IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

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iospero
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IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

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Il patto del #farneameno


Albisola come il Nazareno. Anzi, come il Nazareno primordiale, ante litteram. E insieme al cubo. Lo racconta oggi Ferruccio Sansa sul Fatto: domani ad Albisola un altro esponente del centrodestra ligure manifesterà il proprio appoggio verso Raffaella Paita, candidata alle primarie (l’altro candidato è Sergio Cofferati).

Una strana alleanza, che Sansa descrive così:


L’appuntamento che mette il sigillo è fissato per domani ad Albisola. Titolo della serata: “Un progetto con Raffaella Paita”, cioè il candidato alle primarie Pd che rappresenta la continuità con Burlando (il suo primo sponsor). Ma a scorrere la lista degli interventi qualcuno ha fatto un salto sulla sedia: ecco Franco Orsi, prima Dc, poi Forza Italia, infine Pdl. Un uomo di Scajola, nonché sostenitore in passato di Luigi Grillo (entrambi arrestati nel 2014). E oggi, si scopre, grande sponsor della candidata Pd. In Liguria, però, ormai non ci si stupisce più di niente: è qui che l’alleanza trasversale centrosinistra-centro-centrodestra è stata sdoganata ben prima che Matteo Renzi la portasse al Governo.

Noi, al posto del Nazareno di Albisola e di una rottamazione che ha il sapore di una ‘resurrezione’ dei personaggi della destra ligure, preferiremmo si prospettasse il patto del “farne a meno”. Si può vincere anche senza imbarcare chiunque. E il non-imbarcamento è condizione necessaria per cambiare.

La vera sfida ligure (e nazionale) è questa: se scegliere un trasformismo alla Depretis oppure se proporre un programma che rappresenti la Liguria migliore, facendo a meno dei contributi dei nuovi (e insieme antichissimi) amici della destra e del centrodestra.

Le primarie con tutta probabilità decideranno chi farà il presidente della Regione, come riconosce lo stesso Sansa, mai tenero con il centrosinistra. E diventano quindi una questione che riguarda il potere, la democrazia, l’alternanza.

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. E andare con gli scajolani è già una risposta.

Si vota l’11 gennaio. Chi abita in Liguria ci pensi, almeno un po’.

DA CIWATI
camillobenso
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

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Allegria,......Allegria,.........
https://www.youtube.com/watch?v=nt-Zm6o1fCs


Liguria, primarie centrosinistra in stile Nazareno: Scajoliani sostengono Paita

Politica & Palazzo
Con il centrodestra ligure disgregato e il Movimento 5 Stelle che non sembra poter ambire alla presidenza, la lotta per la Regione si combatte a sinistra, con la candidatura dell'assessore di Burlando sostenuta anche dal gruppo di politici locali di area Forza Italia
di Ferruccio Sansa | 29 dicembre 2014 COMMENTI


Alla fine le primarie del Pd in Liguria potrebbero deciderle loro. La santa alleanza tra burlandiani e (ex) scajoliani è ormai alla luce del sole e dei riflettori. L’appuntamento che mette il sigillo è fissato per lunedì ad Albisola. Titolo della serata: “Un progetto con Raffaella Paita”, cioè il candidato alle primarie Pd che rappresenta la continuità con Burlando (il suo primo sponsor).

Ma a scorrere la lista degli interventi qualcuno ha fatto un salto sulla sedia: ecco Franco Orsi, prima Dc, poi Forza Italia, infine Pdl. Un uomo di Scajola, nonché sostenitore in passato di Luigi Grillo (entrambi arrestati nel 2014). E oggi, si scopre, grande sponsor della candidata Pd. In Liguria, però, ormai non ci si stupisce più di niente: è qui che l’alleanza trasversale centrosinistra-centro-centrodestra è stata sdoganata ben prima che Matteo Renzi la portasse al Governo. Così nessuno storce il naso ricordando i durissimi attacchi che appena una manciata di anni fa lo stesso Orsi lanciò contro il marito della Paita, Luigi Merlo, presidente del porto di Genova: si chiedeva “se la nomina di Merlo, avvenuta in un contesto di conflitto tra le Istituzioni liguri e al limite della legittimità istituzionale possa garantire autorevolezza”.

