COME VA IL PD
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Re: COME VA IL PD
Da: Lo scassaminchia
Giulio Cavalli
17 gen
Cofferati, primarie, sinistra, destra
Sto lavorando in queste ore ad una puntata di Radio Mafiopoli sulle primarie liguri e i condizionamenti mafiosi che hanno di certo partecipato al voto. Scrivo di certo perché ci sono le prove fotografiche (e tanto per prevenire alcuni commenti: sì ci siamo già mossi in Procura).
Mi ricordo che quando furono moltissimi stranieri a votare alle primarie di Napoli si alzò (giustamente) un polverone tale che alla fine vennero addirittura invalidate mentre in questo caso evidentemente tutto è passato molto di più sotto traccia: è la banale ciclicità della politica che quando si sveste dai valori diventa un ripetersi degli stessi errori con risultati differenti in base alla forza del gruppo dirigente di turno.
Ma al di là della questione squisitamente politico-affaristica-mafiosa assisto con molta malinconia a chi spera in una “nuova sinistra” figlia di queste primarie e della fuoriuscita di Cofferati che, con tutto il rispetto, mi sembra un ottimo interprete di molti dei mali della sinistra: poco incline a mantenere le promesse (ne scrivevamo qui), vissuto come appartenente ad un’era geologica fa e ovviamente sconfitto.
Ecco: pensare che la nuova sinistra possa (o debba) essere l’ennesima costola perdente con una spolverata di tsiprasismo è il preludio dell’ennesima marcia che suona stantia ed entra a pieno titolo in un’alternativa del meno peggio. Perché mi piacerebbe sapere, ma onesti onestamente, quanti conoscono le eventuali grandi innovazioni del programma di Cofferati. Al di là degli schieramenti interni e esterni, quelli che Tsipras è riuscito ad amalgamare. Appunto.
http://cavalli.blogautore.espresso.repu ... =HEF_RULLO
Giulio Cavalli
17 gen
Cofferati, primarie, sinistra, destra
Sto lavorando in queste ore ad una puntata di Radio Mafiopoli sulle primarie liguri e i condizionamenti mafiosi che hanno di certo partecipato al voto. Scrivo di certo perché ci sono le prove fotografiche (e tanto per prevenire alcuni commenti: sì ci siamo già mossi in Procura).
Mi ricordo che quando furono moltissimi stranieri a votare alle primarie di Napoli si alzò (giustamente) un polverone tale che alla fine vennero addirittura invalidate mentre in questo caso evidentemente tutto è passato molto di più sotto traccia: è la banale ciclicità della politica che quando si sveste dai valori diventa un ripetersi degli stessi errori con risultati differenti in base alla forza del gruppo dirigente di turno.
Ma al di là della questione squisitamente politico-affaristica-mafiosa assisto con molta malinconia a chi spera in una “nuova sinistra” figlia di queste primarie e della fuoriuscita di Cofferati che, con tutto il rispetto, mi sembra un ottimo interprete di molti dei mali della sinistra: poco incline a mantenere le promesse (ne scrivevamo qui), vissuto come appartenente ad un’era geologica fa e ovviamente sconfitto.
Ecco: pensare che la nuova sinistra possa (o debba) essere l’ennesima costola perdente con una spolverata di tsiprasismo è il preludio dell’ennesima marcia che suona stantia ed entra a pieno titolo in un’alternativa del meno peggio. Perché mi piacerebbe sapere, ma onesti onestamente, quanti conoscono le eventuali grandi innovazioni del programma di Cofferati. Al di là degli schieramenti interni e esterni, quelli che Tsipras è riuscito ad amalgamare. Appunto.
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Re: COME VA IL PD
Caos Pd, Renzi alla minoranza
«Non siete partito nel partito»
Tensione sulla legge elettorale. Gotor: «In 30 pronti a votare emendamento». La riunione aggiornata a martedì. Il premier: «24 ore per discutere, ma domani si chiude»
di Redazione Online
Articolo + video
http://www.corriere.it/politica/15_genn ... 8c75.shtml
«Non siete partito nel partito»
Tensione sulla legge elettorale. Gotor: «In 30 pronti a votare emendamento». La riunione aggiornata a martedì. Il premier: «24 ore per discutere, ma domani si chiude»
di Redazione Online
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Re: COME VA IL PD
Io ci andrei piano, MOLTO PIANO, a svilire ogni candidato, ogni attore, ogni ipotesi di sinistra sulla base
di una presunta incapacità.
Proprio perchè PRESUNTA.
Fino a prova contraria, dopo 20 anni di esperienza, credo che possiamo dire che in generale il CSX Ulivista
localmente ha ben governato, ha dato buona prova di se.
Fatte salve alcune eccezioni locali, naturalmente, legate da un lato al malcostume e alla corruzione dilagante,
dall'altro da mali antichi di provenienza exDC exPCI.
Detto questo a livello nazionale le due esperienze Uliviste sono indubbiamente finite in modo disastroso.
La prima volta per l'impuntatura di Bertinotti sulle 35 ore che ha favorite il complotto Marini-D'Alema contro Prodi.
La seconda volta perchè avevamo a bordo il mastellone che non voleva indagini sulla moglie.
