio e così i missili prima sovietici e poi russi nel 1996 furono smantellati e trasferiti.
Ma tutta l’estrema destra ucraina pretende che oltre che aderire alla Nato Kiev debba anche dotarsi di un serio potenziale atomico. Svoboda tiene così tanto a questi due punti che li ha inseriti addirittura nel suo statuto… Ed ora anche Pravyi Sektor si accoda. “L’Ucraina non sarà mai sicura oscillando tra Russia ed Europa Occidentale. E’ per questo che bisogna recuperare le armi nucleari. Noi abbiamo i nostri esperti ucraini e possiamo farlo” ha detto Tarasenko nel corso dell’intervista al giornale polacco.
Come è risaputo Svoboda e Pravyi Sektor insistono molto sulla messa fuori legge del Partito delle Regioni e del Partito Comunista – che hanno ottenuto la maggioranza dei voti alle ultime elezioni – e pretendono che nei media e negli uffici pubblici si parli solo l’ucraino e che nessun’altra lingua possa essere insegnata nelle scuole in un paese dove molti milioni di abitanti parlano russo come lingua madre oppure altre lingue – greco, ruteno, ungherese, lingue turcofone – ed ora rivendicano un pezzo di Polonia e lo status di ‘potenza nucleare’.
Si dà il caso che non sono le folli richieste di un piccolo gruppo marginale e residuale, ma di forze politiche che hanno vari ministri nel nuovo governo golpista ucraino e le cui milizie sono state riconosciute nei giorni scorsi come parte integrante delle forze di sicurezza del paese.
Si dice che “il sonno della ragione genera mostri”. Ma anche l’Unione Europea e la Nato non scherzano…
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Re: Ucraina
Ucraina, “Mosca vuole guerra mondiale”. Rapiti 7 osservatori Ocse da filorussi
Il premier ucraino, che il 26 aprile incontrerà a Roma Renzi e Papa Francesco, evoca un nuovo scontro armato che coinvolgerebbe tutta l'Europa. Il presidente Usa e la Cancelliera tedesca d'accordo su "ulteriori penali mirate contro Mosca"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 aprile 2014Commenti (584)
Si combatte in Ucraina, tra i tentativi dell’esercito di Kiev di cacciare i filorussi e gli eserciti di Mosca che si addestrano a pochi chilometri dal confine. E mentre le potenze internazionali cercano di arginare la conseguenze, con tentativi di mediazione diplomatici e sanzioni, la realtà è sempre più complessa. “Mosca vuole la terza guerra mondiale“, dice il premier ucraino Arseny Yatseniuk, che parlando durante una riunione di governo trasmessa dalla tv nazionali, ha avvertito: “I tentativi di un conflitto militare in Ucraina porteranno a un conflitto militare in Europa. Il mondo non ha ancora dimenticato la Seconda guerra mondiale, ma la Russia ne vuole già una terza”.
Conference call tra Obama e leader Ue – Intanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, si apprende da fonti di palazzo Chigi, ha preso parte alla conference call richiesta dal presidente americano Barack Obama assieme alla cancelliera Angela Merkel, al premier britannico David Cameron e al presidente francese François Hollande sui prossimi passi da fare a livello internazionale. Domani Yatseniuk sarà a Roma per incontrare Renzi, Papa Francesco e il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
Merkel e Obama: “Occorre arrivare a ulteriori sanzioni contro Russia” – Oggi invece la Merkel, che in precedenza aveva espresso la sua inquietudine, ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin. Nel colloquio ha “chiarito che dal mio punto di vista l’Ucraina ha fatto una serie di passi per mettere in pratica le decisione di Ginevra – ha spiegato – mentre non vedo l’adesione russa al processo. Ciò naturalmente ha un effetto sui separatisti in Ucraina. Sono profondamente convinta che la Russia abbia, o avrebbe, la possibilità di portare i separatisti ucraina sulla strada di una discussione pacifica verso le riforma costituzionali e la preparazione delle elezioni. Ma finora non ci sono stati purtroppo segnali in tal senso”, ha aggiunto la cancelliera. Da Berlino la Merkel ha aggiunto che “considerati i mancati risultati, dobbiamo pensare, e anche mettere in pratica, ulteriori sanzioni nell’ambito del livello due” stabilito dall’Ue. “Su questo punto discuteranno al più presto i ministri degli Esteri dell’Unione”. Per risolvere la crisi in Ucraina “dobbiamo agire, con un’azione comune in Europa e degli Stati del G7. Ciò significa che, visti i mancati progressi, da una parte proseguiamo gli sforzi diplomatici per arrivare a una preparazione ragionevole delle elezioni in Ucraina”, ma dall’altra parte si deve arrivare a nuove sanzioni, ha detto Merkel. Presa di posizione significativa anche perché la cancelleria di Berlino è stata finora la più dialogante nei confronti di Mosca.
