Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
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Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Domani è il primo anniversario del primo centenario.
Prima guerra mondiale
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La prima guerra mondiale fu un conflitto armato che coinvolse le principali potenze mondiali e molte di quelle minori tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. Chiamata inizialmente dai contemporanei "guerra europea", con il coinvolgimento successivo delle colonie dell'Impero britannico e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati Uniti d'America e l'Impero giapponese, prese il nome di "guerra mondiale" o anche "grande guerra": fu infatti il più grande conflitto armato mai combattuto fino alla seconda guerra mondiale[1].
Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918.
Prima guerra mondiale
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La prima guerra mondiale fu un conflitto armato che coinvolse le principali potenze mondiali e molte di quelle minori tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. Chiamata inizialmente dai contemporanei "guerra europea", con il coinvolgimento successivo delle colonie dell'Impero britannico e di altri paesi extraeuropei tra cui gli Stati Uniti d'America e l'Impero giapponese, prese il nome di "guerra mondiale" o anche "grande guerra": fu infatti il più grande conflitto armato mai combattuto fino alla seconda guerra mondiale[1].
Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918.
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Il Tg7 delle 20,00 di questa sera ha accennato a questi fronti di guerra:
1) Ucraina
2) Gaza
3) Libia
4) Nigeria
A cui dobbiamo aggiungere :
5) Siria
6) Iraq
Non male per un centenario
1) Ucraina
2) Gaza
3) Libia
4) Nigeria
A cui dobbiamo aggiungere :
5) Siria
6) Iraq
Non male per un centenario
Ultima modifica di camillobenso il 28/07/2014, 12:29, modificato 1 volta in totale.
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Aggiungiamo pure Iraq.
Dove siamo andati abbiamo portato la democrazia???????????
Ciao
Paolo11
Dove siamo andati abbiamo portato la democrazia???????????
Ciao
Paolo11
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Comunque è una vergona per l'umanità.E specialmente per i vincitori della seconda guerra che non hanno saputo dare due stati Palestinesi e israeliani.Questi sono i maggiori responsabili di questa guerra infinita.Anzi noi Italiani forniamo aerei ad Israele e armi.
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
paolo11 ha scritto:Aggiungiamo pure Iraq.
Dove siamo andati abbiamo portato la democrazia???????????
Ciao
Paolo11
Si è vero, è una mia dimenticanza.
Grazie,...Paolo.
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Mentana apre il Tg7 con la notizia di un probabile intervento usa in Iraq dopo che gli jhadisti hanno messo in fuga 100.000 cristiani.
^^^^^^^
Putin chiude la porta ai prodotti Ue dopo le sanzioni.
^^^^^^^
Se fosse verificata la notizia pubblicata da pancho sull'abbattimento dell'aereo della Malysia, vengono ribaltate le accuse della Nato a Putin come responsabile diretto.
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Putin chiude la porta ai prodotti Ue dopo le sanzioni.
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Se fosse verificata la notizia pubblicata da pancho sull'abbattimento dell'aereo della Malysia, vengono ribaltate le accuse della Nato a Putin come responsabile diretto.
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Iraq, patriarca caldeo: ’100mila cristiani in fuga. Rischio genocidio’. Appello del Papa
Monsignor Sako: "È un disastro umanitario. Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte". Secondo il prelato i jihadisti hanno anche bruciato 1.500 antichi manoscritti cristiani. I jihadisti non si fermano e hanno conquistato la più grande diga dell’Iraq, vicino alla città di Mosul. L'invocazione di Bergoglio: "Porre fine al dramma umanitario". Il ministro degli Esteri francese Fabius chiede una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 agosto 2014Commenti (276
Sono centomila i cristiani in fuga dal nord dell’Iraq, davanti all’avanzata dello Stato islamico, e il rischio è quello di un genocidio. È la denuncia del patriarca caldeo di Baghdad, Mar Louis Raphael I Sako, che ad Asianews ha raccontato che “nella notte i miliziani dell’Isil hanno attaccato con colpi di mortaio molti dei villaggi della piana di Ninive, e ora hanno assunto il controllo dell’area. I cristiani, 100mila circa, in preda all’orrore e al panico hanno abbandonato i loro villaggi e le loro case, con niente in mano se non i vestiti che avevano indosso”, ha detto, parlando di “esodo, di una vera via crucis, con i cristiani in marcia a piedi, nella torrida estate irachena, verso la salvezza nelle città curde di Erbil, Duhok e Soulaymiya”. Fra loro, secondo il patriarca, “vi sono anche malati, anziani, bambini e donne incinte, che stanno affrontando una catastrofe umanitaria e vi è un rischio concreto di genocidio. Hanno bisogno di cibo, acqua e riparo…”. “È un disastro umanitario. Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte“. Secondo il prelato i jihadisti hanno anche bruciato 1.500 antichi manoscritti cristiani.