La prima volta, tuttavia, essendoci i numeri la legislatura durò comunque 5 anni, e se Prodi avesse avuto
dietro di se un partito l'esito avrebbe potuto essere ben diverso.
La seconda, grazie al porcellum, i numeri non c'erano e si torno' alle urne.
Basta questo, ovvero i due fallimenti ulivisti avvenuti tuttavia in condizioni di alta debolezza,
per definire il CSX "vuoto di idee" e tutti i loro esponenti presenti e passati degli incapaci
indegni di fiducia?
Certo le proposte di CSX vanno definite e declinate in modo univoco.
Più stato sociale vuol dire più spesa.
Più lavoro vuol dire nuovo piano industriale ed energetico nazionale, che vuol dire più investimenti.
Le tasse sono già al massimo.
Se ne DEDUCE, senza alcune pretesa di alta strategia politica, che per trovare i fondi occorre:
1. raddrizzare le zampe alla PA (si parla di riorganizzazione radicale e digitalizzazione
a tappeto, il che implica centinaia di migliaia di posti di lavoro nella PA in meno)
2. lotta totale a evasione E PRIVILEGI E ELUSIONE FISCALE
Entrambi i punti sopra richiedono una giustiza precisa e veloce che non guarda in faccia a NESSUNO:
- al dirigente PA de' sinistra che non dirige o si comporta in modo irresponsabile sperperando fondi pubblici
- al dipendente PA che si ruba lo stipendio checchè ne dica il sindacato
- a ogni cittadino che non paga fino all'ultimo centesimo dovuto al fisco
La domanda vera è: con quale maggioranza le facciamo tutte queste cose?
Li abbiamo i numeri?
Li avrebbe TSIPRAS?
La realtà, purtroppo, è che una maggioranza di CSX/SX autonoma non esiste.
Non esiste proprio nel Paese.
A meno di non dare retta a Grillo che vuole arrivare al 51% prima di cambiare le cose.
E se teniamo conto che questo è pur sempre un Paese estremamente disgraziato,
c'è poco da darsi martellate sui cosiddetti dicendo che è colpa nostra che a SX non
riusciamo a mettere in piedi un programma convincente.
Hai voglia tu a convincere 60 milioni di decerebrati velinari che se non lavorano li licenzi
e se non pagano le tasse li sbatti dentro, quando l'altra parte promette più donne e calcio
per tutti.
Mettiamoci quindi in testa che pur essendo più che giustificato il ripartire da quelli che sono
veri contenuti di CSX (separandoli bene da liberismo e clericalismo), così come anche il ricreare
un nuovo soggetto politico di CSX (essendo il PD ormai compromesso, e non solo per colpa
di Renzi), comunque alla fine dovremo guardare fuori dal CSX in senso stretto.
Ovvero dovremo saper negoziare con altri soggetti politici per portare avanti
nel tempo le nostre priorità, alcune non negoziabili, altre meno.
E' quello che sta facendo Renzi, alla fine.
Sta tessendo una tela...
Piena di buchi, magari, perchè lo sta facendo con animo berluschino,
ovvero sbragando su tutto ciò che è caro a sinistra (tanto i nostri voti
li sostituisce a destra) e per scopi carrieristici.
Ma sta lottando alla grande.
Noi ce l'abbiamo un lottatore a SX?
Uno tenace che non molla mai?
Uno che si sporca le mani?
E noi stessi, elettori e attivisti, sappiamo accettare le delusioni quando vengono?
I risultati parziali quando non si può vincere su tutto?
Oppure anche per noi "O è il Regno di Dio in terra adesso o niente", come per i fondamentalisti?
soloo42001
di una presunta incapacità.
Proprio perchè PRESUNTA.
Fino a prova contraria, dopo 20 anni di esperienza, credo che possiamo dire che in generale il CSX Ulivista
localmente ha ben governato, ha dato buona prova di se.
Fatte salve alcune eccezioni locali, naturalmente, legate da un lato al malcostume e alla corruzione dilagante,
dall'altro da mali antichi di provenienza exDC exPCI.
Detto questo a livello nazionale le due esperienze Uliviste sono indubbiamente finite in modo disastroso.
La prima volta per l'impuntatura di Bertinotti sulle 35 ore che ha favorite il complotto Marini-D'Alema contro Prodi.
La seconda volta perchè avevamo a bordo il mastellone che non voleva indagini sulla moglie.
La prima volta, tuttavia, essendoci i numeri la legislatura durò comunque 5 anni, e se Prodi avesse avuto
dietro di se un partito l'esito avrebbe potuto essere ben diverso.
La seconda, grazie al porcellum, i numeri non c'erano e si torno' alle urne.
Basta questo, ovvero i due fallimenti ulivisti avvenuti tuttavia in condizioni di alta debolezza,
per definire il CSX "vuoto di idee" e tutti i loro esponenti presenti e passati degli incapaci
indegni di fiducia?
Certo le proposte di CSX vanno definite e declinate in modo univoco.
Più stato sociale vuol dire più spesa.
Più lavoro vuol dire nuovo piano industriale ed energetico nazionale, che vuol dire più investimenti.
Le tasse sono già al massimo.
