Il "nuovo" governo Renzi

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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

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camillobenso ha scritto:I problemi del governo Renzi - 2



Curzio Maltese, eletto a Bruxelles per Tsipras, la scorsa settimana dalla Gruber, ha dichiarato che nell'estate è prevedibile una manovra correttiva. Mentre ne sarà necessaria un'altra per il 2015.

Per la manovrina correttiva annunciata da Curzio Maltese, che da giornalista si è comportato sempre come un mastino e che speriamo non cambi diventando un bugiardo politico,...staremo a vedere.

Per la manovra del 2015, è stata annunciata anche dal governatore Visco.


********

Domani sapremo.

Sommajuolo del Tg7, nel presentare il sommario del Tg delle ore 20,00, fa presente che domani l’Ue stilerà la lista dello stato dell’arte dei 28 Paesi membri.

Le voci che circolano in Europa dicono che per l’Italia sarà richiesta una manovra correttiva di 4 miliardi di euro.

Per il momento, vedremo poi domani, sembrerebbe che Curzio Maltese di Tsipras, “il gufo”, abbia detto la verità.

Questo non meraviglia in quanto l’ex giornalista di Repubblica non si mai comportato da “sborone”. E’ sempre stato un giornalista piuttosto sobrio al di là della convinzione delle sue idee.

Renzi invece continua ad ubriacare le platee, come in questi giorni al Festival dell’Economia di Trento.

Aveva promesso attraverso le slide la chiusura dei debiti della PA verso le imprese. 68 miliardi di euro entro luglio.

Restiamo in attesa.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

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I problemi del governo Renzi - 2 - 1


E' La Repubblica di ieri che anticipa i dubbi di Bruxelles sui conti pubblici italiani.


Repubblica 1.6.14
Le raccomandazioni in arrivo
Tutti i dubbi di Bruxelles sui conti pubblici italiani il Tesoro teme il pressing per una nuova manovra

