La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
Dopo il caso Cucchi, cosa è diventata la concezione che abbiamo dello Stato, della Magistratura, della Polizia?
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
il Fatto 2.11.14
Cattivi maestri
Caso Cucchi e migranti: la caccia al debole è aperta
di Furio Colombo
È una situazione da fiaba malefica, quella che ti trovi di fronte con il caso Cucchi, E non ha niente a che fare con il diritto e la procedura penale. Dunque: c’è un corpo martoriato di botte, lesioni, denutrizione, abbandono, complicazioni curabili ma non curate, e questo Cucchi muore per tutte queste ragioni, da solo. Ma non nel senso della solitudine, che è sempre una brutta cosa. E noi sappiamo che non può essere morto di sua iniziativa perché uno non può picchiarsi da solo, non può essere morto per denutrizione (e relative conseguenze fisiche) perché è sempre stato ospite di istituzioni (polizia di Stato, polizia carceraria, ospedale) e non può essere morto per mancanza di cure perché intorno al suo caso si alternavano ben sette medici in una rispettabile Azienda ospedaliera italiana.
Adesso una sentenza d’appello, che segue una sentenza di parziale condanna, decide le seguenti tre cose: primo: Cucchi è certamente morto nelle tragiche circostanze descritte. Secondo, Cucchi è stato certamente ospite detenuto di diverse strutture pubbliche. Terzo, Cucchi è morto nelle condizioni fisiche descritte (dunque non suicida ma per grave e indotto deterioramento fisico) mentre era scortato e “assistito”. Però non ci sono colpevoli. Per esempio, non uno dei medici, che erano tutti sul luogo della sua morte e responsabili del suo corpo da vivo, lo hanno visto passare da vivo a morto senza avere la minima nozione dell’evento e del che fare.
Il vento gelido della morgue per pestaggio, poi per abbandono, poi per celebrazione, ultimo scandalo (sentiamo dire: “vedete? Accuse ingiuste! Siamo tutti innocenti!” frase che implica: “Adesso chiedeteci scusa”) si sente in queste ore in Italia.
Una cosa capisci, o almeno intravedi: l’abbandono crudele e totale che ha provato, morendo, Cucchi. E ti rendi conto che non una sola voce politica (ovvero a nome e in rappresentanza dei cittadini) si sente in giro, né dal “partido blanco” né dal “partido colorado” (federati insieme, dicono, causa “riforme”) per dire che l’indignazione, ma anche lo stupore, non è sul diritto della sentenza, ma sul fatto, che si spiega solo con un rito voodoo contro il povero Cucchi.
QUI MI TOCCA ricordare, come spesso in questi casi, che i diritti umani e civili non sono apprezzati dagli apparati politici italiani di tutti i tipi, tranne quegli strani personaggi del partito Radicale e delle sue associazioni, che in questi giorni sono riuniti a congresso e di Cucchi parlano. Come parlano, da soli, dei campi di prigionia e di abbandono degli immigrati o delle carceri. Ma del loro congresso, opportunamente, per non scomporre la grande armonia, non parla nessuno. È giusto ricordare gli immigrati accanto a Cucchi. Restiamo nella categoria dei deboli, che sta diventando gran moda mettere subito e disinvoltamente sotto i piedi. Gli immigrati, infatti, se li soccorrete costano troppo (e nessuno nelle istituzioni ha speso una parola per il lavoro solitario della Marina italiana, che ne ha salvati a decine di migliaia in pochi mesi), se arrivano vivi portano tubercolosi, nella mite visione della Lega Nord. E possono essere infetti da Ebola, nella più vigorosa descrizione di Grillo, che moralmente si è messo sul piano di Salvini, ma scientificamente è più informato. Ricordiamoci però che, proprio mentre stavo scrivendo e mentre voi state leggendo, è stato posto fine all’unico impegno internazionale davvero di pace che ha onorato l’Italia in molti anni: l’operazione “Mare Nostrum”. Non ho visto invadere l’emiciclo di almeno una delle Camere da deputati o senatori decisi a denunciare che si è trattato di un delitto. All’operazione italiana di vasto soccorso a persone morenti, tra cui molti bambini e molte mamme, è infatti subentrata una molto più economica operazione di sorveglianza delle coste con bandiera europea, con un modesto finanziamento che consente di fare la guardia alle coste ma non di salvare. C’è un documento rigorosamente narrato e scrupolosamente provato su come l’Italia tratta chi sopravvive al deserto e al mare credendo di trovare rifugio nel nostro Paese. È un libretto di Donatella Di Cesare, Crimini contro l'ospitalità, (Il Melangolo).
