Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
La vox populi:
Qfwfq • 15 minuti fa
Glielo stanno dicendo in tutte le salse e in tutte le lingue, persino quelli di Lega e Fratelli d'Italia, ma lui niente: il lavoro dopo le riforme strutturali. Dire agli italiani di stare sereni sa un po' di "armatevi e partite". Ieri a In Onda, Bersani ha ripetuto per 40 minuti "usciremo dalla crisi solo quando capiremo che la priorità è il lavoro". Ancora qualche secondo e avrebbe iniziato a cacciare fumo dalle orecchie, mi domando però perché nel Pd si trasformino in un gregge quando c'è da approvare la linea del partito che va nella direzione opposta.
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naziliberale • 23 minuti fa
meglio l'europa che i mafioincapaci in parlamento. JUNKER SALVACI TU
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patrizia • 23 minuti fa
Un tempo volevo fare l'insegnante, un'attività che avrei svolto volentieri. Mi recai presso il Provveditorato, c'era una fila infinita di gente che aveva più o meno la mia stessa idea. Guardai, mi voltai e non ci sono mai più passata , neanche per caso!
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Qfwfq patrizia • 16 minuti fa
E delle strade piene di buchi non ne parliamo?
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patrizia Qfwfq • 12 minuti fa
Parlane te
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arunk • 23 minuti fa
Sono d'accordo con Draghi. Finalmente una proposta seria.
Certo non piacerà:
ai raccomandati
agli evasori
ai furbetti di quartiere
in una parola : ai corrotti ed ai corruttori.
Bravo Draghi! Finalmente uno che non ha peli sulla lingua e che non si siede sugli allori.
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Quids1n • 24 minuti fa
Avanti tutta, Draghi!
Oggi un popolo 'inebetinito' ciancia di democrazia, Carta, immunità, ...
mentre ignora fatti immondi:
ConfCommercio: 53,2% di pressione fiscale
Napoli 2.000 vigili: il 60% inabile a lavorare
Venga pure la BCE a sbaraccare l'ipermarcio settore pubblico italiano!
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il tei • 24 minuti fa
aridaje! a piccoli passi (neanche tanto piccoli) la cura sta arrivando (in forma di supposta gigante) si salveranno solo quelli avvezzi a tale cura (in Italia sono in tanti e c'hanno preso pure gusto, basta guardare le ultime elezioni)
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rudy49 • 25 minuti fa
questa sera la Berlinguer al tg PD3 parlerà del traffico a palermo e delle caciotte del frusinate con una conparsata in una stalla di Orgosolo
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Qfwfq • 15 minuti fa
Glielo stanno dicendo in tutte le salse e in tutte le lingue, persino quelli di Lega e Fratelli d'Italia, ma lui niente: il lavoro dopo le riforme strutturali. Dire agli italiani di stare sereni sa un po' di "armatevi e partite". Ieri a In Onda, Bersani ha ripetuto per 40 minuti "usciremo dalla crisi solo quando capiremo che la priorità è il lavoro". Ancora qualche secondo e avrebbe iniziato a cacciare fumo dalle orecchie, mi domando però perché nel Pd si trasformino in un gregge quando c'è da approvare la linea del partito che va nella direzione opposta.
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naziliberale • 23 minuti fa
meglio l'europa che i mafioincapaci in parlamento. JUNKER SALVACI TU
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patrizia • 23 minuti fa
Un tempo volevo fare l'insegnante, un'attività che avrei svolto volentieri. Mi recai presso il Provveditorato, c'era una fila infinita di gente che aveva più o meno la mia stessa idea. Guardai, mi voltai e non ci sono mai più passata , neanche per caso!
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Qfwfq patrizia • 16 minuti fa
E delle strade piene di buchi non ne parliamo?
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patrizia Qfwfq • 12 minuti fa
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arunk • 23 minuti fa
Sono d'accordo con Draghi. Finalmente una proposta seria.
Certo non piacerà:
ai raccomandati
agli evasori
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in una parola : ai corrotti ed ai corruttori.
Bravo Draghi! Finalmente uno che non ha peli sulla lingua e che non si siede sugli allori.
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Quids1n • 24 minuti fa
Avanti tutta, Draghi!
Oggi un popolo 'inebetinito' ciancia di democrazia, Carta, immunità, ...
mentre ignora fatti immondi:
ConfCommercio: 53,2% di pressione fiscale
Napoli 2.000 vigili: il 60% inabile a lavorare
Venga pure la BCE a sbaraccare l'ipermarcio settore pubblico italiano!
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il tei • 24 minuti fa
aridaje! a piccoli passi (neanche tanto piccoli) la cura sta arrivando (in forma di supposta gigante) si salveranno solo quelli avvezzi a tale cura (in Italia sono in tanti e c'hanno preso pure gusto, basta guardare le ultime elezioni)
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rudy49 • 25 minuti fa
questa sera la Berlinguer al tg PD3 parlerà del traffico a palermo e delle caciotte del frusinate con una conparsata in una stalla di Orgosolo
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
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Viola35 • 31 minuti fa
Siamo sempre allo stesso punto e stiamo peggiorando.Logico,se si pensa che da decenni sono sempre gli stessi incompetenti a guidare questo paese.
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Claudio Pacini • 32 minuti fa
a un certo punto però Robespierre era abbastanza un bravo guaglione, quell'ideuzza che chi senza legittimazione si mette a giocherellare con l'esistenza di persone e poi magari sbaglia poi dopo HA DA PAGARE non era poi così male no...
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patrizia • 33 minuti fa
Vivo in un paesino , a ridosso della città capoluogo, sono quindici anni che i dipendenti comunali vanno a prendersi il caffè e il cornetto con l'auto del contribuente. I sindaci cambiano ma le abitudini rimangono uguali.
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Eugenio Bongiorno patrizia • 29 minuti fa
Sbaglio se dico che Renzie era un sindaco??
Sbaglio se dico che è stato denunciato da un certo Maiorano, perché faceva ancor peggio, banchettava e si faceva pubblicità e campagna elettorale sulle spalle dei contribuenti??
Ma non solo, a quanto pare dagli amici di faceva pagare anche l'affitto dell'appartamento per non sgambettare dieci minuti a piedi in più!!
Ma sicuramente sono solo malelingue, sai com'è nei paesi, tu dovresti saperlo...
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marco rossi • 33 minuti fa
cedere una parte della sovranita' popolare all'europa significa svendere la nostra dignita' di cittadini.ora ci sono personaggi come monti e letta oltre a renzi che stanno facendo il lavoro sporco nell'ombra dopo sara' ufficiale e non potremo nemmeno dcidere piu' nulla a casa nostra.le politiche sociali lavoro famiglia saranno messe in discussione e peggiorate da burocrati senza scrupoli....pensiamoci bene
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Alessandro Cavalieri • 34 minuti fa
I nostri soldi li hanno già avuti tutti, ora pare che l' estate sia arrivata davvero e tedeschi vogliono venire gratis nelle nostre spiagge
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pipaluce • 34 minuti fa
Feccia
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Giacomo Cappuccino • 34 minuti fa
I nodi stanno venendo tutti al pettine, se aggiungiamo che il " Bomba presuntuoso " ha messo troppa carne al fuoco e la sta facendo bruciare tutta. Bastava, metterne al fuoco stesso, due ( Lavoro in primis ), massimo tre fettine e cuocerle bene, ed era già un buon risultato.
Ma, pare che ormai, sia troppo tardi!
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lorenzo_63 • 35 minuti fa
ceda Draghi la sovranità del suo lato b. noi ne abbiamo ceduta già troppa e i risultati si vedono.
ridateci Andreotti.
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Viola35 • 31 minuti fa
Siamo sempre allo stesso punto e stiamo peggiorando.Logico,se si pensa che da decenni sono sempre gli stessi incompetenti a guidare questo paese.
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Claudio Pacini • 32 minuti fa
a un certo punto però Robespierre era abbastanza un bravo guaglione, quell'ideuzza che chi senza legittimazione si mette a giocherellare con l'esistenza di persone e poi magari sbaglia poi dopo HA DA PAGARE non era poi così male no...
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patrizia • 33 minuti fa
Vivo in un paesino , a ridosso della città capoluogo, sono quindici anni che i dipendenti comunali vanno a prendersi il caffè e il cornetto con l'auto del contribuente. I sindaci cambiano ma le abitudini rimangono uguali.