di Alberto D’Argenio

FATTO sta che in queste ore le linee telefoniche tra Palazzo Chigi, il Tesoro e il Berlaymont sono roventi. E il clima è teso anche alla Commissione europea, se è vero che la paginetta delle raccomandazioni dedicata ai conti pubblici italiani è stata trasmessa dai servizi della Direzione generale Economia e Finanze direttamente al gabinetto del presidente Barroso. Insomma, il dossier è per tutti una patata bollente e la decisione finale a Bruxelles verrà presa tra questa notte e domani mattina. Poco prima che la Commissione pubblichi le Country specific recommendations, le raccomandazioni per ogni paese della zona euro composte da un giudizio, e una serie di indicazioni, sulle riforme e sulla politica di bilancio. Ed è proprio questa la parte spinosa per l’Italia. Roma naviga con il deficit sotto il 3% (per il governo e per la Ue è al 2,6%), ma i conti non tornano del tutto sul deficit strutturale, ovvero quello depurato dal ciclo economico e dalle una tantum.
In attesa che nel 2016 entri in vigore il Fiscal Compact con l’ingiunzione di tagliare il debito eccessivo di un ventesimo l’anno, ogni Paese deve assicurare che la sua traiettoria inizi a scendere e avvicinarsi al pareggio di bilancio strutturale, rispettando così il proprio Obiettivo di medio termine. Ma l’Italia su questo punto potrebbe essere giudicata inadempiente perché mentre Roma prevede di avere a fine anno un deficit strutturale dello 0,6%, la Commissione lo vede allo 0,8% (noi stimiamo una crescita allo 0,8, la Ue dello 0,6%). Scostamento che potrebbe portare Bruxelles a sollecitare una manovra da circa 4 miliardi. C’è poi la questione legata al 2015, con Roma che prevede uno 0,1% e chiede di rinviare al 2016 il raggiungimento dell’equilibrio perfetto, lo zero per cento strutturale, mentre Bruxelles prevede uno 0,7%. Una diffidenza che potrebbe essere causata anche dall’incertezza, rilevata dalla Commissione, delle coperture degli 80 euro di taglio dell’Irpef. Per questo il governo teme che l’Unione bocci il rinvio di pareggio di bilancio richiesto dal governo, complicando ulteriormente le cose. Senza contare che il debito continua a crescere, nel 2014 alla quota record del 135,2% del Pil.
Pur consapevoli della situazione, al Tesoro si dicono «tranquilli ». Non solo perché, come ha detto ieri il ministro Padoan, ci troviamo di fronte a una divergenza metodologica nel calcolo di alcune voci di bilancio, per cui «la diversità di opinione è parte della normale dialettica », ma anche perché le raccomandazioni di Bruxelles non sono vincolanti. «Se la Commissione ci consigliasse di intervenire sui conti si aprirebbe un confronto, potremmo tenerne conto o meno», spiegano fonti del governo. Ma si aprirebbe comunque un fronte polemico che tanto Roma quanto Bruxelles in questa fase politica eviterebbero volentieri. Per questo al governo sperano che la Commissione limi le virgole in modo da rendere il proprio giudizio meno abrasivo possibile. Diverso sarebbe se la Ue ci aprisse, tra fine anno e inizio 2015, una procedura per debito eccessivo legata anche al mancato raggiungimento degli obiettivi sul deficit strutturale. In questo caso sì le indicazioni di Bruxelles sarebbero vincolanti, ma si tratta di un passo che al momento al Tesoro viene considerato «impossibile ». E in effetti una scelta così legata all’ortodossia del rigore appare improbabile in una fase di debole ripresa, di sentimenti euroscettici e con molte capitali che chiedono apertamente di abbandonare l’austerity.
Ma per Renzi e Padoan domani arriveranno anche buone notizie, con un’ottima pagella sulle riforme. La Commissione darà il via libera a quanto fatto fin qui e spronerà ad andare avanti. Ci sarà l’allarme sulla «gravissima» disoccupazione giovanile e la sollecitazione ad attuare il Jobs Act, giudicato positivo. Si chiederà di completare la riforma della giustizia civile, di accelerare sulla digitalizzazione dello Stato e di attuare rapidamente la riforma della Pa. Ci sarà l’ok alla riduzione di Irap e costi energetici per le aziende, un via libera alla revisione dei valori catastali e la richiesta di andare avanti con la delega fiscale. Infine il solito richiamo a puntare sulle tasse legate ai consumi e alle proprietà abbassando le altre imposte.
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Re: Il nuovo governo Renzi

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I problemi del governo Renzi - 2 - 2



ECONOMIA
02/06/2014 - BRUXELLES
Conti pubblici, per l’Europa
al governo mancano nove miliardi

Oggi le raccomandazioni all’Italia, ma non si parla di manovra correttiva

MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES


Mancano nove miliardi, euro più, euro meno. Più fonti assicurano che la Commissione Ue non lo scrive esplicitamente nella proposta per le raccomandazioni al governo Renzi sul come rimettere l’Azienda Italia sul giusto binario che presenterà oggi pomeriggio. Però la bozza del testo ribadisce l’invito a rispettare gli obiettivi per la sostenibilità del debito e, al suo interno, si nota che la correzione del deficit strutturale pianificata da Roma per avere il bilancio 2014 in equilibrio vale 0,1 punti di pil, mentre Bruxelles la valuta nello 0,7.

La differenza, lo 0,6 del prodotto, è ciò che va trovato. Ovvero i 9 miliardi di cui parlava in principio.
Non è una richiesta di manovra correttiva, non per il momento. Le fonti concordano che la proposta di raccomandazione al Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia «non dice nulla a proposito di uno sforzo aggiuntivo» e basa gli ammonimenti di politica fiscale sulle previsioni presentate in maggio dall’esecutivo. Dipende dalla crescita e da mille altre cose. Posto che il documento potrebbe ancora essere suscettibile di cambiamenti nella riunione del collegio che si terrà stamane, la Commissione considera dunque che l’intero scenario potrebbe essere soggetto a cambiamenti, e non intende fare altre pressioni se non richiamare il governo a una realtà dei fatti che, a dir la verità, non risulta proprio essergli estranea. Nell’attesa, si stilano otto blocchi di consigli su come oliare i meccanismi dell’economia (erano sei nel 2013). E si ribadisce l’appello a centrare i benchmark di riduzione del debito previsti dalla governance Ue.

