Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... tista-m5s/
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
18 SET 2014 18:05
DELIRI A 5 STELLE - IL GRILLINO GIARRUSSO DEMOLISCE IL PATTO DEL NAZARENO: ‘’RENZI? PEGGIO DEL CAV. DIETRO A LUI CI SONO GLI USA E LA MASSONERIA MA RISCHIA DI FINIRE A PIAZZALE LORETO” - BERLUSCONI È AL GOVERNO. STA REALIZZANDO TUTTI I SUOI SOGNI TRANNE LE MIGNOTTE”
“Il patto tra Renzi e Berlusconi è come il patto Molotov-Ribbentrop, distruggerà il Paese” - “Il Cav è solo utilizzatore finale di mignotte mentre Renzi è un pericolo serio per la democrazia” - “Verdini? Non gli stringerei mai la mano, è un massone” - “La Taverna? L’abbiamo perdonata ma era quasi da espulsione”…
da “Radio 24”
“Se incrocio Verdini in una strada buia reagisco e gli mollo due ceffoni, in Parlamento non gli stringo la mano. Non stringo la mano a un massone”. Lo dice il senatore Mario Michele Giarrusso del Movimento 5 Stelle a La Zanzara su Radio 24. “La Taverna l’abbiamo perdonata perché è tanto brava e la amiamo tanto. Volevamo espellerla per il gesto che ha fatto, poi si è scusata e ha promesso che non lo farà più. Ma è una cosa gravissima, quasi da espulsione...”, aggiunge scherzando il senatore grillino.
“A Berlusconi dice ancora Giarrusso - piacciono le ragazzine. Berlusconi è un utilizzatore finale di mignotte pagate milioni, ne aveva una palazzina piena, le Olgettine. Lui è uno divertente, Verdini significa la massoneria, questi sono pericolosissimi. Una volta ci ha degnato della sua presenza in Senato per l’autorizzazione a procedere, e dopo aver minacciato i colleghi del Pd dicendo che toccherà anche a loro ha proposto di spendere soldi per prendere un apparecchio anti-intercettazioni.
Berlusconi è come fosse al governo, sta facendo tutto quello che è nei suoi sogni perversi, a parte le mignotte. Abbiamo un ministro della Giustizia che è accerchiato da Costa e Ferri, uomini di fiducia di Berlusconi”.
2. PATTO RENZI-BERLUSCONI COME IL PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP
“Il patto tra Renzi e Berlusconi è come il patto Molotov-Ribbentrop, distruggerà il Paese. Questi stanno cercando di chiudere le istituzioni democratiche e bisogna metterli in guardia perché l’ultimo che voleva fare del parlamento un bivacco, Mussolini, si è trovato a testa in giù a piazzale Loreto perché il popolo si è rivoltato”.
Lo dice il senatore mario Michele Giarrusso del Movimento 5 Stelle a La Zanzara su Radio 24. Renzi rischia di finire come a Piazzale Loreto, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: “Sì, rischia piazzale Loreto chi attenta alle istituzioni democratiche”. “I due – aggiunge Giarrusso - si intendono su molte cose, tranne le mignotte minorenni di Berlusconi.
Si intendono pure sulla mafia perché Renzi sta cancellando la lotta alla mafia. Sulla Corte Costituzionale puntano su Violante e Bruno, due vecchi arnesi. Il primo un maggiordomo del potere, uno che ha garantito le tv di Berlusconi, un servo del potere. Bruno è una persona vicina a Previti”.
“Renzi – dice ancora Giarrusso - è peggio di quello che appare, molto peggio di Berlusconi. Renzi non è nato ieri, è stato preparato negli Stati Uniti d’America e dietro c’è la regia della massoneria di suo padre, una roba che fa venire i brividi. E’ il coacervo di tutto il peggio che si può immaginare nel nostro paese, un concentrato dei poteri forti. Berlusconi al confronto era un frescone, qui siamo a un pericolo serio per la democrazia”.
