Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambiament
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Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambiament
Il lungo post del deputato 5 Stelle Manlio Di Stefano che, con estrema chiarezza, dipinge un nitido scenario sulla situazione del Movimento 5 Stelle. Lo riportiamo di seguito:
Cosa sta succedendo? Questa è la domanda che mi sento ripetere da 3 giorni a raffica, allora proverò a rispondere qui per tutti e vi chiedo scusa per non aver avuto il tempo di farlo singolarmente per ognuno di voi.
E' un momento di GRANDE cambiamento. ENORME. E' certamente il momento più complicato da quando, nel 2006, mi sono avvicinato ai MeetUp e di conseguenza al M5S in Lombardia. E' complicato perché la macchina è diventata così grande che non è più facile guidarla, non nascondiamocelo, è un progetto così visionario, bello, articolato, rivoluzionario e complesso che prevederne lo sviluppo era quasi impossibile specie con questa velocità. Ci siamo trovati davanti a mille problemi senza strumenti per affrontarli nel modo migliore, solo con la nostra forza di volontà e Beppe Grillo come garante di quelle poche regole che abbiamo. Sono passati quasi due anni e questa mini organizzazione che si era creata, assolutamente orizzontale, era chiaro lasciasse troppe falle dove del marcio stava iniziando a manifestarsi e, purtroppo, i MeetUp e i nuovi attivisti stavano assorbendo da noi in Parlamento il peggio che palesavamo.
E allora qualcosa andava fatto, qualcosa era necessario fare e ce lo stavate chiedendo anche tutti voi a gran voce da mesi. Così è nata la necessità da parte di Beppe e Gianroberto di delegare qualcosa, nessun direttivo badate bene, solo 5 persone che aiuteranno lo staff a far funzionare meglio la macchina. Il metodo non vi è piaciuto? Nemmeno a me. Le 5 persone potevano essere altre? Vero. Non ci sono senatori? Vero (come non ci sono consiglieri regionali e comunali o eurodeputati). Non c'è distribuzione geografica? Verissimo.
Tutto vero allo stesso modo di come non ci furono chieste le battaglie del V-Day e del V2-Day né, tantomeno, i punti chiave dell'attività del blog. Però ci hanno portato dove siamo oggi perché? Perché non siamo in mano a due farabutti come qualche "neo-dissidente-illuminato-sulla-via-di-damasco" vuole far credere ma a due persone meravigliose che hanno sempre lottato al nostro fianco per una Italia migliore dando tutto e anche di più.
Mi basta questo? Cieca fiducia? No. Ma sana riconoscenza sì. Credo che a quei due dobbiamo la possibilità di affidare la loro creatura, almeno nella prima fase di transizione, alle persone di cui, per conoscenza diretta, si fidano di più. Ricordiamoci che dietro questo gesto c'è un profondo amore per il progetto che portiamo avanti, l'amore di un padre che si fa un po' indietro per lasciar camminare il figlio sulle sue gambe. Ma come ogni padre anche loro volevano sapere a chi lo stessero affidando questo figlio.
E' qui, è adesso che parte la sfida. Da oggi quei 5 ragazzi saranno un punto di riferimento per stabilire dei criteri univoci per tutto il M5S nazionale, non sono l'organo direttivo dei parlamentari e non intendono esserlo, il M5S non è il gruppo al Parlamento, semmai quest'ultimo è una minima parte del M5S. Il loro compito più grande sarà ascoltare e proporre linee guida che ci portino a crescere meglio, in sostanza fare quello che ci è sempre mancato, un reale coordinamento tra base, portavoce e staff. Poi parleremo certamente di come dovrà funzionare questo organo, di chi ne dovrà fare parte e per quanto tempo, di come si relazionerà con gli attivisti ma questo è, come sempre, un qualcosa in divenire.
Credetemi, non ho mai voluto capi, né al lavoro né nel M5S, ed è per questo che mi sento di rassicurarvi che non ce ne saranno mai. Vi chiedo solo una cosa, con l'enorme sfida che abbiamo davanti non serve energia negativa, smettetela di criticare tutto e provate a dare il vostro contributo affinché tutto vada per il meglio. Io ci metterò come sempre il mio perché quel giorno in cui ho scattato questa foto al Teatro Smeraldo, il 4 ottobre 2009, Beppe Grillo aveva gli stessi occhi onesti che ha oggi quindi, per me, vale ancora ciò che ci siamo detti quella volta. Un enorme in bocca al lupo a Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, mi avrete sempre al vostro fianco. ENERGIA POSITIVA
http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/ ... mbiamento/
Ciao
Paolo11
Cosa sta succedendo? Questa è la domanda che mi sento ripetere da 3 giorni a raffica, allora proverò a rispondere qui per tutti e vi chiedo scusa per non aver avuto il tempo di farlo singolarmente per ognuno di voi.
