Francesco un papa ...Cristiano!
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
http://www.beppegrillo.it/movimento/par ... mbino.html
Lavoro: da Poletti vergognoso silenzio sulla Lucchini di Piombino
Ciao
Paolo11
Lavoro: da Poletti vergognoso silenzio sulla Lucchini di Piombino
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Oh, stamattina manco una goccia d'acqua, adesso diluvia
Però a noi cittadini sono partiti 8 milioni di euro, vabbè, che sarà mai. In fondo erano per stendere il tappeto rosso a un milione di polacchi antisemiti e nostalgici di hitler, capirai.
Marino, e adesso che fai con le aliquote della Tasi? Dobbiamo ripagare tutto quanto?
Però a noi cittadini sono partiti 8 milioni di euro, vabbè, che sarà mai. In fondo erano per stendere il tappeto rosso a un milione di polacchi antisemiti e nostalgici di hitler, capirai.
Marino, e adesso che fai con le aliquote della Tasi? Dobbiamo ripagare tutto quanto?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Angeli e Arcangeli
Papa Francesco, l’attacco di Bertone al pontefice “danneggia il clima”
Per rispondere a chi gli contesta il lusso dell'attico di cui sarà ospite in una lettera l'ex Segretario di Stato parla della "presunta ristrettezza della residenza del Papa". Una replica alle polemiche che più di qualcuno non ha apprezzato. Anzi le affermazioni hanno irritato molto prelati e in Vaticano la disapprovazione è pressoché unanime
di Francesco Antonio Grana | 1 maggio 2014Commenti (114)
“È stato messo a confronto lo spazio del ‘mio’ appartamento con la presunta ristrettezza della residenza del Papa”. Il cardinale Tarcisio Bertone non riesce a restare in silenzio davanti agli attacchi subiti per il “modesto” attico, a due passi dalla residenza papale di Casa Santa Marta, dove si appresta a traslocare per trascorrere la sua pensione. L’ex Segretario di Stato ha preso carta e penna e ha inviato una lettera ai settimanali delle diocesi che ha guidato, Vercelli e Genova, prima di essere chiamato, nel 2006, a Roma da Benedetto XVI come suo “premier”. Nella replica di Bertone, però, più di qualcuno in Vaticano ha letto un attacco a Papa Francesco. Cosa intende il porporato salesiano quando scrive della “presunta ristrettezza della residenza di Bergoglio”? È la domanda che quasi in modo frenetico viene sussurrata in questi giorni nei sacri palazzi. Lo stile pauperistico di Francesco, a Buenos Aires prima e a Roma poi, dopo l’elezione al pontificato del 13 marzo 2013 è sotto gli occhi del mondo ed è incontestabile. E la “santa spending review” messa in atto dal Pontefice argentino insieme al suo “G8” di cardinali è abbastanza evidente.
In Vaticano la disapprovazione per le affermazioni di Bertone è pressoché unanime. “In questo modo – confida un alto prelato – si danneggia il clima nel quale, non senza difficoltà, sta lavorando il Papa per riformare la Curia romana”. C’è anche chi mette a confronto il comportamento dei due emeriti del precedente pontificato: Benedetto XVI e Bertone. Entrambi, al termine dei loro incarichi di governo, sono rimasti a vivere nel “recinto di San Pietro”, come disse Ratzinger dopo le dimissioni, annunciando che non sarebbe ritornato “a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera”. Bertone, invece, subito dopo l’inizio della pensione, si è concesso a tutte le interviste dei media, spesso anche da lui sollecitate, intervenendo a numerosi convegni e presentazioni e annunciando l’intenzione di scrivere e pubblicare un libro sulla fede e lo sport (è nota la sua passione calcistica per la Juventus) e un volume di memorie. Quest’ultimo annuncio ha fatto storcere più di un naso all’interno dei sacri palazzi, come se il porporato salesiano volesse riscrivere la storia della vicenda Vatileaks, rispondendo punto su punto alle critiche che gli sono state mosse, dentro e fuori la Chiesa, anche da cardinali molto influenti e vicini a Benedetto XVI, Camillo Ruini in primis, che più volte hanno chiesto invano a Ratzinger di rimuovere Bertone dal vertice della Segreteria di Stato.
