Francesco un papa ...Cristiano!
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
PAPA FRANCESCO E IL NEMICO INTERNO: “LA CURIA È MALATA”
(Carlo Tecce).
23/12/2014 di triskel182
IL “REGALO” DI NATALE DEL PONTEFICE: “GRAVE LA DOPPIA VITA” E CHIEDE SCUSA PER GLI SCANDALI. L’ARGENTINO È PREOCCUPATO DALLE CORDATE CHE FRENANO IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA.
C’era una distesa di porpore, i più anziani protesi verso Papa Francesco. C’era la Curia riunita sotto gli affreschi della Sala Clementina, emblema di un potere più temporale che spirituale del Vaticano, dove Jorge Bergoglio, come primo atto, ordinò la rimozione del trono dorato. Erano lì, i cardinali e i vescovi, per ricevere gli auguri di Natale, e il pontefice argentino li ha stupiti con un elenco di “malattie” che indeboliscono la Santa Sede. HA INDICATO la decadenza morale, ha condannato le ambizioni sfrenate, la perdita di memoria, la doppia vita, l’accumulo di ricchezze e, soprattutto, i pettegolezzi che colpiscono con la freddezza di un omicida.
E ha raccontato, senza mai citare il cardinale Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato e Camerlengo appena destituito, il trasloco di un giovane gesuita che si preoccupava di portare con sé soltanto oggetti, regali e libri. E proprio in questi giorni, dopo lunghe opere di ristrutturazione, il cardinale piemontese sistemerà i suoi bagagli in un attico che svetta all’interno delle mura vaticane. Bertone è salesiano, non gesuita. E pare che il gesuita Bergoglio abbia suggerito all’ex plenipotenziario di Joseph Ratzinger di tornare a Valdocco, quartiere di Torino, casa madre di don Bosco, dove Bertone ha studiato per quattro anni e dove ha celebrato mezzo secolo di ordinazione sacerdotale. Ma il cardinale non vuole lasciare il Vaticano. E anche Angelo Sodano, il predecessore a capo del collegio cardinalizio, frequenta ancora la Curia. Sarebbe curioso sapere se “i circoli chiusi”, denunciati da Bergoglio, includono i gruppi che seguono le politiche di Sodano e Bertone, che non sono più protagonisti principali, ma neanche pensionati dedicati a sgranare il rosariodamaneasera.LaCuriaè sempre incubatrice di scontri più o meno plateali. Ormai Bergoglio ha un controllo ramificato. Ha cambiato tanti uomini, restano eredità del passato. E il messaggio di Francesco ha destinatari precisi, fa intendere che il repulisti potrebbe continuare. Com’è logico che accada quando viene eletto un nuovo capo di governo. Ma la Congregazione per la dottrina della fede, dove il teologo Ratzinger s’è fatto apprezzare per 24 anni, è ancora gestita da Gerhard Ludwig Müller, cardinale tedesco di Magonza, inamovibile conservatore, che non ha mai lesinato critiche a quel movimento riformista cattolico, che si riconosce e viene riconosciutoda Bergoglio. Il Papa che vuole allentare la durezza della Chiesa. Il tema della famiglia, ad esempio, ha attraverso il Sinodo di ottobre, e l’attivismo di Müller e altre porpore si è molto notato. Così vien da menzionare Bergoglio che illustra l’aneddoto di un prete smanioso di finire sui giornali. Ai dipendenti vaticani, poi, Francesco ha chiesto perdono: “Per le mancanze mie e di miei collaboratori e per gli scandali che fanno tanto male”.
Da Il Fatto Quotidiano del 23/12/2014.
(Carlo Tecce).
23/12/2014 di triskel182
IL “REGALO” DI NATALE DEL PONTEFICE: “GRAVE LA DOPPIA VITA” E CHIEDE SCUSA PER GLI SCANDALI. L’ARGENTINO È PREOCCUPATO DALLE CORDATE CHE FRENANO IL RINNOVAMENTO DELLA CHIESA.
C’era una distesa di porpore, i più anziani protesi verso Papa Francesco. C’era la Curia riunita sotto gli affreschi della Sala Clementina, emblema di un potere più temporale che spirituale del Vaticano, dove Jorge Bergoglio, come primo atto, ordinò la rimozione del trono dorato. Erano lì, i cardinali e i vescovi, per ricevere gli auguri di Natale, e il pontefice argentino li ha stupiti con un elenco di “malattie” che indeboliscono la Santa Sede. HA INDICATO la decadenza morale, ha condannato le ambizioni sfrenate, la perdita di memoria, la doppia vita, l’accumulo di ricchezze e, soprattutto, i pettegolezzi che colpiscono con la freddezza di un omicida.
E ha raccontato, senza mai citare il cardinale Tarcisio Bertone, ex segretario di Stato e Camerlengo appena destituito, il trasloco di un giovane gesuita che si preoccupava di portare con sé soltanto oggetti, regali e libri. E proprio in questi giorni, dopo lunghe opere di ristrutturazione, il cardinale piemontese sistemerà i suoi bagagli in un attico che svetta all’interno delle mura vaticane. Bertone è salesiano, non gesuita. E pare che il gesuita Bergoglio abbia suggerito all’ex plenipotenziario di Joseph Ratzinger di tornare a Valdocco, quartiere di Torino, casa madre di don Bosco, dove Bertone ha studiato per quattro anni e dove ha celebrato mezzo secolo di ordinazione sacerdotale. Ma il cardinale non vuole lasciare il Vaticano. E anche Angelo Sodano, il predecessore a capo del collegio cardinalizio, frequenta ancora la Curia. Sarebbe curioso sapere se “i circoli chiusi”, denunciati da Bergoglio, includono i gruppi che seguono le politiche di Sodano e Bertone, che non sono più protagonisti principali, ma neanche pensionati dedicati a sgranare il rosariodamaneasera.LaCuriaè sempre incubatrice di scontri più o meno plateali. Ormai Bergoglio ha un controllo ramificato. Ha cambiato tanti uomini, restano eredità del passato. E il messaggio di Francesco ha destinatari precisi, fa intendere che il repulisti potrebbe continuare. Com’è logico che accada quando viene eletto un nuovo capo di governo. Ma la Congregazione per la dottrina della fede, dove il teologo Ratzinger s’è fatto apprezzare per 24 anni, è ancora gestita da Gerhard Ludwig Müller, cardinale tedesco di Magonza, inamovibile conservatore, che non ha mai lesinato critiche a quel movimento riformista cattolico, che si riconosce e viene riconosciutoda Bergoglio. Il Papa che vuole allentare la durezza della Chiesa. Il tema della famiglia, ad esempio, ha attraverso il Sinodo di ottobre, e l’attivismo di Müller e altre porpore si è molto notato. Così vien da menzionare Bergoglio che illustra l’aneddoto di un prete smanioso di finire sui giornali. Ai dipendenti vaticani, poi, Francesco ha chiesto perdono: “Per le mancanze mie e di miei collaboratori e per gli scandali che fanno tanto male”.
