Francesco un papa ...Cristiano!
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Il problema è che noi della chiesa vediamo il lato peggiore, cioè il clero italiano, che in gran parte continua a fare i suoi interessi ed intrallazzi senza curarsi dell'imbarazzo che crea al pontefice...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Il vero ostacolo: il potere clericale in genere, non solo italiano.flaviomob ha scritto:Il problema è che noi della chiesa vediamo il lato peggiore, cioè il clero italiano, che in gran parte continua a fare i suoi interessi ed intrallazzi senza curarsi dell'imbarazzo che crea al pontefice...
un saluto erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Concordo pienamente, è dal Concilio di Nicea del 325 che opera ininterrottamente...erding ha scritto:Il vero ostacolo: il potere clericale in genere, non solo italiano.flaviomob ha scritto:Il problema è che noi della chiesa vediamo il lato peggiore, cioè il clero italiano, che in gran parte continua a fare i suoi interessi ed intrallazzi senza curarsi dell'imbarazzo che crea al pontefice...
un saluto erding
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Solo nove giorni fa il gota della destra cattolica ed anticristiana ( mancava solo il loro campione Giovanardi, o almeno io non l'ho visto), si è riunita a Milano per ribadire la centralità della famiglia tradizionale su quella deviata gay.
Patrocinata anche da Expò, grazie a Maroni, in cerca di voti e di visibilità pescando nel mare dell’ortodossia cattolica, ci stava il peggio del peggio del falso cattolicesimo della destra italiana. Da Amicone, direttore di Tempi, al nuovo direttore del quotidiano La Croce, Adinolfi, un integralista cattolico senza pari, sostenitore con l’elmetto di Pittibimbo.
Quando questi due campioni cattolici aprono bocca, il malcapitato di turno non può che diventare all’istante ateo.
La stampa poi s’è incaponita con Don Inzoli su cui è intervenuta la Chiesa Cattolica, ma stranamente ha lasciato perdere l’intoccabile per eccellenza. Roberto Formigoni. Stava in prima fila tra i “mal tra insema”, mentre doveva stare all’esterno con chi protestava.
Ma don Roberto Formigoni è una potenza di quel livello??? Un vero intoccabile come don Mimì di Palemmo???
• Convegno sulla famiglia a Milano, incursione di uno ...
tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/.../convegno-sulla-famiglia-a.../330983/
•
18 gen 2015 - Il pubblico e i relatori del convegno sulla difesa della famigliatradizionale, che si è svolto a Milano organizzato dalla Regione Lombardia, ...
• Stefano Gabbana: «Il convegno anti-gay in Regione? Una ...
milano.corriere.it/.../stefano-gabbana-il-convegno-anti-gay-regione-pagliac...
17 gen 2015 - In corso a Palazzo Lombardia il convegno in difesa della famiglia contro ... per il convegno sulla famiglia naturale organizzato dalla Regione a ...
• TG1 - Milano, convegno sulla famiglia contestato dai ... - Rai.tv
http://www.rai.tv/.../ContentItem-15401 ... a0827684-t...
•
17 gen 2015 - Convegno a difesa della famiglia tradizionale organizzato da Regione Lombardia e associazioni cattoliche. Fuori la protesta di alcuni ...
• Milano, blindato il convegno sulla famiglia "benedetto" da ...
http://www.huffingtonpost.it/.../milano ... 91914.html
•
17 gen 2015 - Per accedere al convegno nell'auditorium di Regione Lombardia ...convegno e della contromanifestazione organizzata dalla comunità Lgbt e da varie sigle ... Complimenti alla campagna nazi contro convegno sulla famiglia.
• Convegno sulla famiglia, polemiche sul prete accusato di ...
http://www.ilgiornale.it/.../convegno-s ... rete-conda...
•
7 giorni fa - Scoppia la polemica sul convegno a difesa della famiglia organizzato da diverse associazioni cattoliche sabato scorso nella sede di Regione ...
Francesco avrà molto da fare in futuro.