La valutazione politica che il redivivo commissario Olli Rehn si appresta a varare offre un apprezzamento per il cantiere delle riforme aperto dall’Italia, un incoraggiamento ad avanzare con fermezza sulla strada virtuosa tracciata dal governo, ma anche l’ammissione che i conti si fanno solo alla fine del gioco. Fonti della Commissione ricordano che il progetto inviato da Roma è per forza di calendario incompleto, e solo col Documento di stabilità il quadro sarà completo. Il successo politico alle europee del premier Renzi, si sottolinea, ha creato migliori condizioni di stabilità potenziale, eppure a Bruxelles resta il timore che in parlamento qualcosa possa andare storto. Certo si guarda a Roma con maggior ottimismo. Però le regole sono le regole. Per questo, spiega una fonte, «la richiesta di far slittare l’azione sul ritorno del debito non è ora oggetto di delibera concreta».


Il dato di fatto è che l’Italia deve avere un pareggio di bilancio o quasi. In altre parole, il deficit strutturale (cioè al netto di congiuntura e una tantum) non deve superare lo 0,5% del pil. La Commissione stima che si sia oltre l’1%, e che la frenata debba essere dello 0,7% del pil, al posto dello 0,1 previsto a Roma, pena una procedura dolorosa per la nostra immagine di superdebitori. Il tutto deve avvenire mantenendo il deficit sotto il 3% del prodotto, cosa che sta avverando, visto che secondo Bruxelles nel 2014 saremo allo 2,6%. Lo 0,4% di fabbisogno a nostro vantaggio potrebbe essere oggetto di una trattativa costruttiva per maggiori margini di spesa pro crescita. Si vedrà di qui all’autunno.


Sarà una sfida dura, ma anche quella delle otto raccomandazioni non è da ridere. Bruxelles torna a puntare il dito sulla trasparenza del mercato creditizio, sulla necessità di riequilibrare il carico fiscale sul lavoro (avviata), sul dramma occupazionale da contenere (con Jobs Act), sull’apertura incompleta dei mercati dei servizi (in particolare della pubblica amministrazione), sulla Giustizia civile ancora lenta e scoraggiante per gli investimenti, sulla lotta all’evasione da rafforzare ulteriormente, sul sistema scolastico che richiede maggior cura, sulle reti da sviluppare e l’autorità dei Trasporti da lanciare sul serio. Sono grosso modo le stesse cose dello scorso anno, la sintesi dei problemi di una paese che non cresce da due decenni. Il governo non troverà nulla di nuovo. Solo una conferma del fatto che la strada che lo attende è obbligata.


http://www.lastampa.it/2014/06/02/econo ... agina.html
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

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I problemi del governo Renzi - 2 - 3


Mò sono volatili per diabetici, ovvero, chezzi ameri.
http://www.youtube.com/watch?v=BL6cqIw2rBM&hd=1



Ue, l’Italia deve fare “sforzi aggiuntivi” per rispettare i requisiti del Patto di stabilità
Ma nel corso delle trattative notturne è saltata la parte più pesante della pagella: la bocciatura della richiesta italiana di poter rimandare di un anno il pareggio di bilancio strutturale. Nel testo iniziale la richiesta veniva respinta perché "l'esenzione richiesta dall’Italia di deviare dal percorso verso gli obiettivi di medio termine non può essere concessa a causa del rischio di non conformarsi con gli obiettivi di riduzione del debito"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 giugno 2014Commenti (285)
Ue, l’Italia deve fare “sforzi aggiuntivi” per rispettare i requisiti del Patto di stabilità
Più informazioni su: Unione Europea.


“In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”.

Cioè per riportare il debito pubblico su un sentiero di sostenibilità.

E’ quanto si legge nelle attese “raccomandazioni” del Consiglio all’Italia, pubblicate lunedì pomeriggio.

