Guerre poco stellari

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camillobenso
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Guerre poco stellari

Messaggio da camillobenso »

Cyberwar, bisogna arrivare in Montenegro per sentirne parlare
di Umberto Rapetto | 31 maggio 2014Commenti (22)


La guerra è già scoppiata. E il vero problema è che se ne sono accorti in pochi.

Mentre conflitti convenzionali insanguinano la Siria e l’Ucraina, un altro genere di combattimento è in corso. Silente, apparentemente incruento, è il fronte della cyberwar che ha trasformato il pianeta e le sue realtà interconnesse nel più spaventoso campo di battaglia globale.

Chiunque abbia un dispositivo elettronico, che sia capace di connettersi ad Internet o il cui funzionamento sia vincolato al regolare esercizio delle Reti, può solo scegliere se essere soldato o bersaglio perché il ruolo dello spettatore non è previsto.

Le ostilità in corso sono capillarmente distribuite: l’onnipresenza di smartphone, tablet e computer fa somigliare qualunque territorio ad una sorta di campo minato. A rischio non ci sono solo i software o le sempre più diffuse “app”: i pericoli non si insinuano solo nelle istruzioni dei programmi ma vanno oltre e si fa sempre più forte la troppo sottovalutata insidia del “chipping”.

Il termine inconsueto fa riferimento alla possibilità di agire sul cuore dell’infrastruttura cardiaca elettronica: abbiamo mai provato a chiederci cosa succederebbe se all’improvviso collassasse il microprocessore che fa pulsare bit e byte nei diversi dispositivi informatici di uso quotidiano?

Mentre siamo (o crediamo di essere) pronti ad affrontare la minaccia di virus e malware (ma continuiamo a scaricare ed installare applicazioni gratuite sui nostri apparati), qualcuno ha idea di quali trappole si possano celare all’interno di un apparentemente innocuo “chip”? E qualcun altro si è mai domandato quali avvisaglie o sintomi informino di una potenziale catastrofe imminente?

In un Paese come l’Italia, in cui alla pronuncia delle parole “ricerca e sviluppo” l’eco “…uppo, uppo, uppo!” indica il vuoto assoluto delle iniziative tricolori, nessuno ha preso sul serio una potenziale imboscata digitale perpetrata ai danni di quei 3 o 4 dispositivi endemici. Cosa capita se i tablet e gli smartphone più diffusi si vanno a bloccare tutti di colpo? Lo scontro, in assenza di tradizionali trincee, potrebbe cominciare proprio così…

In un’ottica un po’ catastrofista (ma tutt’altro che fantasiosa) si giunge rapidamente a riconoscere che gli utenti si trovano subito in mezzo ad una tanto poco percettibile quanto micidiale sparatoria hi-tech. L’information warfare non ha bisogno di bombe, ma sa creare il panico manipolando dati e notizie che arrivano istantaneamente su milioni di display: un presunto allarme finanziario può far più danni di un ordigno ed è in grado di scombussolare gli equilibri di una nazione… Se persino un semplice “denial of service”, un qualsivoglia “fuori servizio” della Rete, è capace di seminare il caos, cosa accade se l’attacco è studiato a tavolino per innescare un terrificante “effetto domino”?

Nella malaugurata ipotesi di un acuirsi di una situazione cyber-bellica, a contrapporsi non sarebbero solo le articolazioni militari ma ad imbracciare tastiere e touchscreen toccherebbe pure ai civili. Quasi quindici anni fa, dopo il bombardamento virtuale dei siti hezbollah da parte degli israeliani, i palestinesi avviarono uno dei primi reclutamenti online con distribuzione di armi software via web. Gli “insorti” crearono non pochi problemi tecnologici al Knesset e alla Borsa di Tel Aviv e fu la dimostrazione che il nuovo modo di combattere non precludeva a nessuno di giocare il proprio ruolo.

Quel che preoccupa è la sussistenza di gruppi criminali pronti a prestare servizio mercenario a favore del miglior offerente: manipoli di hackers al soldo di malviventi e veri e propri gangster con attitudini telematiche possono costituire il miglior alleato di chi voglia assumere il controllo del lato digitale del mondo intero.