Qualche altro osservatore fa notare che la presenza di Bertone viene “tollerata” soltanto alle mega celebrazioni di piazza San Pietro o nella Basilica Vaticana presiedute da Francesco. Quando, infatti, il 23 dicembre scorso, Bergoglio visitò l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, di proprietà della Santa Sede, dallo staff papale non fu apprezzata la presenza di Bertone che si fece trovare ad accogliere Francesco accanto al suo successore, all’epoca non ancora cardinale, Pietro Parolin. Il porporato salesiano comprese subito che la sua presenza non era gradita e lasciò l’ospedale quasi in punta di piedi a metà della lunga visita del Papa che durò quasi tre ore. L’attenzione di Bertone al mondo sanitario è, infatti, abbastanza nota. Sua fu la regia del tentativo, poi andato in fumo, di salvare l’ospedale “San Raffaele” di don Luigi Verzè. All’ex Segretario di Stato era andato meglio con l’ospedale di padre Pio a San Giovanni Rotondo, “Casa Sollievo della Sofferenza”, dove è riuscito a sistemare un uomo a lui vicino, Domenico Francesco Crupi, alla direzione generale
Twitter: @FrancescoGrana
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... ma/969978/
Papa Francesco, l’attacco di Bertone al pontefice “danneggia il clima”
Per rispondere a chi gli contesta il lusso dell'attico di cui sarà ospite in una lettera l'ex Segretario di Stato parla della "presunta ristrettezza della residenza del Papa". Una replica alle polemiche che più di qualcuno non ha apprezzato. Anzi le affermazioni hanno irritato molto prelati e in Vaticano la disapprovazione è pressoché unanime
di Francesco Antonio Grana | 1 maggio 2014Commenti (114)
“È stato messo a confronto lo spazio del ‘mio’ appartamento con la presunta ristrettezza della residenza del Papa”. Il cardinale Tarcisio Bertone non riesce a restare in silenzio davanti agli attacchi subiti per il “modesto” attico, a due passi dalla residenza papale di Casa Santa Marta, dove si appresta a traslocare per trascorrere la sua pensione. L’ex Segretario di Stato ha preso carta e penna e ha inviato una lettera ai settimanali delle diocesi che ha guidato, Vercelli e Genova, prima di essere chiamato, nel 2006, a Roma da Benedetto XVI come suo “premier”. Nella replica di Bertone, però, più di qualcuno in Vaticano ha letto un attacco a Papa Francesco. Cosa intende il porporato salesiano quando scrive della “presunta ristrettezza della residenza di Bergoglio”? È la domanda che quasi in modo frenetico viene sussurrata in questi giorni nei sacri palazzi. Lo stile pauperistico di Francesco, a Buenos Aires prima e a Roma poi, dopo l’elezione al pontificato del 13 marzo 2013 è sotto gli occhi del mondo ed è incontestabile. E la “santa spending review” messa in atto dal Pontefice argentino insieme al suo “G8” di cardinali è abbastanza evidente.
In Vaticano la disapprovazione per le affermazioni di Bertone è pressoché unanime. “In questo modo – confida un alto prelato – si danneggia il clima nel quale, non senza difficoltà, sta lavorando il Papa per riformare la Curia romana”. C’è anche chi mette a confronto il comportamento dei due emeriti del precedente pontificato: Benedetto XVI e Bertone. Entrambi, al termine dei loro incarichi di governo, sono rimasti a vivere nel “recinto di San Pietro”, come disse Ratzinger dopo le dimissioni, annunciando che non sarebbe ritornato “a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera”. Bertone, invece, subito dopo l’inizio della pensione, si è concesso a tutte le interviste dei media, spesso anche da lui sollecitate, intervenendo a numerosi convegni e presentazioni e annunciando l’intenzione di scrivere e pubblicare un libro sulla fede e lo sport (è nota la sua passione calcistica per la Juventus) e un volume di memorie. Quest’ultimo annuncio ha fatto storcere più di un naso all’interno dei sacri palazzi, come se il porporato salesiano volesse riscrivere la storia della vicenda Vatileaks, rispondendo punto su punto alle critiche che gli sono state mosse, dentro e fuori la Chiesa, anche da cardinali molto influenti e vicini a Benedetto XVI, Camillo Ruini in primis, che più volte hanno chiesto invano a Ratzinger di rimuovere Bertone dal vertice della Segreteria di Stato.