DELIRI A 5 STELLE - IL GRILLINO GIARRUSSO DEMOLISCE IL PATTO DEL NAZARENO: ‘’RENZI? PEGGIO DEL CAV. DIETRO A LUI CI SONO GLI USA E LA MASSONERIA MA RISCHIA DI FINIRE A PIAZZALE LORETO” - BERLUSCONI È AL GOVERNO. STA REALIZZANDO TUTTI I SUOI SOGNI TRANNE LE MIGNOTTE”
“Il patto tra Renzi e Berlusconi è come il patto Molotov-Ribbentrop, distruggerà il Paese” - “Il Cav è solo utilizzatore finale di mignotte mentre Renzi è un pericolo serio per la democrazia” - “Verdini? Non gli stringerei mai la mano, è un massone” - “La Taverna? L’abbiamo perdonata ma era quasi da espulsione”…
da “Radio 24”
“Se incrocio Verdini in una strada buia reagisco e gli mollo due ceffoni, in Parlamento non gli stringo la mano. Non stringo la mano a un massone”. Lo dice il senatore Mario Michele Giarrusso del Movimento 5 Stelle a La Zanzara su Radio 24. “La Taverna l’abbiamo perdonata perché è tanto brava e la amiamo tanto. Volevamo espellerla per il gesto che ha fatto, poi si è scusata e ha promesso che non lo farà più. Ma è una cosa gravissima, quasi da espulsione...”, aggiunge scherzando il senatore grillino.
“A Berlusconi dice ancora Giarrusso - piacciono le ragazzine. Berlusconi è un utilizzatore finale di mignotte pagate milioni, ne aveva una palazzina piena, le Olgettine. Lui è uno divertente, Verdini significa la massoneria, questi sono pericolosissimi. Una volta ci ha degnato della sua presenza in Senato per l’autorizzazione a procedere, e dopo aver minacciato i colleghi del Pd dicendo che toccherà anche a loro ha proposto di spendere soldi per prendere un apparecchio anti-intercettazioni.
Berlusconi è come fosse al governo, sta facendo tutto quello che è nei suoi sogni perversi, a parte le mignotte. Abbiamo un ministro della Giustizia che è accerchiato da Costa e Ferri, uomini di fiducia di Berlusconi”.
2. PATTO RENZI-BERLUSCONI COME IL PATTO MOLOTOV-RIBBENTROP
“Il patto tra Renzi e Berlusconi è come il patto Molotov-Ribbentrop, distruggerà il Paese. Questi stanno cercando di chiudere le istituzioni democratiche e bisogna metterli in guardia perché l’ultimo che voleva fare del parlamento un bivacco, Mussolini, si è trovato a testa in giù a piazzale Loreto perché il popolo si è rivoltato”.
Lo dice il senatore mario Michele Giarrusso del Movimento 5 Stelle a La Zanzara su Radio 24. Renzi rischia di finire come a Piazzale Loreto, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: “Sì, rischia piazzale Loreto chi attenta alle istituzioni democratiche”. “I due – aggiunge Giarrusso - si intendono su molte cose, tranne le mignotte minorenni di Berlusconi.
Si intendono pure sulla mafia perché Renzi sta cancellando la lotta alla mafia. Sulla Corte Costituzionale puntano su Violante e Bruno, due vecchi arnesi. Il primo un maggiordomo del potere, uno che ha garantito le tv di Berlusconi, un servo del potere. Bruno è una persona vicina a Previti”.
“Renzi – dice ancora Giarrusso - è peggio di quello che appare, molto peggio di Berlusconi. Renzi non è nato ieri, è stato preparato negli Stati Uniti d’America e dietro c’è la regia della massoneria di suo padre, una roba che fa venire i brividi. E’ il coacervo di tutto il peggio che si può immaginare nel nostro paese, un concentrato dei poteri forti. Berlusconi al confronto era un frescone, qui siamo a un pericolo serio per la democrazia”.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Loro che propongono? Non gli viene il dubbio che Renzi non esisteva se all'inizio accettavano di collaborare col Pd, non solo sul governo (quanto meno potevano astenersi) ma anche sulla Presidenza delle Repubblica? Anche ora non fanno nulla, l'opposizione contro tutti e senza distinguo, usando un linguaggio sicuramente non di sinistra.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Sottoscrivo parola per parola...cielo 70 ha scritto:Loro che propongono? Non gli viene il dubbio che Renzi non esisteva se all'inizio accettavano di collaborare col Pd, non solo sul governo (quanto meno potevano astenersi) ma anche sulla Presidenza delle Repubblica? Anche ora non fanno nulla, l'opposizione contro tutti e senza distinguo, usando un linguaggio sicuramente non di sinistra.
