Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

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camillobenso
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Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

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Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum. Ma avremo contro le istituzioni e i giornali”
Nel 2006 fu tra i protagonisti della battaglia (vinta) sul referendum costituzionale. Ma ora la presidente di Libertà e giustizia dice: "Questa volta non si vince parlando solo con l’opposizione di sinistra. Dovremo andare a dialogare con tutti, anche con i leghisti". E il supporto di media e giornali? "Quelli che stanno dalla nostra parte si possono contare sulle dita di mezza mano. Tutti gli altri subiscono il fascino di Renzi"

di Alessio Schiesari | 9 agosto 2014Commenti (1442)


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“Mentre parlo, sono in New Hampshire e ho tra le mani la Costituzione degli Stati Uniti. Il primo articolo recita: ‘Tutte le competenze legislative saranno conferite al Congresso degli Stati Uniti, composto da un Senato e da una Camera’. Risale al 1787, ma se a qualcuno venisse in mente di cambiare questo articolo, gli americani lo porterebbero in manicomio. O in galera”. Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia ed ex deputata progressista, è stata in prima linea nei comitati che, nel 2006, si opposero alla riforma costituzionale targata centrodestra. È pronta anche stavolta: il voto di ieri sulle riforme (guarda il videoracconto) segna la data d’inizio della nuova campagna per il referendum costituzionale.

Ci sono analogie tra quanto sta accadendo oggi e la riforma bocciata nel 2006?
Sì, ma questa volta sarà molto più difficile. Tanti tra quelli che allora stavano insieme a noi sono passati dall’altra parte. Organizzare un referendum è un lavoro enorme: bisogna raccogliere le firme, diffondere una coscienza civica e convincere milioni di persone a votare “no”. Nel 2006 ci seguirono in 16 milioni, questa volta dovremo superare le differenze tra gli elettori.

Ci sono un grillino, un elettore di Sel e un leghista. Sembra l’inizio di una barzelletta, e invece dovrete partire da qui.
Questa volta non si vince parlando solo con l’opposizione di sinistra. Dovremo andare a dialogare con tutti, anche con i leghisti. Mi sembra inevitabile. Siamo consci che dovremo tenere insieme persone che faranno molta fatica a stare seduti allo stesso tavolo. Bisognerà mettere da parte gli egoismi di parte. Per vincere avremo bisogno di personalità credibili e dell’aiuto della stampa.

Che però questa volta non sembra affatto scontato.
Se le devo dire la verità, non lo era nemmeno nel 2006. Molti grandi giornali ci seguirono obtorto collo, solo perché li tirammo per la giacchetta. Certo, questa volta quelli che stanno dalla nostra parte si possono contare sulle dita di mezza mano. Tutti gli altri subiscono il fascino del presidente del Consiglio. In più, niente tv di Stato, niente tv privata. Ma, come diceva Oscar Luigi Scalfaro, non bisogna fare solo le battaglie che si è sicuri di vincere.

L’ex presidente fu un grande sostenitore della vostra campagna , mentre il presidente in carica, Carlo Azeglio Ciampi, mostrò grande equilibrio. Anche su questo fronte, questa volta la situazione è diversa.
Napolitano non ha mai nascosto di essere a favore delle riforme e, in particolar modo, di questa riforma. Poi c’è il secondo scenario: io non so cosa ci sia nel patto del Nazareno, ma temo sia prevista una sostituzione in corsa del presidente della Repubblica e che il successore di Napolitano sia già stato designato. Ma sono tutte le cariche costituzionali, questa volta, a remare contro di noi.

A chi si riferisce?
Guardi quanto accaduto in Senato. Il presidente Grasso ha adoperato mezzi incomprensibili, nefasti per impedire ogni voto segreto. Poi sono preoccupata per la Corte costituzionale: a breve ci sarà l’elezione dei nuovi membri, girano certi nomi! Si parla di Violante, uno degli ispiratori della riforma appena approvata. Ho letto persino che un candidato potrebbe essere Ghedini, ma non ci voglio credere. Questi sono gli organi di garanzia con cui dovremo fare i conti in vista del referendum.

