Mafie,...un cancro infinito

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Re: Mafie,...un cancro infinito

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Mafia, il boss Totò Riina ricoverato in ospedale: “Gravissimo”
Il boss, 79 anni, soffre da tempo, di problemi cardiaci. Un anno fa al detenuto in regime di 41bis la Cassazione aveva negato il differimento della pena con ricovero in ospedale

di Giovanna Trinchella | 4 marzo 2014Commenti (27)


Il boss Totò Riina è stato ricoverato in ospedale a Milano. Il capo dei capi, in passato già ricoverato per problemi cardiaci, a quanto risulta al fattoquotidiano.it è in condizioni gravi.

Il mafioso era stato già ricoverato in passato diverse volte all’ospedale San Paolo per alcuni controlli diagnostici. L’ex numero uno di Cosa Nostra, arrestato nel 1993, è rinchiuso dal dicembre 2003 nella casa di reclusione in regime di 41 bis e deve scontare una dozzina di ergastoli. Riina, 83 anni, secondo le prime informazioni ha accusato un malore, denunciando forti dolori allo stomaco. Una volta arrivato nella struttura ospedaliera gli accertamenti hanno invece evidenziato problemi di natura cardiaca. L’ipotesi è che sia stato colpito da infarto.

Un anno fa al detenuto la Cassazione aveva negato il differimento della pena con ricovero in ospedale. La VII sezione penale della Suprema Corte aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale del boss contro il rigetto del differimento della pena, la sospensione del 41 bis e il ricovero in una struttura ospedaliera.

La suprema Corte aveva decretato che il Tribunale di Sorveglianza aveva ben operato (l’ordinanza era del novembre 2011) nel ritenere che gli accertamenti sul padrino, anche dopo l’operazione per l’applicazione del peacemaker fossero ”praticabili in regime di detenzione. Le pressanti ragioni di prevenzione che si impongono – scrivevano gli ermellini – non escludono affatto di fare fronte in modo adeguato alle esigenze di cura”.

Negli ultimi mesi Riina era tornato prepotentemente protagonista della cronaca giudiziaria per le pesantissime minacce rivolte contro il pm Nino Di Matteo. Il mafioso, ripreso da alcune telecamere piazzate dalla Dia, aveva detto a un altro detenuto: “Gli faccio fare la fine di Falcone

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... mo/902228/
camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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La vox populi:


Giorgia • 11 minuti fa
Mettiamoci d'accordo, ne ha 79 o 83 di anni?
Non che sia importante per carità...
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Gio-bbe • 12 minuti fa
Credo che sia il caso di fargli comprendere che debba informarci su molte vicende poco chiare accadute in Italia alcuni decenni addietro. E' risaputo che è il detentore di molte "cose segrete" e, liberandosi di un così gravoso fardello, ci renderà meno ignoranti su fatti nebulosi accaduti negli ultimi 50 anni della storia italiana. Male non farebbe se associasse ai fatti anche i nomi di coloro che hanno voluto e predisposto che tali cose accadessero. Forse sembrerò ingenuo, ma sperare non ha prezzo.
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Punished Snake • 12 minuti fa
Sembra che Andreotti sia molto indispettito per il ritardo ...
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thejoe • 12 minuti fa
Ogni tanto arriva una buona notizia
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jangi • 12 minuti fa
sarà un... pizzino???
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Ivan Lapicirella • 15 minuti fa
Quando si dice la tempestività....
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antek • 15 minuti fa
se parla Riina la Repubblica italiana è a rischio ?????? meglio farlo fuori vero????
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Gennaro S. • 18 minuti fa
Gia' me lo vedo il diavolo che si sfrega le mani….
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Snake_Plisskeen • 19 minuti fa
Leva il disturbo una volta per tutte e che tutte le vittime che hai fatto ti pesino per sempre!
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Marco Borello • 20 minuti fa
Dai dai prenditelo infretta TI PREGOOOO che ha fatto già abbastanza danni questo mostro.
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Paolo Atzori sardegna • 21 minuti fa
effetto svuota carceri


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Luca Curreri • 21 minuti fa
la falange armata?


