"Allahu Akbar!"
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Re: "Allahu Akbar!"
Non ho capito: perchè dovrebbe essere Saviano quello poco informato dei fatti e perchè invece si dà a credito a fonti (sconosciute) di cui non si sa nulla? Le due volontarie aiutavano, secondo Saviano, in un territorio in cui erano presenti associazioni che volevano la libertà per la Siria (Assad non è certo una verginella innocente) ma volevano anche una Siria laica, non confessionale. Cosa c'entrano con gli integralisti? Quanti milioni in armamenti ha ricevuto l'Isis dai paesi arabi alleati dell'occidente e dagli stessi USA / Turchia?
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: "Allahu Akbar!"
Fonti sconosciute di cui non si sa nulla....?
La fonte sono loro stesse e le loro foto.
Scusa ma la bandiera è del Free Syrian Army e si verifica in un attimo....e lavorano con i mitra.
Le scritte in arabo nei cartelli sono sotto gli occhi del mondo sono inni ad una fazione Jihadista (cioè terrorista islamica) ed è sufficiente un programma di traduzione o scomodare qualcuno che conosce l'arabo.
La neutralità che loro hanno manifestamente abiurato è il mantra di ogni ONG e basta chiederlo a chiunque (30 anni fa firmai per la CRI,se non resti neutrale ti cacciano a calci perchè metti in pericolo anche i tuoi compagni) e questo le colloca per definizione al di fuori dell'universo del volontariato internazionale.
(Qualcuno ha notato la irritazione del delegato di Amnesty International ? Il suo intervento era al limite del consentito dalla diplomazia)
La ONG l'hanno fondata loro ed è testimoniato persino dai media di regime (pensavano di dare forza alla loro generosità invece è una prova di qualcosa di losco).
Le foto di loro che aiutano bimbi non se ne è mai viste invece quelle con i cartelli e le bandiere di una fazione si sprecano.
La zona in cui sono state rapite è di dominio pubblico e il fatto che fosse inaccessibile pure.
Hanno detto di avere patito la fame e sono arrivate sorridenti paffute e con alcuni chili di più nella faccia.
Non penso ci voglia tanto a insospettirsi e capire che quelle due magari non sono il diavolo ma di sicuro non sono andate a fare volontariato.
E se ora i media di regime rifiutano di fare il loro lavoro ponendosi dubbi e trovando risposte, è solo perchè il governo è già in una brutta posizione a farci digerire i milioni che molti pensano siano stati sborsati....figuriamoci se dovesse saltare fuori che abbiamo pagato per due che erano la per una vacanza alternativa.
Quindi si,Saviano ha parlato senza informarsi a dovere,probabilmente perchè intendendo concentrarsi sulla mera questione di principio (pagamento riscatti) non avrà ritenuto fosse necessario informasi sui particolari del caso specifico.
E intanto Alfano continua a menarla con le espulsioni durissime.....ma durissime de che....?
Come fa a essere morbida o dura una espulsione......è dura e ingiusta se sei innocente,ma se sei davvero un reclutatore jihadista una espulsione è un biglietto vincente della lotteria.
Negli stati che lottano contro il terrore la espulsione significa Guantanamo o qualcosa del genere,poi mesi e anni di interrogatori per cavarti il massimo volume di informazioni possibile erchè è da idioti fare diverso,poi carcere a vita.
Altro che durissime,quello è il riscatto e ce la fanno passare come meritoria azione di pulizia.
Ma in che razza di paese viviamo.
La fonte sono loro stesse e le loro foto.
Scusa ma la bandiera è del Free Syrian Army e si verifica in un attimo....e lavorano con i mitra.
Le scritte in arabo nei cartelli sono sotto gli occhi del mondo sono inni ad una fazione Jihadista (cioè terrorista islamica) ed è sufficiente un programma di traduzione o scomodare qualcuno che conosce l'arabo.