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Eugenio Bongiorno patrizia • 29 minuti fa
Sbaglio se dico che Renzie era un sindaco??
Sbaglio se dico che è stato denunciato da un certo Maiorano, perché faceva ancor peggio, banchettava e si faceva pubblicità e campagna elettorale sulle spalle dei contribuenti??
Ma non solo, a quanto pare dagli amici di faceva pagare anche l'affitto dell'appartamento per non sgambettare dieci minuti a piedi in più!!
Ma sicuramente sono solo malelingue, sai com'è nei paesi, tu dovresti saperlo...
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marco rossi • 33 minuti fa
cedere una parte della sovranita' popolare all'europa significa svendere la nostra dignita' di cittadini.ora ci sono personaggi come monti e letta oltre a renzi che stanno facendo il lavoro sporco nell'ombra dopo sara' ufficiale e non potremo nemmeno dcidere piu' nulla a casa nostra.le politiche sociali lavoro famiglia saranno messe in discussione e peggiorate da burocrati senza scrupoli....pensiamoci bene
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Alessandro Cavalieri • 34 minuti fa
I nostri soldi li hanno già avuti tutti, ora pare che l' estate sia arrivata davvero e tedeschi vogliono venire gratis nelle nostre spiagge
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pipaluce • 34 minuti fa
Feccia
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Giacomo Cappuccino • 34 minuti fa
I nodi stanno venendo tutti al pettine, se aggiungiamo che il " Bomba presuntuoso " ha messo troppa carne al fuoco e la sta facendo bruciare tutta. Bastava, metterne al fuoco stesso, due ( Lavoro in primis ), massimo tre fettine e cuocerle bene, ed era già un buon risultato.
Ma, pare che ormai, sia troppo tardi!
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lorenzo_63 • 35 minuti fa
ceda Draghi la sovranità del suo lato b. noi ne abbiamo ceduta già troppa e i risultati si vedono.
ridateci Andreotti.
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
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patrizia • 41 minuti fa
gli uffici della PA sono stati aperti per tartassare i cittadini.
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saxolino patrizia • 39 minuti fa
Ma che stai a di'? Sparli? Hai bisogno di riposo, ti senti stressato?
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patrizia saxolino • 20 minuti fa
mai quando parlo dei rubastipendio
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Alberto_banned2 • 42 minuti fa
A leggere i commenti sono ALLIBITO. Vi stanno dicendo CHIARO E TONDO
che la vostra sovranità (garantita dalla Costituzione italiana) è e sarà
sempre più sostituita dal dominio assoluto di pochi personaggi MAI
ELETTI dal popolo, legati a BANCHE e ad istituzioni PRIVATE, e voi,
anziché incacchiarvi come iene, date loro pure ragione. Mah!
16 • Rispondi•Condividi ›
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jacomo • 43 minuti fa
Mettere l'Italia sotto tutela di Bruxelles,e al posto della classe politica incompetente e corrotta,mettere un Governatore.Lo dico da anni,piu nel senso provocazione che convinzione,ma oggi diventa una necessità.Tanto in 160 anni abbiamo sempre dimostrato la nostra incapacità a gestirsi.
4 • Rispondi•Condividi ›
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patrizia • 43 minuti fa
8-9 mesi per un'autorizzazione ... spesso anche il doppio! La gramigna della Burocrazia alligna dappertutto e non c'è modo di estirparla. Sono degli ignoranti cavillosi paracadutati in posti a cui non avrebbero mai potuto aspirare per svolgere compiti che sono incapaci di affrontare. Gente di partito, gente della politica, gente senza sale in zucca, i veri devastatori del Paese.
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alariste • 43 minuti fa
Lo prendono a pesci in faccia e lui apprezza.....una grande personalità davvero. È il nuovo che avanza. Son curioso di vedere a ottobre cosa racconterà agli italioti, quelli che si accontentano di 80 euro per il radioso futuro dei loro figli e nipoti. Visto la sfacciataggine del personaggio, non avra' problemi a far passare, alla Berlusconi, nuove tasse e nuove porcate come vittorie, un trionfo di fanfaronate vanagloriose a beneficio dei creduloni. La riforma del senato sarà operativa, se tutto va bene nella primavera estate del 2016, dopo referendum confermativo....veramente è convinto di arrivarci fra un pesce in faccia e un'altro...piu' che coraggioso mi sembra temerario. Quale grande riforma ci dobbiamo aspettare ora, per prima, quella dei pescivendoli?
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giusy romano • 44 minuti fa
Il provocatore Draghi dovrà rinchiudersi nella torre di Francoforte tra poco...
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Salvatore • 44 minuti fa
Ma adesso che lo ha detto in pubblico, ci credete che esiste un piano da parte dei figli di Goldman Sachs di smantellare quello che rimane della democrazia, acquisire sovranita' e dominare tutto? Tutto. Adesso ci credete o no?
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franco • un'ora fa
e meno male che aveva un professore che si chiamava Federico Caffè...!!!!
che si rivolterebbe nella tomba per un allievo tanto disgraziato...
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Luigi • un'ora fa
Da "I due colonnelli" con Totò (versione aggiornata):
- Noi afere Karta Bianca...
- E ci stampi un pò di euro, va!
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Natale Pasquale • un'ora fa
Unica certezza : il buon Draghi si è germanizzato.
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patrizia • 41 minuti fa
gli uffici della PA sono stati aperti per tartassare i cittadini.
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saxolino patrizia • 39 minuti fa
Ma che stai a di'? Sparli? Hai bisogno di riposo, ti senti stressato?
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patrizia saxolino • 20 minuti fa
mai quando parlo dei rubastipendio
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Alberto_banned2 • 42 minuti fa
A leggere i commenti sono ALLIBITO. Vi stanno dicendo CHIARO E TONDO
che la vostra sovranità (garantita dalla Costituzione italiana) è e sarà
sempre più sostituita dal dominio assoluto di pochi personaggi MAI
ELETTI dal popolo, legati a BANCHE e ad istituzioni PRIVATE, e voi,
anziché incacchiarvi come iene, date loro pure ragione. Mah!
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jacomo • 43 minuti fa
Mettere l'Italia sotto tutela di Bruxelles,e al posto della classe politica incompetente e corrotta,mettere un Governatore.Lo dico da anni,piu nel senso provocazione che convinzione,ma oggi diventa una necessità.Tanto in 160 anni abbiamo sempre dimostrato la nostra incapacità a gestirsi.
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patrizia • 43 minuti fa
8-9 mesi per un'autorizzazione ... spesso anche il doppio! La gramigna della Burocrazia alligna dappertutto e non c'è modo di estirparla. Sono degli ignoranti cavillosi paracadutati in posti a cui non avrebbero mai potuto aspirare per svolgere compiti che sono incapaci di affrontare. Gente di partito, gente della politica, gente senza sale in zucca, i veri devastatori del Paese.
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alariste • 43 minuti fa
Lo prendono a pesci in faccia e lui apprezza.....una grande personalità davvero. È il nuovo che avanza. Son curioso di vedere a ottobre cosa racconterà agli italioti, quelli che si accontentano di 80 euro per il radioso futuro dei loro figli e nipoti. Visto la sfacciataggine del personaggio, non avra' problemi a far passare, alla Berlusconi, nuove tasse e nuove porcate come vittorie, un trionfo di fanfaronate vanagloriose a beneficio dei creduloni. La riforma del senato sarà operativa, se tutto va bene nella primavera estate del 2016, dopo referendum confermativo....veramente è convinto di arrivarci fra un pesce in faccia e un'altro...piu' che coraggioso mi sembra temerario. Quale grande riforma ci dobbiamo aspettare ora, per prima, quella dei pescivendoli?
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giusy romano • 44 minuti fa
Il provocatore Draghi dovrà rinchiudersi nella torre di Francoforte tra poco...
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Salvatore • 44 minuti fa
Ma adesso che lo ha detto in pubblico, ci credete che esiste un piano da parte dei figli di Goldman Sachs di smantellare quello che rimane della democrazia, acquisire sovranita' e dominare tutto? Tutto. Adesso ci credete o no?
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franco • un'ora fa
e meno male che aveva un professore che si chiamava Federico Caffè...!!!!
che si rivolterebbe nella tomba per un allievo tanto disgraziato...
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Luigi • un'ora fa
Da "I due colonnelli" con Totò (versione aggiornata):
- Noi afere Karta Bianca...
- E ci stampi un pò di euro, va!