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andfont • 21 minuti fa
Le 18.20 e ancora niente.....ma a cosa serve Rainews24 alllora?
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Visroboris • 22 minuti fa
ora scappa?
o lo fanno scappare?

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Massimo Miletto • 22 minuti fa
AVEVA PALLATO TRROPPO!!! SI AFFATICO'........
DISGRAZIA FU'..... IL CORE..... MAHHH... CHE CI VOGLIAMO FARE....
..... SOLIDARIETA' CON LA FAMIGGHIA!!!!.... MISCHINU!!

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_Bane_ • 23 minuti fa
Parlava troppo, i trattativisti ancora a piede libero l'avranno messo a tacere.
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Cristina Biemmi • 23 minuti fa
Una buona notizia.
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redmachine • 24 minuti fa
Ha smesso di emettere condanne?
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andfont • 24 minuti fa
E complimenti alla redazione per il tempismo, sto guardando in questo momento RaiNews24, sono le 18.16, e nessuna notizia su Riina, eppure ho letto da qualche parte che hanno 200 giornalisti stipendiati da tutti noi, anche se fanno solo lo 0,88% di audience, bello spreco soprattutto perche' a questo punto questa e' l'ennesima conferma che e' meglio se sto sulla pagina de IlFatto online per avere le utlimissime news e non certo su RaiNews24 che costa una cifra ma non ci azzecca.....
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Pasquale Pesci • 25 minuti fa
gli hanno dato il caffè avvelenato? si stava facendo uscire di bocca troppe cose. a roma avranno preso provvedimenti
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oltre lamente • 26 minuti fa
Era ora. Comunque qualcosina potrebbe dirla prima di andarsene all'inferno
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Marco Borello oltre lamente • 18 minuti fa
L'inferno e troppo poco per questo, ci vorrebbe un luogo assai peggiore.
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ugo24 • 26 minuti fa
mi chiedo se berlusca lo andra a trovare
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ritamir ugo24 • 15 minuti fa
Magari è andato e il meschino si scantò,
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TheGlide22 • 26 minuti fa
Sarà un altro "messaggio" per i picciotti.
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Giorgiogaber Max • 26 minuti fa
Quanto ci dispiace...
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Marco Felici • 26 minuti fa
Ma dai.

Chi l'avrebbe mai immaginato.

Due giorni fa gli chiedevano di chiudere la bocca, detto, fatto.
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LorFer • 27 minuti fa
ma guarda un po'!
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Stefan • 27 minuti fa
Che pena eh?
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andfont • 28 minuti fa
Addio ad eventuali testimonianze su trattative varie, amen.
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Snake_Plisskeen andfont • 19 minuti fa
Non avrebbe mai parlato, è un mafioso vecchio stampo che non parla con la polizia.
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Don Zauker andfont • 22 minuti fa
c'è sempre napolitano non preoccuparti...
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camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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Con la mafia bisogna convivere
Pietro Lunardi, quando era ministro delle Infrastutture



Il Fatto ha pubblicato stamani un’intervista a Giancarlo Caselli in merito a quanto successo alla processione di Oppido Mammertina il 2 luglio scorso.

Quello che colpisce in modo particolare è l’osservazione avanzata da Caselli, circa la pretesa avanzata da questi presunti cattolici :

Ribadiscono la loro mafiosità. Pretendono di continuare a uccidere, rubare e trafficare droga senza essere condannati come “peccatori”

E’ una contraddizione di enormi proporzioni che non sta né in cielo né in terra.

Il cristianesimo, che sta all’origine del cattolicesimo è l’esatto opposto dell’essere mafioso

Uccidere per ricavare profitto dalle loro attività non sta scritto da nessuna parte.

Eppure, i membri di questa società a delinquere pretende che gli altri credano che basti dichiararsi cattolici per esseri esenti dal giudizio morale e religioso per i crimini commessi e che commetteranno.

Quello che però fa altrettanto specie, è che i cattolici accettino queste condizioni.