Da Il Fatto Quotidiano del 23/12/2014.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
PERCHÉ STIAMO CON FRANCESCO
(Antonio Padellaro).
24/12/2014 di triskel182
Non occorre essere credenti per avere un senso religioso della vita e per saper distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è. Per esempio, basta assistere a una messa domenicale e anche chi ritiene che l’ostia consacrata sia soltanto un frammento di pane azzimo non potrà non riflettere sul raccoglimento delle persone che si avvicinano all’altare; su quel preciso momento in cui in esse sembra dileguarsi ogni fatica, ogni dispiacere del mondo quotidiano.
Perfino l’ateo più incallito non potrà non riconoscere che quei fedeli abbiano trovato un benessere interiore che, magari per un solo istante, li renderà per così dire migliori.
Lì certamente batte il cuore di una comunità unita nella fede, lì c’è la Chiesa che aiuta e che consola. Ma ne esiste un’altra di chiesa, purtroppo, ed è sufficiente leggere le quindici malattie della Curia romana secondo papa Bergoglio per comprendere come la descrizione puntuale di quei mali non riguardi soltanto le porpore vaticane smarrite nei propri vizi e affette da “Alzheimer spirituale”.
Perché è così che Francesco continua a parlarci della battaglia finale tra forze opposte che convivono sotto la stessa croce. Senza scomodare gli angeli e i demoni di Dan Brown, non è uno scontro di potere: è in gioco l’affermazione o la sconfitta dei valori universali di pace, di uguaglianza, di tolleranza e di giustizia sociale, dentro ma anche oltre i confini della dottrina cattolica. Solo che, sembra avvertirci Bergoglio, la coesistenza (tante volte descritta su queste pagine da Marco Politi) tra la Chiesa della carità e la chiesa del carrierismo, tra quella altezzosamente dottrinaria e quella che preferisce stare tra la gente, è sempre più difficile e impone ormai una scelta di campo.
Che non riguarda solo i cattolici, ma anche il mondo laico che non può fare finta di non vedere. Perché, se perde Francesco, con lui si consumerà una speranza formidabile di dialogo e di rinnovamento, mentre la restaurazione svuoterà di nuovo piazza San Pietro e il cuore di milioni di persone. Per questo Francesco combatte per tutti gli uomini di buona volontà. Per questo bisogna stargli accanto.
PS. Al cospetto di questa affascinante e drammatica rivoluzione, fanno sorridere coloro, che solo per aver cambiato (spesso in peggio) alcune leggi, annunciano continue mirabolanti “rivoluzioni” e si sentono profeti del cambiamento. Anche a loro auguriamo buon Natale.
Da Il Fatto Quotidiano del 24/12/2014.
(Antonio Padellaro).
24/12/2014 di triskel182
Non occorre essere credenti per avere un senso religioso della vita e per saper distinguere ciò che è bene da ciò che non lo è. Per esempio, basta assistere a una messa domenicale e anche chi ritiene che l’ostia consacrata sia soltanto un frammento di pane azzimo non potrà non riflettere sul raccoglimento delle persone che si avvicinano all’altare; su quel preciso momento in cui in esse sembra dileguarsi ogni fatica, ogni dispiacere del mondo quotidiano.
Perfino l’ateo più incallito non potrà non riconoscere che quei fedeli abbiano trovato un benessere interiore che, magari per un solo istante, li renderà per così dire migliori.
Lì certamente batte il cuore di una comunità unita nella fede, lì c’è la Chiesa che aiuta e che consola. Ma ne esiste un’altra di chiesa, purtroppo, ed è sufficiente leggere le quindici malattie della Curia romana secondo papa Bergoglio per comprendere come la descrizione puntuale di quei mali non riguardi soltanto le porpore vaticane smarrite nei propri vizi e affette da “Alzheimer spirituale”.
Perché è così che Francesco continua a parlarci della battaglia finale tra forze opposte che convivono sotto la stessa croce. Senza scomodare gli angeli e i demoni di Dan Brown, non è uno scontro di potere: è in gioco l’affermazione o la sconfitta dei valori universali di pace, di uguaglianza, di tolleranza e di giustizia sociale, dentro ma anche oltre i confini della dottrina cattolica. Solo che, sembra avvertirci Bergoglio, la coesistenza (tante volte descritta su queste pagine da Marco Politi) tra la Chiesa della carità e la chiesa del carrierismo, tra quella altezzosamente dottrinaria e quella che preferisce stare tra la gente, è sempre più difficile e impone ormai una scelta di campo.
Che non riguarda solo i cattolici, ma anche il mondo laico che non può fare finta di non vedere. Perché, se perde Francesco, con lui si consumerà una speranza formidabile di dialogo e di rinnovamento, mentre la restaurazione svuoterà di nuovo piazza San Pietro e il cuore di milioni di persone. Per questo Francesco combatte per tutti gli uomini di buona volontà. Per questo bisogna stargli accanto.
PS. Al cospetto di questa affascinante e drammatica rivoluzione, fanno sorridere coloro, che solo per aver cambiato (spesso in peggio) alcune leggi, annunciano continue mirabolanti “rivoluzioni” e si sentono profeti del cambiamento. Anche a loro auguriamo buon Natale.
Da Il Fatto Quotidiano del 24/12/2014.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Si contrappone in parte, al giudizio di Padellaro su Francesco, quanto sembra commissionato, forse dal Corriere, a Vittorio Messori.
Per capire chi è Messori:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Messori
Colpisce non poco il concetto di Messori sui credenti tricolori:
Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?
Quindi la domanda sorge spontanea, rivolta ai cattolici del forum:
Come deve essere inquadrato (e valutato) oggi un cattolico medio?