^^^
Oggi la cronaca di un altro caso per cui dovrebbero essere chiamati a rispondere i ferventi cattolici sostenitori del matrimonio etero come unica centralità della famiglia.
Milano, sesso nell’abbazia di Chiaravalle. Inchiesta per presunte molestie sessuali
Video
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/ ... li/326489/
Atti sessuali nel buio delle celle, approcci equivoci dei monaci nei confronti di ospiti bisognosi e postulanti, giovani che decidono di intraprendere la vita monastica. Succede nell’abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano, luogo sacro della cristianità ambrosiana e italiana. Ci sono le testimonianze dirette delle vittime, ci sono le registrazioni audio e video degli incontri hard all’interno del monastero, c’è, infine, un’inchiesta per violenza sessuale della procura di Milano che però va verso l’archiviazione. Il motivo? Alcune vittime non hanno voluto sporgere denuncia e il fatto che i rapporti siano stati consumati fra adulti, senza peraltro manifestare “esplicito dissenso”, rendono l’ipotesi investigativa difficilmente sostenibile. “Più che violenza è un abuso di autorità – spiega Katia Kolakowska, legale di due vittime che hanno deciso di provare a ottenere giustizia – perché i monaci chiedevano favori sessuali a delle persone indigenti in cambio di un pasto caldo o pochi euro”. Fatto sta, al netto dei rilievi penali, che nel segreto di quelle sacre mura venivano consumati atti sessuali sui quali pesa l’ombra del ricatto. Difficile non pensare al recente richiamo di Papa Francesco sulla ”gravissima la malattia della doppia vita” che infetta la Curia. C’è anche l’ammissione di uno dei due religiosi indagati che però ha specificato come il suo partner fosse consenziente. Il religioso, insieme ad altri frati al centro dello scandalo, fu mandato a Chiaravalle nel 2011 quando l’ex Pontefice Benedetto XVIdecise di chiudere l’abbazia di Santa Croce di Gerusalemme a Roma perché al suo interno si conduceva una vita contraria ai precetti monastici. “Quando il monaco mi portava il cibo non perdeva occasione di toccarmi”, ricorda Giorgio, ex postulantedell’abbazia meneghina, autore della denuncia nel settembre 2013. Gli fa eco Enzo, exnovizio, che in seguito alle “toccatine” ha deciso di lasciare il convento senza però voler rivolgersi alla giustizia: “Quando la sera mi ritiravo, i monaci venivano in camera mia a toccarmi e darmi fastidio”. Su tutto pesa l’ombra dell’omertà e di una comunità interessata più a tutelare se stessa che a punire comportamenti contrari allareligione cattolica. “Abbiamo scritto al Vaticano, ai giornali religiosi e alla Curiamilanese – ricorda Salvatore che insieme a Giorgio ha deciso di rivolgersi all’avvocato Kolakowska – Per questo abbiamo voluto registrare quei video. Abbiamo documentato tutto perché è difficile fare capire certe cose alla gente ”
di Galeazzi,Mackinson e Madron
Patrocinata anche da Expò, grazie a Maroni, in cerca di voti e di visibilità pescando nel mare dell’ortodossia cattolica, ci stava il peggio del peggio del falso cattolicesimo della destra italiana. Da Amicone, direttore di Tempi, al nuovo direttore del quotidiano La Croce, Adinolfi, un integralista cattolico senza pari, sostenitore con l’elmetto di Pittibimbo.
Quando questi due campioni cattolici aprono bocca, il malcapitato di turno non può che diventare all’istante ateo.
La stampa poi s’è incaponita con Don Inzoli su cui è intervenuta la Chiesa Cattolica, ma stranamente ha lasciato perdere l’intoccabile per eccellenza. Roberto Formigoni. Stava in prima fila tra i “mal tra insema”, mentre doveva stare all’esterno con chi protestava.
Ma don Roberto Formigoni è una potenza di quel livello??? Un vero intoccabile come don Mimì di Palemmo???
