Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
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Re: Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
E' questa la grande novità che sconvolgerà la politica italiana?
LE MANOVRE
Alfano: "Faremo un nuovo partito
che rifiuterà il finanziamento pubblico"
Il segretario del Pdl annuncia che il futuro movimento vivrà solo di contributi volontari. Migliavacca (Pd): "Parla contando su un miliardario". Idv avvia raccolta firme contro i rimborsi elettorali
ROMA - "Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato, perchè noi vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà finanziare le nostre idee, il nostro ideale politico, la nostra azione parlamentare". Così - a margine di un'iniziativa elettorale ad Asti - il segretario del Pdl, Angelino Alfano, fornisce qualche dettaglio sulla misteriosa creatura preannunciata ieri, quando ha parlato di una nuova formazione che nascerà dopo le amministrative. In realtà ci sono alcune indiscrezioni sul progetto voluto da Berlusconi 1per il dopo-Pdl: nuovo nome, più liste civiche coalizzate e uso massiccio di Internet e dei social network.
Uno dei nomi associati, in questi giorni, alla futura formazione politica di Alfano e Berlusconi è quello di Luca di Montezemolo. Oggi però - sul sito di Italiafutura, la fondazione diretta dal presidente della Ferrari - si legge: "La strabiliante novita' annunciata da Alfano e l'azzeramento delle cariche dell'Udc disposto da Casini non rappresentano un modo nè serio nè utile di rifondare l'area moderata e liberale della politica italiana, che non può realizzarsi solo attraverso la cooptazione di qualche tecnico o il cambiamento di un nome".
L'abolizione del finanziamento pubblico, preannunciata da Alfano, viene intanto criticata dal Pd. "Vedo che il segretario del Pdl si propone di abolire il finanziamento pubblico, sicuro di contare sui soldi del miliardario", dice Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria. "E' proprio per evitare questo tipo di sottomissione della politica e della vita democratica agli interessi di pochi che il finanziamento pubblico va fortemente ridotto, sottoposto a rigorosi controlli (anche su gli anni passati) ma mantenuto per consentire di non essere schiavi del o dei miliardari", conclude.
Intanto l'Idv lancia oggi la sua campagna "Giù le mani dal sacco" contro "il finanziamento pubblico ai partiti mascherato da rimborso elettorale". Banchetti e gazebo per la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge d'iniziativa popolare per abrogare i rimborsi elettorali saranno allestiti nelle piazze di tutte le città. "Cancellare lo sperpero immorale di denaro pubblico - sostiene Antonio Di Pietro - è l'unica strada per combattere alla fonte la corruzione e ristabilire la sovranità popolare tradita dopo il referendum del '93. Ancora una volta, saranno gli italiani a fare quelle riforme che il Parlamento non ha il coraggio di fare".
(21 aprile 2012)
La Repubblica.it
LE MANOVRE
Alfano: "Faremo un nuovo partito
che rifiuterà il finanziamento pubblico"
Il segretario del Pdl annuncia che il futuro movimento vivrà solo di contributi volontari. Migliavacca (Pd): "Parla contando su un miliardario". Idv avvia raccolta firme contro i rimborsi elettorali
ROMA - "Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato, perchè noi vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà finanziare le nostre idee, il nostro ideale politico, la nostra azione parlamentare". Così - a margine di un'iniziativa elettorale ad Asti - il segretario del Pdl, Angelino Alfano, fornisce qualche dettaglio sulla misteriosa creatura preannunciata ieri, quando ha parlato di una nuova formazione che nascerà dopo le amministrative. In realtà ci sono alcune indiscrezioni sul progetto voluto da Berlusconi 1per il dopo-Pdl: nuovo nome, più liste civiche coalizzate e uso massiccio di Internet e dei social network.
Uno dei nomi associati, in questi giorni, alla futura formazione politica di Alfano e Berlusconi è quello di Luca di Montezemolo. Oggi però - sul sito di Italiafutura, la fondazione diretta dal presidente della Ferrari - si legge: "La strabiliante novita' annunciata da Alfano e l'azzeramento delle cariche dell'Udc disposto da Casini non rappresentano un modo nè serio nè utile di rifondare l'area moderata e liberale della politica italiana, che non può realizzarsi solo attraverso la cooptazione di qualche tecnico o il cambiamento di un nome".