Dato poi che Missori non possiamo considerarlo gioco forza come un cattolico medio, si pone l’eterna domanda :
Ma i cattolici sono cristiani???
Io, fino a prova contraria, sono convinto di no.
^^
Scrive ancora Messori:
Una imprevedibilità che continua, turbando la tranquillità del cattolico medio, abituato a fare a meno di pensare in proprio, quanto a fede e costumi, ed esortato a limitarsi a «seguire il Papa».
Questo mi induce a pensare che essendo quello italiano, almeno nel novecento, un popolo prevalentemente cattolico, anche in politica si sia comportato come nel campo religioso.
Fare a meno di pensare in proprio e limitarsi a seguire la razza cialtrona dei politici. Emeriti imbroglioni.
^^^^^^^^
LE SCELTE DI FRANCESCO
I dubbi sulla svolta di papa Francesco
Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?
di Vittorio Messori
Papa non imprevisto: per quanto vale, ero tra quelli che si attendevano un sudamericano e un uomo di pastorale, di esperienza quotidiana di governo, quasi a bilanciare un ammirevole professore, un teologo sin troppo raffinato per certi palati, quale l’amato Joseph Ratzinger.
http://www.corriere.it/cronache/14_dice ... cb34.shtml
^
Il gelido e freddo Ratzinger può essere considerato Papa? Solo perché soddisfa “raffinati palati”?
Qui ritorniamo al cristianesimo delle origini, dove il fondatore parlava erga omnes. Anche Francesco è tornato in questi tempi bui a parlare erga omnes. Ed ecco che subito vediamo colpire gli interessi di E. Scalfari, di M. Pannella, e quello di A. Padellaro.
Perché agli ortodossi che si credono investiti dalla fede, e quindi esseri superiori, tutto questo da grande fastidio?
Per capire chi è Messori:
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Messori
Colpisce non poco il concetto di Messori sui credenti tricolori:
Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?
Quindi la domanda sorge spontanea, rivolta ai cattolici del forum:
Come deve essere inquadrato (e valutato) oggi un cattolico medio?
Dato poi che Missori non possiamo considerarlo gioco forza come un cattolico medio, si pone l’eterna domanda :
Ma i cattolici sono cristiani???
Io, fino a prova contraria, sono convinto di no.
^^
Scrive ancora Messori:
Una imprevedibilità che continua, turbando la tranquillità del cattolico medio, abituato a fare a meno di pensare in proprio, quanto a fede e costumi, ed esortato a limitarsi a «seguire il Papa».
Questo mi induce a pensare che essendo quello italiano, almeno nel novecento, un popolo prevalentemente cattolico, anche in politica si sia comportato come nel campo religioso.
Fare a meno di pensare in proprio e limitarsi a seguire la razza cialtrona dei politici. Emeriti imbroglioni.
^^^^^^^^
LE SCELTE DI FRANCESCO
I dubbi sulla svolta di papa Francesco
Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?
di Vittorio Messori
Papa non imprevisto: per quanto vale, ero tra quelli che si attendevano un sudamericano e un uomo di pastorale, di esperienza quotidiana di governo, quasi a bilanciare un ammirevole professore, un teologo sin troppo raffinato per certi palati, quale l’amato Joseph Ratzinger.
http://www.corriere.it/cronache/14_dice ... cb34.shtml
^
Il gelido e freddo Ratzinger può essere considerato Papa? Solo perché soddisfa “raffinati palati”?
Qui ritorniamo al cristianesimo delle origini, dove il fondatore parlava erga omnes. Anche Francesco è tornato in questi tempi bui a parlare erga omnes. Ed ecco che subito vediamo colpire gli interessi di E. Scalfari, di M. Pannella, e quello di A. Padellaro.
Perché agli ortodossi che si credono investiti dalla fede, e quindi esseri superiori, tutto questo da grande fastidio?
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
L'etimologia della parola cattolico deriva dal greco ed è formata dall'unione del prefisso rafforzativo katà con il termine òlos cioècamillobenso ha scritto:
Come deve essere inquadrato (e valutato) oggi un cattolico medio?
tutt'uno, tutto intero, in senso più ampio, universale
Secondo Messori è colui che: “ abituato a fare a meno di pensare in proprio, quanto a fede e costumi,
ed esortato a limitarsi a «seguire il Papa»
Per un cristiano la definizione di cattolica significa semplicemente “universale” quindi in questo senso non rifiuta questo appellativo.
Poi di fatto per “cattolico” si intende altro... ed è qui che sorgono i problemi, il termine “cattolica” e per di più “romana”
viene percepito come l'esatto contrario di universale.
Per “cattolica”, sbagliando, si intende l'apparato, lo stato Vaticano il suo governo, la sua gerarchia e inevitabilmente, ciò,
contraddice il suo vero significato.
In una recente intervista a Monsignor Guillermo Karcher, uno dei i più stretti collaboratori di Bergoglio,
Di papa Francesco, tra l'altro ha detto, “ lui propone i valori del vangelo e non sta facendo altro che quello.
Se ciò è rivoluzionario ben venga.”
Come dire papa Francesco, annuncia il Vangelo ed il Vangelo è di per se rivoluzionario e fa rivoluzionario
chiunque lo annuncia e sopratutto lo pratica.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Leonardo Boff fa il pelo e il contropelo a Vittorio Messori per il suo articolo sul “Corriere”
Pubblicato il 28 dicembre 2014 da admin (online)
Appoggio al Papa Francesco contro uno scrittore nostalgico
Leonardo Boff, teologo brasiliano
Ho letto con un po’ di tristezza l’articolo critico di Vittorio Messori sul Corriere della Sera esattamente nel giorno meno adatto: la felice notte di Natale, festa di gioia e di luce. Lui ha provato a danneggiare questa gioia al buon pastore di Roma e del mondo, Papa Francesco. Ma invano perché non conosce il senso di misericordia e di spiritualità di questo Papa, virtù che sicuramente non dimostra Messori. Dietro parole di pietà e di comprensione porta un veleno. E lo fa in nome di tanti altri che si nascondono dietro di lui e non hanno il coraggio di apparire in pubblico.
Voglio proporre un’altra lettura di Papa Francesco, come contrappunto a quella di Messori, un convertito che, a mio parere, ancora deve portare a termine la sua conversione con il ricevimento dello Spirito Santo, per non dire più le cose che ha scritto.