La neutralità che loro hanno manifestamente abiurato è il mantra di ogni ONG e basta chiederlo a chiunque (30 anni fa firmai per la CRI,se non resti neutrale ti cacciano a calci perchè metti in pericolo anche i tuoi compagni) e questo le colloca per definizione al di fuori dell'universo del volontariato internazionale.
(Qualcuno ha notato la irritazione del delegato di Amnesty International ? Il suo intervento era al limite del consentito dalla diplomazia)
La ONG l'hanno fondata loro ed è testimoniato persino dai media di regime (pensavano di dare forza alla loro generosità invece è una prova di qualcosa di losco).
Le foto di loro che aiutano bimbi non se ne è mai viste invece quelle con i cartelli e le bandiere di una fazione si sprecano.
La zona in cui sono state rapite è di dominio pubblico e il fatto che fosse inaccessibile pure.
Hanno detto di avere patito la fame e sono arrivate sorridenti paffute e con alcuni chili di più nella faccia.
Non penso ci voglia tanto a insospettirsi e capire che quelle due magari non sono il diavolo ma di sicuro non sono andate a fare volontariato.
E se ora i media di regime rifiutano di fare il loro lavoro ponendosi dubbi e trovando risposte, è solo perchè il governo è già in una brutta posizione a farci digerire i milioni che molti pensano siano stati sborsati....figuriamoci se dovesse saltare fuori che abbiamo pagato per due che erano la per una vacanza alternativa.
Quindi si,Saviano ha parlato senza informarsi a dovere,probabilmente perchè intendendo concentrarsi sulla mera questione di principio (pagamento riscatti) non avrà ritenuto fosse necessario informasi sui particolari del caso specifico.
E intanto Alfano continua a menarla con le espulsioni durissime.....ma durissime de che....?
Come fa a essere morbida o dura una espulsione......è dura e ingiusta se sei innocente,ma se sei davvero un reclutatore jihadista una espulsione è un biglietto vincente della lotteria.
Negli stati che lottano contro il terrore la espulsione significa Guantanamo o qualcosa del genere,poi mesi e anni di interrogatori per cavarti il massimo volume di informazioni possibile erchè è da idioti fare diverso,poi carcere a vita.
Altro che durissime,quello è il riscatto e ce la fanno passare come meritoria azione di pulizia.
Ma in che razza di paese viviamo.
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Re: "Allahu Akbar!"
Tre giorni fa non c'era nessun problema da noi.
Oggi invece cambia tutto.
^^^^^
INDAGINI ANTITERRORISMO
Dieci jihadisti espulsi dall’Italia
Alfano: “Massimo stato di allerta”
Il Viminale controlla 150 estremisti Sono in contatto con Isis e Al Qaeda
Si tratta di stranieri che si interessano a fabbricazione di esplosivi e addestramento militare. Dieci espulsi perché «pericolosi»: a breve i rimpatri
di FIORENZA SARZANINI
Articolo + video
http://www.corriere.it/cronache/15_genn ... 7b90.shtml
Oggi invece cambia tutto.
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INDAGINI ANTITERRORISMO
Dieci jihadisti espulsi dall’Italia
Alfano: “Massimo stato di allerta”
Il Viminale controlla 150 estremisti Sono in contatto con Isis e Al Qaeda
Si tratta di stranieri che si interessano a fabbricazione di esplosivi e addestramento militare. Dieci espulsi perché «pericolosi»: a breve i rimpatri
di FIORENZA SARZANINI
Articolo + video
http://www.corriere.it/cronache/15_genn ... 7b90.shtml
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Re: "Allahu Akbar!"
Giudicare da una foto o da quanto appaiono ingrassate o dimagrite (scusa ma come fai a sapere quanto... pesavano lì in loco?) mi sembra quantomeno una illazione. E non credo che Saviano sia il tipo da non informarsi prima di scrivere un articolo per Repubblica.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: "Allahu Akbar!"
LA DIVISIONE SULLE DUE RAGAZZE
Se ne sono occupati a "La Gabbia" (La7) con una clip sui titoli dei giornali italiani che lasciano alquanto perplessi e spingono per la divisione del Paese.