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Natale Pasquale • un'ora fa
Unica certezza : il buon Draghi si è germanizzato.
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI – DRAGHI METTE IN RIGA IL RENZI: “RIFORME STRUTTURALI CONDOTTE SENZA SUFFICIENTE IMPEGNO” ¬ – MA QUALE SENATO ED ITALICUM! “MERCATO DEL LAVORO, GIUSTIZIA CIVILE, CONCORRENZA E LOTTA ALLA BUROCRAZIA”
Il giorno dopo la doccia fredda del Pil, il presidente della Bce dice che gli Stati devono “cedere sovranità” all’Europa per fare le riforme strutturali. Poi spiega perché l’Italia non cresce: “Gli investimenti privati sono deboli per l’incertezza e la mancanza di riforme strutturali”. Padoan giocherella con i tagli…
Francesco Bonazzi per Dagospia
Il “Day after” del Pil in ribasso è lo spread che sale ancora e tocca quota 180 punti, ma soprattutto Mario Draghi che indica la strada al governo di Roma con una precisione imbarazzante.
Matteo Renzie fa buon viso a cattivo gioco ed è lestissimo a far uscire sulle agenzie che ha molto apprezzato le parole del governatore della Bce sull’importanza e sull’urgenza delle riforme, ma la “messa in riga” arrivata da Francoforte è di quelle che non possono passare inosservate.
Draghi, parlando non solo dell’Italia, dice che è arrivato il momento per gli Stati di “cedere sovranità” all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”, dicendo che per esse bisogna fare lo stesso cammino che è stato fatto a livello di bilancio. Poi arriva all’Italia e sono dolori per il governo di Pittibimbo: “Una delle componenti del basso Pil italiano è il significativo debole livello degli investimenti privati”, causato dalla “incertezza e dalla mancanza di riforme strutturali che non sono condotte con sufficiente impegno”.
Ma la parte più imbarazzante, per Palazzo Chigi, è quella in cui Draghi fissa l’agenda di governo con straordinaria puntualità: “Mercato del lavoro, giustizia civile, concorrenza e lotta alla burocrazia”. Riforma del Senato e Italicum, per dire, restano fiuori.
In mattinata, il ministro dell’Economia Padoan era andato alla Camera a spiegare che “è prematuro abbandonarsi a valutazioni sugli 80 euro a soli 3 mesi dalla loro introduzione” e ha confermato che verranno resi stabili anche per il 2015. Dopo di che, sempre negando l’esigenza di una manovra correttiva, il ministro dell’Economia ha detto che la revisione delle spese è parte integrante della strategia di crescita del governo, e che in alternativa andrà tagliata tutta una serie di agevolazioni e detrazioni fiscali. Un taglio che però Padoan dice di voler scongiurare.
Il resto della giornata politica registra l’approvazione alla Camera, previa consueta fiducia, della riforma della Pubblica amministrazione preparata da Marianna Madia e passi avanti al Senato sull’approvazione della riforma costituzionale. Tra le novità, figurano il referendum propositivo, finora escluso, il cambiamento della procedura di approvazione delle leggi e la decisione di lasciare sempre alla Camera l’ultima parola sui provvedimenti di bilancio. Spunta anche la possibilità di commissariare per deficit gli enti locali – Regioni e comuni – per i quali sia accertato un grave stato di dissesto economico. Il rischio, con l’aria che tira dalla Bce e da Bruxelles, e che lo faccia direttamente l’Europa.
Il giorno dopo la doccia fredda del Pil, il presidente della Bce dice che gli Stati devono “cedere sovranità” all’Europa per fare le riforme strutturali. Poi spiega perché l’Italia non cresce: “Gli investimenti privati sono deboli per l’incertezza e la mancanza di riforme strutturali”. Padoan giocherella con i tagli…
Francesco Bonazzi per Dagospia
Il “Day after” del Pil in ribasso è lo spread che sale ancora e tocca quota 180 punti, ma soprattutto Mario Draghi che indica la strada al governo di Roma con una precisione imbarazzante.
Matteo Renzie fa buon viso a cattivo gioco ed è lestissimo a far uscire sulle agenzie che ha molto apprezzato le parole del governatore della Bce sull’importanza e sull’urgenza delle riforme, ma la “messa in riga” arrivata da Francoforte è di quelle che non possono passare inosservate.
Draghi, parlando non solo dell’Italia, dice che è arrivato il momento per gli Stati di “cedere sovranità” all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”, dicendo che per esse bisogna fare lo stesso cammino che è stato fatto a livello di bilancio. Poi arriva all’Italia e sono dolori per il governo di Pittibimbo: “Una delle componenti del basso Pil italiano è il significativo debole livello degli investimenti privati”, causato dalla “incertezza e dalla mancanza di riforme strutturali che non sono condotte con sufficiente impegno”.
Ma la parte più imbarazzante, per Palazzo Chigi, è quella in cui Draghi fissa l’agenda di governo con straordinaria puntualità: “Mercato del lavoro, giustizia civile, concorrenza e lotta alla burocrazia”. Riforma del Senato e Italicum, per dire, restano fiuori.
In mattinata, il ministro dell’Economia Padoan era andato alla Camera a spiegare che “è prematuro abbandonarsi a valutazioni sugli 80 euro a soli 3 mesi dalla loro introduzione” e ha confermato che verranno resi stabili anche per il 2015. Dopo di che, sempre negando l’esigenza di una manovra correttiva, il ministro dell’Economia ha detto che la revisione delle spese è parte integrante della strategia di crescita del governo, e che in alternativa andrà tagliata tutta una serie di agevolazioni e detrazioni fiscali. Un taglio che però Padoan dice di voler scongiurare.
Il resto della giornata politica registra l’approvazione alla Camera, previa consueta fiducia, della riforma della Pubblica amministrazione preparata da Marianna Madia e passi avanti al Senato sull’approvazione della riforma costituzionale. Tra le novità, figurano il referendum propositivo, finora escluso, il cambiamento della procedura di approvazione delle leggi e la decisione di lasciare sempre alla Camera l’ultima parola sui provvedimenti di bilancio. Spunta anche la possibilità di commissariare per deficit gli enti locali – Regioni e comuni – per i quali sia accertato un grave stato di dissesto economico. Il rischio, con l’aria che tira dalla Bce e da Bruxelles, e che lo faccia direttamente l’Europa.
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
Da: MAMMA HO PERSO L'AEREO a
MAMMA MIA, ARRIVA LA TROIKA
(Marco Palombi).
13/08/2014 di triskel182
[img]
https://triskel182.files.wordpress.com/ ... =992&h=294[/img]
ECCO COME LA TRIADE BCE-FMI-UE POTREBBE COMMISSARIARE L’ITALIA E COSA CI SAREBBE DA ASPETTARSI.
C’è gente in Italia che si augura che arrivi. La Troika, s’intende, ovvero la struttura mista Commissione Ue, Bce e Fondo monetario internazionale che, in cambio di PRESTITI, impone ai governi la sua ricetta politica. Eugenio Scalfari l’ha persino scritto in una delle sue omelie domenicali. Matteo Renzi, ogni volta che gli capita, dice che non succederà, eppure un certo umore circola in giro: le banche d’affari invitano a non comprare italiano, il Pil cala, Moody’s vede nero, Mario Draghi chiede “cessioni di sovranità”. Non siamo ancora all’estate 2011, quando la Troika s’affacciò per la prima volta da noi, ma anche allora le cose precipitarono assai in fretta: ad aprile lo spread era 122 punti, più basso di adesso, ad agosto 400, a novembre 552 e i rendimenti sui Btp decennali oltre il 7%. Al tempo arrivò Mario Monti, stavolta il commissariamento sarebbe completo.