E' un momento di GRANDE cambiamento. ENORME. E' certamente il momento più complicato da quando, nel 2006, mi sono avvicinato ai MeetUp e di conseguenza al M5S in Lombardia. E' complicato perché la macchina è diventata così grande che non è più facile guidarla, non nascondiamocelo, è un progetto così visionario, bello, articolato, rivoluzionario e complesso che prevederne lo sviluppo era quasi impossibile specie con questa velocità. Ci siamo trovati davanti a mille problemi senza strumenti per affrontarli nel modo migliore, solo con la nostra forza di volontà e Beppe Grillo come garante di quelle poche regole che abbiamo. Sono passati quasi due anni e questa mini organizzazione che si era creata, assolutamente orizzontale, era chiaro lasciasse troppe falle dove del marcio stava iniziando a manifestarsi e, purtroppo, i MeetUp e i nuovi attivisti stavano assorbendo da noi in Parlamento il peggio che palesavamo.
E allora qualcosa andava fatto, qualcosa era necessario fare e ce lo stavate chiedendo anche tutti voi a gran voce da mesi. Così è nata la necessità da parte di Beppe e Gianroberto di delegare qualcosa, nessun direttivo badate bene, solo 5 persone che aiuteranno lo staff a far funzionare meglio la macchina. Il metodo non vi è piaciuto? Nemmeno a me. Le 5 persone potevano essere altre? Vero. Non ci sono senatori? Vero (come non ci sono consiglieri regionali e comunali o eurodeputati). Non c'è distribuzione geografica? Verissimo.
Tutto vero allo stesso modo di come non ci furono chieste le battaglie del V-Day e del V2-Day né, tantomeno, i punti chiave dell'attività del blog. Però ci hanno portato dove siamo oggi perché? Perché non siamo in mano a due farabutti come qualche "neo-dissidente-illuminato-sulla-via-di-damasco" vuole far credere ma a due persone meravigliose che hanno sempre lottato al nostro fianco per una Italia migliore dando tutto e anche di più.
Mi basta questo? Cieca fiducia? No. Ma sana riconoscenza sì. Credo che a quei due dobbiamo la possibilità di affidare la loro creatura, almeno nella prima fase di transizione, alle persone di cui, per conoscenza diretta, si fidano di più. Ricordiamoci che dietro questo gesto c'è un profondo amore per il progetto che portiamo avanti, l'amore di un padre che si fa un po' indietro per lasciar camminare il figlio sulle sue gambe. Ma come ogni padre anche loro volevano sapere a chi lo stessero affidando questo figlio.
E' qui, è adesso che parte la sfida. Da oggi quei 5 ragazzi saranno un punto di riferimento per stabilire dei criteri univoci per tutto il M5S nazionale, non sono l'organo direttivo dei parlamentari e non intendono esserlo, il M5S non è il gruppo al Parlamento, semmai quest'ultimo è una minima parte del M5S. Il loro compito più grande sarà ascoltare e proporre linee guida che ci portino a crescere meglio, in sostanza fare quello che ci è sempre mancato, un reale coordinamento tra base, portavoce e staff. Poi parleremo certamente di come dovrà funzionare questo organo, di chi ne dovrà fare parte e per quanto tempo, di come si relazionerà con gli attivisti ma questo è, come sempre, un qualcosa in divenire.
Credetemi, non ho mai voluto capi, né al lavoro né nel M5S, ed è per questo che mi sento di rassicurarvi che non ce ne saranno mai. Vi chiedo solo una cosa, con l'enorme sfida che abbiamo davanti non serve energia negativa, smettetela di criticare tutto e provate a dare il vostro contributo affinché tutto vada per il meglio. Io ci metterò come sempre il mio perché quel giorno in cui ho scattato questa foto al Teatro Smeraldo, il 4 ottobre 2009, Beppe Grillo aveva gli stessi occhi onesti che ha oggi quindi, per me, vale ancora ciò che ci siamo detti quella volta. Un enorme in bocca al lupo a Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, mi avrete sempre al vostro fianco. ENERGIA POSITIVA
http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/ ... mbiamento/
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Paolo11
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/ ... condiviso/
Luisella Costamagna, ospite ad Agorà, torna a parlare del Movimento 5 Stelle, in questo periodo particolarmente delicato per Grillo e i suoi. La giornalista, finalmente, sostiene le sue idee svelando a tutti una verità inconfutabile: l'informazione italiana è un'informazione contro Grillo e contro il Movimento. La giornalista lo ha affermato senza troppi giri di parole in diretta su Rai3:
"Le battaglie del Movimento 5 Stelle, che non sono state raccontate, dovrebbero essere patrimonio condiviso".
La Costamagna ha anche sottolineato che, in questo particolare momento, il Movimento sta vivendo un periodo di crisi, ma si tratta di una crisi "pompata" e distorta dai media che si sono cimentati in un continuo attacco a Grillo e al Movimento dimenticandosi di raccontare la battaglie portate avanti dai 5 Stelle, i risultati ottenuti, le proposte fatte.
La giornalista ha poi aggiunto:
"Il M5S ha fatto e continua a fare un gran bene per il nostro paese. Restituiscono i soldi personali, restituiscono i rimborsi elettorali, sono ragazzi onesti che dovremmo tutti ringraziare, che però pagano la campagna di silenzio e di disinformazione messa in atto da parte di tutti i media italiani."
Ciao
Paolo11
Luisella Costamagna, ospite ad Agorà, torna a parlare del Movimento 5 Stelle, in questo periodo particolarmente delicato per Grillo e i suoi. La giornalista, finalmente, sostiene le sue idee svelando a tutti una verità inconfutabile: l'informazione italiana è un'informazione contro Grillo e contro il Movimento. La giornalista lo ha affermato senza troppi giri di parole in diretta su Rai3:
"Le battaglie del Movimento 5 Stelle, che non sono state raccontate, dovrebbero essere patrimonio condiviso".