Acqua passata. Oggi stanno tutti dalla stessa parte. E nessuno pare chiedersi se sia opportuno che il candidato presidente della Regione e il presidente del porto di Genova siano marito e moglie. Nessuno chiede spiegazioni sulle intercettazioni in cui Merlo domandava sostegno elettorale per i suoi amici a un imprenditore calabrese arrestato per gli appalti post-alluvione.

Bastano poche ore per liquidare l’imbarazzo sui grandi elettori di Paita. Orsi è soltanto l’ultimo dell’ex fronte scajoliano. Pochi giorni fa era toccato ad Alessio Saso. Quel Saso, oggi Ncd, così definito dagli stessi vertici Pd: “Oltre a essere un ex esponente di An, Saso è indagato (voto di scambio, ndr) nell’inchiesta Maglio 3 sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel ponente ligure”.

Ma il malloppo di voti portato dagli scajoliani vale bene qualche polemica. Del resto non passa giorno senza che il Pd ligure sia toccato da qualche scandalo. Ecco il bollettino delle ultime settimane: prima è stato indagato il tesoriere del gruppo Pd in Regione Liguria, Mario Amelotti (interrogato per ore dai pm). Poi è toccato al capogruppo in Regione: Nino Miceli. L’accusa è peculato. È ancora l’inchiesta spese pazze, ma in Liguria nessuno sembra farci caso. Dopo che quasi mezzo consiglio regionale è stato indagato. Dopo che due vice-presidenti della Giunta guidata da Claudio Burlando sono stati arrestati nel silenzio generale di maggioranza e opposizione (nessuno può più permettersi di scagliare la prima pietra).

Il Pd che governa la Liguria – quasi senza interruzioni – dal secondo Dopoguerra si prepara alle primarie in un clima di tensione. Di rinvii. Di resa dei conti. Di accuse. L’ultima: i tweet pro-Paita di Burlando sul sito istituzionale della Regione: “I cacciatori sono con Raffaella”, scrivono gli amanti della doppietta. E il Governatore aggiunge: “E siamo tanti”. Ma l’esito del confronto tra Paita e Sergio Cofferati è incertissimo: se l’affluenza sarà bassa, potrebbe prevalere il nocciolo duro del partito, in maggioranza filo-Paita. Da Roma Renzi finora ha preferito non schierarsi tra il duo Paita-Burlando – che si dichiara renziano, ma non è amato dal leader – e l’ex segretario Cgil, padre della battaglia per difendere l’articolo 18. Del resto si sa: chi vince le primarie in pratica conquista la Regione. Ecco il paradosso: il consenso è ai minimi storici, ma il centrodestra si è sgretolato e il Movimento Cinque Stelle pare far di tutto per non vincere, per lasciare al potere l’attuale classe dirigente. Quell’unione di fatto tra centrosinistra e centrodestra (più curia di Genova) che in Liguria si è sempre incontrata sui nodi decisivi della politica e degli affari: dal cemento alle banche, con mezza famiglia Scajola, figure vicine al Pd e al cardinale Bagnasco che occupavano le poltrone chiave della Carige. E chissà che non continui così.