• Convegno sulla famiglia a Milano, incursione di uno ...
tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/.../convegno-sulla-famiglia-a.../330983/
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18 gen 2015 - Il pubblico e i relatori del convegno sulla difesa della famigliatradizionale, che si è svolto a Milano organizzato dalla Regione Lombardia, ...
• Stefano Gabbana: «Il convegno anti-gay in Regione? Una ...
milano.corriere.it/.../stefano-gabbana-il-convegno-anti-gay-regione-pagliac...
17 gen 2015 - In corso a Palazzo Lombardia il convegno in difesa della famiglia contro ... per il convegno sulla famiglia naturale organizzato dalla Regione a ...
• TG1 - Milano, convegno sulla famiglia contestato dai ... - Rai.tv
http://www.rai.tv/.../ContentItem-15401 ... a0827684-t...
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17 gen 2015 - Convegno a difesa della famiglia tradizionale organizzato da Regione Lombardia e associazioni cattoliche. Fuori la protesta di alcuni ...
• Milano, blindato il convegno sulla famiglia "benedetto" da ...
http://www.huffingtonpost.it/.../milano ... 91914.html
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17 gen 2015 - Per accedere al convegno nell'auditorium di Regione Lombardia ...convegno e della contromanifestazione organizzata dalla comunità Lgbt e da varie sigle ... Complimenti alla campagna nazi contro convegno sulla famiglia.
• Convegno sulla famiglia, polemiche sul prete accusato di ...
http://www.ilgiornale.it/.../convegno-s ... rete-conda...
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7 giorni fa - Scoppia la polemica sul convegno a difesa della famiglia organizzato da diverse associazioni cattoliche sabato scorso nella sede di Regione ...
Francesco avrà molto da fare in futuro.
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Oggi la cronaca di un altro caso per cui dovrebbero essere chiamati a rispondere i ferventi cattolici sostenitori del matrimonio etero come unica centralità della famiglia.
Milano, sesso nell’abbazia di Chiaravalle. Inchiesta per presunte molestie sessuali
Video
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Atti sessuali nel buio delle celle, approcci equivoci dei monaci nei confronti di ospiti bisognosi e postulanti, giovani che decidono di intraprendere la vita monastica. Succede nell’abbazia di Chiaravalle, alle porte di Milano, luogo sacro della cristianità ambrosiana e italiana. Ci sono le testimonianze dirette delle vittime, ci sono le registrazioni audio e video degli incontri hard all’interno del monastero, c’è, infine, un’inchiesta per violenza sessuale della procura di Milano che però va verso l’archiviazione. Il motivo? Alcune vittime non hanno voluto sporgere denuncia e il fatto che i rapporti siano stati consumati fra adulti, senza peraltro manifestare “esplicito dissenso”, rendono l’ipotesi investigativa difficilmente sostenibile. “Più che violenza è un abuso di autorità – spiega Katia Kolakowska, legale di due vittime che hanno deciso di provare a ottenere giustizia – perché i monaci chiedevano favori sessuali a delle persone indigenti in cambio di un pasto caldo o pochi euro”. Fatto sta, al netto dei rilievi penali, che nel segreto di quelle sacre mura venivano consumati atti sessuali sui quali pesa l’ombra del ricatto. Difficile non pensare al recente richiamo di Papa Francesco sulla ”gravissima la malattia della doppia vita” che infetta la Curia. C’è anche l’ammissione di uno dei due religiosi indagati che però ha specificato come il suo partner fosse consenziente. Il religioso, insieme ad altri frati al centro dello scandalo, fu mandato a Chiaravalle nel 2011 quando l’ex Pontefice Benedetto XVIdecise di chiudere l’abbazia di Santa Croce di Gerusalemme a Roma perché al suo interno si conduceva una vita contraria ai precetti monastici. “Quando il monaco mi portava il cibo non perdeva occasione di toccarmi”, ricorda Giorgio, ex postulantedell’abbazia meneghina, autore della denuncia nel settembre 2013. Gli fa eco Enzo, exnovizio, che in seguito alle “toccatine” ha deciso di lasciare il convento senza però voler rivolgersi alla giustizia: “Quando la sera mi ritiravo, i monaci venivano in camera mia a toccarmi e darmi fastidio”. Su tutto pesa l’ombra dell’omertà e di una comunità interessata più a tutelare se stessa che a punire comportamenti contrari allareligione cattolica. “Abbiamo scritto al Vaticano, ai giornali religiosi e alla Curiamilanese – ricorda Salvatore che insieme a Giorgio ha deciso di rivolgersi all’avvocato Kolakowska – Per questo abbiamo voluto registrare quei video. Abbiamo documentato tutto perché è difficile fare capire certe cose alla gente ”
di Galeazzi,Mackinson e Madron
Ultima modifica di camillobenso il 26/01/2015, 19:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Vox populi
329 commenti da riportare sono troppi.