Tre signori stanno bussando alla porta: hanno un Memorandum in mano Non è che la Troika si presenti così e suoni al palazzo del governo: arriva su invito, a seguito di eventi che sono quasi sempre identici. Funziona così. Il paese X, per qualche motivo, comincia ad avere difficoltà a finanziarsi sul mercato: gli investitori chiedono interessi troppo alti. È qui, quando il paese X teme di non poter pagare stipendi e pensioni, che arriva la Troika proponendo un bel PRESTITO e sostenendo che il problema è il debito pubblico. Per avere i soldi, però, bisogna firmare un bel “Memorandum”, una lista assai nutrita di cose da fare. La ricetta è sempre la stessa per tutti i paesi: tagli di spesa pubblica, stipendi e pensioni; licenziamenti nel settore statale; aumenti di tasse; privatizzazioni e liberalizzazioni selvagge (servizi pubblici in primis); riforme del mercato del lavoro (libertà di licenziare). Al termine della “cura” – aiutata da cospicue pressioni sull’opinione pubblica – il paziente è più malato di prima, il welfare e i beni pubblici un ricordo. In sostanza, e per paradosso, l’arrivo della Troika europea coincide con la distruzione del modello sociale europeo. Non solo: i debiti pubblici – causa di ogni male – aumentano in maniera esponenziale. Non c’è da sorprendersi: il fine non è comprimere il debito dello Stato,ma quello estero, bloccando le importazioni attraverso un taglio dei redditi disponibili. È in questo modo che i creditori (spesso banche del Nord) rientrano dei soldi prestati negli anni di vacche grasse. In principio fu la Grecia: un debutto, e neanche troppo felice Ad aprile 2010 il debito pubblico greco è ormai classificato “spazzatura” dalle agenzie di rating: la Germania aveva nel frattempo fatto sapere che i debiti dei singoli paesi dell’Eurozona non sono garantiti dalla Bce. È a quel punto che arriva la Troika con la sua borsa: promette un PRESTITO da 110 miliardi, poi divenuti oltre 300 negli anni. Piccola notazione: i soldi non sono gratis – e nemmeno prestati all’1% come la Bce fece coi mille miliardi dati alle banche – ma concessi al ragguardevole interesse del 5,5%. In cambio la Troika ha preteso tagli strutturali per 30 miliardi di euro a regime. Per capirci: il Pil greco ammonta a 180 miliardi, quindi è come se all’Italia chiedessero una manovra da 250 miliardi. Atene procede a rilento, ma comunque ha già licenziato 8.500 statali e altri 6.500 seguiranno entro quest’anno (alla fine saranno 30mila su 750mila totali). La tv pubblica è stata chiusa dalla sera alla mattina, la rete degli ambulatori specialistici pure, scuola, università e ospedali sono stati falcidiati. L’ultimo Memorandum, questa primavera, ha imposto alla Grecia di vendersi pure le spiagge (110 per la precisione) e un piano di privatizzazioni capillari da qui al 2020. La Troika, peraltro, non si occupa solo di spesa pubblica, ma di ogni aspetto della vita economica: pretende, per dire, che la Grecia cambi le leggi su come si pastorizza il latte (a vantaggio delle multinazionali). I risultati, però, non sono brillanti: quest’anno se n’è accorto persino l’Europarlamento. Il reddito disponibile delle famiglie dal 2009 è diminuito del 40%, gli stipendi del 34%, servizi e benefit sociali del 26%. La disoccupazione era al 9% cinque anni fa e ora supera il 27%, il Pil s’è ridotto di un quarto. Pure i conti pubblici, ovviamente, non migliorano: il rapporto deficit-Pil nel 2013 era al 12,7%, il debito pubblico al 175% (dal 129% del 2009). I bravi allievi Irlanda e Portogallo: liberi alfine, ma solo per finta Il secondo paese a essere curato dalla Troika è stato l’Irlanda, messa nei guai a fine 2010 dal fallimento del suo sistema bancario e costretta a CHIEDERE UN PRESTITO di 78 miliardi di euro. La struttura economica dell’Irlanda (un sistema basato sul esportazioni, tassazione irrisoria e poco welfare) sembrava fatta apposta per applicare i diktat dei Memorandum, eppure “l’allievo modello” non se la passa così bene come si vorrebbe far credere: dopo una sostanziosa sforbiciata dei salari e manovre per il 19% del Pil, il debito pubblico – che nel 2008 era solo al 44% del Pil – oggi sfora il 125%. E ancora: la crescita degli ultimi due anni è stata solo dello 0,2% nonostante la spinta di un deficit che l’anno scorso s’è attestato al 7,6%. Il valore degli immobili è il 57% in meno rispetto a cinque anni fa, il debito delle famiglie il 200% del reddito. La disoccupazione nel 2013 è passata dal 14,5 al 12,6%, ma il calo è dovuto in larga parte all’emigrazione (lo stesso discorso vale per Spagna, Portogallo e Grecia). Il Consiglio d’Europa, infine, ha denunciato che l’Irlanda non offre garanzie minime per malattia, disoccupazione, sopravvivenza, infortuni sul lavoro e benefici di invalidità. Sarà per questo che – a dicembre 2013 – quando Fmi, Bce e Ue hanno proposto all’Irlanda un nuovo PRESTITO, il governo di Dublino ha risposto subito: “No, grazie”. In realtà, i funzionari della Troika continueranno a fare ispezioni biennali fino al 2031. Sei anni in meno di quel che tocca al Portogallo, uscito anche lui formalmente dall’ombrello della Troika nel dicembre scorso. Il panorama è lo stesso degli esempi precedenti: dopo tre anni di “cura” 1,9 milioni di persone (il 18% circa della popolazione) vivono sotto la soglia di povertà e i conti pubblici sono un disastro. Una vicenda simbolica: il governo di Lisbona, per realizzare le richieste dei Memorandum, voleva vendersi 85 quadri di Joan Mirò all’asta (ma un giudice, per ora, ha bloccato tutto). Va citato, infine, almeno il caso di Cipro, dove per la prima volta è stato applicato il principio, ora comunitario, che i fallimenti bancari li pagano anche i correntisti. Esagera Bruno Amoroso, del centro studi Federico Caffè, quando li chiama “i sicari dell’economia”?
Da Il Fatto Quotidiano del 13/08/2014.
MAMMA MIA, ARRIVA LA TROIKA
(Marco Palombi).
13/08/2014 di triskel182
[img]
https://triskel182.files.wordpress.com/ ... =992&h=294[/img]
ECCO COME LA TRIADE BCE-FMI-UE POTREBBE COMMISSARIARE L’ITALIA E COSA CI SAREBBE DA ASPETTARSI.
C’è gente in Italia che si augura che arrivi. La Troika, s’intende, ovvero la struttura mista Commissione Ue, Bce e Fondo monetario internazionale che, in cambio di PRESTITI, impone ai governi la sua ricetta politica. Eugenio Scalfari l’ha persino scritto in una delle sue omelie domenicali. Matteo Renzi, ogni volta che gli capita, dice che non succederà, eppure un certo umore circola in giro: le banche d’affari invitano a non comprare italiano, il Pil cala, Moody’s vede nero, Mario Draghi chiede “cessioni di sovranità”. Non siamo ancora all’estate 2011, quando la Troika s’affacciò per la prima volta da noi, ma anche allora le cose precipitarono assai in fretta: ad aprile lo spread era 122 punti, più basso di adesso, ad agosto 400, a novembre 552 e i rendimenti sui Btp decennali oltre il 7%. Al tempo arrivò Mario Monti, stavolta il commissariamento sarebbe completo.