Messori dimostra tre insufficienze: due di natura teologica e un’altra di comprensione della Chiesa del Terzo Mondo.
Lui si è scandalizzato per la “imprevedibilità” di questo pastore perché “continua a turbare la tranquillità del cattolico medio”. Bisogna chiedersi della qualità della fede di questo “cattolico medio”, che ha difficoltà ad accettare un pastore che ha l’odore delle pecore e che annuncia “la gioia del vangelo”. Sono, generalmente, cattolici culturali abituati alla figura faraonica di un Papa con tutti i simboli del potere degli imperatori pagani romani. Adesso appare un Papa “francescano” che ama i poveri, che non “veste Prada”, che fa una critica dura al sistema che produce miseria nella gran parte del mondo, che apre la Chiesa non solo ai cattolici ma a tutti quelli che portano il nome di “uomini e donne”, senza giudicarli ma accogliendoli nello spirito della “rivoluzione della tenerezza” come ha chiesto ai vescovi dell’America Latina riuniti l’anno scorso a Rio.
C’è un grosso vuoto nel pensiero di Messori. Queste sono le due insufficienze teologiche: la quasi assenza dello Spirito Santo. Direi di più, che incorre nell’errore teologico del cristomonismo, cioè, solo Cristo conta. Non c’è propriamente un posto per lo Spirito Santo. Tutto nella Chiesa si risolve con il solo Cristo, cosa che il Gesù dei Vangeli esattamente non vuole. Perché dico questo? Perché quello che lui deplora è la “imprevedibilità” della azione pastorale di questo Papa. Or bene, questa è la caratteristica dello Spirito, la sua imprevedibilità, come lo dice San Giovanni: “Lo Spirito soffia dove vuole, ascolti la sua voce, però non sai da dove viene né verso dove va”(3,8). La sua natura è la improvvisa irruzione con i suoi doni e carismi. Francesco di Roma nella sequela di Francesco d’Assisi si lascia condurre dallo Spirito.
Messori è ostaggio di una visione lineare, propria del suo “amato Joseph Ratzinger” e di altri Papi anteriori. Purtroppo, fu questa visione lineare che ha fatto della Chiesa una cittadella, incapace di comprendere la complessità del mondo moderno, isolata in mezzo alle altre Chiese ed ai cammini spirituali, senza dialogare e imparare dagli altri, anche essi illuminati dallo Spirito. Significa essere blasfemi contro lo Spirito Santo pensare che gli altri hanno pensato solo in modo sbagliato. Per questo è sommamente importante una Chiesa aperta come la vuole Francesco di Roma. Bisogna che sia aperta alle irruzioni dello Spirito chiamato da alcuni teologi “la fantasia di Dio”, a motivo della sua creatività e novità, nelle società, nel mondo, nella storia dei popoli, negli individui, nelle Chiese e anche nella Chiesa Cattolica.
Senza lo Spirito Santo la Chiesa diventa un’istituzione pesante, noiosa, senza creatività e, ad un certo punto, non ha niente da dire al mondo che non siano sempre dottrine sopra dottrine, senza suscitare speranza e gioia di vivere.
È un dono dello Spirito che questo Papa venga da fuori della vecchia cristianità europea. Non appare come un teologo sottile, ma come un Pastore che realizza quello che Gesù ha chiesto a Pietro: “conferma i fratelli nella fede”(Lc 22,31). Porta con se l’esperienza delle chiese del Terzo Mondo, specificamente, quelle della America Latina.
Questa è una altra insufficienza di Messori: non avere la dimensione del fatto che oggi come oggi il cristianesimo è una religione del Terzo Mondo, come ha accentuato tante volte il teologo tedesco Johan Baptist Metz. In Europa vivono solo il 25% dei cattolici; il 72,56% vive nel Terzo Mondo (in America Latina il 48,75%). Perché non può venire da questa maggioranza uno che lo Spirito l’ha fatto vescovo di Roma e Papa universale? Perché non accettare le novità che derivano da queste chiese, che già non sono chiese-immagine delle vecchie Chiese europee ma chiese-sorgenti con i loro martiri, confessori e teologi?
Forse nel futuro, la sede del primato non sarà più Roma e la Curia, con tutte le proprie contradizioni, denunciate da Papa Francesco nella riunione dei Cardinali e dei prelati della Curia con parole sentite solo nella bocca di Lutero e con meno forza nel mio libro condannato dal card.J.Ratzinger “Chiesa: carisma e potere”(1984), ma là dove vive la maggioranza dei cattolici: in America, Africa o Asia. Sarebbe un segno proprio della vera cattolicità della Chiesa all’interno del processo di globalizzazione del fenomeno umano.
Speravo in maggiore intelligenza e apertura di Vittorio Messori con i suoi meriti di cattolico, fedele a un tipo di Chiesa e rinomato scrittore. Questo Papa Francesco ha portato speranza e gioia a tanti cattolici e ad altri cristiani. Non perdiamo questo dono dello Spirito in funzione di ragionamenti piuttosto negativi su di lui.
Leonardo Boff, 1938, Brasile, teologo della liberazione e scrittore con molte opere tradotte in italiano.
Sito: http://www.leonardoboff.com – Blog: leonardoboff.wordpres.com
http://www.noisiamochiesa.org/?p=3737
Pubblicato il 28 dicembre 2014 da admin (online)
Appoggio al Papa Francesco contro uno scrittore nostalgico
Leonardo Boff, teologo brasiliano
Ho letto con un po’ di tristezza l’articolo critico di Vittorio Messori sul Corriere della Sera esattamente nel giorno meno adatto: la felice notte di Natale, festa di gioia e di luce. Lui ha provato a danneggiare questa gioia al buon pastore di Roma e del mondo, Papa Francesco. Ma invano perché non conosce il senso di misericordia e di spiritualità di questo Papa, virtù che sicuramente non dimostra Messori. Dietro parole di pietà e di comprensione porta un veleno. E lo fa in nome di tanti altri che si nascondono dietro di lui e non hanno il coraggio di apparire in pubblico.
Voglio proporre un’altra lettura di Papa Francesco, come contrappunto a quella di Messori, un convertito che, a mio parere, ancora deve portare a termine la sua conversione con il ricevimento dello Spirito Santo, per non dire più le cose che ha scritto.
