Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao Maucat.IL tuo post l'ho notato ora.Forse stavamo scrivendo nello stesso momento.
Sono daccordo con la tua analisi.Fatta pure da esperti americani in cui dicevano che gli Usa hanno copiato dall'impero Romano le strategie ecc........
Polizia Usa uccide ragazzo nero. Obama, "nessuna scusa"
il fattaccio mi pare sia successo in Pensilvenia.Due terzi della popolazione e di colore : ma chi comanda sono i bianchi, se non hanno risolto loro il problema del razzismo come lo possiamo risolvere noi che abbiamo cominciato da pochi anni avere gente di colore?Va bene che gli stati del Sud avevano gli schiavi in casa.Abbiamo un' america con un mare di contraddizioni.
Ciao
Paolo
Sono daccordo con la tua analisi.Fatta pure da esperti americani in cui dicevano che gli Usa hanno copiato dall'impero Romano le strategie ecc........
Polizia Usa uccide ragazzo nero. Obama, "nessuna scusa"
il fattaccio mi pare sia successo in Pensilvenia.Due terzi della popolazione e di colore : ma chi comanda sono i bianchi, se non hanno risolto loro il problema del razzismo come lo possiamo risolvere noi che abbiamo cominciato da pochi anni avere gente di colore?Va bene che gli stati del Sud avevano gli schiavi in casa.Abbiamo un' america con un mare di contraddizioni.
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Paolo
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
"Alessandro Di Battista è stato coperto di insulti per il suo post a proposito dell’Isis: l’accusa corrente è quella di “sdoganare terrorismo ed Isis” aprendo la strada ad un riconoscimento del “Califfato”.
Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto. A proposito del terrorismo, Di Battista dice chiaramente che non lo “giustifica“ e manifesta apertamente la propria preferenza per le forme di lotta non violente. Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage. Quel “capire” non sta per “approvare”(e lui dice chiaramente di non condividere questa scelta), ma è un modo per dire che certe reazioni sono il risultato di una logica di guerra come quella condotta dagli Usa. Si può discutere questo punto di vista, ma, nel suo lungo (forse troppo lungo) pezzo, questo è un aspetto marginale, un inciso, mentre il sugo politico è altro ed è così sintetizzabile :
a - occorre riconsiderare le ragioni della tempesta che investe il Medio Oriente a cominciare dal modo in cui venne spartito l’Impero Ottomano
b - la strategia antiterrorista americana è fallita
c - bisogna arrivare ad una conferenza di pace che metta al tavolo delle trattative Usa, Urss, Alba, Lega Islamica ed i principali paesi dell’area.
d - occorre aprire un confronto con “i terroristi” (l’Isis) capendone la logica politica ed aprendo un confronto con essi.
Sul primo punto bisogna riconoscere che storicamente c’è molto di vero nelle sue affermazioni: in effetti l’Iraq fu una invenzione di Churchill. il disegno dei nuovi stati venne fatto usando matita e squadra (noi diremmo “squadra e compasso”) modellandoli sulla base dell’esperienza dello stato-nazione europeo ecc. E questo ha prodotto buona parte degli esiti che abbiamo davanti, anche se questa è una spiegazione parziale e poi c’è anche molto altro, compresi gli errori delle leadership dei paesi arabi.
Sul secondo punto è difficile non riconoscere che abbia pienamente ragione: dopo 11 anni di guerra con cataste di morti e un diluvio di dollari spesi, gli americani si trovano con un paese in preda al caos, con un regime fantoccio che, per di più, sembra sull’orlo del colpo di stato e con un esercito che si è squagliato come un ghiacciolo, lasciando le proprie armi ai “terroristi”. Ma, soprattutto, dopo 13 anni di “crociata” contro Al Qaeda, dopo l’uccisione di Bin Laden e di molti altri leader dell’organizzazione, si ritrovano con una Al Qaeda più forte di prima che è sul punto di ingoiarsi l’intero Iraq. Bel risultato! E su questo, nessuno dei suoi critici fiata, fosse anche per contestare questa affermazione.
Sul terzo punto è ovvio che una conferenza di pace che risistemi tutta l’area è un punto di passaggio obbligato, perché le varie crisi dell’area (dal conflitto israelo-palestinese al problema curdo, dalla guerra civile siriana alla dittatura militare in Egitto, dal conflitto fra sunniti e sciiti alla situazione iraquena ed alla rivalità fra sauditi ed iraniani ecc.) sono tutte maledettamente collegate fra loro, per cui la soluzione di ogni conflitto presuppone quella dell’altro. Dunque una sistemazione complessiva dell’area è la strada maestra per una pacificazione non precaria di ciascun punto di crisi. Il che, però, non vuol dire che questo sia un risultato facile da perseguire: occorre precisare molto bene quali debbano essere i soggetti da invitare al tavolo delle trattative, come vincere le eventuali resistenze di alcuni di essi, quale debba essere lo spazio delle grandi potenze esterne all’area (come Usa e Russia) e molte altre cose. Ma mi pare che sia una proposta che meriti attenzione ed alla quale l’Italia potrebbe dare un suo contributo.