Li potete leggere dopo l'articolo.
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/ ... li/326489/
Segnalo solo questo:
Wonder Virgola • un'ora fa
eh insomma, un problema di facile risoluzione.
Basta con l'astinenza sessuale forzata dei/delle religiosi/e.
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Basta solo soddisfare a questa richiesta per risolvere il problema????
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eh insomma, un problema di facile risoluzione.
Basta con l'astinenza sessuale forzata dei/delle religiosi/e.
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Basta solo soddisfare a questa richiesta per risolvere il problema????
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Bisogna capire questo papa: sta facendo pulizia o cerca solo l'immagine di uno che sta facendo pulizia? Perché se pestasse davvero certi calli (e certi "pruriti") proverebbero concretamente a farlo fuori...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
repubblica
Vaticano, ecco le docce per i clochard
volute da Francesco: "Un sogno" video
E nei prossimi giorni arriveranno i barbieri
Vaticano, ecco le docce per i clochard
volute da Francesco: "Un sogno" video
E nei prossimi giorni arriveranno i barbieri
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
25/02/2015
Tsipras e il Papa: la strana alleanza contro la finanza
Così come a Wojtyla, anche a Bergoglio piace fare politica.
Ora però il nemico non è il comunismo
Francesco Peloso
Solo un paio di anni fa era uno scenario impensabile: l'opposizione al rigorismo finanziario europeo che metteva insieme un papa argentino, il primo del sud del mondo, e il leader post-moderno di una inedita sinistra radicale greca. Sta di fatto che l'Osservatore romano del 26 febbraio, commentando il prolungamento di quattro mesi del sostengo economico internazionale ad Atene, in attesa di un nuovo piano di riforme, titolava compassato: «Tsipras passa l'esame europeo». Quindi seguiva una spiegazione dettagliata degli assensi e dei dubbi rispetto alle misure presentate dal governo di Atene, dal presidente della Bce Mario Draghi al Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nessuna prevenzione insomma, anzi.
Quando invece a gennaio Syriza ha vinto in modo netto le elezioni in Grecia, il giornale vaticano aveva commentato: «Con la vittoria di Syriza alle elezioni greche si apre certamente una fase nuova in Europa, una fase che passa attraverso l’espansione di uno spazio sociale, in reazione alle politiche di austerità. Quanto più i cittadini europei chiedono di essere coinvolti al di là delle logiche dei mercati, tanto più il lavoro della politica deve essere quello di accogliere le istanze che partono dalla società». E ancora, proseguiva il giornale vaticano: «Quello che serve — e sembra essere questo il messaggio proveniente da Atene — è una nuova idea di Unione che deve per un momento accantonare i problemi della moneta unica e dei suoi effetti, dei mercati e dell’austerità. Si tratta di una visione alternativa, pragmatica e non fideistica, che possa riproporre con forza il ruolo dell’Europa come esempio di democrazia e di rispetto dei diritti umani». «E a ben guardare, - si leggeva - questo momento di crisi può essere, ripartendo dalle elezioni in Grecia, l’occasione per l’Europa di valorizzare le proprie specificità, investendo in vari settori come l’economia reale, la ricerca e lo sviluppo, la cultura» Si sottolineava infine come quella greca non fosse una situazione isolata, era al contrario la stessa di diversi altri Paesi che rischiavano di finire nella “trappola del debito”.