Chi potrebbero essere le personalità giuste per dare un volto a questa campagna?
Premetto che esprimo un parere personale, perché non se n’è ancora parlato. Certamente ci sono Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà. Ma le faccio un terzo nome: Lorenza Carlassare, una persona che stimo e che saprebbe essere una grande trascinatrice di popolo. E sarebbe ora che a capo di una battaglia civile ci fosse finalmente una donna.

Da Il Fatto Quotidiano del 9 agosto 2014



http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... i/1086602/
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

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La vox populi de IFQ, relativa all'articolo precedente:

Sono le 00:03 del 10 agosto 2014 e i commenti sono : 1442



Alessandro • 2 ore fa
La Costituzione non deve essere modificata... deve essere applicata!
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mariovietri • 2 ore fa
Dio non voglia che si debba andare a un referendum, ma se proprio dovesse succedere il mio augurio ed il mio auspicio e che le urne vengano prese d' assalto da costringere a chiudere i seggi alle sei del mattino ......utopia ? lo so ma è il sogno della disperazione, di fronte a questo scempio della Carta e all' indecoroso spettacolo degli abbracci di gioia, nemmeno si fosse vinto il mondiale. La più ignobile, se fosse possibile una graduatoria, l' indecente mistress Ikea con scorta incorporata e marito indagato per un appalto ( 1.300.000euro ) solo perché.....biondo con gli occhi azzurri, no pardon signor Finocchiaro, coniuge di cotanta madre della patria
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Bafffone • 3 ore fa
Vedo la gente moscia.
I nostri nonni sono andati in montagna a rischio della vita per darci la COSTITUZIONE.
Noi per caso abbiamo paura delle bugie che scriverà il corriere della serva o repubblica e delle panzane che propalerà il tg3?
Ricordiamoci che abbiamo vinto contro lor signori IL REFERENDUM SULL'ACQUA quando tutti lo davano perso.
Loro hanno giornali e tv, il popolo ha INTERNET e la FORZA DELLA VERITA'.
GAMBE IN SPALLA E VINCIAMO NOI.