La Costamagna ha anche sottolineato che, in questo particolare momento, il Movimento sta vivendo un periodo di crisi, ma si tratta di una crisi "pompata" e distorta dai media che si sono cimentati in un continuo attacco a Grillo e al Movimento dimenticandosi di raccontare la battaglie portate avanti dai 5 Stelle, i risultati ottenuti, le proposte fatte.
La giornalista ha poi aggiunto:
"Il M5S ha fatto e continua a fare un gran bene per il nostro paese. Restituiscono i soldi personali, restituiscono i rimborsi elettorali, sono ragazzi onesti che dovremmo tutti ringraziare, che però pagano la campagna di silenzio e di disinformazione messa in atto da parte di tutti i media italiani."
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Caro Paolo, io malgrado tutto rimango del mio parere, che vado di seguito a spiegarti.
L’opera di Grillo, volendola rappresentare, dovrebbe corrispondere ad una rivoluzione.
Una rivoluzione democratica.
Continua
L’opera di Grillo, volendola rappresentare, dovrebbe corrispondere ad una rivoluzione.
Una rivoluzione democratica.
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Allora mi guardo intorno e cerco nella storia degli ultimi due secoli se si è verificata una rivoluzione democratica.
A memoria non ricordo.
Ho interpellato quindi la rete (Google) che mi ha dato questa risposta:
1. Storia moderna - Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Storia_moderna
o
o
La storia moderna è un concetto storiografico, interpretato come elemento di rottura rispetto ... Nelle storiografie anglosassone, tedesca e francese la conclusione dell'età ... dell'età moderna lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) o della prima ..... L'affermazione dei principi di governo democratico e la reazione delle ...
2. Osservazioni di Stalin sui compendi dei manuali di Storia ...
http://www.pmli.it/stalinosservazionicompendistoria.htm
o
Osservazioni sul compendio del manuale di "Storia moderna'' ... catene del capitalismo e della democrazia borghese, mentre la rivoluzione socialita ... i colpi dellaRivoluzione d'Ottobre, che ha schiuso una nuova era nella storia dell'umanità.
3. EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA (1640-1918)
http://www.homolaicus.com/storia/moderna/1640-1871.htm
o
o
I confini cronologici della storia moderna sono definiti dalla rivoluzione borghese in ... e dalla rivoluzione socialista del 1917 in Russia, che ha aperto nella storia ... Fu così che iniziò la "democrazia dei poteri forti", che non erano più soltanto ...
4. [PDF]Antonino De Francesco Professore ordinario di Storia ...
http://www.unimi.it/chiedove/cv/antonin ... ncesco.pdf
o
3. Interessi di ricerca. • Storia della Francia moderna, con particolare riguardo alla Rivoluzione francese e ... Movimento democratico e federalismo nella Francia.
5. [PDF]La Rivoluzione francese e la democrazia. Il ruolo degli ...
ssai.interno.it/download/allegati1/instrumenta_19_15_muzi.pdf
o
o
il mondo ma, soprattutto, indica nella rivoluzione inglese del 1688. l'origine dello. Stato liberale .... R. Villari, Storia moderna, Roma-Bari, 1979, pp.369-571.
6. L'esame di storia moderna. Dal Rinascimento alla ...
books.google.it/books?isbn=8824443354
Edizioni Simone - 2011 - History
Costituzione democratica,che facciadei governanti nondeicapi, ma deipubblici ... perlamoderna pedagogia,si preoccupa di delineareuna forma rivoluzionaria di ...
7. Rivoluzione francese, democrazia moderna e Repubblica ...
http://www.storialibera.it/epoca_contem ... olo.php?id...
o
o
Rivoluzione francese, democrazia moderna e Repubblica nordamericana ... Coniato nel secolo XIX nell'ambito della storia della letteratura tedesca e usato ... e la rivoluzione nella concezione morale dell'uomo, al meglio esemplificata dalla ...
8. Storia moderna - Pagina 581 - Risultati da Google Libri
books.google.it/books?isbn=8879894390
1998 - History
In tutta Europa la rivoluzione fu strumento di emancipazione contadina. ... Movimentodemocratico e federalismo nella Francia rivoluzionaria, 1789- 1795.
9. Eta Storiche in “Dizionario di Storia” – Treccani
http://www.treccani.it › Enciclopedia
o
o
La rivoluzione neolitica prendeva avvio in Oriente, nell'area compresa tra .... da una significativa evoluzione politica di tipo democratico (pur nella permanenza di .... enella sua arte si individuarono le radici dell'identità delle moderne nazioni ...
Come puoi verificare anche tu, digitando:
la rivoluzione democratica nella storia moderna
continua
A memoria non ricordo.
Ho interpellato quindi la rete (Google) che mi ha dato questa risposta:
1. Storia moderna - Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Storia_moderna
o
o
La storia moderna è un concetto storiografico, interpretato come elemento di rottura rispetto ... Nelle storiografie anglosassone, tedesca e francese la conclusione dell'età ... dell'età moderna lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) o della prima ..... L'affermazione dei principi di governo democratico e la reazione delle ...