Tre signori stanno bussando alla porta: hanno un Memorandum in mano Non è che la Troika si presenti così e suoni al palazzo del governo: arriva su invito, a seguito di eventi che sono quasi sempre identici. Funziona così. Il paese X, per qualche motivo, comincia ad avere difficoltà a finanziarsi sul mercato: gli investitori chiedono interessi troppo alti. È qui, quando il paese X teme di non poter pagare stipendi e pensioni, che arriva la Troika proponendo un bel PRESTITO e sostenendo che il problema è il debito pubblico. Per avere i soldi, però, bisogna firmare un bel “Memorandum”, una lista assai nutrita di cose da fare. La ricetta è sempre la stessa per tutti i paesi: tagli di spesa pubblica, stipendi e pensioni; licenziamenti nel settore statale; aumenti di tasse; privatizzazioni e liberalizzazioni selvagge (servizi pubblici in primis); riforme del mercato del lavoro (libertà di licenziare). Al termine della “cura” – aiutata da cospicue pressioni sull’opinione pubblica – il paziente è più malato di prima, il welfare e i beni pubblici un ricordo. In sostanza, e per paradosso, l’arrivo della Troika europea coincide con la distruzione del modello sociale europeo. Non solo: i debiti pubblici – causa di ogni male – aumentano in maniera esponenziale. Non c’è da sorprendersi: il fine non è comprimere il debito dello Stato,ma quello estero, bloccando le importazioni attraverso un taglio dei redditi disponibili. È in questo modo che i creditori (spesso banche del Nord) rientrano dei soldi prestati negli anni di vacche grasse. In principio fu la Grecia: un debutto, e neanche troppo felice Ad aprile 2010 il debito pubblico greco è ormai classificato “spazzatura” dalle agenzie di rating: la Germania aveva nel frattempo fatto sapere che i debiti dei singoli paesi dell’Eurozona non sono garantiti dalla Bce. È a quel punto che arriva la Troika con la sua borsa: promette un PRESTITO da 110 miliardi, poi divenuti oltre 300 negli anni. Piccola notazione: i soldi non sono gratis – e nemmeno prestati all’1% come la Bce fece coi mille miliardi dati alle banche – ma concessi al ragguardevole interesse del 5,5%. In cambio la Troika ha preteso tagli strutturali per 30 miliardi di euro a regime. Per capirci: il Pil greco ammonta a 180 miliardi, quindi è come se all’Italia chiedessero una manovra da 250 miliardi. Atene procede a rilento, ma comunque ha già licenziato 8.500 statali e altri 6.500 seguiranno entro quest’anno (alla fine saranno 30mila su 750mila totali). La tv pubblica è stata chiusa dalla sera alla mattina, la rete degli ambulatori specialistici pure, scuola, università e ospedali sono stati falcidiati. L’ultimo Memorandum, questa primavera, ha imposto alla Grecia di vendersi pure le spiagge (110 per la precisione) e un piano di privatizzazioni capillari da qui al 2020. La Troika, peraltro, non si occupa solo di spesa pubblica, ma di ogni aspetto della vita economica: pretende, per dire, che la Grecia cambi le leggi su come si pastorizza il latte (a vantaggio delle multinazionali). I risultati, però, non sono brillanti: quest’anno se n’è accorto persino l’Europarlamento. Il reddito disponibile delle famiglie dal 2009 è diminuito del 40%, gli stipendi del 34%, servizi e benefit sociali del 26%. La disoccupazione era al 9% cinque anni fa e ora supera il 27%, il Pil s’è ridotto di un quarto. Pure i conti pubblici, ovviamente, non migliorano: il rapporto deficit-Pil nel 2013 era al 12,7%, il debito pubblico al 175% (dal 129% del 2009). I bravi allievi Irlanda e Portogallo: liberi alfine, ma solo per finta Il secondo paese a essere curato dalla Troika è stato l’Irlanda, messa nei guai a fine 2010 dal fallimento del suo sistema bancario e costretta a CHIEDERE UN PRESTITO di 78 miliardi di euro. La struttura economica dell’Irlanda (un sistema basato sul esportazioni, tassazione irrisoria e poco welfare) sembrava fatta apposta per applicare i diktat dei Memorandum, eppure “l’allievo modello” non se la passa così bene come si vorrebbe far credere: dopo una sostanziosa sforbiciata dei salari e manovre per il 19% del Pil, il debito pubblico – che nel 2008 era solo al 44% del Pil – oggi sfora il 125%. E ancora: la crescita degli ultimi due anni è stata solo dello 0,2% nonostante la spinta di un deficit che l’anno scorso s’è attestato al 7,6%. Il valore degli immobili è il 57% in meno rispetto a cinque anni fa, il debito delle famiglie il 200% del reddito. La disoccupazione nel 2013 è passata dal 14,5 al 12,6%, ma il calo è dovuto in larga parte all’emigrazione (lo stesso discorso vale per Spagna, Portogallo e Grecia). Il Consiglio d’Europa, infine, ha denunciato che l’Irlanda non offre garanzie minime per malattia, disoccupazione, sopravvivenza, infortuni sul lavoro e benefici di invalidità. Sarà per questo che – a dicembre 2013 – quando Fmi, Bce e Ue hanno proposto all’Irlanda un nuovo PRESTITO, il governo di Dublino ha risposto subito: “No, grazie”. In realtà, i funzionari della Troika continueranno a fare ispezioni biennali fino al 2031. Sei anni in meno di quel che tocca al Portogallo, uscito anche lui formalmente dall’ombrello della Troika nel dicembre scorso. Il panorama è lo stesso degli esempi precedenti: dopo tre anni di “cura” 1,9 milioni di persone (il 18% circa della popolazione) vivono sotto la soglia di povertà e i conti pubblici sono un disastro. Una vicenda simbolica: il governo di Lisbona, per realizzare le richieste dei Memorandum, voleva vendersi 85 quadri di Joan Mirò all’asta (ma un giudice, per ora, ha bloccato tutto). Va citato, infine, almeno il caso di Cipro, dove per la prima volta è stato applicato il principio, ora comunitario, che i fallimenti bancari li pagano anche i correntisti. Esagera Bruno Amoroso, del centro studi Federico Caffè, quando li chiama “i sicari dell’economia”?
Da Il Fatto Quotidiano del 13/08/2014.
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
Da IFQ di stamani, pagina 3.
EX MINISTRO
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Per Tremonti i "sicari"
"sono già a Vipiteno"
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
13 AGO 2014 16:35
1. CACCIARI SULL'ITALIA IN TILT: "ADESSO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE LA SFIDA EUROPEA SULL’ECONOMIA, SERVE MOLTA ARTE POLITICA E RENZI NON SI SA SE CE L’HA. DOVRÀ FARSI CONSIGLIARE. UN ATTEGGIAMENTO PIÙ MODESTO, DI ASCOLTO, GLI FAREBBE SOLTANTO BENE” -
2. ‘’DEVE INTERVENIRE SUI CONTI PUBBLICI CON UNA MANOVRA CORRETTIVA E NON PERDERSI IN CHIACCHIERE INDECENTI SULL’ART. 18, PERCHÉ IN QUESTO MOMENTO GLI IMPRENDITORI NON ASSUMONO NEANCHE SE GLI DAI IL DIRITTO ALLA FUSTIGAZIONE DEL DIPENDENTE” -
3. ‘’RENZI FAREBBE BENE A RIPORRE UNA CERTA ARIA DA SPACCONCELLO. NON HA I MOTIVI PER ESSERLO. E DOVREBBE TENERE VIVO IL TRAMITE CON MARIO DRAGHI, CHE CI STA AIUTANDO” -
4. “BERLUSCONI NON PUÒ PERMETTERSI DI FAR CADERE RENZI PERCHÈ NON HA POSSIBILITÀ DI TORNARE PREMIER - DOPO RENZI, L'ANTI-PARTITO, DEL PD NON RESTERÀ NULLA” -
Colloquio con Massimo Cacciari di Francesco Bonazzi
Renzi farebbe bene a riporre una certa aria da “spacconcello” e dovrebbe tenere vivo il tramite con Mario Draghi, che ci sta aiutando. Deve intervenire a tutti i costi sui conti pubblici con una manovra correttiva e non perdersi in dibattiti “demenziali” sull’articolo 18, perché in questo momento gli imprenditori “non assumono neanche se gli dai il diritto alla fustigazione del dipendente”. Cosa resterà del Pd dopo Renzi? Il nulla assoluto. Massimo Cacciari non ha problemi ad affrontare i temi caldi di questo Ferragosto e ne ha per tutti, anche per il Cavaliere.
D: Renzi ha dovuto rivedere tutta la sua agenda dopo l’intervento di Draghi e adesso deve pensare all’economia. Riuscirà a fare le riforme che chiede l’Europa?
R: “Renzi è stato costretto a partire da riforme “sovrastrutturali” come quella del Senato e della legge elettorale perché erano quelle su cui si poteva trovare un accordo con Berlusconi. Ora, attraverso pasticci inenarrabili – e non entriamo nel merito per amor di patria – queste riforme stanno andando in porto, ma si apre la grande marcia delle riforme economiche. Ce la farà Renzi con una maggioranza così posticcia, così occasionale e con Berlusconi ancora in posizione di forza? Qui davvero ci vorrà molta arte politica ed è un mistero se Renzi la possieda”.
D: In ogni caso, una maggioranza c’è, con dei partiti come l’Ncd che hanno scelto di governare con Renzi…
R: “Ma io qui non vedo una grande coalizione che nasce da un accordo elettorale. Qui abbiamo solo degli pseudo-partiti dove di fatto ci sono solo dei personaggi e basta: Renzi, Alfano, Berlusconi…e il discorso vale anche per Grillo, naturalmente. Quello che è certo è che se il governo non affronta la crisi economica andiamo in tilt con l’Europa e avremo nuove elezioni”
D: Però di qualcosa si comincia a parlare, per esempio di articolo 18
R: “Ma anche questa uscita sull’articolo 18 è demenziale, su! Non interessa più a nessuno perché non ci sono industriali interessati a prescindere. Possono anche dargli il diritto alla fustigazione del dipendente, ma qui non assumono nessuno. Ci stiamo perdendo in chiacchiere indecenti per coprire una totale assenza di progetti”.