Perplessità mi suscita l’ultimo punto, il cosiddetto dialogo con i “terroristi”. Non perché io escluda in via di principio dei negoziati politici con “i terroristi”: al contrario, credendo nel realismo politico, sono convinto che in molte situazioni la strada per uscire dal conflitto sia proprio questa. Ed a riprova di questa mia antica convinzione, ripropongo, ai piedi di questo pezzo, la riduzione di un articolo che mi venne richiesto dalla rivista del Sisde “Gnosis” nel 2006 (n° 2), chi poi ne abbia la curiosità, potrà leggere il pezzo per intero sul mio blog.
E spero che la sede in cui il pezzo ebbe accoglienza valga a tacitare il cretino di turno che pensasse ad uno “sdoganamento” del terrorismo. Dunque, non è questo il motivo delle mie perplessità, ma due questioni fra loro intrecciate e di squisito carattere politico.
In primo luogo, non sono affatto convinto che l’Isis sia minimamente interessato ad accettare una qualsiasi forma di dialogo. L’Isis, ed occorrerà approfondire seriamente la questione, ha come suo obiettivo la costituzione della “grande potenza” di ispirazione islamica ed, a questo scopo, punta alla leadership dell’intero mondo islamico sunnita o, quantomeno, della più vasta area possibile nel mondo arabo. Sedersi ad un qualsivoglia tavolo di confronto (qualunque esso sia) non fa parte della sua strategia politica, almeno per ora, ma, al contrario è funzionale ad essa il conflitto più radicale con l’Occidente e chiunque sia assimilabile ad esso (come i cristiani caldei). E qui si inserisce il secondo ostacolo ad un dialogo nelle condizioni presenti: i massacri di curdi, sciiti e cristiani. I numeri non sono –ancora- quelli di un genocidio, ma i massacri ci sono e le “dichiarazioni di intenti” sono tutt’altro che rassicuranti. Con un soggetto genocidiario non ci si può sedere a discutere in ogni caso, perché il confronto possa avviarsi, prima di tutto, devono cessare i massacri. E questo comporta anche una decisione sul da farsi in presenza di stragi che continuano: un intervento militare americano (dopo quello che è accaduto) servirebbe solo a peggiorare le cose. Un intervento Onu? Ci si può pensare, a condizione che non diventi un intervento americano mascherato. Un intervento iraniano? Possibile ma bisognerebbe vedere le reazioni saudite e turche. Armare i curdi: certo una soluzione che comporta dei rischi, come quelli di rappresaglie dei curdi sui civili sunniti, ma è anche vero che non possiamo assistere inerti ad un massacro reale ed in atto, per evitarne uno possibile futuro. Di Battista sottolinea come l’Iraq sia uno stato inventato che mette insieme tre diverse popolazioni ed auspica che ciascuna, sunniti, curdi e sciiti, si dia un proprio stato. Ma perché questo sia possibile occorre che i curdi ci arrivino vivi e le loro terre non siano occupate.
Insomma se ne può discutere, ma entrando nel merito. Qui invece nessuno delle altre forze politiche si è sentito in obbligo di entrare nel merito delle questioni, ritenendo del tutto sufficiente il solito linciaggio del grillino per una frase o una parola. Il che fa capire come la politica estera sia una cosa troppo seria per farla trattare a questa classe politica." Aldo Giannuli
Scarica e leggi il saggio di Aldo Giannuli sul terrorismo e l'ideologia antiterrorista
http://www.beppegrillo.it/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... tista-m5s/
Ciao
Paolo11
Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto. A proposito del terrorismo, Di Battista dice chiaramente che non lo “giustifica“ e manifesta apertamente la propria preferenza per le forme di lotta non violente. Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage. Quel “capire” non sta per “approvare”(e lui dice chiaramente di non condividere questa scelta), ma è un modo per dire che certe reazioni sono il risultato di una logica di guerra come quella condotta dagli Usa. Si può discutere questo punto di vista, ma, nel suo lungo (forse troppo lungo) pezzo, questo è un aspetto marginale, un inciso, mentre il sugo politico è altro ed è così sintetizzabile :
a - occorre riconsiderare le ragioni della tempesta che investe il Medio Oriente a cominciare dal modo in cui venne spartito l’Impero Ottomano
b - la strategia antiterrorista americana è fallita
c - bisogna arrivare ad una conferenza di pace che metta al tavolo delle trattative Usa, Urss, Alba, Lega Islamica ed i principali paesi dell’area.
d - occorre aprire un confronto con “i terroristi” (l’Isis) capendone la logica politica ed aprendo un confronto con essi.
Sul primo punto bisogna riconoscere che storicamente c’è molto di vero nelle sue affermazioni: in effetti l’Iraq fu una invenzione di Churchill. il disegno dei nuovi stati venne fatto usando matita e squadra (noi diremmo “squadra e compasso”) modellandoli sulla base dell’esperienza dello stato-nazione europeo ecc. E questo ha prodotto buona parte degli esiti che abbiamo davanti, anche se questa è una spiegazione parziale e poi c’è anche molto altro, compresi gli errori delle leadership dei paesi arabi.
Sul secondo punto è difficile non riconoscere che abbia pienamente ragione: dopo 11 anni di guerra con cataste di morti e un diluvio di dollari spesi, gli americani si trovano con un paese in preda al caos, con un regime fantoccio che, per di più, sembra sull’orlo del colpo di stato e con un esercito che si è squagliato come un ghiacciolo, lasciando le proprie armi ai “terroristi”. Ma, soprattutto, dopo 13 anni di “crociata” contro Al Qaeda, dopo l’uccisione di Bin Laden e di molti altri leader dell’organizzazione, si ritrovano con una Al Qaeda più forte di prima che è sul punto di ingoiarsi l’intero Iraq. Bel risultato! E su questo, nessuno dei suoi critici fiata, fosse anche per contestare questa affermazione.