Ma, nel corso delle trattative notturne, dalle nove pagine di testo è stata eliminata la parte più scottante: quella che bocciava la richiesta italiana di concedere lo slittamento del pareggio di bilancio strutturale di un anno.

In quel paragrafo si affermava che “l’esenzione richiesta dall’Italia di deviare dal percorso verso gli obiettivi di medio termine non può essere concessa a causa del rischio di non conformarsi con gli obiettivi di riduzione del debito”.

All’ultimo minuto – nel corso della notte o durante l’ultima riunione di lunedì mattina – quella frase è saltata.

Quel che rimane è, comunque, un richiamo per nulla tenero: Roma deve adottare provvedimenti per “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” e, l’anno prossimo, “operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito”.


Il bonus fiscale di 80 euro, poi, non basta: occorre “trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio” e “valutare l’efficacia della recente riduzione del cuneo fiscale assicurandone il finanziamento per il 2015″.


Seguono altre prescrizioni: la delega fiscale va attuata “entro il marzo 2015″, approvando anche i decreti che riformano il sistema catastale “per garantire l’efficacia della riforma sulla tassazione dei beni immobili”, “sviluppare ulteriormente il rispetto degli obblighi tributari, rafforzando la prevedibilità del fisco, semplificando le procedure, migliorando il recupero dei debiti fiscali e modernizzando l’amministrazione fiscale”, “perseverare nella lotta all’evasione fiscale e adottare misure aggiuntive per contrastare l’economia sommersa e il lavoro irregolare”.

Più nel dettaglio servono misure sulle agevolazioni fiscali (la portata deve essere “riesaminata”), sulla base imponibile (che va “allargata”, soprattutto sui consumi) e sulle accise sui carburanti, in particolare l’”adeguamento delle accise sul diesel a quelle sulla benzina” e l’eliminazione delle “sovvenzioni dannose per l’ambiente”.

“Le previsioni di primavera 2014 della Commissione indicano una non conformità con il parametro di riferimento della riduzione del debito nel 2014″, scrivono i commissari, “poiché l’aggiustamento strutturale prospettato (soltanto 0,1 punti percentuali del Pil) è inferiore all’aggiustamento strutturale richiesto di 0,7 punti percentuali”.

Per di più “lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio del programma, non convalidato da un organismo indipendente, è leggermente ottimistico, in particolare per quanto riguarda gli ultimi anni del programma” e “il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate, soprattutto a partire dal 2015″.

Quanto al 2014, “è prevista una deviazione dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo a medio termine che, se si ripetesse l’anno successivo, potrebbe essere valutata come significativa, anche in base al parametro di riferimento per la spesa”.

Per questo “il Consiglio è del parere che siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformità ai requisiti del patto di stabilità e crescita” e raccomanda che l’Italia nel 2014 e 2015 adotti provvedimenti per “rafforzare le misure di bilancio per il 2014 alla luce dell’emergere di uno scarto rispetto ai requisiti del patto di stabilità e crescita, in particolare alla regola della riduzione del debito, stando alle previsioni di primavera 2014 della Commissione; nel 2015, operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di riduzione del debito pubblico”.

Non solo: tra i compiti a casa prescritti da Bruxelles ci sono anche le privatizzazioni (“portare a compimento l’ambizioso piano”), “un miglioramento duraturo dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i livelli di governo”, preservando però quella “atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali“. Infine vanno garantire “l’indipendenza e la piena operabilità dell’Ufficio parlamentare di bilancio“, l’organismo indipendente incaricato di vigilare sul pareggio di bilancio introdotto in Costituzione che le Camere sono riuscite a eleggere solo a maggio dopo quattro mesi di tira e molla. Adesso basta ritardi, chiede il Consiglio: l’ufficio deve essere operativo “il prima possibile” e comunque “entro settembre 2014, in tempo per la valutazione del documento programmatico di bilancio 2015″.

Sul bonus di 80 euro il giudizio è di sufficienza solo parziale: “I recenti interventi volti ad alleggerire la pressione fiscale sui fattori di produzione sono stati piuttosto limitati”. C’è spazio per “spostare ulteriormente il carico fiscale verso i consumi, i beni immobili e l’ambiente, nel rigoroso rispetto degli obiettivi di bilancio”.