L’AUTRICE è docente di Filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma. Ma in questo testo esemplare è implacabile investigatrice e cronista di uno dei più malfamati “centri di identificazione e di espulsione” che il crollo della nostra cultura ha costruito come un bunker di massima sicurezza guardato da mezzi militari blindati, in località Ponte Galeria, periferia di Roma. È importante leggerlo per capire come è stata devastata la cultura italiana in alcuni suoi aspetti che il mondo riteneva tipici, e che persino l’ultimo conflitto aveva confermato: accoglienza, tolleranza e un aiuto, almeno un aiuto, ai più deboli. Ecco spiegate le botte violente, ingiuste, inspiegabili con cui sono stati accolti a un ministero di Roma gli operai di Terni in cerca di solidarietà e di salvezza per il loro lavoro. Tutti sappiamo che i poliziotti non picchiano per gusto. Ma nessuno (certo non Alfano) ha confessato da dove è venuto un ordine così incivile.
E come non provare disorientamento di fronte a sindacati di polizia che, invece di difendere (come merita) l’onore della divisa, si schierano con chi picchia, come se fosse un gesto volontario dei poliziotti, e non una strategia imposta dall’alto e da altri, per ragioni che noi (e gli agenti di polizia) non sappiamo. È una brutta epidemia dei periodi peggiori, la caccia ai deboli. Come dimostrano gli eventi, questo è il contagio che dobbiamo temere di più.
Cattivi maestri
Caso Cucchi e migranti: la caccia al debole è aperta
di Furio Colombo
È una situazione da fiaba malefica, quella che ti trovi di fronte con il caso Cucchi, E non ha niente a che fare con il diritto e la procedura penale. Dunque: c’è un corpo martoriato di botte, lesioni, denutrizione, abbandono, complicazioni curabili ma non curate, e questo Cucchi muore per tutte queste ragioni, da solo. Ma non nel senso della solitudine, che è sempre una brutta cosa. E noi sappiamo che non può essere morto di sua iniziativa perché uno non può picchiarsi da solo, non può essere morto per denutrizione (e relative conseguenze fisiche) perché è sempre stato ospite di istituzioni (polizia di Stato, polizia carceraria, ospedale) e non può essere morto per mancanza di cure perché intorno al suo caso si alternavano ben sette medici in una rispettabile Azienda ospedaliera italiana.
Adesso una sentenza d’appello, che segue una sentenza di parziale condanna, decide le seguenti tre cose: primo: Cucchi è certamente morto nelle tragiche circostanze descritte. Secondo, Cucchi è stato certamente ospite detenuto di diverse strutture pubbliche. Terzo, Cucchi è morto nelle condizioni fisiche descritte (dunque non suicida ma per grave e indotto deterioramento fisico) mentre era scortato e “assistito”. Però non ci sono colpevoli. Per esempio, non uno dei medici, che erano tutti sul luogo della sua morte e responsabili del suo corpo da vivo, lo hanno visto passare da vivo a morto senza avere la minima nozione dell’evento e del che fare.
Il vento gelido della morgue per pestaggio, poi per abbandono, poi per celebrazione, ultimo scandalo (sentiamo dire: “vedete? Accuse ingiuste! Siamo tutti innocenti!” frase che implica: “Adesso chiedeteci scusa”) si sente in queste ore in Italia.
Una cosa capisci, o almeno intravedi: l’abbandono crudele e totale che ha provato, morendo, Cucchi. E ti rendi conto che non una sola voce politica (ovvero a nome e in rappresentanza dei cittadini) si sente in giro, né dal “partido blanco” né dal “partido colorado” (federati insieme, dicono, causa “riforme”) per dire che l’indignazione, ma anche lo stupore, non è sul diritto della sentenza, ma sul fatto, che si spiega solo con un rito voodoo contro il povero Cucchi.