Sul terzo punto è ovvio che una conferenza di pace che risistemi tutta l’area è un punto di passaggio obbligato, perché le varie crisi dell’area (dal conflitto israelo-palestinese al problema curdo, dalla guerra civile siriana alla dittatura militare in Egitto, dal conflitto fra sunniti e sciiti alla situazione iraquena ed alla rivalità fra sauditi ed iraniani ecc.) sono tutte maledettamente collegate fra loro, per cui la soluzione di ogni conflitto presuppone quella dell’altro. Dunque una sistemazione complessiva dell’area è la strada maestra per una pacificazione non precaria di ciascun punto di crisi. Il che, però, non vuol dire che questo sia un risultato facile da perseguire: occorre precisare molto bene quali debbano essere i soggetti da invitare al tavolo delle trattative, come vincere le eventuali resistenze di alcuni di essi, quale debba essere lo spazio delle grandi potenze esterne all’area (come Usa e Russia) e molte altre cose. Ma mi pare che sia una proposta che meriti attenzione ed alla quale l’Italia potrebbe dare un suo contributo.
Perplessità mi suscita l’ultimo punto, il cosiddetto dialogo con i “terroristi”. Non perché io escluda in via di principio dei negoziati politici con “i terroristi”: al contrario, credendo nel realismo politico, sono convinto che in molte situazioni la strada per uscire dal conflitto sia proprio questa. Ed a riprova di questa mia antica convinzione, ripropongo, ai piedi di questo pezzo, la riduzione di un articolo che mi venne richiesto dalla rivista del Sisde “Gnosis” nel 2006 (n° 2), chi poi ne abbia la curiosità, potrà leggere il pezzo per intero sul mio blog.
E spero che la sede in cui il pezzo ebbe accoglienza valga a tacitare il cretino di turno che pensasse ad uno “sdoganamento” del terrorismo. Dunque, non è questo il motivo delle mie perplessità, ma due questioni fra loro intrecciate e di squisito carattere politico.
In primo luogo, non sono affatto convinto che l’Isis sia minimamente interessato ad accettare una qualsiasi forma di dialogo. L’Isis, ed occorrerà approfondire seriamente la questione, ha come suo obiettivo la costituzione della “grande potenza” di ispirazione islamica ed, a questo scopo, punta alla leadership dell’intero mondo islamico sunnita o, quantomeno, della più vasta area possibile nel mondo arabo. Sedersi ad un qualsivoglia tavolo di confronto (qualunque esso sia) non fa parte della sua strategia politica, almeno per ora, ma, al contrario è funzionale ad essa il conflitto più radicale con l’Occidente e chiunque sia assimilabile ad esso (come i cristiani caldei). E qui si inserisce il secondo ostacolo ad un dialogo nelle condizioni presenti: i massacri di curdi, sciiti e cristiani. I numeri non sono –ancora- quelli di un genocidio, ma i massacri ci sono e le “dichiarazioni di intenti” sono tutt’altro che rassicuranti. Con un soggetto genocidiario non ci si può sedere a discutere in ogni caso, perché il confronto possa avviarsi, prima di tutto, devono cessare i massacri. E questo comporta anche una decisione sul da farsi in presenza di stragi che continuano: un intervento militare americano (dopo quello che è accaduto) servirebbe solo a peggiorare le cose. Un intervento Onu? Ci si può pensare, a condizione che non diventi un intervento americano mascherato. Un intervento iraniano? Possibile ma bisognerebbe vedere le reazioni saudite e turche. Armare i curdi: certo una soluzione che comporta dei rischi, come quelli di rappresaglie dei curdi sui civili sunniti, ma è anche vero che non possiamo assistere inerti ad un massacro reale ed in atto, per evitarne uno possibile futuro. Di Battista sottolinea come l’Iraq sia uno stato inventato che mette insieme tre diverse popolazioni ed auspica che ciascuna, sunniti, curdi e sciiti, si dia un proprio stato. Ma perché questo sia possibile occorre che i curdi ci arrivino vivi e le loro terre non siano occupate.
Insomma se ne può discutere, ma entrando nel merito. Qui invece nessuno delle altre forze politiche si è sentito in obbligo di entrare nel merito delle questioni, ritenendo del tutto sufficiente il solito linciaggio del grillino per una frase o una parola. Il che fa capire come la politica estera sia una cosa troppo seria per farla trattare a questa classe politica." Aldo Giannuli
Scarica e leggi il saggio di Aldo Giannuli sul terrorismo e l'ideologia antiterrorista
http://www.beppegrillo.it/
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... tista-m5s/
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
"Alessandro Di Battista è stato coperto di insulti per il suo post a proposito dell’Isis: l’accusa corrente è quella di “sdoganare terrorismo ed Isis” aprendo la strada ad un riconoscimento del “Califfato”.
Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto. A proposito del terrorismo, Di Battista dice chiaramente che non lo “giustifica“ e manifesta apertamente la propria preferenza per le forme di lotta non violente. Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage. Quel “capire” non sta per “approvare”(e lui dice chiaramente di non condividere questa scelta), ma è un modo per dire che certe reazioni sono il risultato di una logica di guerra come quella condotta dagli Usa.