In modo particolare un tweet di Gasparri.
"Hanno fatto sesso con i guerriglieri, e noi paghiamo.
Totò ha fatto scuola in Italia quanto Dante.
Per Belpietro erano infermiere di Al Qaeda.
Se ne sono occupati a "La Gabbia" (La7) con una clip sui titoli dei giornali italiani che lasciano alquanto perplessi e spingono per la divisione del Paese.
In modo particolare un tweet di Gasparri.
"Hanno fatto sesso con i guerriglieri, e noi paghiamo.
Totò ha fatto scuola in Italia quanto Dante.
Per Belpietro erano infermiere di Al Qaeda.
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Re: "Allahu Akbar!"
LA DIVISIONE SULLE DUE RAGAZZE
Nella rassegna stampa di questa mattina è passata la notizia in cui nel mese di aprile dello scorso anno sono stati intercettate le ragazze e l'arabo di Aleppo che fa il pizzaiolo in Emilia e che le ha convinte a partire per la Siria.
Il minimo che avesse potuto fare l'addetto alle intercettazioni, era di mettere al corrente il ministero degli Interni, per via gerarchica, di quanto stava accadendo.
Era ipotizzabile, per chi opera nei servizi, che una possibilità finale per quanto sentito nell'intercettazioni, potesse avere uno sbocco che poi ha avuto.
Dovevano essere bloccate subito nell'aprile scorso.
Nella rassegna stampa di questa mattina è passata la notizia in cui nel mese di aprile dello scorso anno sono stati intercettate le ragazze e l'arabo di Aleppo che fa il pizzaiolo in Emilia e che le ha convinte a partire per la Siria.
Il minimo che avesse potuto fare l'addetto alle intercettazioni, era di mettere al corrente il ministero degli Interni, per via gerarchica, di quanto stava accadendo.
Era ipotizzabile, per chi opera nei servizi, che una possibilità finale per quanto sentito nell'intercettazioni, potesse avere uno sbocco che poi ha avuto.
Dovevano essere bloccate subito nell'aprile scorso.
Ultima modifica di camillobenso il 18/01/2015, 23:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: "Allahu Akbar!"
Le cose funzionano così.
Il tweet di Gasparri, mandato in onda circa un'ora fa ha indignato parecchi, soprattutto via twitter, dove chiedono l'espulsione del vice presidente della Camera dal social network e dalla Camera.
Il tweet di Gasparri, mandato in onda circa un'ora fa ha indignato parecchi, soprattutto via twitter, dove chiedono l'espulsione del vice presidente della Camera dal social network e dalla Camera.
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Re: "Allahu Akbar!"
Io non sapevo che esistesse Charlie Hebo fino al 7 di gennaio, molto probabilmente anche loro.
Adesso si muovono.
^^^^^
Musulmani in rivolta contro “Charlie”.
18/01/2015 di triskel182
Assaltate chiese cattoliche in Niger, sette morti. Imbrattato a Gaza il centro di cultura francese, migliaia in strada in Inguscezia. E il presidente afgano Ghani accusa la rivista: “Irresponsabili le vignette sul Profeta”.
NIAMEY – Una ventina di leader religiosi è comparsa ieri sugli schermi delle tv nigerine, invitando alla calma i dimostranti che hanno appiccato il fuoco ad almeno otto chiese cristiane nel Niger. La protesta, già al secondo giorno, è stata innescata dalla nuova copertina del settimanale francese Charlie Hebdo, con la raffigurazione del profeta Maometto in lacrime mentre regge il cartello “Je suis Charlie”. I tumulti hanno fatto almeno 7 morti e 45 feriti nella capitale e a Zinder, la seconda maggiore città del Paese.
A Niamey, sono stati presi di mira bar, alberghi e negozi di proprietà di non musulmani o affiliati a ditte francesi.