Segue un avvertimento sulla necessità di dare attuazione senza ritardo alle misure adottate. Quanto mai necessario, agli occhi della Ue, visto che l’Italia è sempre stata lenta e inadempiente soprattutto sul fronte dei decreti attuativi necessari per trasformare in misure concrete le norme varate da governo e Parlamento. “Resta cruciale per l’Italia l’attuazione rapida e completa delle misure adottate, sia al fine di colmare le carenze esistenti a livello di attuazione, che al fine di evitare l’accumulo di ulteriori ritardi”.

“Una delle leve fondamentali per migliorare le prestazioni dell’Italia in termini di attuazione e per assicurare, in generale, un’azione politica più snella risiede in un maggior coordinamento e in una ripartizione più efficiente delle competenze tra i vari livelli di governo, aspetti di cui potrebbe beneficiare, a sua volta, la gestione dei fondi dell’UE, a favore della quale finora sono stati attuati soltanto interventi parziali e incompleti, soprattutto nelle regioni meridionali.

Continuano inoltre a ripercuotersi sulla gestione dei fondi dell’UE l’inadeguatezza della capacità amministrativa e la mancanza di trasparenza, valutazione e controllo della qualità. La qualità del servizio pubblico trarrebbe beneficio anche da una maggiore efficienza e da un più forte orientamento al servizio, nonché dai corrispondenti cambiamenti nella gestione delle risorse umane. La corruzione continua a incidere pesantemente sul sistema produttivo dell’Italia e sulla fiducia nella politica e nelle istituzioni. Oltre a rivedere la disciplina dei termini di prescrizione, per lottare efficacemente contro la corruzione è indispensabile dotare di adeguati poteri l’Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche. Le gravi inefficienze che ancora caratterizzano la giustizia civile impongono una verifica accurata dell’impatto delle misure adottate”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... a/1010158/
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

La vox populi:


La vox populi serve per capire cosa ne pensano i tricolori nelle varie vicende italiane.

Questo commento iniziale sulla hp del Fatto, è piuttosto interessante per capire il provincialismo continuo italiano di fronte ai gravi problemi di macroeconomia.

Valutazioni che inducono a pensare che con questa eterna italietta non se ne uscirà mai dal pantano.

D'altra parte induce ad un'altra considerazione di fondo.

La storia dell'umanità è in sostanza un continuo confronto e lotta tra i furbi e i fessi, senza soluzione di continuità. Istante dopo istante. Dove i fessi sono sempre soccombenti e i furbi trionfanti.

Però, non lamentiamoci se chi va in politica lo fa per esclusivo interesse personale (ci lamentiamo tutti i santi giorni dalla mattina alla sera delle cose che non vanno a causa dei politici), perché chi glielo fa fare ai furbi di mettere le cose a posto, se i fessi amano fare la parte dei fessi????


Pino Lilli • un'ora fa
Certo ma che bella riconoscenza che hanno verso Renzi.
Insomma gli ha stoppato grillo che aveva intenzione di allearsi con tutti i falliti di europa e dire VAFFFFF a tutti i banchieri e signora merkel, come minimo una mancetta di 20 miliardi potevano fargliela scivolare sotto banco.
Secondo me L'europa sta tirando troppo la corda e se costringono renzuccio a manovre finanziarie li da voi succede un casino.

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camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

peanuts ha scritto:renzi ci ha dichiarato guerra, e sia
Naturalmente sarà non violenta
L'11 Giugno sciopero e sit-in non si sa ancora dove
Per quanto mi riguarda la battaglia è di noi tecnici e delle altre figure non giornalistiche e non dirigenziali, siamo noi a rischiare di rimetterci
Sarà difficile spiegare all'opinione pubblica, tartassata dal caimano 2.0, le nostre ragioni ma mi auguro che ci dia ascolto

LUCI & OMBRE

Nella prima parte di "L'aria che tira stasera", la trasmissione di Myrta Merlino esordisce in prima serata sulla 7, il Bersani che parla di politica da l'impressione del brontosauro tornato alla politica.