D: Non mi ha detto se Renzi ce la fa o meno…
R: Speriamo che si faccia consigliare bene. Deve stare attentissimo a non perdere il tramite con Draghi. Il presidente della Bce ci ha dato una mano, ci ha evitato la lettera della Bce, ci ha detto cosa fare, ma poi non potrà aspettare più di tanto. La situazione europea e i rapporti di forza sono di un certo tipo. E’ ridicolo alzare la voce”.
D: Invece Renzie ha risposto subito con un “Decidiamo noi” molto muscolare…
R: “Sono risposte che vanno bene in campagna elettorale, in bocca a un Grillo o alla Lega, ma come fa un governo responsabile a non riconoscere che la nostra sovranità è di fatto limitata? Non raccontiamoci palle! I cittadini non sono dei perfetti coglioni, sanno com’è la situazione e fare politica sul serio è riconoscere i rapporti di forza. Loro, Unione europea e Banca centrale, hanno il coltello dalla parte del manico ed è inutile lasciarsi andare a spacconate”.
D: E allora che cosa bisogna fare?
R: “A me sembra che Draghi non sia schierato sulle posizioni oltranziste della Bundesbank. Ha dato una mano alla Spagna, alla Grecia e anche a noi. Dobbiamo credere a Draghi. Dopo di che, se continuiamo a non fare le riforme del lavoro e della pubblica amministrazione, neanche Draghi a quel punto potrà salvarci”.
D: E a quel punto arriva giù la Troika, che per Tremonti si trova già a Vipiteno…
R: “Questo non sono in grado di dirlo, ma è chiaro che sui fondamentali economici non siamo andati avanti di un centimetro. Quindi chi, in Europa, ci voleva già bastonare adesso guarderà alla nostra inevitabile manovra di settembre”.
D: Che formalmente il governo esclude. Sarà riscritta la legge di stabilità…
R: “Possono farla dove vogliono, la manovra, ma un intervento sui conti è inevitabile e difficilmente nascondibile”.
D: I poteri forti sembrano, dal Corriere a Della Valle, sembrano aver già mollato Renzi. Lei che ne dice?
R: “Vedo più che altro una situazione di attesa. Rispetto alle premesse, ci si aspettava molto di più e sono mancati i fatti. Però non vedo alternative. Non sono più possibili governi alla Monti o alla Letta perché Napolitano non ci starebbe più e scioglierebbe le Camere. Solo che questa è una cosa che non farà mai, perché non è stata fatta la riforma elettorale e sul Senato manca ancora parecchia strada, quindi anche le elezioni anticipate le vedo difficili. Morale, vedo un presidente della Repubblica che prende Renzi e lo costringe ad andare avanti. Quanto ai poteri forti, vedo un atteggiamento di impazienza nei confronti dell’operatività del governo. Impazienza che trovo giustificata. Ma un’alternativa non c’è.”
D: Renzi dovrà anche rigare dritto, sulla strada segnata da Draghi e Napolitano, ma i suoi toni sono sempre sul filo della spacconeria…
R: “Più che il tono, è il suo volto che è un po’ da spacconcello, spesso non gradevole. Poi di motivi per essere spaccone ne ha pochi. Un atteggiamento più modesto, più di ascolto, gli farebbe solo bene”.
D: Berlusconi invece è in gran forma e propone un altro Patto del Nazareno, questa volta sull’economia…
R: Berlusconi sa perfettamente che non ha più l’immagine per candidarsi a fare il premier. Ma nel centrodestra non hanno alternative. Ora le grane sono tutte del governo, ma non bisogna scordarsi che anche Berlusconi dipende in parte da Renzi. Se domani si dovesse votare in una situazione drammatica per il Paese, è difficile che vinca Berlusconi perché vedo favorite le forze antisistema. Quindi lui ha tutto l’interesse a tenere Renzi in vita e di fronte a problemi sull’economia lo aiuterà. Mandare a casa Renzi è un lusso che non si può permettere”.
D: Che cosa resterà della galoppata di Renzie, nella storia del Pd?
R: “Non resterà più nulla. Si spaccano subito. Renzi ha notevoli qualità politiche, come il cinismo e la spregiudicatezza, e loro si sono stretti intorno a questo leader. Ma senza di lui si sfasciano perché non c’è nessuna coesione ideale e programmatica nel Pd. Renzi li ha salvati, ma resta un anti-partito come Berlusconi”.
1. CACCIARI SULL'ITALIA IN TILT: "ADESSO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE LA SFIDA EUROPEA SULL’ECONOMIA, SERVE MOLTA ARTE POLITICA E RENZI NON SI SA SE CE L’HA. DOVRÀ FARSI CONSIGLIARE. UN ATTEGGIAMENTO PIÙ MODESTO, DI ASCOLTO, GLI FAREBBE SOLTANTO BENE” -
2. ‘’DEVE INTERVENIRE SUI CONTI PUBBLICI CON UNA MANOVRA CORRETTIVA E NON PERDERSI IN CHIACCHIERE INDECENTI SULL’ART. 18, PERCHÉ IN QUESTO MOMENTO GLI IMPRENDITORI NON ASSUMONO NEANCHE SE GLI DAI IL DIRITTO ALLA FUSTIGAZIONE DEL DIPENDENTE” -
3. ‘’RENZI FAREBBE BENE A RIPORRE UNA CERTA ARIA DA SPACCONCELLO. NON HA I MOTIVI PER ESSERLO. E DOVREBBE TENERE VIVO IL TRAMITE CON MARIO DRAGHI, CHE CI STA AIUTANDO” -
4. “BERLUSCONI NON PUÒ PERMETTERSI DI FAR CADERE RENZI PERCHÈ NON HA POSSIBILITÀ DI TORNARE PREMIER - DOPO RENZI, L'ANTI-PARTITO, DEL PD NON RESTERÀ NULLA” -
Colloquio con Massimo Cacciari di Francesco Bonazzi
Renzi farebbe bene a riporre una certa aria da “spacconcello” e dovrebbe tenere vivo il tramite con Mario Draghi, che ci sta aiutando. Deve intervenire a tutti i costi sui conti pubblici con una manovra correttiva e non perdersi in dibattiti “demenziali” sull’articolo 18, perché in questo momento gli imprenditori “non assumono neanche se gli dai il diritto alla fustigazione del dipendente”. Cosa resterà del Pd dopo Renzi? Il nulla assoluto. Massimo Cacciari non ha problemi ad affrontare i temi caldi di questo Ferragosto e ne ha per tutti, anche per il Cavaliere.
D: Renzi ha dovuto rivedere tutta la sua agenda dopo l’intervento di Draghi e adesso deve pensare all’economia. Riuscirà a fare le riforme che chiede l’Europa?
R: “Renzi è stato costretto a partire da riforme “sovrastrutturali” come quella del Senato e della legge elettorale perché erano quelle su cui si poteva trovare un accordo con Berlusconi. Ora, attraverso pasticci inenarrabili – e non entriamo nel merito per amor di patria – queste riforme stanno andando in porto, ma si apre la grande marcia delle riforme economiche. Ce la farà Renzi con una maggioranza così posticcia, così occasionale e con Berlusconi ancora in posizione di forza? Qui davvero ci vorrà molta arte politica ed è un mistero se Renzi la possieda”.
D: In ogni caso, una maggioranza c’è, con dei partiti come l’Ncd che hanno scelto di governare con Renzi…
R: “Ma io qui non vedo una grande coalizione che nasce da un accordo elettorale. Qui abbiamo solo degli pseudo-partiti dove di fatto ci sono solo dei personaggi e basta: Renzi, Alfano, Berlusconi…e il discorso vale anche per Grillo, naturalmente. Quello che è certo è che se il governo non affronta la crisi economica andiamo in tilt con l’Europa e avremo nuove elezioni”
D: Però di qualcosa si comincia a parlare, per esempio di articolo 18
R: “Ma anche questa uscita sull’articolo 18 è demenziale, su! Non interessa più a nessuno perché non ci sono industriali interessati a prescindere. Possono anche dargli il diritto alla fustigazione del dipendente, ma qui non assumono nessuno. Ci stiamo perdendo in chiacchiere indecenti per coprire una totale assenza di progetti”.
