Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
paolo11
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da paolo11 »

Bene immutità, niente intercettazioni telefoniche, e non eletti dai cittadini.
Un bel passo come i Gamberi.
Dopo tutte le porcherie scandali eccc....mettiamo L'immunità.
Ciao
Paolo11
paolo11
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da paolo11 »

Insomma il PD preferisce collaborare con un partito di cui i fondatori sono gia condannati per le cose peggiori.il Primo Silvio per evasione fiscale e altri processi in corso Dell?Utri altro fondatore di FI condannato per Mafia.Un ex partito coi fiocchi, di cui si può dialogare.Solo qui possono succedere queste cose.
Ciao
Paolo11
Ultima modifica di paolo11 il 21/06/2014, 18:27, modificato 1 volta in totale.
paolo11
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da paolo11 »

pancho ha scritto:Sul Decreto Irpef Sel si spacca e Migliore si dimette

La tregua stracciata in poche ore, il Dl Irpef ad aprire il 'vaso di Pandora' delle tensioni interne, la resa dei conti tra Nichi Vendola e Gennaro Migliore: Sel corre verso un'implosione che, se la segreteria convocata per domani non correrà ai ripari, potrebbe velocemente tradursi in scissione. Mai come oggi, infatti, le due ali del partito - una 'miglioristà, l'altra 'vendolianà - sono sembrate più distanti, sfociando nelle dimissioni del capogruppo alla Camera prontamente accettate dal presidente di partito. E la bufera in Sel non lascia indifferente il Pd. «È possibile» allargare la maggioranza ma dal Pd non c'è alcuna caccia ai deputati, è il commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio. È stato un sms di Vendola - raccontano - nell'infuocata riunione del gruppo di ieri, ad accendere la miccia finale. Al capogruppo Migliore arriva l'indicazione da adottare sul voto sul Decreto degli 80 euro, quella dell'astensione. Migliore, sostenitore di un avvicinamento al Pd di Matteo Renzi e di un sì al Dl Irpef, non ci sta, e annuncia le dimissioni. La riunione termina con 17 voti favorevoli alla mozione Migliore e 15 contrari, fedeli alla linea del coordinatore Nicola Fratoianni.

Oggi, in Aula, tutto il gruppo eccetto Giulio Marcon e Nicola Airaudo, si adegua e vota sì. Ma l'incendio ormai è divampato. In una riunione successiva al voto, Vendola, giunto di gran carriera a Roma, accetta le dimissioni del capogruppo. «Un gesto responsabile», afferma, segno della consapevolezza di Migliore di non essere riuscito a tenere unito il gruppo. Poi, lo sfogo: «La differenza tra essere renziani e non renziani è quella che passa tra combattere ed arrendersi. Sel, nonostante il fascino dei vincitori, non può dichiararsi filo-renziana», afferma Vendola che, riferendosi ai fuoriusciti Aiello e Ragosta ma idealmente, anche a chi già guarda al Nazareno, avverte: «andare in soccorso dei vincitori non è certo una novità italiana». Parole subito rispedite al mittente da chi, secondo il tam tam degli ultimi giorni, è dato ormai in uscita. «Siamo enormemente delusi e non so se la segreteria servirà a ricucire», sbotta uno dei parlamentari (fino a qualche giorno fa una decina) dell'ala migliorista, parlando quasi da 'ex' e precisando come non sia l'effetto 40,8% a condurre il manipolo lontano da Sel, ma la scelta di un'opposizione forzata che non risponde neppure agli elettori.

Del resto, protestano ancora 'i miglioristi', la linea del capogruppo era già nota nell'assemblea di sabato, ma nessuno ha detto nulla. Quello raccontato dai vendoliani è però tutto un altro film: a guidare le divisioni non è altro che l'effetto Renzi e, di contrasto, la volontà si una parte del partito, a cominciare dal suo leader, di non fare da ruota di scorta al Governo. Ma a chi avanza l'ipotesi di uno 'scouting' dei renziani, miglioristi e vendoliani rispondono con un quasi unanime «non conviene» neppure al premier. Mentre chi, come Pippo Civati, è da tempo apertamente critico con il segretario-rottamatore, avanza un suggerimento: «meglio stare uniti, non è il momento».