Naturalmente di queste cose se ne parla poco. Sono dovuto arrivare fino a Budva, in Montenegro, per trovare terreno fertile per dibattere seriamente di difesa cibernetica. In questi giorni, infatti, sta avendo luogo il 2BS Forum, ossia il Congresso “Nato in the 21st century: new threats and new theatres”. Una sessione dell’evento, organizzato dall’Atlantic Treat Association (ATA), è coordinata dal professor Phil Lark, ex colonnello dei Marines e ora direttore dei corsi in Cyber Security al “George C. Marshall European Center for Security Studies” a Garmisch in Germania.

In quel contesto toccherà anche a me confrontarmi con esperti internazionali come Suleyman Anil (“capo” della Sezione Cyber Defense della NATO), Vytautas Butrimas (consigliere del Ministro della Difesa della Lituania) e Newton Howard (direttore del Laboratorio di Intelligenza Sintetica al MIT): finalmente un contesto qualificato, lontano dalle “merende” delle nostre parti dove non di rado sono chiamati a parlare l’ex antennista vicino di casa di un sottosegretario, l’amico autoreferenziato presidente di un Centro Studi di cui è l’unico componente e così via…

La speranza che dalle nostre parti qualcosa possa cambiare c’è ancora. Ad iniettare fiducia in chi si augura maggiore serietà e impegno in un ambito così delicato arriva la notizia che proprio ieri l’Associazione internazionale del Trattato Atlantico ha nominato, come Presidente, un italiano. Il professor Fabrizio W. Luciolli, docente di Organizzazione Internazionali per la Sicurezza presso il Centro Alti Studi per la Difesa, avrà modo di esportare un po’ di bravura nostrana e per una volta sapremo che alla cloche di qualcosa di importante c’è uno bravo e non il cugino del portaborse.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05 ... e/1007749/
camillobenso
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Re: Guerre poco stellari

Messaggio da camillobenso »

La vox populi:


Califfone • un'ora fa
Poi, come nel film, die hard (il quarto mi pare) è sufficiente attaccare i sistemi informatici che mantengono i servizi essenziali come acqua, gas, semafori, sistemi di volo...
Ci pensano poi i cittadini inferociti a far crollare la nazione a causa della mancanza dei servizi!
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Califfone • 2 ore fa
Cittadini che imbracciano tastiere?
Non credo proprio, siamo (al 90%) dei meri utilizzatori finali (per dirla alla ghedini) del web. Molti sanno appena andare su facebook e twittare (pensano sia questo il massimo dell'informatica)!
Proteggere la propria identità digitale è diventato quasi importante quanto difendere quella fisica ma pochissimi sanno realmente i rischi che corrono usando i gratuiti social network (che ripeto per me sono sistemi di schedatura di massa volontaria) e raccontando a chicchessia i fattacci propri convinti che siccome non hanno nulla da nascondere allora va tutto bene!
Cosa se ne fanno dei nostri dati? Dei nostri pensieri che riportiamo sul web?

