Ucraina
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Re: Ucraina
Si ma questa volta ci sono armi Nucleari.
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Paolo11
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Paolo11
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Re: Ucraina
Ricordati quello che disse Einstein: "Non so con che armi si combatterà la terza guerra mondiale ma so perfettamente con quali si combatterà la quarta: pietre e bastoni..."
Anche se ritengo che la mutua distruzione globale non la voglia nessuno altrimenti negli anni 1985/1990 saremmo già stati spazzati via dall'olocausto nucleare...
Anche se ritengo che la mutua distruzione globale non la voglia nessuno altrimenti negli anni 1985/1990 saremmo già stati spazzati via dall'olocausto nucleare...
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Re: Ucraina
Adesso se la Russia chiude i rubinetti del gas.Gli USA ci daranno loro il Gas, a che prezzo?alla fine lo paghiamo noi.
Cambiando discorso Di Battista M5S intervistato da Mentana per ultimo.Laq pensa come la penso io.Levarsi dalla NATO.
Visto che siamo andati nelle guaerre decise dagli altri.Somalia gli USA tagliano fuori L'Italia nel petrolio Libico.
Ciao
Paolo11
Cambiando discorso Di Battista M5S intervistato da Mentana per ultimo.Laq pensa come la penso io.Levarsi dalla NATO.
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Paolo11
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Re: Ucraina
Sentita on the road solo 2 ore fa. Il soggetto, uomo, indigeno, anni 64, pensionato:
<<Devo ringraziare mia moglie perché si è sacrificata a suo tempo per curare le figlie (3).........Dovrei dirglielo che la ringrazio, ma non ce la faccio......>>
R. - "Prima o poi dovrai dirglielo,.....non puoi sprecare questo tipo di comunicazione....."
<<Non ce la faccio,...io non sono in grado di fare una carezza,.....le mie figlie si sono lamentate ai tempi........- Papà tu non ci abbraccia mai.......>>
<<Io da piccolo ho preso solo botte dai miei,......soprattutto mia madre......>>
Che le vicende dell'infanzia segnassero la vita degli uomini ne sono convinto da sempre,....ma non immaginavo che in certi casi fossero così granitiche anche oltre i sessant'anni, quando la gran parte del viaggio della vita è stato fatto.
Spesso molte incomprensioni vanno ricercate nel vissuto della prima infanzia.
Questo per riallacciarmi alla notizia diffusa nei tg della sera ieri del fotografo italiano caduto in Ucraina.
Perdere la vita a 30 anni è sempre un fatto assurdo. Sarà dolorosa per la sua compagna, per i genitori che in questi casi non tollerano la dipartita dei figli primi della loro, ma soprattutto la pagherà la figlia minorenne.
*
UCRAINA
Andy, quel giovane un po' timido morto per raccontare la guerra
Il giovane, 30 anni, lascia la compagna e una bimba: «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso»
di Giuseppe Sarcina, inviato a Slovyansk
Lo scatto è tutto. E’ il mestiere, o probabilmente la missione, di un fotoreporter. Lo scatto era tutto per Andrea Rocchelli, Andy, 30 anni, di Pianello, vicino a Piacenza. Un giovane «provinciale», come forse avrebbe detto Giorgio Bocca, curioso e appassionato del mondo. «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso», raccontava Andy nel video visibile su Corriere.it. Un po’ impacciato, quasi timido. Si capisce che si trovava più a suo agio dietro e non davanti a una telecamera, un obbiettivo.
http://video.corriere.it/andy-rocchelli ... 5de4ddd12f
Documentare, testimoniare. Il verbo antico del lavoro «adattato ai tempi»: anche queste sono sue parole. Andrea Rocchelli è l’esempio di una nuova generazione di free lance, parola che quasi sempre maschera la mancanza di un lavoro stabile perché i giornali, le televisioni non hanno più le risorse per assumere i giovani talenti.
Ma loro si «adattano» e battono con energia, entusiasmo, passione i posti più infidi, complicati. Viaggiano sui treni, in seconda o terza classe, perché non hanno i soldi per l’aereo. Affittano un appartamento in gruppo, come se fossero ancora studenti, perché non c’è nessuno che copra per loro le spese di un albergo.