La situazione in Iraq e l’avanzata dell’Isis – dopo i cristiani nel mirino dei miliziani sono finiti gli yazidi - preoccupa Papa Francesco che rivolge un “appello alla comunità internazionale per porre fine al dramma umanitario in atto e perché si adoperi a proteggere i minacciati dalla violenza e assicurare aiuti agli sfollati”. Dal Vaticano parte l’invocazione alla “coscienza di tutti” e alla preghiera di tutti i cristiani e le Chiese. Le parole di Bergoglio sono state lette dal portavoce dalla sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. I jihadisti non si fermano e hanno conquistato la più grande diga dell’Iraq, vicino alla città di Mosul, secondo alcuni residenti. La struttura di Mosul è solo l’ultima in ordine di tempo nella strategia del controllo dell’acqua: i miliziani hanno già conquistato la diga di Samarra e di Haditha.
I militanti dello Stato islamico hanno invaso almeno quattro villaggi cristiani nel nord dell’Iraq, occupando Qaraqoush, la più grande città cristiana del Paese. I jihadisti, ha fatto sapere l’arcivescovo di Kiruk Joseph Tomas, si sono mossi nella notte, dopo il ritiro dei peshmerga curdi che avevano protetto la zona fino a ieri. Migliaia di religiosi e civili sono in fuga verso il Kurdistan autonomo.“Tutti i villaggi cristiani della piana di Niniveh sono sotto il controllo dello Stato islamico” conferma all’Adnkronos International l’arcivescovo di Baghdad e vice patriarca caldeo, monsignor Saad Siroub: Qaraqoush, Bartillah, Talkef, Tallisqif, Karamles e Alqoush sono nelle mani dei jihadisti. Le truppe curde, spiega, “non possono resistere davanti alle milizie dello Stato islamico che hanno gruppi molto organizzati e sono armati fino ai denti”. Di conseguenza, “gli abitanti dei villaggi sono tutti fuggiti verso le provincie di Dohuk e Erbil nel Kurdistan iracheno. In quest’ultima stanno organizzando campi con tende per ospitare i profughi”.
L’arcivescovo di Baghdad lamenta quindi che “tutto questo succede davanti al silenzio totale da parte del governo” dello sciita Nuri al-Maliki che “osserva impotente. In realtà non c’è governo – prosegue il religioso – perché finora nessuno è riuscito a formare un nuovo governo e quello vecchio non può prendere alcuna decisione”. Per Siroub, “l’unico modo per uscire da questa situazione è un’azione congiunta dall’interno e dall’esterno del Paese”.