Come mantengono questi social network? Solo con la pubblicità? Col cavolo!
Siamo noi la merce di scambio il pesce nella rete e credo che questa sia l'analogia che più calza al sistema informatico/informativo globale!
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Califfone • 2 ore fa
Nell'articolo però manca il riferimento ad hacker militari e sistemi privati ben organizzati.
Non sono nuove le accuse pubbliche dovute a fatti probabilmente già successi di governi che aggrediscono telematicamente altre nazioni o sistemi vitali ad esse collegate tipo Cina vs USA. Non pensate che sia il nerd nello scantinato a mandare in tilt la borsa di wall street, ma sono reparti militari di super-esperti che lavorano 24 su 24, con supercomputer e personale qualificatissimo a tonnellate a fare queste cose. Senza contare aziende che ne danneggiano elettronicamente altre per far crollare le loro azioni o ridurre il loro aprco clienti facendole apparire più deboli, vedi gli attacchi al PSN.
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VALERIA • 4 ore fa
Interessantissimo, ci tenga aggiornati, grazie
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paolo53 • 5 ore fa
molto interessante, e assolutamente strepitoso questo passo: "finalmente un contesto qualificato, lontano dalle “merende” delle nostre parti dove non di rado sono chiamati a parlare l’ex antennista vicino di casa di un sottosegretario, l’amico autoreferenziato presidente di un Centro Studi di cui è l’unico componente e così via…". grazie.
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Paolorzo • 6 ore fa
Quindi? torniamo all'età del ferro? E' il compromesso necessario per avere tutto a portata di click o di dito, così come se vuoi viaggiare velocemente devi inquinare...poi mi chiedo quale sarebbe il reale pericolo? Svegliarci un giorno e vedere che tutti i nostri dispositivi elettronici sono fuori uso e controllati da un ipotetico cattivo (stile dottor male in Austin Powers) che vuole controllare il mondo? Mi sembra un discorso allarmista/complottista e soprattutto poco concreto, da anni le persone usano dispositivi elettronici con chip, la gente affida i propri soldi a password, conti cifrati e quant'altro di tecnologicamente c'è..se ci fosse un modo per controllare tutto ciò qualcuno lo avrebbe già fatto da tempo..o sbaglio? Per quanto riguarda il manipolare le informazioni, bisogna essere svegli e filtrare ciò che ci arriva, mai come oggi al mondo siamo liberi di ricevere informazioni da ogni tipo di fonte e da ogni punto di vista, sta a noi selezionare bene le fonti e porci criticamente davanti ad esse. Meglio così che quando ce n'erano poche o soltanto una.
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Leoffgrid Paolorzo • 4 ore fa
credo l'idea dell'autore fosse di richiamare il fatto che in Italia, tanto per cambiare, siamo indietro su queste tematiche.
Ti sei risposto da solo: se domattina ti trovi senza internet e quindi:
1) banca online irraggiungibile
2) senza gas e luce perchè i tuoi contatori elettronici sono stati bloccati
3) i tuoi dati contributivi sono stati cancellati nei server degli enti statali
4) gli ospedali non possono essere riforniti (ogni 24 ore come serve) dei medicinali perchè la catena logistica è rallentata..

questo è uno scenario di Infowar, complottista un accidente...essere "svegli"non basta.
e mettiti nei panni di chi è anziano e si può difendere ancora meno
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Paolorzo Leoffgrid • 4 ore fa
Teoricamente so cosa può succedere, però ecco è un discorso al limite del fantascientifico, è molto più probabile che putin si svegli storto una mattinata in pieno inverno e decida di non rifornire più di gas l'europa mettendola sotto scacco, e che la corea del nord o l'iran decidano di lancicchiare qualche atomica qua e la giusto per vedere l'effetto che fa...insomma la mia domanda è a che pro fare un ciberwar? Creare caos? Credo ci siano pericoli ben più tangibili e realizzabili, piuttosto che hackerare tutti i sistemi elettronici sensibili di un intero stato
PS: il contatore del gas non è elettronico.
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Califfone Paolorzo • 2 ore fa
Il contatore del gas non è elettronico ma il sistema generale dei servizi (di qualunque tipo essi siano) lo è eccome!
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Leoffgrid Paolorzo • 4 ore fa
Ad esempio demolire uno stato senza fare danni fisici e senza pericolo di ritorsioni... tracciare questi attacchi può essere non banale.
(vedere Estonia qualche anno fa..)
P.S. eheh contatori del gas elettronici:
http://www.autorita.energia.it...
manca poco, 4 anni per cambiarli tutti. Fra l'altro discende da una direttiva europea
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Marco_Bo Paolorzo • 5 ore fa
immagino si parli di apparati in utilizzo a corpi dello stato,
non lo smartphone per i selfie o fb
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Capitan_Findus • 6 ore fa
Con la parte aggiornabile e riprogrammabile
del Bios si possono fare "miracoli"... Saluti.
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Sergio Martinez • 6 ore fa
Articolo stimolante, ma non ho capito bene cosa è il chipping. E cosa un comune cittadino può fare
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Esprit • 7 ore fa
Del resto lo Smartphone non è forse l'anello di ri-congiunzione tra l'uomo e la scimmia? Il Crimine e il Potere (spesso due facce della stessa medaglia) lo sanno bene e lo utilizzanno per i loro scopi.
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zi ti • 7 ore fa
Preso coscienza di questo pericolo cosa devono o possono fare il meccanico di lampedusa, la casalinga di voghera, l'imbianchino di ravenna?
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Pancrazio Bizet zi ti • 7 ore fa
giusto giusto.. ma anche del bosone di higgs.. che ce frega? Sale il prezzo della benzina? Ma che m'importa, io ci ho il diesel!
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zi ti Pancrazio Bizet • 2 ore fa
?!?!
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oltre lamente • 8 ore fa
Caro dott. Rapetto, sono contento di questo suo articolo. Non vorrei peccare di presunzione ma le assicuro che sono uno di quei pochi di cui parla lei che da tempo si è accorto di questa guerra. Da NSA, a ai fatti di snowden, prima ancora wikileaks. Ecco la terza guerra mondiale. Cibernetica, c'era da aspettarselo. Ma la peggiore strategia che governi, hacker e addetti al settore stanno adottando è quella dell'eccessiva mole di informazioni per non far capire nulla. Una volta le cose vere erano quelle che non si conoscevano oggi la verità ha molti strati proprio per confondere le persone. Una tecnica ben congegnata, direi. :) La saluto
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mino oltre lamente • 7 ore fa
Ci mancavano nuovi gombloddisti!!
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camillobenso
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Re: Guerre poco stellari

