La crisi del sindacato e le sfide future

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camillobenso
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La crisi del sindacato e le sfide future

Messaggio da camillobenso »

Negli ultimi anni, o meglio, negli ultimi 6 anni dall’inizio della crisi dei subprime ho visto il sindacato in grande affanno, con un riverbero non indifferente sull’occupazione. Oltre a parlarne tra di noi, ne vorrei parlare con Susanna Camusso e Maurizio Landini. Non me ne voglia lucameni1, ma i due sindacati di destra, Cisl e Uil, non li considero tali da quando Bonanni e Angeletti sono stati sorpresi dai giornalisti uscire alla chetichella dalla porta posteriore del palazzo romano dove abita Berlusconi dopo una riunione con il governo della destra berlusconiana, qualche anno fa.

Ho cercato, senza esito, sulla rete un indirizzo mail con cui invitare i due segretari sindacali. Chiedo pertanto se qualcuno dispone dei due indirizzi, o se meno imbranato del sottoscritto, possa recuperarli dalla rete.

Oggi, l’Istat fornisce il dato del crollo della produzione di maggio, - 1,8 %, dopo il segnale positivo di aprile.

Siamo nella fase infantile della propaganda di regime, che ci ricorda tanto l’enfasi del regime del ventennio che fu della buonanima, davanti al manifestarsi di eventi positivi senza voler considerare i fattori strutturali che ci condizionano. Esterni, ma soprattutto interni.

Quello che mi infastidisce non poco è l’assenza nel sindacato del mancato dibattito circa l’avanzamento dell’automazione o robotizzazione della produzione che espelle migliaia e migliaia di lavoratori.

A mio avviso dovrebbe essere il sindacato a suonare la tromba dell’allarme.

Adesso, come è possibile constatare (finalmente) dall’articolo di Alessandro Giglioli sull’Espresso, “Il socialismo nell’era dei robot”, l’automazione e la robotizzazione sta invadendo anche il settore dei colletti bianchi.

E’ di poco più di un anno fa la notizia (fonte il quotidiano La Repubblica), che un grosso studio legale di New York, ripetendo una grossa causa simile a quella di dieci anni prima, ha potuto evitare l’impiego di 160 avvocati grazie all’impiego dei computer.

Un vecchio testo di Automazione delle superiori di 50 anni fa, sosteneva che lo sviluppo dell’automazione sarebbe servito a liberare l’uomo. Noi studenti dell’epoca avevamo già allora qualche perplessità in merito.
Da anni non ce l’abbiamo decisamente più. Abbiamo conosciuto gli uomini e l’ambiente che creano.

L’egoismo che li porta all'ossessione dell'accumulo di denaro è smisurato. Oltre al fatto tutto filosofico che indipendentemente da qualsiasi credo religioso o ateo, perché poi alla fine ho constatato che anche l’ateismo è una religione, la stragrande maggioranza degli uomini è convinta che la partita della vita che si gioca su questo pianeta sia unica. E ci si regola di conseguenza.

Tutto subito.
Mors tua vita mea.


Max Catalano, che si divertiva a fare il ragazzone filosofo a “Quelli della notte”, ha tirato fuori ai tempi una massima semplice e banale, sempre adatta ai giocherelloni di “Quelli della notte”, ma che poi se analizzata a fondo, indirizza in realtà la vita di miliardi di uomini.
«Meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida»

Ergo, gli uomini preferiscono passare questa vita nel miglior modo possibile cercando di ottenere il massimo per se, fregandosene di tutto e di tutti pur di soddisfare questa massima.

Da qui nascono i conflitti sociali ed entra in ballo il ruolo del sindacato. Un sindacato che oggi vedo in crisi profonda. Ed è per questo che sarebbe utile che la risposta la potessero fornire i due massimi rappresentanti degli storici sindacati della sinistra.