Aldo Giannuli
Non conosco Aldo Giannuli, e quindi mi sono rivolto alla rete. Wikipedia fornisce questo profilo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Giannuli
Mi sembra di capire che Aldo Giannuli non si sia reso conto del livello del crimine commesso.
Non c’entrano assolutamente niente le reazioni alla guerra condotta dagli Stati Uniti.
“Convertiti all’Islam oppure ti taglio la testa”..non fa parte del terrorismo ma è sempre la solita schifosa imposizione religiosa che l’uomo fa sull’uomo. Non importa quale sia la religione che lo impone. Fa solo parte di quella componente di follia umana che ci trasciniamo da millenni e che non sappiamo superare.
Siamo nel 2014 e affermazioni “religiose” di questo livello sono anacroniste.
Per fortuna che il 2001 per qualcuno era l’anno dell’Odissea nello spazio. Invece siamo ancora qui con forme di religioni tribali dei millenni passati.
Non regge neppure:
Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage.
Il terrorismo generico che comporta la strage di innocenti, è pura follia.
Lo abbiamo visto anche noi nella stagione del terrorismo italiano. Sono state prese di mira persone che niente avevano a che fare con i manovratori del potere dietro le quinte o palesi.
Uno per tutti. Hanno scelto di rapire Aldo Moro tentando di estorcergli chissà quali segreti, mentre le persone che sapevano molto non sono state toccate, come Andreotti, oppure Cossiga che curava la Gladio.
Ha poco senso che uno che visto ha sterminare la propria famiglia dai droni poi reagisca in modo indiscriminato facendosi saltare in una metropolitana.
Per assurdo, in quel momento potrebbero essere presenti persone completamente innocenti tutte contemporaneamente contrarie all’opera di sterminio con i droni.
Mi ha raccontato un’amica di Perugia, che durante il periodo della Resistenza, da quelle parti operava un gruppo guidato da due fratelli ferraresi che si sono macchiati di crimini di ogni tipo.
Alla macchia nella zona di Ferrara si sono spostati in Umbria dopo che a Ferrara sono stati torturati e massacrati i loro familiari dai fascisti perché volevano sapere dove stavano nascosti i loro congiunti alla macchia.
Un dolore di quel genere provoca sconvolgimenti atroci, ma l’azione dei due fratelli in Umbria non è stata generica nei confronti di chiunque passava per la strada. Ma era mirata solo agli appartenenti del Pnf.
Non si può giustificare che di fronte ad una strage di droni mi faccio saltare genericamente nella metropolitana.
Seppellire vivi donne è bambini è un crimine di stampo nazista. Come lo era l’uccisione di massa dei desaparecidos argentini portati in aereo in alto mare e poi buttati giù. C’è solo la soddisfazione bestiale da parte di chi gode vedere il terrore negli occhi dei suoi simili perché ha compreso cosa gli sta per succedere.
Alcuni scienziati tedeschi mettevano gli ebrei contro un muro, poi lasciavano cadere una palla di ferro legata ad una fune che andava a colpire in fronte gli ebrei. Questa specie di scienziati del caXXo, volevano misurare a quale tipo di urto resisteva il cranio umano.
La follia umana non ha limiti. Ammesso che avesse avuto un senso una misurazione del genere, avrebbero potuto impiegare cadaveri. Non esseri viventi solo per vedere il terrore nei loro occhi man mano la palla di ferro si avvicinava.
Avendo letto due volte il pezzo di Di Battista mi sono reso conto che ci sono molte forzature in queste reazioni basate spesso su estrapolazioni di frasi dal loro contesto. A proposito del terrorismo, Di Battista dice chiaramente che non lo “giustifica“ e manifesta apertamente la propria preferenza per le forme di lotta non violente. Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage. Quel “capire” non sta per “approvare”(e lui dice chiaramente di non condividere questa scelta), ma è un modo per dire che certe reazioni sono il risultato di una logica di guerra come quella condotta dagli Usa.
Aldo Giannuli
Non conosco Aldo Giannuli, e quindi mi sono rivolto alla rete. Wikipedia fornisce questo profilo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Giannuli
Mi sembra di capire che Aldo Giannuli non si sia reso conto del livello del crimine commesso.
Non c’entrano assolutamente niente le reazioni alla guerra condotta dagli Stati Uniti.
“Convertiti all’Islam oppure ti taglio la testa”..non fa parte del terrorismo ma è sempre la solita schifosa imposizione religiosa che l’uomo fa sull’uomo. Non importa quale sia la religione che lo impone. Fa solo parte di quella componente di follia umana che ci trasciniamo da millenni e che non sappiamo superare.
Siamo nel 2014 e affermazioni “religiose” di questo livello sono anacroniste.
Per fortuna che il 2001 per qualcuno era l’anno dell’Odissea nello spazio. Invece siamo ancora qui con forme di religioni tribali dei millenni passati.
Non regge neppure:
Si limita a dire che si può “capire” chi, avendo visto il suo villaggio e la sua famiglia sterminate dai droni americani, poi reagisce facendosi saltare in una metropolitana e facendo così una strage.
Il terrorismo generico che comporta la strage di innocenti, è pura follia.
