LA LUNGA AGONIA ITALIANA

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
camillobenso
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Maucat ha scritto:Forse il PD imploderà non per motivi politici di dissenso fra le sue due anime ma per motivi economici: senza soldi da distribuire i cacciatori di voti spariranno e la vecchia base dei rottamati non ne vuole sapere di Renzi e del suo cerchio magico...
Perdere l'80% delle tessere in un anno è un risultato tale da annichilire qualsiasi partito figuriamoci uno dilaniato dai litigi interni e dal protagonismo del capo...

PS la mia tessera non ce l'hanno più da diversi anni...

Ieri con i renziani in loco non si poteva parlare del crollo del'86 % alle primarie emiliane.

Mille scuse e giustificazioni, proprio da ex sinistri convertiti renziani.

Gli era andata bene nei giorni precedenti perché tenevano banco l'articolo 118, la vittoria di Pittibimbo su D'Alema & Bersani e poi anche il Tfr.

Adesso cosa porteranno come scuse????
Maucat
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da Maucat »

Possono ispirarsi a quelle che sciorinava John Belushi in The Blues Brothers.... :)
camillobenso
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

il Fatto 4.10.14
La scomparsa delle notizie
risponde Furio Colombo

CARO COLOMBO, ho l’impressione che accadono solo eventi che riguardano poche persone che tornano continuamente come in un incubo. Chi ha portato via le notizie?
Renato



NON È UNA boutade da conversazione. Gran parte delle notizie sono scomparse sia nei Tg "”servizio pubblico” sia nei Tg privati.

Esempio. La mattina del 23 settembre ho sentito (Rai 3, “tutta la città ne parla”) ascoltatori che raccontavano di un tornado violentissimo che il giorno prima aveva scoperchiato tutte le case e messo fuori uso tutte le auto di un centro di 2500 abitanti vicino a Firenze, e la notizia non era stata raccolta da alcuna fonte.

Ma subito dopo e subito prima ci scaricavano addosso tutti gli umori (le non notizie) del Parlamento che non vuole votare certi nomi, tutti i dettagli della fronda infinita dentro il Pd sull’articolo 18, con citazioni di Civati e repliche brusche di Serracchiani, le disavventure di Verdini, le euforie e poi le depressioni nel campo di Berlusconi sulla Corte dei Diritti dell’uomo che accetta e poi non accetta il ricorso di Berlusconi contro la nota sentenza.

Aggiungere le frasi, non sempre memorabili, dette da Renzi in America, anche se non è chiaro perché la sua riforma del lavoro dovrebbe essere “violenta”. È vero, seguono notizie anche tragiche del mondo. Ma senza alcun rapporto con il pacco di notizie della prima, lunga parte di tutti i nostri notiziari.

Pare che quelli del Califfato vogliano portare la loro bandiera nera a Roma. Ma poiché l'evento non inciderebbe sulla mancata elezione di Violante alla Corte Costituzionale non c’è né commento né dibattito.
In Africa ci sarebbero stati due importanti attentati: è stato ucciso il primo ministro somalo e il capo del gruppo terroristico Boko Haram. Però i due eventi non rispondono al dubbio se Violante, dopo la caduta di Bruno, continuerà a essere il candidato Pd per la Consulta, e perciò le due notizie passano sotto la porta, così come ce la danno le agenzie.

Inutile ricordare che mancano due ragazze ventenni, ostaggio chissà dove e chissà di chi, in Siria, che manca una decisione del ministro della Difesa Pinotti e del doppio ministro degli Esteri Mogherini (Italia più Europa) sul che fare per rispondere all’appello di Obama, e una decisione di qualcuno sullo status dell’altro fuciliere di Marina lasciato solo e senza decisioni (né prigioniero né libero) in India.