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1Casablanca • 3 ore fa
Oggi i vecchietti che rovistavano negli avanzi del mercato rionale , erano particolarmente di buon umore , le donne non piangevano e gli uomini non bestemmiavano , interrogati sul perchè di tale gioiosa allegrezza , mi hanno risposto che era per merito dell'appovazione del DDL Boschi e che vedere i giovani rottamatori abbracciare e baciare i vecchi rottamandi è stato uno spettacolo così bello da far passare in second'ordine il proprio stato di miseria e la paura di morire di fame
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maxsierramaestra 1Casablanca • 2 ore fa
Vedere la signorina Boschi baciare tutti quelli di FI è stato uno spettacolo deprimente!!!!!!! Ma più chiaro di così!!!!
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Andrea Quaranta • 3 ore fa
forza sandra, tu si che saresti una grande presidente della repubblica, non mollare!
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Cosimo • 3 ore fa
Io sarò dei vostri a difendere la Costituzione, ........... Così da vanificare la surreale scena di ieri in senato............ Baci e abbracci tra esponenti del PDL e PD -L. Rivoltante!!
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marco1917 • 4 ore fa
Ma la cosa più importante è che avrete contro la maggioranza di chi andrà a votare.
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Cittadino Consapevole marco1917 • 2 ore fa
ancora tu......ma non hai capito...che sei .........un marziano.........che ha messo il suo cervello nelle saccocce.....di altri..
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Rieducationalchannel • 4 ore fa
Mi morderei la lingua ma devo dire che mi sembra piu credibile la Lega che Sel a livello di opposizione a questa riforma del senato che lo trasforma in un dopolavoro x imputati. Perche SEL da una parte con la De Petris fa opposizione dura, ma dall'altra tramite Vendola è gia pronta a ri-allearsi col PD e quindi temo che stanno cavalcando l'onda x adesso
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trecchi • 4 ore fa
Divertenti gli esegeti della Sacra Costituzione che ha sostenuto il potere DC e di ex DC per sessant'anni con il nobile contorno di tentati golpe, bombe sui treni e in ogni dove, terrorismo di ogni colore e assassini politici e potere mafioso colluso con la grande politica . Il Perfetto bicameralismo non ha fatto un plissé per evitare l'approvazione di leggi ad personam e finanche ha prodotto perfettamente il celebrato e incostituzionale Porcellum, frutto di dotte e annose discussioni bicamerali e la cui eliminazione costerà ancora annose discussioni sempre perfettamente bicamerali. Che il comico e persino il Travaglio con in noto Rodotà sostengano che il ping pong legislativo camera: discussione, voto, senato: discussione, voto, camera: discussione, voto ecc.. abbia un qualche potere salvifico per la nazione è storicamente falso. Mille cervelli che sbagliano in tempi biblici non possono oggettivamente essere migliori di 630 meschinamente celeri quanto meno perché altrettanto celermente correggerebbero gli eventuali errori.
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Cittadino Consapevole trecchi • 2 ore fa
ecco il novello AZZECCAGARBUGLI.....DELLA COSTITUZIONE.....
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arrivo io • 4 ore fa
Nel 2005, i partiti che ora compongono il PD, votarono contro la riforma Costituzionale del Berlusconi. Oggi 2014, la maggioranza di quei partiti , confluita nel PD, vota a favore della stessa legge del Berlusconi, peggiorata da Renzi. Infatti Renzi ha aggiunto la non eleggibilità dei senatori da parte dei cittadini, non ha ridotto il numero dei Deputati, non ha reso obbligatorio il referendum per le modifiche costituzionali.
Come al solito, una certa sinistra, peggiora le pessime idee della destra.
Fortunatamente i cittadini provvederanno a bocciare questa controriforma, come nel 2005.
Bastava adottare la proposta Chiti, e tutto sarebbe stato più facile.
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Mario Previtera arrivo io • 2 ore fa
Non furono i partiti che ora compongono il PD a votare contro la riforma costituzionale di Berlusconi, a votare contro fu la maggioranza del Popolo italiano.
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ci61 • 4 ore fa
Non ci avevo pensato a renzi...allora la cosa e ancora più preoccupante.by
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ci61 • 4 ore fa
Azzzz..me l'ho immaginavo.ciao
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Se volete sapere come evolve nelle prossime 36 ore il parere dei lettori del sito de Il Fatto Quotidiano cliccate:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08 ... i/1086602/


I commenti si trovano oltre dopo la fine dell'articolo. fate scorrere la barre di scorrimento verticale alla destra del vostro schermo, verso il basso, fino ad incontrare: 1442 Commenti Il Fatto Quotidiano
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da camillobenso »

E' una cosa che non ho fatto in vita mia, ma dato che ritengo, non solo da adesso la situazione pericolosissima, intendo appoggiare questo referendum promosso da Sandra Bonsanti, Presidente di Libertà e Giustizia.


Questa è una settimana difficile per la comunicazione sul forum, essendo la settimana di Ferragosto. Pregherei comunque chi è ancora presente in rete di far conoscere il suo parere.


Intendo in proposito concentrare i riflettori su di un fenomeno che non trova riscontro sulla stampa nazionale.

In questo modo si amplifica quel fenomeno deleterio che decompone ogni democrazia. Il distacco dei politici, di qualsiasi parte e di qualsiasi livello della gerarchia politica nei confronti del cittadino elettore.

Negli ultimi due anni sto registrando un fenomeno piuttosto preoccupante. Le doglianze nei confronti della casta e non solo, sono elevatissime.