Distrutto elicottero ucraino nell’Est del paese – Si combatte intanto nell’Ucraina dell’Est. Un elicottero militare Mi-8 è esploso in volo dopo essere stato colpito da armi da fuoco all’aerodromo di Kramatorsk, in Ucraina orientale. Lo sostiene l’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui nella città dell’Ucraina orientale risuonano colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. L’operazione militare contro i filorussi “prosegue” nel sud-est dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov. “I terroristi (così il governo di Kiev definisce gli insorti, ndr) hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 – ha detto Avakov – la popolazione pacifica non ha nulla da temere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... si/963747/
Il premier ucraino, che il 26 aprile incontrerà a Roma Renzi e Papa Francesco, evoca un nuovo scontro armato che coinvolgerebbe tutta l'Europa. Il presidente Usa e la Cancelliera tedesca d'accordo su "ulteriori penali mirate contro Mosca"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 25 aprile 2014Commenti (584)
Si combatte in Ucraina, tra i tentativi dell’esercito di Kiev di cacciare i filorussi e gli eserciti di Mosca che si addestrano a pochi chilometri dal confine. E mentre le potenze internazionali cercano di arginare la conseguenze, con tentativi di mediazione diplomatici e sanzioni, la realtà è sempre più complessa. “Mosca vuole la terza guerra mondiale“, dice il premier ucraino Arseny Yatseniuk, che parlando durante una riunione di governo trasmessa dalla tv nazionali, ha avvertito: “I tentativi di un conflitto militare in Ucraina porteranno a un conflitto militare in Europa. Il mondo non ha ancora dimenticato la Seconda guerra mondiale, ma la Russia ne vuole già una terza”.
Conference call tra Obama e leader Ue – Intanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, si apprende da fonti di palazzo Chigi, ha preso parte alla conference call richiesta dal presidente americano Barack Obama assieme alla cancelliera Angela Merkel, al premier britannico David Cameron e al presidente francese François Hollande sui prossimi passi da fare a livello internazionale. Domani Yatseniuk sarà a Roma per incontrare Renzi, Papa Francesco e il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
Merkel e Obama: “Occorre arrivare a ulteriori sanzioni contro Russia” – Oggi invece la Merkel, che in precedenza aveva espresso la sua inquietudine, ha telefonato al presidente russo Vladimir Putin. Nel colloquio ha “chiarito che dal mio punto di vista l’Ucraina ha fatto una serie di passi per mettere in pratica le decisione di Ginevra – ha spiegato – mentre non vedo l’adesione russa al processo. Ciò naturalmente ha un effetto sui separatisti in Ucraina. Sono profondamente convinta che la Russia abbia, o avrebbe, la possibilità di portare i separatisti ucraina sulla strada di una discussione pacifica verso le riforma costituzionali e la preparazione delle elezioni. Ma finora non ci sono stati purtroppo segnali in tal senso”, ha aggiunto la cancelliera. Da Berlino la Merkel ha aggiunto che “considerati i mancati risultati, dobbiamo pensare, e anche mettere in pratica, ulteriori sanzioni nell’ambito del livello due” stabilito dall’Ue. “Su questo punto discuteranno al più presto i ministri degli Esteri dell’Unione”. Per risolvere la crisi in Ucraina “dobbiamo agire, con un’azione comune in Europa e degli Stati del G7. Ciò significa che, visti i mancati progressi, da una parte proseguiamo gli sforzi diplomatici per arrivare a una preparazione ragionevole delle elezioni in Ucraina”, ma dall’altra parte si deve arrivare a nuove sanzioni, ha detto Merkel. Presa di posizione significativa anche perché la cancelleria di Berlino è stata finora la più dialogante nei confronti di Mosca.