Qualche altro osservatore fa notare che la presenza di Bertone viene “tollerata” soltanto alle mega celebrazioni di piazza San Pietro o nella Basilica Vaticana presiedute da Francesco. Quando, infatti, il 23 dicembre scorso, Bergoglio visitò l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, di proprietà della Santa Sede, dallo staff papale non fu apprezzata la presenza di Bertone che si fece trovare ad accogliere Francesco accanto al suo successore, all’epoca non ancora cardinale, Pietro Parolin. Il porporato salesiano comprese subito che la sua presenza non era gradita e lasciò l’ospedale quasi in punta di piedi a metà della lunga visita del Papa che durò quasi tre ore. L’attenzione di Bertone al mondo sanitario è, infatti, abbastanza nota. Sua fu la regia del tentativo, poi andato in fumo, di salvare l’ospedale “San Raffaele” di don Luigi Verzè. All’ex Segretario di Stato era andato meglio con l’ospedale di padre Pio a San Giovanni Rotondo, “Casa Sollievo della Sofferenza”, dove è riuscito a sistemare un uomo a lui vicino, Domenico Francesco Crupi, alla direzione generale
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
La vox populi:
xrandom • 31 minuti fa
Speriamo per lui che non sappia usare Internet. Perché mi sa che gli internauti si stanno già preparando a fargli pelo e contropelo :-)
Se fossi Papa Francesco gli manderei a fargli compagnia una cinquantina di clandestini appena scesi dai barconi: così dimostrerei anche che l'interesse della Chiesa per loro non è solo simbolico.
Dai, Francè... :-)
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1Casablanca • 35 minuti fa
Suggerirei a Francesco di offrire un caffè " pacificatore " a Tarcisio , così che la pace eterna regni tra i due
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duca55 • 41 minuti fa
Ma questo losco individuo in una normale Casa di Riposo proprio non ci può andare?
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engels • 42 minuti fa
Qualcuno vada a vedere quanto ha speso Bertone per il rifacimento della sua casa natale in provincia di Torino in occasione della visita del Papa.
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Girotondo • un'ora fa
Il nostro governo,visto che siamo in fase di ristrettezze,dovrebbe eliminare tutti i benefici di cui gode il Vaticano.Invece,sembra che l'attuale governo oltre che l'Imu ecc.ecc.ecc.,aumenti le regalie non facendo pagare la tassa per la raccolta rifiuti.
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Scagliarossa • un'ora fa
Finalmente questi pinocchi secolari iniziano a litigare tra di loro.
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Gridy • un'ora fa
Azz, gli hanno toccato l'attico e si è inviperito al punto da prendersela col Papa...
Mansueto come una faina!
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ottotto • un'ora fa
Ormai di cardinalizio Bertone ha solo il vestito. Per il resto è indegno di esserlo. Essere cardinale non è un diritto inalienabile ma un dovere verso la Chiesa. Probabilmente non ha le idee chiare o come succede il potere dà alla testa. Suggerirei a Bertone i "servizi sociali" in un sperduto villaggio di un paese africano dove la povertà, le malattie endemiche,la precarietà della vita la fanno da padrona. E mi raccomando: quando parte si porti con sè quella "santa" donna della Zanicchi che ha tanto a cuore gli extracomunitari.
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pellerey mario ottotto • 29 minuti fa
troppo anziana per il porporato.....a meno che...........anni orsono in Austria, in un talk radio un ministro disse "quando uno ha poco interesse per le donne va a fare il prete...........pensate se l'avesse detto in italia.....sempre in austria anni orsono il polacco disse alle donne di Wien non usare le pillole o di astenersi....."e se mio marito va con le altre?" non importa....si dovette ritirare tra i fischi delle "frau" inviperite..........santo subito........
xrandom • 31 minuti fa
Speriamo per lui che non sappia usare Internet. Perché mi sa che gli internauti si stanno già preparando a fargli pelo e contropelo :-)
Se fossi Papa Francesco gli manderei a fargli compagnia una cinquantina di clandestini appena scesi dai barconi: così dimostrerei anche che l'interesse della Chiesa per loro non è solo simbolico.
Dai, Francè... :-)
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1Casablanca • 35 minuti fa
Suggerirei a Francesco di offrire un caffè " pacificatore " a Tarcisio , così che la pace eterna regni tra i due
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duca55 • 41 minuti fa
Ma questo losco individuo in una normale Casa di Riposo proprio non ci può andare?
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engels • 42 minuti fa
Qualcuno vada a vedere quanto ha speso Bertone per il rifacimento della sua casa natale in provincia di Torino in occasione della visita del Papa.