Ogni singolo soggetto individua una serie di inefficienze del mondo politico a qualsiasi livello.

Quando si esplorano vari settori della vita pubblica, e si chiede all'interlocutore, maschio o femmina che sia, come venirne fuori, emerge in maniera debordante che da questa situazione non se ne esce con metodi ordinari. Questo per via della consapevolezza che i temi sul tavolo sono fuori portata di questa classe dirigente, al di là della casacca che indossano.

La conclusione, quindi, va sempre nella stessa direzione. Ci vuole una dittatura, ci vuole l'uomo forte, bisogna rimettere tutti in riga.

Il fenomeno diventa pericoloso perché la soluzione di un duce che rimetta a posto tutto quanto non funziona, se questo tipo di analisi provengono dalla ex Stalingrado d'Italia, ex città operaia per eccellenza, città Medaglia d'Oro della Resistenza.

Città dove governa ininterrottamente la sinistra dal 1946, anche se oggi definire di sinistra la dirigenza politica è un po un azzardo.

Vorrei sapere da voi se lo stesso fenomeno sta accadendo contemporaneamente in altre città del Bel Paese.

Si sono rotti tutti solo qui, dimenticando completamente le nostre origini repubblicane, oppure è un fenomeno generalizzato????

Chiedere che ritorni Benito Mussolini, non ha senso. Oppure l'esasperazione ha superato gli argini??????

OVVIO QUINDI CHE IN UN CONTESTO DI QUESTO GENERE LE MODIFICHE ALLA COSTITUZIONE DIVENTANO ESTREMAMENTE PERICOLOSE, CHE UNA CLASSE POLITICA INETTA NON CAPISCE O NON VUOL CAPIRE. FA MOLTO SENSO VEDERE CHE IL GARANTE DELLA COSTITUZIONE SI COMPORTI COME MARIA ANTONIETTA. E PER FORTUNA HA MILITATO PER ANNI NEL VECCHIO PCI. GIORGIO NAPOLITANO SI E' DIMENTICATO DELLA SUA PROVENIENZA POLITICA???????? LE VETTE FANNO QUESTI EFFETTI SUGLI UOMINI???????
iospero
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da iospero »

Scrive oggi E.Scalfari :
Alcuni ripetono che l'abbandono del bicameralismo perfetto metterà la parola fine al balletto che fa perdere mesi e mesi di tempo alle due Camere prima che una legge sia approvata. Ho già fornito da tempo le cifre, raccolte dalla segreteria del Senato, che smentiscono quest'affermazione: i tempi non sono affatto lunghissimi e variano, secondo la natura dei provvedimenti, tra i cinquantasei e i duecento giorni. Come si vede niente di paralizzante.

Viceversa sono ancora privi di attuazione ben 750 provvedimenti approvati da entrambe le Camere ma privi dei regolamenti attuativi e di altrettanti decreti ministeriali che dipendono dalla burocrazia dei singoli ministeri. Il male dunque è qui e non nel bicameralismo.

Credo che il problema sia proprio questo

Certamente va sostenuto con tutte le forze il referendum abrogativo di questo aborto di riforma costituzionale , ammesso che arrivi a superare i prossimi tre passaggi in Parlamento.
Una cosa è evidente: Renzi sta sprecando il 41% di consensi delle europee con il patto del Nazzareno con una alta probabilità che alla fine sia la legge elettorale sia le riforme costituzionali saranno bocciate, perché la bocciatura al referendum implica anche la bocciatura della legge elettorale prevista solo per la Camera, nello stesso tempo la crescita tanto attesa resta solo un sogno.

Se l'astro Renzi nel prossimo autunno incomincia a scendere nei sondaggi in modo deciso cosa dobbiamo aSPETTARCI ?
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da camillobenso »

Io sostengo, per quanto constatato da sempre, che l’umanità si divide in due grande categorie. I furbi e i fessi. Gli studenti della Statale di Milano degli anni ’80 erano dello stesso avviso, solo che loro davano una definizione più colorita del fatto, più consona al loro linguaggio. Dividevano l’umanità in metinculi e piglianculi.