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/P ... 2250.shtml
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Come ho detto in un altro mio recente post, son scelte sulle quali non mi permetto di dire quale sia la piu' giusta anche se da tempo ho espresso i miei dubbi se sia piu' utile rimanere in una riserva "indiana" con questi parlamentari SEL che ormai non rispecchiano piu' la realta del suo elettorato o non sia cosa migliore rafforzare la parte sinistra all'interno del PD.
Tutto qui.
Chi ha la palla di vetro o riesce a contattare il mago Otelma,si faccia avanti per dire la sua


un salutone da Juan
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http://www.tzetze.it/redazione/2014/06/ ... index.html
Vendola nomina un nuovo assessore, ma è imputato nel processo Ilva
Il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola ha nominato Donato Pentassuglia assessore alla sanità, posto che era rimasto vacante dopo l'elezione dell'ex assessora Elena Gentile, eletta all'europarlamento. Lo riporta Il Corriere del Mezzogiorno:

"Nichi Vendola nomina assessore alla sanità Donato Pentassuglia. Il quarantasettenne consigliere regionale tarantino del Pd, finora presidente della commissione Ambiente, prenderà il posto di Elena Gentile, eletta parlamentare europeo, il primo luglio."

Ma si apprende dal Fatto che Donato Pentassuglia è "imputato nell'inchiesta Ilva, la stessa per la quale anche Vendola rischia di finire sotto processo con l'accusa di concussione aggravata".

E ancora:

"Anche per il prossimo assessore regionale, infatti, la procura di Taranto ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di favoreggiamento nei confronti dell'ex potentissimo dirigente Ilva, Girolamo Archinà. Era Pentassuglia, infatti, il presidente della commissione ambiente della Regione dinanzi al quale Archinà affermò, durante una telefonata intercettata dai finanzieri, che l'obiettivo era "distruggere Assennato", il direttore generale dell'Arpa Puglia che nel 2010 chiese una riduzione della produzione dell'Ilva alla luce delle allarmanti emissioni di benzo(a)pirene nell'aria."

Il Fatto spiega che "nel capo di imputazione formulato dalla procura nei confronti dell'esponente del Pd tarantino si legge che Pentassuglia avrebbe aiutato Archinà "ad eludere le investigazioni dell'Autorità" perché avrebbe negato l'esistenza di quell'incontro nel suo ufficio a Martina Franca. Ma a sostegno della tesi della procura, però, vi sarebbero le celle telefoniche utilizzate dal telefono di Archinà era agganciato a Martina Franca e che poco dopo la telefonata con la dichiarazione di guerra ad Assennato, sia l'ex dirigente Ilva che il neo assessore alla sanità pugliese, erano stati intercettati in una telefonata in vivavoce con una terza persona."
Ciao
Paolo11
Joblack
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da Joblack »

I 14 dissidenti del PD sono tutti rientrati e richiamati all'ordine .... lasciamoli stare .. sono tutti ominicchi!

Saluti
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
camillobenso
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da camillobenso »

Joblack ha scritto:I 14 dissidenti del PD sono tutti rientrati e richiamati all'ordine .... lasciamoli stare .. sono tutti ominicchi!