E’ questa la storia, il modo di essere giornalista di Andy. Era arrivato due settimane fa a Kiev, salendo su un vagone per Donetsk. Lì, durante le 12 ore di viaggio, aveva conosciuto Andrey Mironov, un russo sulla sessantina, dall’aria assolutamente interessante per Andy. Avevano parlato a lungo i due Andrea. L’uomo maturo raccontava delle sue esperienze di attivista russo, di giornalista, della Cecenia. Il fotoreporter italiano del suo percorso intraprendente. Dei suoi studi al Politecnico di Milano, facoltà di Visual Design; del suo primo lavoro per l’agenzia Grazia Neri e poi come assistente nello studio di Alex Maioli. Infine il grande salto: il collettivo Cesura fondato a Pianello con altri quattro colleghi. Si saranno scambiati le immagini, i ricordi, forse il giovane italiano avrà raccontato anche della sua compagna, della sua bimba appena nata. Andy ha scattato foto nel Daghestan, in Afghanistan, in Tunisia e in Libia nel corso di quell’incredibile 2011, l’anno delle rivolte arabe. Ma si era occupato anche di cose italiane, lavorando sul fenomeno delle veline televisive o sulla Lega Nord.
Sabato pomeriggio, insieme con l’ormai inseparabile amico russo e con un collega francese William Roguelon, Andy è salito in macchina per raggiungere la torre della televisione poco lontano da Sloviansk. Sono stati colpiti, pare, dal fuoco di un mortaio. William è riuscito a salvarsi. Andy e Andrey sono morti insieme. Documentare, testimoniare.
25 maggio 2014 | 13:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/esteri/14_maggio ... d12f.shtml
<<Devo ringraziare mia moglie perché si è sacrificata a suo tempo per curare le figlie (3).........Dovrei dirglielo che la ringrazio, ma non ce la faccio......>>
R. - "Prima o poi dovrai dirglielo,.....non puoi sprecare questo tipo di comunicazione....."
<<Non ce la faccio,...io non sono in grado di fare una carezza,.....le mie figlie si sono lamentate ai tempi........- Papà tu non ci abbraccia mai.......>>
<<Io da piccolo ho preso solo botte dai miei,......soprattutto mia madre......>>
Che le vicende dell'infanzia segnassero la vita degli uomini ne sono convinto da sempre,....ma non immaginavo che in certi casi fossero così granitiche anche oltre i sessant'anni, quando la gran parte del viaggio della vita è stato fatto.
Spesso molte incomprensioni vanno ricercate nel vissuto della prima infanzia.
Questo per riallacciarmi alla notizia diffusa nei tg della sera ieri del fotografo italiano caduto in Ucraina.
Perdere la vita a 30 anni è sempre un fatto assurdo. Sarà dolorosa per la sua compagna, per i genitori che in questi casi non tollerano la dipartita dei figli primi della loro, ma soprattutto la pagherà la figlia minorenne.
*
UCRAINA
Andy, quel giovane un po' timido morto per raccontare la guerra
Il giovane, 30 anni, lascia la compagna e una bimba: «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso»
di Giuseppe Sarcina, inviato a Slovyansk
Lo scatto è tutto. E’ il mestiere, o probabilmente la missione, di un fotoreporter. Lo scatto era tutto per Andrea Rocchelli, Andy, 30 anni, di Pianello, vicino a Piacenza. Un giovane «provinciale», come forse avrebbe detto Giorgio Bocca, curioso e appassionato del mondo. «Cerchiamo documenti e ogni cosa può essere un documento, una foto, un bossolo, un sasso», raccontava Andy nel video visibile su Corriere.it. Un po’ impacciato, quasi timido. Si capisce che si trovava più a suo agio dietro e non davanti a una telecamera, un obbiettivo.
http://video.corriere.it/andy-rocchelli ... 5de4ddd12f
Documentare, testimoniare. Il verbo antico del lavoro «adattato ai tempi»: anche queste sono sue parole. Andrea Rocchelli è l’esempio di una nuova generazione di free lance, parola che quasi sempre maschera la mancanza di un lavoro stabile perché i giornali, le televisioni non hanno più le risorse per assumere i giovani talenti.
Ma loro si «adattano» e battono con energia, entusiasmo, passione i posti più infidi, complicati. Viaggiano sui treni, in seconda o terza classe, perché non hanno i soldi per l’aereo. Affittano un appartamento in gruppo, come se fossero ancora studenti, perché non c’è nessuno che copra per loro le spese di un albergo.