Messori dimostra tre insufficienze: due di natura teologica e un’altra di comprensione della Chiesa del Terzo Mondo.
Lui si è scandalizzato per la “imprevedibilità” di questo pastore perché “continua a turbare la tranquillità del cattolico medio”. Bisogna chiedersi della qualità della fede di questo “cattolico medio”, che ha difficoltà ad accettare un pastore che ha l’odore delle pecore e che annuncia “la gioia del vangelo”. Sono, generalmente, cattolici culturali abituati alla figura faraonica di un Papa con tutti i simboli del potere degli imperatori pagani romani. Adesso appare un Papa “francescano” che ama i poveri, che non “veste Prada”, che fa una critica dura al sistema che produce miseria nella gran parte del mondo, che apre la Chiesa non solo ai cattolici ma a tutti quelli che portano il nome di “uomini e donne”, senza giudicarli ma accogliendoli nello spirito della “rivoluzione della tenerezza” come ha chiesto ai vescovi dell’America Latina riuniti l’anno scorso a Rio.
C’è un grosso vuoto nel pensiero di Messori. Queste sono le due insufficienze teologiche: la quasi assenza dello Spirito Santo. Direi di più, che incorre nell’errore teologico del cristomonismo, cioè, solo Cristo conta. Non c’è propriamente un posto per lo Spirito Santo. Tutto nella Chiesa si risolve con il solo Cristo, cosa che il Gesù dei Vangeli esattamente non vuole. Perché dico questo? Perché quello che lui deplora è la “imprevedibilità” della azione pastorale di questo Papa. Or bene, questa è la caratteristica dello Spirito, la sua imprevedibilità, come lo dice San Giovanni: “Lo Spirito soffia dove vuole, ascolti la sua voce, però non sai da dove viene né verso dove va”(3,8). La sua natura è la improvvisa irruzione con i suoi doni e carismi. Francesco di Roma nella sequela di Francesco d’Assisi si lascia condurre dallo Spirito.
Messori è ostaggio di una visione lineare, propria del suo “amato Joseph Ratzinger” e di altri Papi anteriori. Purtroppo, fu questa visione lineare che ha fatto della Chiesa una cittadella, incapace di comprendere la complessità del mondo moderno, isolata in mezzo alle altre Chiese ed ai cammini spirituali, senza dialogare e imparare dagli altri, anche essi illuminati dallo Spirito. Significa essere blasfemi contro lo Spirito Santo pensare che gli altri hanno pensato solo in modo sbagliato. Per questo è sommamente importante una Chiesa aperta come la vuole Francesco di Roma. Bisogna che sia aperta alle irruzioni dello Spirito chiamato da alcuni teologi “la fantasia di Dio”, a motivo della sua creatività e novità, nelle società, nel mondo, nella storia dei popoli, negli individui, nelle Chiese e anche nella Chiesa Cattolica.
Senza lo Spirito Santo la Chiesa diventa un’istituzione pesante, noiosa, senza creatività e, ad un certo punto, non ha niente da dire al mondo che non siano sempre dottrine sopra dottrine, senza suscitare speranza e gioia di vivere.
È un dono dello Spirito che questo Papa venga da fuori della vecchia cristianità europea. Non appare come un teologo sottile, ma come un Pastore che realizza quello che Gesù ha chiesto a Pietro: “conferma i fratelli nella fede”(Lc 22,31). Porta con se l’esperienza delle chiese del Terzo Mondo, specificamente, quelle della America Latina.
Questa è una altra insufficienza di Messori: non avere la dimensione del fatto che oggi come oggi il cristianesimo è una religione del Terzo Mondo, come ha accentuato tante volte il teologo tedesco Johan Baptist Metz. In Europa vivono solo il 25% dei cattolici; il 72,56% vive nel Terzo Mondo (in America Latina il 48,75%). Perché non può venire da questa maggioranza uno che lo Spirito l’ha fatto vescovo di Roma e Papa universale? Perché non accettare le novità che derivano da queste chiese, che già non sono chiese-immagine delle vecchie Chiese europee ma chiese-sorgenti con i loro martiri, confessori e teologi?
Forse nel futuro, la sede del primato non sarà più Roma e la Curia, con tutte le proprie contradizioni, denunciate da Papa Francesco nella riunione dei Cardinali e dei prelati della Curia con parole sentite solo nella bocca di Lutero e con meno forza nel mio libro condannato dal card.J.Ratzinger “Chiesa: carisma e potere”(1984), ma là dove vive la maggioranza dei cattolici: in America, Africa o Asia. Sarebbe un segno proprio della vera cattolicità della Chiesa all’interno del processo di globalizzazione del fenomeno umano.
Speravo in maggiore intelligenza e apertura di Vittorio Messori con i suoi meriti di cattolico, fedele a un tipo di Chiesa e rinomato scrittore. Questo Papa Francesco ha portato speranza e gioia a tanti cattolici e ad altri cristiani. Non perdiamo questo dono dello Spirito in funzione di ragionamenti piuttosto negativi su di lui.
Leonardo Boff, 1938, Brasile, teologo della liberazione e scrittore con molte opere tradotte in italiano.
Sito: http://www.leonardoboff.com – Blog: leonardoboff.wordpres.com
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
ATTACCO AL PAPA: VERGOGNA. “PER AMORE NON TACERO'!”
Hanno aspettato il giorno di Natale: hanno deciso di usare la prima pagina del Corriere per un durissimo e vergognoso attacco a papa Francesco. Ma non sottovalutiamo l'episodio: dal primo giorno di questa primavera della chiesa, una lobby di cardinali e cristiani di cui si cominciano a sapere nomi e cognomi, colpisce con parole-pietre che solo Dio giudicherà. A me, cristiano e prete, il dovere di non tacere né sottovalutare questo gravissimo momento di attacco alla mia fede. La strategia prevedeva all'inizio di usare il viscido Ferrara e il suo Foglio. Ma visto che Francesco sta riuscendo nella sua opera di riforma della Chiesa, bisogna puntare più in alto: prima pagina del Corriere della sera della vigilia di Natale, stavolta usando la penna di Vittorio Messori. Si deve capire -secondo loro- che è la maggioranza dei cattolici ad essere scandalizzata dal papa (d'altra parte il card. Scola sempre sullo stesso Corriere diventato il nuovo canale dei nemici del papa, ripetendo che per lui la comunione ai divorziati non va proprio concessa, correggeva l'intervistatore dicendo che chi la pensa come lui non è minoranza ma maggioranza. 2 dicembre 2014). Come macigni sono le subdole accuse di Messori, che preferisce definire il papa: “uomo che è uscito vestito di bianco dal Conclave”, che sta “turbando la tranquillità del cattolico medio”, che “ha ridicolizzato chi pensasse che “Dio è cattolico” e ritenuto la Chiesa una sancta e cattolica solo un optional”.