Tsipras ha amici negli Usa, la Merkel è avvertita
Oscar Giannino
Evidente il timore della Santa Sede: se non si rivedevano i vincoli finanziari, non solo la Grecia poteva finire fuori dall'euro e probabilmente a quel punto dall'Europa cercando altrove alleanze e aiuti, ma la stessa costruzione dell'Ue era a rischio con conseguenze sul piano sociale e politico difficilmente immaginabili. In questo senso la critica mossa dal papa alla globalizzazione economica basata su meccanismi finanziari assunti come dogmi d una nuova fede, quindi ai mercati che impongono le scelte politiche ai governi, cadeva in un momento storico che non poteva essere più decisivo per l'Europa.
In un simile contesto, è potuto accadere che il papa potesse trovare diversi punti d'intesa con uno come Tsipras, in apparenza assai lontano da Bergoglio. Il leader greco, del resto, era stato in visita dal pontefice il 18 settembre del 2014 nell'ambito di un giro di accreditamento presso governi e istituzioni che contano; nel colloquio naturalmente non mancarono i temi sociali: «Abbiamo parlato della crisi in Europa – disse dopo l'incontro Tsipras - della politica di recessione e austerità, della necessità di avere in primo piano gli esseri umani e non la speculazione». Ma secondo i portavoce di Syriza lo scambio di vedute ha avuto un valore più generale: ovvero la possibilità del dialogo fra la sinistra europea e le chiese cristiane a partire dai temi della povertà e della giustizia.
“L’Fmi non può trattare la Grecia come una dittatura”
Fabrizio Patti
Solo un paio di anni fa era uno scenario impensabile: l'opposizione al rigorismo finanziario europeo che metteva insieme un papa argentino, il primo del sud del mondo, e il leader post-moderno di una inedita sinistra radicale greca. Sta di fatto che l'Osservatore romano del 26 febbraio, commentando il prolungamento di quattro mesi del sostengo economico internazionale ad Atene, in attesa di un nuovo piano di riforme, titolava compassato: «Tsipras passa l'esame europeo». Quindi seguiva una spiegazione dettagliata degli assensi e dei dubbi rispetto alle misure presentate dal governo di Atene, dal presidente della Bce Mario Draghi al Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nessuna prevenzione insomma, anzi.
Quando invece a gennaio Syriza ha vinto in modo netto le elezioni in Grecia, il giornale vaticano aveva commentato: «Con la vittoria di Syriza alle elezioni greche si apre certamente una fase nuova in Europa, una fase che passa attraverso l’espansione di uno spazio sociale, in reazione alle politiche di austerità. Quanto più i cittadini europei chiedono di essere coinvolti al di là delle logiche dei mercati, tanto più il lavoro della politica deve essere quello di accogliere le istanze che partono dalla società». E ancora, proseguiva il giornale vaticano: «Quello che serve — e sembra essere questo il messaggio proveniente da Atene — è una nuova idea di Unione che deve per un momento accantonare i problemi della moneta unica e dei suoi effetti, dei mercati e dell’austerità. Si tratta di una visione alternativa, pragmatica e non fideistica, che possa riproporre con forza il ruolo dell’Europa come esempio di democrazia e di rispetto dei diritti umani». «E a ben guardare, - si leggeva - questo momento di crisi può essere, ripartendo dalle elezioni in Grecia, l’occasione per l’Europa di valorizzare le proprie specificità, investendo in vari settori come l’economia reale, la ricerca e lo sviluppo, la cultura» Si sottolineava infine come quella greca non fosse una situazione isolata, era al contrario la stessa di diversi altri Paesi che rischiavano di finire nella “trappola del debito”.
