Poliziotti italiani in fila alla Caritas, per un pezzo di pa
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Poliziotti italiani in fila alla Caritas, per un pezzo di pa
Noi, la Polizia, come tutti gli statali, abbiamo un blocco stipendiale, ormai da diversi anni. Con una piccola differenza: l'architettura stipendiale di tutte le Forze dell'Ordine si basa tantissimo sulle indennità accessorie. Questo blocco stipendiale per le Forze dell'ordine è doppiamente umiliante! Non possiamo fare il doppio lavoro, abbiamo una rigidità del nostro regolamento che risale al 1981. Diciamoci la verità: noi campiamo un po' di accessorie una volta che ci tagliano le indennità di base e le accessorie. Vi dico una cosa e voglio che la gente lo sappia. Noi abbiamo decine di poliziotti in Italia che si rivolgono alla Caritas, al banco alimentare! Noi chiediamo lo sciopero! Da anni, la CONSAP chiede lo sciopero regolamentato per la Polizia, perchè è l'unico mezzo per far valere i diritti dei poliziotti." Igor Gelarda (Segretario Generale CONSAP
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Lettera aperta ai responsabili delle forze dell'Ordine
>>> Non ho mai invitato i manifestanti Notav a picchiare i poliziotti, come afferma Renzie a Ballarò. E' un'affermazione irresponsabile e assolutamente falsa. Renzie prima di parlare del M5S si sciacqui la bocca <<<
Lettera aperta a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano.
"Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso. Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione. I partiti sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola alla sicurezza è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo. Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti. L'Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all'oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l'Italia al 70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare sé stessa. La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari. Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."
Beppe Grillo
http://www.beppegrillo.it/2013/12/lette ... rdine.html
Ciao
Paolo11
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Lettera aperta ai responsabili delle forze dell'Ordine
>>> Non ho mai invitato i manifestanti Notav a picchiare i poliziotti, come afferma Renzie a Ballarò. E' un'affermazione irresponsabile e assolutamente falsa. Renzie prima di parlare del M5S si sciacqui la bocca <<<
Lettera aperta a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano.
"Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso. Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione. I partiti sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola alla sicurezza è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo. Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti. L'Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all'oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l'Italia al 70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare sé stessa. La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari. Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."
Beppe Grillo
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Paolo11
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Re: Poliziotti italiani in fila alla Caritas, per un pezzo d
http://www.beppegrillo.it/videos/0_icrzht93.php
Immigranti.
PADOVA. È allarme scabbia in ospedale a Padova. Due operatori del 2525, il servizio di emergenza dell’Azienda ospedaliera, hanno contratto la malattia che colpisce la pelle. Il fatto genera non poca preoccupazione visto che lunedì è attesa la visita del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Uno dei due operatori se n’è reso conto qualche giorno fa, l’altro solo ieri in tarda mattinata. In entrambi i casi i sintomi sono stati gli stessi: un prurito aggressivo su braccia e gambe. La malattia contagiosa che colpisce la pelle è provocata da un parassita: un acaro invisibile a occhio nudo che scava cunicoli sotto la cute, dove depone le uova e provoca prurito e macchie rosse. La scabbia si trasmette attraverso il contatto prolungato con vestiti e lenzuola di persone malate.
Appena c’è stata la certezza della diagnosi, i due operatori sono stati sottoposti a profilassi insieme alle loro famiglie. Il problema, ora, è capire dove è stata contratta la malattia. Se in un reparto o altrove. Perché le contromisure vanno prese proprio lì dove si annida il parassita.
Va detto che in questi giorni in ospedale fervono i preparativi per l’arrivo del governatore Luca Zaia. Gli addetti del 2525 sono stati impiegati in numerose operazioni, sia all’interno che all’esterno del policlinico. Nel chiostro dell’ospedale vecchio, per esempio, hanno sistemato le panchine dove solitamente si posizionano i senzatetto. Non è escluso che la scabbia l’abbiano contratta proprio durante quelle operazioni di pulizia, rimuovendo vecchie coperte e scatoloni.
La questione sarebbe diversa se, invece, il focolaio venisse individuato all’interno di qualche reparto. Tuttavia, al momento, nessuna area dell’ospedale risulta inaccessibile per questo motivo.
Quel che è certo, è che l’inconveniente toccato ai due operatori del servizio di emergenza ha generato un po’ di preoccupazione anche in considerazione della velocità con cui avviene il contagio.
Del fatto è stato informato anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera che ha disposto tutti gli accertamenti necessari sperando che non si verifichino altri contagi.