E’ questa la storia, il modo di essere giornalista di Andy. Era arrivato due settimane fa a Kiev, salendo su un vagone per Donetsk. Lì, durante le 12 ore di viaggio, aveva conosciuto Andrey Mironov, un russo sulla sessantina, dall’aria assolutamente interessante per Andy. Avevano parlato a lungo i due Andrea. L’uomo maturo raccontava delle sue esperienze di attivista russo, di giornalista, della Cecenia. Il fotoreporter italiano del suo percorso intraprendente. Dei suoi studi al Politecnico di Milano, facoltà di Visual Design; del suo primo lavoro per l’agenzia Grazia Neri e poi come assistente nello studio di Alex Maioli. Infine il grande salto: il collettivo Cesura fondato a Pianello con altri quattro colleghi. Si saranno scambiati le immagini, i ricordi, forse il giovane italiano avrà raccontato anche della sua compagna, della sua bimba appena nata. Andy ha scattato foto nel Daghestan, in Afghanistan, in Tunisia e in Libia nel corso di quell’incredibile 2011, l’anno delle rivolte arabe. Ma si era occupato anche di cose italiane, lavorando sul fenomeno delle veline televisive o sulla Lega Nord.
Sabato pomeriggio, insieme con l’ormai inseparabile amico russo e con un collega francese William Roguelon, Andy è salito in macchina per raggiungere la torre della televisione poco lontano da Sloviansk. Sono stati colpiti, pare, dal fuoco di un mortaio. William è riuscito a salvarsi. Andy e Andrey sono morti insieme. Documentare, testimoniare.
25 maggio 2014 | 13:22
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http://www.corriere.it/esteri/14_maggio ... d12f.shtml
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Re: Ucraina
A chi tocca tocca????
ESCLUSIVO
Ucraina, la strage dal cielo
I filmati choc dell'ultimo raid
Le immagini girate dagli abitanti di Lugan ricordano a tratti Sarajevo: uomini senza vita, una donna a terra ricoperta di sangue, mucchi di corpi. Ecco la guerra che l'Europa non vuole vedere
DI NICOLAI LILIN
03 giugno 2014
Il video
http://video.espresso.repubblica.it/tut ... /2313/2310
3 GIUGNO 2014
Ucraina, il raid a Lugansk
Le immagini choc del raid nel centro di una città. Colpendo donne e ragazzi. La guerra che l'Europa non vuole vedere
Leggi L'articolo di Nicolai Lilin
L'Espresso avvisa che le immagini potrebbero urtare la nostra sensibilità.
Sarà,... ma a queste bestie di uomini dovresti fargliele vedere per 24 ore di fila per scuotere l'indifferenza in cui siamo stati avvolti,......altro che urtare la sensibilità degli adepti della setta di San Tommaso.
Un bombardiere che va all'attacco tra le case e le auto. I razzi che all'improvviso esplodono davanti al parco pubblico e portano la morte nella vita quotidiana di una città. Le immagini che arrivano da Lugansk, nell'Ucraina orientale, abbattono i giri di parole e gli eufemismi: è una guerra, vera. I filmati diffusi sulla Rete mostrano quello che è accaduto lunedì a Lugansk. Un raid che ha ucciso civili, distrutto auto, crivellato le abitazioni e il municipio.
Il governo di Kiev ha inizialmente negato che l'assalto fosse opera delle sue forze armate. E ha fatto circolare una versione di comodo: i danni erano stati provocati da un'arma anti-aerea, fatta partire accidentalmente da alcuni miliziani.
I video choc girati dagli abitanti invece hanno testimoniato cosa era accaduto: un assalto dal cielo, condotto da un Sukhoi 25 dell'aviazione di Kiev. Un bombardiere che ha usato razzi “a saturazione”, destinati a devastare una grande area senza nessuna possibilità di mira. E dopo i dispacci di alcune agenzie internazionali, questa verità che è stata infine riconosciuta anche dalle fonti delle autorità ucraine.
La scena ripresa subito dopo il raid è drammatica. A tratti ricorda Sarajevo. Si vedono numerosi uomini senza vita. Uno indossa la maglia a righe bianche-azzurra tipica dei miliziani filorussi. Ma c'è una donna a terra, coperta di sangue, che cerca riparo dietro una vettura. Ci sono mucchi di corpi. Uno ha la camicia bianca. Un altro è caduto accanto a un mazzo di chiavi. In un angolo sembra di distinguere due ragazzi. Davanti alla sede del comune, probabilmente il bersaglio della raffica di razzi, c'è una barricata di copertoni.
