Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
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Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
In alcuni casi sono per il referendum propositivo.
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Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
Per fare questo ci vuole un movimento che non abbia nulla da spartire con i partiti attuali.Cominciamo con il movimento 5 stelle nei comuni dandogli fiducia e vediamo come funzionano.Ci costano pure di meno se governano loro.
Cominciamo un dimagrimento di spese anche per il Quirinale.Gia che si parla di riborsi elettorali, mettiamoci pure quella.
Ciao
Paolo11
Cominciamo un dimagrimento di spese anche per il Quirinale.Gia che si parla di riborsi elettorali, mettiamoci pure quella.
Ciao
Paolo11
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Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
Legge elettorale
Prendo da ItaliaFutura quest'idea:
Il referendum obbligatorio per ogni modifica alla legge elettorale e all’assetto istituzionale dello stato, l’introduzione del “recall” per richiamare i rappresentanti che non svolgono il proprio mandato, l’istituzione di un’authority sui conflitti di interesse e una stringente regolamentazione dei partiti e delle loro fonti di finanziamento sono solo alcuni degli istituti che dovrebbero essere inclusi nel progetto di riforma istituzionale.
...segue
Augh
Prendo da ItaliaFutura quest'idea:
Il referendum obbligatorio per ogni modifica alla legge elettorale e all’assetto istituzionale dello stato, l’introduzione del “recall” per richiamare i rappresentanti che non svolgono il proprio mandato, l’istituzione di un’authority sui conflitti di interesse e una stringente regolamentazione dei partiti e delle loro fonti di finanziamento sono solo alcuni degli istituti che dovrebbero essere inclusi nel progetto di riforma istituzionale.
...segue
Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
Col ritorno al proporzionale si torna alla prima repubblica
Il 18 aprile 1993, con il voto referendario, il popolo italiano determino’ una svolta in senso maggioritario e antiproporzionale del sistema elettorale. Si avvio’ cosi’ una transizione politica rimasta incompleta. Non e’ possibile accettare che dopo venti anni, invece di portare a conclusione quella ormai troppo lunga fase, la nostra democrazia torni al punto di partenza. Questo e’ il breve messaggio con cui il Presidente Prodi ha deciso di ricordare l’esito, ormai storico, di quel referendum.
.
L’ondata degli scandali ha fatto scomparire dalle prime pagine dei giornali il problema della riforma elettorale.
Prima che esso ritorni e il dibattito entri in una fase operativa, è opportuno fare alcune telegrafiche osservazioni sui principi generali a cui una utile legge si deve attenere.
Anche se nelle bozze presentate la confusione regna ancora sovrana, l’accordo tra i partiti sembra prevedere un sostanziale ritorno al proporzionale, con alcune variazioni marginali sul tema (quale ad esempio una indefinita soglia di sbarramento di cui non è stata nemmeno precisata l’altezza).
L’indicazione del premier è una delle altre proposte che non servirà a nulla perché, inserita nel sistema proporzionale, non può servire a nulla.
L’accordo tra i partiti sulla bozza presentata era abbastanza prevedibile, perché in questo modo la loro forza viene protetta.
E la scelta sul governo viene rinviata a dopo le elezioni, in modo da tener conto il meno possibile della volontà degli elettori.
Ritorna quindi la prospettiva dell’ingovernabilità della prima repubblica, resa ancora più probabile dalla moltiplicazione e dall’ulteriore frammentazione dei partiti stessi.
Nell’esaminare queste proposte e nel leggere le mille sparse dichiarazioni della maggioranza degli esponenti politici, il vero nemico pare essere il bipolarismo, cioè proprio il metodo elettorale che meglio conferisce stabilità ai sistemi democratici.
Come se i problemi recenti dell’Italia fossero dovuti al bipolarismo e non al mancato compimento del bipolarismo stesso.
Proprio perché si voleva completare il bipolarismo la proposta referendaria era stata sostenuta da una volontà popolare imponente e spontanea.
Di questo non sembra si voglia tener conto. In questo modo si finirà con il pagare un prezzo ancora più grande di quello che si è pagato in passato.