2. Osservazioni di Stalin sui compendi dei manuali di Storia ...
http://www.pmli.it/stalinosservazionicompendistoria.htm
o
Osservazioni sul compendio del manuale di "Storia moderna'' ... catene del capitalismo e della democrazia borghese, mentre la rivoluzione socialita ... i colpi dellaRivoluzione d'Ottobre, che ha schiuso una nuova era nella storia dell'umanità.
3. EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA (1640-1918)
http://www.homolaicus.com/storia/moderna/1640-1871.htm
o
o
I confini cronologici della storia moderna sono definiti dalla rivoluzione borghese in ... e dalla rivoluzione socialista del 1917 in Russia, che ha aperto nella storia ... Fu così che iniziò la "democrazia dei poteri forti", che non erano più soltanto ...
4. [PDF]Antonino De Francesco Professore ordinario di Storia ...
http://www.unimi.it/chiedove/cv/antonin ... ncesco.pdf
o
3. Interessi di ricerca. • Storia della Francia moderna, con particolare riguardo alla Rivoluzione francese e ... Movimento democratico e federalismo nella Francia.
5. [PDF]La Rivoluzione francese e la democrazia. Il ruolo degli ...
ssai.interno.it/download/allegati1/instrumenta_19_15_muzi.pdf
o
o
il mondo ma, soprattutto, indica nella rivoluzione inglese del 1688. l'origine dello. Stato liberale .... R. Villari, Storia moderna, Roma-Bari, 1979, pp.369-571.
6. L'esame di storia moderna. Dal Rinascimento alla ...
books.google.it/books?isbn=8824443354
Edizioni Simone - 2011 - History
Costituzione democratica,che facciadei governanti nondeicapi, ma deipubblici ... perlamoderna pedagogia,si preoccupa di delineareuna forma rivoluzionaria di ...
7. Rivoluzione francese, democrazia moderna e Repubblica ...
http://www.storialibera.it/epoca_contem ... olo.php?id...
o
o
Rivoluzione francese, democrazia moderna e Repubblica nordamericana ... Coniato nel secolo XIX nell'ambito della storia della letteratura tedesca e usato ... e la rivoluzione nella concezione morale dell'uomo, al meglio esemplificata dalla ...
8. Storia moderna - Pagina 581 - Risultati da Google Libri
books.google.it/books?isbn=8879894390
1998 - History
In tutta Europa la rivoluzione fu strumento di emancipazione contadina. ... Movimentodemocratico e federalismo nella Francia rivoluzionaria, 1789- 1795.
9. Eta Storiche in “Dizionario di Storia” – Treccani
http://www.treccani.it › Enciclopedia
o
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La rivoluzione neolitica prendeva avvio in Oriente, nell'area compresa tra .... da una significativa evoluzione politica di tipo democratico (pur nella permanenza di .... enella sua arte si individuarono le radici dell'identità delle moderne nazioni ...
Come puoi verificare anche tu, digitando:
la rivoluzione democratica nella storia moderna
continua
Ultima modifica di camillobenso il 01/12/2014, 18:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Le rivoluzioni che noi ricordiamo sono tutte cruente:
- La rivoluzione inglese del 1688
- La rivoluzione americana del 1775, conosciuta meglio come Guerra d’Indipendenza.
- La rivoluzione franzosa del 1848, con il regime del Terrore di Marat, Danton e Roberspierre, dove tagliavano le capocce.
- La rivoluzione messicana del 1910
- La rivoluzione d’Ottobre del 1917
- La rivoluzione fasista del 1922
Come vedi, tutte cruente. Niente di pacifico e democratico.
continua
- La rivoluzione inglese del 1688
- La rivoluzione americana del 1775, conosciuta meglio come Guerra d’Indipendenza.
- La rivoluzione franzosa del 1848, con il regime del Terrore di Marat, Danton e Roberspierre, dove tagliavano le capocce.
- La rivoluzione messicana del 1910
- La rivoluzione d’Ottobre del 1917
- La rivoluzione fasista del 1922
Come vedi, tutte cruente. Niente di pacifico e democratico.
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Quando il Beppe nazionale annuncia di voler fare una rivoluzione democratica la cosa mi stupisce non poco.
Una prima in assoluto nella storia dell’Umanità.
La prima cosa però che mi viene in mente è che per fare una rivoluzione democratica, in qualsiasi parte del pianeta occorre che dietro ci stiano delle menti sovrumane, dall’intelligenza infinita perché bisogna tenere conto di tutti i fattori che si muovono in questo tipo di rivoluzione e quindi ci vuole un equipe che lavori giorno e notte per portare a termine questo tipo di rivoluzione.
Con tutto il rispetto dovuto per il Beppe nazionale e per Gianroberto Casaleggio, non mi sembra proprio che i rivoluzionari de noantri, abbiano questi requisiti.
Se poi penso che questa rivoluzione debba avvenire in Italia, popolo di pantofolai, mi metto le mani nei capelli.
Terzo, so che per fare una rivoluzione ci vogliono le palanche. (Gli schei). Ma so anche che il Beppe nazionale è di Sena, ed ha tradizionalmente le “braccine corte”. Preferisce una trasfusione di sangue ad una trasfusione di palanche dal suo portafoglio.