In modo particolare le gerarchie ecclesiastiche e i singoli sacerdoti, ad eccezione di Giovanni Paolo II, che però non ha avuto il coraggio di Francesco di promuovere la scomunica.


*****


Larino, Caselli: “Indicano Papa Francesco come nemico e lo sfidano”
Già procuratore capo di Palermo e numero uno del Dap il magistrato ritiene che sia "importante che la Chiesa non ceda, che non faccia passi indietro" rispetto al gesto dei mafiosi di non partecipare alla messa. "La coraggiosa denuncia del Papa non deve restare isolata, va sostenuta da tutta la Chiesa. Altrimenti rischia di essere occasionale e quindi sterile. Guai se l’inchino fosse accettato. E se il vescovo Francesco Milito ha già detto che prenderà provvedimenti, auspico che faccia la stessa cosa lo Stato"

di Giampiero Calapà | 7 luglio 2014Commenti (33)


L’omicidio di Padre Puglisi, le stragi del 1993… non è passato poi tanto tempo: la ferocia delle mafie fa parte della storia di questo Paese. Papa Francesco, dopo la scomunica, è indicato come un nemico dai mafiosi”. Gian Carlo Caselli dal 1993 al 1999 in trincea contro Cosa nostra a Palermo è stato anche capo del Dap, il Dipartimento di amministrazione penitenziaria, dal ’99 al 2001, ed è sicuro: “I boss stanno sfidando papa Francesco e la Chiesa che è con lui”.

Dottor Caselli, che segnale arriva dal carcere di Larino?

Verrebbe da dire che i boss della ’ndrangheta rifiutando la messa accettano la scomunica, magari si pentono. Ma non è così. È una ribellione. Ribadiscono la loro mafiosità. Pretendono di continuare a uccidere, rubare e trafficare droga senza essere condannati come “peccatori”. È una sfida a chi offre una cultura alternativa alla loro violenza. Indicano papa Francesco come nemico e lo sfidano perché non vuole essere loro complice, distinguendosi da una certa Chiesa del passato, spesso prigioniera di un agire troppo timoroso se non connivente.

E in Calabria una processione s’inchina a un boss locale…

Le coscienze dopo la scomunica di Bergoglio non si sono ancora risvegliate. Sarebbe opportuno che tutti i parroci, dell’Italia intera, ripetessero ogni domenica questa scomunica. È importante che la Chiesa non ceda, che non faccia passi indietro. La coraggiosa denuncia del Papa non deve restare isolata, va sostenuta da tutta la Chiesa. Altrimenti rischia di essere occasionale e quindi sterile. Guai se l’inchino fosse accettato. E se il vescovo Francesco Milito ha già detto che prenderà provvedimenti, auspico che faccia la stessa cosa lo Stato.

Il ministro Alfano ha parlato di “rituale ributtante”. Basta?

No. Adesso si deve anche agire. Si deve intervenire nei confronti del Consiglio comunale di Oppido Mamertino e valutarne lo scioglimento.

Il sindaco Domenico Giannetta ha parlato di equivoco, di “una gestualità che va avanti da 30 anni”.

È anche per questo che non si riesce a sconfiggere la mafia. Gli unici che in questo caso hanno fatto il loro dovere sono i carabinieri. So bene che le mafie coltivano un cattolicesimo tutto santini e devozioni ipocrite, confraternite e processioni con inchini ai boss: ma si tratta di una sacralità atea, blasfema, che cerca di nascondere insieme alla lupara, ormai kalashnikov, anche la sua vera natura di sfruttamento, violenza e prepotenza.

A proposito, al nostro cronista Lucio Musolino è stato impedito l’ingresso in chiesa. Dopo l’inchino ai boss il parroco ha invitato i fedeli a cacciare un giornalista prendendolo a ceffoni. È normale?

È davvero curioso che si spranghino le porte della Chiesa ai giornalisti anziché ai mafiosi scomunicati.