QUI MI TOCCA ricordare, come spesso in questi casi, che i diritti umani e civili non sono apprezzati dagli apparati politici italiani di tutti i tipi, tranne quegli strani personaggi del partito Radicale e delle sue associazioni, che in questi giorni sono riuniti a congresso e di Cucchi parlano. Come parlano, da soli, dei campi di prigionia e di abbandono degli immigrati o delle carceri. Ma del loro congresso, opportunamente, per non scomporre la grande armonia, non parla nessuno. È giusto ricordare gli immigrati accanto a Cucchi. Restiamo nella categoria dei deboli, che sta diventando gran moda mettere subito e disinvoltamente sotto i piedi. Gli immigrati, infatti, se li soccorrete costano troppo (e nessuno nelle istituzioni ha speso una parola per il lavoro solitario della Marina italiana, che ne ha salvati a decine di migliaia in pochi mesi), se arrivano vivi portano tubercolosi, nella mite visione della Lega Nord. E possono essere infetti da Ebola, nella più vigorosa descrizione di Grillo, che moralmente si è messo sul piano di Salvini, ma scientificamente è più informato. Ricordiamoci però che, proprio mentre stavo scrivendo e mentre voi state leggendo, è stato posto fine all’unico impegno internazionale davvero di pace che ha onorato l’Italia in molti anni: l’operazione “Mare Nostrum”. Non ho visto invadere l’emiciclo di almeno una delle Camere da deputati o senatori decisi a denunciare che si è trattato di un delitto. All’operazione italiana di vasto soccorso a persone morenti, tra cui molti bambini e molte mamme, è infatti subentrata una molto più economica operazione di sorveglianza delle coste con bandiera europea, con un modesto finanziamento che consente di fare la guardia alle coste ma non di salvare. C’è un documento rigorosamente narrato e scrupolosamente provato su come l’Italia tratta chi sopravvive al deserto e al mare credendo di trovare rifugio nel nostro Paese. È un libretto di Donatella Di Cesare, Crimini contro l'ospitalità, (Il Melangolo).
L’AUTRICE è docente di Filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma. Ma in questo testo esemplare è implacabile investigatrice e cronista di uno dei più malfamati “centri di identificazione e di espulsione” che il crollo della nostra cultura ha costruito come un bunker di massima sicurezza guardato da mezzi militari blindati, in località Ponte Galeria, periferia di Roma. È importante leggerlo per capire come è stata devastata la cultura italiana in alcuni suoi aspetti che il mondo riteneva tipici, e che persino l’ultimo conflitto aveva confermato: accoglienza, tolleranza e un aiuto, almeno un aiuto, ai più deboli. Ecco spiegate le botte violente, ingiuste, inspiegabili con cui sono stati accolti a un ministero di Roma gli operai di Terni in cerca di solidarietà e di salvezza per il loro lavoro. Tutti sappiamo che i poliziotti non picchiano per gusto. Ma nessuno (certo non Alfano) ha confessato da dove è venuto un ordine così incivile.
E come non provare disorientamento di fronte a sindacati di polizia che, invece di difendere (come merita) l’onore della divisa, si schierano con chi picchia, come se fosse un gesto volontario dei poliziotti, e non una strategia imposta dall’alto e da altri, per ragioni che noi (e gli agenti di polizia) non sappiamo. È una brutta epidemia dei periodi peggiori, la caccia ai deboli. Come dimostrano gli eventi, questo è il contagio che dobbiamo temere di più.
-
- Messaggi: 1188
- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
Che cosa dovrebbe fare la politica per Stefano Cucchi
Non è soltanto commuoversi, indignarsi, commentare con parole gravi.
La politica dovrebbe porsi alcune domande.
Il reato di tortura dove è andato a finire?
E la possibilità di poter identificare gli agenti delle forze dell’ordine in casi gravi e non chiariti, a tutela di tutti quanti, anche delle forze dell’ordine stesse?