Ergo, come può fare una rivoluzione senza palanche????
continua
Una prima in assoluto nella storia dell’Umanità.
La prima cosa però che mi viene in mente è che per fare una rivoluzione democratica, in qualsiasi parte del pianeta occorre che dietro ci stiano delle menti sovrumane, dall’intelligenza infinita perché bisogna tenere conto di tutti i fattori che si muovono in questo tipo di rivoluzione e quindi ci vuole un equipe che lavori giorno e notte per portare a termine questo tipo di rivoluzione.
Con tutto il rispetto dovuto per il Beppe nazionale e per Gianroberto Casaleggio, non mi sembra proprio che i rivoluzionari de noantri, abbiano questi requisiti.
Se poi penso che questa rivoluzione debba avvenire in Italia, popolo di pantofolai, mi metto le mani nei capelli.
Terzo, so che per fare una rivoluzione ci vogliono le palanche. (Gli schei). Ma so anche che il Beppe nazionale è di Sena, ed ha tradizionalmente le “braccine corte”. Preferisce una trasfusione di sangue ad una trasfusione di palanche dal suo portafoglio.
Ergo, come può fare una rivoluzione senza palanche????
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Ricordo che nel settembre 2011 il M5S godeva di un consenso del 2,7 %.
Poi nell’anno successivo alle elezioni amministrative del 6-7maggio a Peerma, Pizzarotti porta casa il 19,47 % mentre il Movimento il 19,90 %.
Mica male il salto di qualità in soli 7 mesi, avevo pensato allora.
Già allora tirava aria di elezioni anticipate ed allora mi sono messo ad osservare da lontano il Beppe nazionale e le sue truppe.
Visto che intendeva prendere la Bastiglia ho pensato che Grillo intendesse organizzare le sue truppe in attesa dell’evento. Niente di tutto questo.
Tenendo conto che siamo in Italia, e che le ferie non si negano a nessuno, pensavo che dopo il riposo del mese di maggio il generale Grillo si mettesse ad addestrare le truppe. Niente. Niente anche nei mesi successivi.
E di nuovo il pensiero corre alle palanche. Fare la rivoluzione costa ed il genovese Grillo la vuol fare al massimo risparmio.
Però i dubbi sono cominciati a maturare.
Se vuoi selezionare una classe dirigente da mandare in Parlamento devi darti da fare. Ma Beppe rimane schiscio.
Vabbè l’uso supereconomico del web, ma almeno vedere le tue truppe di persona e parlargli assieme è il minimo.
Benedette palanche.
A febbraio del 2013 il M5S rimedia un 25 % a livello nazionale e qui comincia l’avventura dei dilettanti allo sbaraglio.
Io sono sempre stato convinto nella necessità di cambiare perché dal fallimento della prima Repubblica erano fuoriusciti i residuati bellici alla D’Alema, alla Veltroni, alla Casini, alla Violante che la pensavano sempre democristianamente per quanto riguarda la gestione del potere.
Era necessario cambiare. Ma come?
Con un’esercito di dilettanti allo sbaraglio comandati da due Masanielli di complemento???
continua
Poi nell’anno successivo alle elezioni amministrative del 6-7maggio a Peerma, Pizzarotti porta casa il 19,47 % mentre il Movimento il 19,90 %.
Mica male il salto di qualità in soli 7 mesi, avevo pensato allora.
Già allora tirava aria di elezioni anticipate ed allora mi sono messo ad osservare da lontano il Beppe nazionale e le sue truppe.
Visto che intendeva prendere la Bastiglia ho pensato che Grillo intendesse organizzare le sue truppe in attesa dell’evento. Niente di tutto questo.
Tenendo conto che siamo in Italia, e che le ferie non si negano a nessuno, pensavo che dopo il riposo del mese di maggio il generale Grillo si mettesse ad addestrare le truppe. Niente. Niente anche nei mesi successivi.
E di nuovo il pensiero corre alle palanche. Fare la rivoluzione costa ed il genovese Grillo la vuol fare al massimo risparmio.
Però i dubbi sono cominciati a maturare.
Se vuoi selezionare una classe dirigente da mandare in Parlamento devi darti da fare. Ma Beppe rimane schiscio.
Vabbè l’uso supereconomico del web, ma almeno vedere le tue truppe di persona e parlargli assieme è il minimo.
Benedette palanche.
A febbraio del 2013 il M5S rimedia un 25 % a livello nazionale e qui comincia l’avventura dei dilettanti allo sbaraglio.
Io sono sempre stato convinto nella necessità di cambiare perché dal fallimento della prima Repubblica erano fuoriusciti i residuati bellici alla D’Alema, alla Veltroni, alla Casini, alla Violante che la pensavano sempre democristianamente per quanto riguarda la gestione del potere.
Era necessario cambiare. Ma come?
Con un’esercito di dilettanti allo sbaraglio comandati da due Masanielli di complemento???
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
da http://www.lastampa.it/2014/12/01/itali ... agina.html
Fuga dei militanti M5S, così tramonta il sogno della democrazia diretta di Grillo-Casaleggio
Quasi dimezzati i voti espressi sulle espulsioni dei dissidenti. Metà delle proposte di legge non raggiunge i 200 commenti
01/12/2014
gabriele martini
C’era una volta la rivoluzione della democrazia digitale a Cinque Stelle.