La classe politica fa parte dei furbi, mentre gli elettori fanno parte dei fessi. Sembrerebbe, quindi, come dimostra l’ultima tornata elettorale, che gli elettori italiani siano soddisfatti di fare la parte dei fessi, o a seconda dei casi, dei piglianculi.

Concordo pertanto con iospero quando afferma:
Credo che il problema sia proprio questo

evidenziando quanto sostiene Scalfari:

Scrive oggi E.Scalfari :
Alcuni ripetono che l'abbandono del bicameralismo perfetto metterà la parola fine al balletto che fa perdere mesi e mesi di tempo alle due Camere prima che una legge sia approvata. Ho già fornito da tempo le cifre, raccolte dalla segreteria del Senato, che smentiscono quest'affermazione: i tempi non sono affatto lunghissimi e variano, secondo la natura dei provvedimenti, tra i cinquantasei e i duecento giorni. Come si vede niente di paralizzante.

Viceversa sono ancora privi di attuazione ben 750 provvedimenti approvati da entrambe le Camere ma privi dei regolamenti attuativi e di altrettanti decreti ministeriali che dipendono dalla burocrazia dei singoli ministeri. Il male dunque è qui e non nel bicameralismo.

Credo che il problema sia proprio questo


La vera riforma sarebbe stata quella di trovare la soluzione di come risolvere il problema delle lungaggini dei decreti attuativi.

Io credo che veramente si possa battere attraverso un referendum questa superporcata renzusconiana.

Si tratta di spiegare nella maniera più semplice la truffa organizzata del patto del Nazareno e i suoi risvolti pratici.

Non dimentichiamo mai i sondaggi dell’ultimo mese di Roberto Weber per conto di “Agorà estate”.

Questa settimana, come quelle precedenti, quello che chiedono in assoluto gli italiani, il lavoro, è ritornato dal 65 al 64 %. Mentre chi crede nella riforma del Senato è inchiodato al 3 % da 3 settimane.

Ciò significa, che in termini di Costituzione questa non è più una Repubblica parlamentare in quanto la volontà popolare non viene presa assolutamente in considerazione dalle bande renzusconi.

Ancora una volta “il risorto” (è risorto più volte lui che Gesù Cristo) detta i tempi della politica per salvare la pelle. Mentre l’altro, in cerca di affermazioni, se ne fotte altamente dei problemi della maggioranza degli italiani e pensa solo a consolidare il suo potere.
Ultima modifica di camillobenso il 10/08/2014, 20:43, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da camillobenso »

Scriveva il Corriere della Sera il 19 luglio 2010:


CORTE DI CASSAZIONE
Referendum, per l'acqua pubblica consegnate un milione e 400 mila firme
La più grande raccolta di sempre in Italia si conclude con una manifestazione in piazza Navona. Organizzatori: «Subito una moratoria contro decreto Ronchi».

Redazione online
19 luglio 2010(ultima modifica: 20 luglio 2010)©
RIPRODUZIONE RISERVATA



QUEL REFERENDUM, GRAZIE ANCHE ALL’EFFETTO TRASCINAMENTO E’ STATO VINTO.


La raccolta dei consensi allo stop di “DEMOCRAZIA AUTORITARIA” promossa da IFQ, è arrivata a quota 220.000.

Se ognuno di noi che ha firmato l’appello riesce a trovare il consenso di altre 10 persone, in cui la catena di S. Antonio potrebbe continuare, potrebbe significare che al momento della raccolta della firme “totambot” si potrebbe registrare nei primi giorni di raccolta firme quota 2.200.000.

Occorre tenere presente che non tutti leggono IFQ, o sono informati via forum. Se si aggregassero 300.000 profani, vorrebbe dire veramente fare un botto senza precedenti.