Però si può sempre ricominciare su pil e debito pubblico italiano, chiamando nuovi e non ancora logorati economisti da confrontare con gli stranoti e strausati e da lasciar cadere subito se incominciano male dicendo: “Siamo sulla strada sbagliata”. Le pagine dei grandi giornali con pesanti consigli di amministrazione, hanno come fonte esclusiva da scoop soltanto ministri attendibili (Padoan, Alfano) e poi, per chiudere, una sorprendente battuta di Renzi.
I cittadini possono attendere. C’è già troppa carne al fuoco.
camillobenso
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

INTERVISTA
La strategia della mafia nera di Roma

Pochi omicidi, ma con finalità più ampie. I legami con le cricche legate alla politica. E i rapporti con i neofascisti. L'allarme del procuratore antimafia Roberti sulla nuova criminalità della capitale
DI PAOLO BIONDANI
20 novembre 2014


Roma capitale: anche per la mafia. Una nuova mafia che uccide, ma solo quando è necessario. Ha una smisurata forza economica. Complici eccellenti tra imprenditori e professionisti. Usa la corruzione per comprare politici e pubblici funzionari. E stringe rapporti con terroristi mai pentiti della destra eversiva, cresciuti all’ombra di storiche protezioni garantite da pezzi dei servizi segreti e da altri settori dello Stato, compresa qualche divisa o toga sporca.

Su “l'Espresso” in edicola domani il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, lancia l'allarme sulla criminalità nera che soffoca la metropoli capitolina. «Una volta gli omicidi a Roma venivano liquidati come “regolamenti di conti”. E non si parlava mai di mafia, solo di “mala”. Oggi non parlerei di guerra, anche perché molte indagini sono in corso. Ma alcuni omicidi sembrano avere una finalità strategica più ampia».

È il caso dell’assassinio di Silvio Fanella, il tesoriere di Gennaro Mokbel, l’ex neofascista condannato per il maxi-riciclaggio del caso Fastweb?

«Dico solo che mi riferisco ad alcuni omicidi. E ad altri episodi inquietanti».

In che senso oggi a Roma si parla di “nuova mafia”?
«Negli ultimi anni lo sviluppo dei gruppi criminali è stato segnato dalla globalizzazione dei mercati e dalla saldatura con l’economia. Il riciclaggio, il reimpiego di capitali illeciti, le connivenze nella finanza sono aspetti caratteristici delle organizzazioni mafiose moderne».

La Magliana e i terroristi neri spesso sceglievano obiettivi ricattatori: non si svaligia una banca a caso, ma il caveau del palazzo di giustizia, perché è lì che si nascondono i segreti dei potenti. Oggi la mafia nera ha poteri di ricatto?
«Risponderanno le indagini. Di certo la storia della mafia a Roma è fatta di questo potere di condizionamento». E la politica è ancora collusa? «Per una mafia economica l’omicidio è un atto estremo: prima ci provano con i soldi. Infatti i legami con certe cricche legate alla politica sono diventati strettissimi. Oggi la corruzione è lo strumento principe della metodologia mafiosa».

Il giornalista de “l'Espresso” Lirio Abbate, che vive sotto tutela da quando lavorava a Palermo, continua a subire intimidazioni a Roma.
«Leonardo Sciascia diceva che i mafiosi odiano i magistrati e i giornalisti perché ricordano. Lirio Abbate ha memoria storica: conosce nomi, date, fatti e sa collegarli al presente. Per questo è visto come un pericolo dalla mafia romana».

L'INTERVISTA INTEGRALE SULL'ESPRESSO IN EDICOLA VENERDì E DA OGGI ONLINE SU E+

http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
paolo11
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da paolo11 »

Euro addio, torna il marco tedesco. Il piano segreto della Merkel
ESCLUSIVO - "Piano di emergenza per il ritorno al marco". Si chiama così il dossier segretissimo - ufficialmente tutti smentiscono - che è arrivato fin sul tavolo della Cancelliera tedesca. Alcuni parlamentari della Csu, il partito bavarese alleato dei cristiano-democratici di Angela Merkel, avrebbero messo a punto una strategia nel caso in cui l'Eurozona dovesse implodere. La Bundesbank pronta in due mesiI dettagli
Martedì, 25 novembre 2014 - 13:37:00
"Piano di emergenza per il ritorno al marco". Si chiama così il dossier segretissimo - ufficialmente tutti smentiscono - che è arrivato fin sul tavolo della Cancelliera tedesca, Angela Merkel. In Germania il dibattito sull'uscita dall'euro, sotto traccia, è sempre vivo, anche se l'ordine del governo è quello di negare tutto. Alcuni parlamentari della Csu, il partito bavarese alleato ai cristiano-democratici, avrebbero messo a punto una strategia nel caso in cui l'Eurozona dovesse implodere. Tra le cause si citano la possibile vittoria in Francia di Marine Le Pen e in Italia di Matteo Salvini. Per il momento nessuna decisione è stata presa, ma la Cancelleria - secondo quanto ha appreso Affaritaliani.it - si sta preparando a quella che viene definita una situazione, appunto, di emergenza. L'idea sarebbe quella di attivare con tempi rapidissimi la Bundesbank affinché nel giro di due mesi possa stampare il vecchio marco tedesco in modo tale che possa essere velocemente disponibile per soppiantare l'euro. A Berlino il timore è che il perdurare della crisi economica in molti paesi dell'Ue faccia aumentare la pressione sui governi nazionali per non rispettare le regole della moneta unica, come in parte ha già fatto la Francia. E in questo caso, cominciano a pensare molti politici tedeschi, meglio tornare al marco che restare in Europa senza regole precise.
http://www.affaritaliani.it/esteri/germ ... o2511.html
Ciao
Paolo11
Maucat
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da Maucat »

