LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
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LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
Con un gruppo di democratici e democratiche abbiamo prodotto un documento che entra nel merito delle scelte. Nessuno pretende di avere la verità rivelata e non chiediamo che sia adottato a scatola chiusa, anche se pensiamo che affondi le radici nell’elaborazione del nostro partito e nella nostra cultura di sempre (non vecchia né nuova, quella di sempre).
Siamo convinti che su questa linea potrebbero attestarsi il Pd, i sindacati, le altre forze di governo, all’insegna di quel contratto unico (unico, però) che si ispira al lavoro di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, con tutele progressive che nel giro di poco tempo possano arrivare a una definizione più sicura del rapporto di lavoro.
Lavoro: la riforma per mettere fine a tutte le riforme.
18.09.2014
“La” riforma, non “una” riforma: “una” riforma a legislatura, “una” riforma per ogni governo, ormai quasi “una” riforma all’anno. Il mercato del lavoro italiano non ha fatto altro che conoscere riforme: inutile pensare di fare l’ennesima se non si ha il coraggio e la visione di portare a casa, stavolta, il risultato grosso, e di impostare il lavoro nel nostro Paese per i prossimi venti anni, non per i prossimi venti mesi. Quindi: basta con i temporeggiamenti, inutile affidarsi alla legge delega quando si può legiferare subito, la crisi è adesso ogni giorno che passa senza intervenire la può solo peggiorare. La riforma delle certezze: il contratto unico non si aggiunge agli altri quaranta e oltre, ma è appunto “unico”, senza scappatoie, senza alternative, e fornisce al lavoratore la certezza che, una volta sottoscritto, alla fine del periodo stabilito, il suo posto di lavoro si trasformerà in un posto a tempo indeterminato, con le tutele che gli spettano (certezza anche per il datore di lavoro, quella di poter cambiare idea nel medesimo tempo). Certezza di sostegno economico al reddito per chi perde il lavoro, per tutti, a prescindere dalla situazione di partenza. Certezza di un mercato finalmente regolato, dotato di una prospettiva, e su cui il Paese può contare per un’intera generazione, e si spera anche più. Addio alle mezze riforme stagionali, e benvenuto alla Riforma delle Riforme
Una nostra proposta per una riforma del lavoro in tempi stretti, che inverta la rotta La riforma del lavoro è indispensabile. E non può attendere i tempi della legge delega. Non lo chiede (solo) l'Europa ma la situazione economico sociale del nostro Paese. Si devono varare subito le misure più urgenti. Ma deve essere chiaro l'indirizzo, puntando ad invertire la rotta rispetto alle politiche che si sono rivelate sbagliate (in Italia e in Europa). Prendere tempo, non scegliere, tentare mediazioni a tutti i costi può solo peggiorare le cose.
PROPOSTA Stralciare le parti della legge delega riguardanti misure urgenti, immediatamente attuabili. Non una forzatura per decreto, né l'ennesimo aggiustamento della delega ma provvedimenti ad hoc, di merito, con corsia preferenziale. In 4 pacchetti.
segue
Con un gruppo di democratici e democratiche abbiamo prodotto un documento che entra nel merito delle scelte. Nessuno pretende di avere la verità rivelata e non chiediamo che sia adottato a scatola chiusa, anche se pensiamo che affondi le radici nell’elaborazione del nostro partito e nella nostra cultura di sempre (non vecchia né nuova, quella di sempre).
Siamo convinti che su questa linea potrebbero attestarsi il Pd, i sindacati, le altre forze di governo, all’insegna di quel contratto unico (unico, però) che si ispira al lavoro di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, con tutele progressive che nel giro di poco tempo possano arrivare a una definizione più sicura del rapporto di lavoro.
Lavoro: la riforma per mettere fine a tutte le riforme.