“Non sarà più spesa pubblica a salvare la Grecia”
Fabrizio Patti
Quindi Francesco piazzava il suo colpo forse più duro su tutta la questione, spiegando come la democrazia nella sua essenza fosse messa in discussione dal prevalere di una finanza, manovrata, in definitiva, da forze oscure o sconosciute che decidevano il destino di milioni di persone: «Mantenere viva la realtà delle democrazie – affermava infatti - è una sfida di questo momento storico, evitando che la loro forza reale – forza politica espressiva dei popoli – sia rimossa davanti alla pressione di interessi multinazionali non universali, che le indeboliscano e le trasformino in sistemi uniformanti di potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti. Questa è una sfida che oggi la storia vi pone». In Vaticano, insomma, c'è qualcuno che non canta le lodi del capitalismo globale, e la politica europea comincia ad accorgersene.
http://www.linkiesta.it/papa-francesco- ... ro-finanza
Tsipras e il Papa: la strana alleanza contro la finanza
Così come a Wojtyla, anche a Bergoglio piace fare politica.
Ora però il nemico non è il comunismo
Francesco Peloso
Solo un paio di anni fa era uno scenario impensabile: l'opposizione al rigorismo finanziario europeo che metteva insieme un papa argentino, il primo del sud del mondo, e il leader post-moderno di una inedita sinistra radicale greca. Sta di fatto che l'Osservatore romano del 26 febbraio, commentando il prolungamento di quattro mesi del sostengo economico internazionale ad Atene, in attesa di un nuovo piano di riforme, titolava compassato: «Tsipras passa l'esame europeo». Quindi seguiva una spiegazione dettagliata degli assensi e dei dubbi rispetto alle misure presentate dal governo di Atene, dal presidente della Bce Mario Draghi al Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nessuna prevenzione insomma, anzi.
Quando invece a gennaio Syriza ha vinto in modo netto le elezioni in Grecia, il giornale vaticano aveva commentato: «Con la vittoria di Syriza alle elezioni greche si apre certamente una fase nuova in Europa, una fase che passa attraverso l’espansione di uno spazio sociale, in reazione alle politiche di austerità. Quanto più i cittadini europei chiedono di essere coinvolti al di là delle logiche dei mercati, tanto più il lavoro della politica deve essere quello di accogliere le istanze che partono dalla società». E ancora, proseguiva il giornale vaticano: «Quello che serve — e sembra essere questo il messaggio proveniente da Atene — è una nuova idea di Unione che deve per un momento accantonare i problemi della moneta unica e dei suoi effetti, dei mercati e dell’austerità. Si tratta di una visione alternativa, pragmatica e non fideistica, che possa riproporre con forza il ruolo dell’Europa come esempio di democrazia e di rispetto dei diritti umani». «E a ben guardare, - si leggeva - questo momento di crisi può essere, ripartendo dalle elezioni in Grecia, l’occasione per l’Europa di valorizzare le proprie specificità, investendo in vari settori come l’economia reale, la ricerca e lo sviluppo, la cultura» Si sottolineava infine come quella greca non fosse una situazione isolata, era al contrario la stessa di diversi altri Paesi che rischiavano di finire nella “trappola del debito”.
Tsipras ha amici negli Usa, la Merkel è avvertita
Oscar Giannino
Evidente il timore della Santa Sede: se non si rivedevano i vincoli finanziari, non solo la Grecia poteva finire fuori dall'euro e probabilmente a quel punto dall'Europa cercando altrove alleanze e aiuti, ma la stessa costruzione dell'Ue era a rischio con conseguenze sul piano sociale e politico difficilmente immaginabili. In questo senso la critica mossa dal papa alla globalizzazione economica basata su meccanismi finanziari assunti come dogmi d una nuova fede, quindi ai mercati che impongono le scelte politiche ai governi, cadeva in un momento storico che non poteva essere più decisivo per l'Europa.