Ovviamente, attendo il vostro contraditorio.
pancho
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Re: La crisi del sindacato e le sfide future

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Negli ultimi anni, o meglio, negli ultimi 6 anni dall’inizio della crisi dei subprime ho visto il sindacato in grande affanno, con un riverbero non indifferente sull’occupazione. Oltre a parlarne tra di noi, ne vorrei parlare con Susanna Camusso e Maurizio Landini. Non me ne voglia lucameni1, ma i due sindacati di destra, Cisl e Uil, non li considero tali da quando sono stati sorpresi dai giornalisti uscire alla chetichella dalla porta posteriore del palazzo romano dove abita Berlusconi dopo una riunione con il governo della destra berlusconiana, qualche anno fa.

Ho cercato, senza esito, sulla rete un indirizzo mail con cui invitare i due segretari sindacali. Chiedo pertanto se qualcuno dispone dei due indirizzi, o se meno imbranato del sottoscritto, possa recuperarli dalla rete.

Oggi, l’Istat fornisce il dato del crollo della produzione di maggio, - 1,8 %, dopo il segnale positivo di aprile.

Siamo nella fase infantile della propaganda di regime, che ci ricorda tanto l’enfasi del regime del ventennio che fu della buonanima, davanti al manifestarsi di eventi positivi senza voler considerare i fattori strutturali che ci condizionano. Esterni, ma soprattutto interni.

Quello che mi infastidisce non poco è l’assenza nel sindacato del mancato dibattito circa l’avanzamento dell’automazione o robotizzazione della produzione che espelle migliaia e migliaia di lavoratori.

A mio avviso dovrebbe essere il sindacato a suonare la tromba dell’allarme.

Adesso, come è possibile constatare (finalmente) dall’articolo di Alessandro Giglioli sull’Espresso, “Il socialismo nell’era dei robot”, l’automazione e la robotizzazione sta invadendo anche il settore dei colletti bianchi.

E’ di poco più di un anno fa la notizia (fonte il quotidiano La Repubblica), che un grosso studio legale di New York, ripetendo una grossa causa simile a quella di dieci anni prima, ha potuto evitare l’impiego di 160 avvocati grazie all’impiego dei computer.

Un vecchio testo di Automazione delle superiori di 50 anni fa, sosteneva che lo sviluppo dell’automazione sarebbe servito a liberare l’uomo. Noi studenti dell’epoca avevamo già allora qualche perplessità in merito.
Da anni non ce l’abbiamo decisamente più. Abbiamo conosciuto gli uomini e l’ambiente che creano.

L’egoismo che li porta all'ossessione dell'accumulo di denaro è smisurato. Oltre al fatto tutto filosofico che indipendentemente da qualsiasi credo religioso o ateo, perché poi alla fine ho constatato che anche l’ateismo è una religione, la stragrande maggioranza degli uomini è convinta che la partita della vita che si gioca su questo pianeta sia unica. E ci si regola di conseguenza.

Tutto subito.
Mors tua vita mea.


Max Catalano, che si divertiva a fare il ragazzone filosofo a “Quelli della notte”, ha tirato fuori ai tempi una massima semplice e banale, sempre adatta ai giocherelloni di “Quelli della notte”, ma che poi se analizzata a fondo, indirizza in realtà la vita di miliardi di uomini.
«Meglio sposare una donna ricca, bella e intelligente che una donna brutta, povera e stupida»

Ergo, gli uomini preferiscono passare questa vita nel miglior modo possibile cercando di ottenere il massimo per se, fregandosene di tutto e di tutti pur di soddisfare questa massima.

Da qui nascono i conflitti sociali ed entra in ballo il ruolo del sindacato. Un sindacato che oggi vedo in crisi profonda. Ed è per questo che sarebbe utile che la risposta la potessero fornire i due massimi rappresentanti degli storici sindacati della sinistra.

Ovviamente, attendo il vostro contradittorio.
Certo, il sindacato ha delle grosse colpe su questa situazione sindacale e, che si voglia o no, pure politica
Quando ha perso la sua naturale strada e cioe' quella di salvaguardare il movimento operaio o del salariato come qualcuno giustamente vorrebbe fosse chiamato,e ha preso quella corporativa e quindi chi ha puo' potere contrattuale poteva ricevere di piu' senza alcuna analisi politica sindicale e' iniziato il suo declino .