L'abolizione del finanziamento pubblico, preannunciata da Alfano, viene intanto criticata dal Pd. "Vedo che il segretario del Pdl si propone di abolire il finanziamento pubblico, sicuro di contare sui soldi del miliardario", dice Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria. "E' proprio per evitare questo tipo di sottomissione della politica e della vita democratica agli interessi di pochi che il finanziamento pubblico va fortemente ridotto, sottoposto a rigorosi controlli (anche su gli anni passati) ma mantenuto per consentire di non essere schiavi del o dei miliardari", conclude.
Intanto l'Idv lancia oggi la sua campagna "Giù le mani dal sacco" contro "il finanziamento pubblico ai partiti mascherato da rimborso elettorale". Banchetti e gazebo per la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge d'iniziativa popolare per abrogare i rimborsi elettorali saranno allestiti nelle piazze di tutte le città. "Cancellare lo sperpero immorale di denaro pubblico - sostiene Antonio Di Pietro - è l'unica strada per combattere alla fonte la corruzione e ristabilire la sovranità popolare tradita dopo il referendum del '93. Ancora una volta, saranno gli italiani a fare quelle riforme che il Parlamento non ha il coraggio di fare".
(21 aprile 2012)
La Repubblica.it
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Re: Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
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eh...Bersani,
spero non faccia la fine dell'asino di Buridano...
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eh...Bersani,
spero non faccia la fine dell'asino di Buridano...
Re: Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
Secondo me Montezemolo andrà ad ingrossare le fila del grande Zentro di Casini .
in questo momento andare ad assistere the cayman significa sputtanarsi in Italia e all'estero, e il Duca non se lo sogna nemmeno!
oltretutto ,malgrado angelino jolie, la pdl ( che io stimo a non più del 15 % ) è sempre saldamente nelle mani sue , lui decide, lui comanda....e il duca non ce lo vedo proprio a farsi comandare da un impresentabile ectoplasma ( lui sì ) .
per quanto riguarda Grillo....
ma io dico come si fa a passare da un populista che si fa i caXXi suoi ad un populista che finge di farsi i nostri , perchè proporre SERIAMENTE di NON PAGARE i debiti è roba da camicia di forza, a quelli che vantano il credito chi glielo va a spiegare? lui? noi ? voi ? essi?
certo che dall'estero siamo veramente da deridere ...spaghetti e mandolino erano il paradiso, poi c'è stato il purgatorio della pornostar e ora l'inferno del comico col delirio di onnipotenza.
only in Italy ( come ha detto woody allen quando l'ambulanza a sirene spiegate si è fermata per farsi fare l'autografo... )
in questo momento andare ad assistere the cayman significa sputtanarsi in Italia e all'estero, e il Duca non se lo sogna nemmeno!
oltretutto ,malgrado angelino jolie, la pdl ( che io stimo a non più del 15 % ) è sempre saldamente nelle mani sue , lui decide, lui comanda....e il duca non ce lo vedo proprio a farsi comandare da un impresentabile ectoplasma ( lui sì ) .
per quanto riguarda Grillo....
ma io dico come si fa a passare da un populista che si fa i caXXi suoi ad un populista che finge di farsi i nostri , perchè proporre SERIAMENTE di NON PAGARE i debiti è roba da camicia di forza, a quelli che vantano il credito chi glielo va a spiegare? lui? noi ? voi ? essi?
certo che dall'estero siamo veramente da deridere ...spaghetti e mandolino erano il paradiso, poi c'è stato il purgatorio della pornostar e ora l'inferno del comico col delirio di onnipotenza.
only in Italy ( come ha detto woody allen quando l'ambulanza a sirene spiegate si è fermata per farsi fare l'autografo... )
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Re: Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
@amadeus
Cara Amà il problema è che quando tu vai a votare non hai molta scelta:
- metti un segno a caso su un simbolo
- scrivi "siete tutti dei porci ladri bastardi"
- non vai a votare e fai un favore ai partiti
Ora, dato che non esiste un "minimo di votanti pari al 50% +1 degli aventi diritto" altrimenti le votazioni non sono valide, non ci rimane che andare a votare, turarsi il naso e votare quelli che non esprimono un "COMITATO D'AFFARI permanente" al fine di rubare tutto quello che è possibile rubare.