Lo abbiamo visto anche noi nella stagione del terrorismo italiano. Sono state prese di mira persone che niente avevano a che fare con i manovratori del potere dietro le quinte o palesi.
Uno per tutti. Hanno scelto di rapire Aldo Moro tentando di estorcergli chissà quali segreti, mentre le persone che sapevano molto non sono state toccate, come Andreotti, oppure Cossiga che curava la Gladio.
Ha poco senso che uno che visto ha sterminare la propria famiglia dai droni poi reagisca in modo indiscriminato facendosi saltare in una metropolitana.
Per assurdo, in quel momento potrebbero essere presenti persone completamente innocenti tutte contemporaneamente contrarie all’opera di sterminio con i droni.
Mi ha raccontato un’amica di Perugia, che durante il periodo della Resistenza, da quelle parti operava un gruppo guidato da due fratelli ferraresi che si sono macchiati di crimini di ogni tipo.
Alla macchia nella zona di Ferrara si sono spostati in Umbria dopo che a Ferrara sono stati torturati e massacrati i loro familiari dai fascisti perché volevano sapere dove stavano nascosti i loro congiunti alla macchia.
Un dolore di quel genere provoca sconvolgimenti atroci, ma l’azione dei due fratelli in Umbria non è stata generica nei confronti di chiunque passava per la strada. Ma era mirata solo agli appartenenti del Pnf.
Non si può giustificare che di fronte ad una strage di droni mi faccio saltare genericamente nella metropolitana.
Seppellire vivi donne è bambini è un crimine di stampo nazista. Come lo era l’uccisione di massa dei desaparecidos argentini portati in aereo in alto mare e poi buttati giù. C’è solo la soddisfazione bestiale da parte di chi gode vedere il terrore negli occhi dei suoi simili perché ha compreso cosa gli sta per succedere.
Alcuni scienziati tedeschi mettevano gli ebrei contro un muro, poi lasciavano cadere una palla di ferro legata ad una fune che andava a colpire in fronte gli ebrei. Questa specie di scienziati del caXXo, volevano misurare a quale tipo di urto resisteva il cranio umano.
La follia umana non ha limiti. Ammesso che avesse avuto un senso una misurazione del genere, avrebbero potuto impiegare cadaveri. Non esseri viventi solo per vedere il terrore nei loro occhi man mano la palla di ferro si avvicinava.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Le tue osservazioni,Zione, possono essere accettate e in gran parte le condivido ma resta sempre un problema irrisolto e cioè quello che i mali si risolvono andando alla loro radice.
Questa dovrebbe( e lo era un tempo) essere la ragione della sinistra.
Portare aiuti ai più poveri non con i sacchi alimentari ma con le attrezzature affinché possano essere indipendenti.
Purtroppo non lo facciamo più xché potrebbero nel tempo essere ns, concorrenti.
La vera politica si fa con le analisi approfondite dei fatti e non con l'impulso come si vede ora .
Ci sono dei mali da estirpare? Andiamo alla radice di questi e poi tutto e' possibile. Ma dopo questo però'.
Le ingiustizie del mondo si devono risolvere partendo dalle origini.
pancho
Caro pancho,
hai sollevato uno di quei temoni che ci impegnerà per i prossimi sei mesi,......se tutto va bene................
Questa dovrebbe( e lo era un tempo) essere la ragione della sinistra.
Portare aiuti ai più poveri non con i sacchi alimentari ma con le attrezzature affinché possano essere indipendenti.
Purtroppo non lo facciamo più xché potrebbero nel tempo essere ns, concorrenti.
La vera politica si fa con le analisi approfondite dei fatti e non con l'impulso come si vede ora .
Ci sono dei mali da estirpare? Andiamo alla radice di questi e poi tutto e' possibile. Ma dopo questo però'.
Le ingiustizie del mondo si devono risolvere partendo dalle origini.
pancho
Caro pancho,
hai sollevato uno di quei temoni che ci impegnerà per i prossimi sei mesi,......se tutto va bene................
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Il primo problema riguarda Francesco.
Quello che sto constatando in questo periodo, è che Francesco ha l’attenzione ed il consenso della maggioranza della sinistra popolare. Atea o credente.
Anche coloro che all’inizio sollevavano delle riserve nei suoi confronti.
Solo che questa volta si è messo in un gran pasticcio.
1) Da Papa non poteva tacere davanti alle inutili uccisioni. Non è stato zitto neppure nei confronti dei morti del mare che cercavano riparo In Italia.
2) Non poteva neppure tacere da Papa cristiano che assiste a stragi di mussulmani nei confronti di cristiani.
3) Ha quindi chiesto l’intervento Ban Ki moon. Ma credo che non sia stato fruttuoso, perché l’Onu è ridotta ad una vera ciofeca.
4) Si è rivolto quindi ad Obama. E qui ha ottenuto un intervento militare per fermare il massacro.
5) Ma un’operazione del genere non è un giro di valzer. Devi uccidere uomini che ne uccidono altri. E per un Papa diventa sconveniente. Soprattutto per questo Papa.
6) Le cronache recitano che Obama fosse restio ad intervenire, e che i militari lo aveva avvertito per tempo su quanto poteva succedere.
7) Obama alla fine cede ed interviene con i droni. Non vuole impiegare direttamente i militari.
8) Allora per il momento impiega i droni che fanni stragi a senso unico.