La presa della città cristiana di Qaraqosh, nel nord dell’Iraq, e di altre tre località vicine da parte degli estremisti islamici, ha provocato la reazione della Francia che “chiede una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, affinché la comunità internazionale – afferma il ministro degli Esteri Laurent Fabius in una nota – si mobiliti per contrastare la minaccia terrorista in Iraq e per portare aiuto e protezione alle popolazioni minacciate”. Anche l’Italia chiede un intervento: “La politica misura il tempo in mesi e settimane, ma le comunità della piana di Ninive nel nord dell’Iraq misurano il tempo in giorni e ore”dichiara il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli in visita in Iraq in questi giorni. “Da Erbil e dai quartieri che generosamente stanno ospitando migliaia di cristiani in fuga – continua Pistelli – siamo obbligati a chiedere alla comunità internazionale un sostegno rapido e tangibile per il Governo regionale curdo e ai peshmerga, guardia nazionale curda, sostanzialmente soli nella gestione di un fronte militare lungo più di 1000 chilometri e soli nel tentativo di liberare alcune comunità intrappolate in condizioni sempre più disperate, come gli Yazidi scappati da Sinjar”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... o/1084708/
Monsignor Sako: "È un disastro umanitario. Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte". Secondo il prelato i jihadisti hanno anche bruciato 1.500 antichi manoscritti cristiani. I jihadisti non si fermano e hanno conquistato la più grande diga dell’Iraq, vicino alla città di Mosul. L'invocazione di Bergoglio: "Porre fine al dramma umanitario". Il ministro degli Esteri francese Fabius chiede una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 7 agosto 2014Commenti (276
Sono centomila i cristiani in fuga dal nord dell’Iraq, davanti all’avanzata dello Stato islamico, e il rischio è quello di un genocidio. È la denuncia del patriarca caldeo di Baghdad, Mar Louis Raphael I Sako, che ad Asianews ha raccontato che “nella notte i miliziani dell’Isil hanno attaccato con colpi di mortaio molti dei villaggi della piana di Ninive, e ora hanno assunto il controllo dell’area. I cristiani, 100mila circa, in preda all’orrore e al panico hanno abbandonato i loro villaggi e le loro case, con niente in mano se non i vestiti che avevano indosso”, ha detto, parlando di “esodo, di una vera via crucis, con i cristiani in marcia a piedi, nella torrida estate irachena, verso la salvezza nelle città curde di Erbil, Duhok e Soulaymiya”. Fra loro, secondo il patriarca, “vi sono anche malati, anziani, bambini e donne incinte, che stanno affrontando una catastrofe umanitaria e vi è un rischio concreto di genocidio. Hanno bisogno di cibo, acqua e riparo…”. “È un disastro umanitario. Le chiese sono occupate, le croci sono state tolte“. Secondo il prelato i jihadisti hanno anche bruciato 1.500 antichi manoscritti cristiani.
La situazione in Iraq e l’avanzata dell’Isis – dopo i cristiani nel mirino dei miliziani sono finiti gli yazidi - preoccupa Papa Francesco che rivolge un “appello alla comunità internazionale per porre fine al dramma umanitario in atto e perché si adoperi a proteggere i minacciati dalla violenza e assicurare aiuti agli sfollati”. Dal Vaticano parte l’invocazione alla “coscienza di tutti” e alla preghiera di tutti i cristiani e le Chiese. Le parole di Bergoglio sono state lette dal portavoce dalla sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. I jihadisti non si fermano e hanno conquistato la più grande diga dell’Iraq, vicino alla città di Mosul, secondo alcuni residenti. La struttura di Mosul è solo l’ultima in ordine di tempo nella strategia del controllo dell’acqua: i miliziani hanno già conquistato la diga di Samarra e di Haditha.
I militanti dello Stato islamico hanno invaso almeno quattro villaggi cristiani nel nord dell’Iraq, occupando Qaraqoush, la più grande città cristiana del Paese. I jihadisti, ha fatto sapere l’arcivescovo di Kiruk Joseph Tomas, si sono mossi nella notte, dopo il ritiro dei peshmerga curdi che avevano protetto la zona fino a ieri. Migliaia di religiosi e civili sono in fuga verso il Kurdistan autonomo.“Tutti i villaggi cristiani della piana di Niniveh sono sotto il controllo dello Stato islamico” conferma all’Adnkronos International l’arcivescovo di Baghdad e vice patriarca caldeo, monsignor Saad Siroub: Qaraqoush, Bartillah, Talkef, Tallisqif, Karamles e Alqoush sono nelle mani dei jihadisti. Le truppe curde, spiega, “non possono resistere davanti alle milizie dello Stato islamico che hanno gruppi molto organizzati e sono armati fino ai denti”. Di conseguenza, “gli abitanti dei villaggi sono tutti fuggiti verso le provincie di Dohuk e Erbil nel Kurdistan iracheno. In quest’ultima stanno organizzando campi con tende per ospitare i profughi”.