Da Il Fatto Quotidiano del 29-12-2014

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... a/1301109/
camillobenso
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

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Corriere 9.1.15
Alle primarie liguri partigiani in campo: no agli infiltrati


Nove ex partigiani dell’Anpi di Genova hanno firmato una lettera dopo che Ncd ha dichiarato che voterà per Raffaella Paita nonostante la decisione dei garanti Pd di escludere gli esponenti della destra dal voto alle primarie per la Regione. «A tutto eravamo preparati ma non che i nostri rappresentanti si alleassero con questi figuri, fra loro ci sono ex picchiatori fascisti». Anche lo storico Arrigo Petacco sostiene Paita e lo sfidante Sergio Cofferati chiosa: «È uno che ha negato la responsabilità di Mussolini nell’omicidio Matteotti». Oggi si chiude e domenica si vota.
E.D.
camillobenso
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

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il Fatto 9.1.15
Domenica in Liguria
Primarie inquinate, lo storico di destra firma per la renziana

di Ferruccio Sansa

Arrigo Petacco. Lo storico è la goccia che rischia di far traboccare il vaso delle primarie liguri. Poche settimane fa sul blog di Beppe Grillo aveva rivisto la morte di Giacomo Matteotti “assolvendo” Mussolini e adesso appoggia il candidato Raffaella Paita alle primarie Pd di domenica contro Sergio Cofferati. È bastato questo per far esplodere una tensione che covava da settimane nel partito. Sono intervenuti perfino i partigiani con un appello firmato da ex combattenti guidati dal vicepresidente dell’Anpi genovese, Gianni Ponta: “A tutto eravamo preparati, ma mai avremmo pensato che i nostri rappresentanti politici di centrosinistra si potessero alleare con questi figuri… tra questi ci sono anche ex picchiatori fascisti che ogni anno anziché la Liberazione festeggiavano il loro rito recandosi a Predappio in onore della ‘buonanima‘ di Mussolini. È un affronto che non possiamo accettare e useremo la sola arma che ci resta: quella della democrazia che abbiamo contribuito a riconquistare. Sarà il nostro voto, o non voto, a dire che non accetteremo mai di confonderci con gli eredi diretti e indiretti dei fascisti di Salò e dei missini di Almirante”. Era solo questione di tempo perché il bubbone scoppiasse: le primarie del Pd (e quindi la vittoria alle regionali di maggio) rischiano di essere decise dagli scajoliani e dal centrodestra. Come settimane fa ha denunciato Il Fatto Quotidiano, non si contano più gli ex esponenti Pdl-An scesi in piazza per appoggiare l’ala renziana del Pd rappresentata da Raffaella Paita (la candidata sostenuta fortissimamente da Claudio Burlando, governatore uscente). Prima Pierluigi Vinai, già candidato sindaco di Genova con il Pdl e il sostegno della Curia di Bagnasco (nonché uomo Pdl nella fondazione della banca Carige). Poi ecco Roberto Avogadro, ex sindaco di Alassio (centrodestra). Pochi giorni fa arriva un sostenitore che suscita clamore. Quell’Alessio Saso, oggi Ncd, così definito dagli stessi vertici Pd: “Oltre a essere un ex esponente di An, Saso è indagato (voto di scambio, ndr) nell’inchiesta Maglio 3 sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel ponente ligure”.
Fino agli ultimi pezzi grossi: da Eugenio Minasso (Ncd, in passato fotografato mentre festeggia con membri di famiglie calabresi al centro di inchieste) a Franco Orsi, prima Dc, quindi Forza Italia, infine Pdl. A lungo sostenitore doc di Claudio Scajola, ma impegnato anche per Luigi Grillo (entrambi i leader liguri del centrodestra sono stati arrestati quest’anno). Non una manovra di corridoio, ma un’alleanza siglata davanti a centinaia di persone nel palazzetto dello sport di Albisola (Savona). Nelle speranze di Paita e Burlando doveva essere la mossa finale contro Cofferati. Ora rischia di ritorcersi loro contro. Dipenderà dall’affluenza alle urne: se sarà bassa, il peso del centrodestra e degli apparati sarà decisivo.
E RENZI? TACE. Non ama né il duo Burlando-Paita (pur se renziani), né Coffe-rati. Strane primarie, quelle liguri. Dimostrazione dei travagli del Pd più che della forza del partito. Da una parte si teme l’astensionismo degli elettori – quelli veri – del centrosinistra, dall’altra si prevede di registrare tutti i votanti per evitare infiltrazioni. E strano destino per la Liguria Rossa, regione amministrata dalla sinistra dal Dopoguerra. Oggi il suo futuro è nelle mani dei vecchi “nemici”, dopo che Paita e scajoliani hanno siglato il Nazareno di Albisola. Proprio a pochi chilometri da Stella, paese di Sandro Pertini. Chissà cosa avrebbe detto il Presidente-partigiano…
soloo42000
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da soloo42000 »