18.09.2014
“La” riforma, non “una” riforma: “una” riforma a legislatura, “una” riforma per ogni governo, ormai quasi “una” riforma all’anno. Il mercato del lavoro italiano non ha fatto altro che conoscere riforme: inutile pensare di fare l’ennesima se non si ha il coraggio e la visione di portare a casa, stavolta, il risultato grosso, e di impostare il lavoro nel nostro Paese per i prossimi venti anni, non per i prossimi venti mesi. Quindi: basta con i temporeggiamenti, inutile affidarsi alla legge delega quando si può legiferare subito, la crisi è adesso ogni giorno che passa senza intervenire la può solo peggiorare. La riforma delle certezze: il contratto unico non si aggiunge agli altri quaranta e oltre, ma è appunto “unico”, senza scappatoie, senza alternative, e fornisce al lavoratore la certezza che, una volta sottoscritto, alla fine del periodo stabilito, il suo posto di lavoro si trasformerà in un posto a tempo indeterminato, con le tutele che gli spettano (certezza anche per il datore di lavoro, quella di poter cambiare idea nel medesimo tempo). Certezza di sostegno economico al reddito per chi perde il lavoro, per tutti, a prescindere dalla situazione di partenza. Certezza di un mercato finalmente regolato, dotato di una prospettiva, e su cui il Paese può contare per un’intera generazione, e si spera anche più. Addio alle mezze riforme stagionali, e benvenuto alla Riforma delle Riforme
Una nostra proposta per una riforma del lavoro in tempi stretti, che inverta la rotta La riforma del lavoro è indispensabile. E non può attendere i tempi della legge delega. Non lo chiede (solo) l'Europa ma la situazione economico sociale del nostro Paese. Si devono varare subito le misure più urgenti. Ma deve essere chiaro l'indirizzo, puntando ad invertire la rotta rispetto alle politiche che si sono rivelate sbagliate (in Italia e in Europa). Prendere tempo, non scegliere, tentare mediazioni a tutti i costi può solo peggiorare le cose.
PROPOSTA Stralciare le parti della legge delega riguardanti misure urgenti, immediatamente attuabili. Non una forzatura per decreto, né l'ennesimo aggiustamento della delega ma provvedimenti ad hoc, di merito, con corsia preferenziale. In 4 pacchetti.
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Re: LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
1. Tutele e solidarietà nel mercato del lavoro (art. 1 legge delega) Incentivare la riduzione di orario in funzione della solidarietà, così da sostituire gli ammortizzatori sociali in vigore nei casi in cui non vi è cessazione di attività Determinare, per le imprese che cessano l'attività, in tutto o in parte, determinando esuberi, gli oneri a loro carico, finanziari e di altro genere, fino alla ricollocazione dei lavoratori. Regolare il diritto di prelazione dei dipendenti in caso di dismissioni di impresa, o suo ramo Rendere universale il sussidio per i maggiorenni privi di reddito, che partecipino ad attività formative o comunque propedeutiche all'inserimento lavorativo ovvero di utilità sociale.
2. Contro la precarietà per un lavoro di qualità (art. 4 legge delega) Disboscare la giungla del precariato definendo una sola tipologia di contratto, sostitutivo e non aggiuntivo, a tempo indeterminato, con tutele universali, crescenti, senza attenuazione di quelle a difesa da atti discriminatori di ogni specie. Nuove regole per scoraggiare investimenti nel lavoro di bassa qualità e a basso reddito, che deprimono la domanda interna e danneggiano la competitività Incentivare gli investimenti che implicano una valorizzazione del fattore lavoro, con il ricorso a competenze più elevate, un maggiore impegno formativo e contenuti innovativi.
3. Mettere ordine tra lavoro subordinato e autonomo (integrazione dell'art. 4 della legge delega) Abrogare le forme atipiche di contratti di lavoro che favoriscono l'elusione/violazione delle regole contrattuali e delle norme in materia fiscale, contributiva e di sicurezza sul lavoro. Fissare con nettezza il confine tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, adottando per il lavoro autonomo un provvedimento quadro (equivalente allo Statuto dei Lavoratori).
4. Flessibilità contrattuale e mitbestimmung (codeterminazione) Affidare alla regolazione attraverso accordi tra le parti sociali, al livello concordemente ritenuto più confacente (aziendale, territoriale, categoriale, interconfederale) gli aspetti del rapporto di lavoro per i quali non sia indispensabile una regolazione per legge (principio di sussidiarietà)
Appendice: proposte di provvedimenti specifici
1. Tutele e solidarietà nel mercato del lavoro (art. 1 legge delega) 1. Rendere obbligatorio il ricorso ai contratti di solidarieta' in luogo della CIG a rotazione, anche in deroga, e in caso di riduzione di personale senza cessazione di attività, convertendo i relativi fondi [n.b. e riducendo il carico contributivo per cig] (stralcio da c.2a, p.3-6-7). 2. Regolare con norme specifiche gli oneri delle imprese che chiudono attività, in tutto o in parte, finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori coinvolti (stralcio da c.2a, p.5). 3. Introdurre un sussidio universale per le persone maggiorenni prive di reddito, condizionato all'impegno in attività rivolte alla ricerca di lavoro, accompagnate dai servizi per il lavoro, da riformare anche con la costituzione di un'agenzia nazionale. (stralcio con ampliamento da c.2b, p.3 e c.2c, p.1). 4. Regolare con norme specifiche il diritto di prelazione dei dipendenti in caso di dismissioni totali o parziali, fissando garanzie, incentivi e forme di tutoraggio. (emendamento nell'ambito della materia dell'art. 1).