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Girotondo • un'ora fa
Il nostro governo,visto che siamo in fase di ristrettezze,dovrebbe eliminare tutti i benefici di cui gode il Vaticano.Invece,sembra che l'attuale governo oltre che l'Imu ecc.ecc.ecc.,aumenti le regalie non facendo pagare la tassa per la raccolta rifiuti.
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Scagliarossa • un'ora fa
Finalmente questi pinocchi secolari iniziano a litigare tra di loro.
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Gridy • un'ora fa
Azz, gli hanno toccato l'attico e si è inviperito al punto da prendersela col Papa...
Mansueto come una faina!
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ottotto • un'ora fa
Ormai di cardinalizio Bertone ha solo il vestito. Per il resto è indegno di esserlo. Essere cardinale non è un diritto inalienabile ma un dovere verso la Chiesa. Probabilmente non ha le idee chiare o come succede il potere dà alla testa. Suggerirei a Bertone i "servizi sociali" in un sperduto villaggio di un paese africano dove la povertà, le malattie endemiche,la precarietà della vita la fanno da padrona. E mi raccomando: quando parte si porti con sè quella "santa" donna della Zanicchi che ha tanto a cuore gli extracomunitari.
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pellerey mario ottotto • 29 minuti fa
troppo anziana per il porporato.....a meno che...........anni orsono in Austria, in un talk radio un ministro disse "quando uno ha poco interesse per le donne va a fare il prete...........pensate se l'avesse detto in italia.....sempre in austria anni orsono il polacco disse alle donne di Wien non usare le pillole o di astenersi....."e se mio marito va con le altre?" non importa....si dovette ritirare tra i fischi delle "frau" inviperite..........santo subito........
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Il cardinale Bertone dovrebbe vergognarsi.Non solo vedendo il papa Francesco nel suo comportamento.Ma dovrebbe pure vergognarsi verso il popolo Italiano che non stà certo bene.Deve fare delle .......... nell'appartamento di 700 mq.
Si vergogni dia dei soldi a quelli che dormono nei marciapiedi.Questo personaggio non doveva dedicarsi alla chiesa.LO manderei in Africa con i poveri.
Ciao
Paolo11
Si vergogni dia dei soldi a quelli che dormono nei marciapiedi.Questo personaggio non doveva dedicarsi alla chiesa.LO manderei in Africa con i poveri.
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Paolo11
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
cattolicoadulto • 2 ore fa
Il Papa è un sovrano assoluto e i suoi sudditi devono obbedirgli, altrimenti possono lasciare la tonaca (nel caso di Bertone paramenti da faraone) e ritirarsi a vita privata. E' l'ora che Francesco dia un segnale forte e spedisca Bertone (gli suggerisco anche Bagnasco e Ruini) a predicare in posti lontanissimi da Roma. Senza che questo significhi una punizione, propongo luoghi esotici e affascinanti: Samoa occidentali, Pulau Buru o Saint Denis..
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MartelloneUsato cattolicoadulto • un'ora fa
Alla su età, Bertone più che del Papa, deve preoccuparsi del Capo Massimo.
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wow • 2 ore fa
Mega-attico a sua insaputa?
NON ci posso credere!!!
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greco aurora • 2 ore fa
Quando morita' questo Papa tutto tornera' come prima.Amen.
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titoves • 2 ore fa
mafia santa,
attenti che non vi manterremo più
prendete la vanga e piegate la schiena
fate schxxxx
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Marco Borello • 2 ore fa
Uuuhhhhh Bertone Tarcisio, anche detto "DISSENTERIA perenne" dal giorno dell'elezione di Jorge.
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Giovanni55 • 2 ore fa
Attento Francesco, costui di scheletri nell'armadio ne ha tantissimi, fossi iN te mi guarderei le spalle, questo è un'avvertimento.
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Giuseppemass • 2 ore fa
Mi sà tanto che Franceso ha toccato un nervo scoperto
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TheWarrior • 2 ore fa
Poveraccio. Non sa mettere due parole insieme che ha scatenato un putiferio tra la gente, Cristiani e non.
Come si fa a parlare contro Francesco!!
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fedex • 2 ore fa
Pregate per me chiede spesso papa Francesco , capiamo bene il perché ... Il pericolo di pappette incombe.
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Giuliano Ventura • 2 ore fa
Un volume di memorie: un "archivio Boffo" in chiave religiosa?