Distrutto elicottero ucraino nell’Est del paese – Si combatte intanto nell’Ucraina dell’Est. Un elicottero militare Mi-8 è esploso in volo dopo essere stato colpito da armi da fuoco all’aerodromo di Kramatorsk, in Ucraina orientale. Lo sostiene l’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui nella città dell’Ucraina orientale risuonano colpi di arma da fuoco e un blindato sarebbe in fiamme. L’operazione militare contro i filorussi “prosegue” nel sud-est dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov. “I terroristi (così il governo di Kiev definisce gli insorti, ndr) hanno interesse a stare sul chi vive 24 ore su 24 – ha detto Avakov – la popolazione pacifica non ha nulla da temere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04 ... si/963747/
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Re: Ucraina
Da un lato le formazioni militari filorusse in azione nelle maggiori città dell’Ucraina orientale[/b] non sono state disarmate e hanno invece ricevuto continui rinforzi fino al punto di sentirsi autorizzate a promuovere per l’11 maggio dei referendum per l’indipendenza. Dall'altro il cambiamento istituzionale era ed è all’origine di interpretazioni nettamente divergenti. Se esso viene considerato dal governo di Kiev come un impegno a concedere qualche forma di autonomia alle popolazioni di etnia russa, da parte di Putin viene interpretato come il preludio alla trasformazione dell’Ucraina in uno Stato federale all’interno del quale le regioni russofone siano in pratica sottoposte al governo di entrambi i paesi, cioè, dati i rapporti di forza esistenti, a una situazione nella quale il predominio della Russia diverrebbe inevitabile.
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Re: Ucraina
Centinaia di soldati Usa in Polonia, Estonia e Lettonia
Lunedì, 28 Aprile 2014 11:15
Una compagnia di 150 militari della 173esima brigata aviotrasportata dell'esercito statunitense è arrivata negli ultimi giorni in Lituania, nella base aerea di Siauliai, nel nord del paese baltico. I militari Usa rimarranno in Lituania almeno fino alla fine dell'anno, stando a quanto precisato dal ministero della Difesa lituano.
Il presidente lituano Dalia Grybauskaite ha salutato l'arrivo delle forze americane come una "misura di dissuasione" nella regione, a fronte dei rischi per la sicurezza creati dalla crisi in Ucraina. "In questa situazione, vediamo quali sono i nostri veri amici che vengono ad aiutarci", ha detto alla stampa Grybauskaite dopo l'arrivo dei militari, riferendosi ovviamente alla loro funzione antirussa.
Martedì scorso Washington aveva annunciato il dispiegamento di 600 soldati in Polonia e nei paesi Baltici per "esercitazioni": mercoledì un'unità di 130 uomini ha raggiunto la Polonia, il 26 aprile un numero simile di soldati è stato inviato in Lettonia e oggi sarà la volta dell'Estonia.
http://contropiano.org/internazionale/i ... e-lettonia
Paolo11
Lunedì, 28 Aprile 2014 11:15
Una compagnia di 150 militari della 173esima brigata aviotrasportata dell'esercito statunitense è arrivata negli ultimi giorni in Lituania, nella base aerea di Siauliai, nel nord del paese baltico. I militari Usa rimarranno in Lituania almeno fino alla fine dell'anno, stando a quanto precisato dal ministero della Difesa lituano.
Il presidente lituano Dalia Grybauskaite ha salutato l'arrivo delle forze americane come una "misura di dissuasione" nella regione, a fronte dei rischi per la sicurezza creati dalla crisi in Ucraina. "In questa situazione, vediamo quali sono i nostri veri amici che vengono ad aiutarci", ha detto alla stampa Grybauskaite dopo l'arrivo dei militari, riferendosi ovviamente alla loro funzione antirussa.
Martedì scorso Washington aveva annunciato il dispiegamento di 600 soldati in Polonia e nei paesi Baltici per "esercitazioni": mercoledì un'unità di 130 uomini ha raggiunto la Polonia, il 26 aprile un numero simile di soldati è stato inviato in Lettonia e oggi sarà la volta dell'Estonia.
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Re: Ucraina
paolo11 ha scritto:Centinaia di soldati Usa in Polonia, Estonia e Lettonia
Lunedì, 28 Aprile 2014 11:15
Una compagnia di 150 militari della 173esima brigata aviotrasportata dell'esercito statunitense è arrivata negli ultimi giorni in Lituania, nella base aerea di Siauliai, nel nord del paese baltico. I militari Usa rimarranno in Lituania almeno fino alla fine dell'anno, stando a quanto precisato dal ministero della Difesa lituano.