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Da allora sento molto spesso da queste parti ex Ds, sostenere che:cielo 70 ha scritto:Loro che propongono? Non gli viene il dubbio che Renzi non esisteva se all'inizio accettavano di collaborare col Pd, non solo sul governo (quanto meno potevano astenersi) ma anche sulla Presidenza delle Repubblica? Anche ora non fanno nulla, l'opposizione contro tutti e senza distinguo, usando un linguaggio sicuramente non di sinistra.
.......se all'inizio accettavano di collaborare col Pd, non solo sul governo........
Il problema è tecnico.
Bersani afferma che i piddini di sinistra, quelli che lui chiama "la sua gente che conosce bene", non avrebbero mai accettato un alleanza con Berlusconi.
Oltre al fatto che i piddini di sinistra della base hanno sempre avversato Berlusconi per tutto il ventennio, non sapendo, ignorando, che nel 1994, quando i giovani leoni del Pd fanno fuori Occhetto, dopo averlo mandato allo sbaraglio con la Bolognina, rendendolo responsabile della spaccatura del vecchio Pci, stringono poi un accordo segreto con Berlusconi per la spartizione del potere per il prossimo ventennio.
Vedi dichiarazione del ex senatore Luigi Saraceni :
Vent'anni fa un ordine salvò Berlusconi
ANDREA FABOZZI - 03.04.2013
Intervista a Luigi Saraceni: ecco come andò il voto in giunta nel '94, dal Pds-Progressisti l'input a ignorare la legge. Il verbale integrale della seduta decisiva è ancora off-limits. Appello alla presidente Boldrini: lo renda pubblico
Una legge già vecchia, all'epoca, di quasi quarant'anni, scritta nell'anno di nascita di Carosello quando la Rai tv aveva un solo programma, nemmeno diffuso su tutto il territorio nazionale. Ma pur sempre una legge valida e in vigore - il Dpr 30 marzo 1957 n° 361 - che i deputati di centrosinistra e centrodestra decisero consapevolmente di ignorare quel famoso 20 luglio 1994 quando per la prima volta alla camera ratificarono l'elezione di Silvio Berlusconi. Imprenditore proprietario di tre televisioni e dunque certamente «vincolato con lo stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica» cioè nella condizione prevista dalla legge per essere dichiarato ineleggibile. Salvare Berlusconi, racconta oggi Luigi Saraceni che nel '94 era capogruppo dei Progressisti (Pds e alleati) nella Giunta per le elezioni, fu una decisione politica presa contro il dettato della legge. Una decisione che il centrosinistra condivise con Forza Italia malgrado non ci potessero essere dubbi che l'effettivo titolare della concessione pubblica, e dunque l'ineleggibile, fosse proprio Berlusconi. E non solo, come invece si stabilì, Fedele Confalonieri.
(Da Il Manifesto)
Ma anche Violante nel famoso discorso alla Camera del 2003, rinnova quell'accordo ai pidiellini un tempo forzisti.
http://www.youtube.com/watch?v=_stxOSyxE7k
http://www.youtube.com/watch?v=RSPs85eKP6o
E' chiaro come dice Bersani, visto che ignorano tuttora quando è accaduto in precedenza, che davanti ad una campagna elettorale promossa tutta contro Berlusconi, non avrebbero poi accettato un'alleanza.
Ma se vale per Bersani ed i suoi deve valere anche per Grillo e i suoi. La gente non si ricorda più la campagna di Grillo.
Se ha preso il 25 % è perché ha spinto tutto contro Pd e Pdl. A botta calda anche quelli dei 5S non avrebbero compreso un alleanza con uno dei due partiti che solo una settimana prima veniva indicato come il diavolo da cancellare.
Soprattutto da parte dei dissidenti ex Pd che avevano votato Grillo perché non ne potevano più della ditta. Sarebbe significato da subito che Grillo predicava in un senso ma poi si comportava come gli altri per le poltrone.
Nessuno commette questo errore a 15 giorni dall'elezione. Se valeva per Bersani, nello stesso tempo non poteva pretenderlo da Grillo.