Mentre immaginate quali potentissime lobby ci siano dietro alla prima pagina del Corriere decidete con me di non tacere più. Domattina leggerò su Avvenire chi sminuirà la magnitudo del terremoto magari definendo Francesco, come ha fatto in settimana un altro Vescovo, questo papa “un uomo simpatico”. E non tacerò.
Il momento è grave e forse la svolta è stata l'ultima durissima denuncia del papa nei confronti della Curia Romana, cuore della “patologia del potere”. Giornata memorabile, visto che si aspettavano i soliti innocui auguri dal pontefice di turno magari con invito a passare nell'attico di Bertone per il brindisi e il panettone...
“Per amore non tacerò” dice Isaia proprio nella messa di oggi. Ecco i miei auguri di Natale per la mia vita di cristiano. Mi impegno a parlarne chiaramente nelle omelie di Natale e invito tutti a non tacere, per difendere Francesco non con la subdola demolizione di questi personaggi ma con la leggerezza del vangelo e la parresia del cristiano!
Don Nandino Capovilla
24 dicembre 2014
Hanno aspettato il giorno di Natale: hanno deciso di usare la prima pagina del Corriere per un durissimo e vergognoso attacco a papa Francesco. Ma non sottovalutiamo l'episodio: dal primo giorno di questa primavera della chiesa, una lobby di cardinali e cristiani di cui si cominciano a sapere nomi e cognomi, colpisce con parole-pietre che solo Dio giudicherà. A me, cristiano e prete, il dovere di non tacere né sottovalutare questo gravissimo momento di attacco alla mia fede. La strategia prevedeva all'inizio di usare il viscido Ferrara e il suo Foglio. Ma visto che Francesco sta riuscendo nella sua opera di riforma della Chiesa, bisogna puntare più in alto: prima pagina del Corriere della sera della vigilia di Natale, stavolta usando la penna di Vittorio Messori. Si deve capire -secondo loro- che è la maggioranza dei cattolici ad essere scandalizzata dal papa (d'altra parte il card. Scola sempre sullo stesso Corriere diventato il nuovo canale dei nemici del papa, ripetendo che per lui la comunione ai divorziati non va proprio concessa, correggeva l'intervistatore dicendo che chi la pensa come lui non è minoranza ma maggioranza. 2 dicembre 2014). Come macigni sono le subdole accuse di Messori, che preferisce definire il papa: “uomo che è uscito vestito di bianco dal Conclave”, che sta “turbando la tranquillità del cattolico medio”, che “ha ridicolizzato chi pensasse che “Dio è cattolico” e ritenuto la Chiesa una sancta e cattolica solo un optional”.
Mentre immaginate quali potentissime lobby ci siano dietro alla prima pagina del Corriere decidete con me di non tacere più. Domattina leggerò su Avvenire chi sminuirà la magnitudo del terremoto magari definendo Francesco, come ha fatto in settimana un altro Vescovo, questo papa “un uomo simpatico”. E non tacerò.
Il momento è grave e forse la svolta è stata l'ultima durissima denuncia del papa nei confronti della Curia Romana, cuore della “patologia del potere”. Giornata memorabile, visto che si aspettavano i soliti innocui auguri dal pontefice di turno magari con invito a passare nell'attico di Bertone per il brindisi e il panettone...
“Per amore non tacerò” dice Isaia proprio nella messa di oggi. Ecco i miei auguri di Natale per la mia vita di cristiano. Mi impegno a parlarne chiaramente nelle omelie di Natale e invito tutti a non tacere, per difendere Francesco non con la subdola demolizione di questi personaggi ma con la leggerezza del vangelo e la parresia del cristiano!
Don Nandino Capovilla
24 dicembre 2014
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
La fabbrica dell’ateismo
Credo che fino all’ultimo istante di vita, per me permarrà il dubbio. Se seguo il filone scientifico posso essere indotto a pensare e riflettere su qualcosa che abbia creato tutto quello che vediamo. Ma quando ascolto alcuni preti, il piatto della bilancia torna fortemente a pendere dal lato dell’ateismo. Basta che aprano bocca o a come si presentano.
Anche se con chi discuto da anni su questo tema, essendo lui un ateo profondamente convinto che segue la teoria dell’evoluzionismo, attribuisce l’esistente attuale alla natura.
Mi sembra però che alla fine, i creazionisti, che attribuiscono l’esistente e la sua continua trasformazione a Dio, e gli evoluzionisti che lo attribuiscono alla capacità di evolversi della natura, alla fine sostengano la stessa cosa.
Due entità che non conosciamo di persona, a cui attribuiamo i poteri straordinari dell’evoluzione umana e non solo.
I preti che hanno gestito sin qui la Chiesa cattolica, ad eccezione di Giovanni Roncalli, di Luciani, ed oggi di Bergoglio, ieri Don Gallo, oggi Don Ciotti, mi sembrano tutti dediti ad approfittare del privilegio della gerarchia ecclesiastica ed al mantenimento storico di questa condizione, piuttosto che all’affermazione del cristianesimo.
Quando vedo i cardinali, Scola, Ruini, Bertone, Bagnasco, mi viene male. Perché sono il motore della fabbrica dell’ateismo.
Quindi, Don Capovilla conferma i miei dubbi del 24 u.s.:
Si contrappone in parte, al giudizio di Padellaro su Francesco, quanto sembra commissionato, forse dal Corriere, a Vittorio Messori.
Quello che rimane evidente è che non si intravvede da parte del Corriere il motivo dell’intraprendere un’azione di delegittimazione nei confronti di Francesco. Tutto, invece, diventa più chiaro quando Don Capovilla specifica:
Ma non sottovalutiamo l'episodio: dal primo giorno di questa primavera della chiesa, una lobby di cardinali e cristiani di cui si cominciano a sapere nomi e cognomi, colpisce con parole-pietre che solo Dio giudicherà.