Il presidente lituano Dalia Grybauskaite ha salutato l'arrivo delle forze americane come una "misura di dissuasione" nella regione, a fronte dei rischi per la sicurezza creati dalla crisi in Ucraina. "In questa situazione, vediamo quali sono i nostri veri amici che vengono ad aiutarci", ha detto alla stampa Grybauskaite dopo l'arrivo dei militari, riferendosi ovviamente alla loro funzione antirussa.
Martedì scorso Washington aveva annunciato il dispiegamento di 600 soldati in Polonia e nei paesi Baltici per "esercitazioni": mercoledì un'unità di 130 uomini ha raggiunto la Polonia, il 26 aprile un numero simile di soldati è stato inviato in Lettonia e oggi sarà la volta dell'Estonia.
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Paolo11
E' per questo che Obama ci ha imposto gli F35???
Hanno in mente la Terza guerra mondiale????
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Re: Ucraina
Kiev rilancia la controffensiva nell’Est
A Odessa, morti e feriti in piazza
Offensiva a Slavyansk, città in mano ai filorussi. I separatisti reagiscono: ucciso pilota
Mosca chiede la riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu
di Redazione Online
E’ a un passo dalla guerra civile l’Ucraina. A colpi di bastoni, lanci di pietre e molotov filorussi e filo ucraini si sono scontrati a Odessa, città portuale sul Mar nero: centinaia di militanti hanno attaccato una manifestazione per l’unità nazionale alla quale partecipavano circa 1500 persone. La polizia è intervenuta per separare i due campi, ma secondo un primo bilancio, ci sarebbero almeno venti feriti e un morto, un uomo raggiunto da un colpo di arma da fuoco. Sicuramente ci sono invece «molti» morti tra i ribelli filo-russi e almeno due tra i soldati ucraini a Slovyansk, dove l’esercito di Kiev ha lanciato venerdì mattina «un attacco su larga scala».Un’operazione che l’Ucraina definisce «anti-terroristica». «Punitiva», invece, in grado di «distruggere le ultime speranze per l’attuazione degli accordi di Ginevra», secondo il Cremlino, che ha chiesto per oggi una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere della «grave escalation di violenze nell’est dell’Ucraina».
Kiev e Mosca, toni sempre più accesi
«Il ricorso all’esercito contro il proprio popolo è un crimine che porta l’Ucraina alla catastrofe» dice il ministero degli Esteri russo in un comunicato, nel quale si dice «indignato per il lancio a Sloviansk di una operazione di rappresaglia con la partecipazione di terroristi di Pravi Sektor». Incalza il primo ministro russo Dmitry Medvedev: le autorità ucraine «smettano di uccidere i propri cittadini, altrimenti il futuro del Paese potrebbe diventare veramente triste». Mentre il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, chiede a Mosca di «fermare l’isteria e le minacce». Da parte dell’Ue arriva subito l’appello a procedere «al più presto» all’applicazione degli accordi di Ginevra e a fare di tutto per evitare un’escalation della tensione. Intanto, Mosca ha dato un ultimatum sul gas a Kiev, minacciando che se entro fine maggio non sarà pagata la fattura di giugno, Gazprom «avrà il diritto di ridurre le sue forniture per l’Ucraina o di mantenerle a livello pagato prima del 31 maggio»: lo ha annunciato il ministro dell’energia russo, Aleksandr Novak, nell’incontro trilaterale svoltosi a Varsavia con il commissario europeo all’energia, Gunther Oettinger, e i rappresentanti di Kiev.
Sanzioni
Stati Uniti e Germania «sono uniti contro le azioni illegali della Russia in Ucraina e determinati a coordinare le proprie azioni, comprese le sanzioni contro Mosca», ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca con la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Il prossimo passo - ha detto - saranno sanzioni mirate a settori precisi dell’economia russa». L’obiettivo delle sanzioni, ha poi precisato, «non è punire Mosca, ma spingere la Russia a scegliere la giusta strada, quella della risoluzione della crisi in Ucraina attraverso la via diplomatica». Obama si è poi detto «sconvolto per il trattamento riservato agli osservatori» in Ucraina e ha detto che le sanzioni già imposte «hanno avuto un significativo impatto finanziario sulla Russia», che sta facendo i conti con «un crescente isolamento».