Il numero delle vittime è incerto, come tutta la situazione nella zona orientale dell'Ucraina, dove in molti centri la popolazione è a maggioranza legata a Mosca ed è insorta contro il nuovo governo di Kiev. Lugansk è una città con mezzo milione di abitanti, a pochi chilometri dal confine russo: lì è nato Sergej Bubka, il campione di salto in alto. In epoca staliniana era stata ribattezzata Vorosilovgrad, in onore del generale sovietico Kliment Vorosilov; poi con la fine dell'Urss è tornata al suo nome storico.
Quello che colpisce di quanto sta accadendo a Lugansk e prima ancora a Donestk è il disinteresse dei media occidentali per l'escalation bellica. Per togliere le città agli insorti, il governo ucraino sta usando sempre più spesso i bombardamenti aerei: attacchi indiscriminati, lanciati a ridosso delle case e dei parchi. È stato segnalato anche l'uso di ordigni a grappolo, per impedire ai ribelli il controllo del territorio. È una guerra, combattuta con in nome dell'Europa. Mentre l'Europa non vuole aprire gli occhi sulla strage che è già cominciata, cancellando dai grandi media le immagini dell'orrore.
http://espresso.repubblica.it/internazi ... d-1.168014
ESCLUSIVO
Ucraina, la strage dal cielo
I filmati choc dell'ultimo raid
Le immagini girate dagli abitanti di Lugan ricordano a tratti Sarajevo: uomini senza vita, una donna a terra ricoperta di sangue, mucchi di corpi. Ecco la guerra che l'Europa non vuole vedere
DI NICOLAI LILIN
03 giugno 2014
Il video
http://video.espresso.repubblica.it/tut ... /2313/2310
3 GIUGNO 2014
Ucraina, il raid a Lugansk
Le immagini choc del raid nel centro di una città. Colpendo donne e ragazzi. La guerra che l'Europa non vuole vedere
Leggi L'articolo di Nicolai Lilin
L'Espresso avvisa che le immagini potrebbero urtare la nostra sensibilità.
Sarà,... ma a queste bestie di uomini dovresti fargliele vedere per 24 ore di fila per scuotere l'indifferenza in cui siamo stati avvolti,......altro che urtare la sensibilità degli adepti della setta di San Tommaso.
Un bombardiere che va all'attacco tra le case e le auto. I razzi che all'improvviso esplodono davanti al parco pubblico e portano la morte nella vita quotidiana di una città. Le immagini che arrivano da Lugansk, nell'Ucraina orientale, abbattono i giri di parole e gli eufemismi: è una guerra, vera. I filmati diffusi sulla Rete mostrano quello che è accaduto lunedì a Lugansk. Un raid che ha ucciso civili, distrutto auto, crivellato le abitazioni e il municipio.
Il governo di Kiev ha inizialmente negato che l'assalto fosse opera delle sue forze armate. E ha fatto circolare una versione di comodo: i danni erano stati provocati da un'arma anti-aerea, fatta partire accidentalmente da alcuni miliziani.
I video choc girati dagli abitanti invece hanno testimoniato cosa era accaduto: un assalto dal cielo, condotto da un Sukhoi 25 dell'aviazione di Kiev. Un bombardiere che ha usato razzi “a saturazione”, destinati a devastare una grande area senza nessuna possibilità di mira. E dopo i dispacci di alcune agenzie internazionali, questa verità che è stata infine riconosciuta anche dalle fonti delle autorità ucraine.
La scena ripresa subito dopo il raid è drammatica. A tratti ricorda Sarajevo. Si vedono numerosi uomini senza vita. Uno indossa la maglia a righe bianche-azzurra tipica dei miliziani filorussi. Ma c'è una donna a terra, coperta di sangue, che cerca riparo dietro una vettura. Ci sono mucchi di corpi. Uno ha la camicia bianca. Un altro è caduto accanto a un mazzo di chiavi. In un angolo sembra di distinguere due ragazzi. Davanti alla sede del comune, probabilmente il bersaglio della raffica di razzi, c'è una barricata di copertoni.
