Il mini-lavoro rende liberi

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iospero
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Il mini-lavoro rende liberi

Messaggio da iospero »

Il mini-lavoro rende liberi



di Andrea Strozzi | 4 settembre

Nel corso del 2013, il numero di italiani con un patrimonio superiore al milione di dollari è passato da 176 a 203 mila, pari a una crescita del +15.3%. A livello mondiale ed europeo, tale dinamica è stata rispettivamente del +14.7% e del +12.5%.

In alcune statistiche, in effetti, “passo dopo passo” riusciamo a non farci battere da nessuno…

Contestualmente, stiamo sdoganando un mercato del lavoro ormai platealmente ispirato al modello salariale dei mini-job tedeschi, che riflette in pieno le dottrine finanziarie neonaziste con cui la Ue sta soggiogando le economie periferiche dell’area.

Sui cancelli del nuovo lager eurocratico, la retorica del “meglio poco che niente” (nefasta e inevitabile degenerazione locale del turboliberismo globale) sostituirà progressivamente il tristemente più famoso “Arbeit macht frei”. Proprio come i nostri cugini tedeschi, saremo cioè tutti liberi di lavorare. Senza tutele e a 400 euro al mese.

Come ho scritto a una mia affettuosa lettrice, a chi si sentisse offeso per la brutale forza evocativa di queste metafore rispondo in due modi: da un lato, offrendo le mie più sincere e fraterne scuse per averne urtato la sensibilità; dall’altro lato, invitando a considerare che indignarsi per l’altrui indignazione può essere a volte il segnale di una non piena percezione della gravità della situazione. La verità è infatti che, oggi come allora, milioni di esistenze vengono comunque immolate sull’altare di una follia ideologica bieca e totalizzante: razziale allora, tecnocratica oggi. Per dubbi o delucidazioni, chiedere a un qualsiasi trentenne ingegnoso e di buona volontà, che non può oggi costruirsi una famiglia e avere dei figli.
Ho sentito con le mie orecchie alcuni rappresentanti politici dichiarare di preferire che i loro figli fossero precariamente occupati a 400 euro e senza garanzie, piuttosto che disoccupati ma imbottiti di articoli 18. Sul piano teorico, potrei anche essere d’accordo: come le scelte che ho fatto in vita mia dimostrano pienamente, mi considero infatti il più accanito sostenitore di una vera e sana flessibilità professionale. Purtroppo, però, non in un Paese come l’Italia. Dove la precarietà dei lavoratori viene scientificamente brandita da molte aziende come vile strumento ricattatorio. Prima o poi lo capiremo: un farmaco contro l’artrite non necessariamente può curare anche la meningite. E in Italia i problemi non sono articolari, ma del sistema nervoso centrale.
camillobenso
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Re: Il mini-lavoro rende liberi

Messaggio da camillobenso »

“Arbeit macht frei” = "Il lavoro rende liberi"
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