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Re-belot • 2 ore fa
Bertone ed il vangelo sono cose molto distanti per usare un eufemismo.
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Lincoln Re-belot • 2 ore fa
condivido pienamente
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moreno buytclutch • 2 ore fa
Rovina il clima del suo mega attico?
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Gianni Verdi • 2 ore fa
bertoldo, bertoldino e..bertone
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Il Papa è un sovrano assoluto e i suoi sudditi devono obbedirgli, altrimenti possono lasciare la tonaca (nel caso di Bertone paramenti da faraone) e ritirarsi a vita privata. E' l'ora che Francesco dia un segnale forte e spedisca Bertone (gli suggerisco anche Bagnasco e Ruini) a predicare in posti lontanissimi da Roma. Senza che questo significhi una punizione, propongo luoghi esotici e affascinanti: Samoa occidentali, Pulau Buru o Saint Denis..
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MartelloneUsato cattolicoadulto • un'ora fa
Alla su età, Bertone più che del Papa, deve preoccuparsi del Capo Massimo.
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wow • 2 ore fa
Mega-attico a sua insaputa?
NON ci posso credere!!!
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greco aurora • 2 ore fa
Quando morita' questo Papa tutto tornera' come prima.Amen.
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titoves • 2 ore fa
mafia santa,
attenti che non vi manterremo più
prendete la vanga e piegate la schiena
fate schxxxx
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Marco Borello • 2 ore fa
Uuuhhhhh Bertone Tarcisio, anche detto "DISSENTERIA perenne" dal giorno dell'elezione di Jorge.
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Giovanni55 • 2 ore fa
Attento Francesco, costui di scheletri nell'armadio ne ha tantissimi, fossi iN te mi guarderei le spalle, questo è un'avvertimento.
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Giuseppemass • 2 ore fa
Mi sà tanto che Franceso ha toccato un nervo scoperto
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TheWarrior • 2 ore fa
Poveraccio. Non sa mettere due parole insieme che ha scatenato un putiferio tra la gente, Cristiani e non.
Come si fa a parlare contro Francesco!!
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fedex • 2 ore fa
Pregate per me chiede spesso papa Francesco , capiamo bene il perché ... Il pericolo di pappette incombe.
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Giuliano Ventura • 2 ore fa
Un volume di memorie: un "archivio Boffo" in chiave religiosa?
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Re-belot • 2 ore fa
Bertone ed il vangelo sono cose molto distanti per usare un eufemismo.
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Lincoln Re-belot • 2 ore fa
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moreno buytclutch • 2 ore fa
Rovina il clima del suo mega attico?
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Gianni Verdi • 2 ore fa
bertoldo, bertoldino e..bertone
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Cardinale Bertone, da come si comporta ci fa capire che Dio non esiste.
Ciao
Paolo11
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Paolo11
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
paolo11 ha scritto:Cardinale Bertone, da come si comporta ci fa capire che Dio non esiste.
Ciao
Paolo11
Condivido.
Sono proprio questi personaggi che spingono verso l'ateismo.
Quando si riflette sotto il profilo scientifico, i dubbi che nascono sono tanti.
Quando guardi il Vaticano e i suoi appartenenti, e gli atti conseguenti, diventi subito ateo.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
http://mediaset.vitv.it/notizie.virgili ... irgilio.it
Cardinale Bertone si paga lui la ristrutturazione dall'appartamento.
.......................................................................................
Abbiamo il cxardinale capitalista.
Ciao
Paolo11
Cardinale Bertone si paga lui la ristrutturazione dall'appartamento.
.......................................................................................
Abbiamo il cxardinale capitalista.
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Paolo11
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Guerra santa contro il buffet dei vip
18mila euro per sedie e panini
Bruno Vespa, il braccio destro di Renzi, Marco Carrai, e altri 150 fortunati si sono goduti lo spettacolo della canonizzazione dal terrazzo del palazzo della Prefettura degli Affari Economici. Bergoglio vuole vederci chiaro: chi l’ha autorizzato, chi sono gli sponsor? Ecco tutta la verità
di Emiliano Fittipaldi
Guerra santa contro il buffet dei vip 18mila euro per sedie e panini
Se il papa ripete spesso che «gli ultimi saranno i primi, e i primi ultimi», un mese fa Francesco si è accorto che a Roma più che la parola del Vangelo resta imperante la massima di Giuseppe Gioacchino Belli: «Io so io, e vvoi nun zete un caXXo».