L’arcivescovo di Baghdad lamenta quindi che “tutto questo succede davanti al silenzio totale da parte del governo” dello sciita Nuri al-Maliki che “osserva impotente. In realtà non c’è governo – prosegue il religioso – perché finora nessuno è riuscito a formare un nuovo governo e quello vecchio non può prendere alcuna decisione”. Per Siroub, “l’unico modo per uscire da questa situazione è un’azione congiunta dall’interno e dall’esterno del Paese”.
La presa della città cristiana di Qaraqosh, nel nord dell’Iraq, e di altre tre località vicine da parte degli estremisti islamici, ha provocato la reazione della Francia che “chiede una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, affinché la comunità internazionale – afferma il ministro degli Esteri Laurent Fabius in una nota – si mobiliti per contrastare la minaccia terrorista in Iraq e per portare aiuto e protezione alle popolazioni minacciate”. Anche l’Italia chiede un intervento: “La politica misura il tempo in mesi e settimane, ma le comunità della piana di Ninive nel nord dell’Iraq misurano il tempo in giorni e ore”dichiara il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli in visita in Iraq in questi giorni. “Da Erbil e dai quartieri che generosamente stanno ospitando migliaia di cristiani in fuga – continua Pistelli – siamo obbligati a chiedere alla comunità internazionale un sostegno rapido e tangibile per il Governo regionale curdo e ai peshmerga, guardia nazionale curda, sostanzialmente soli nella gestione di un fronte militare lungo più di 1000 chilometri e soli nel tentativo di liberare alcune comunità intrappolate in condizioni sempre più disperate, come gli Yazidi scappati da Sinjar”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... o/1084708/
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Intanto il Canada ha annunciato l'invio di materiale militare in supporto all'Ucraina... non è certo una mossa distensiva...
L'economia va male e si cercano nuove (o vecchie) strade per uscire dalla crisi: cosa c'è di meglio di una bella guerra per fare affari e liberarsi di milioni di potenziali disoccupati rompiscatole? L'unico problema per questi grandi geni è far si che non divenga una guerra nucleare perché a quel punto ci rimetterebbero anche loro... e al momento questa preoccupazione è l'unico freno rimasto...
L'economia va male e si cercano nuove (o vecchie) strade per uscire dalla crisi: cosa c'è di meglio di una bella guerra per fare affari e liberarsi di milioni di potenziali disoccupati rompiscatole? L'unico problema per questi grandi geni è far si che non divenga una guerra nucleare perché a quel punto ci rimetterebbero anche loro... e al momento questa preoccupazione è l'unico freno rimasto...
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Re: Guerra,......solo guerra, .....sempre guerra......
Facciamo una piccola analisi delle colpe degli USA in Iraq.Ci sono andati con la scusa di armi di distruzione di massa. ci siama andati anche noi Italiani, potevamo starcene a casa tranquillamente non era una guerra nostra.Hanno abattuto Saddam e istaurato un governo compiacente agli USA.Troppe le fazioni in conflitto fra loro lo abbiamo visto ora.
La stessa cosa per la Libia troppe fazioni che si combattono fra loro.A mio avviso queste nazioni non meritano una democrazia.Solamente una dittatura puo governare qugli stati.Non sono pronti colturalmente eccc........
Afganistan avverà la stessa cosa.
MI chiedo cosa ne ha guadagnato gli Usa e l'europa con questi conflitti non conclusi! MORTI e basta.Ora ci chiederanno ancora a noi di dare una mano in Iraq.Sicuramente la daremo.Se al governo ci fosse stato il M5S pensate che la situazione
fosse stata la stessa: oppure il lecchinaggio verso gli USA sarebbe finito?
Ciao
Paolo11
La stessa cosa per la Libia troppe fazioni che si combattono fra loro.A mio avviso queste nazioni non meritano una democrazia.Solamente una dittatura puo governare qugli stati.Non sono pronti colturalmente eccc........
Afganistan avverà la stessa cosa.
MI chiedo cosa ne ha guadagnato gli Usa e l'europa con questi conflitti non conclusi! MORTI e basta.Ora ci chiederanno ancora a noi di dare una mano in Iraq.Sicuramente la daremo.Se al governo ci fosse stato il M5S pensate che la situazione
fosse stata la stessa: oppure il lecchinaggio verso gli USA sarebbe finito?
Ciao
Paolo11
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