>> Chissà cosa avrebbe detto il Presidente-partigiano…

Il presidente partigiano avrebbe detto che il PD non è un partito.
Bisogna fare un contenitore politico affidabile.
Stando attenti a chi ci si fa entrare, come fanno i M5S.
Magari un contenitore di CSX (in senso ulivista, non certo renziano).
Non un soggetto solo di SX.
Così si tolgono anche più voti possibili al PD.


soloo42000
flaviomob
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da flaviomob »

Un bel lavoro, PD. Oltre ai "revisionisti" qui rischiano di entrare (o rientrare, visto che Burlando non è certo estraneo a certi "ambienti") una belle serie di figuri degni di "mafia capitale" in salsa al pesto genovese.

Questione Morale, dove sei? Dove sei?
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
soloo42000
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da soloo42000 »

In effetti si misurerà il grado di consapevolezza degli elettori liguri di CSX.
Cofferati non è Bersani... ha dato prova di se.

Se si faranno intortare da figuri col cuore a destra... se la saranno cercata.
Se staranno a casa pure.

soloo42000
camillobenso
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da camillobenso »

Il sistema politico italiano continua la sua logorante decomposizione. Sul Fatto Quotidiano di oggi, Luca De Carolis racconta il prossimo incontro di Silvietto con i suoi club “Forza Silvio” della Penisola del 14 gennaio, ma le casse di Forza Italia sono vuote e non possono pagarsi neppure i pullman. Silvietto non intende più versare denaro di famiglia. Ettecredo. Da fonte interna a FI mi è stato riferito che due anni fa, quando ancora si finanziavano i partiti, il boss aveva versato di tasca sua 200 milioni. Completamente spariti.

Il M5S è in crisi. Non aveva avuto nel 2013 la forza numerica per governare da solo e rifiutandosi di governare con altri, ha perso il 5% dei consensi, perdendo poi per una ragione o per un’altra i suoi parlamentari eletti. Cresce solo la Lega di Salvini, ma solo grazie al malessere generale e all’invasione degli extracomunitari. Senza questo, Salvini non avrebbe elementi per crescere.

Il PD sta offrendo spettacoli osceni.

^^^^^^^^

Primarie in Liguria Il Pd a pezzi diviso tra lobby e interessi

(Ferruccio Sansa).
10/01/2015 di triskel182


I CANDIDATI PAITA E COFFERATI LITIGANO IN TV. A RISCHIO IL RISULTATO DI DOMANI. SUL VOTO DECISIVI GLI SCAJOLIANI.


Genova – Maleducata, tu hai disprezzo per le persone”, attacca Sergio Cofferati.

“Non voglio ridurre la Liguria come Genova amministrata da Marco Doria”,
ribatte Raffaella Paita.

Davanti allo schermo dell’emittente Primocanale migliaia di liguri allibiti: il confronto tra i candidati alle primarie Pd di domenica si rivela uno scontro senza quartiere.

Molto più aspro di un faccia a faccia tra partiti opposti. È solo l’ultimo capitolo.

Come Il Fatto ha rivelato settimane fa, le primarie rischiano di non essere decise dagli elettori di centrosinistra, ma da scajoliani ed ex An scesi in campo per sostenere Paita (candidata sponsorizzata da Claudio Burlando): alcuni indagati per voto di scambio o con frequentazioni tra famiglie calabresi al centro di inchieste.