L’ambasciata di Parigi ha avvisato i circa duemila espatriati francesi di restarsene in casa, mentre il ministro degli Esteri Fabius condanna «ogni atto di violenza» ed esprime «solidarietà alle autorità del Niger». Il presidente nigerino Mahamadou Issoufou aveva partecipato alla Marcia della Libertà a Parigi, ripetendo il motto “Je suis Charlie”, aspramente criticato da organizzazioni musulmane a Niamey, dove i cristiani sono appena l’1 per cento della popolazione. «Mi appello ai giovani», ha esortato un ulema, «a fermare le violenze che ci auto-distruggono».
Proteste simili si sono svolte in Pakistan, in Sudan, in Algeria, in Somalia dove migliaia hanno sfilato con cartelli di “Je suis Muslim” e “I love Muhammad”. A Gaza i vandali hanno imbrattato con scritte minacciose i muri esterni del Centro culturale francese, ora protetto da guardie di Hamas. I leader religiosi e politici palestinesi hanno condannato la nuova vignetta, come la strage dei giornalisti di Charlie Hebdo.
In Inguscezia si è vista la manifestazione più massiccia dell’ultimo decennio, approvata dallo stesso presidente Yevkurov. «Partecipiamo alla protesta a causa della dissacrazione del profeta Maometto, della nostra religione», gli fa eco il mufti Khamoyev. Parole di condanna anche in Afghanistan da parte del presidente Ghani, che giudica «irresponsabile» la scelta di pubblicare nuove vignette satiriche sul profeta: «una dissacrazione dell’Islam», secondo Ghani, che invita a usare «la libertà di espressione in modo costruttivo per rafforzare la comprensione fra le religioni».
Da La Repubblica del 18/01/2015.
Adesso si muovono.
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Musulmani in rivolta contro “Charlie”.
18/01/2015 di triskel182
Assaltate chiese cattoliche in Niger, sette morti. Imbrattato a Gaza il centro di cultura francese, migliaia in strada in Inguscezia. E il presidente afgano Ghani accusa la rivista: “Irresponsabili le vignette sul Profeta”.
NIAMEY – Una ventina di leader religiosi è comparsa ieri sugli schermi delle tv nigerine, invitando alla calma i dimostranti che hanno appiccato il fuoco ad almeno otto chiese cristiane nel Niger. La protesta, già al secondo giorno, è stata innescata dalla nuova copertina del settimanale francese Charlie Hebdo, con la raffigurazione del profeta Maometto in lacrime mentre regge il cartello “Je suis Charlie”. I tumulti hanno fatto almeno 7 morti e 45 feriti nella capitale e a Zinder, la seconda maggiore città del Paese.
A Niamey, sono stati presi di mira bar, alberghi e negozi di proprietà di non musulmani o affiliati a ditte francesi.
L’ambasciata di Parigi ha avvisato i circa duemila espatriati francesi di restarsene in casa, mentre il ministro degli Esteri Fabius condanna «ogni atto di violenza» ed esprime «solidarietà alle autorità del Niger». Il presidente nigerino Mahamadou Issoufou aveva partecipato alla Marcia della Libertà a Parigi, ripetendo il motto “Je suis Charlie”, aspramente criticato da organizzazioni musulmane a Niamey, dove i cristiani sono appena l’1 per cento della popolazione. «Mi appello ai giovani», ha esortato un ulema, «a fermare le violenze che ci auto-distruggono».
Proteste simili si sono svolte in Pakistan, in Sudan, in Algeria, in Somalia dove migliaia hanno sfilato con cartelli di “Je suis Muslim” e “I love Muhammad”. A Gaza i vandali hanno imbrattato con scritte minacciose i muri esterni del Centro culturale francese, ora protetto da guardie di Hamas. I leader religiosi e politici palestinesi hanno condannato la nuova vignetta, come la strage dei giornalisti di Charlie Hebdo.