Cardinali e cristiani, per modo di dire, hanno iniziato la loro guerra di conservazione del potere con privilegi annessi e connessi a chi è in predicato di toglierli.
Se dal punto di vista di come è fatto l’uomo, può essere comprensibile nell’ottica dell’eterna lotta del potere, non è accettabile sotto il profilo religioso. In quanto sono preda di un ego incontenibile, debordante e smisurato. Questi preti dovrebbero fare altro nella vita. Si facciano cercare un posto dai devoti figli, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.
PS. Nel ventaglio delle ipotesi generate dal ritorno in Italia di Alì Acga, ieri ho registrato questa versione di un ex poliziotto.
“E’ venuto per eliminare Francesco.”
E’ tutto da dimostrare,……ma lasciano dubbi:
1) Perché non è entrato regolarmente in Italia attraverso la dogana di Roma Fiumicino?
2) Perché non aveva i documenti in regola?
3) Francesco non l’ha ricevuto. Mi sembra molto strano che questo Papa non riceva un uomo. Glielo hanno proibito i servizi di sicurezza da tempo in allarme?
4) La sua (Alì Acga) giustificazione lascia qualche dubbio. “Sentivo il bisogno di portare un mazzo di fiori sulla tomba di Giovanni Paolo II.”
Sarà!!! Ma proprio adesso????
5) Francesco sta rompendo le scatole in Medio Oriente con la difesa dei cristiani perseguitati.
6) E poi lo zio Giulio ci aveva insegnato: “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre si azzecca." Sono molti in Vaticano, e non solo, che vedrebbero di buon occhio la prematura dipartita di quel rompiscatole di Bergoglio, per tornare a gozzovigliare prima di lasciare per sempre questo mondo. Meglio se questo avviene per mano nemica, come i lupi grigi. Non ci sarebbero sospetti sull’Universo dell’Oltretevere. Cose da Agata Christie.
Credo che fino all’ultimo istante di vita, per me permarrà il dubbio. Se seguo il filone scientifico posso essere indotto a pensare e riflettere su qualcosa che abbia creato tutto quello che vediamo. Ma quando ascolto alcuni preti, il piatto della bilancia torna fortemente a pendere dal lato dell’ateismo. Basta che aprano bocca o a come si presentano.
Anche se con chi discuto da anni su questo tema, essendo lui un ateo profondamente convinto che segue la teoria dell’evoluzionismo, attribuisce l’esistente attuale alla natura.
Mi sembra però che alla fine, i creazionisti, che attribuiscono l’esistente e la sua continua trasformazione a Dio, e gli evoluzionisti che lo attribuiscono alla capacità di evolversi della natura, alla fine sostengano la stessa cosa.
Due entità che non conosciamo di persona, a cui attribuiamo i poteri straordinari dell’evoluzione umana e non solo.
I preti che hanno gestito sin qui la Chiesa cattolica, ad eccezione di Giovanni Roncalli, di Luciani, ed oggi di Bergoglio, ieri Don Gallo, oggi Don Ciotti, mi sembrano tutti dediti ad approfittare del privilegio della gerarchia ecclesiastica ed al mantenimento storico di questa condizione, piuttosto che all’affermazione del cristianesimo.
Quando vedo i cardinali, Scola, Ruini, Bertone, Bagnasco, mi viene male. Perché sono il motore della fabbrica dell’ateismo.
Quindi, Don Capovilla conferma i miei dubbi del 24 u.s.:
Si contrappone in parte, al giudizio di Padellaro su Francesco, quanto sembra commissionato, forse dal Corriere, a Vittorio Messori.
Quello che rimane evidente è che non si intravvede da parte del Corriere il motivo dell’intraprendere un’azione di delegittimazione nei confronti di Francesco. Tutto, invece, diventa più chiaro quando Don Capovilla specifica:
Ma non sottovalutiamo l'episodio: dal primo giorno di questa primavera della chiesa, una lobby di cardinali e cristiani di cui si cominciano a sapere nomi e cognomi, colpisce con parole-pietre che solo Dio giudicherà.
Cardinali e cristiani, per modo di dire, hanno iniziato la loro guerra di conservazione del potere con privilegi annessi e connessi a chi è in predicato di toglierli.
Se dal punto di vista di come è fatto l’uomo, può essere comprensibile nell’ottica dell’eterna lotta del potere, non è accettabile sotto il profilo religioso. In quanto sono preda di un ego incontenibile, debordante e smisurato. Questi preti dovrebbero fare altro nella vita. Si facciano cercare un posto dai devoti figli, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.
PS. Nel ventaglio delle ipotesi generate dal ritorno in Italia di Alì Acga, ieri ho registrato questa versione di un ex poliziotto.
“E’ venuto per eliminare Francesco.”
E’ tutto da dimostrare,……ma lasciano dubbi:
1) Perché non è entrato regolarmente in Italia attraverso la dogana di Roma Fiumicino?
2) Perché non aveva i documenti in regola?
3) Francesco non l’ha ricevuto. Mi sembra molto strano che questo Papa non riceva un uomo. Glielo hanno proibito i servizi di sicurezza da tempo in allarme?
4) La sua (Alì Acga) giustificazione lascia qualche dubbio. “Sentivo il bisogno di portare un mazzo di fiori sulla tomba di Giovanni Paolo II.”
Sarà!!! Ma proprio adesso????
5) Francesco sta rompendo le scatole in Medio Oriente con la difesa dei cristiani perseguitati.
6) E poi lo zio Giulio ci aveva insegnato: “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre si azzecca." Sono molti in Vaticano, e non solo, che vedrebbero di buon occhio la prematura dipartita di quel rompiscatole di Bergoglio, per tornare a gozzovigliare prima di lasciare per sempre questo mondo. Meglio se questo avviene per mano nemica, come i lupi grigi. Non ci sarebbero sospetti sull’Universo dell’Oltretevere. Cose da Agata Christie.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Papà Coniglio
Massimo Gramellini
Crescete e moltiplicatevi ma senza esagerare, è la lieta novella annunciata ieri dal Papa Pop. I buoni cattolici, dice Francesco,
non devono comportarsi come conigli. E due millenni di storia ecclesiastica e di lenzuola ricamate «non lo fo per piacer mio,
ma per dare figli a Dio» sembrerebbero finire in naftalina.