E la sorveglianza su ciò che accade nei luoghi di detenzione e di custodia?
E una vera depenalizzazione se non (addirittura!) la legalizzazione delle droghe leggere?
Ecco, per ricordare Stefano e per denunciare la sua tragica morte, le parole non bastano più.
P.S.: motivi per riaprire l’inchiesta mi pare ce ne siano molti. A cominciare dalla testimonianza pubblicata oggi dal Fatto quotidiano. Ma questo non riguarda la politica e ciò che può fare per cambiare.
http://www.ciwati.it/2014/11/05/che-cos ... g.comments
In un stato civile non dovrebbe neanche servire una legge specifica sulla tortura.
Sembrerebbe che senza uno specifico articolo di legge, la tortura sia consentita.
Negli stati civili, per alcuni comportamenti, basta proibire...
in Italia c'è la necessità del: "severamente proibito" o di una apposita legge ad hoc .
Importante, invece, la possibilità di identificare sempre gli agenti delle forze dell'ordine e
di quanti operano nella sicurezza e nella sanità, affinchè possano essere sempre identificati
nell'eventualità di atteggiamenti violenti od omissivi.
Non è soltanto commuoversi, indignarsi, commentare con parole gravi.
La politica dovrebbe porsi alcune domande.
Il reato di tortura dove è andato a finire?
E la possibilità di poter identificare gli agenti delle forze dell’ordine in casi gravi e non chiariti, a tutela di tutti quanti, anche delle forze dell’ordine stesse?
E la sorveglianza su ciò che accade nei luoghi di detenzione e di custodia?
E una vera depenalizzazione se non (addirittura!) la legalizzazione delle droghe leggere?
Ecco, per ricordare Stefano e per denunciare la sua tragica morte, le parole non bastano più.
P.S.: motivi per riaprire l’inchiesta mi pare ce ne siano molti. A cominciare dalla testimonianza pubblicata oggi dal Fatto quotidiano. Ma questo non riguarda la politica e ciò che può fare per cambiare.
http://www.ciwati.it/2014/11/05/che-cos ... g.comments
In un stato civile non dovrebbe neanche servire una legge specifica sulla tortura.
Sembrerebbe che senza uno specifico articolo di legge, la tortura sia consentita.
Negli stati civili, per alcuni comportamenti, basta proibire...
in Italia c'è la necessità del: "severamente proibito" o di una apposita legge ad hoc .
Importante, invece, la possibilità di identificare sempre gli agenti delle forze dell'ordine e
di quanti operano nella sicurezza e nella sanità, affinchè possano essere sempre identificati
nell'eventualità di atteggiamenti violenti od omissivi.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
La religione cattolica con personaggi come Formigoni e Giovanardi, e non solo viene squalificata.
5 NOV 2014 18:54
FORMIGONI AMMAZZA CUCCHI, UNA SECONDA VOLTA - “LUI, DROGATO, ERA STATO PESTATO DA GENTE DEL SUO AMBIENTE, ERA GIÀ IN CONDIZIONI CRITICHE QUANDO FU ARRESTATO” - LE FONTI DEL CELESTE? “SI DICE IN GIRO” - SCOPPIA LA RABBIA SUI SOCIAL
“Le polemiche possono impazzare finché vogliono, finora le indagini hanno portato all’assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”...
Da "Radio2"
Roberto Formigoni e il caso Cucchi. Oggi al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora', il senatore Ncd ed ex Presidente della Lombardia ha parlato al lungo di Stefano Cucchi e dell'attuale esito delle indagini sulla sua morte. Cucchi – gli chiedono Sabelli Fioretti e Lauro - è morto quando era in mano allo Stato: non crede che dovrebbe esser un dovere morale dello Stato trovare il colpevole? “Non credo che la vicenda possa esser ricostruita in questi termini”, risponde Formigoni a Rai Radio2.