Questo piano non è di adesso, esiste dal 2008 almeno e lo hanno quasi tutti gli Stati per far fronte a un eventuale (altamente improbabile) crisi irreversibile della moneta unica...
Ogni tanto qualcuno a suo uso e consumo la ritira fuori...

Nihil novo sub sole...
camillobenso
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

RETATA BIPARTISAN DI POLITICI ROMANI
Alemanno indagato per mafia. 37 arresti
Carabinieri in Regione e Campidoglio. Estorsione, usura, corruzione e riciclaggio: cento sotto inchiesta

MAZZETTE E SALUTI ROMANI, LA CUPOLA DEGLI AMICI (DI OGNI COLORE POLITICO) DELL’EX SINDACO

Giustizia & Impunità
L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è indagato per associazione mafiosa. Lo conferma il procuratore capo di Roma Pignatone. “Suoi uomini a pieno titolo nell’organizzazione”. Lui replica: “Ne uscirò a testa alta”. La sua abitazione perquisita nell’inchiesta che ha portato agli arresti 37 persone, tra le quali l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, e l’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati. Sotto indagine anche consiglieri di Pd e Fi. Secondo i pm l’associazione condizionava gli appalti su rifiuti, profughi e rom

di M. Pasciuti e G. Trinchella

^^^^^^^^^^

Alemanno indagato per mafia, a Roma sotto inchiesta consiglieri Pd e Fi
Giustizia & Impunità
Trentasette arresti nell'inchiesta del Ros. In manette Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana. Agli indagati gli inquirenti, coordinati di Giuseppe Pignatone, contestano a vario titolo, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio
di Giovanna Trinchella | 2 dicembre 2014 COMMENTI

“È la teoria del mondo di mezzo compà. …. ci stanno . . . come si dice . . . i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo … e allora …. e allora vuol dire che ci sta un mondo… un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano… come è possibile… che ne so… che un domani io posso stare a cena con Berlusconi”. Parola di Massimo Carminati, ex terrorista di estrema destra dei Nar ed ex membro della Banda della Magliana, numero uno dell’organizzazione criminale decapitata dagli uomini del Ros.

Un gruppo, chiamato Mafia Capitale, capace infiltrarsi e fare business nella gestione di centri di accoglienza degli immigrati e campi nomadi, finanziare cene e campagne elettorali, come quella dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, tramite la Fondazione Nuova Italia di cui l’esponente di Fratelli d’Italia è presidente. Ma anche coinvolgere nella loro rete politici di destra e di sinistra. Come, oltre all’ex primo cittadine dell’Urbe indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, il presidente dell’Assemblea Capitolina, Mirko Coratti e il consigliere regionale Eugenio Patanè, entrambi del Pd, e il consigliere regionale Luca Gramazio (Forza Italia) o anche sedurre l’assessore alla casa Daniele Ozzimo (Pd), assessore alla Casa, che si è dimesso dicendo: “Sono estraneo ai fatti ma per senso di responsabilità rimetto il mio mandato”. Stesso tono la dichiarazione di Alemanno: “Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità ad ogni addebito e da questa incredibile vicenda ne uscirò a testa alta. Sono sicuro che il lavoro della magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti”.

Una immagine, quella di Roma dominata da criminali possono dire “comandiamo sempre noi“, che si svela con un’inchiesta, battezzata proprio Mondo di Mezzo e che ha portato in carcere 28 persone e ha fatto finire nel registro degli indagati il nome un centinaio di persone. Cui gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, contestano a vario titolo, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, anche estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati.