E' stato il risultato che ha condizionato la sorte di Bersani. Se avesse avuto qualche voto in più era più facile spingere per il tentativo monocolore.
Bersani ha tentato in proprio il tutto per tutto perché non si rassegnava ad una vittoria che in pratica era una sconfitta perchè non gli lasciava margini di manovra.
Ma c'è anche un'altro fatto condizionante. Bersani non era gradito né a Washington né a Bruxelles. Per questo Napolitano non gli ha fatto fare il tentativo dell'esame della Camera.
Bersani ha tentato il tutto per tutto chiedendo l'aiuto esterno dei grillini sapendo che non sarebbe stato concesso.
Come del resto, un governo con i grillini non sarebbe stato accettato dalla maggioranza Pd diventata oramai tutta democristiana.
Se avesse preso vita un governo Bersani con la partecipazione esterna dell'M5S oppure con l'appoggio esterno come chiedeva Bersani, quel governo non avrebbe avuto vita lunga perché i 101 ed altri lo avrebbero fatto cadere prima possibile.
Tutto secondo gli schemi collaudatissimi della prima Repubblica a guida Dc, diventata maestra a governare in questo modo.
Bersani non avrebbe comunque avuto fortuna perché la parte del Pd che ha stretto gli accordi del '94 assieme ad una buona parte dei Dc, anelava agli accordi con Berlusconi.
Tanto che il partito unico nazionale (di destra) governa ininterrottamente dal 2011.
http://www.youtube.com/watch?v=M2JDJ44tfz4
http://www.youtube.com/watch?v=gcVkI2Ial7g
http://www.youtube.com/watch?v=dvCiN7uziTY
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Renzi e l’opposizione: le 5Stelle stanno a guardare
di Marco Travaglio | 19 settembre 2014Commenti (130)
Chi è oggi, cosa dice, cosa fa la sinistra italiana nel momento in cui la destra annaspa e dimostra di non essere la dispensatrice di miracoli che forse molti elettori avevano creduto che fosse? Si decide ad assumere un nome, un volto, un programma, oppure vuol continuare a fare (sia pure, bisogna riconoscerlo, sottovoce e urbanamente) delle prove d’orchestra alla Fellini? Sono domande che non aspettano risposte perché nessuno, purtroppo, ha i titoli per darne, ma che mezza Italia si pone. È vero che forse anche l’altra mezza…Ma non è una consolazione”.
Così Indro Montanelli, sul Corriere del 7 giugno 2001, un mese e mezzo prima di lasciarci, chiudeva quello che sarebbe stato il suo penultimo editoriale. S’intitolava “Il tricheco di sinistra” e profetizzava, nel momento del massimo consenso berlusconiano, il declino del Caimano inseguito dalle sue bugie. Ma anche l’atavica incapacità della sinistra di proporre un progetto alternativo per le sue divisioni, compromissioni e confusioni.
Grillo, Casaleggio e gli eletti M5S farebbero bene a leggerselo e a rifletterci. Il loro successo nasce proprio dal tradimento del centrosinistra, che con i suoi inciuci e malaffari ha abbandonato i temi della legalità, dell’ambiente, dell’equità, della trasparenza e della partecipazione, regalando immense praterie ai “grillini”. Ma, sostituendo qualche parola, quell’editoriale può insegnare molto anche a loro. Chi è oggi, cosa dice, cosa fa il M5S nel momento in cui le larghe intese Renzusconi annaspano e dimostrano di non essere le dispensatrici di miracoli che molti elettori avevano creduto che fossero? Si decide ad assumere un nome, un volto, un programma, o vuol continuare a fare delle prove d’orchestra alla Fellini?