Una situazione che ieri ha costretto a intervenire big nazionali come Gianni Cuperlo e Pierluigi Bersani: “Quanto sta accadendo in Liguria è molto preoccupante e grave. La pesante intromissione del centrodestra nelle primarie liguri – sostiene Cuperlo – snatura e mina la legittimità delle primarie stesse”.

Ma Burlando replica: “Ben vengano nuovi elettori. Ci siamo sempre lamentati quando scappavano gli elettori e ora ci lamentiamo perché ne vengono di nuovi?”.

MA ANCHE GLI ALTRI sono in preda ai travagli. Con il M5S che, sotto la superficie, è diviso: da una parte i fedeli a Grillo, alle regionarie. Dall’altra chi intravvede la possibilità di vincere, di voltare pagina dopo sessant’anni di centrosinistra. “È un’occasione irripetibile. Possiamo salvare questa terra. Abbiamo in mano il biglietto della lotteria, ma ho il terrore che lo cacceremo nel cesso”, sospira Paolo Putti, capogruppo M5S in comune.

Ecco la Liguria di oggi. Divisa su tutto, lo ha mostrato il dibattito tv. Con passaggi al limite del surreale, come quando Cofferati rimprovera a Paita l’appoggio di scajoliani ed esponenti di destra.

E lei che risponde: ma tu sei appoggiato da Sel. Mettendo sullo stesso piano ex comunisti ed ex fascisti.


Il confronto-scontro tv è stato molto più di un dibattito elettorale locale. Pare una fotografia perfetta del Pd nazionale in pezzi.


“Sergio, calmati, sei nervoso”, ripeteva Paita mentre anche a lei tremavano le mani e ingoiava un bicchiere d’acqua dopo l’altro.

E Cofferati che cercava di mostrarsi mite mentre la insultava: “Maleducata”. “Appena ho dato il via alla trasmissione è stato come suonare il gong tra due pugilatori. Sono volati gli stracci”, sorride Luigi Leone, direttore di Primocanale.

Uno scontro tra mondi diversi, su ogni tema. A cominciare dalle grandi opere. Con Paita che vuole vestire i panni della decisionista. E Cofferati che, pure favorevole ai progetti, parla di “dibattito pubblico”.

Volano parole grosse: “Tu disprezzi la gente”, dice lui. “Non voglio amministrare come Doria”, ribatte lei. Chissà cos’ha pensato il sindaco Marco Doria che, in teoria, sarebbe sostenuto dallo stesso centrosinistra di Paita e che sente la sua poltrona scricchiolare.

Le eventuali candidature di indagati? “Dipende… sono garantista”, apre uno spiraglio Paita muovendosi sul confine sottile tra accontentare gli “amici” di centrodestra e perdere gli elettori di centrosinistra. E Cofferati? “No, è una questione di opportunità”. Uno spettacolo che ha fatto tremare tanti dirigenti Pd.


“Il partito non esiste più. Quello che ci unisce ormai è solo una cosa: il potere”, allarga le braccia un pezzo grosso dell’ex Pci che preferisce non essere citato.


Aggiunge: “Per onestà intellettuale dovremmo separare le nostre strade. Ma troppi di noi tacciono perché hanno paura di perdere il cadreghino”.



MA CHI VINCERÀ domenica? “Dipende dall’affluenza alle urne. Che rischia di essere bassissima, perché la gente non ne può più.


Da una parte c’è Paita, un’imprenditrice di se stessa; dall’altra Cofferati, un notabile che fa da foglia di fico”, sostiene il politologo Pierfranco Pellizzetti.

Pronostici? “Se l’affluenza sarà bassa, credo sarà favorita Paita che può contare su cricche e cordate di apparato”.