In che senso? “Non conosco strettamente il caso, però Stefano Cucchi è uno che purtroppo era coinvolto pesantemente nel mondo della droga, ne faceva uso personalmente, spacciava, era stato più volte ricoverato in ospedale per aver subito pestaggi da gente del suo ambiente. Certo, quel che è successo in carcere va investigato fino in fondo”. Cosa c'entra – gli chiedono i conduttori – che Cucchi fosse un 'tossico'? “No, e per dire che più volte era stato aggredito, ed è arrivato in carcere in condizioni molto molto critiche”. Ma non questa volta. “Infatti bisogna andare fino in fondo”. Chi è il colpevole secondo lei? “Non ne ho idea”, afferma il senatore a 'Un Giorno da Pecora'.
Ma ci sarà un colpevole, Cucchi non si sarà mica pestato da solo. “Da quello che si sa è arrivato in carcere in condizioni molto critiche, non perché era in mano ai poliziotti, perché era stato arrestato in condizioni molto critiche”. Cosa intende per condizioni critiche? “Da quello che si sente dire in giro di condizioni vicino al pericolo di vita”.
Quando Sabelli Fioretti e Lauro, nel corso dell'intervista a Radio2, fanno notare a Formigoni che su Twitter le sue parole stanno suscitando un vespaio di polemiche, il senatore Ncd risponde così: “le polemiche possono impazzare finché vogliono, bisogna che ci siano indagini, il procuratore ha detto che riaprirà le indagini e vedremo cosa appureranno. Finora le indagini hanno portato alla sentenza di assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”
Le critiche sostengono che Cucchi, quando è stato catturato, stava benissimo. “Dalle cronache di chi l'avuto in cura non risulta. Se chi ha detto che Cucchi stava bene ha mentito, quando fosse dimostrato questo, sarà giustamente colpito”.
5 NOV 2014 18:54
FORMIGONI AMMAZZA CUCCHI, UNA SECONDA VOLTA - “LUI, DROGATO, ERA STATO PESTATO DA GENTE DEL SUO AMBIENTE, ERA GIÀ IN CONDIZIONI CRITICHE QUANDO FU ARRESTATO” - LE FONTI DEL CELESTE? “SI DICE IN GIRO” - SCOPPIA LA RABBIA SUI SOCIAL
“Le polemiche possono impazzare finché vogliono, finora le indagini hanno portato all’assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”...
Da "Radio2"
Roberto Formigoni e il caso Cucchi. Oggi al programma di Rai Radio2 'Un Giorno da Pecora', il senatore Ncd ed ex Presidente della Lombardia ha parlato al lungo di Stefano Cucchi e dell'attuale esito delle indagini sulla sua morte. Cucchi – gli chiedono Sabelli Fioretti e Lauro - è morto quando era in mano allo Stato: non crede che dovrebbe esser un dovere morale dello Stato trovare il colpevole? “Non credo che la vicenda possa esser ricostruita in questi termini”, risponde Formigoni a Rai Radio2.
In che senso? “Non conosco strettamente il caso, però Stefano Cucchi è uno che purtroppo era coinvolto pesantemente nel mondo della droga, ne faceva uso personalmente, spacciava, era stato più volte ricoverato in ospedale per aver subito pestaggi da gente del suo ambiente. Certo, quel che è successo in carcere va investigato fino in fondo”. Cosa c'entra – gli chiedono i conduttori – che Cucchi fosse un 'tossico'? “No, e per dire che più volte era stato aggredito, ed è arrivato in carcere in condizioni molto molto critiche”. Ma non questa volta. “Infatti bisogna andare fino in fondo”. Chi è il colpevole secondo lei? “Non ne ho idea”, afferma il senatore a 'Un Giorno da Pecora'.
Ma ci sarà un colpevole, Cucchi non si sarà mica pestato da solo. “Da quello che si sa è arrivato in carcere in condizioni molto critiche, non perché era in mano ai poliziotti, perché era stato arrestato in condizioni molto critiche”. Cosa intende per condizioni critiche? “Da quello che si sente dire in giro di condizioni vicino al pericolo di vita”.