Messaggio da camillobenso »

Drobo22 • 10 ore fa
Professò vieni a fare una partita a Watchdogs
è una faigata XD
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Marco_Bo • 11 ore fa
il chipping sarebbe per caso quella pratica che certe organizzazioni
atlantiche/o cinesi si dice attuino?
ovvero che certi lotti di HW con destinatari 'importanti'
vengono intercettati e l'HW moddato ad hoc per poi
poter compiere delle intrusioni nei sistemi nei quali sono inseriti?
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Faccio io • 11 ore fa
Ma perchè vi complicate tanto la vita? In questo momento sto usando Puppy linux (Slako-puppy), che ha la bella paricolarità di girare su ram, risiede su "pen-drive" da 1GB, gira su ogni tipo di computer e potete usarlo ovunque ci sia un PC a disposizione. Nel mio pc non c'è alcun disco fisso alimentato.
Qualche tempo fa ho fatto distrattamente una manovra azzardata e mi sono "fumato" il mio vecchio computer.
Con la modica somma di 70 euro ho preso un ottimo (veramente) usato ed è quello con cui sto scrivendo.
Con l'occasione ho formattato alcuni dischi fissi (ne ho sempre 4 nel pc anche se non li uso quasi mai) e mi sono installato (assieme ad ubuntu 10.04 che uso in alternativa) anche windows7 perchè talvolta sei costretto ad usarlo.
Sia come sia, un malware si è impadronito del browser e non c'è stato verso.
Ho dovuto utilizzare un programma a pagamento per fare la scansione del computer, e alla fine è risultato che i "malware" erano superiori in numero ai programmi buoni.
Per eliminarli avrei dovuto abbonarmi al software di sicurezza e sganciare 30 euro.
Ho preferito cancellare windows e appena ho un po' di tempo lo reinstallo "off-line", nel frattempo vivo felice e tranquillo.
Che bisogno avete di preoccuparvi?
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GinoPasquino Faccio io • 6 ore fa
Certo. Poi un giorno scopri che openssl è compromesso da anni, che si sono accorti della falla da mesi ma nessuno ha patchato, e tu con tutte le tue belle precauzioni rimani li a chiederti quante delle tue belle password ai servizi online sono state violate. Oppure riponi totale fiducia in DropBox e Gmail, dato che non memorizzi niente su harddisk...
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Faccio io GinoPasquino • 5 ore fa
Se è per questo, mi è anche capitato che per aver provato per curiosità e nel più completo anonimato Facebook, mi sono accorto che mi avevano ciurlato in un colpo solo tutti i contatti della rubrica.