Se ne DEDUCE, senza alcune pretesa di alta strategia politica, che per trovare i fondi occorre:
1. raddrizzare le zampe alla PA (si parla di riorganizzazione radicale e digitalizzazione
a tappeto, il che implica centinaia di migliaia di posti di lavoro nella PA in meno)
2. lotta totale a evasione E PRIVILEGI E ELUSIONE FISCALE
Entrambi i punti sopra richiedono una giustiza precisa e veloce che non guarda in faccia a NESSUNO:
- al dirigente PA de' sinistra che non dirige o si comporta in modo irresponsabile sperperando fondi pubblici
- al dipendente PA che si ruba lo stipendio checchè ne dica il sindacato
- a ogni cittadino che non paga fino all'ultimo centesimo dovuto al fisco
La domanda vera è: con quale maggioranza le facciamo tutte queste cose?
Li abbiamo i numeri?
Li avrebbe TSIPRAS?
La realtà, purtroppo, è che una maggioranza di CSX/SX autonoma non esiste.
Non esiste proprio nel Paese.
A meno di non dare retta a Grillo che vuole arrivare al 51% prima di cambiare le cose.
E se teniamo conto che questo è pur sempre un Paese estremamente disgraziato,
c'è poco da darsi martellate sui cosiddetti dicendo che è colpa nostra che a SX non
riusciamo a mettere in piedi un programma convincente.
Hai voglia tu a convincere 60 milioni di decerebrati velinari che se non lavorano li licenzi
e se non pagano le tasse li sbatti dentro, quando l'altra parte promette più donne e calcio
per tutti.
Mettiamoci quindi in testa che pur essendo più che giustificato il ripartire da quelli che sono
veri contenuti di CSX (separandoli bene da liberismo e clericalismo), così come anche il ricreare
un nuovo soggetto politico di CSX (essendo il PD ormai compromesso, e non solo per colpa
di Renzi), comunque alla fine dovremo guardare fuori dal CSX in senso stretto.
Ovvero dovremo saper negoziare con altri soggetti politici per portare avanti
nel tempo le nostre priorità, alcune non negoziabili, altre meno.
E' quello che sta facendo Renzi, alla fine.
Sta tessendo una tela...
Piena di buchi, magari, perchè lo sta facendo con animo berluschino,
ovvero sbragando su tutto ciò che è caro a sinistra (tanto i nostri voti
li sostituisce a destra) e per scopi carrieristici.
Ma sta lottando alla grande.
Noi ce l'abbiamo un lottatore a SX?
Uno tenace che non molla mai?
Uno che si sporca le mani?
E noi stessi, elettori e attivisti, sappiamo accettare le delusioni quando vengono?
I risultati parziali quando non si può vincere su tutto?
Oppure anche per noi "O è il Regno di Dio in terra adesso o niente", come per i fondamentalisti?
soloo42001
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Re: COME VA IL PD
E se teniamo conto che questo è pur sempre un Paese estremamente disgraziato,
c'è poco da darsi martellate sui cosiddetti dicendo che è colpa nostra che a SX non
riusciamo a mettere in piedi un programma convincente.
Soloo42001
^^^^^
Nella Seconda Repubblica è venuto a mancare l’apporto della fascia di intellettuali in grado di sostenere, nelle varie discipline la classe politica.
Cosa che era invece presente nella Prima Repubblica.
Il fatto stesso che la nuova classe dirigente del dopo Occhetto abbia smantellato la scuola di partito, la dice lunga.
Quello che D’Alema e compagni avevano imparato nelle scuole del Pci, che poi gli ha permesso di prendere il potere nel 1994, non doveva ripetersi con le generazioni nuove.
Motivo D’Alema & Co, intendevano dominare in eterno il Pds e poi i Ds. Non volevano insegnare ai gatti di arrampicarsi sui vetri.
Questo ha portato al fallimento prima i Ds e poi il Pd. Infatti, anche il Pd non ha una classe dirigente all’altezza della situazione. Ha sfornato solo delle chiaviche che lottano per la poltrona.
Manca ad esempio un supporto di esperti in economia ed economia della produzione che sappiano progettare il futuro.
La tecnologia si muove a grandi passi e bisogna saper prevedere la trasformazione del mondo del lavoro. E quindi della associata occupazione.
Faccio un esempio fra i tanti:
SCI-TECHhi-tech
E adesso l’auto la produce una stampante
Articolo + video.
http://it.euronews.com/2015/01/15/e-ade ... stampante/
Quando vedo i Fassina, i Cuperlo, i Civati, lo stesso Bersani, mi viene da ridere perché di questa materia non sanno una mazza.
Non sapendo progettare e non avendo alle spalle una sfascia di intellettuali ad hoc che li possa supportare in materia, non saranno mai in grado di allargare la base degli elettori.
E questo non vale solo per il mondo dell’economia, ma anche per tutte le altre discipline.
Renzi poi non parliamone. Come Berlusconi, fonda il suo governo sull’estetica delle sue donne, anche se non sanno una mazza.
Per ripartire bisogna saper progettare la società del futuro.
Questi si intendono solo di poltrone, poltroncine, divanetti, puff e di vitalizi.
c'è poco da darsi martellate sui cosiddetti dicendo che è colpa nostra che a SX non
riusciamo a mettere in piedi un programma convincente.