9) Di conseguenza partono subito le doglianze per lo squilibrio di forze.
10) Da parte dell’Isis partono accuse di vigliaccheria. Barak mandaci gli uomini così li umiliamo per la seconda volta. Come se la guerra si combattesse come un minuetto. Mi ricorda tanto Totò nei due Colonnelli, che rivolto alla truppa diceva: “ Se non volete fare la guerra,…..ditemelo. Io scrivo a Mussolini e ce ne andiamo tutti a casa.”
11) Così ci ritroviamo di colpo un Obama costretto alla guerra e un Papa guerriero contro la sua Volontà.
12) Poi spunta Pannella che si dice d’accordo con Di Battista. Anche lui avrebbe voluto trattare con le BR.
13) Questo però significa non aver capito una mazza di cosa vuole l’Isis e Al Baghdadi. L’autoproclamato capo religioso se ne fotte altamente di quello che pensano Pannella e Di Battista. Ha dichiarato di voler mettere il simbolo della mezzaluna sulla Casa Bianca. Figuriamoci se si ferma davanti a Pannella e Di Battista, che vogliono trattare. Qui siamo di fronte ad integralisti fanatici.
14) Mi capita di avere a che fare da 10 mesi con integralisti nostrani di stampo renziano, che non arretrano di un millimetro davanti all’evidenza.
Figuriamoci quando devi andare a trattare con integralisti religiosi fanatici islamici. Peggio che andar di notte.
15) Purtroppo mi tocca concludere con un vecchio detto milanese decisamente volgare, ma che come tutti i vecchi detti sono portatori di verità universali: “ Cun certa gent, l’é pusè facil metteghel in tel cu’ che nel co”
Dove “co” in milanese sta per testa. Se hai bisogno della traduzione fammelo sapere.
Quello che sto constatando in questo periodo, è che Francesco ha l’attenzione ed il consenso della maggioranza della sinistra popolare. Atea o credente.
Anche coloro che all’inizio sollevavano delle riserve nei suoi confronti.
Solo che questa volta si è messo in un gran pasticcio.
1) Da Papa non poteva tacere davanti alle inutili uccisioni. Non è stato zitto neppure nei confronti dei morti del mare che cercavano riparo In Italia.
2) Non poteva neppure tacere da Papa cristiano che assiste a stragi di mussulmani nei confronti di cristiani.
3) Ha quindi chiesto l’intervento Ban Ki moon. Ma credo che non sia stato fruttuoso, perché l’Onu è ridotta ad una vera ciofeca.
4) Si è rivolto quindi ad Obama. E qui ha ottenuto un intervento militare per fermare il massacro.
5) Ma un’operazione del genere non è un giro di valzer. Devi uccidere uomini che ne uccidono altri. E per un Papa diventa sconveniente. Soprattutto per questo Papa.
6) Le cronache recitano che Obama fosse restio ad intervenire, e che i militari lo aveva avvertito per tempo su quanto poteva succedere.
7) Obama alla fine cede ed interviene con i droni. Non vuole impiegare direttamente i militari.
8) Allora per il momento impiega i droni che fanni stragi a senso unico.
9) Di conseguenza partono subito le doglianze per lo squilibrio di forze.
10) Da parte dell’Isis partono accuse di vigliaccheria. Barak mandaci gli uomini così li umiliamo per la seconda volta. Come se la guerra si combattesse come un minuetto. Mi ricorda tanto Totò nei due Colonnelli, che rivolto alla truppa diceva: “ Se non volete fare la guerra,…..ditemelo. Io scrivo a Mussolini e ce ne andiamo tutti a casa.”
11) Così ci ritroviamo di colpo un Obama costretto alla guerra e un Papa guerriero contro la sua Volontà.
12) Poi spunta Pannella che si dice d’accordo con Di Battista. Anche lui avrebbe voluto trattare con le BR.
13) Questo però significa non aver capito una mazza di cosa vuole l’Isis e Al Baghdadi. L’autoproclamato capo religioso se ne fotte altamente di quello che pensano Pannella e Di Battista. Ha dichiarato di voler mettere il simbolo della mezzaluna sulla Casa Bianca. Figuriamoci se si ferma davanti a Pannella e Di Battista, che vogliono trattare. Qui siamo di fronte ad integralisti fanatici.
14) Mi capita di avere a che fare da 10 mesi con integralisti nostrani di stampo renziano, che non arretrano di un millimetro davanti all’evidenza.
Figuriamoci quando devi andare a trattare con integralisti religiosi fanatici islamici. Peggio che andar di notte.
15) Purtroppo mi tocca concludere con un vecchio detto milanese decisamente volgare, ma che come tutti i vecchi detti sono portatori di verità universali: “ Cun certa gent, l’é pusè facil metteghel in tel cu’ che nel co”
Dove “co” in milanese sta per testa. Se hai bisogno della traduzione fammelo sapere.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
NB. Il riferimento del punto 15, il vecchio proverbio milanese, è riferito, ovviamente, a tutti gli integralismi del pianeta. Con i craponi (testoni) non c'è niente da fare.
A conferma, stamani, nel TG7 delle 07,30, l'Isis ieri ha decapitato un giornalista USA come ritorsione ai bombardamenti. Funziona così.