Non consapevole della realtà che ci circonda.

Per contro, sul tema Rai e il contenzioso con Renzi, ha saputo riscattarsi con una zampata di chi conosce la materia.

Il proprietario della Rai è ministero del Tesoro e quindi tocca a lui stabilire un piano industriale per l'azienda. Se si deve risparmiare, si possono risparmiare anche 500 milioni, ma occorre mettere mano in maniera razionale, e non a casaccio tanto per portare a casa dei soldi.

Vittorio Feltri gli ha dato ragione,.......ed io pure.

Al governo stanno facendo delle scelte a cazzabubulo, tanto per fare e per recuperare risorse.

Il Piano industriale doveva partire subito nell'autunno del 2008, quando si è manifestata la crisi dei subprime.

Ma come poteva capire questo l'esercito sfascista, la cui presenza in politica è giustificata solo dal depredare lo Stato e fare affari connessi?????

Non lo poteva capire né Tremonti e Berlusconi.

Non lo poteva capire Monti, Professore e preside di una delle più quotate università di economia del Paese.

Non lo poteva capire Letta con la testa altrove.

Perché dovrebbe capirlo Pittibimbo che ha fatto il sindaco fino all'altro ieri?

A parte il fatto che un piano industriale non saprebbero stilarlo, e si dovrebbero affidare a tecnici competenti.

Ma non entra neppure nella loro visione politica, perché di economia della produzione non ci capiscono una mazza.
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

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I problemi del governo Renzi - 2 - 4


A.A.A. GENI CERCASI

Sono irrimediabilmente uno peggio dell’altro.

Dalla hp del Corriere della Sera.it, in questo momento:

LE RACCOMANDAZIONI EUROPEE
L'Ue all'Italia: più sforzi nel 2014
«Tassare consumi, non il lavoro»

http://www.corriere.it/index.shtml?refresh_ce


****

1) La tassazione delle aziende e del mondo nel lavoro non è più sostenibile.

2) Una nazione come la nostra che in Europa è quasi ferma nei consumi, aumentare ancora la tassazione vuol dire diminuire ulteriormente i consumi.

E’ semplicemente folle tassare i consumi.

• Consumi energetici ridotti del 6% per Ikea Italia
http://www.energymanagernews.it/articol ... 42,00.html
13/mar/2014 - Consumi energetici ridotti del 6% per Ikea Italia ... con un ritorno economico significativo: nella gestione dei rifiuti i costi si sono ridotti di quasi il ...


• Crisi, si mangia meno carne: nel 2014 consumi ridotti del 10 ...
http://www.ladige.it/.../crisi-si-mangi ... ridotti-10
07/mag/2014 - Nei primi tre mesi del 2014 i consumi di carne sono diminuiti circa del10%. Il punto vendita della Federazione allevatori in via delle Bettine ...


• In Italia l'austerity non è per tutti | Ciessevi
http://www.ciessevi.org › News › Notizie dal Terzo settore
05/mag/2014 - Sono poco meno di 2mila gli italiani ricchissimi, membri del club mondiale ... Oggi, in piena crisi, il patrimonio di un dirigente è pari a 5,6 volte quello ... i consumifamiliari annui degli operai si sono ridotti, in termini reali, del 10 ...


• Dieci Paperoni “valgono” 500 mila operai, di Rosaria Amato
http://www.manuelaghizzoni.it/2014/05/0 ... nt-page-1/
03/mag/2014 - La ricchezza si è spostata di conseguenza, visto che (ex) ceto medio e ... Oggi «il patrimonio di un dirigente è pari a circa 5,6 volte quello di un ... il 2006 e il 2012), i consumi familiari annui degli operai si sono ridotti del 10,5% ...
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

I problemi del governo Renzi - 2 - 5


La decisione europea vista da destra.