Twitter @viabrancaleone
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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La vox populi


cristiana_c. • 2 ore fa
bella l'ultima risposta. si sprangano le porte della chiesa ai giornalisti e non ai mafiosi.
e ancora oggi, alcuni sacerdoti padroni nelle loro chiese accettano come padrino a battesimo un detenuto che esce appositamente dal carcere per la cerimonia ma non un divorziato. a meno che non si tratti di un nome eccellente. ovviamente.
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marjlu • 4 ore fa
si avvierà una trattativa mafia-vaticano, così ci sarà una riappacificazione
(tipo stato-mafia)
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moltodeluso marjlu • 3 ore fa
Non la vedo allo stesso tuo modo. Per quel che ne capisco (forse poco), si avvierà una "trattativa" 'stato-mafia vs Vaticano', almeno finchè ci sarà papa francesco. Da ateo posso dire che è l'unico ecclesiastico che mi è, un pochino, simpatico.
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Savoia Marchetti • 4 ore fa
strano che oramai, fedeli a parte, TUTTI siano contro Papa Francesco.

Sinistrozzi, UAAAR(gh!), i foglianti alla Buttafuoco... tutti.

Sarà che lui è scomodo ai giochini dell'ordine costituito?
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lukas-klaus Savoia Marchetti • 2 ore fa
ma scomodo a chi? è funzionalissimo all'ipocrisia che la chiesa rappresenta da sempre.
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LucaMilano • 4 ore fa
Inizierò ad avere un minimo di fiducia quando, alle parole di condanna, seguiranno fatti ed azioni concrete.
Inizierò ad avere fiducia quando, lo stato in cui vivo, intraprenderà un lavoro di culturalizzazione dei territori, prendendo atto che, in troppi di questi, la prima ad essere alleata dei boss e di queste usanze, è proprio la gente.
Inizierò ad avere fiducia quando, le politica, le istituzioni, il governo e il parlamento, prenderanno distanze vere dalle mafie e dai mafiosi, a partire da quelli che occupano scranni di varia natura.
Inizierò ad avere un minimo di fiducia quando non dovrò più sentire, nel 2014, capi di procure, come quella di Milano, che si accorgono sgomenti della presenza di Mafia, Camorra e Ndrangheta in città e regione, mentre ogni milanese, queste cose le sa dagli anni 70.
Me ne faccio davvero poco delle parole di ferma condanna dette da ministri e uomini dello stato, cioè da chi ha gli strumenti per intervenire, perchè le parole di condanna, le dice chi altro non può fare.
Inizierò ad avere fiducia quando............temo che non inizierò!!
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adriano59 • 5 ore fa
Ci vorrebbero anche le istituzioni che scomunicano le mafie invece cercano sempre di fare accordi!!
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Parlapoco adriano59 • un'ora fa
Praticamente dovrebbe fare accordi con se stessa ?
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camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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alariste • 6 ore fa
Moltissimi anni fa un cittadino svizzero mi disse che la cattolica e' la religione dei banchieri e delle mafie......pensai allora che straparlasse....oggi vorrei essere tranquillizzato non solo da Francesco.......
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Cristina Correani • 7 ore fa
Di quale chiesa parliamo, quella che ha seppellito un boss criminale in una chiesa che per toglierlo da lì ci sono voluti vent'anni durante i quali è stato impossibile indagare sul perché un criminale avesse potuto trovare spazio in una basilica al pari di papi e santi? E di quale stato parliamo, quello che fa fare le leggi per gli onesti ad un delinquente amico stretto della mafia criminale, quella che fa saltare autostrade e palazzi e scioglie bambini e donne nell'acido?
In fin dei conti è giusto, ognuno si sceglie i suoi rappresentanti, e quello che si fa fare ad un pezzo di gesso è semplicemente quello che ha sempre fatto la maggior parte della gente: inchinarsi davanti alla delinquenza e alla criminalità. Per paura, convenienza, perché qualcuno lo ha fatto prima e qualcun altro ha pensato di dover portare avanti questa tradizione. Perché se la maggior parte della gente avesse alzato la testa invece di chinarla in segno di rispetto forse qualcosa di questo paese si potrebbe ancora salvare. E invece non si salva niente nel paese dove anche lo stato si è inchinato davanti alla mafia quando, per mezzo di certi suoi rappresentanti alti e altissimi, ha pensato che fosse più proficuo trattare con la criminalità mafiosa, piuttosto di combatterla sul serio. E non si salva niente dove ad un amico della mafia si chiede di collaborare alla stesura delle leggi, alla riforma di quella Costituzione dove nessuno aveva previsto che bisognasse stringere accordi, e la mano, ai referenti della mafia.