Dopo sei mesi di campagna elettorale, Renzi è finalmente costretto a fare delle scelte e a misurare le sue slide con la dura realtà dei conti che non tornano e dei soldi che non ci sono. L’atterraggio dell’empireo dei tweet e dei selfie sulla terraferma dei numeri è tutt’altro che indolore. Il 99% degli annunci sono balle, ma soprattutto molte delle poche cose fatte non funzionano perché sono sbagliate. E qualcuno comincia a capire che la ripresa era una leggenda metropolitana e che a fare i sacrifici saranno i soliti noti: i lavoratori, un’altra volta scippati dei loro diritti; i contribuenti onesti, spremuti da un’evasione spaventosa che il governo non vuole neppure solleticare; e i cittadini, sempre più espropriati del diritto di voto (per il Senato e le Province, e pure per la Camera dei nominati). In Parlamento i 5 Stelle hanno assunto quasi sempre la posizione giusta, anche a costo di sfidare i vertici (vedi reato di clandestinità). E bene fanno ora a respingere il ricatto sul duo Violante-Bruno, offrendo i loro voti a candidati indipendenti per la Consulta. Ciò che manca però è un progetto complessivo che risulti credibile e autorevole. Ma anche visibile. E qui non si scappa: le idee camminano sulle gambe degli uomini e questi devono farsi sentire. Affidare la comunicazione al blog di Grillo e alle sue uscite per metà azzeccate e per metà goliardiche, scombiccherate, estemporanee e cacofoniche (tipo quelle su immigrati e Tbc), per giunta alternate dai balletti “tv sì-tv no”, “vado da Vespa-mai più da Vespa”, è un errore madornale.
In Parlamento si possono fare cose splendide, ma se poi la gente non le viene a sapere, strillare ai media di regime (sai che novità) non serve. Manca una figura credibile e autorevole che ogni sera enunci ai tg e ai giornali (i talk show visti finora sono i salotti del Nazareno) la posizione della prima e spesso unica forza di opposizione. Un portavoce eletto dagli eletti non snaturerebbe il movimento né lo trasformerebbe in partito. Che sia Di Maio o un altro, poco importa: purché ci sappia fare. Quando Renzi si atteggia a ultima spiaggia, fa ridere: morto un premier se ne fa sempre un altro. Ma, senza un’alternativa seria, l’altro sarà sempre uguale al predecessore. I 5 Stelle ci pensino, nei tre giorni al Circo Massimo. E ci pensi soprattutto Grillo che forse non se n’è accorto, ma è il capo dell’opposizione. Se non vuol farlo lui, lo faccia fare a qualcun altro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... e/1127022/
di Marco Travaglio | 19 settembre 2014Commenti (130)
Chi è oggi, cosa dice, cosa fa la sinistra italiana nel momento in cui la destra annaspa e dimostra di non essere la dispensatrice di miracoli che forse molti elettori avevano creduto che fosse? Si decide ad assumere un nome, un volto, un programma, oppure vuol continuare a fare (sia pure, bisogna riconoscerlo, sottovoce e urbanamente) delle prove d’orchestra alla Fellini? Sono domande che non aspettano risposte perché nessuno, purtroppo, ha i titoli per darne, ma che mezza Italia si pone. È vero che forse anche l’altra mezza…Ma non è una consolazione”.
Così Indro Montanelli, sul Corriere del 7 giugno 2001, un mese e mezzo prima di lasciarci, chiudeva quello che sarebbe stato il suo penultimo editoriale. S’intitolava “Il tricheco di sinistra” e profetizzava, nel momento del massimo consenso berlusconiano, il declino del Caimano inseguito dalle sue bugie. Ma anche l’atavica incapacità della sinistra di proporre un progetto alternativo per le sue divisioni, compromissioni e confusioni.
Grillo, Casaleggio e gli eletti M5S farebbero bene a leggerselo e a rifletterci. Il loro successo nasce proprio dal tradimento del centrosinistra, che con i suoi inciuci e malaffari ha abbandonato i temi della legalità, dell’ambiente, dell’equità, della trasparenza e della partecipazione, regalando immense praterie ai “grillini”. Ma, sostituendo qualche parola, quell’editoriale può insegnare molto anche a loro. Chi è oggi, cosa dice, cosa fa il M5S nel momento in cui le larghe intese Renzusconi annaspano e dimostrano di non essere le dispensatrici di miracoli che molti elettori avevano creduto che fossero? Si decide ad assumere un nome, un volto, un programma, o vuol continuare a fare delle prove d’orchestra alla Fellini?