Nelle piazze della cavalcata elettorale Beppe Grillo intonava il mantra della «Rete sovrana». Dopo il voto Gianroberto Casaleggio e collaboratori impiegarono mesi, ma alla fine partorirono una piattaforma internet per permettere ai cittadini di discutere le proposte di legge di iniziativa parlamentare. «Un esperimento senza precedenti», si disse. Oggi di quel sogno resta ben poco: un forum online sempre meno partecipato, poche centinaia di militanti attivi, un confronto spesso sterile.
I numeri non mentono: in oltre un anno i testi dibattuti sul sistema operativo del M5S sono stati 90, di questi solo 7 sono stati poi presentati in Parlamento. E va da sé che il numero di quelli approvati è zero. Le prime proposte di legge raccoglievano però migliaia di interventi. I temi erano quelli più cari al popolo grillino: abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, libero accesso a Internet, reddito di cittadinanza. Quest’ultima iniziativa tenne banco per settimane e vide la partecipazione di 8.153 iscritti al Movimento.
Negli ultimi mesi la musica è cambiata. I temi affrontati sono marginali, oltre metà delle proposte non raggiunge i 200 commenti, mentre per una legge su quattro gli iscritti coinvolti sono meno di 100. Pochi, anzi pochissimi se rapportati ai circa 100 mila militanti che vengono invitati a partecipare via mail ogni volta che sul sito arriva una nuova legge.
Nella base grillina serpeggia inoltre una lamentela ricorrente: i cittadini non hanno mai potuto presentare le loro proposte sulla piattaforma online. È vero. Agli iscritti, infatti, viene concesso solo di integrare e modificare i documenti dei parlamentari. E la qualità della discussione - per la verità - lascia spesso a desiderare. La senatrice Montevecchi propone «l’istituzione della figura professionale dell’insegnante di lingua italiana»? In un mese arrivano 70 commenti, molti si limitano a un laconico «favorevole», altri vanno fuori tema. C’è chi chiede misure a sostegno dei prof di musica e chi mette in guardia dal rischio di «un’invasione islamico-africana». Claudio Piscopo spariglia: «Propongo di insegnare tra i banchi anche la lingua napoletana».
Il crollo del coinvolgimento in rete testimonia una disaffezione crescente dei militanti. La (ex) diarchia Grillo-Casaleggio ha di fatto dilapidato un patrimonio digitale. La ragione è semplice. Al di là della retorica dell’«uno vale uno», la vera rivoluzione promessa dal Movimento 5 Stelle era proprio questa: la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica, con i parlamentari nel ruolo di portavoce delle istanze della collettività. Se questa idea sia ancora in cima ai pensieri del leader pentastellato, non è dato sapere. Di certo c’è che, dei cinque fedelissimi del nuovo direttorio, hanno sperimentato la piattaforma online solo Carla Ruocco (in due occasioni) e Carlo Sibilia (una). Mentre gli iscritti al Movimento non hanno mai avuto l’onore di discutere proposte di Di Battista, Di Maio o di Fico.
I visitatori del blog di Grillo sono in picchiata. Mancano numeri ufficiali, ma rispetto a un anno fa i lettori sarebbero più che dimezzati. I dati dei servizi online che monitorano il traffico Internet ci dicono infatti che dai 2 milioni e 800 mila accessi mensili via Google del dicembre 2013, il sito del capo del M5S è precipitato ai 972 mila di ottobre. Certo, restano numeri da primato tra i politici italiani. Ma il calo è consistente. Anche sui profili Facebook e Twitter da qualche mese l’incremento di seguaci si è fermato. C’è poi il fronte delle votazioni online. In parecchi - da ultimo anche il deputato Tancredi Turco - chiedono invano che vengano certificate da una società esterna. Intanto l’astensionismo cresce: se a febbraio in 43 mila si espressero sull’espulsione di Orellana, Campanella, Bocchino e Battista, solo in 27 mila hanno votato sulla recente cacciata di Pinna e Artini. La consultazione sul “direttorio” dei magnifici cinque ha invece scatenato polemiche perché gli iscritti sono stati chiamati ad esprimersi in blocco sui prescelti. Prendere o lasciare, impossibile proporre nomi alternativi. E tanti saluti alla «Rete sovrana».
Grafico: gli accessi al blog di Beppe Grillo da Google (fonte: semrush.com)
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Quanto scritto sopra sulla Stampa sono dei dati certi e ognuno li può commentare come vuole
P E R O'
-Parma ( prima città capoluogo con referendum quorumzero), all'Open day del sindaco Pizzarotti ci saranno anche espulsi e dissidenti
- Regione Puglia, Emiliano chiama i 5 stelle “Costruiamo insieme politica partecipata”
- Vignola (MO) il 4 Dicembre 2014 per la prima volta in Italia l’amministrazione, il sindaco Mauro Smeraldi e l’ass. alla Democrazia e Partecipazione Monica Maisani, organizzano “La Parola ai Cittadini“, aperta a tutti con risultati immediati
- dal libro " Conoscere la Svizzera,Il segreto del suo successo (Svizzera paese della democrazia diretta)
e si potrebbe continuare...., questo per dire che il M5S ha smosso non poco le acque e molte cose stanno cambiando in fretta
spetta ai cittadini saper cogliere il momento.