“È una organizzazione mafiosa, usa il metodo mafioso” spiega il procuratore capo. Mafia Capitale è capace “di elaborare equilibri e sinergie”. Tanto che, cambiata la giunta dopo le elezioni comunali che hanno portato Ignazio Marino alla guida del Campidoglio, Carminati ordina a Salvatore Buzzi numero uno della cooperativa “29 giugno”, appartenente all’universo Legacoop: “Bisogna vendere il prodotto amico mio, eh. Bisogna vendersi come le puttane ades…adesso e allora mettiti la minigonna e vai a batte co’ questi amico mio, eh… capisci”. Gli inquirenti, infatti, hanno documentato un sistema corruttivo per l’assegnazione di appalti nel settore ambientale e delle politiche sociali e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate.

“Con questa operazione abbiamo risposto alla domanda se la mafia è a Roma. La risposta è che Roma la mafia c’è – prosegue Pignatone – non c’è una unica organizzazione mafiosa” capace di controllare l’intero territorio, quella “di cui stiamo parlando dimostra originarietà e originalità, proprio perché nasce nella capitale” e dimostra che “le mafie sono cambiate non ricorrono alla violenza e al controllo del territorio se non necessario per creare assoggettamento”. E, dice il procuratore, “alcuni uomini vicini all’ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell’organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Con la nuova amministrazione il rapporto è cambiato ma Carminati e Buzzi erano tranquilli chiunque vincesse le elezioni“.

Associazione a delinquere, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori riciclaggio
Il giudice per le indagini preliminari ha invece rigettato la richiesta di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel e Salvatore Forlenza, che sono comunque indagati. Tra gli arrestati anche l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini. È in alcuni intercettazioni, tra Mancini e Carminati, che è venuto fuori il nome dell’ex primo cittadino già esponente di Alleanza Nazionale e ora Fratelli d’Itali. Ed è Carminati che, secondo gli inquirenti, “individua e recluta imprenditori… mantiene i rapporti con altri esponenti delle altre organizzazioni criminali operanti su Roma nonché esponenti del mondo politico, istituzionale, finanziario, con appartenenti alle forze dell’ordine e ai servizi segreti”. I carabinieri hanno perquisito gli uffici della Regione Lazio e del Campidoglio per acquisire documenti gli uffici della Presidenza dell’Assemblea Capitolina e presso alcune commissioni della Regione Lazio. Contemporaneamente la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro di beni riconducibili agli indagati, emesso dal tribunale di Roma, per un valore di 200 milioni di euro.

L’intercettazione: “La teoria del mondo di mezzo compà. …. ci stanno . . . come si dice . . . i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo … “
In manette anche Riccardo Brugia (in passato arrestato per rapina e vicino agli ambienti del Nar), Roberto Lacopo, Matteo Calvio, Fabio Gaudenzi (con precedenti per rapina), Raffaele Bracci, Cristiano Guarnera, Giuseppe Ietto, Agostino Gaglianone, Salvatore Buzzi, Fabrizio Franco Testa, Carlo Pucci (ex dirigente Ente Eur), Franco Panzironi (ex amministratore delegato Ama), Sandro Coltellacci, Nadia Cerrito, Giovanni Fiscon, Claudio Caldarelli, Carlo Maria Guarany, Emanuela Bugitti, Alessandra Garrone, Paolo Di Ninno, Pierina Chiaravalle, Giuseppe Mogliani, Giovanni Lacopo, Claudio Turella (ex responsabile Servizio giardini del comune), Emilio Gammuto, Giovanni De Carlo, Luca Odevaine (ex vice capo di gabinetto dell’ex sindaco di Roma Veltroni e capo della polizia provinciale). Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Patrizia Caracuzzi, Emanuela Salvatori, Sergio Menichelli, Franco Cancelli, Marco Placidi, Raniero Lucci, Rossana Calistri, Mario Schina.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1245239/
iospero
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da iospero »