L’amara constatazione l’ha fatta guardando le immagini del sito “Dagospia” pubblicate lo scorso 27 aprile. Nella rubrica “Cafonal”, sorta di saggio sociologico sulla classe dirigente dei tempi nostri, il sito immortalava un gruppo di selezionatissimi vip che assistevano alla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Mentre un milione di fedeli bivaccavano in strada ammassati tra sacchi a pelo, tappetini e bagni chimici, Bruno Vespa e il braccio destro di Renzi Marco Carrai, il presidente dello Ior Ernst von Freyberg e altri 150 fortunati guardavano tutti dall’alto in basso, godendosi lo spettacolo dallo spendido terrazzo del palazzo della Prefettura degli Affari Economici.
Seduti su comode sedie piazzate su palchetti di legno costruiti per l’uopo, manager d’affari, industriali e politici pregavano i papi santi mangiando tartine, bevendo vino e sgranocchiando finger food.
Faceva da anfitrione - hanno raccontato le cronache - Francesca Chaouqui, la giovane lobbista nominata un anno fa da Bergoglio membro della Cosea, la Commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi del Vaticano.
Pare che Francesco, però, non abbia giudicato l’iniziativa di buon gusto. L’assalto dei vip al sacro buffet non sembra troppo coerente con il suo mantra di «una Chiesa povera per i poveri», né ha apprezzato che monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario sia della Cosea sia della Prefettura, abbia distribuito ostie a Vespa e soci da un bicchiere di vetro preso dal catering. Così ha chiesto al sostituto della Segretaria di Stato Angelo Becciu di capire chi avesse autorizzato la festicciola, come fosse stato pagato il buffet, quali fossero gli sponsor, chi avesse mandato gli inviti. Quando si è scoperto che la cartolina con lo stemma vaticano non era stata spedita dal presidente del dicastero, e che l’happening è costato agli sponsor privati circa 20 mila euro, in Vaticano è scoppiata una gazzarra. La “guerra della terrazza”, la chiamano, e - ironie a parte - per i perdenti potrebbe avere conseguenze spiacevoli.
Sul banco degli imputati è salito inizialmente il cardinal Giuseppe Versaldi. Bertoniano di ferro, finito di recente nelle intercettazioni della cricca dell’Expo, è il colpevole perfetto: come presidente della Prefettura degli Affari economici è lui, inoltre, responsabile di chi entra ed esce dal palazzo in Largo del Colonnato. Sentito da Becciu, però, Versaldi ha negato qualsiasi addebbito, spiegando di aver detto al suo numero due Vallejo Balda «di non poter autorizzare una Commissione pontificia su cui non ho alcuna giurisdizione», né l’uso della terrazza di cui è competente l’Apsa», cioè l’autorità che amministra il patrimonio della Santa Sede. L’Apsa non sembra aver rilasciato permessi scritti, ma solo un’autorizzazione verbale da parte del segretario Luigi Mistò. Il suo superiore, il presidente Domenico Calcagno, terrorizzato di finire coinvolto, ha dichiarato di essere completamente all’oscuro dell’intera faccenda.
«Non parlo della terrazza, grazie a Dio abbiamo altri problemi», spiega dalla Spagna monsignor Balda, membro del ramo sacerdotale dell’Opus Dei ed economo di fiducia di Francesco, che però lo ha di recente escluso dalla nuova Segreteria per l’Economia, ente che di fatto chiuderà l’esperienza della Commissione referente e ridimensionerà il potere della Prefettura. Se Balda tace, Versaldi (che con la nuova guardia ha pessimi rapporti) ha invece preso carta e penna, e chiesto formalmente ad alcune aziende se fossero state contattate per contribuire economicamente all’evento: «Egregio», si legge nelle missive che “l’Espresso” ha visionato, «Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l’importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa ed in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa».
Di sicuro sull’invito “strettamente personale” spedito a nome della Prefettura si leggono i nomi di due sponsor: il fondo sanitario dedicato ai dirigenti Assidai, che ha pagato 13 mila euro per le strutture di legno, e i petrolieri di Medoilgas Italia, che hanno sborsato 5 mila euro per il buffet.