Soloo42001
^^^^^
Nella Seconda Repubblica è venuto a mancare l’apporto della fascia di intellettuali in grado di sostenere, nelle varie discipline la classe politica.
Cosa che era invece presente nella Prima Repubblica.
Il fatto stesso che la nuova classe dirigente del dopo Occhetto abbia smantellato la scuola di partito, la dice lunga.
Quello che D’Alema e compagni avevano imparato nelle scuole del Pci, che poi gli ha permesso di prendere il potere nel 1994, non doveva ripetersi con le generazioni nuove.
Motivo D’Alema & Co, intendevano dominare in eterno il Pds e poi i Ds. Non volevano insegnare ai gatti di arrampicarsi sui vetri.
Questo ha portato al fallimento prima i Ds e poi il Pd. Infatti, anche il Pd non ha una classe dirigente all’altezza della situazione. Ha sfornato solo delle chiaviche che lottano per la poltrona.
Manca ad esempio un supporto di esperti in economia ed economia della produzione che sappiano progettare il futuro.
La tecnologia si muove a grandi passi e bisogna saper prevedere la trasformazione del mondo del lavoro. E quindi della associata occupazione.
Faccio un esempio fra i tanti:
SCI-TECHhi-tech
E adesso l’auto la produce una stampante
Articolo + video.
http://it.euronews.com/2015/01/15/e-ade ... stampante/
Quando vedo i Fassina, i Cuperlo, i Civati, lo stesso Bersani, mi viene da ridere perché di questa materia non sanno una mazza.
Non sapendo progettare e non avendo alle spalle una sfascia di intellettuali ad hoc che li possa supportare in materia, non saranno mai in grado di allargare la base degli elettori.
E questo non vale solo per il mondo dell’economia, ma anche per tutte le altre discipline.
Renzi poi non parliamone. Come Berlusconi, fonda il suo governo sull’estetica delle sue donne, anche se non sanno una mazza.
Per ripartire bisogna saper progettare la società del futuro.
Questi si intendono solo di poltrone, poltroncine, divanetti, puff e di vitalizi.
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Re: COME VA IL PD
Zione,
se non ho capito male tu ne fai una questione generazionale.
Eppure "ai bei tempi" con la scuola di partito il PCI stava sempre al 33%.
Al 51% non ci sarebbe arrivato mai e poi mai.
Comunque.
Stasera spettacolo raccapricciante a 8 e mezzo.
Bersani che, pur criticando e non condividendo
tutta una serie di scelte renziane, alla fine se ne
lava le mani dicendo che "siamo pur sempre un partito".
Al tempo stesso sostiene due posizioni incompatibili.
Non si possono fare coi piedi riforme destinate a durare decenni (sacrosanto).
E tuttavia non bisogna votar contro renzi, tantomeno uscire dal partito...
Semmai si possono trovare altre "forme per distinguersi".
E' tutto qua capite?
Non FARE BENE, ma fare qualcosa per DISTINGUERSI.
Non ESSERE, ma APPARIRE.
E se nel limitarsi a DISTINGUERSI si lascia fare un dannoal Paese, chissenefrega.
Oltretutto la colpa mica è loro che si sono distinti.
E questo viene pure dalla "scuola di partito".
Neanche un minimo di onore, di orgoglio, il vuoto morale.
Capito da dove arriva il disastro della mala gestione del governo Monti/Fornero?
Hanno avuto praticamente campo libero a saccheggiare le pensioni,
dato che Bersani si limitava a DISTINGUERSI.
Il risultato di queste parole di stasera di Bersani sarà che
"la minoranza" domani si scioglierà come neve al sole.
Gotor, Civati, Ricchiuti rimarranno soli contro renziani e bersaniani indolenti.
Altro che correggere la legge elettorale o scegliere un buon PdR.
Che schifo, ragazzi.
soloo42001
se non ho capito male tu ne fai una questione generazionale.
Eppure "ai bei tempi" con la scuola di partito il PCI stava sempre al 33%.
Al 51% non ci sarebbe arrivato mai e poi mai.
Comunque.
Stasera spettacolo raccapricciante a 8 e mezzo.
Bersani che, pur criticando e non condividendo
tutta una serie di scelte renziane, alla fine se ne
lava le mani dicendo che "siamo pur sempre un partito".
Al tempo stesso sostiene due posizioni incompatibili.
Non si possono fare coi piedi riforme destinate a durare decenni (sacrosanto).
E tuttavia non bisogna votar contro renzi, tantomeno uscire dal partito...
Semmai si possono trovare altre "forme per distinguersi".
E' tutto qua capite?
Non FARE BENE, ma fare qualcosa per DISTINGUERSI.
Non ESSERE, ma APPARIRE.
E se nel limitarsi a DISTINGUERSI si lascia fare un dannoal Paese, chissenefrega.
Oltretutto la colpa mica è loro che si sono distinti.
E questo viene pure dalla "scuola di partito".
Neanche un minimo di onore, di orgoglio, il vuoto morale.
Capito da dove arriva il disastro della mala gestione del governo Monti/Fornero?
Hanno avuto praticamente campo libero a saccheggiare le pensioni,
dato che Bersani si limitava a DISTINGUERSI.