Non ci piove e sono d'accordo con te sul populismo di Grillo, ma c'è di peggio compreso l'ABC a cui incontri va solo Bersani, e quando il governo fa delle panzanate e lui è presente agli incontri, poi non può dire:
hey ragatzi, glielo avevo detto io che la riforma delle pensioni non andava .... ma quelli AC e Monti hanno fatto di testa loro ....mica mi han sentito quelli lì ....hey ragatzi, glielo detto che mica son qui a sbucciare i piselli, mentre loro si dividono la minestra?
un saluto
Cara Amà il problema è che quando tu vai a votare non hai molta scelta:
- metti un segno a caso su un simbolo
- scrivi "siete tutti dei porci ladri bastardi"
- non vai a votare e fai un favore ai partiti
Ora, dato che non esiste un "minimo di votanti pari al 50% +1 degli aventi diritto" altrimenti le votazioni non sono valide, non ci rimane che andare a votare, turarsi il naso e votare quelli che non esprimono un "COMITATO D'AFFARI permanente" al fine di rubare tutto quello che è possibile rubare.
Non ci piove e sono d'accordo con te sul populismo di Grillo, ma c'è di peggio compreso l'ABC a cui incontri va solo Bersani, e quando il governo fa delle panzanate e lui è presente agli incontri, poi non può dire:
hey ragatzi, glielo avevo detto io che la riforma delle pensioni non andava .... ma quelli AC e Monti hanno fatto di testa loro ....mica mi han sentito quelli lì ....hey ragatzi, glielo detto che mica son qui a sbucciare i piselli, mentre loro si dividono la minestra?
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
Re: Casini azzera, Alfano annuncia...e Bersani?
POLITICA & PALAZZO | di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 aprile 2012
Web e liste civiche, Berlusconi organizza il Pdl del dopo Berlusconi. Insieme a Dell’Utri
Il cambio di strategia, discusso con il senatore e con Scajola, è legato all'accelerazione di Casini per il Partito della nazione. "Faremo una forza di azionariato popolare che impedirà che qualcuno possa dirsi proprietario", spiega Alfano. Si pensa anche a una Fondazione. Spazio alla società civile e alle liste "Forza tutto", offensiva sui social network
Predellone o sarchiapone? Sarà davvero l’upgrade del Pdl, il tentativo di lanciare definitivamente i berlusconiani nel futuro? Oppure tutti, come ironizzano i detrattori di Alfano, si affannano per indovinare un’idea che per il momento è solo una creatura immaginaria, come Walter Chiari nel famoso sketch? La frenesia con la quale Pier Ferdinando Casini – che ha azzerato i vertici del suo partito, circondato per dire il vero da reazioni tiepide di Fli e Api – sta lavorando per erodere elettorato moderato al centrodestra pare aver acceso una miccia ai piedi di Angelino Alfano, costretto così a correre ai ripari e ad anticipare la mossa che altrimenti sarebbe stata resa nota solo dopo i ballottaggi. Ieri l’ha definita, in poche parole affiancate da molti superlativi, “la più grossa novità della politica italiana” che sarà accompagnata fino alle elezioni 2013 “dalla più innovativa campagna elettorale che il nostro Paese abbia conosciuto”.
Cambio di strategia. L’assaggio del restyling che verrà è stato obbligatorio innanzitutto per ridimensionare subito il “partito della Nazione” o comunque si chiamerà, soggetto che il segretario politico del Pdl ha infatti prontamente definito un prodotto stantio, “da naftalina”. E poi per spingere subito nel pantano il documento dei 29 di Beppe Pisanu, per i quali dal “nuovo” Popolo delle Libertà si avrà buon gioco a far passare come facce piombate dal passato remoto (l’altro primo firmatario del documento è Lamberto Dini) e che peraltro hanno registrato già un buon numero di distinguo pronunciati dai seguaci dell’ex ministro dell’Interno (un po’ come i finiani quando “scoprirono” che andare nel Fli voleva dire togliere l’appoggio al governo).
A questo si aggiunge, tra le tattiche del percorso verso le Politiche del prossimo anno, lo schiribizzo che ha portato Alfano a dire che i vertici collettivi di maggioranza a Palazzo Chigi lo hanno stufato ed è molto meglio proseguire il sostegno a Monti con incontri bilaterali. Sarà più facile spiegare tutto ai propri elettori, un giorno.
Gli organizzatori: Dell’Utri e Scajola. Non c’è solo il nome del partito sotto i ferri dei vertici del Pdl, sigla che al capo non è mai piaciuta. E non è solo Alfano a studiare il piano: lo stesso Silvio Berlusconi, dato per quasi certo un risultato deludente alle amministrative, ha rimesso insieme le energie migliori, quelle di cui si fida di più. Si intende, per esempio, l’intramontabile Marcello Dell’Utri: si sono incontrati ieri pomeriggio ad Arcore, dopo il processo Ruby. Un altro consulente, visto che la stella polare è lo “spirito del Novantaquattro”, è Claudio Scajola: il Cavaliere non lo ha visto, ma lo ha sentito per telefono. L’ex ministro pluridimissionario ha tanta voglia di tornare in prima linea, dopo essere stato in ombra per un po’.