Il mondo è piccolo.
Si ed anche molto cattivo.
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GinoPasquino Faccio io • 4 ore fa
Esatto. Poi un giorno la gente si sveglierà e si accorgerà improvvisamente che i servizi di google non sono gratis come pensava...
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oltre lamente Faccio io • 10 ore fa
usa open BSD e vivi felice e tranquillo :) linux ormai mi annoia
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Faccio io oltre lamente • 8 ore fa
A tutti piacerebbe vivere da eremiti, ma può essere anche scomodo quando hai bisogno di una comunità.
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Leoffgrid Faccio io • 10 ore fa
cerchi di guarda un po' più in grande, come tipico di noi italiani. Domani si sveglia e scopre che l'inps ha perso tutti i suoi dati contributivi, che la sua tessera codicefiscale e sanitaria non viene più accettata e internet è irraggiungibile.. da giorni e non da ore come capita comunque. Spero di aver reso l'idea
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Faccio io Leoffgrid • 8 ore fa
Ok viviamo in un mondo pericoloso, però (anche se non sembrerebbe molto) abbiamo un cervello e possiamo venirne fuori.
Attenzione a non ripetere quello che (tutti si ricorderanno) si verificò con il famoso "millennium bug".
Il vero problema (e qui vorrei buttarla in politica ma è meglio lasciar perdere), è quello di far accettare alla gente l'esistenza di strade alternative.
Si potrebbe allargare il discorso alla scienza ed alle fonti energetiche, ma appena uno mette il naso fuori dal gregge viene sistematicamente lapidato, quindi meglio chiudere ogni discorso sul nascere.
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Leoffgrid Faccio io • 7 ore fa
le strade alternative vanno benissimo, anzi sarebbero utili in questo contesto. L'importante è non guardare solo al proprio orticello (elettronico). Ormai "internet" è parte del nostro modo di vivere, non basta vere in casa un client corazzato... spero di essermi spiegato
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Marco_Bo • 11 ore fa
non solo convenzionale è il conflitto interno in Ucraina
http://www.cyber-berkut.org/
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Umberto Rapetto Marco_Bo • 11 ore fa
corretta osservazione! la gente però ne riconosce più facilmente i contorni cruenti riportati dai media tradizionali! grazie per il link, utilissimo per me e per chiunque voglia vedere lo scenario con differente prospettiva
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Marco_Bo Umberto Rapetto • 11 ore fa
di nulla
anche se poi spesso è difficile distinguere ciò che è propaganda
da ciò che è realtà
e questo in entrambi i fronti
(nel caso dell'Ucraina le fonti governative
attuali non è che brillino per autorevolezza informativa)
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Nome Cognome • 11 ore fa
Pensi un pò Lei che nessuno dei politici si è accorto che siamo in guerra - economica e non militare certo - quindi figuriamoci se riescono a vedere la cyberwar. Stanno ancora parlando di F35 ....
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pantera • 12 ore fa
sviluppo, uppo, uppo, upp, up ,,,
avanti così proponiamo le nostre migliori menti
mandiamo troglodo il sacrista della parrocchia del cristo trionfante ai tempi supplementari
anche lui sa aggiustare l'antenna e in più sa tutto della saga di goku
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Joblack
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Iscritto il: 21/02/2012, 22:08

Re: Guerre poco stellari

Messaggio da Joblack »

Di quel poco che ne so io le prossime guerre oltre ad essere fatte con attacchi sulla rete diretto verso centrali nucleari, mezzi di informazione, aziende dei servizi energetici, ecc. sarà anche fatto da soldati veri, non robot, nati in provetta ed addestrati ad arte per non avere passato (madre padre e parenti) né futuro perchè saranno resi sterili. Per mezzo di geni accuratamente selezionati avranno caratteristiche uniche per il combattimento (forza, astuzia, coraggio, preparazione specifica alle armi. ecc.)

Gli americani ci stanno lavorando da tempo a questo eppoi dispongono di un database di qualche miliardo di persone potenzialmente di propaganda in tutto il mondo ottenuto illegalmente tramite FB, Google, Twitter e tutti gli altri social inventati dagli americani con il beneplacido del gov del Stati Uniti d'America.

Anche questo forum è di origine americana ... dato "gratis" ai forumisti di tutto il mondo. Ma noi siamo in questo forum troppo piccoli per interessarli anche se basta la parola "sinistra" per attivarli.

Cmq stiamo tranquilli perchè non siamo cospiratori!

Un saluto a tutti.
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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