Fuga dei militanti M5S, così tramonta il sogno della democrazia diretta di Grillo-Casaleggio
Quasi dimezzati i voti espressi sulle espulsioni dei dissidenti. Metà delle proposte di legge non raggiunge i 200 commenti
01/12/2014
gabriele martini
C’era una volta la rivoluzione della democrazia digitale a Cinque Stelle.
Nelle piazze della cavalcata elettorale Beppe Grillo intonava il mantra della «Rete sovrana». Dopo il voto Gianroberto Casaleggio e collaboratori impiegarono mesi, ma alla fine partorirono una piattaforma internet per permettere ai cittadini di discutere le proposte di legge di iniziativa parlamentare. «Un esperimento senza precedenti», si disse. Oggi di quel sogno resta ben poco: un forum online sempre meno partecipato, poche centinaia di militanti attivi, un confronto spesso sterile.
I numeri non mentono: in oltre un anno i testi dibattuti sul sistema operativo del M5S sono stati 90, di questi solo 7 sono stati poi presentati in Parlamento. E va da sé che il numero di quelli approvati è zero. Le prime proposte di legge raccoglievano però migliaia di interventi. I temi erano quelli più cari al popolo grillino: abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria, libero accesso a Internet, reddito di cittadinanza. Quest’ultima iniziativa tenne banco per settimane e vide la partecipazione di 8.153 iscritti al Movimento.
Negli ultimi mesi la musica è cambiata. I temi affrontati sono marginali, oltre metà delle proposte non raggiunge i 200 commenti, mentre per una legge su quattro gli iscritti coinvolti sono meno di 100. Pochi, anzi pochissimi se rapportati ai circa 100 mila militanti che vengono invitati a partecipare via mail ogni volta che sul sito arriva una nuova legge.
Nella base grillina serpeggia inoltre una lamentela ricorrente: i cittadini non hanno mai potuto presentare le loro proposte sulla piattaforma online. È vero. Agli iscritti, infatti, viene concesso solo di integrare e modificare i documenti dei parlamentari. E la qualità della discussione - per la verità - lascia spesso a desiderare. La senatrice Montevecchi propone «l’istituzione della figura professionale dell’insegnante di lingua italiana»? In un mese arrivano 70 commenti, molti si limitano a un laconico «favorevole», altri vanno fuori tema. C’è chi chiede misure a sostegno dei prof di musica e chi mette in guardia dal rischio di «un’invasione islamico-africana». Claudio Piscopo spariglia: «Propongo di insegnare tra i banchi anche la lingua napoletana».
Il crollo del coinvolgimento in rete testimonia una disaffezione crescente dei militanti. La (ex) diarchia Grillo-Casaleggio ha di fatto dilapidato un patrimonio digitale. La ragione è semplice. Al di là della retorica dell’«uno vale uno», la vera rivoluzione promessa dal Movimento 5 Stelle era proprio questa: la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica, con i parlamentari nel ruolo di portavoce delle istanze della collettività. Se questa idea sia ancora in cima ai pensieri del leader pentastellato, non è dato sapere. Di certo c’è che, dei cinque fedelissimi del nuovo direttorio, hanno sperimentato la piattaforma online solo Carla Ruocco (in due occasioni) e Carlo Sibilia (una). Mentre gli iscritti al Movimento non hanno mai avuto l’onore di discutere proposte di Di Battista, Di Maio o di Fico.
I visitatori del blog di Grillo sono in picchiata. Mancano numeri ufficiali, ma rispetto a un anno fa i lettori sarebbero più che dimezzati. I dati dei servizi online che monitorano il traffico Internet ci dicono infatti che dai 2 milioni e 800 mila accessi mensili via Google del dicembre 2013, il sito del capo del M5S è precipitato ai 972 mila di ottobre. Certo, restano numeri da primato tra i politici italiani. Ma il calo è consistente. Anche sui profili Facebook e Twitter da qualche mese l’incremento di seguaci si è fermato. C’è poi il fronte delle votazioni online. In parecchi - da ultimo anche il deputato Tancredi Turco - chiedono invano che vengano certificate da una società esterna. Intanto l’astensionismo cresce: se a febbraio in 43 mila si espressero sull’espulsione di Orellana, Campanella, Bocchino e Battista, solo in 27 mila hanno votato sulla recente cacciata di Pinna e Artini. La consultazione sul “direttorio” dei magnifici cinque ha invece scatenato polemiche perché gli iscritti sono stati chiamati ad esprimersi in blocco sui prescelti. Prendere o lasciare, impossibile proporre nomi alternativi. E tanti saluti alla «Rete sovrana».