Saluti

Da : <<Il giorno della civetta>> di Leonarda Sciascia


« Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo… »

******

Se i 14 sono ominicchi,.....gli altri cosa sono ?????
Maucat
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da Maucat »

Tutti attaccati alla poltrona, nominati e non eletti quindi ricattabilissimi...
Non vedo come si potrà uscire da questa situazione sempre più indirizzata a creare l'uomo forte al comando, la gente comune non vuole più impegnarsi pensa solo a come arrivare alla fine del mese e a come cercare un nuovo prestito. Quelli più fortunati che ancora hanno attività tali da far guadagnare loro più soldi di quelli necessari vogliono solo mantenere lo "Status Quo"...
Tutto questo porta al fatto che nessuno governa la barca che fila dritta verso le cascate...
iospero
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da iospero »

da Il Fatto Quotidiano

La proposta è stata presentata in commissione Affari costituzionali per modificare gli emendamenti dei relatori Finocchiaro e Calderoli. Le 18 firme (oltre a quelle del Partito Democratico ci sono quelle di Mauro e Buemi, potrebbero creare problemi durante il voto in aula del ddl costituzionale: potrebbero risultare determinanti Lega e Forza Italia. Che avverte: anche alcuni tra noi "vedrebbero meglio un’elezione diretta"


C’è un nuovo fronte dissidente sulla strada delle riforme istituzionali. Trentacinque senatori hanno depositato un sub-emendamento che ripropone il Senato elettivo, pronti alla battaglia in aula e nella società contro il rischio di “deriva autoritaria” e di esproprio del diritto dei cittadini ad eleggere i proprio rappresentanti. Diciotto sono esponenti della maggioranza (16 del Pd, più Mario Mauro ed Enrico Buemi), ma la fronda è composta anche da da Sel e da ex M5S. “Il Senato della Repubblica – si legge – è eletto su base regionale, garantendo parità di genere, in concomitanza con la elezione dei Consigli regionali”. E ancora: i 35 chiedono la riduzione del numero dei membri della Camera (con 315 deputati) e che il numero dei senatori sia pari a 100, a cui si dovranno aggiungere 6 senatori eletti all’estero. La proposta è stata presentata in commissione Affari costituzionali per modificare gli emendamenti dei relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli. Stando ai numeri, le 18 firme potrebbero creare problemi durante il voto in aula del ddl costituzionale. Il testo, infatti, in aula non potrebbe passare senza tutti i voti di Forza Italia.

In una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Vannino Chiti, Falice Casson, Mario Mauro, Francesco Campanella e Loredana De Petris sono stati presentati altri emendamenti, per un numero complessivo di 14 proposte: si riferiscono agli emendamenti presentati dai relatori in Commissione Affari costituzionali del Senato, e saranno quindi votati in quella sede, dove la maggioranza non ha problemi a prescindere dall’accordo con Fi e Lega. I problemi sorgerebbero invece in Aula, dove il governo Renzi ha ottenuto 169 voti al momento della fiducia. Se i 18 non votassero (su un emendamento poi sono 19) diventerebbero determinanti i voti degli altri partiti, come Fi e Lega e scenderebbero i margini per la maggioranza di due terzi necessaria a far promulgare la legge senza passare per il rischio del referendum: se infatti si sottraggono quei 18 voti ai 169 che hanno votato la fiducia, la non elettività del nuovo Senato ne avrebbe solo 151. “Siamo pronti a metterci di traverso“, ha annunciato Mauro. L’iniziativa fa il paio con quella di Ncd che ieri ha presentato un sub-emendamento agli emendamenti dei relatori che rilancia l’elezione diretta del Senato. Lo ha riferito il capogruppo in Senato Maurizio Sacconi, che però assicura che Ncd non “intende frenare” il cammino delle riforme.

Tra i 14 emendamenti ve ne è uno che ripristina quasi il bicameralismo perfetto. Infatti attribuisce al Senato poteri legislativi non solo sulle riforme costituzionali (come fa anche il ddl del governo), ma anche su una serie di altre materie che potrebbero essere ampliate: rapporti con la Chiesa cattolica e le altre confessioni; la condizione giuridica dello straniero, le libertà personali; la libera manifestazione del pensiero; le garanzie processuali; la tutela della salute; diritti politici e sindacali; casi di incandidabilità, ineleggibilità e conflitto di interessi; norme sul referendum, il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, la magistratura ordinaria, il Csm; l’esercizio della giurisdizione; la Corte costituzionale. Inoltre per tutte le altre leggi approvate solo dalla Camera, se il Senato chiederà modifiche con una determinata maggioranza, Montecitorio potrà respingere tale richiesta solo con una identica maggioranza (nel ddl del governo basta la maggioranza assoluta).