Il risultato di queste parole di stasera di Bersani sarà che
"la minoranza" domani si scioglierà come neve al sole.
Gotor, Civati, Ricchiuti rimarranno soli contro renziani e bersaniani indolenti.
Altro che correggere la legge elettorale o scegliere un buon PdR.
Che schifo, ragazzi.
soloo42001
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Re: COME VA IL PD
SINISTRA
'Ormai il Pd è un partito di centrodestra'
Civatiani sull'uscio: 'Restare è molto difficile'
Per Beppe Civati il caso Liguria è l’ennesimo scontro con i renziani. E se presentare un candidato alternativo a Paita, con Sel, secondo lo statuto vale l’espulsione, potrebbe non esser un problema. In primavera, finalmente liberi, si cercherebbe lo Tsipras italiano
DI LUCA SAPPINO
19 gennaio 2015
Neanche una telefonata. L’ultimo dettaglio che Sergio Cofferati aggiunge alla ragioni della sua fuoriuscita dal Pd è personale: «Renzi non mi ha chiamato, dal punto di vista politico non sarebbe cambiato nulla, ma dal punto di vista umano sì». E dice molto, la telefonata che non arriva, del clima che c’è nel partito democratico, e di quanto una parte del Pd, con le sue critiche, si senta ignorata. Bellamente ignorata.
È così che la vicenda di Sergio Cofferati e delle primarie liguri diventa un punto di svolta per i destini della sinistra del Pd, dei civatiani ma non solo. Sotto i colpi del brogli e delle incursioni degli esponenti del centrodestra, la frattura con il partito del premier si allarga: «Restare è difficile» ripete per l’ennesima volta Giuseppe Civati, con forza crescente, «spero se ne rendano conto anche gli altri». «Renzi non lo sento da un anno» racconta a Un giorno da Pecora, su Radio Due. Si ferma ancora un passo prima della porta, Civati, sì, ma la indica convinto: «Non ho chiesto ai miei di uscire, ma come me c’è chi non regge più» dice a Qn. Un nome su tutti, non a caso, Luca Pastorino, deputato genovese.
Pastorino, in effetti, già da mesi lo dice apertamente, e quando i civatiani si sono incontrati a Bologna il 13 dicembre l’ha ripetuto dal palco: «Fosse per me saremmo già andati via». In Liguria, dopo lo scontro Paita-Cofferati, finalmente può farlo: «L’abbia detto e lo stiamo facendo» dice all’Espresso, «abbiamo già cominciato a lavorare per un’altra lista e un altro candidato», che non è però Cofferati («Penso dovrebbe fare il padre nobile di questa operazione» dice Pastorino dell’ex sindacalista) e neanche Carlo Freccero («Il suo nome l’ho solo letto sui giornali»).
Non Cofferati, forse «un nome di profilo elevato», forse invece lo stesso Pastorino, perché no? «Ricevo molte telefonate, ma a tutti sto dicendo che non sono sicuro di essere la persona giusta, e che dobbiamo aprire il più possibile». Che sia civatiano il candidato, o che sia un nome più civico, comunque poco cambia: per trovare il nome «ci vorranno un paio di settimane, abbiamo il tempo per fare le cose fatte bene» continua Pastorino, ma la sostanza è che un pezzo del Pd alle regionali di maggio non farà campagna elettorale per il Pd e anzi si impegnerà per far nascere una coalizione, «o anche un’unica lista», con i partiti di sinistra, Sel su tutti.
Mercoledì c’è una riunione ufficiale, preceduta già in queste ore da molti vertici. Per lo statuto del Pd il tutto è motivo di espulsione.
Esser accompagnati alla porta, però, per i civatiani potrebbe non essere un dispiacere. Anzi avrebbe il valore di una medaglia al merito. Una coccarda per chi si è opposto alla deriva destrorsa del partito: «Non siamo noi ad esserci spostati» nota ancora Pastorino, che fa eco alle parole di Civati. «Il Pd ormai è un partito di centrodestra» è l’analisi di Pippo. «Qui in Liguria è arrivato il ministro Pinotti a dirci che il modello delle larghe intese non è più un’eccezione romana, “inevitabile”, ma un obiettivo» ricorda Pastorino, «Pinotti, sostenuta dal premier, ha detto che non c’è nulla di male ad allearsi con gli alfaniani visto che Renzi ci governa insieme: peccato che qui oltre a Ncd si siano imbarcati anche veri e propri fascisti».
L’espulsione toglierebbe la fetta più radicale della minoranza Pd dall’imbarazzo. Tant’è che sembra quasi auspicata, e viene denunciata più di quanto ne parlino i vertici renziani. Non a caso Civati prevede una microscissione in primavera, dopo il passaggio intermedio rappresentato dalla conferenza di Sel a Milano, la prossima settimana, e a ridosso delle regionali, a maggio: «Saremo sotto i dieci» dice ancora a Qn, «perché siamo al governo», e il governo ha il suo fascino.
Pastorino quasi non vede l’ora: «Per come stanno le cose è inevitabile. Io sono convinto che le cose da dentro non si possono cambiare, tra manine e manone, jobs act e riforma costituzionale, ormai c’è poco a cui aggrapparsi». Ecco allora le espulsioni salvifiche: «A Guerini, che è un amico, l’ho detto» anticipa Pastorino, «se espelli me ne espelli tanti». In Liguria e non solo.