Romano Prodi
http://www.romanoprodi.it/comunicati/co ... _4786.html
Il 18 aprile 1993, con il voto referendario, il popolo italiano determino’ una svolta in senso maggioritario e antiproporzionale del sistema elettorale. Si avvio’ cosi’ una transizione politica rimasta incompleta. Non e’ possibile accettare che dopo venti anni, invece di portare a conclusione quella ormai troppo lunga fase, la nostra democrazia torni al punto di partenza. Questo e’ il breve messaggio con cui il Presidente Prodi ha deciso di ricordare l’esito, ormai storico, di quel referendum.
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L’ondata degli scandali ha fatto scomparire dalle prime pagine dei giornali il problema della riforma elettorale.
Prima che esso ritorni e il dibattito entri in una fase operativa, è opportuno fare alcune telegrafiche osservazioni sui principi generali a cui una utile legge si deve attenere.
Anche se nelle bozze presentate la confusione regna ancora sovrana, l’accordo tra i partiti sembra prevedere un sostanziale ritorno al proporzionale, con alcune variazioni marginali sul tema (quale ad esempio una indefinita soglia di sbarramento di cui non è stata nemmeno precisata l’altezza).
L’indicazione del premier è una delle altre proposte che non servirà a nulla perché, inserita nel sistema proporzionale, non può servire a nulla.
L’accordo tra i partiti sulla bozza presentata era abbastanza prevedibile, perché in questo modo la loro forza viene protetta.
E la scelta sul governo viene rinviata a dopo le elezioni, in modo da tener conto il meno possibile della volontà degli elettori.
Ritorna quindi la prospettiva dell’ingovernabilità della prima repubblica, resa ancora più probabile dalla moltiplicazione e dall’ulteriore frammentazione dei partiti stessi.
Nell’esaminare queste proposte e nel leggere le mille sparse dichiarazioni della maggioranza degli esponenti politici, il vero nemico pare essere il bipolarismo, cioè proprio il metodo elettorale che meglio conferisce stabilità ai sistemi democratici.
Come se i problemi recenti dell’Italia fossero dovuti al bipolarismo e non al mancato compimento del bipolarismo stesso.
Proprio perché si voleva completare il bipolarismo la proposta referendaria era stata sostenuta da una volontà popolare imponente e spontanea.
Di questo non sembra si voglia tener conto. In questo modo si finirà con il pagare un prezzo ancora più grande di quello che si è pagato in passato.
Romano Prodi
http://www.romanoprodi.it/comunicati/co ... _4786.html
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Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
Democrazia Diretta
Instituzione Referendum Propositivo.
Il problema del referendum propositivo è vedere se l'oggetto ha ricadute finanziare o no.
Mi spiego, se il referendum è sui problemi etici ....mi sta bene, ci deve essere un quorum 50,1% escluso i morti e residenti all'estero, e la validità del SI deve avere un soglia del 60 ... 70% dei votanti:
Es. Introduzione della pena di morte
Se invece il referendum avesse come oggetto es: Abolizione IRPEF, allora la Consulta bloccherebbe questa referendum.
In altre parole anche per un Referendum Propositivo vale sempre che la Consulta possa dichiaralo "improponibile" anche perchè si può fare una proposta di legge di iniziativa popolare.
Sarebbe utile sentire parere dei forumisti in proposito.
Augh
Instituzione Referendum Propositivo.
Il problema del referendum propositivo è vedere se l'oggetto ha ricadute finanziare o no.
Mi spiego, se il referendum è sui problemi etici ....mi sta bene, ci deve essere un quorum 50,1% escluso i morti e residenti all'estero, e la validità del SI deve avere un soglia del 60 ... 70% dei votanti:
Es. Introduzione della pena di morte
Se invece il referendum avesse come oggetto es: Abolizione IRPEF, allora la Consulta bloccherebbe questa referendum.
In altre parole anche per un Referendum Propositivo vale sempre che la Consulta possa dichiaralo "improponibile" anche perchè si può fare una proposta di legge di iniziativa popolare.
Sarebbe utile sentire parere dei forumisti in proposito.
Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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