Il riferimento è al partito e al sistema di potere fedele a Claudio Burlando, primo sponsor di Paita e signore del centrosinistra da decenni. Conclude Pellizzetti: “Sarà decisiva Genova. Se nel capoluogo voteranno in pochi, vinceranno le province”. Come La Spezia e Imperia, dove Paita ha incassato gli appoggi di ex scajoliani ed ex An. “La faida nel Pd apre praterie per i Cinque Stelle”, conclude Leone.


Già, i grillini. Che proprio ieri hanno cominciato a selezionare online i candidati consiglieri regionali. Ma ancora devono scegliere il presidente. “Abbiamo delle regole precise, dobbiamo rispettarle . Sennò diventiamo come gli altri”, sostengono i fedeli al leader.

MA C’È CHI RIBATTE: “Così perderemmo un’occasione storica per salvare la nostra terra. Non solo: faremmo da tappo all’opposizione e alla fine saremmo i garanti della vittoria di burlandiani e scajoliani. La responsabilità sarà nostra”.

Su una cosa sembrano tutti d’accordo, Pd, scajoliani e Cinque Stelle: nei prossimi tre giorni si gioca il futuro della Liguria.

Da Il Fatto Quotidiano del 10/01/2015.
flaviomob
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Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da flaviomob »

"Mi sono stati segnalati numerosissimi casi di violazione esplicita delle regole.
L'inquinamento è in corso, molto pesante e non solo per i voti della destra ma con il voto organizzato di intere etnie, come quella cinese alla Spezia e quella marocchina a ponente". Lo ha detto Sergio Cofferati, uscendo dal seggio di Palazzo Ducale dove ha votato per le primarie.
"Quello che temevamo si sta verificando - ha detto Cofferati - in misura ancora più consistente di quella che avevo segnalato come un pericolo. Prendiamo nota di tutto e segnaleremo alla commissione di garanzia e anche alla segreteria nazionale del partito. E' inimmaginabile quello che sta succedendo in queste ore in Liguria"

(Repubblica)
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: IN LIGURIA SI VOTA L'11 GENNAIO

Messaggio da pancho »

flaviomob ha scritto:"Mi sono stati segnalati numerosissimi casi di violazione esplicita delle regole.
L'inquinamento è in corso, molto pesante e non solo per i voti della destra ma con il voto organizzato di intere etnie, come quella cinese alla Spezia e quella marocchina a ponente". Lo ha detto Sergio Cofferati, uscendo dal seggio di Palazzo Ducale dove ha votato per le primarie.
"Quello che temevamo si sta verificando - ha detto Cofferati - in misura ancora più consistente di quella che avevo segnalato come un pericolo. Prendiamo nota di tutto e segnaleremo alla commissione di garanzia e anche alla segreteria nazionale del partito. E' inimmaginabile quello che sta succedendo in queste ore in Liguria"

(Repubblica)
Questa è' una storia che si ripete da parecchio tempo.

L'ho denunciata anch'io durante le primarie per le Regionale.

Una gran affluenza di immigrati che venivano gestiti da un loro referente e che prendeva nota chi votava.

Denunciato il fatto ai responsabili che poi han dovuto far uscire dal seggio questo personaggio di coloro a cui gli stessi immigrati facevano riferimento per tutte le loro cose.

Detto questo non basta per dire cosa avviene durante le primarie.

Non meravigliatevi dunque se a queste primarie vengano a votare anche le destre peraltro benvolute dalla dirigenza del PD.

Destre più realiste del re.

Adottano il motto di Mao senza più di tanto turarsi il naso: non importa di quale colore sia il gatto. Importante che sappia prendere il topo.

Quale miglior alleato per il PD per poter disporre del partito come si vuole?

Quindi, non possiamo meravigliarci di quel che succede quando candidati riescono a prendere 40-45% di consensi in questo modo.

Meravigliamoci piuttosto come alcuni che si considerano di sinistra , consapevoli di questo, possano ancora votare questo partito.

Un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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