2. Contro la precarietà per un lavoro di qualità (art. 4 legge delega) 5. Sancire il contratto a tempo indeterminato come contratto unico di ingresso consentendo per le mansioni più complesse un prolungamento del periodo di prova stabilito attualmente, fino a due-tre anni, accompagnato da un investimento in formazione analogamente a quanto avviene per i contratti di somministrazione ( stralcio con modifica da c.1 lett.a-b). 6. Introduzione di un compenso equo (minimo) applicabile a tutti i rapporti aventi a oggetto una prestazione di lavoro non subordinato, previa consultazione delle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Estensione erga omnes dei minimi contrattuali per il lavoro subordinato (stralcio con modifica da c.1 lett. c). 7. Abrogare il contratto a tempo determinato per tutti i casi diversi dalla sostituzione e dalla stagionalità [n.b. per ogni esigenza di assunzione temporanea resta in vigore come forma esclusiva il contratto di somministrazione, che comporta un maggiore onere per le imprese a bilanciare la flessibilita' concessa] (stralcio con modifica da c.1 lett. e).
3. Mettere ordine tra lavoro subordinato e autonomo (integrazione dell'art. 4 della legge delega) 8. Abrogare le forme di collaborazione parasubordinata e le relative normative speciali riconducendole alle forme tipiche (autonomo o subordinato). [n.b. prevedere, per gli amministratori, la figura del lavoratore autonomo (“privo di cassa”) senza obbligo di partita iva] (stralcio su materia dell'art.). 9. Prevedere la revisione delle norme in materia di professionisti con partita IVA “privi di cassa” per contrastare le forme elusive di monocommittenza e per incentivare forme alternative (es. cooperative) (emendamento su materia dell'art.) 10. Prevedere, con indirizzi chiari, una legge cornice (statuto) per l'insieme del lavoro autonomo (emendamento su materia dell'art.)
4. Flessibilità contrattuale e mitbestimmung (codeterminazione) 11. Sono regolati attraverso accordi tra le parti sociali (v. pacchetto 4) i punti n. 5 [casi cui si applica l'estensione del periodo di prova e relativa durata (min 2, max 3 anni); destinazione (formazione, tutele) del prelievo, in analogia con la prassi per la somministrazione] e n. 7 [casi in cui si verificano le condizioni per un rapporto di lavoro stagionale (estensione del decreto vigente). 12. Sono attivati percorsi di dialogo sociale per l'espressione di pareri congiunti delle parti sociali (in tempi predeterminati) sulle materie oggetto di delega (4, 9, 10) e su quelle che modificano norme in vigore aventi natura mutualistica (1, 2, 3, 4, 9)
2. Contro la precarietà per un lavoro di qualità (art. 4 legge delega) Disboscare la giungla del precariato definendo una sola tipologia di contratto, sostitutivo e non aggiuntivo, a tempo indeterminato, con tutele universali, crescenti, senza attenuazione di quelle a difesa da atti discriminatori di ogni specie. Nuove regole per scoraggiare investimenti nel lavoro di bassa qualità e a basso reddito, che deprimono la domanda interna e danneggiano la competitività Incentivare gli investimenti che implicano una valorizzazione del fattore lavoro, con il ricorso a competenze più elevate, un maggiore impegno formativo e contenuti innovativi.
3. Mettere ordine tra lavoro subordinato e autonomo (integrazione dell'art. 4 della legge delega) Abrogare le forme atipiche di contratti di lavoro che favoriscono l'elusione/violazione delle regole contrattuali e delle norme in materia fiscale, contributiva e di sicurezza sul lavoro. Fissare con nettezza il confine tra lavoro subordinato e lavoro autonomo, adottando per il lavoro autonomo un provvedimento quadro (equivalente allo Statuto dei Lavoratori).