D: Non mi ha detto se Renzi ce la fa o meno…
R: Speriamo che si faccia consigliare bene. Deve stare attentissimo a non perdere il tramite con Draghi. Il presidente della Bce ci ha dato una mano, ci ha evitato la lettera della Bce, ci ha detto cosa fare, ma poi non potrà aspettare più di tanto. La situazione europea e i rapporti di forza sono di un certo tipo. E’ ridicolo alzare la voce”.
D: Invece Renzie ha risposto subito con un “Decidiamo noi” molto muscolare…
R: “Sono risposte che vanno bene in campagna elettorale, in bocca a un Grillo o alla Lega, ma come fa un governo responsabile a non riconoscere che la nostra sovranità è di fatto limitata? Non raccontiamoci palle! I cittadini non sono dei perfetti coglioni, sanno com’è la situazione e fare politica sul serio è riconoscere i rapporti di forza. Loro, Unione europea e Banca centrale, hanno il coltello dalla parte del manico ed è inutile lasciarsi andare a spacconate”.
D: E allora che cosa bisogna fare?
R: “A me sembra che Draghi non sia schierato sulle posizioni oltranziste della Bundesbank. Ha dato una mano alla Spagna, alla Grecia e anche a noi. Dobbiamo credere a Draghi. Dopo di che, se continuiamo a non fare le riforme del lavoro e della pubblica amministrazione, neanche Draghi a quel punto potrà salvarci”.
D: E a quel punto arriva giù la Troika, che per Tremonti si trova già a Vipiteno…
R: “Questo non sono in grado di dirlo, ma è chiaro che sui fondamentali economici non siamo andati avanti di un centimetro. Quindi chi, in Europa, ci voleva già bastonare adesso guarderà alla nostra inevitabile manovra di settembre”.
D: Che formalmente il governo esclude. Sarà riscritta la legge di stabilità…
R: “Possono farla dove vogliono, la manovra, ma un intervento sui conti è inevitabile e difficilmente nascondibile”.
D: I poteri forti sembrano, dal Corriere a Della Valle, sembrano aver già mollato Renzi. Lei che ne dice?
R: “Vedo più che altro una situazione di attesa. Rispetto alle premesse, ci si aspettava molto di più e sono mancati i fatti. Però non vedo alternative. Non sono più possibili governi alla Monti o alla Letta perché Napolitano non ci starebbe più e scioglierebbe le Camere. Solo che questa è una cosa che non farà mai, perché non è stata fatta la riforma elettorale e sul Senato manca ancora parecchia strada, quindi anche le elezioni anticipate le vedo difficili. Morale, vedo un presidente della Repubblica che prende Renzi e lo costringe ad andare avanti. Quanto ai poteri forti, vedo un atteggiamento di impazienza nei confronti dell’operatività del governo. Impazienza che trovo giustificata. Ma un’alternativa non c’è.”
D: Renzi dovrà anche rigare dritto, sulla strada segnata da Draghi e Napolitano, ma i suoi toni sono sempre sul filo della spacconeria…
R: “Più che il tono, è il suo volto che è un po’ da spacconcello, spesso non gradevole. Poi di motivi per essere spaccone ne ha pochi. Un atteggiamento più modesto, più di ascolto, gli farebbe solo bene”.
D: Berlusconi invece è in gran forma e propone un altro Patto del Nazareno, questa volta sull’economia…
R: Berlusconi sa perfettamente che non ha più l’immagine per candidarsi a fare il premier. Ma nel centrodestra non hanno alternative. Ora le grane sono tutte del governo, ma non bisogna scordarsi che anche Berlusconi dipende in parte da Renzi. Se domani si dovesse votare in una situazione drammatica per il Paese, è difficile che vinca Berlusconi perché vedo favorite le forze antisistema. Quindi lui ha tutto l’interesse a tenere Renzi in vita e di fronte a problemi sull’economia lo aiuterà. Mandare a casa Renzi è un lusso che non si può permettere”.
D: Che cosa resterà della galoppata di Renzie, nella storia del Pd?
R: “Non resterà più nulla. Si spaccano subito. Renzi ha notevoli qualità politiche, come il cinismo e la spregiudicatezza, e loro si sono stretti intorno a questo leader. Ma senza di lui si sfasciano perché non c’è nessuna coesione ideale e programmatica nel Pd. Renzi li ha salvati, ma resta un anti-partito come Berlusconi”.
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
In Onda del 11 agosto 2014
L'AVVENTO DI RENZI NELL'IMMAGINARIO ITALIANO.
http://www.la7.it/in-onda/rivedila7/ecc ... 014-135516
UNA PUNTATA DA NON PERDERE PER CAPIRE MOLTO E CHE HA FATTO INCAZZARE GLI HOMUS RENZIANO
L'AVVENTO DI RENZI NELL'IMMAGINARIO ITALIANO.
http://www.la7.it/in-onda/rivedila7/ecc ... 014-135516
UNA PUNTATA DA NON PERDERE PER CAPIRE MOLTO E CHE HA FATTO INCAZZARE GLI HOMUS RENZIANO
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
Debito pubblico, a giugno nuovo record: sale di due miliardi, a quota 2.168
I dati diffusi dalla Banca d'Italia mostrano però che l'ammontare netto è sceso a 2.063 miliardi dai 2.074 di maggio. Infatti le disponibilità liquide del Tesoro sono cresciute a 105,2 miliardi, il valore più alto degli ultimi due anni: via XX Settembre ha approfittato dei bassi tassi di interesse per emettere più titoli di Stato di quanto necessario a coprire il fabbisogno
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 agosto 2014Commenti (134)
E’ l’ennesimo record. A giugno, ha comunicato la Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è salito a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo il nuovo massimo storico di 2.168,4 miliardi. Questo, però, è il dato lordo. Se si tiene conto del forte aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, salite a 105,2 miliardi contro i 92,2 di fine maggio e i 57,8 di gennaio, si scopre che in realtà il debito netto ha iniziato a scendere: 2.063 miliardi rispetto ai 2.074 del mese precedente. E’ il risultato di una precisa strategia del Tesoro, che negli ultimi mesi ha approfittato dei bassi tassi di interesse per emettere più titoli di Stato di quanto sarebbe stato necessario per coprire il fabbisogno. Da via XX Settembre fanno sapere che si tratta anche di un modo per evitare di trovarsi alle strette nella seconda metà dell’anno, quando una quota importante del debito pubblico andrà a scadenza proprio mentre è atteso un aumento dei tassi. Piuttosto che rifinanziarsi in quel momento, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan ha preferito “mettere fieno in cascina” nella fase più favorevole. Tanto più che a breve dovrà fare i conti con le vendite di titoli preannunciate dalle banche italiane, che oggi nel complesso hanno in pancia 402 miliardi di Btp, Cct e Ctz sui 1.822 miliardi in circolazione a luglio (erano 1.758 a febbraio). Di qui l’accumulo di liquidità, mai così alta negli ultimi due anni, come emerge dal supplemento al Bollettino statistico di via Nazionale. Per quanto riguarda le entrate tributarie, nel mese di giugno sono state pari a 42,7 miliardi, 3,5 miliardi in meno rispetto allo stesso mese del 2013 ma 11 miliardi in più rispetto a maggio.
I dati Bankitalia mostrano anche che dal dicembre del 2013 il Paese ha accumulato in totale 99,1 miliardi di nuovo debito, costituito per 36,2 miliardi dal fabbisogno della pubblica amministrazione e per 67,6 miliardi dall’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Il debito dello Stato centrale è salito di 5,6 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 3,6 miliardi. Sull’incremento del fabbisogno ha pesato per 4,3 il sostegno finanziario agli altri Paesi dell’area dell’euro, costituito dai prestiti bilaterali, da quelli concessi attraverso il Fondo europeo di stabilità finanziaria e dal contributo al capitale del Meccanismo europeo di stabilità che progressivamente sostituirà il fondo. La quota di competenza italiana alla fine dello scorso giugno era di 59,9 miliardi. L’aumento del debito è stato contenuto di 4,8 miliardi grazie all’emissione di titoli a un prezzo superiore al valore nominale (“sopra la pari”), all’apprezzamento dell’euro e alla rivalutazione dei Btp Italia, quelli indicizzati all’inflazione.