In Inguscezia si è vista la manifestazione più massiccia dell’ultimo decennio, approvata dallo stesso presidente Yevkurov. «Partecipiamo alla protesta a causa della dissacrazione del profeta Maometto, della nostra religione», gli fa eco il mufti Khamoyev. Parole di condanna anche in Afghanistan da parte del presidente Ghani, che giudica «irresponsabile» la scelta di pubblicare nuove vignette satiriche sul profeta: «una dissacrazione dell’Islam», secondo Ghani, che invita a usare «la libertà di espressione in modo costruttivo per rafforzare la comprensione fra le religioni».
Da La Repubblica del 18/01/2015.
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Re: "Allahu Akbar!"
LA DIVISIONE SULLE DUE RAGAZZE
Il parere di Marco Demarco
^^^^^^
IL RILASCIO DI GRETA E VANESSA
L’errore di pagare per gli ostaggi
di Marco Demarco
La liberazione di Greta e Vanessa ci restituisce due vite, ma col cedimento al ricatto altre ne espone.
Siamo tutti felici per la liberazione di Greta e Vanessa, ma siamo tutti preoccupati per le sorti generali. E in più c’è il fatto che l’inconciliabilità tra questi due atteggiamenti non può più essere occultata per tacitare il senso morale e favorire la ragion pratica. La liberazione di Greta e Vanessa ci restituisce due vite, le strappa alla ferocia dei tagliagole, ma molte altre ne espone. Ciò può avvenire non in astratto, ma in concreto, vista la ferocia cieca che si è scatenata in Francia e ovunque nel mondo. Se si fosse pagato un riscatto quei soldi, molti o moltissimi che siano, finirebbero per finanziare nuovi attacchi armati e nuovi rapimenti. Può accadere di mettere molte altre vite in pericolo soprattutto perché un cedimento al ricatto spaccherebbe il fronte occidentale dell’antiterrorismo; perché separerebbe chi paga per liberare i propri concittadini da chi invece resiste affinché si vinca tutti; perché sminuirebbe la considerazione internazionale di chi si piega; perché costringerebbe chi contratta a dissimulare mediazioni e compromessi indicibili; e perché indurrebbe a sacrificare quella trasparenza dell’azione di governo che alimenta la fiducia del cittadino nello Stato. Su questi ultimi punti, il ministro Gentiloni è stato molto chiaro: quando ha detto che le decisioni assunte per Greta e Vanessa sono in linea con quelle adottate nel passato e quando ha aggiunto che esse sono le decisioni dell’Italia e non «di questo governo», da una parte ha invitato a non alzare inutili polveroni, ma dall’altra ha anche chiuso ogni margine per l’indignazione demagogica. Ostaggi sono stati liberati, insomma, anche quando al governo c’erano Berlusconi e i suoi alleati. Ma al posto di una unità al ribasso, del tipo «scagli la prima pietra chi è senza peccato», oggi è di altro che si sente il bisogno. L’Italia è il Paese che, pagando il prezzo altissimo della vita di Aldo Moro e della sua scorta, ha sconfitto il terrorismo delle Br. L’Italia è il Paese che ha vinto il fenomeno dei sequestri di malavita negando ai familiari degli ostaggi di disporre dei propri beni. È da qui che deve ripartire una responsabile via italiana all’antiterrorismo. Oggi uno Stato che ripiegasse rispetto alla propria storia e che concedesse a se stesso ciò che nega al singolo cittadino sarebbe molto vulnerabile. E più esposto al fallimento.
18 gennaio 2015 | 09:15
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http://www.corriere.it/esteri/15_gennai ... 7b90.shtml
Il parere di Marco Demarco
^^^^^^
IL RILASCIO DI GRETA E VANESSA
L’errore di pagare per gli ostaggi
di Marco Demarco
La liberazione di Greta e Vanessa ci restituisce due vite, ma col cedimento al ricatto altre ne espone.