La battaglia di Slavyansk: «Si spara anche in città»
http://video.corriere.it/battaglia-slav ... cfbf1b09b2
Esplora il significato del termine: L’offensiva
Il blitz è iniziato alle 4.30 locali (3.30 in Italia). Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali (Mi-24) abbattuti dai sepratisti filorussi tramite lanciarazzi portatili, con l’uccisione di un pilota e di un militare, nonché diversi feriti, come confermato anche da Kiev. Tra le loro fila, i secessionisti segnalano un morto e un ferito. L’offensiva, annunciata a Sloviansk dal suono delle sirene, è concentrata per ora alla periferia della città, dove Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint.
Le autorità ucraine, che hanno indicato l’uso di missili antiaereo come prova della presenza di truppe speciali russe a Sloviansk, hanno detto che la città, che conta 130.000 abitanti, è «strettamente circondata» e hanno lanciato un appello ai separatisti perché rilascino gli ostaggi e si arrendano. Tra gli ostaggi ci sono anche osservatori dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il Cremlino ha mandato nel sudest dell’Ucraina un suo inviato, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori dell’Osce sequestrati.
Le forze di autodifesa filorusse di Sloviansk sostengono che le forze armate ucraine hanno circondato la città e non consentono a donne e bambini di andarsene. «Tutte le strade che conducono dentro e fuori la città sono state isolate. Nessuno, neppure donne e bambini, è in grado di lasciare la città. Ci può essere carenza di cibo e acqua potabile», ha dichiarato un portavoce delle forze filorusse, citato da Interfax.L’offensiva
Il blitz è iniziato alle 4.30 locali (3.30 in Italia). Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali (Mi-24) abbattuti dai sepratisti filorussi tramite lanciarazzi portatili, con l’uccisione di un pilota e di un militare, nonché diversi feriti, come confermato anche da Kiev. Tra le loro fila, i secessionisti segnalano un morto e un ferito. L’offensiva, annunciata a Sloviansk dal suono delle sirene, è concentrata per ora alla periferia della città, dove Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint.
Le autorità ucraine, che hanno indicato l’uso di missili antiaereo come prova della presenza di truppe speciali russe a Sloviansk, hanno detto che la città, che conta 130.000 abitanti, è «strettamente circondata» e hanno lanciato un appello ai separatisti perché rilascino gli ostaggi e si arrendano. Tra gli ostaggi ci sono anche osservatori dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il Cremlino ha mandato nel sudest dell’Ucraina un suo inviato, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori dell’Osce sequestrati.
Le forze di autodifesa filorusse di Sloviansk sostengono che le forze armate ucraine hanno circondato la città e non consentono a donne e bambini di andarsene. «Tutte le strade che conducono dentro e fuori la città sono state isolate. Nessuno, neppure donne e bambini, è in grado di lasciare la città. Ci può essere carenza di cibo e acqua potabile», ha dichiarato un portavoce delle forze filorusse, citato da Interfax.
Ucraina: Kiev attacca la città di Slavyansk
http://video.corriere.it/ucraina-kiev-a ... cfbf1b09b2
Occupate le ferrovie a Donetsk
Nella stessa mattinata di venerdì, nella regione orientale di Donetsk i separatisti filorussi si sono impossessati del centro di controllo per la rete ferroviaria, tagliando l’elettricità e impendendo la circolazione dei treni. Lo rende noto un portavoce delle ferrovie locali, precisando che il centro di controllo si trova a Yasinuvata, a nord di Donetsk.
Cinque navi di Paesi Nato sono arrivate intanto nel porto lituano di Klaipeda per «rinforzare la difesa della regione», secondo quanto dichiarato dal ministro delle Difesa lituano Juozas Olekas. Per il ministro si tratta di un chiaro segnale della volontà della Nato di rassicurare la Lituania e gli altri partner dell’Alleanza davanti ai timori suscitati dalla crisi in Ucraina.