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca ... -1.9835911
Ciao
Paolo11
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Paolo11
Immigranti.
PADOVA. È allarme scabbia in ospedale a Padova. Due operatori del 2525, il servizio di emergenza dell’Azienda ospedaliera, hanno contratto la malattia che colpisce la pelle. Il fatto genera non poca preoccupazione visto che lunedì è attesa la visita del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Uno dei due operatori se n’è reso conto qualche giorno fa, l’altro solo ieri in tarda mattinata. In entrambi i casi i sintomi sono stati gli stessi: un prurito aggressivo su braccia e gambe. La malattia contagiosa che colpisce la pelle è provocata da un parassita: un acaro invisibile a occhio nudo che scava cunicoli sotto la cute, dove depone le uova e provoca prurito e macchie rosse. La scabbia si trasmette attraverso il contatto prolungato con vestiti e lenzuola di persone malate.
Appena c’è stata la certezza della diagnosi, i due operatori sono stati sottoposti a profilassi insieme alle loro famiglie. Il problema, ora, è capire dove è stata contratta la malattia. Se in un reparto o altrove. Perché le contromisure vanno prese proprio lì dove si annida il parassita.
Va detto che in questi giorni in ospedale fervono i preparativi per l’arrivo del governatore Luca Zaia. Gli addetti del 2525 sono stati impiegati in numerose operazioni, sia all’interno che all’esterno del policlinico. Nel chiostro dell’ospedale vecchio, per esempio, hanno sistemato le panchine dove solitamente si posizionano i senzatetto. Non è escluso che la scabbia l’abbiano contratta proprio durante quelle operazioni di pulizia, rimuovendo vecchie coperte e scatoloni.
La questione sarebbe diversa se, invece, il focolaio venisse individuato all’interno di qualche reparto. Tuttavia, al momento, nessuna area dell’ospedale risulta inaccessibile per questo motivo.
Quel che è certo, è che l’inconveniente toccato ai due operatori del servizio di emergenza ha generato un po’ di preoccupazione anche in considerazione della velocità con cui avviene il contagio.
Del fatto è stato informato anche il direttore generale dell’Azienda ospedaliera che ha disposto tutti gli accertamenti necessari sperando che non si verifichino altri contagi.
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Re: Poliziotti italiani in fila alla Caritas, per un pezzo d
PADOVA. Ci vogliono da quattro a sei settimane perché l’infezione da scabbia diventi sintomatica, ovvero produca vistosi arrossamenti e l’orrendo prurito dovuto ai cunicoli sottopelle scavati dagli acari. Un tempo durante il quale due poliziotti padovani contagiati dalla scabbia, sul lavoro va da sé, hanno fatto la loro normale vita, a stretto contatto con la propria famiglia. Il rischio che abbiano passato i parassiti a mogli e figli è alto. Esattamente come è appena capitato ai due operatori del servizio di emergenza dell’ospedale di Padova. Profilassi per tutti, dunque, famiglie comprese.
A raccontare del contagio subìto dai due poliziotti, in situazioni diverse ma sempre nell’ambito di servizi o controlli o accompagnamenti che riguardano il mondo degli immigrati relegati in anfratti di insalubre marginalità (insalubre prima di tutto per gli immigrati medesimi e poi per tutti coloro che hanno a che fare con loro), è Luigi Rizzi, segretario provinciale del Siulp (sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato). E lo fa nei giorni in cui esplode la protesta dei sindacati e dei Cocer del Comparto sicurezza e difesa, nel giorno in cui le forze dell’ordine alzano il livello della protesta a livello nazionale e annunciano uno sciopero. Non tanto come astensione dal lavoro, ché per la loro categoria è improponibile, ma «con azioni provocatorie nei confronti dell’amministrazione. Per esempio, da ora diciamo no alla reperibilità», spiega Rizzi; «Fino ad adesso nessuno si era mai sottratto ma adesso basta. Cominciamo a dire di no». A Bologna hanno invece scelto l’astensione dagli straordinari. Entro la fine di settembre verrà organizzata, a livello nazionale e quindi anche a Padova, una manifestazione pubblica. A noi non interessa tanto il rinnovo del contratto, il problema è il blocco del tetto salariale, ovvero il blocco di varie indennità che avevamo e non abbiamo più. Comprese quelle per l’aumento di grado che per noi significa funzioni aumentate, stipendio identico. Senza contare le divise centellinate, guanti e mascherine insufficienti, manco i colpi per l’addestramento a sparare ci danno. E adesso la questione immigrazione viene scaricata in modo massiccio sulla nostra categoria». Tanto per chiarire, lo stipendio medio di un poliziotto con 15 anni di servizio è 1300 euro. Rischi, tanti, compresi: «Non è giusto metterci nello stesso calderone dei dipendenti pubblici».