Siamo tutti felici per la liberazione di Greta e Vanessa, ma siamo tutti preoccupati per le sorti generali. E in più c’è il fatto che l’inconciliabilità tra questi due atteggiamenti non può più essere occultata per tacitare il senso morale e favorire la ragion pratica. La liberazione di Greta e Vanessa ci restituisce due vite, le strappa alla ferocia dei tagliagole, ma molte altre ne espone. Ciò può avvenire non in astratto, ma in concreto, vista la ferocia cieca che si è scatenata in Francia e ovunque nel mondo. Se si fosse pagato un riscatto quei soldi, molti o moltissimi che siano, finirebbero per finanziare nuovi attacchi armati e nuovi rapimenti. Può accadere di mettere molte altre vite in pericolo soprattutto perché un cedimento al ricatto spaccherebbe il fronte occidentale dell’antiterrorismo; perché separerebbe chi paga per liberare i propri concittadini da chi invece resiste affinché si vinca tutti; perché sminuirebbe la considerazione internazionale di chi si piega; perché costringerebbe chi contratta a dissimulare mediazioni e compromessi indicibili; e perché indurrebbe a sacrificare quella trasparenza dell’azione di governo che alimenta la fiducia del cittadino nello Stato. Su questi ultimi punti, il ministro Gentiloni è stato molto chiaro: quando ha detto che le decisioni assunte per Greta e Vanessa sono in linea con quelle adottate nel passato e quando ha aggiunto che esse sono le decisioni dell’Italia e non «di questo governo», da una parte ha invitato a non alzare inutili polveroni, ma dall’altra ha anche chiuso ogni margine per l’indignazione demagogica. Ostaggi sono stati liberati, insomma, anche quando al governo c’erano Berlusconi e i suoi alleati. Ma al posto di una unità al ribasso, del tipo «scagli la prima pietra chi è senza peccato», oggi è di altro che si sente il bisogno. L’Italia è il Paese che, pagando il prezzo altissimo della vita di Aldo Moro e della sua scorta, ha sconfitto il terrorismo delle Br. L’Italia è il Paese che ha vinto il fenomeno dei sequestri di malavita negando ai familiari degli ostaggi di disporre dei propri beni. È da qui che deve ripartire una responsabile via italiana all’antiterrorismo. Oggi uno Stato che ripiegasse rispetto alla propria storia e che concedesse a se stesso ciò che nega al singolo cittadino sarebbe molto vulnerabile. E più esposto al fallimento.
18 gennaio 2015 | 09:15
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Re: "Allahu Akbar!"
A me sorprende non poco perché in centro Africa continuano a succedere questi misfatti nell'indifferenza generale.
Boko Haram, 80 rapiti in Camerun
(tra cui 50 bambini)
Secondo un portavoce del governo camerunense nell’attacco sarebbe state uccise anche tre persone
di Redazione Online
I terroristi islamici nigeriani di Boko Haram avrebbero compiuto un nuovo raid, domenica all’alba, in Camerun dove hanno ucciso 3 persone e ne hanno rapito almeno 80. Tra questi 50 sarebbero bambine e bambini tra i 10 ed i 15 anni. Lo riferiscono fonti dell’esercito e del governo di Yaoundé. Negli ultimi 30 giorni almeno 248 persone sono morte a causa di attacchi dell’organizzazione terroristica guidata da Abubakar Shekau.I terroristi islamici nigeriani di Boko Haram avrebbero compiuto un nuovo raid, domenica all'alba, in Camerun dove hanno ucciso 3 persone e ne hanno rapito almeno 80. Tra questi 50 sarebbero bambine e bambini tra i 10 ed i 15 anni. Lo riferiscono fonti dell'esercito e del governo di Yaoundé. Negli ultimi 30 giorni almeno 248 persone sono morte a causa di attacchi dell'organizzazione terroristica guidata da Abubakar Shekau.