Grafico: gli accessi al blog di Beppe Grillo da Google (fonte: semrush.com)
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Quanto scritto sopra sulla Stampa sono dei dati certi e ognuno li può commentare come vuole
P E R O'
-Parma ( prima città capoluogo con referendum quorumzero), all'Open day del sindaco Pizzarotti ci saranno anche espulsi e dissidenti
- Regione Puglia, Emiliano chiama i 5 stelle “Costruiamo insieme politica partecipata”
- Vignola (MO) il 4 Dicembre 2014 per la prima volta in Italia l’amministrazione, il sindaco Mauro Smeraldi e l’ass. alla Democrazia e Partecipazione Monica Maisani, organizzano “La Parola ai Cittadini“, aperta a tutti con risultati immediati
- dal libro " Conoscere la Svizzera,Il segreto del suo successo (Svizzera paese della democrazia diretta)
e si potrebbe continuare...., questo per dire che il M5S ha smosso non poco le acque e molte cose stanno cambiando in fretta
spetta ai cittadini saper cogliere il momento.
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Re: Manlio Di Stefano (M5S): 'E' un momento di GRANDE cambia
Di Battista ad Artini: 'Fieri di essere altro'
Chi ha ascoltato la telefonata di Renzi all'ex portavoce M5S Artini ha capito come funziona il "palazzo". Un palazzo infernale dove provano in ogni modo a contaminarti. In passato lo facevano con valigette colme di contanti. Oggi ti fanno promesse, ti assicurano un posto in lista con loro al prossimo giro o ti riempiono di complimenti facendoti credere che tu sia uno statista. «Sei sprecato nel M5S, vieni da noi. Noi sappiamo valorizzare un talento».
Hanno un solo obiettivo: distruggere il M5S perché è l'unica forza politica che non si è piegata alla logica del compromesso, alla spartizione di potere e poltrone. Le pressioni sono milioni. I tentativi di scouting miliardi. Addirittura il Presidente del Consiglio (non un sottosegretario qualsiasi ma il Premier in persona) chiama un ex-deputato M5S per convincerlo a pigiare i bottoni del sistema. Pensate a che squallore è arrivato Renzi. L'Italia è in recessione, la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici e lui telefona ad Artini.
Questo è il palazzo. Provano in ogni modo ad annientarci, a contagiarci. Ma non temete, resistiamo. Resistiamo alle lusinghe del potere, al fascino dei privilegi. Resistiamo perché siamo cittadini nelle istituzioni. Perché stiamo dalla parte di chi soffre. Perché se ti trasformi in "ONOREVOLE" forse campi meglio ma lo fai senza dignità. E la dignità non ha prezzo! Noi siamo il M5S, fieri di essere altro. Loro sono il sistema. Corrompono, "inciuciano", si auto-proteggono e telefonano. Che sia per far liberare la "nipote di Mubarak" o raccattare qualche voto in più fa poca differenza. A riveder le stelle! (Alessandro Di Battista, deputato 5 Stelle)
http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/ ... ere_altro/
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Adesso Artini e compani nel gruppo misto.Avrai lo stipendio pieno.Di persone come tè possiamo tranquillamente farne a meno sei come quelli della vecchia politica del salto della quaglia.Mi viene il dubbio che lo hai fatto a posta a non versare i soldi nel rendiconto.Per poi dire sono loro che mi hanno mandato via.
Ciao
Paolo11
Chi ha ascoltato la telefonata di Renzi all'ex portavoce M5S Artini ha capito come funziona il "palazzo". Un palazzo infernale dove provano in ogni modo a contaminarti. In passato lo facevano con valigette colme di contanti. Oggi ti fanno promesse, ti assicurano un posto in lista con loro al prossimo giro o ti riempiono di complimenti facendoti credere che tu sia uno statista. «Sei sprecato nel M5S, vieni da noi. Noi sappiamo valorizzare un talento».
Hanno un solo obiettivo: distruggere il M5S perché è l'unica forza politica che non si è piegata alla logica del compromesso, alla spartizione di potere e poltrone. Le pressioni sono milioni. I tentativi di scouting miliardi. Addirittura il Presidente del Consiglio (non un sottosegretario qualsiasi ma il Premier in persona) chiama un ex-deputato M5S per convincerlo a pigiare i bottoni del sistema. Pensate a che squallore è arrivato Renzi. L'Italia è in recessione, la disoccupazione ha raggiunto livelli drammatici e lui telefona ad Artini.
Questo è il palazzo. Provano in ogni modo ad annientarci, a contagiarci. Ma non temete, resistiamo. Resistiamo alle lusinghe del potere, al fascino dei privilegi. Resistiamo perché siamo cittadini nelle istituzioni. Perché stiamo dalla parte di chi soffre. Perché se ti trasformi in "ONOREVOLE" forse campi meglio ma lo fai senza dignità. E la dignità non ha prezzo! Noi siamo il M5S, fieri di essere altro. Loro sono il sistema. Corrompono, "inciuciano", si auto-proteggono e telefonano. Che sia per far liberare la "nipote di Mubarak" o raccattare qualche voto in più fa poca differenza. A riveder le stelle! (Alessandro Di Battista, deputato 5 Stelle)
http://www.tzetze.it/redazione/2014/12/ ... ere_altro/
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Adesso Artini e compani nel gruppo misto.Avrai lo stipendio pieno.Di persone come tè possiamo tranquillamente farne a meno sei come quelli della vecchia politica del salto della quaglia.Mi viene il dubbio che lo hai fatto a posta a non versare i soldi nel rendiconto.Per poi dire sono loro che mi hanno mandato via.
Ciao
Paolo11
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