Movimento più che partito. L’idea sarebbe quella di un movimento, più che di un partito. Una fondazione, un soggetto che – al tempo dei sondaggi che spalancano praterie di fronte a Beppe Grillo – allontani dagli elettori l’idea di partito come collettore di privilegi, anche liberandosi di qualche vecchio attrezzo all’ennesima legislatura.
Che anzi ricominci a parlare di un’economia più solidale (oggi stesso Alfano ha spedito di nuovo un messaggio al governo: “Basta tasse”), che magari dia anche qualche servizio gratuito agli affiliati (come l’Arci o l’Acli, come i sindacati) e che si faccia contaminare dalla società civile che per il nuovo Pdl potrebbe chiamarsi soprattutto mondo delle imprese. Anzi: dove gli iscritti sono anche soci. Del partito di plastica, insomma, gettata da tempo la plastica, se ne andrebbe anche il partito. La missione è far dimenticare tutto ciò che riguarda le vicende dell’ultimo governo (e non solo quelle del governo).
Quanto vale Montezemolo. Anche per questo Berlusconi ha incontrato Luca Cordero di Montezemolo, alcuni giorni fa. L’intesa con l’ex presidente di Confindustria potrebbe valere svariati punti percentuali, suggerisce qualche sondaggio. Tuttavia il risultato del faccia a faccia, al momento, non sembra un grande successo. “La strabiliante novità annunciata da Alfano e l’azzeramento delle cariche dell’Udc disposto da Casini non rappresentano un modo né serio né utile di rifondare l’area moderata e liberale della politica italiana, che non può realizzarsi solo attraverso la cooptazione di qualche tecnico o il cambiamento di un nome”, scrive in un editoriale ItaliaFutura, l’associazione presieduta dal presidente della Ferrari. La verità è che Montezemolo non si imbarcherà mai in un’avventura dove ci sia ancora Berlusconi.
La penetrazione sul territorio. La strategia politica passerà, inoltre, da una presenza più capillare del territorio. Ben oltre e ben meglio di quanto hanno fatto i Club delle Libertà inventati dalla Brambilla: si punta a una struttura snella, all’americana: un movimento in stile Tea Party, che protesti e discuta su alcuni argomenti ritenuti centrali, che poggi su comitati elettorali locali. Di nuovo lo “spirito del Novantaquattro”: perché Forza Italia è nata e cresciuta con i circoli.
Da qui le liste territoriali tornate al vecchio “Forza” (Forza Lecco, Forza Piacenza, Forza Emilia Romagna e via andando) sono più di un volano. E sono certo qualcosa di più di iniziative estemporanee: è un esperimento. L’obiettivo è presentarsi con il partitone nazionale affiancato da liste civiche locali che attirerebbero voti che il centrodestra potrebbe perdere.
Tutto questo con buona pace degli ex An, lo stato d’animo dei quali potrebbe essere riassunto da Altero Matteoli: “Il partito moderato c’è già ed è il Pdl” e quindi “non ne serve un altro” (e men che meno il partito della Nazione con Fini).
La campagna web. Infine la comunicazione. Lo “spirito del Novantaquattro”, ancora una volta. Se quasi vent’anni fa l’offensiva arrivò con “L’Italia è il Paese che amo” (incipit della videocassetta spedita ai tg) ora l’avanguardia è per forza di cose rappresentata dai social network: facebook e twitter (per i quali Alfano va pazzo). Su questo certo Berlusconi non può dire granché. Per il compito, oltre ad alcuni giovani del partito (Maria Rosaria Rossi, già nota per essere stata presente alle “cene eleganti”, e Roberto Gasparotti) e al gestore del sito del segretario Davide Tedesco, sarebbe già della partita anche Marco Montemagno: esperto di web 2.0, blog e evoluzione dei media, presidente e amministratore delegato di Blogosfere, consulente di aziende ed enti, è anche molto abile per eventi e presentazioni con una costante interazione con chi ascolta. Quanto a internet – per chi ha più di 70 anni – vale il discorso del Cavaliere e così è pronta l’offensiva tramite sms.
