Alluvione a Carrara,

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paolo11
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Alluvione a Carrara,

Messaggio da paolo11 »

http://www.lanazione.it/massa-carrara/c ... o-1.380585
Alluvione a Carrara, perizia choc sulle cause del cedimento dell'argine del Carrione / SPECIALE
Massa, 8 novembre 2014 – Un disastro «fratello» di un altro disastro, nello stesso fiume, ad un chilometro di distanza. stessa dinamica, il muro dell’argine che si sgretola perché il materiale è scadente, si ribalta e il torrente Carrione squarciato che vomita acqua e fango. C’è una perizia choc al vaglio della procura di Massa che indaga sul crollo avvenuto alle 5,40 di mercoledì scorso ad Avenza e che ha provocato l’alluvione devastante che ha sommerso Marina di Carrara.

E ieri sera i carabinieri hanno convocato in caserma l’industriale del marmo Giorgio Vanelo che assistito dal suo avvocato Andrea Corradino ha riferito sulle numerose denunce che aveva trasmesso alla Provincia e al Comune di Carrara segnalando proprio il pericolo di quell’argine maledetto dal quale filtrava acqua. Gli inquirenti vogliono capire perché gli allarmi lanciati dall’imprenditore assieme ad altre undici aziende del marmo sono rimasti inascoltati.

Però c’è una pista inquietante: i materiali usati negli ultimi anni per innalzare l’argine del fiume sarebbero difettosi o non in grado di sopportare la prima piena imponente. Anche nella notte tra il 27 e il 28 novembre 2012 si sbriciolò un argine questa volta sinistro del torrente all’altezza della statale Aurelia. La procura ha indagato, per l’alluvione di appena due anni fa decine di persone. Come allora, anche questa volta emergebbe un difetto di progettazione degli argini e c’è il rischio che il Carrione si trasformi in una bomba ad orologeria lungo i suoi 14 chilometri dalle cave di Carrara, al centro della città, fino a Marina di Carrara dove si registrano 5000 alluvionati. La procura ha sequestrato il muro crollato e proprio la prima analisi è sconcertante: in pratica per i lavori di innalzamento dell’argine era stato “incollato“ male il muro nuovo che poggiava su quello vecchio, costruito negli anni ’50 e che fungeva da una sorta di fondamento. Si sarebbero piegate le barre di acciaio utilizzate per “saldare“ le due pareti di calcestruzzo originando il ribaltamento della parte superiore dell’argine. In gergo questa tecnica viene definita “inghisaggio per ripresa di getto“. E per fissare le barre di acciaio occorre utilizzare delle resine speciali che offrono una maggiore resistenza meccanica. C’è il sospetto che per risparmiare sui costi si sia utilizzato materiale non conforme.
Durante una diretta di RaiNews24 è stato mostrato quanto friabile fosse al suo interno la parte alta dell'argine, composto per lo più da un materiale bianco almeno molto simile al polistirolo. C'è anche da precisare che secondo alcuni tecnici e muratori impegnati nella ricostruzione dell'argine e contattati da Askanews "un ispessimento di polistirolo in determinati tratti è normale perché perché serve a rendere più flessibile il muro per le escursioni termiche." Resta il fatto che l'argine, rifatto nel 2009, sia crollato in un determinato tratto di 150 metri, dove la forza del torrente Carrione non era maggiore rispetto al resto del suo corso. E mentre la Procura di Massa indaga "contro ignoti", gli abitanti di Carrara oggi terranno una manifestazione che si preannuncia molto partecipata: la loro rabbia è alimentata anche da questo retroscena del "polistirolo".
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E': ora di finirla chi ha sbagliato deve pagare in soldi e galera.Basta arresti domiciliari.
Basta pure cementificare, sistemare le case esistenti.
Dio perdona sempre.L'uomo qualche volta .La natura MAI.
Queste guerre in giro per il mondo portano soltanto inquinamento atmosferico.Non hanno capito che siamo come una palla di vedro quando si scuote la neve si alza ma poi ritorna a terra.
Hai governanti Italiani riconosciamo anche noi lo stato palestinese come hanno fatto altre nazioni.Solo in questo modo si arriva alla pace.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Alluvione a Carrara,