A conferma, stamani, nel TG7 delle 07,30, l'Isis ieri ha decapitato un giornalista USA come ritorsione ai bombardamenti. Funziona così.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Zione, certamente l'integralismo religioso e' una malattia molto pericolosa la quale porta sempre a conflitti poiché "gioca" sulla mente sopratutto dei popoli incolti e sfruttati.
Detto quest però dobbiamo aver chiaro da dove provengono questi estremismi.
Dalla sottocultura di un popolo?, dalle dittature?, dall'isolamento di uno stato?, dagli embarghi?....
Se non riusciamo a risolvere da dove provengono questi estremismi religiosi o non non ne veniamo fuori. Ciò detto non penso che questo si possa risolvere con la bacchetta magica tutto d'un tratto. Ci vuole un cambiamento globale di tutte le società .
Certo, detto così sembrerebbe un'utopia ma non abbiamo alternative a questo. Non dico di rimanere inerti fino a questa risoluzione.
Facciamo tutto il possibile x fermare queste carneficine e come pure la fame nel mondo ma almeno cambiamo inversione di marcia.
Ma tutto questo e' possibile con queste società il cui principale pensiero e' quello dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo?
Questo è' il grande dilemma che ci troviamo di fronte. Dopotutto il popolo e' cosciente di questo o se ne fotte per paura di rimetterci qualche previlegio a favore degli ultimi?
Probabilmente no perché sarebbe ancor peggio di essere licenziati o messi sull'astrico.
Credo che non se ne venga fuori se non dopo aver toccato il fondo del fondo diventando noi un paese disagiato da quarto mondo.
Guarda bene che tutto questo interessa il vecchio continente ma ancor più gli States.
Se ora nascono questi estremismi non credi che con un po' di più uguaglianza del mondo si possano ridurre? Certo non scompariranno del tutto visto che pure da noi esistono ma li puoi controllare.
Quel che ha sollevato il Di Battista in modo provocatorio e' un problema che non possiamo lasciar correre come fanno oggi i benpensanti.
Se facciamo un po' di analisi approfondita sulle zone pericolose del mondo ci accorgiamo che son popoli diseredati e super sfruttati dalle grandi potenze. Dice niente questo?
Costoro se pur sfruttati e diseredati hanno una loro mente pensante(la parte che gestisce questo problema) e hanno capito dove stanno i problemi. Non sono esseri dell'età della pietra.
Certamente venirne fuori e' un problema e su questo, lasciamelo dire, sono più che pessimista.
Però noi se vogliamo essere coerenti con i ns. principi non possiamo lasciar perdere e far finta di niente.
Anche se conterà poco la ns. azione, abbiamo l'obbligo morale e politico di non arrenderci.
Quindi, per concludere, affrontiamo pure queste urgenze immediate del terrorismo che le ineguaglianze del mondo mandando ancora derrate alimentari e altro ma nello stesso tempo non dobbiamo lasciar perdere queli siano le cause di tutto questo per invertire la marcia.
L'una deve andar di pari passo assieme all'altra.
Via gli embarghi e cominciare la collaborazione con tutti questi popoli levandoci dalla testa che il ns. sistema "democratico" sia l'unico sistema per gestire un popolo.
Dare la possibilità a tutti i popoli di emanciparci e poi saranno costoro a decidere quale possa essere il sistema di autogestione.
Ma tutto questo può essere fatto e c'è lo lascerebbero fare coloro che ora gestiscono il mondo?
Alcuni ci hanno provato ma il tutto è' fallito non perché non funzionasse ma perché hanno fatto di tutto perché non funzionasse. Embarghi, isolamenti e così via dicendo finché son riusciti non a collaborare per cercare nuove vie di gestione ma a far di tutto perché fallisse coinvolgendo lo stesso popolo a rivoltarsi contro.
Quindi, caro amico Tom, speriamo solo che qualche extraterrestre amico ci venga in soccorso poiché siamo in una strada senza uscita.
Un salutone da Juan
Detto quest però dobbiamo aver chiaro da dove provengono questi estremismi.
Dalla sottocultura di un popolo?, dalle dittature?, dall'isolamento di uno stato?, dagli embarghi?....
Se non riusciamo a risolvere da dove provengono questi estremismi religiosi o non non ne veniamo fuori. Ciò detto non penso che questo si possa risolvere con la bacchetta magica tutto d'un tratto. Ci vuole un cambiamento globale di tutte le società .
Certo, detto così sembrerebbe un'utopia ma non abbiamo alternative a questo. Non dico di rimanere inerti fino a questa risoluzione.
Facciamo tutto il possibile x fermare queste carneficine e come pure la fame nel mondo ma almeno cambiamo inversione di marcia.
Ma tutto questo e' possibile con queste società il cui principale pensiero e' quello dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo?
Questo è' il grande dilemma che ci troviamo di fronte. Dopotutto il popolo e' cosciente di questo o se ne fotte per paura di rimetterci qualche previlegio a favore degli ultimi?
Probabilmente no perché sarebbe ancor peggio di essere licenziati o messi sull'astrico.
Credo che non se ne venga fuori se non dopo aver toccato il fondo del fondo diventando noi un paese disagiato da quarto mondo.
Guarda bene che tutto questo interessa il vecchio continente ma ancor più gli States.
Se ora nascono questi estremismi non credi che con un po' di più uguaglianza del mondo si possano ridurre? Certo non scompariranno del tutto visto che pure da noi esistono ma li puoi controllare.