A tenere banco è l’eleggibilità dell’Aula di Palazzo Madama. Anche Forza Italia, legata a un patto con il premier Renzi, avanza nuovi dubbi sull’opportunità di dare vita ad una assemblea di non eletti. “Noi riteniamo di dover ribadire che il Patto del Nazareno prevede un’elezione di secondo grado”, ma “all’interno di tutti i gruppi, a maggior ragione nel nostro, ci sono molti senatori che vedrebbero meglio un’elezione diretta”, spiega il capogruppo FI al Senato Paolo Romani, dopo una riunione del gruppo azzurro, in cui alcuni esponenti di FI si sono detti a favore dell’elezione diretta dei senatori. Al momento le voci fuori dal coro sono quelle di Augusto Minzolini e Claudio Azzolini, che si sono riservati la possibilità di votare in aula per una elezione diretta della nuova Camera delle autonomie. Anche Lucio Tarquinio e Sante Zuffada avrebbero espresso perplessità. “Sarà a mio avviso l’Aula a decidere. In commissione sarà difficile che venga contraddetto il patto”, aggiunge. ”Quello che accadrà nelle prossime settimane per noi è la vita”, avrebbe detto Denis Verdini, responsabile dei rapporti con il Pd sulle riforme, per mettere in guardia i suoi.

Torna sul banco anche il tema dell’immunità. La soluzione proposta dal ddl del governo e quella dei relatori, su cui si è scatenata la polemica nei giorni scorsi, “è pasticciata”, ha detto il senatore del Pd Felice Casson. L’immunità “aveva un senso nel 1948, quando c’era un processo inquisitorio che era molto pericoloso”, ma dopo la riforma del 1983, con le tutele inserite, la situazione è cambiata e l’immunità può apparire “solo un privilegio”, spiega Casson. I 35 senatori propongono quindi due soluzioni: o l’abrogazione sia per la Camera che per il Senato (mantenendo solo l’insindacabilità funzionale dell’espressione) oppure affidare a una sezione della Corte Costituzionale l’esame dell’eventuali appello da parte del Gip nel caso in cui la Camera di appartenenza neghi l’autorizzazione all’arresto. Il Movimento 5 Stelle va oltre: “La materia va rivista e non solo per i Senatori, ma anche per i deputati – scrive Aldo Giannuli sul blog di Beppe Grillo – negli ultimi quaranta anni se ne è fatto un uso ignobile che ha coperto il sistematico latrocinio di una classe politica sempre più indecente”.

Intanto sulla riforma elettorale Forza Italia e Pd tirano dritto. Nonostante l’incontro tra Matteo Renzi con il M5S e le aperture registrate tra i due schieramenti, l’Italicum “è la base da cui si parte, ci si ferma e si arriva. Per noi c’è solo quello”, ha spiegato Romani al termine della riunione del gruppo azzurro a Palazzo Madama. L’apertura sulle preferenze emersa ieri nell’incontro tra il premier e la delegazione dei 5 Stelle? “Non esiste, ma in realtà il Pd ne parla meno di noi”. Anche i dem paiono sulla stessa lunghezza d’onda. ”Per noi vale il testo dell’Italicum passato alla Camera e che ha un’adesione ampia, perché ci stanno Forza Italia, Scelta civica, Ncd – ha detto in un’intervista a Repubblica Debora Serracchiani, vice-segretaria del Pd – quello è per noi il testo della legge elettorale”.



Alla fine mi sembra che i 14 senatori possono spuntarla sul Senato elettivo
camillobenso
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Re: Intanto nei Palazzi del Potere succede che ...

Messaggio da camillobenso »

Per la serie: "Cinema e politica" la definizione migliore per la riforma del Senato ci arriva dal : Secondo tragico Fantozzi.

http://www.youtube.com/watch?v=ERUGdVbQDh4&hd=1#!
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