Sandra Bonsanti ha ragione quando afferma che ci troveremo contro stampa ed istituzioni. Ma dal punto di vista della comunicazione un numero così alto di raccolta firme, pari a 5 volte quello richiesto, avrebbe una risonanza notevole nel Paese. La stampa non potrebbe tacere un evento simile, altrimenti significherebbe che siamo sotto il fascismo.

Io oggi, domenica 10 agosto, tempo di ferie, un consenso l’ho ottenuto. E’ l’amico edicolante di Via Rovani, che ha però sollevato il dubbio che nel tentativo dei nostri 10 cadauno, alcuni potrebbero essere in comune. In effetti abbiamo amici in comune, ma in questo caso intendo pascolare per altri lidi e penso di poter superare la fatidica soglia di 10.

Sono convinto anche che malgrado alcune sovrapposizioni, personaggi noti come Sandra Bonsanti, Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, la redazione de IFQ, Dario Fo, Roberta De Monticelli, Sabina Guzzanti e tanti altri, siano in grado senza tanti sforzi di convincere non 10 persone ma molto di più di un centinaio.

Confido anche nell’effetto moltiplicatore del sistema a stella di questo tipo di comunicazione.

Ragazzi, questa volta dobbiamo batterci per salvare le istituzioni e la Costituzione del ’48. Il forum si deve trasformare in veicolo della comunicazione del referendum Bonsanti.

Se avete idee per vincere, TIRATELE FUORI.
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

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Le ragioni per battere i contraenti del patto del Nazareno - 1


IL FECONDATORE
(Antonio Padellaro).
10/08/2014 di triskel182


I numeri dicono che, senza i voti di Forza Italia, Renzi mai avrebbe potuto partorire l’obbrobrio del Senato dei nominati e degli impuniti.
La notizia è che, esattamente un anno dopo essere stato annientato dalla Cassazione, Silvio Berlusconi resuscitato dal suo più brillante allievo può anche fregiarsi a buon diritto del titolo di kingmaker del governo.

Senza il Caimano il premier non va da nessuna parte: niente presunte riforme, niente Italicum, niente soccorso azzurro in caso di probabili sabotaggi Pd in parlamento.

Ma, legandosi mani e piedi al Caimano, il premier si è marchiato per sempre. “Ci voleva un uomo nuovo per attuare il programma della vecchia classe politica”, ha detto Walter Tocci, senatore Pd “dissidente” cogliendo il dramma di un paese eternamente ricattato dalla sua parte peggiore.


La vitalità di Berlusconi è ben nota, così come la spiccata attitudine alla demolizione dei leader del centrosinistra.

Se a palazzo Grazioli esistesse una sala trofei, il Pregiudicato vi potrebbe esibire gli scalpi di Occhetto, D’Alema, Amato, Rutelli, Veltroni (a Bersani ci ha pensato Napolitano), ma non quello di Prodi che infatti la Porcata del Nazareno esclude da qualsiasi candidatura al Quirinale.

È anche vero però che, salvo qualche eccezione, quegli stessi leader hanno sovente alimentato con il sangue dei loro elettori il carissimo nemico escogitando a getto continuo bicamerali, tavoli, confronti e dialoghi per tenerlo in vita, quasi come le vittime sottomesse di certi vampiri.

Sul perché lo abbiano fatto, le ragioni sembrano tutte desolanti. Occultare il passato comunista travestendosi di presunta modernità.

Il complesso d’inferiorità rispetto al miliardario in bandana pieno di ville e di donne. E perfino non dispiacere al padrone dell’etere per restare nel giro delle comparsate tv.

A cose peggiori preferiamo non pensare.

Poi è arrivato Renzi che ci ha messo del suo.

L’altro giorno, mentre i due compari rinsaldavano l’intesa, un imprenditore uscito dal nulla testimoniava, parola d’onore, che ad Arcore nel 2010 l’allora sindaco di Firenze e l’allora padrone d’Italia parlarono solo di calcio e di tasse comunali. Può darsi.