4. Flessibilità contrattuale e mitbestimmung (codeterminazione) Affidare alla regolazione attraverso accordi tra le parti sociali, al livello concordemente ritenuto più confacente (aziendale, territoriale, categoriale, interconfederale) gli aspetti del rapporto di lavoro per i quali non sia indispensabile una regolazione per legge (principio di sussidiarietà)
Appendice: proposte di provvedimenti specifici
1. Tutele e solidarietà nel mercato del lavoro (art. 1 legge delega) 1. Rendere obbligatorio il ricorso ai contratti di solidarieta' in luogo della CIG a rotazione, anche in deroga, e in caso di riduzione di personale senza cessazione di attività, convertendo i relativi fondi [n.b. e riducendo il carico contributivo per cig] (stralcio da c.2a, p.3-6-7). 2. Regolare con norme specifiche gli oneri delle imprese che chiudono attività, in tutto o in parte, finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori coinvolti (stralcio da c.2a, p.5). 3. Introdurre un sussidio universale per le persone maggiorenni prive di reddito, condizionato all'impegno in attività rivolte alla ricerca di lavoro, accompagnate dai servizi per il lavoro, da riformare anche con la costituzione di un'agenzia nazionale. (stralcio con ampliamento da c.2b, p.3 e c.2c, p.1). 4. Regolare con norme specifiche il diritto di prelazione dei dipendenti in caso di dismissioni totali o parziali, fissando garanzie, incentivi e forme di tutoraggio. (emendamento nell'ambito della materia dell'art. 1).
2. Contro la precarietà per un lavoro di qualità (art. 4 legge delega) 5. Sancire il contratto a tempo indeterminato come contratto unico di ingresso consentendo per le mansioni più complesse un prolungamento del periodo di prova stabilito attualmente, fino a due-tre anni, accompagnato da un investimento in formazione analogamente a quanto avviene per i contratti di somministrazione ( stralcio con modifica da c.1 lett.a-b). 6. Introduzione di un compenso equo (minimo) applicabile a tutti i rapporti aventi a oggetto una prestazione di lavoro non subordinato, previa consultazione delle parti sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Estensione erga omnes dei minimi contrattuali per il lavoro subordinato (stralcio con modifica da c.1 lett. c). 7. Abrogare il contratto a tempo determinato per tutti i casi diversi dalla sostituzione e dalla stagionalità [n.b. per ogni esigenza di assunzione temporanea resta in vigore come forma esclusiva il contratto di somministrazione, che comporta un maggiore onere per le imprese a bilanciare la flessibilita' concessa] (stralcio con modifica da c.1 lett. e).
3. Mettere ordine tra lavoro subordinato e autonomo (integrazione dell'art. 4 della legge delega) 8. Abrogare le forme di collaborazione parasubordinata e le relative normative speciali riconducendole alle forme tipiche (autonomo o subordinato). [n.b. prevedere, per gli amministratori, la figura del lavoratore autonomo (“privo di cassa”) senza obbligo di partita iva] (stralcio su materia dell'art.). 9. Prevedere la revisione delle norme in materia di professionisti con partita IVA “privi di cassa” per contrastare le forme elusive di monocommittenza e per incentivare forme alternative (es. cooperative) (emendamento su materia dell'art.) 10. Prevedere, con indirizzi chiari, una legge cornice (statuto) per l'insieme del lavoro autonomo (emendamento su materia dell'art.)
4. Flessibilità contrattuale e mitbestimmung (codeterminazione) 11. Sono regolati attraverso accordi tra le parti sociali (v. pacchetto 4) i punti n. 5 [casi cui si applica l'estensione del periodo di prova e relativa durata (min 2, max 3 anni); destinazione (formazione, tutele) del prelievo, in analogia con la prassi per la somministrazione] e n. 7 [casi in cui si verificano le condizioni per un rapporto di lavoro stagionale (estensione del decreto vigente). 12. Sono attivati percorsi di dialogo sociale per l'espressione di pareri congiunti delle parti sociali (in tempi predeterminati) sulle materie oggetto di delega (4, 9, 10) e su quelle che modificano norme in vigore aventi natura mutualistica (1, 2, 3, 4, 9)
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