Va così in scena l’ennesimo penultimatum, che tanto fa arrabbiare il sottosegretario Davide Faraone («Questa abitudine logora chi minaccia continuamente scissioni» dice). Replica Pastorino: «Capisco l’ironia ma non ci vuole fretta, queste sono cose importanti, e comunque in Liguria siamo già un po’ più avanti. Per ora siamo dentro al Pd e vogliamo rimanerci pur facendo un altro percorso alle regionali. Poi decidano loro». E altrove? Qual è l’approdo nazionale della rottura? «Il punto naturale sarebbe un partito nuovo, non una confederazione, una cosa di sinistra, chiara» dice sempre Pastorino che è il più scissionista dei civatiani. Il modello evocato anche da Civati è però Tsipras, come noto: «L’esperienza greca di Syriza va tenuta in considerazione».
Espulsi o accompagnati alla porta, dunque, ci si potrà concentrare sulla ricerca di una casa nuova e di un leader. «Se Tsipras vincerà in Grecia» aggiunge Cofferati, dalle poltroncine di Coffebreak, su La7, «può darsi si creino processi imitativi in altri paesi, in Spagna, in Italia». Il segretario della Fiom Maurizio Landini, opportunatamente stimolato, con il paragone suggerito dall’intervistatore, sul Corriere della Sera, condivide il sogno. Tsipras, Syriza, Grecia: «Lei continua a chiedermi se lo strappo di Cofferati può esser la scintilla per far nascere un nuovo partito a sinistra: ma io non penso a un nuovo partito, io penso a nuove forme di aggregazione, penso a tante persone che possono finalmente tornare a partecipare».
http://it.euronews.com/2015/01/19/greci ... da-syriza/
'Ormai il Pd è un partito di centrodestra'
Civatiani sull'uscio: 'Restare è molto difficile'
Per Beppe Civati il caso Liguria è l’ennesimo scontro con i renziani. E se presentare un candidato alternativo a Paita, con Sel, secondo lo statuto vale l’espulsione, potrebbe non esser un problema. In primavera, finalmente liberi, si cercherebbe lo Tsipras italiano
DI LUCA SAPPINO
19 gennaio 2015
Neanche una telefonata. L’ultimo dettaglio che Sergio Cofferati aggiunge alla ragioni della sua fuoriuscita dal Pd è personale: «Renzi non mi ha chiamato, dal punto di vista politico non sarebbe cambiato nulla, ma dal punto di vista umano sì». E dice molto, la telefonata che non arriva, del clima che c’è nel partito democratico, e di quanto una parte del Pd, con le sue critiche, si senta ignorata. Bellamente ignorata.
È così che la vicenda di Sergio Cofferati e delle primarie liguri diventa un punto di svolta per i destini della sinistra del Pd, dei civatiani ma non solo. Sotto i colpi del brogli e delle incursioni degli esponenti del centrodestra, la frattura con il partito del premier si allarga: «Restare è difficile» ripete per l’ennesima volta Giuseppe Civati, con forza crescente, «spero se ne rendano conto anche gli altri». «Renzi non lo sento da un anno» racconta a Un giorno da Pecora, su Radio Due. Si ferma ancora un passo prima della porta, Civati, sì, ma la indica convinto: «Non ho chiesto ai miei di uscire, ma come me c’è chi non regge più» dice a Qn. Un nome su tutti, non a caso, Luca Pastorino, deputato genovese.
Pastorino, in effetti, già da mesi lo dice apertamente, e quando i civatiani si sono incontrati a Bologna il 13 dicembre l’ha ripetuto dal palco: «Fosse per me saremmo già andati via». In Liguria, dopo lo scontro Paita-Cofferati, finalmente può farlo: «L’abbia detto e lo stiamo facendo» dice all’Espresso, «abbiamo già cominciato a lavorare per un’altra lista e un altro candidato», che non è però Cofferati («Penso dovrebbe fare il padre nobile di questa operazione» dice Pastorino dell’ex sindacalista) e neanche Carlo Freccero («Il suo nome l’ho solo letto sui giornali»).
Non Cofferati, forse «un nome di profilo elevato», forse invece lo stesso Pastorino, perché no? «Ricevo molte telefonate, ma a tutti sto dicendo che non sono sicuro di essere la persona giusta, e che dobbiamo aprire il più possibile». Che sia civatiano il candidato, o che sia un nome più civico, comunque poco cambia: per trovare il nome «ci vorranno un paio di settimane, abbiamo il tempo per fare le cose fatte bene» continua Pastorino, ma la sostanza è che un pezzo del Pd alle regionali di maggio non farà campagna elettorale per il Pd e anzi si impegnerà per far nascere una coalizione, «o anche un’unica lista», con i partiti di sinistra, Sel su tutti.
Mercoledì c’è una riunione ufficiale, preceduta già in queste ore da molti vertici. Per lo statuto del Pd il tutto è motivo di espulsione.