Al contrario di quello netto, il trend di crescita del debito lordo non mostra interruzioni dalla fine dell’anno scorso, quando, tra novembre e dicembre, era sceso da 2.104 a 2.069 miliardi. Nel 2014 la progressione è stata ininterrotta: 2.089 miliardi a gennaio, 2.107 a febbraio (il mese in cui è entrato in carica il governo Renzi), 2.120 a marzo, 2.146 ad aprile, 2.166 a maggio. L’aumento di 2 miliardi registrato tra maggio e giugno risulta comunque il più contenuto di quest’anno. L’agenzia di rating Moody’s, nell’analisi sull’Italia diffusa due giorni fa, ha previsto che il rapporto debito/Pil toccherà quest’anno un picco del 136,4%, per poi scendere al 135,8% nel 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... 8/1089973/
I dati diffusi dalla Banca d'Italia mostrano però che l'ammontare netto è sceso a 2.063 miliardi dai 2.074 di maggio. Infatti le disponibilità liquide del Tesoro sono cresciute a 105,2 miliardi, il valore più alto degli ultimi due anni: via XX Settembre ha approfittato dei bassi tassi di interesse per emettere più titoli di Stato di quanto necessario a coprire il fabbisogno
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 13 agosto 2014Commenti (134)
E’ l’ennesimo record. A giugno, ha comunicato la Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è salito a giugno di 2 miliardi di euro, raggiungendo il nuovo massimo storico di 2.168,4 miliardi. Questo, però, è il dato lordo. Se si tiene conto del forte aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, salite a 105,2 miliardi contro i 92,2 di fine maggio e i 57,8 di gennaio, si scopre che in realtà il debito netto ha iniziato a scendere: 2.063 miliardi rispetto ai 2.074 del mese precedente. E’ il risultato di una precisa strategia del Tesoro, che negli ultimi mesi ha approfittato dei bassi tassi di interesse per emettere più titoli di Stato di quanto sarebbe stato necessario per coprire il fabbisogno. Da via XX Settembre fanno sapere che si tratta anche di un modo per evitare di trovarsi alle strette nella seconda metà dell’anno, quando una quota importante del debito pubblico andrà a scadenza proprio mentre è atteso un aumento dei tassi. Piuttosto che rifinanziarsi in quel momento, il ministero guidato da Pier Carlo Padoan ha preferito “mettere fieno in cascina” nella fase più favorevole. Tanto più che a breve dovrà fare i conti con le vendite di titoli preannunciate dalle banche italiane, che oggi nel complesso hanno in pancia 402 miliardi di Btp, Cct e Ctz sui 1.822 miliardi in circolazione a luglio (erano 1.758 a febbraio). Di qui l’accumulo di liquidità, mai così alta negli ultimi due anni, come emerge dal supplemento al Bollettino statistico di via Nazionale. Per quanto riguarda le entrate tributarie, nel mese di giugno sono state pari a 42,7 miliardi, 3,5 miliardi in meno rispetto allo stesso mese del 2013 ma 11 miliardi in più rispetto a maggio.
I dati Bankitalia mostrano anche che dal dicembre del 2013 il Paese ha accumulato in totale 99,1 miliardi di nuovo debito, costituito per 36,2 miliardi dal fabbisogno della pubblica amministrazione e per 67,6 miliardi dall’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Il debito dello Stato centrale è salito di 5,6 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di 3,6 miliardi. Sull’incremento del fabbisogno ha pesato per 4,3 il sostegno finanziario agli altri Paesi dell’area dell’euro, costituito dai prestiti bilaterali, da quelli concessi attraverso il Fondo europeo di stabilità finanziaria e dal contributo al capitale del Meccanismo europeo di stabilità che progressivamente sostituirà il fondo. La quota di competenza italiana alla fine dello scorso giugno era di 59,9 miliardi. L’aumento del debito è stato contenuto di 4,8 miliardi grazie all’emissione di titoli a un prezzo superiore al valore nominale (“sopra la pari”), all’apprezzamento dell’euro e alla rivalutazione dei Btp Italia, quelli indicizzati all’inflazione.
Al contrario di quello netto, il trend di crescita del debito lordo non mostra interruzioni dalla fine dell’anno scorso, quando, tra novembre e dicembre, era sceso da 2.104 a 2.069 miliardi. Nel 2014 la progressione è stata ininterrotta: 2.089 miliardi a gennaio, 2.107 a febbraio (il mese in cui è entrato in carica il governo Renzi), 2.120 a marzo, 2.146 ad aprile, 2.166 a maggio. L’aumento di 2 miliardi registrato tra maggio e giugno risulta comunque il più contenuto di quest’anno. L’agenzia di rating Moody’s, nell’analisi sull’Italia diffusa due giorni fa, ha previsto che il rapporto debito/Pil toccherà quest’anno un picco del 136,4%, per poi scendere al 135,8% nel 2015
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Re: Sveglia ragazzi!!!!!.....Stiamo per saltare!!!!!!!!!!!!!
Niente paura,....ci pensa lui......
http://www.youtube.com/watch?v=gvflllnNHV8
DATI ISTAT
È allarme deflazione in 10 grandi città
Istat, prezzi luglio giù su base annua a Torino, Roma, Firenze e altri importanti comuni: Una fase depressiva così lunga non si registrava da oltre 50 anni
di Redazione Online
Per oltre 30 anni il pericolo numero uno è stata l’inflazione. Ora però potremmo fare i conti contro un avversario apparentemente innocuo, ma in realtà altrettanto insidioso: la deflazione. Che a luglio, secondo l’Istat è già in azione in dieci grandi città. I prezzi a luglio risultano in calo, su base annua, in diversi capoluoghi di regione o provincia autonoma: Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Giù anche a Livorno (-0,7%), Verona
(-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).
L’ultima fase depressiva così lunga oltre 50 anni fa
Per ritrovare una fase depressiva così lunga, sul fronte prezzi, occorre andare indietro di oltre mezzo secolo. Adesso come allora, precisamente a cavallo tra il 1958 e il 1959, il termometro dell’Istat segna solo tassi sotto l’1%. Ma il confronto mette accanto due Italie molto diverse. Alla fine degli anni Cinquanta c’era un Paese pronto al decollo, al boom economico. Oggi, invece, si combatte contro una recessione recidiva, che sta sfibrando il tessuto produttivo.
Un bel grattacapo
E perché il calo dei prezzi non è una buona notizia? Non è tanto per il fatto in sé quanto piuttosto per l’effetto che genera sulle aspettative del consumatore. Che aspettandosi ulteriori cali rinvia potenzialmente all’infinito gli acquisti in programma convinto che così facendo risparmierà ulteriormente. Un bel grattacapo per l’economia.
12 agosto 2014 | 10:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/economia/14_agos ... d166.shtml
http://www.youtube.com/watch?v=gvflllnNHV8
DATI ISTAT
È allarme deflazione in 10 grandi città
Istat, prezzi luglio giù su base annua a Torino, Roma, Firenze e altri importanti comuni: Una fase depressiva così lunga non si registrava da oltre 50 anni
di Redazione Online
Per oltre 30 anni il pericolo numero uno è stata l’inflazione. Ora però potremmo fare i conti contro un avversario apparentemente innocuo, ma in realtà altrettanto insidioso: la deflazione. Che a luglio, secondo l’Istat è già in azione in dieci grandi città. I prezzi a luglio risultano in calo, su base annua, in diversi capoluoghi di regione o provincia autonoma: Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Giù anche a Livorno (-0,7%), Verona
(-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).
L’ultima fase depressiva così lunga oltre 50 anni fa
Per ritrovare una fase depressiva così lunga, sul fronte prezzi, occorre andare indietro di oltre mezzo secolo. Adesso come allora, precisamente a cavallo tra il 1958 e il 1959, il termometro dell’Istat segna solo tassi sotto l’1%. Ma il confronto mette accanto due Italie molto diverse. Alla fine degli anni Cinquanta c’era un Paese pronto al decollo, al boom economico. Oggi, invece, si combatte contro una recessione recidiva, che sta sfibrando il tessuto produttivo.
Un bel grattacapo
E perché il calo dei prezzi non è una buona notizia? Non è tanto per il fatto in sé quanto piuttosto per l’effetto che genera sulle aspettative del consumatore. Che aspettandosi ulteriori cali rinvia potenzialmente all’infinito gli acquisti in programma convinto che così facendo risparmierà ulteriormente. Un bel grattacapo per l’economia.
12 agosto 2014 | 10:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/economia/14_agos ... d166.shtml
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