Resta la sensazione che nell’alternarsi delle stagioni politiche si vada avanti per fecondazione eterologa e che il donatore sia sempre lo stesso.

Fottendosene allegramente della volontà degli elettori, che infatti nella nuova costituzione Boschi-Verdini contano quanto il due di picche.

Da Il Fatto Quotidiano del 10/08/2014.
camillobenso
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

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Le ragioni per battere i contraenti del patto del Nazareno - 2



UNITÀ, FIAT E SENATO: TRE CHIUSURE E UN PREMIER
(Furio Colombo).
10/08/2014 di triskel182


Renzi pensa molto di sé ma neppure lui avrebbe creduto a un simile colpo: liberare l’Italia negli stessi giorni, del Senato, dell’Unità e della Fiat. Non era facile perché non c’è apparente legame fra i tre grandi scomparsi, una istituzione, un giornale-memoria e una azienda che, da sola, rappresentava e garantiva l’Italia come Paese industriale. Non ditemi che mettere insieme le tre chiusure (o partenze PER SEMPRE) è solo una trovata polemica. Renzi è bravo, come dicono tutti (chiamandolo continuamente Matteo perché è così giovane, e dandogli ideali pacche sulle spalle) e se si chiude il Senato è solo per una sua decisione (il perché, dovremo estrarlo dalle macerie); se chiude l’Unità, ciò che resta di un pezzo glorioso del suo partito, è perché tutto quel passato di altri gli dà noia; se se ne va la Fiat, un esodo unico in Europa e mai accaduto in un grande Paese, è perché il suo disinteresse per ciò che non controlla – o lui o la Boschi – lo innervosisce e, francamente, non gli interessa.