Una delle imprese che ha risposto alla lettera di Versaldi ha detto che è stata proprio Francesca Immacolata Chaouqui a contattarla. E un’altra, a “l’Espresso”, ha fatto lo stesso nome. La “Camerlenga” e l’amico Vallejo Balda forse volevano fare bella figura con il parterre d’eccezione? Oltre Vespa e il potente Carrai, c’erano infatti anche Roberto Arditti dell’Expo, il numero uno delle relazione esterne dell’Eni Leonardo Bellodi, l’amministratore delegato di Price-Waterhouse-Coopers Oliver Galea, quasi tutti i membri laici della Cosea, l’ex direttore del Gr1 Antonio Preziosi, il capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Vito Cozzoli. Presente anche Donato Iacovone, ad di Ernst&Young Italia, agenzia per cui è consulente la stessa Chaouqui: la multinazionale americana ha da poco ottenuto l’incarico per effettuare i controlli finanziari allo Ior.
«Questa storia è un’idiozia, il fatto è che ci sono nemici che vogliono screditarmi davanti al Santo Padre. Ero lì solo come membro della commissione. Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito né parterre né inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura», si giustifica la Chaouqui, che ci informa di essere appena uscita dalla residenza del papa a Santa Marta.
«Versaldi dice che non sa niente? Può dire quello che vuole. Io non ho bisogno di fare lobby in Vaticano: quel giorno ho solo pregato, ho preso un drink e me ne sono andata. Io sono concentrata nell’aiutare i più bisognosi, basta vedere le foto sul mio Facebook».
Sarà. Peccato che “l’Espresso” abbia visto, oltre a post Facebook con cui un’ospite (tal Maria Sole De Blasi) ringrazia «la Chaouqui per avermi dato modo oggi di riscoprire forti emozioni», anche alcuni messaggi inviati da Francesca in persona a una delle aziende contattate. Dove si chiedevano un po’ di soldi non per gli ultimi, ma per far mangiare i primi.
Il servizio sull'Espresso in edicola venerdì
http://espresso.repubblica.it/attualita ... t-1.166232
Certo che... per Francesco è dura!!
18mila euro per sedie e panini
Bruno Vespa, il braccio destro di Renzi, Marco Carrai, e altri 150 fortunati si sono goduti lo spettacolo della canonizzazione dal terrazzo del palazzo della Prefettura degli Affari Economici. Bergoglio vuole vederci chiaro: chi l’ha autorizzato, chi sono gli sponsor? Ecco tutta la verità
di Emiliano Fittipaldi
Guerra santa contro il buffet dei vip 18mila euro per sedie e panini
Se il papa ripete spesso che «gli ultimi saranno i primi, e i primi ultimi», un mese fa Francesco si è accorto che a Roma più che la parola del Vangelo resta imperante la massima di Giuseppe Gioacchino Belli: «Io so io, e vvoi nun zete un caXXo».
L’amara constatazione l’ha fatta guardando le immagini del sito “Dagospia” pubblicate lo scorso 27 aprile. Nella rubrica “Cafonal”, sorta di saggio sociologico sulla classe dirigente dei tempi nostri, il sito immortalava un gruppo di selezionatissimi vip che assistevano alla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Mentre un milione di fedeli bivaccavano in strada ammassati tra sacchi a pelo, tappetini e bagni chimici, Bruno Vespa e il braccio destro di Renzi Marco Carrai, il presidente dello Ior Ernst von Freyberg e altri 150 fortunati guardavano tutti dall’alto in basso, godendosi lo spettacolo dallo spendido terrazzo del palazzo della Prefettura degli Affari Economici.
Seduti su comode sedie piazzate su palchetti di legno costruiti per l’uopo, manager d’affari, industriali e politici pregavano i papi santi mangiando tartine, bevendo vino e sgranocchiando finger food.
Faceva da anfitrione - hanno raccontato le cronache - Francesca Chaouqui, la giovane lobbista nominata un anno fa da Bergoglio membro della Cosea, la Commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi del Vaticano.
Pare che Francesco, però, non abbia giudicato l’iniziativa di buon gusto. L’assalto dei vip al sacro buffet non sembra troppo coerente con il suo mantra di «una Chiesa povera per i poveri», né ha apprezzato che monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario sia della Cosea sia della Prefettura, abbia distribuito ostie a Vespa e soci da un bicchiere di vetro preso dal catering. Così ha chiesto al sostituto della Segretaria di Stato Angelo Becciu di capire chi avesse autorizzato la festicciola, come fosse stato pagato il buffet, quali fossero gli sponsor, chi avesse mandato gli inviti. Quando si è scoperto che la cartolina con lo stemma vaticano non era stata spedita dal presidente del dicastero, e che l’happening è costato agli sponsor privati circa 20 mila euro, in Vaticano è scoppiata una gazzarra. La “guerra della terrazza”, la chiamano, e - ironie a parte - per i perdenti potrebbe avere conseguenze spiacevoli.