Il numero delle vittime è incerto, come tutta la situazione nella zona orientale dell'Ucraina, dove in molti centri la popolazione è a maggioranza legata a Mosca ed è insorta contro il nuovo governo di Kiev. Lugansk è una città con mezzo milione di abitanti, a pochi chilometri dal confine russo: lì è nato Sergej Bubka, il campione di salto in alto. In epoca staliniana era stata ribattezzata Vorosilovgrad, in onore del generale sovietico Kliment Vorosilov; poi con la fine dell'Urss è tornata al suo nome storico.
Quello che colpisce di quanto sta accadendo a Lugansk e prima ancora a Donestk è il disinteresse dei media occidentali per l'escalation bellica. Per togliere le città agli insorti, il governo ucraino sta usando sempre più spesso i bombardamenti aerei: attacchi indiscriminati, lanciati a ridosso delle case e dei parchi. È stato segnalato anche l'uso di ordigni a grappolo, per impedire ai ribelli il controllo del territorio. È una guerra, combattuta con in nome dell'Europa. Mentre l'Europa non vuole aprire gli occhi sulla strage che è già cominciata, cancellando dai grandi media le immagini dell'orrore.
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Re: Ucraina
Il MSM occidentale non può far vedere il lavoro sporco che gli ucraini (insiema a mercenari USA e truppe speciali polacche) fa contro i suoi stessi concittadini (o meglio ex dato che ormai pensare di tenere unita l'Ucraina è un'utopia). Ma al tempo di internet le immagini e le notizie circolano e ora un intervento russo a difesa delle proprie popolazioni sotto minaccia di genocidio non sarebbe così demonizzato dalla gente normale (dai governi e dalla stampa prezzolata si) e allontanerebbe ancor di più i governi europei schiavi degli USA e del dio Denaro dai Popoli di cui dovrebbero fare invece gli interessi...
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Re: Ucraina
Putin se ne frega dell'europa occitentale per forniture del gas,avendo fatto l'accordo con la Cina.
I paesi ex sovietici che venivano forniti di gas, pure L'europa occidentale.Che futuro abbiamo col le forniture del Gas.
Lo porta gli Usa a che prezzo?
Ciao
Paolo11
I paesi ex sovietici che venivano forniti di gas, pure L'europa occidentale.Che futuro abbiamo col le forniture del Gas.
Lo porta gli Usa a che prezzo?
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Re: Ucraina
Si gli USA... con le stime diminuite del 95% sulla produzione di gas e petrolio freatico non ne avranno a sufficenza neanche per loro...
Preparatevi a scaldarvi davanti al camino quest'inverno se potete andare a fare legna altrimenti la vedo ghiaccia...
Preparatevi a scaldarvi davanti al camino quest'inverno se potete andare a fare legna altrimenti la vedo ghiaccia...
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Re: Ucraina
LA «GUERRA DEL GAS»
Ucraina, esplosione lungo il gasdotto
che porta il metano in Europa
Fiamme alte fino a 200 metri, nessuna vittima. L’esplosione all’indomani della sospensione delle forniture da Mosca. Kiev: «Fra le ipotesi anche atto di terrorismo»
di Redazione Online
Un’esplosione è avvenuta in Ucraina lungo un gasdotto che porta il metano russo in Europa, scatenando un incendio con fiamme di 200 metri. L’esplosione - le cui cause non sono chiare - è avvenuta in una zona poco abitata nella regione di Poltava e non ha provocato vittime, né conseguenze - secondo l’operatore Eustream - sul flusso di gas. I vigili del fuoco stanno tentando di domare l’incendio. Il gasdotto colpito è quello Urengoy-Pomary-Uzhgorod, costruito a metà anni 80, che porta il gas dalla Siberia occidentale alla Slovacchia. Nella zona di Poltava, dove è avvenuta l’esplosione, non ci sono combattimenti e si potrebbe quindi trattare di un incidente. Una fonte della polizia ucraina sentita dall’agenzia Interfax non ha comunque escluso l’ipotesi del sabotaggio. Ma il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ha detto senza mezzi termini che fra le varie ipotesi al vaglio c’è anche « la teoria chiave: un atto di terrorismo». «Non è il primo tentativo di attacco terroristico al sistema del trasporto del gas ucraino», ha detto il ministero in una nota, riferendosi alle due esplosioni registratesi nella parte occidentale del paese a maggio.