Messaggio da camillobenso »

Carrara, dopo l’alluvione cittadini occupano il Comune. Sindaco scortato da polizia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... o/1200049/

A Carrara non mollano, la sala consiliare è occupata ancora oggi.
paolo11
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Re: Alluvione a Carrara,

Messaggio da paolo11 »

https://www.youtube.com/watch?v=UGPYnj3 ... ploademail
Airola sull'alluvione a Carrara: "Non è mai colpa di nessuno, vero?"
https://www.youtube.com/watch?v=M3isfuJ ... ploademail
Blundo (M5S): "Processo Grandi Rischi, 309 volte vergogna!"
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Alluvione a Carrara,

Messaggio da camillobenso »

Non solo Carrara


A me sembra tanto la vendetta di D'Alema o della Camusso. Tanta acqua per mettere in difficoltà Renzie.


PIOVE E LA STRAGE CONTINUA IN LIGURIA ALTRE DUE VITTIME
(Ferruccio Sansa).
12/11/2014 di triskel182


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I PENSIONATI CARLO E FRANCA TRAVOLTI CON LA LORO CASA NEI PRESSI DI CHIAVARI I VICINI: “LI AVEVAMO SENTITI POCO PRIMA, STAVANO BENE MA AVEVANO PAURA”.

Un rigagnolo. Il disastro della Liguria comincia da qui. “Guardi, la collina è intrisa d’acqua, la sputa fuori, non riesce più a trattenerla. Qui tra poco potrebbe esserci un’altra frana. Proprio qui dove siamo lei ed io”. Fabio Marchelli ha 52 anni, è un vigile del fuoco con laurea sulle frane. Con il dito indica un rivolo che esce dalla terra a poche decine di metri da dove ieri una valanga di fango ha inghiottito la casa di Carlo Aminise, 73 anni, e della moglie Franca Iaccino, 69. “Li abbiamo sentiti pochi minuti prima al telefono”, racconta Giovanni Levaggi, un vicino di casa. Stavano bene, ma avevano paura. Paura della pioggia, del fiume a pochi metri, ma soprattutto della collina che incombeva sopra la loro casa, della terra che si sentivano scivolare sotto i piedi. E in quei momenti puoi solo sperare: se si staccano migliaia di tonnellate di fango non c’è rifugio che tenga.