“Rinunciamo ai rimborsi”. Non sarà solo il nome, dunque, a occupare il lavoro di riverniciatura. “Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato – si è lasciato scappare oggi durante un comizio Alfano – perché noi vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà finanziare le nostre idee, il nostro ideale politico, la nostra azione parlamentare”. Una “forza di azionariato popolare – ha proseguito – che impedirà che qualcuno possa dirsi proprietario”, una “una partecipazione diffusa senza che uno possa dire ‘E’ mio’”. In realtà c’è qualcuno che lo può ben dire, ancora oggi, e continuerà a poterlo dire nel “nuovo” partito. Quel qualcuno non è Alfano.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... to/206195/
Web e liste civiche, Berlusconi organizza il Pdl del dopo Berlusconi. Insieme a Dell’Utri
Il cambio di strategia, discusso con il senatore e con Scajola, è legato all'accelerazione di Casini per il Partito della nazione. "Faremo una forza di azionariato popolare che impedirà che qualcuno possa dirsi proprietario", spiega Alfano. Si pensa anche a una Fondazione. Spazio alla società civile e alle liste "Forza tutto", offensiva sui social network
Predellone o sarchiapone? Sarà davvero l’upgrade del Pdl, il tentativo di lanciare definitivamente i berlusconiani nel futuro? Oppure tutti, come ironizzano i detrattori di Alfano, si affannano per indovinare un’idea che per il momento è solo una creatura immaginaria, come Walter Chiari nel famoso sketch? La frenesia con la quale Pier Ferdinando Casini – che ha azzerato i vertici del suo partito, circondato per dire il vero da reazioni tiepide di Fli e Api – sta lavorando per erodere elettorato moderato al centrodestra pare aver acceso una miccia ai piedi di Angelino Alfano, costretto così a correre ai ripari e ad anticipare la mossa che altrimenti sarebbe stata resa nota solo dopo i ballottaggi. Ieri l’ha definita, in poche parole affiancate da molti superlativi, “la più grossa novità della politica italiana” che sarà accompagnata fino alle elezioni 2013 “dalla più innovativa campagna elettorale che il nostro Paese abbia conosciuto”.
Cambio di strategia. L’assaggio del restyling che verrà è stato obbligatorio innanzitutto per ridimensionare subito il “partito della Nazione” o comunque si chiamerà, soggetto che il segretario politico del Pdl ha infatti prontamente definito un prodotto stantio, “da naftalina”. E poi per spingere subito nel pantano il documento dei 29 di Beppe Pisanu, per i quali dal “nuovo” Popolo delle Libertà si avrà buon gioco a far passare come facce piombate dal passato remoto (l’altro primo firmatario del documento è Lamberto Dini) e che peraltro hanno registrato già un buon numero di distinguo pronunciati dai seguaci dell’ex ministro dell’Interno (un po’ come i finiani quando “scoprirono” che andare nel Fli voleva dire togliere l’appoggio al governo).
A questo si aggiunge, tra le tattiche del percorso verso le Politiche del prossimo anno, lo schiribizzo che ha portato Alfano a dire che i vertici collettivi di maggioranza a Palazzo Chigi lo hanno stufato ed è molto meglio proseguire il sostegno a Monti con incontri bilaterali. Sarà più facile spiegare tutto ai propri elettori, un giorno.
Gli organizzatori: Dell’Utri e Scajola. Non c’è solo il nome del partito sotto i ferri dei vertici del Pdl, sigla che al capo non è mai piaciuta. E non è solo Alfano a studiare il piano: lo stesso Silvio Berlusconi, dato per quasi certo un risultato deludente alle amministrative, ha rimesso insieme le energie migliori, quelle di cui si fida di più. Si intende, per esempio, l’intramontabile Marcello Dell’Utri: si sono incontrati ieri pomeriggio ad Arcore, dopo il processo Ruby. Un altro consulente, visto che la stella polare è lo “spirito del Novantaquattro”, è Claudio Scajola: il Cavaliere non lo ha visto, ma lo ha sentito per telefono. L’ex ministro pluridimissionario ha tanta voglia di tornare in prima linea, dopo essere stato in ombra per un po’.
Movimento più che partito. L’idea sarebbe quella di un movimento, più che di un partito. Una fondazione, un soggetto che – al tempo dei sondaggi che spalancano praterie di fronte a Beppe Grillo – allontani dagli elettori l’idea di partito come collettore di privilegi, anche liberandosi di qualche vecchio attrezzo all’ennesima legislatura.