Per l'unita' sindacale a tutti i costi si e' scelto di correre strade che non avevano alcuna attinenza fra di loro. Nell'obiettivo politico che sindacale per cui erano nate e che poi si erano distinte .

Errori che ora abbiamo difronte a sui quale e' alquanto difficile uscirne.

Piloti, medici, farmacisti e chi piu' ne ha più ne metta hanno creato delle vere corporazioni difficili ora rimetterle in discussione. Sono diventate delle vere lobbies.

Proprio oggi, un mio amico colonnello, mi faceva presente che un suo amico militare pilota poi passato anni fa al civile ha avuto una liquidazione di un miliardo di vecchie lire. Un miliardo!!!! Avete capito bene! Non credo che mi abbia preso per i fondelli raccontandomi questo. Non ne aveva motivo in quel preciso momento.

Queste sono situazioni che un Sindacato con la S maiuscola non doveva permettere ed invece per questa maledetta unita' sindacale ha potuto che tutto cio' avvenisse.

Probabilmente a quei tempi si sarebbero voluti piu' Landini allora che oggi.

Purtroppo non e' stato cosi' e la frittata e' stata fatta e ora siamo con le spalle al muro e con un sindacato in crisi.

Un sindacato(CGIL) che si arrende accettando lo status quo della politica perche non intende capire e soprattutto non ci crede che un'altra politica sia possibile al difuori di quella che ci propongono i poteri forti. Si arrende a questi poteri e cerca di portare a casa quello che altri decidono di rifilargli.

Ma poi, diciamolo fino in fondo, come la politica anche il sindacato e' costretto a soccombere quando sparisce la partecipazione.
E quando non c'e' la partecipazione e si delega altri a fare quello che dovresti fare te, diventa anche questo un "mestiere" dal quale trarre il massimo dei profitti personali.

Tutto, poi, il resto viene di conseguenza

Quindi, per concludere, potremmo anche scrivere sopra i ponti: Robespierre risorgi ! ma poi son sicuro che i poteri forti, una volta rimesso in piazza le ghigliottine saremmo noi stessi a perdere immediatamente per primi la testa. I boia sono sempre a loro disposizione.

Quindi, propongo sempre la solita domanda che lo Zione ripete costantemente: Che famo? Tentiamo l'impossibile o che altra alternativa prendiamo?

mi fermo. sono incassatissimo :mrgreen: :mrgreen:

un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: La crisi del sindacato e le sfide future

Messaggio da camillobenso »

Riforme, Landini: 'Serve iniziativa
come già fatto per difendere la Carta'

Il segretario Fiom, dal PolitiCamp 2014 di Livorno, evento organizzato da Civati, risponde così a chi dice che il sindacato ha detto poco sulle riforme costituzionali
di Emilia Trevisani

Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/07/ ... ta/288342/

Tra gli ospiti della prima delle tre giornate PolitiCamp 2014 organizzate a Livorno da Pippo Civati erano presenti Fabrizio Barca, economista e politico, e Maurizio Landini, segretario Fiom. A proposito della manifestazione Barca ha affermato: “Mi auguro che vengano fuori un sacco di idee, che ci sia un bel confronto e magari qualche sana litigata“. Mentre dal palco del PolitiCamp, a chi afferma che il sindacato ha detto poco a proposito delle riforme costituzionali, Maurizio Landini ricorda la manifestazione dell’ottobre 2013, ‘Via Maestra’, organizzata dalla Fiom e da costituzionalisti come Rodotà, Zagreblesky e Carlassarre proprio in difesa della Costituzione e afferma: “Secondo me bisognerebbe pensare a rimettere in campo un’iniziativa che metta insieme il lavoro e l’applicazione della Costituzione”. E aggiunge: “Personalmente avere un Senato che non è elettivo non mi convince” di Emilia Trevisani
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