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asmodeus Cristina Correani • 2 ore fa
Una vera rarità in mezzo al becerume imperante, leggere un post intelligente.
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stezzano Cristina Correani • 6 ore fa
Brava,
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SORIANA Cristina Correani • 7 ore fa
Bravissima!
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Andrea Cappelletti • 7 ore fa
"È davvero curioso che si spranghino le porte della Chiesa ai giornalisti anziché ai mafiosi scomunicati."

Si potrebbe fare lo stesso ragionamento spostando l'attenzione sul parlamento italiano...
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asmodeus Andrea Cappelletti • 2 ore fa
Appunto, abbiamo quasi la metà del parlamento formato da pregiudicati o inquisiti e l'altra dai loro avvocati.
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renato martelossi • 7 ore fa
quel prete dovrebbe essere mandato in missione alle Isole Orcadi Meridionali latitudine da 60°50'S a 60°83' S e longitudine da 44°25' O a 46°25' O
a patto che i pinguini lo vogliano
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stefano • 7 ore fa
gli faranno fare la fine di Papa Luciani....
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Pop off • 7 ore fa
No no quel prete va arrestato come fiancheggiatore magari in sagrestia nasconde qualche latitante altro che provvedimenti del vescovo
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camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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Parlapoco • 8 ore fa
Un altro degli inutili professionisti dell' Antimafia che a chiacchiere sono bravissimi.
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stezzano Parlapoco • 6 ore fa
Il curriculum di caselli è fatto di fatti sostanziosi, ti chiami parlapoco, ma è meglio che pensi anche quel poco.
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Pop off Parlapoco • 7 ore fa
Chi il papa?
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Parlapoco Pop off • 2 ore fa
Formerebbero una bella coppia, quasi come Gianni e Pinotto.
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roberta baldrati • 8 ore fa
sti calabresi sono proprio felici di avere questi risultati da secoli, va bene anche che si ammazzino loro i familiari
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Bella di Giorno roberta baldrati • 7 ore fa
i mafiosi del nord che inquinano coi rifiuti delle loro industrie il Lambro (uno dei tanti fiumi, giusto un simbolo, ma ricorda cosa successe qualche tempo fa?) e uccidono lentamente le persone che vi abitano vicino oltre all'ambiente invece che cosa sono? Non dimentichiamoci che esistono tante maniere per uccidere, non solo i familiari, ma anche gente che non c'entra nulla. Meno eclatante di una sparatoria, ma molto più distruttiva. E ugualmente mafiosa. E, che combinazione, al nord...
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roberta baldrati Bella di Giorno • 2 ore fa
verissimo
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Flavio Zedo D'alessandro • 8 ore fa
Alfano e' solo uno scorfano senza cervello,e lo sappiamo da taaanto tempo questo.
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Bella di Giorno Flavio Zedo D'alessandro • 7 ore fa
di fatto siede accanto a renzi nel governo di questo paese impossibile
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giampi • 8 ore fa
papa Francesco.... quanto hai da lavorare per far fuori tutti sti tumori nella chiesa....spero solo che te ne diano il tempo.,..
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Marcostituzione • 8 ore fa
Alfano ha mai telefonato a Dell'Utri?
Se sì, sarebbe stato un "rituale ributtante".
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FessinhoSerginho • 8 ore fa
Ma eliminare la Calabria dall'Italia e lasciarli al loro destino no? Dopotutto e' questo che vogliono loro stessi, e allora accontentiamoli una volta per tutte, saremo tutti piu' felici, addio e a mai piu'............
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stezzano FessinhoSerginho • 6 ore fa
I nostri politici del nord (anche PD e leghisti) ne hanno bisogno, per farsi eleggere da noi, pazzesco.
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Bella di Giorno FessinhoSerginho • 7 ore fa
vedo che anche lei casca nel tranello. Si pensa che sia un fenomeno legato esclusivamente alla calabria. Certo qui avviene in maniera eclatante, plateale, evidente. Ma non creda che i cattolici dei paesini leghisti siano più buoni. I cattolici dei paesini leghisti hanno votato per un sindaco che sperperava denaro pubblico per mettere simbolini qua e là di rose camune, di negare mense a bambini poveri, e non sappiamo chissà quante altre cose.
I cattolici del nord leghista ha votato per maroni a capo della "civilissima" Lombardia dopo che Formigoni, da buon mafioso alla pari dei calabresi, aveva depredato tutto. Ma con Formigoni Maroni ci ha governato. Pappa e ciccia.
Che si fa, si stacca la Lombardia dall'Italia e si unisce in stato colla Calabria?
Addio e a mai più
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FessinhoSerginho Bella di Giorno • 6 ore fa
colla?
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vinz FessinhoSerginho • 8 ore fa
Perchè adesso a quale destino sono legati?
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camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