In un simile contesto, è potuto accadere che il papa potesse trovare diversi punti d'intesa con uno come Tsipras, in apparenza assai lontano da Bergoglio. Il leader greco, del resto, era stato in visita dal pontefice il 18 settembre del 2014 nell'ambito di un giro di accreditamento presso governi e istituzioni che contano; nel colloquio naturalmente non mancarono i temi sociali: «Abbiamo parlato della crisi in Europa – disse dopo l'incontro Tsipras - della politica di recessione e austerità, della necessità di avere in primo piano gli esseri umani e non la speculazione». Ma secondo i portavoce di Syriza lo scambio di vedute ha avuto un valore più generale: ovvero la possibilità del dialogo fra la sinistra europea e le chiese cristiane a partire dai temi della povertà e della giustizia.
“L’Fmi non può trattare la Grecia come una dittatura”
Fabrizio Patti
Solo un paio di anni fa era uno scenario impensabile: l'opposizione al rigorismo finanziario europeo che metteva insieme un papa argentino, il primo del sud del mondo, e il leader post-moderno di una inedita sinistra radicale greca. Sta di fatto che l'Osservatore romano del 26 febbraio, commentando il prolungamento di quattro mesi del sostengo economico internazionale ad Atene, in attesa di un nuovo piano di riforme, titolava compassato: «Tsipras passa l'esame europeo». Quindi seguiva una spiegazione dettagliata degli assensi e dei dubbi rispetto alle misure presentate dal governo di Atene, dal presidente della Bce Mario Draghi al Cancelliere tedesco Angela Merkel. Nessuna prevenzione insomma, anzi.
Quando invece a gennaio Syriza ha vinto in modo netto le elezioni in Grecia, il giornale vaticano aveva commentato: «Con la vittoria di Syriza alle elezioni greche si apre certamente una fase nuova in Europa, una fase che passa attraverso l’espansione di uno spazio sociale, in reazione alle politiche di austerità. Quanto più i cittadini europei chiedono di essere coinvolti al di là delle logiche dei mercati, tanto più il lavoro della politica deve essere quello di accogliere le istanze che partono dalla società». E ancora, proseguiva il giornale vaticano: «Quello che serve — e sembra essere questo il messaggio proveniente da Atene — è una nuova idea di Unione che deve per un momento accantonare i problemi della moneta unica e dei suoi effetti, dei mercati e dell’austerità. Si tratta di una visione alternativa, pragmatica e non fideistica, che possa riproporre con forza il ruolo dell’Europa come esempio di democrazia e di rispetto dei diritti umani». «E a ben guardare, - si leggeva - questo momento di crisi può essere, ripartendo dalle elezioni in Grecia, l’occasione per l’Europa di valorizzare le proprie specificità, investendo in vari settori come l’economia reale, la ricerca e lo sviluppo, la cultura» Si sottolineava infine come quella greca non fosse una situazione isolata, era al contrario la stessa di diversi altri Paesi che rischiavano di finire nella “trappola del debito”.
“Non sarà più spesa pubblica a salvare la Grecia”
Fabrizio Patti
Quindi Francesco piazzava il suo colpo forse più duro su tutta la questione, spiegando come la democrazia nella sua essenza fosse messa in discussione dal prevalere di una finanza, manovrata, in definitiva, da forze oscure o sconosciute che decidevano il destino di milioni di persone: «Mantenere viva la realtà delle democrazie – affermava infatti - è una sfida di questo momento storico, evitando che la loro forza reale – forza politica espressiva dei popoli – sia rimossa davanti alla pressione di interessi multinazionali non universali, che le indeboliscano e le trasformino in sistemi uniformanti di potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti. Questa è una sfida che oggi la storia vi pone». In Vaticano, insomma, c'è qualcuno che non canta le lodi del capitalismo globale, e la politica europea comincia ad accorgersene.
http://www.linkiesta.it/papa-francesco- ... ro-finanza
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Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Francesco un papa ...Cristiano!
Fanno cadere le braccia!?flaviomob ha scritto:Alla faccia della sobrietà!
http://espresso.repubblica.it/plus/arti ... eview=true
... Forse, non bisogna "alzarle" così tanto!
Chi c’è in linea
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