Perché il corollario logico del Discorso Del Coniglio non può che essere il riconoscimento del ruolo anticonigliesco della contraccezione.
In attesa messianica di un Discorso del Preservativo, dalle prossime performance del Papa Pop si attendono delucidazioni su altri metodi
più invasivi, ma meno compromettenti sul piano dell’etica cattolica.
La doccia ghiacciata perenne, la tv accesa su una partita di Champions, l’armadio appoggiato alla porta della camera da letto per
impedire al partner di entrare.
Il Discorso del Coniglio segue di pochi giorni il Discorso del Pugno (a chi insulta la mamma) e ha preceduto di pochi minuti il
Discorso del Calcio Dove Non Batte Il Sole, che secondo questo Papa Don Camillo andrebbe rifilato ai corrotti.
Anch’io, come tutti, vado letteralmente pazzo per il linguaggio disinibito del Pontefice che viene «quasi dalla fine del mondo»
e in effetti dice cose quasi dell’altro mondo. E non sarà certo un umile peccatore, e scribacchino per giunta, a fare la predica a un Papa.
Da laico affettuoso mi permetto soltanto di chiedergli se non pensa che alla lunga questo suo parlare semplice e pieno di buon senso,
mai seguito però da fatti concreti, non rischi di togliergli autorevolezza e credibilità.
Facendolo assomigliare, più che a un vecchio prete argentino, a un giovane premier toscano.
http://www.lastampa.it/2015/01/20/cultu ... agina.html
Francesco imbarazza molti ...lui venuto “quasi dalla fine del mondo”...“dice cose quasi dell'altro mondo”
ma di fatto lo stesso Regno Evangelico... “non è di questo mondo”.
Quali dovrebbero essere i “fatti concreti” che dovrebbe (o meglio che non ha fatto) papa Francesco?
Le sue parole, le sue encicliche non sono fatti concreti?
un saluto erding
Massimo Gramellini
Crescete e moltiplicatevi ma senza esagerare, è la lieta novella annunciata ieri dal Papa Pop. I buoni cattolici, dice Francesco,
non devono comportarsi come conigli. E due millenni di storia ecclesiastica e di lenzuola ricamate «non lo fo per piacer mio,
ma per dare figli a Dio» sembrerebbero finire in naftalina.
Perché il corollario logico del Discorso Del Coniglio non può che essere il riconoscimento del ruolo anticonigliesco della contraccezione.
In attesa messianica di un Discorso del Preservativo, dalle prossime performance del Papa Pop si attendono delucidazioni su altri metodi
più invasivi, ma meno compromettenti sul piano dell’etica cattolica.
La doccia ghiacciata perenne, la tv accesa su una partita di Champions, l’armadio appoggiato alla porta della camera da letto per
impedire al partner di entrare.
Il Discorso del Coniglio segue di pochi giorni il Discorso del Pugno (a chi insulta la mamma) e ha preceduto di pochi minuti il
Discorso del Calcio Dove Non Batte Il Sole, che secondo questo Papa Don Camillo andrebbe rifilato ai corrotti.
Anch’io, come tutti, vado letteralmente pazzo per il linguaggio disinibito del Pontefice che viene «quasi dalla fine del mondo»
e in effetti dice cose quasi dell’altro mondo. E non sarà certo un umile peccatore, e scribacchino per giunta, a fare la predica a un Papa.
Da laico affettuoso mi permetto soltanto di chiedergli se non pensa che alla lunga questo suo parlare semplice e pieno di buon senso,
mai seguito però da fatti concreti, non rischi di togliergli autorevolezza e credibilità.
Facendolo assomigliare, più che a un vecchio prete argentino, a un giovane premier toscano.
http://www.lastampa.it/2015/01/20/cultu ... agina.html
Francesco imbarazza molti ...lui venuto “quasi dalla fine del mondo”...“dice cose quasi dell'altro mondo”
ma di fatto lo stesso Regno Evangelico... “non è di questo mondo”.
Quali dovrebbero essere i “fatti concreti” che dovrebbe (o meglio che non ha fatto) papa Francesco?
Le sue parole, le sue encicliche non sono fatti concreti?
un saluto erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
In effetti nell'ordine:Quali dovrebbero essere i “fatti concreti” che dovrebbe (o meglio che non ha fatto) papa Francesco?
- convincere, con le parole, la parte più retriva del mondo cattolico che tenta di affossare gli "update"
- encicliche che sostanziano teologicamente e pastoralmente gli "update" dottrinali
- formalizzazione mediante concilio, concistoro, ecc. vincendo la resistenza di curia e vescovi conservatori
- deployment
Per ora noi lo vediamo all'opera solo sul primo punto.
Non mi risulta che stia lavorando su un'enciclica.
Sta invece preparando bene il terzo punto (vedi le nomine di nuovi cardinali).
Il quarto, invece, non dipende da lui, ma da quanto il "gregge" lo vuol seguire.
soloo42000
-
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- Iscritto il: 21/02/2012, 22:55
Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Questo lo ritengo abbastanza un fatto concreto e ...rivoluzionario:soloo42001 ha scritto:In effetti nell'ordine:Quali dovrebbero essere i “fatti concreti” che dovrebbe (o meglio che non ha fatto) papa Francesco?
- convincere, con le parole, la parte più retriva del mondo cattolico che tenta di affossare gli "update"
- encicliche che sostanziano teologicamente e pastoralmente gli "update" dottrinali
- formalizzazione mediante concilio, concistoro, ecc. vincendo la resistenza di curia e vescovi conservatori
- deployment
Per ora noi lo vediamo all'opera solo sul primo punto.
Non mi risulta che stia lavorando su un'enciclica.
Sta invece preparando bene il terzo punto (vedi le nomine di nuovi cardinali).
Il quarto, invece, non dipende da lui, ma da quanto il "gregge" lo vuol seguire.
soloo42000
scrive Papa Francesco al n. 31 dell'Evangelii gaudium “...a volte si porrà davanti (il pastore) per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo, altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, in alcune circostenze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro e - sopratutto- perché il gregge stesso possiede un suo olfatto per individuare nuove strade.”
poco dopo (n. 32) dice: “Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anche pensare a una conversione del papato. A me spetta, come Vescovo di Roma, rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell'evangelizzazione.”
Se non è rivoluzionario ciò...!
un saluto erding
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