Dopo sei mesi di campagna elettorale, Renzi è finalmente costretto a fare delle scelte e a misurare le sue slide con la dura realtà dei conti che non tornano e dei soldi che non ci sono. L’atterraggio dell’empireo dei tweet e dei selfie sulla terraferma dei numeri è tutt’altro che indolore. Il 99% degli annunci sono balle, ma soprattutto molte delle poche cose fatte non funzionano perché sono sbagliate. E qualcuno comincia a capire che la ripresa era una leggenda metropolitana e che a fare i sacrifici saranno i soliti noti: i lavoratori, un’altra volta scippati dei loro diritti; i contribuenti onesti, spremuti da un’evasione spaventosa che il governo non vuole neppure solleticare; e i cittadini, sempre più espropriati del diritto di voto (per il Senato e le Province, e pure per la Camera dei nominati). In Parlamento i 5 Stelle hanno assunto quasi sempre la posizione giusta, anche a costo di sfidare i vertici (vedi reato di clandestinità). E bene fanno ora a respingere il ricatto sul duo Violante-Bruno, offrendo i loro voti a candidati indipendenti per la Consulta. Ciò che manca però è un progetto complessivo che risulti credibile e autorevole. Ma anche visibile. E qui non si scappa: le idee camminano sulle gambe degli uomini e questi devono farsi sentire. Affidare la comunicazione al blog di Grillo e alle sue uscite per metà azzeccate e per metà goliardiche, scombiccherate, estemporanee e cacofoniche (tipo quelle su immigrati e Tbc), per giunta alternate dai balletti “tv sì-tv no”, “vado da Vespa-mai più da Vespa”, è un errore madornale.
In Parlamento si possono fare cose splendide, ma se poi la gente non le viene a sapere, strillare ai media di regime (sai che novità) non serve. Manca una figura credibile e autorevole che ogni sera enunci ai tg e ai giornali (i talk show visti finora sono i salotti del Nazareno) la posizione della prima e spesso unica forza di opposizione. Un portavoce eletto dagli eletti non snaturerebbe il movimento né lo trasformerebbe in partito. Che sia Di Maio o un altro, poco importa: purché ci sappia fare. Quando Renzi si atteggia a ultima spiaggia, fa ridere: morto un premier se ne fa sempre un altro. Ma, senza un’alternativa seria, l’altro sarà sempre uguale al predecessore. I 5 Stelle ci pensino, nei tre giorni al Circo Massimo. E ci pensi soprattutto Grillo che forse non se n’è accorto, ma è il capo dell’opposizione. Se non vuol farlo lui, lo faccia fare a qualcun altro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... e/1127022/
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
E bene fanno ora a respingere il ricatto sul duo Violante-Bruno, offrendo i loro voti a candidati indipendenti
Camillobenso.
Da qui si capisce che nel PD non c'è un rinnovamento.Violante ancora ,lo devo sentire.
Ciao
Paolo11
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Ciao
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Paolo ma tu hai contatti stretti con i 5 stelle?
Per quanto riguarda la Rai che progetto hanno qualora vadano al governo?
Per quanto riguarda la Rai che progetto hanno qualora vadano al governo?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Purtroppo la non presenza del M5S in TV gli fa perdere molti voti.
Giustamente scrive Travaglio : Ciò che manca però è un progetto complessivo che risulti credibile e autorevole. Ma anche visibile. E qui non si scappa: le idee camminano sulle gambe degli uomini e questi devono farsi sentire ( e direi anche vedere). Affidare la comunicazione al blog di Grillo e alle sue uscite per metà azzeccate e per metà goliardiche, scombiccherate, estemporanee e cacofoniche (tipo quelle su immigrati e Tbc), per giunta alternate dai balletti “tv sì-tv no”, “vado da Vespa-mai più da Vespa”, è un errore madornale
Giustamente scrive Travaglio : Ciò che manca però è un progetto complessivo che risulti credibile e autorevole. Ma anche visibile. E qui non si scappa: le idee camminano sulle gambe degli uomini e questi devono farsi sentire ( e direi anche vedere). Affidare la comunicazione al blog di Grillo e alle sue uscite per metà azzeccate e per metà goliardiche, scombiccherate, estemporanee e cacofoniche (tipo quelle su immigrati e Tbc), per giunta alternate dai balletti “tv sì-tv no”, “vado da Vespa-mai più da Vespa”, è un errore madornale
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Re: Grillo è un COMICO ...certo! Ma... gli ALTRI?
Sulle uscite di Grillo sono d'accordo ma tanto in televisione quegli altri dicono solo cazzate.
Il problema è che la gente se le beve...
Il problema è che la gente se le beve...
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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