Quando Sabelli Fioretti e Lauro, nel corso dell'intervista a Radio2, fanno notare a Formigoni che su Twitter le sue parole stanno suscitando un vespaio di polemiche, il senatore Ncd risponde così: “le polemiche possono impazzare finché vogliono, bisogna che ci siano indagini, il procuratore ha detto che riaprirà le indagini e vedremo cosa appureranno. Finora le indagini hanno portato alla sentenza di assoluzione, e le sentenze si possono criticare ma si devono rispettare. Non è questo l'insegnamento che la sinistra e i twitteroni protestoni hanno sempre sostenuto?”
Le critiche sostengono che Cucchi, quando è stato catturato, stava benissimo. “Dalle cronache di chi l'avuto in cura non risulta. Se chi ha detto che Cucchi stava bene ha mentito, quando fosse dimostrato questo, sarà giustamente colpito”.
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
Il M5S si è dato da fare perc'è anche in Italia vi sia la legge contro la tortura,e identificazione della polizia ecc......con un numero che identifica la persona.Abbiamo provato pure con una raccolta di firme raccolte online.
Niente gli altri paesi europei queste cose sono gia state fatte da anni. Poi ci troviamo come nel G8 Genova scuola Diaz, Aldobrandi .Su Chucchi è avvenuta una cosa inaudita.Non lo hanno registrato all'entrata in carcere l'ultimo registrato era un albanese.Con quel reato doveva essere messo agli arresti domiciliari, invece l'incapacità di queste strutture inneficenti non hanno funzionato.Posso solo dire VERGOGNATEVI.
................
Notizie relative a Cucchi non era stato registrato.
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... li-errori/
Nel verbale d’arresto i militari dell’Arma scrissero che Cucchi era «nato in Albania il 24.10.1975, in Italia senza fissa dimora»; peccato che fosse nato a Roma in tutt’altra data, e che l’abitazione in cui risultava ufficialmente residente fosse appena stata perquisita, senza esito, alla presenza sua e dei genitori. Evidentemente il verbalizzante aveva utilizzato, sul computer, il modello riempito in precedenza con i dati di un albanese, senza preoccuparsi di modificarli: una sciatteria che ebbe conseguenze fin dalla mattina successiva, visto che il giudice che convalidò l’arresto negò i domiciliari per la «mancanza di una fissa dimora risultante con certezza dagli atti». Fosse tornato a casa, sia pure da detenuto, probabilmente Stefano sarebbe ancora vivo.
Ciao
Paolo11
Niente gli altri paesi europei queste cose sono gia state fatte da anni. Poi ci troviamo come nel G8 Genova scuola Diaz, Aldobrandi .Su Chucchi è avvenuta una cosa inaudita.Non lo hanno registrato all'entrata in carcere l'ultimo registrato era un albanese.Con quel reato doveva essere messo agli arresti domiciliari, invece l'incapacità di queste strutture inneficenti non hanno funzionato.Posso solo dire VERGOGNATEVI.
................
Notizie relative a Cucchi non era stato registrato.
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... li-errori/
Nel verbale d’arresto i militari dell’Arma scrissero che Cucchi era «nato in Albania il 24.10.1975, in Italia senza fissa dimora»; peccato che fosse nato a Roma in tutt’altra data, e che l’abitazione in cui risultava ufficialmente residente fosse appena stata perquisita, senza esito, alla presenza sua e dei genitori. Evidentemente il verbalizzante aveva utilizzato, sul computer, il modello riempito in precedenza con i dati di un albanese, senza preoccuparsi di modificarli: una sciatteria che ebbe conseguenze fin dalla mattina successiva, visto che il giudice che convalidò l’arresto negò i domiciliari per la «mancanza di una fissa dimora risultante con certezza dagli atti». Fosse tornato a casa, sia pure da detenuto, probabilmente Stefano sarebbe ancora vivo.
Ciao
Paolo11
-
- Messaggi: 3688
- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: La Polizia, la Magistratura, lo Stato,..cosa sono???
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... ifestanti/
Scontri a Roma: il racconto dei manifestanti
Ciao
Paolo11
Scontri a Roma: il racconto dei manifestanti
Ciao
Paolo11
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Amazon [Bot], Google [Bot], Semrush [Bot] e 5 ospiti