NELLA LORO diversa pesantezza e dimensione, tutti e tre gli EVENTI hanno un loro aspetto non chiaro (e anzi, misterioso) e stupisce che così tanta parte dei media italiani si prestino a celebrare due degli eventi e a ignorare il terzo. Nonostante la memoria corta di un mondo su cui piovono twitter e hashtag come la cenere dopo Hiroshima, credo che si ricorderà la fine del Senato. Perché non se ne conosce la ragione; perché c’erano cose ben più urgenti da fare; perché ha sradicato in modo rozzo e violento i molti legami, ascendenze e conseguenze nella Costituzione; perché, come ha detto bene, chiaro e al momento giusto, il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani, questa legge porta due firme: quella di Matteo Renzi e quella di Silvio Berlusconi. Lo testimonia un’immagine destinata a restare come quelle dei Marines di Iwo Jima: Maria Rosaria Rossi, di casa Berlusconi, abbraccia Maria Elena Boschi, di casa Renzi, con il furore femminile di poche grandi OCCASIONI della vita. La commenta bene, in un desolato e bellissimo testo, su Il Corriere della Sera (7 agosto) Corrado Stajano: “Perché, ci si chiede, discutere della legge fondamentale della Repubblica in modo così affannoso e dilettantesco, con il ritmo di una tappa a cronometro su pista, tra minacce e blandizie?”. Nell’entusiasmo del momento si erano persino dimenticati che Giorgio Napolitano, a un certo momento, avrebbe dovuto diventare senatore a vita. E la Finocchiaro è dovuta correre indietro a inserire un’eccezione per ex presidenti della Repubblica, che restano d’ora in poi i soli senatori a vita. Ma dove? Nel festoso suk di portatori di interessi nominati dalle Regioni? Intanto Renzi ha chiuso l’Unità. Ma quando mai? , ti direbbero al Nazareno, se ti accogliessero e non temessero che qualcuno gli guardi le CARTE sul tavolo. L’Unità, ti direbbero, ha finito la corsa, punto e basta. Svelto com’è, Renzi non ha neanche perduto tempo a verificare se e come l’organo del Partito Democratico svolge il suo ruolo. Sì, qualche volta avrà notato con la coda dell’occhio, che non era tutto scritto da lui, che non c’entrava, neppure dopo anni di Ds e poi di Pd remissivo e sempre pronto a qualche pacificazione, con la nuova vita insieme, lui e Berlusconi, Berlusconi e lui. NON TUTTI cambiano radicalmente in una o due assemblee, come i membri di direzione del suo partito. Dopo tutto quel giornale ha mai aperto con grande FOTO del sorriso fisso sulla non realtà della Boschi o della incompetente e dannosa gentilezza della Madia? Diciamo la verità: il giornale stava nei ranghi ma non lo aveva ancora portato in trionfo. E poi, a certe scadenze, veniva fuori con certi ricordi e immagini e voci di cui non senti il bisogno, mentre condividi questa nuova Italia rinnovata e pacificata con Berlusconi. Intanto se i competenti del mondo fanno notare le tue disattenzioni economiche e il rischio grave dell’Italia, sei già circondato di “grandi giornali” italiani detti indipendenti che si occupano di non dirlo. Infine deve avere notato che nessuno, anche tra i più miti redattori dell’Unità, era mai stato boy scout. Renzi ha imparato solo la prima parte del celebre motto: “Tutti per uno”. È svelto, e passa subito alla conclusione: CHIUDERE, e farla finita, come gli dice Verdini da un pezzo, con la paccottiglia comunista. LA FIAT, che era l’immagine dell’Italia industriale nel mondo e il punto di riferimento per l’industria italiana (se lo fa la Fiat, come fa la Fiat…) si è sfilata con agilità dalle tasse (paga a Londra), dai legami con l’Italia (ha sede amministrativa e legale in Olanda) e dalla produzione (che ha luogo alla periferia di Detroit). Di fronte a un evento di tale enormità i politici non c’erano, non al Parlamento di una o due CAMERE, non al governo. Renzi lavorava a cambiare verso, a cambiare l’Italia, a forgiare le riforme che tracciano qualche solco ma non si sa per dove. Anche perché gli hanno portato A PALAZZO Chigi tre immensi gipponi, che sarebbero destinati alla produzione italiana (famosa nel mondo per la Cinquecento, ricordate?). Ma la produzione italiana non esiste. Piani, progetti e investimenti sono stati tenuti fermi. E gli operai della Fiat, noti nel mondo per il loro lavoro, ora sopravvivono in buon numero con la cassa integrazione di questa Repubblica, mentre la Casa Tudor-Marchionne paga al governo inglese. Renzi? Per lui va bene. Il Paese gli sembra più fresco, più giovane. Senza Fiat, senza Unità, senza Senato, lui ci ha riportati come bambini al mattino di una giornata che ci promette bellissima. Se righiamo dritto, senza ostruzionismi e senza menarla sulla Costituzione.

Da Il FATTO Quotidiano del 10/08/2014.
peanuts
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Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da peanuts »

Quando ci sarà correrò a votare contro la riforma, senz'altro
E non sarei così pessimista. Chi si oppone alla riforma farà di tutto per andarci ma quelli che la accettano non si scomoderanno troppo per quel referendum, forse. La maggioranza di costoro sono della scuola renzi-berlusconi, quel giorno andranno dal parrucchiere come la la boschi o a farsi lampade
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
paolo11
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Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Senato, Bonsanti: “Pronti a referendum".

Messaggio da paolo11 »

Sicuramente se si andasse a votare credo che Renzi non vinca.Mare nostrun ha provocato da parte di molti anche cattolici praticanti una stanchezza, e un rifiuto di tutti questi sbarchi di immigrati.Malattie scomparse da decenni in Italia ritornano.
Scabbia,un caso in Veneto di Lebbra.Poi L'ebola che ha una incubazione di 60 giorni.Poi ordine pubblico eccc....
Ciao
Paolo11
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