L'Europa stronca Renzi: "Servono sforzi aggiuntivi"
La Commissione europea rimanda al 2016 il pareggio strutturale, ma boccia le politiche economiche di Renzi: "Ora l'Italia deve fare di più". E la Merkel bacchetta: "Matteo deve attenersi al patto di stabilità". In autunno maxi manovra correttiva


Andrea Indini - Lun, 02/06/2014 - 21:48


Una doccia fredda, anzi ghiacciata. L'Unione europea mette a nudo Matteo Renzi bocciando le sue misure economiche e chiedendo, entro la fine dell'anno, "sforzi aggiuntivi" per "rispettare i requisiti del patto di stabilità e di crescita".

Tradotto in parole povere: se il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan non metterà a punto, quanto prima, una manovra correttiva, il sistema Italia rischierà di sforare gli argini imposti dalla Ue.


A questo punto il premier non potrà far finta di niente e dovrà adeguarsi alle raccomandazioni contenute nel report della Commissione europea. E per gli italiani si tradurrà, inevitabilmente, in una nuova ondata di tasse.

Alla fine è stato inutile. In una staffetta quotidiana gli economisti del Tesoro si sono alternati a rilasciare dichiarazioni ottimistiche per smentire l'esigenza di una manovra correttiva. Padoan, in primissima linea, ha ripetuto, quasi allo sfinimento, che: no, non ce n'è bisogno. Da ultimo anche il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta a sprovato a scacciare i fantasmi di una nuova stangata. "Se la spending review si conferma e la timida ripresa che vediamo si irrobustisce - ha detto in mattinata a margine delle celebrazioni per la festa della Repubblica al sacrario di Redipuglia - siamo in grado di farcela". Poi, è bastato leggere il report della Commissione europea per far cadere il castello di sabbia di Renzi. In realtà, nei giorni scorsi, la Banca d'Italia aveva già calcolato che, per centrare l'obiettivo di calo del deficit il prossimo anno e confermare il bonus Irpef di 80 euro anche nel 2015, il governo dovrebbe andare a reperire risorse per almeno 14 miliardi di euro.

Le stesse preoccupazioni sono contenute nella pagella di Bruxelles sui conti pubblici italiani. Secondo la Commissione europea, infatti, Renzi deve "rafforzare le misure di bilancio per il 2014" visto lo "scarto" nel rispetto della "regola di riduzione del debito". Nel 2015, poi, dovrà "operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio" per poter "assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente".

Renzi riesce a scongiurare il "no" dell'Unione europea alla richiesta di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici. Durante una durissima trattativa notturma è stata, infatti, cancellato dalla bozza del testo il passaggio in cui la Commissione chiudeva alla richiesta italiana di una deviazione del percorso concordato per l'aggiustamento dei conti. In questo modo, l'Italia è riuscita a rivaire il pareggio strutturale al 2016. Il governo ha, così, un anno in più far quadrare i conti disastrati mettere a punto quelle "misure aggiuntive" caldamente consigliate da Bruxelles e che, secondo fonti vicine al Tesoro, si tradurranno in una manovra economica. "Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio - si legge nel report - non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015".

L'Italia non è bocciata, ma rimandata a settembre. Renzi ha tempo fino al prossimo autunno per correggere la deviazione dagli obiettivi di equilibrio, 0,6 punti di pil, e reperire almeno 9 miliardi di euro. Sa già cosa deve fare. E lo farà. E se anche non dovesse ricordarlo ci pensa Angela Merkel a rinfrescargli la memoria. "Per il governo tedesco è un buon consiglio attenersi alle regole stabilite insieme - ha commentato Steffen Seibert, portavoce della cancelliera - e questo riguarda anche patto di stabilità e crescita". Renzi è avvisato.


http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 24116.html
paolo11
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da paolo11 »

https://www.youtube.com/watch?v=aI08qYw ... ploademail
LEX: ddl sul "trattamento del credito"- Ornella Bertorotta
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Il nuovo governo Renzi

Messaggio da camillobenso »

LA COMMISSIONE UE NON VUOLE ROVINARE LA FESTA A RENZI.
03/06/2014 di triskel182


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Rammento sempre l'impegno delle slide, quello di pagare entro luglio 68 miliardi di arretrati alle imprese.
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