2 maggio 2014 | 08:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/14_maggio ... 09b2.shtml
A Odessa, morti e feriti in piazza
Offensiva a Slavyansk, città in mano ai filorussi. I separatisti reagiscono: ucciso pilota
Mosca chiede la riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu
di Redazione Online
E’ a un passo dalla guerra civile l’Ucraina. A colpi di bastoni, lanci di pietre e molotov filorussi e filo ucraini si sono scontrati a Odessa, città portuale sul Mar nero: centinaia di militanti hanno attaccato una manifestazione per l’unità nazionale alla quale partecipavano circa 1500 persone. La polizia è intervenuta per separare i due campi, ma secondo un primo bilancio, ci sarebbero almeno venti feriti e un morto, un uomo raggiunto da un colpo di arma da fuoco. Sicuramente ci sono invece «molti» morti tra i ribelli filo-russi e almeno due tra i soldati ucraini a Slovyansk, dove l’esercito di Kiev ha lanciato venerdì mattina «un attacco su larga scala».Un’operazione che l’Ucraina definisce «anti-terroristica». «Punitiva», invece, in grado di «distruggere le ultime speranze per l’attuazione degli accordi di Ginevra», secondo il Cremlino, che ha chiesto per oggi una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere della «grave escalation di violenze nell’est dell’Ucraina».
Kiev e Mosca, toni sempre più accesi
«Il ricorso all’esercito contro il proprio popolo è un crimine che porta l’Ucraina alla catastrofe» dice il ministero degli Esteri russo in un comunicato, nel quale si dice «indignato per il lancio a Sloviansk di una operazione di rappresaglia con la partecipazione di terroristi di Pravi Sektor». Incalza il primo ministro russo Dmitry Medvedev: le autorità ucraine «smettano di uccidere i propri cittadini, altrimenti il futuro del Paese potrebbe diventare veramente triste». Mentre il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, chiede a Mosca di «fermare l’isteria e le minacce». Da parte dell’Ue arriva subito l’appello a procedere «al più presto» all’applicazione degli accordi di Ginevra e a fare di tutto per evitare un’escalation della tensione. Intanto, Mosca ha dato un ultimatum sul gas a Kiev, minacciando che se entro fine maggio non sarà pagata la fattura di giugno, Gazprom «avrà il diritto di ridurre le sue forniture per l’Ucraina o di mantenerle a livello pagato prima del 31 maggio»: lo ha annunciato il ministro dell’energia russo, Aleksandr Novak, nell’incontro trilaterale svoltosi a Varsavia con il commissario europeo all’energia, Gunther Oettinger, e i rappresentanti di Kiev.
Sanzioni
Stati Uniti e Germania «sono uniti contro le azioni illegali della Russia in Ucraina e determinati a coordinare le proprie azioni, comprese le sanzioni contro Mosca», ha detto il presidente americano, Barack Obama, nel corso della conferenza stampa alla Casa Bianca con la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Il prossimo passo - ha detto - saranno sanzioni mirate a settori precisi dell’economia russa». L’obiettivo delle sanzioni, ha poi precisato, «non è punire Mosca, ma spingere la Russia a scegliere la giusta strada, quella della risoluzione della crisi in Ucraina attraverso la via diplomatica». Obama si è poi detto «sconvolto per il trattamento riservato agli osservatori» in Ucraina e ha detto che le sanzioni già imposte «hanno avuto un significativo impatto finanziario sulla Russia», che sta facendo i conti con «un crescente isolamento».
La battaglia di Slavyansk: «Si spara anche in città»
http://video.corriere.it/battaglia-slav ... cfbf1b09b2
Esplora il significato del termine: L’offensiva
Il blitz è iniziato alle 4.30 locali (3.30 in Italia). Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali (Mi-24) abbattuti dai sepratisti filorussi tramite lanciarazzi portatili, con l’uccisione di un pilota e di un militare, nonché diversi feriti, come confermato anche da Kiev. Tra le loro fila, i secessionisti segnalano un morto e un ferito. L’offensiva, annunciata a Sloviansk dal suono delle sirene, è concentrata per ora alla periferia della città, dove Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint.
Le autorità ucraine, che hanno indicato l’uso di missili antiaereo come prova della presenza di truppe speciali russe a Sloviansk, hanno detto che la città, che conta 130.000 abitanti, è «strettamente circondata» e hanno lanciato un appello ai separatisti perché rilascino gli ostaggi e si arrendano. Tra gli ostaggi ci sono anche osservatori dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il Cremlino ha mandato nel sudest dell’Ucraina un suo inviato, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori dell’Osce sequestrati.