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Fede-Ferri, la storia delle registrazioni sui rapporti tra Berlusconi e la mafia
Le lunghe chiacchierate tra l'ex direttore del Tg4 e il suo personal trainer risalgono al 2012 e al 2013. Gaetano Ferri registra con il cellulare gli sfoghi del giornalista perché non si fida e quando il rapporto tra i due si rompe, l'istruttore si reca dai carabinieri, denuncia Fede per minacce e consegna tutti gli audio che ora sono stati depositati agli atti del processo sulla trattativa Stato-Cosa nostra, e sono al vaglio dei pm di Palermo che vogliono vederci chiaro sul presunto filo nero che lega Dell'Utri, Cosa nostra e Berlusconi

di Davide Milosa | 23 luglio 2014Commenti (540)



Milano 2, primavera 2013. Due uomini stanno seduti su una panchina del grande parco. Sopra di loro, gli aerei decollati dall’aeroporto di Linate volano bassi. Sono lì da quasi mezz’ora e parlano fitto. Uno è Emilio Fede, ex direttore del Tg4 nonché condannato in primo grado per favoreggiamento della prostituzione nel cosiddetto Ruby due. L’altro indossa una tuta bianca e scarpini da pugilato. Si chiama Gaetano Ferri, napoletano classe ’69, professione personal trainer e istruttore di box francese. Cranio rasato, muscoli in bella mostra e tanti tatuaggi in stile nazi.

“Vedi – dice Fede – questo è un posto fantastico, ma quando Berlusconi ha iniziato non aveva una lira, i soldi arrivavano dalla mafia attraverso Marcello Dell’Utri”. Ribadisce: “Mafia, mafia solo mafia”.
Il discorso nasce così. Tanto per dire e per far passare il tempo tra quelli che all’epoca sono ormai due ex amici. Sì perché Ferri, dopo un paio d’anni di conoscenza, si rende conto che il giornalista non caccia i soldi. Che fa? Si tutela a modo suo. Durante i colloqui attiva il cellulare e registra tutto: parole, confidenze, rancori. Dopodiché inizia il giro delle redazioni: quotidiani e settimanali, ricevendo sempre la stessa risposta: “Mi spiace non possiamo, porti questi nastri in procura e poi ne riparliamo”.

In quei giorni di maggio nessuno però poteva pensare che quelle parole sarebbero finite sul tavolo dei magistrati di Palermo che indagano sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra. Ma se questa è storia di ieri, quello tra Fede e Ferri è un rapporto che nasce nel novembre 2011. In quel momento Ferri, che in curriculum mette anche qualche guaio con la giustizia, frequenta il mondo delle palestre a Milano. Un mondo che spesso s’incrocia con quello patinato della televisione e dello spettacolo. È così che grazie a un buon contatto con Lele Mora, anche lui condannato in primo grado con Fede per il Ruby bis, riesce a trovare la spinta giusta per entrare nella cerchia di amicizie di Emilio Fede.