Esser accompagnati alla porta, però, per i civatiani potrebbe non essere un dispiacere. Anzi avrebbe il valore di una medaglia al merito. Una coccarda per chi si è opposto alla deriva destrorsa del partito: «Non siamo noi ad esserci spostati» nota ancora Pastorino, che fa eco alle parole di Civati. «Il Pd ormai è un partito di centrodestra» è l’analisi di Pippo. «Qui in Liguria è arrivato il ministro Pinotti a dirci che il modello delle larghe intese non è più un’eccezione romana, “inevitabile”, ma un obiettivo» ricorda Pastorino, «Pinotti, sostenuta dal premier, ha detto che non c’è nulla di male ad allearsi con gli alfaniani visto che Renzi ci governa insieme: peccato che qui oltre a Ncd si siano imbarcati anche veri e propri fascisti».
L’espulsione toglierebbe la fetta più radicale della minoranza Pd dall’imbarazzo. Tant’è che sembra quasi auspicata, e viene denunciata più di quanto ne parlino i vertici renziani. Non a caso Civati prevede una microscissione in primavera, dopo il passaggio intermedio rappresentato dalla conferenza di Sel a Milano, la prossima settimana, e a ridosso delle regionali, a maggio: «Saremo sotto i dieci» dice ancora a Qn, «perché siamo al governo», e il governo ha il suo fascino.
Pastorino quasi non vede l’ora: «Per come stanno le cose è inevitabile. Io sono convinto che le cose da dentro non si possono cambiare, tra manine e manone, jobs act e riforma costituzionale, ormai c’è poco a cui aggrapparsi». Ecco allora le espulsioni salvifiche: «A Guerini, che è un amico, l’ho detto» anticipa Pastorino, «se espelli me ne espelli tanti». In Liguria e non solo.
Va così in scena l’ennesimo penultimatum, che tanto fa arrabbiare il sottosegretario Davide Faraone («Questa abitudine logora chi minaccia continuamente scissioni» dice). Replica Pastorino: «Capisco l’ironia ma non ci vuole fretta, queste sono cose importanti, e comunque in Liguria siamo già un po’ più avanti. Per ora siamo dentro al Pd e vogliamo rimanerci pur facendo un altro percorso alle regionali. Poi decidano loro». E altrove? Qual è l’approdo nazionale della rottura? «Il punto naturale sarebbe un partito nuovo, non una confederazione, una cosa di sinistra, chiara» dice sempre Pastorino che è il più scissionista dei civatiani. Il modello evocato anche da Civati è però Tsipras, come noto: «L’esperienza greca di Syriza va tenuta in considerazione».
Espulsi o accompagnati alla porta, dunque, ci si potrà concentrare sulla ricerca di una casa nuova e di un leader. «Se Tsipras vincerà in Grecia» aggiunge Cofferati, dalle poltroncine di Coffebreak, su La7, «può darsi si creino processi imitativi in altri paesi, in Spagna, in Italia». Il segretario della Fiom Maurizio Landini, opportunatamente stimolato, con il paragone suggerito dall’intervistatore, sul Corriere della Sera, condivide il sogno. Tsipras, Syriza, Grecia: «Lei continua a chiedermi se lo strappo di Cofferati può esser la scintilla per far nascere un nuovo partito a sinistra: ma io non penso a un nuovo partito, io penso a nuove forme di aggregazione, penso a tante persone che possono finalmente tornare a partecipare».
http://it.euronews.com/2015/01/19/greci ... da-syriza/
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Re: COME VA IL PD
Dunque ricapitolando.
Renzi ha deciso di mettersi al sicuro.
Si fa appoggiare da Berusconi su tutto.
Legge elettorale, riforme, presidente.
La contropartita più che plausibile è:
- presidente gradito (Casini/Amato alla quarta votazione)
- agibilità (vedi soglia 3% sui reati fiscali)
- proseguimento politiche di destra (jobs act, depenalizzazione falso in bilancio)
A questo punto delle due l'una.
O gli ex DS si muovono e fanno saltare lo schema ora.
Oppure rischia di essere troppo tardi fra una settimana.
Perchè una volta che Renzi e Berlusconi avranno "transato",
Renzi andrà sul sicuro. Sia col governo che alle prossime elezioni.
Alle elezioni fra brogli, truppe cammellate, ecc., primarie o meno,
gli ex DS saranno ridotti nel PD a testimonial dei vecchi tempi.
E' quindi per loro una questione di sopravvivenza.
Si pone quindi il problema di come uscire in modo "proficuo" dal PD.
soloo42000
Renzi ha deciso di mettersi al sicuro.
Si fa appoggiare da Berusconi su tutto.
Legge elettorale, riforme, presidente.
La contropartita più che plausibile è:
- presidente gradito (Casini/Amato alla quarta votazione)
- agibilità (vedi soglia 3% sui reati fiscali)
- proseguimento politiche di destra (jobs act, depenalizzazione falso in bilancio)
A questo punto delle due l'una.
O gli ex DS si muovono e fanno saltare lo schema ora.
Oppure rischia di essere troppo tardi fra una settimana.
Perchè una volta che Renzi e Berlusconi avranno "transato",
Renzi andrà sul sicuro. Sia col governo che alle prossime elezioni.
Alle elezioni fra brogli, truppe cammellate, ecc., primarie o meno,
gli ex DS saranno ridotti nel PD a testimonial dei vecchi tempi.