Esplora il significato del termine: Sfida al governo di Camerun e Ciad
Negli ultimi mesi i cosiddetti «Talebani d’Africa» hanno effettuato incursioni in Camerun. «Secondo la nostra prime parziali informazioni, circa 30 adulti, la maggioranza pastori, e 50 tra bambine bambini tra i 10 e i 15 anni sono stati rapiti», ha riferito un alto ufficiale dell’esercito di Yaoundé. Obiettivi il villaggio di Mabass e molti altri lungo la frontiera che corre lungo i due Paesi. I soldati sono intervenuti e la battaglia è durata circa 2 ore. L’azione è stata confermata anche dal portavoce del governo camerunense Issa Tchiroma, che però non ha voluto quantificare il numero esatto dei sequestrati.
18 gennaio 2015 | 18:45
© RIPRODUZIONE RISERVATASfida al governo di Camerun e Ciad
Negli ultimi mesi i cosiddetti «Talebani d'Africa» hanno effettuato incursioni in Camerun. «Secondo la nostra prime parziali informazioni, circa 30 adulti, la maggioranza pastori, e 50 tra bambine bambini tra i 10 e i 15 anni sono stati rapiti», ha riferito un alto ufficiale dell'esercito di Yaoundé. Obiettivi il villaggio di Mabass e molti altri lungo la frontiera che corre lungo i due Paesi. I soldati sono intervenuti e la battaglia è durata circa 2 ore. L'azione è stata confermata anche dal portavoce del governo camerunense Issa Tchiroma, che però non ha voluto quantificare il numero esatto dei sequestrati.
18 gennaio 2015 | 18:45
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Boko Haram, 80 rapiti in Camerun
(tra cui 50 bambini)
Secondo un portavoce del governo camerunense nell’attacco sarebbe state uccise anche tre persone
di Redazione Online
I terroristi islamici nigeriani di Boko Haram avrebbero compiuto un nuovo raid, domenica all’alba, in Camerun dove hanno ucciso 3 persone e ne hanno rapito almeno 80. Tra questi 50 sarebbero bambine e bambini tra i 10 ed i 15 anni. Lo riferiscono fonti dell’esercito e del governo di Yaoundé. Negli ultimi 30 giorni almeno 248 persone sono morte a causa di attacchi dell’organizzazione terroristica guidata da Abubakar Shekau.I terroristi islamici nigeriani di Boko Haram avrebbero compiuto un nuovo raid, domenica all'alba, in Camerun dove hanno ucciso 3 persone e ne hanno rapito almeno 80. Tra questi 50 sarebbero bambine e bambini tra i 10 ed i 15 anni. Lo riferiscono fonti dell'esercito e del governo di Yaoundé. Negli ultimi 30 giorni almeno 248 persone sono morte a causa di attacchi dell'organizzazione terroristica guidata da Abubakar Shekau.
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Negli ultimi mesi i cosiddetti «Talebani d’Africa» hanno effettuato incursioni in Camerun. «Secondo la nostra prime parziali informazioni, circa 30 adulti, la maggioranza pastori, e 50 tra bambine bambini tra i 10 e i 15 anni sono stati rapiti», ha riferito un alto ufficiale dell’esercito di Yaoundé. Obiettivi il villaggio di Mabass e molti altri lungo la frontiera che corre lungo i due Paesi. I soldati sono intervenuti e la battaglia è durata circa 2 ore. L’azione è stata confermata anche dal portavoce del governo camerunense Issa Tchiroma, che però non ha voluto quantificare il numero esatto dei sequestrati.
18 gennaio 2015 | 18:45
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Negli ultimi mesi i cosiddetti «Talebani d'Africa» hanno effettuato incursioni in Camerun. «Secondo la nostra prime parziali informazioni, circa 30 adulti, la maggioranza pastori, e 50 tra bambine bambini tra i 10 e i 15 anni sono stati rapiti», ha riferito un alto ufficiale dell'esercito di Yaoundé. Obiettivi il villaggio di Mabass e molti altri lungo la frontiera che corre lungo i due Paesi. I soldati sono intervenuti e la battaglia è durata circa 2 ore. L'azione è stata confermata anche dal portavoce del governo camerunense Issa Tchiroma, che però non ha voluto quantificare il numero esatto dei sequestrati.
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