La «guerra del gas» tra Mosca e Kiev
Proprio ieri la Russia ha deciso di sospendere la fornitura di gas all’Ucraina, dopo il fallimento dei negoziati con Kiev per il debito di 4 miliardi di dollari. Il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, aveva subito lanciato l’allarme sul rischio di penuria di metano per l’Europa, il prossimo inverno. Sempre lunedì il ministro dell’Energia ucraino Yuri Prodan aveva assicurato che sarebbero stati mantenuti i rifornimenti domestici e l’export all’Europa malgrado la decisione russa e che l’Ucraina stava cercando di potenziare i flussi di gas attraverso la pipeline slovacca. Proprio quella che è saltata in aria. Il governo, che affronta la ribellione dei separatisti filo-russi nell’est del Paese, ha precisato che lo scoppio non interferisce con il transito del gas russo verso l’Europa. Nel frattempo, anche Gazprom ha assicurato che il flusso di gas diretto ai clienti europei non risentirà della chiusura del gasdotto perché potranno essere usate altre infrastrutture.
http://www.corriere.it/esteri/14_giugno ... d84d.shtml
Ucraina, esplosione lungo il gasdotto
che porta il metano in Europa
Fiamme alte fino a 200 metri, nessuna vittima. L’esplosione all’indomani della sospensione delle forniture da Mosca. Kiev: «Fra le ipotesi anche atto di terrorismo»
di Redazione Online
Un’esplosione è avvenuta in Ucraina lungo un gasdotto che porta il metano russo in Europa, scatenando un incendio con fiamme di 200 metri. L’esplosione - le cui cause non sono chiare - è avvenuta in una zona poco abitata nella regione di Poltava e non ha provocato vittime, né conseguenze - secondo l’operatore Eustream - sul flusso di gas. I vigili del fuoco stanno tentando di domare l’incendio. Il gasdotto colpito è quello Urengoy-Pomary-Uzhgorod, costruito a metà anni 80, che porta il gas dalla Siberia occidentale alla Slovacchia. Nella zona di Poltava, dove è avvenuta l’esplosione, non ci sono combattimenti e si potrebbe quindi trattare di un incidente. Una fonte della polizia ucraina sentita dall’agenzia Interfax non ha comunque escluso l’ipotesi del sabotaggio. Ma il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov ha detto senza mezzi termini che fra le varie ipotesi al vaglio c’è anche « la teoria chiave: un atto di terrorismo». «Non è il primo tentativo di attacco terroristico al sistema del trasporto del gas ucraino», ha detto il ministero in una nota, riferendosi alle due esplosioni registratesi nella parte occidentale del paese a maggio.
La «guerra del gas» tra Mosca e Kiev
Proprio ieri la Russia ha deciso di sospendere la fornitura di gas all’Ucraina, dopo il fallimento dei negoziati con Kiev per il debito di 4 miliardi di dollari. Il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, aveva subito lanciato l’allarme sul rischio di penuria di metano per l’Europa, il prossimo inverno. Sempre lunedì il ministro dell’Energia ucraino Yuri Prodan aveva assicurato che sarebbero stati mantenuti i rifornimenti domestici e l’export all’Europa malgrado la decisione russa e che l’Ucraina stava cercando di potenziare i flussi di gas attraverso la pipeline slovacca. Proprio quella che è saltata in aria. Il governo, che affronta la ribellione dei separatisti filo-russi nell’est del Paese, ha precisato che lo scoppio non interferisce con il transito del gas russo verso l’Europa. Nel frattempo, anche Gazprom ha assicurato che il flusso di gas diretto ai clienti europei non risentirà della chiusura del gasdotto perché potranno essere usate altre infrastrutture.
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Re: Ucraina
Ucraina a mio avviso provoca la Russia ad un intervento armato.
Non può andare avanti molto questa situazione.
Allora abbiamo in Iraq forse l'intervento degli USA.
La Russia in Ucraina.
A cosa è servita la Guerra in Iraq!
Cosa è servita la guerra in Libia.
Queste due Nazioni continuano ad amazzarsi fra loro.
Italia togliamoci dalla Nato.
Ciao
Paolo11
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Allora abbiamo in Iraq forse l'intervento degli USA.
La Russia in Ucraina.
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Cosa è servita la guerra in Libia.
Queste due Nazioni continuano ad amazzarsi fra loro.
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