Mentre in Italia succede quanto sopra
LA SVIZZERA sta vivendo un periodo di grande prosperità economica
Nel 2007 il Canton Obvaldo, vero e proprio laboratorio fiscale della Svizzera, fu il primo ad adottare una tassa piatta con aliquota bassissima all’1,8 per cento per tutti i redditi, con esenzione totale sotto i 10.000 franchi. Visti i buoni risultati, questa innovazione fiscale venne copiata l’anno successivo dal Canton Turgovia.
La Svizzera non è soltanto un paradiso fiscale, e del resto lo sarà sempre meno vista la progressiva abolizione del segreto bancario. La Svizzera è prima di tutto una potenza economica, tecnologica e scientifica. Solo il 5,6 per cento della popolazione attiva lavora nel settore bancario e assicurativo, generando però il 15 per cento del pil, a conferma della loro forte produttività. Per il resto la Svizzera ha una industria estremamente competitiva in molti settori ad alto valore aggiunto, come la farmaceutica, la chimica e l’alta tecnologia. La sua forza sono le numerosissime piccole e medie imprese che commerciano con il mondo intero: 138.000 entità che danno lavoro a 2,2 milioni di persone, ossia un’impresa ogni 55 abitanti. All’opposto dell’Italia, la Svizzera si è reindustrializzata proprio grazie alla globalizzazione.
La Svizzera ci mostra quindi le virtù di un sistema basato sullo stato leggero, la decentralizzazione nelle decisioni di spesa per evitare gli sperperi, il federalismo concorrenziale (29 Cantoni che si confontano e competono fra loro) , la sorveglianza degli eletti, i referendum su questioni fiscali, e il diritto d’iniziativa, che permette alla popolazione di intromettersi in ogni momento in ciò che la riguarda, canalizzando i malcontenti e dando responsabilità ai cittadini. I popoli europei dovrebbero trarre importanti lezioni da questo superiore modello di organizzazione politica


Mi chiedo come un Cantone possa gestirsi con un'aliquota di 1,8 % su tutti i redditti ... MA
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:Mentre in Italia succede quanto sopra
LA SVIZZERA sta vivendo un periodo di grande prosperità economica
Nel 2007 il Canton Obvaldo, vero e proprio laboratorio fiscale della Svizzera, fu il primo ad adottare una tassa piatta con aliquota bassissima all’1,8 per cento per tutti i redditi, con esenzione totale sotto i 10.000 franchi. Visti i buoni risultati, questa innovazione fiscale venne copiata l’anno successivo dal Canton Turgovia.
La Svizzera non è soltanto un paradiso fiscale, e del resto lo sarà sempre meno vista la progressiva abolizione del segreto bancario. La Svizzera è prima di tutto una potenza economica, tecnologica e scientifica. Solo il 5,6 per cento della popolazione attiva lavora nel settore bancario e assicurativo, generando però il 15 per cento del pil, a conferma della loro forte produttività. Per il resto la Svizzera ha una industria estremamente competitiva in molti settori ad alto valore aggiunto, come la farmaceutica, la chimica e l’alta tecnologia. La sua forza sono le numerosissime piccole e medie imprese che commerciano con il mondo intero: 138.000 entità che danno lavoro a 2,2 milioni di persone, ossia un’impresa ogni 55 abitanti. All’opposto dell’Italia, la Svizzera si è reindustrializzata proprio grazie alla globalizzazione.
La Svizzera ci mostra quindi le virtù di un sistema basato sullo stato leggero, la decentralizzazione nelle decisioni di spesa per evitare gli sperperi, il federalismo concorrenziale (29 Cantoni che si confontano e competono fra loro) , la sorveglianza degli eletti, i referendum su questioni fiscali, e il diritto d’iniziativa, che permette alla popolazione di intromettersi in ogni momento in ciò che la riguarda, canalizzando i malcontenti e dando responsabilità ai cittadini. I popoli europei dovrebbero trarre importanti lezioni da questo superiore modello di organizzazione politica


Mi chiedo come un Cantone possa gestirsi con un'aliquota di 1,8 % su tutti i redditti ... MA

Direi una stupidaggine affermando che quello è il paradiso e questo l'inferno.

Trafficoni e traffichini ci saranno anche in Svizzera. Ma da noi é l'Expo di trafficoni e traffichi.

Non é che nel Paese dei cucù, possano permettersi di farsi pagare le mutande verdi, oggetti dei pornoshop, o farsi dare il rimborso del biglietto per l'uso della toilette.

La Svizzera ci mostra quindi le virtù di un sistema basato sullo stato leggero

cita l'articolo. Noi abbiamo lo Stato, pesante, anzi, pesantissimo.
camillobenso
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Re: LA LUNGA AGONIA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

1580 (ad ora), commenti da pubblicare sono troppi. Guardate però (dopo l'articolo) cosa ne pensano gli italiani
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1245239/


Qui l'aria si fa pesante giorno dopo giorno. Chissà nei commenti di domani.
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