IERI MATTINA a Selaschi, una frazione di Leivi alle spalle di Chiavari, la casa di Carlo e Franca non c’era più. Sparita con le loro vite. Rimane soltanto il tetto. È dovuto intervenire un elicottero dei vigili del fuoco per mettere in salvo gli abitanti delle case vicine, per salvare una donna all’ottavo mese di gravidanza. “Dal pendio si è staccata una frana con un fronte di 70 metri che è scesa a valle velocissima, senza lasciare scampo”, racconta l’ingegnere Amalia Tedeschi dei Vigili del Fuoco. “Si chiama debris flow”, spiega Marchelli. In pratica, la montagna si disfa, la terra diventa un torrente di fango che corre a valle a cinquanta, settanta chilometri all’ora. E si porta via tutto. Il vigile del fuoco guarda la collina: una, due, tre, quattro frane, nel raggio di poche centinaia di metri. Oltre il crinale ce ne sono altre, impossibile tenerne il conto. La Liguria è marcia, si sta sfaldando. Dopo poche ore di pioggia le colline non stanno più in piedi, sembrano disfarsi. È successo due anni fa alle Cinque Terre e ieri in Val Fontanabuona. Te lo dice Fabio Marchelli, che è un esperto, ma te lo senti sotto i piedi mentre cammini: la terra non tiene più, cede. E ti prende un senso quasi di sgomento, di vertigine: potresti essere travolto, in qualsiasi momento. Ovunque vai, qui alle spalle di Chiavari, vedi tracce del cedimento. Cammini per le strade di San Colombano Certenoli, coperte di detriti come dopo una bomba, e senti il rumore cupo del fiume, l’Entella che in pochi minuti si è gonfiato e sembra una bestia pronta a uscire dalla gabbia. Sali verso Leivi e trovi decine di rivi usciti dall’alveo. E poi, soprattutto, le frane: da Carasco a Chiavari a ogni curva ci sono piogge di sassi scappati alla collina, smottamenti. Se guardi le alture vedi le ferite: lingue di terra che si sono aperte in mezzo al bosco, che hanno portato via gli alberi. E spesso hanno sfiorato le case. Ecco la grande minaccia della campagna ligure: i rilievi sputano l’acqua che corre giù velocissima. Che provoca frane o fa uscire fuori il fiume come è successo a Chiavari. Scendi verso valle, seguendo la colata di fango e acqua dell’Entella e del Lavagna, e vedi centinaia, migliaia di persone con la pala in mano. Vedi i bambini e gli anziani con il viso appiccicato alle finestre. Questa non è vita! Era una valle fortunata, la Fontanabuona: prima la cultura contadina che viveva di castagni e ulivi, di una terra sana segnata da chilometri e chilometri di terrazze. Poi le piccole industrie, le cave di ardesia. Ora tanti stanno chiudendo: l’ardesia si compra in Sudamerica, costa meno. I mobilifici di qualità sono minacciati dall’Ikea. Le imprese scappano all’estero. E poi c’è l’acqua che fa paura. Non si salva nessuno. Martedì notte tutta la Liguria è rimasta sveglia guardando alla televisione, su internet, le immagini di Chiavari all’improvviso trasformata in una specie di Venezia alla presenza dell’esercito, accorso in giornata. I FIUMI e i torrenti che l’abbracciano – l’Entella, il rio Lupinaro e il Campodonico – sono esondati, l’acqua è arrivata tra i bellissimi portici antichi, ha invaso i negozi, le botteghe eleganti dove di giorno camminano migliaia di persone, dove ogni week end arrivano i turisti dalla Pianura Padana. “In un attimo mi sono trovato l’acqua a metà della schiena. Intorno c’erano auto che galleggiavano”, racconta Vittorio Mazza, amministratore condominiale. Se l’è vista brutta. Ma quando il fango si ritira pochi festeggiano. “Il mio lavoro…”, sospira un commerciante come se insieme con l’acqua sputata dal suo negozio se ne andassero anni di fatica. Sul marciapiedi c’è chi mette libri distrutti, vestiti di marca ridotti a stracci, cibo, quadri. Una cittadina di 27 mila abitanti tagliata fuori dal mondo in due ore: bloccata per una frana la statale che porta a Rapallo, chiusi i caselli autostradali, fermi i treni per uno smottamento sui binari. Poi la corrente elettrica e i telefonini in tilt sulle alture, i rubinetti dell’acqua che sputano terra. Sono caduti 285 millimetri di pioggia in due ore, dicono i meteorologi. “Ma di piogge così ne abbiamo viste tante, è la terra che si è ribellata per il troppo cemento, perché nessuno la coltiva più”, si passa le mani sulla fronte Enrico Ranotti, abita appena sopra i due coniugi morti. “Certo, le piogge tropicali”, cerca una spiegazione Marchelli, “Certo, la Liguria ha una distanza da 7 a 35 chilometri tra lo spartiacque e il mare… niente, l’acqua ci mette un attimo. E mettici anche il calcare argilloso delle colline che si gonfia per l’acqua e…” con le mani il vigile del fuoco mima una specie di esplosione. Ma il punto è soprattutto un altro: “La campagna abbandonata. I muretti a secco erano una garanzia di stabilità per le alture, ma adesso non c’è più manutenzione. Non c’è niente di peggio, si disfano, crollano”. Con loro crolla tutta la Liguria. Oggi è prevista allerta due fino alle tre di pomeriggio. La sesta in pochi giorni. Sabato si annuncia un’altra perturbazione. No, questa non è vita.
camillobenso
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Re: Alluvione a Carrara,

Messaggio da camillobenso »

Non solo Carrara

60 anni fa da queste parti, in queste occasioni, si vedevano le barche lungo vie e viali.

Da ragazzi andavamo a vedere la Venezia nostrana.

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camillobenso
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Re: Alluvione a Carrara,

Messaggio da camillobenso »

Non solo Carrara

MILANO
Milano: il quartiere Isola allagato
Situazione d’emergenza anche nel capoluogo lombardo | fotogramma - CorriereTv

http://video.corriere.it/milano-quartie ... d388825827
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