Quel che ha sollevato il Di Battista in modo provocatorio e' un problema che non possiamo lasciar correre come fanno oggi i benpensanti.
Se facciamo un po' di analisi approfondita sulle zone pericolose del mondo ci accorgiamo che son popoli diseredati e super sfruttati dalle grandi potenze. Dice niente questo?
Costoro se pur sfruttati e diseredati hanno una loro mente pensante(la parte che gestisce questo problema) e hanno capito dove stanno i problemi. Non sono esseri dell'età della pietra.
Certamente venirne fuori e' un problema e su questo, lasciamelo dire, sono più che pessimista.
Però noi se vogliamo essere coerenti con i ns. principi non possiamo lasciar perdere e far finta di niente.
Anche se conterà poco la ns. azione, abbiamo l'obbligo morale e politico di non arrenderci.
Quindi, per concludere, affrontiamo pure queste urgenze immediate del terrorismo che le ineguaglianze del mondo mandando ancora derrate alimentari e altro ma nello stesso tempo non dobbiamo lasciar perdere queli siano le cause di tutto questo per invertire la marcia.
L'una deve andar di pari passo assieme all'altra.
Via gli embarghi e cominciare la collaborazione con tutti questi popoli levandoci dalla testa che il ns. sistema "democratico" sia l'unico sistema per gestire un popolo.
Dare la possibilità a tutti i popoli di emanciparci e poi saranno costoro a decidere quale possa essere il sistema di autogestione.
Ma tutto questo può essere fatto e c'è lo lascerebbero fare coloro che ora gestiscono il mondo?
Alcuni ci hanno provato ma il tutto è' fallito non perché non funzionasse ma perché hanno fatto di tutto perché non funzionasse. Embarghi, isolamenti e così via dicendo finché son riusciti non a collaborare per cercare nuove vie di gestione ma a far di tutto perché fallisse coinvolgendo lo stesso popolo a rivoltarsi contro.
Quindi, caro amico Tom, speriamo solo che qualche extraterrestre amico ci venga in soccorso poiché siamo in una strada senza uscita.
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Dalla sottocultura di un popolo?, dalle dittature?, dall'isolamento di uno stato?, dagli embarghi?....
pancho
C'è un fatto che è diventato di moda in questi due mesi e che non riesco a digerire.
La violenza di gruppo contro le minorenni e poi impiccarle perché non parlino.
Avviene in India e in Pakistan.
E' certamente sottocultura,...non dittatura, non isolamento di uno Stato e non c'è nessun embargo.
pancho
C'è un fatto che è diventato di moda in questi due mesi e che non riesco a digerire.
La violenza di gruppo contro le minorenni e poi impiccarle perché non parlino.
Avviene in India e in Pakistan.
E' certamente sottocultura,...non dittatura, non isolamento di uno Stato e non c'è nessun embargo.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Ciao camillobenso.India.Queste cose succedono per un semplice motivo.C'è una parte di territorio avanzato colturalmente ed economicamente.Una parte di territorio lasciato indietro di decenni.
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
son d'accordo con te che tutto questo dipenda dalla sottocultura di un popolo.camillobenso ha scritto:Dalla sottocultura di un popolo?, dalle dittature?, dall'isolamento di uno stato?, dagli embarghi?....
pancho
C'è un fatto che è diventato di moda in questi due mesi e che non riesco a digerire.
La violenza di gruppo contro le minorenni e poi impiccarle perché non parlino.
Avviene in India e in Pakistan.
E' certamente sottocultura,...non dittatura, non isolamento di uno Stato e non c'è nessun embargo.
Allora però bisognerebbe farci delle domande: può un popolo di così vasto territorio essere in grado di gestire tutto questo o bisogna per forza federalizzarlo in piccoli stati dando così la capacità di potersi gestire tutto questo?
Certamente non voglio ritornare indietro ma una buona federalizzazione con pari diritti e dignità dovrebbe favorire entrambi le cose.
Certamente sarà difficile poiché questo ns.mondo e' stato concepito in maniera diversa e quindi tali rivoluzioni potrebbero essere solo nelle ns. menti, purtroppo.
E che dovremo fare?
Rifare il mondo o aspettare sempre quel Godot che non arriva mai?
Idee e sperimentazioni di nuovi sistemi di società in questi ultimi centinaia di anni ce ne sono stati però a costoro non è stato permesso di proseguire e migliorarsi.
Queste società che vivono sul surplus a scapito degli altri prima o poi son costrette ad implodere su se stesse perché non possono scientificamente sopravvivere. Non lo dico io ma studiosi delle società moderne e del loro futuro.
Noi poveri mortali ci soffermiamo spesso sull'immediato e non siamo in grado di vedere il futuro anche se l'abbiamo sotto gli occhi.
Purtroppo siamo stati costruiti così come dei piccoli robottini che non riescono a vedere oltre il loro naso.
Pensa un po' come saranno tutti quei popoli acculturati che ora vengono strumentalizzati in tutte queste avventure. Sopratutto nel fondamentalismo religioso che in molte realtà arretrate diventano come disse Marx, l'oppio dei popoli. L'unico motivo per poter sopravvivere con degli obiettivi siano sani che non sani. Siano quello della fede religiosa siano quelli della fede politica.
Come allora venirne fuori. Eterna domanda
Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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