Che anzi ricominci a parlare di un’economia più solidale (oggi stesso Alfano ha spedito di nuovo un messaggio al governo: “Basta tasse”), che magari dia anche qualche servizio gratuito agli affiliati (come l’Arci o l’Acli, come i sindacati) e che si faccia contaminare dalla società civile che per il nuovo Pdl potrebbe chiamarsi soprattutto mondo delle imprese. Anzi: dove gli iscritti sono anche soci. Del partito di plastica, insomma, gettata da tempo la plastica, se ne andrebbe anche il partito. La missione è far dimenticare tutto ciò che riguarda le vicende dell’ultimo governo (e non solo quelle del governo).
Quanto vale Montezemolo. Anche per questo Berlusconi ha incontrato Luca Cordero di Montezemolo, alcuni giorni fa. L’intesa con l’ex presidente di Confindustria potrebbe valere svariati punti percentuali, suggerisce qualche sondaggio. Tuttavia il risultato del faccia a faccia, al momento, non sembra un grande successo. “La strabiliante novità annunciata da Alfano e l’azzeramento delle cariche dell’Udc disposto da Casini non rappresentano un modo né serio né utile di rifondare l’area moderata e liberale della politica italiana, che non può realizzarsi solo attraverso la cooptazione di qualche tecnico o il cambiamento di un nome”, scrive in un editoriale ItaliaFutura, l’associazione presieduta dal presidente della Ferrari. La verità è che Montezemolo non si imbarcherà mai in un’avventura dove ci sia ancora Berlusconi.
La penetrazione sul territorio. La strategia politica passerà, inoltre, da una presenza più capillare del territorio. Ben oltre e ben meglio di quanto hanno fatto i Club delle Libertà inventati dalla Brambilla: si punta a una struttura snella, all’americana: un movimento in stile Tea Party, che protesti e discuta su alcuni argomenti ritenuti centrali, che poggi su comitati elettorali locali. Di nuovo lo “spirito del Novantaquattro”: perché Forza Italia è nata e cresciuta con i circoli.
Da qui le liste territoriali tornate al vecchio “Forza” (Forza Lecco, Forza Piacenza, Forza Emilia Romagna e via andando) sono più di un volano. E sono certo qualcosa di più di iniziative estemporanee: è un esperimento. L’obiettivo è presentarsi con il partitone nazionale affiancato da liste civiche locali che attirerebbero voti che il centrodestra potrebbe perdere.
Tutto questo con buona pace degli ex An, lo stato d’animo dei quali potrebbe essere riassunto da Altero Matteoli: “Il partito moderato c’è già ed è il Pdl” e quindi “non ne serve un altro” (e men che meno il partito della Nazione con Fini).
La campagna web. Infine la comunicazione. Lo “spirito del Novantaquattro”, ancora una volta. Se quasi vent’anni fa l’offensiva arrivò con “L’Italia è il Paese che amo” (incipit della videocassetta spedita ai tg) ora l’avanguardia è per forza di cose rappresentata dai social network: facebook e twitter (per i quali Alfano va pazzo). Su questo certo Berlusconi non può dire granché. Per il compito, oltre ad alcuni giovani del partito (Maria Rosaria Rossi, già nota per essere stata presente alle “cene eleganti”, e Roberto Gasparotti) e al gestore del sito del segretario Davide Tedesco, sarebbe già della partita anche Marco Montemagno: esperto di web 2.0, blog e evoluzione dei media, presidente e amministratore delegato di Blogosfere, consulente di aziende ed enti, è anche molto abile per eventi e presentazioni con una costante interazione con chi ascolta. Quanto a internet – per chi ha più di 70 anni – vale il discorso del Cavaliere e così è pronta l’offensiva tramite sms.
“Rinunciamo ai rimborsi”. Non sarà solo il nome, dunque, a occupare il lavoro di riverniciatura. “Faremo il primo movimento politico del tutto autofinanziato – si è lasciato scappare oggi durante un comizio Alfano – perché noi vivremo solo con il contributo volontario di chi vorrà finanziare le nostre idee, il nostro ideale politico, la nostra azione parlamentare”. Una “forza di azionariato popolare – ha proseguito – che impedirà che qualcuno possa dirsi proprietario”, una “una partecipazione diffusa senza che uno possa dire ‘E’ mio’”. In realtà c’è qualcuno che lo può ben dire, ancora oggi, e continuerà a poterlo dire nel “nuovo” partito. Quel qualcuno non è Alfano.
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