In quel 2011, il giornalista siciliano è ancora ben in pista. Dirige il Tg4, nonostante le cronache abbiano già abbondantemente raccontato parte dei bunga bunga a villa San Martino. Ferri viene assunto perché, in quel periodo, negli studi di Mediaset Fede ha un macchinario per fare ginnastica. Gaetano gli serve per questo. Col tempo però i due diventano amici. Di palestra non si parla più e Ferri, nella testa di Emilio, si trasforma in una specie di confessore. I due si vedono spesso in giro per Milano. Cenano da Giannino in via Vittor Pisani, luogo di culto della movida milanese nonché quartier generale del Milan e dell’amministratore delegato Adriano Galliani. Non mancano nemmeno al Boccino di via Tortona, dove una sera Fede si presenta in compagnia di Elena Morali, la biondissima ex fidanzata di Renzo Bossi, e di Francesca Pascale.

All’epoca, siamo nel 2013, la Pascale è già entrata nelle grazie di Silvio Berlusconi. Il primo grado del processo Ruby è in corso e da settimane i giornali parlano di una misteriosa fidanzata dell’allora Cavaliere. Ferri e Fede fanno coppia fissa anche al Parioli di via Felice Casati dove, nel 2012, Lele Mora si azzuffò con Francesca Cipriani, una delle tante papi-girl nonché ex starletta del Grande Fratello. L’amicizia si consolida, tanto che Fede presenta a Gaetano un ex agente del Mossad (servizio segreto israeliano) e gli promette l’assunzione in un rinomato centro fitness di via Palestro. Sarà solo una promessa. In quel momento Ferri capisce che l’altro, probabilmente, vuole solo sfruttarlo.

Quando s’incontrano il giornalista fa strani discorsi: parla male dei suoi colleghi, è arrabbiato con Berlusconi. Sono discorsi pericolosi. Ferri si vuole tutelare. Decide di registrare tutto. La storia nasce così e finisce sul tavolo dei carabinieri di Cusano Milanino. Ferri denuncia il giornalista per minacce. È il gennaio scorso e davanti ai militari che poi trasmetteranno il fascicolo alla procura di Monza mostra gli sms ricevuti dall’ex direttore del Tg4. Si legge. “Novità stanotte mi riceve a palazzo Grazioli, se conferma che vi siete incontrati riparto subito con due altri amici e vengo a cercarti, uno ti conosce bene, se credi avverti l’avvocato, questa volta non mi sfuggi, capito?”. Il messaggio è dell’8 dicembre 2013. Il secondo arriva due settimane dopo. “Appena dici una parola sbagliata vedrai se bleffo oppure no. Io sono morto due anni fa e ti permetti ancora di provocarmi”.

Risultato: il 21 gennaio Ferri va dai carabinieri. Racconta tutto e denuncia. Fa di più: il giorno dopo torna e consegna le tracce audio nelle quali, ora sappiamo, Fede rifaceva la storia di Berlusconi e dei suoi rapporti con Cosa nostra, contabilizzando conti correnti e il denaro arrivato dalla Sicilia. Chiacchiere che ora dovrà spiegare ai pm di Palermo. Ma non c’è solo questo. In molti di quei colloqui, stando alla denuncia di Ferri, si parla anche di ricatti e del bunga bunga. Di Ruby in particolare, dei suoi 17 anni e delle notti bollenti di papi Berlusconi.

Da Il Fatto Quotidiano del 23 luglio 2014

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07 ... a/1069390/
camillobenso
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Re: Mafie,...un cancro infinito

Messaggio da camillobenso »

Con la mafia bisogna convivere.


I rapporti di Berlusconi erano noti anche 20 anni fa. Che fosse la testa di legno della mafia, pure. I soldi per Milano 1 e 2 erano della mafia.

Quando fonda Forza Italia con dell'Utri è la mafia che viene allo scoperto.

Eppure hanno fatto finta di niente. Dalle forze politiche ai massimi livelli istituzionali.

Gli italiani sono fatti così.
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