Le forze di autodifesa filorusse di Sloviansk sostengono che le forze armate ucraine hanno circondato la città e non consentono a donne e bambini di andarsene. «Tutte le strade che conducono dentro e fuori la città sono state isolate. Nessuno, neppure donne e bambini, è in grado di lasciare la città. Ci può essere carenza di cibo e acqua potabile», ha dichiarato un portavoce delle forze filorusse, citato da Interfax.L’offensiva
Il blitz è iniziato alle 4.30 locali (3.30 in Italia). Per l’attacco sono stati utilizzati mezzi blindati ed elicotteri, due dei quali (Mi-24) abbattuti dai sepratisti filorussi tramite lanciarazzi portatili, con l’uccisione di un pilota e di un militare, nonché diversi feriti, come confermato anche da Kiev. Tra le loro fila, i secessionisti segnalano un morto e un ferito. L’offensiva, annunciata a Sloviansk dal suono delle sirene, è concentrata per ora alla periferia della città, dove Kiev sostiene di aver preso il controllo di 9 checkpoint.
Le autorità ucraine, che hanno indicato l’uso di missili antiaereo come prova della presenza di truppe speciali russe a Sloviansk, hanno detto che la città, che conta 130.000 abitanti, è «strettamente circondata» e hanno lanciato un appello ai separatisti perché rilascino gli ostaggi e si arrendano. Tra gli ostaggi ci sono anche osservatori dell’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.
Il Cremlino ha mandato nel sudest dell’Ucraina un suo inviato, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori dell’Osce sequestrati.
Le forze di autodifesa filorusse di Sloviansk sostengono che le forze armate ucraine hanno circondato la città e non consentono a donne e bambini di andarsene. «Tutte le strade che conducono dentro e fuori la città sono state isolate. Nessuno, neppure donne e bambini, è in grado di lasciare la città. Ci può essere carenza di cibo e acqua potabile», ha dichiarato un portavoce delle forze filorusse, citato da Interfax.
Ucraina: Kiev attacca la città di Slavyansk
http://video.corriere.it/ucraina-kiev-a ... cfbf1b09b2
Occupate le ferrovie a Donetsk
Nella stessa mattinata di venerdì, nella regione orientale di Donetsk i separatisti filorussi si sono impossessati del centro di controllo per la rete ferroviaria, tagliando l’elettricità e impendendo la circolazione dei treni. Lo rende noto un portavoce delle ferrovie locali, precisando che il centro di controllo si trova a Yasinuvata, a nord di Donetsk.
Cinque navi di Paesi Nato sono arrivate intanto nel porto lituano di Klaipeda per «rinforzare la difesa della regione», secondo quanto dichiarato dal ministro delle Difesa lituano Juozas Olekas. Per il ministro si tratta di un chiaro segnale della volontà della Nato di rassicurare la Lituania e gli altri partner dell’Alleanza davanti ai timori suscitati dalla crisi in Ucraina.
2 maggio 2014 | 08:14
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Re: Ucraina
Ucraina, maxi rissa a Odessa tra filorussi e filo Kiev. Guarda la diretta
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/05/ ... ta/277232/
E’ di una ventina di feriti, perora, il bilancio della maxi rissa a Odessa tra filorussi e filo Kiev. Secondo il sito ucraino locale www.01.ua, vi sarebbe anche un morto, secondo i tweet di partecipanti le vittime sarebbero addirittura tre, ma non vi sono conferme ufficiali. La polizia ha tentato inutilmente di interporsi tra i due schieramenti, che si sono affrontati a colpi di bastoni, lanci di pietre e molotov
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/05/ ... ta/277232/
E’ di una ventina di feriti, perora, il bilancio della maxi rissa a Odessa tra filorussi e filo Kiev. Secondo il sito ucraino locale www.01.ua, vi sarebbe anche un morto, secondo i tweet di partecipanti le vittime sarebbero addirittura tre, ma non vi sono conferme ufficiali. La polizia ha tentato inutilmente di interporsi tra i due schieramenti, che si sono affrontati a colpi di bastoni, lanci di pietre e molotov
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Re: Ucraina
Veramente ci sono almeno 40 morti fra i separatisti filorussi...
Penso che questo sito economico statunitense abbia ragione
http://www.zerohedge.com/news/2014-05-0 ... -movements
sarà un lungo week-end e speriamo che finisca bene ovvero con gli USA/NATO/IMF che smettano di spingere l'Ucraina verso la guerra civile o addirittura alla guerra con la Russia...
Penso che questo sito economico statunitense abbia ragione
http://www.zerohedge.com/news/2014-05-0 ... -movements
sarà un lungo week-end e speriamo che finisca bene ovvero con gli USA/NATO/IMF che smettano di spingere l'Ucraina verso la guerra civile o addirittura alla guerra con la Russia...
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