«L’iniziativa dello sciopero è una boutade mediatica, la polizia non lo può fare. Noi da due mesi stiamo girando le piazze, anche a Padova, con due camper per informare la gente e mettere in luce l’unico vero problema» spiega Mirco Pesavento, segretario provinciale del Sap (sindacato autonomo polizia); «Poliziotti malpagati e maldistribuiti su territorio: ci sono otto forze di polizia, otto, che andrebbero invece unificate. Ecco quello che chiediamo».Scabbia, contagiati due poliziotti: «Ora diciamo no alla reperibilità»
La protesta delle forze dell’ordine per il mancato rinnovo del contratto e il blocco del tetto salariale. Parlano i sindacati: «Quindici anni di anzianità, 1300 euro al mese, rischi compresi. E sono tanti»
6 settembre 2014 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca ... -1.9881907
Paolo11
A raccontare del contagio subìto dai due poliziotti, in situazioni diverse ma sempre nell’ambito di servizi o controlli o accompagnamenti che riguardano il mondo degli immigrati relegati in anfratti di insalubre marginalità (insalubre prima di tutto per gli immigrati medesimi e poi per tutti coloro che hanno a che fare con loro), è Luigi Rizzi, segretario provinciale del Siulp (sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato). E lo fa nei giorni in cui esplode la protesta dei sindacati e dei Cocer del Comparto sicurezza e difesa, nel giorno in cui le forze dell’ordine alzano il livello della protesta a livello nazionale e annunciano uno sciopero. Non tanto come astensione dal lavoro, ché per la loro categoria è improponibile, ma «con azioni provocatorie nei confronti dell’amministrazione. Per esempio, da ora diciamo no alla reperibilità», spiega Rizzi; «Fino ad adesso nessuno si era mai sottratto ma adesso basta. Cominciamo a dire di no». A Bologna hanno invece scelto l’astensione dagli straordinari. Entro la fine di settembre verrà organizzata, a livello nazionale e quindi anche a Padova, una manifestazione pubblica. A noi non interessa tanto il rinnovo del contratto, il problema è il blocco del tetto salariale, ovvero il blocco di varie indennità che avevamo e non abbiamo più. Comprese quelle per l’aumento di grado che per noi significa funzioni aumentate, stipendio identico. Senza contare le divise centellinate, guanti e mascherine insufficienti, manco i colpi per l’addestramento a sparare ci danno. E adesso la questione immigrazione viene scaricata in modo massiccio sulla nostra categoria». Tanto per chiarire, lo stipendio medio di un poliziotto con 15 anni di servizio è 1300 euro. Rischi, tanti, compresi: «Non è giusto metterci nello stesso calderone dei dipendenti pubblici».
«L’iniziativa dello sciopero è una boutade mediatica, la polizia non lo può fare. Noi da due mesi stiamo girando le piazze, anche a Padova, con due camper per informare la gente e mettere in luce l’unico vero problema» spiega Mirco Pesavento, segretario provinciale del Sap (sindacato autonomo polizia); «Poliziotti malpagati e maldistribuiti su territorio: ci sono otto forze di polizia, otto, che andrebbero invece unificate. Ecco quello che chiediamo».Scabbia, contagiati due poliziotti: «Ora diciamo no alla reperibilità»
La protesta delle forze dell’ordine per il mancato rinnovo del contratto e il blocco del tetto salariale. Parlano i sindacati: «Quindici anni di anzianità, 1300 euro al mese, rischi compresi. E sono tanti»
6 settembre 2014 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca ... -1.9881907
Paolo11
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Re: Poliziotti italiani in fila alla Caritas, per un pezzo d
La domanda sorge spontanea:
1) Tutto questo accade perché mandarini e popolazione tricolore se ne sbattono di tutto?
2) E’ del tutto occasionale?
3) O qualcuno l’ha studiata a tavolino?
Piaccia o non piaccia, siamo all’interno di una guerra civile, una guerra classificata abitualmente come la guerra tra poveri.
1) Tutto questo accade perché mandarini e popolazione tricolore se ne sbattono di tutto?
2) E’ del tutto occasionale?
3) O qualcuno l’ha studiata a tavolino?
Piaccia o non piaccia, siamo all’interno di una guerra civile, una guerra classificata abitualmente come la guerra tra poveri.
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