Sul banco degli imputati è salito inizialmente il cardinal Giuseppe Versaldi. Bertoniano di ferro, finito di recente nelle intercettazioni della cricca dell’Expo, è il colpevole perfetto: come presidente della Prefettura degli Affari economici è lui, inoltre, responsabile di chi entra ed esce dal palazzo in Largo del Colonnato. Sentito da Becciu, però, Versaldi ha negato qualsiasi addebbito, spiegando di aver detto al suo numero due Vallejo Balda «di non poter autorizzare una Commissione pontificia su cui non ho alcuna giurisdizione», né l’uso della terrazza di cui è competente l’Apsa», cioè l’autorità che amministra il patrimonio della Santa Sede. L’Apsa non sembra aver rilasciato permessi scritti, ma solo un’autorizzazione verbale da parte del segretario Luigi Mistò. Il suo superiore, il presidente Domenico Calcagno, terrorizzato di finire coinvolto, ha dichiarato di essere completamente all’oscuro dell’intera faccenda.
«Non parlo della terrazza, grazie a Dio abbiamo altri problemi», spiega dalla Spagna monsignor Balda, membro del ramo sacerdotale dell’Opus Dei ed economo di fiducia di Francesco, che però lo ha di recente escluso dalla nuova Segreteria per l’Economia, ente che di fatto chiuderà l’esperienza della Commissione referente e ridimensionerà il potere della Prefettura. Se Balda tace, Versaldi (che con la nuova guardia ha pessimi rapporti) ha invece preso carta e penna, e chiesto formalmente ad alcune aziende se fossero state contattate per contribuire economicamente all’evento: «Egregio», si legge nelle missive che “l’Espresso” ha visionato, «Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l’importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa ed in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa».
Di sicuro sull’invito “strettamente personale” spedito a nome della Prefettura si leggono i nomi di due sponsor: il fondo sanitario dedicato ai dirigenti Assidai, che ha pagato 13 mila euro per le strutture di legno, e i petrolieri di Medoilgas Italia, che hanno sborsato 5 mila euro per il buffet.
Una delle imprese che ha risposto alla lettera di Versaldi ha detto che è stata proprio Francesca Immacolata Chaouqui a contattarla. E un’altra, a “l’Espresso”, ha fatto lo stesso nome. La “Camerlenga” e l’amico Vallejo Balda forse volevano fare bella figura con il parterre d’eccezione? Oltre Vespa e il potente Carrai, c’erano infatti anche Roberto Arditti dell’Expo, il numero uno delle relazione esterne dell’Eni Leonardo Bellodi, l’amministratore delegato di Price-Waterhouse-Coopers Oliver Galea, quasi tutti i membri laici della Cosea, l’ex direttore del Gr1 Antonio Preziosi, il capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Vito Cozzoli. Presente anche Donato Iacovone, ad di Ernst&Young Italia, agenzia per cui è consulente la stessa Chaouqui: la multinazionale americana ha da poco ottenuto l’incarico per effettuare i controlli finanziari allo Ior.
«Questa storia è un’idiozia, il fatto è che ci sono nemici che vogliono screditarmi davanti al Santo Padre. Ero lì solo come membro della commissione. Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito né parterre né inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura», si giustifica la Chaouqui, che ci informa di essere appena uscita dalla residenza del papa a Santa Marta.
«Versaldi dice che non sa niente? Può dire quello che vuole. Io non ho bisogno di fare lobby in Vaticano: quel giorno ho solo pregato, ho preso un drink e me ne sono andata. Io sono concentrata nell’aiutare i più bisognosi, basta vedere le foto sul mio Facebook».
Sarà. Peccato che “l’Espresso” abbia visto, oltre a post Facebook con cui un’ospite (tal Maria Sole De Blasi) ringrazia «la Chaouqui per avermi dato modo oggi di riscoprire forti emozioni», anche alcuni messaggi inviati da Francesca in persona a una delle aziende contattate. Dove si chiedevano un po’ di soldi non per gli ultimi, ma per far mangiare i primi.
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