E' quindi per loro una questione di sopravvivenza.
Si pone quindi il problema di come uscire in modo "proficuo" dal PD.
soloo42000
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Re: COME VA IL PD
Complimenti a Verdini, il suo disegno decennale è andato in porto.
Da quanto sentito ad Omnibus ed Agorà, da ieri c'è una nuova maggioranza.
Quella del Patto dei Delinquenti.
Verdini è stato l'ombra di Pittibimbo già da prima dell'elezione a sindaco di Firenze.
Verdini aveva visto lungo. Legare al loro carro Renzie facendolo eleggere sindaco.
E' stato anche Galli, l'ex portiere del Milan e candidato di FI ai tempi dell'elezione a sindaco di Firenze, a precisare che Verdini e Berlusconi hanno fatto vincere Renzi, mettendo un candidato debole per FI.
E' li che si sono legati Renzi alla banda.
Quella vittoria gli è costata molto cara, ma a lui desideroso di potere non poteva che stare bene.
Ieri c'è stato un cambio di maggioranza. Il peso Berlusconiano si è fatto sentire.
Ha detto stamani la Bernini, quella è la legge che abbiamo sempre voluto.
Ma c'è di peggio. Il super voltagabbana, Latorre, ex dalemiano di ferro, ha dichiarato che ai ribelli dem, è necessario fare un trattamento democratico.
La peggiore specie politica oggi governa.
Fate voi.
Da quanto sentito ad Omnibus ed Agorà, da ieri c'è una nuova maggioranza.
Quella del Patto dei Delinquenti.
Verdini è stato l'ombra di Pittibimbo già da prima dell'elezione a sindaco di Firenze.
Verdini aveva visto lungo. Legare al loro carro Renzie facendolo eleggere sindaco.
E' stato anche Galli, l'ex portiere del Milan e candidato di FI ai tempi dell'elezione a sindaco di Firenze, a precisare che Verdini e Berlusconi hanno fatto vincere Renzi, mettendo un candidato debole per FI.
E' li che si sono legati Renzi alla banda.
Quella vittoria gli è costata molto cara, ma a lui desideroso di potere non poteva che stare bene.
Ieri c'è stato un cambio di maggioranza. Il peso Berlusconiano si è fatto sentire.
Ha detto stamani la Bernini, quella è la legge che abbiamo sempre voluto.
Ma c'è di peggio. Il super voltagabbana, Latorre, ex dalemiano di ferro, ha dichiarato che ai ribelli dem, è necessario fare un trattamento democratico.
La peggiore specie politica oggi governa.
Fate voi.
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Re: COME VA IL PD
Concordo.
Per cui giunti a questo punto ci troveremo con una nuova DC al centro di tutto.
Con a destra Lega e fascistoni.
A sinistra noialtri + SEL + M5S.
L'unico modo per impedire questa cosa è una crisi e poi il voto subito.
Ma, come visto, gli ex DS non ci pensano proprio.
E poi è troppo tardi, adesso eleggeranno il presidente adatto allo schema nuova DC.
Dunque guardando avanti per noialtri vedo poche possibilità.
Non votare più e stare a casa almeno per i prossimi 10 anni.
Partecipare alla fondazione di un nuovo contenuto-contenitore di CSX.
Con tutte le incognite del caso, tenendo conto che la SX tradizionale italiana
è pervasa da una pletora di personaggi uno peggio dell'altro, come abbiamo
visto. E infatti Ciwati&Co non ci pensano proprio ad uscire.
Ultima possibilità: per un miracolo M5S si partitizza, intendendo in senso
positive che cessa di essere uno pseudo-movimento padronale e comincia
ad agire in modo politico dotandosi di stuttura ed organismi interni democratici.
E allora, partendo da un 20%, una base civica che va consolidandosi
più nuove forze deluse dal PD, più la base elettorale che guarda a TSIPRAS...
Allora il quadro potrebbe cambiare.
E tuttavia tutte le vie sono una più in salita dell'altra.
Almeno per me.
soloo42001
Per cui giunti a questo punto ci troveremo con una nuova DC al centro di tutto.
Con a destra Lega e fascistoni.
A sinistra noialtri + SEL + M5S.
L'unico modo per impedire questa cosa è una crisi e poi il voto subito.
Ma, come visto, gli ex DS non ci pensano proprio.
E poi è troppo tardi, adesso eleggeranno il presidente adatto allo schema nuova DC.
Dunque guardando avanti per noialtri vedo poche possibilità.
Non votare più e stare a casa almeno per i prossimi 10 anni.
Partecipare alla fondazione di un nuovo contenuto-contenitore di CSX.
Con tutte le incognite del caso, tenendo conto che la SX tradizionale italiana
è pervasa da una pletora di personaggi uno peggio dell'altro, come abbiamo
visto. E infatti Ciwati&Co non ci pensano proprio ad uscire.
Ultima possibilità: per un miracolo M5S si partitizza, intendendo in senso
positive che cessa di essere uno pseudo-movimento padronale e comincia
ad agire in modo politico dotandosi di stuttura ed organismi interni democratici.
E allora, partendo da un 20%, una base civica che va consolidandosi
più nuove forze deluse dal PD, più la base elettorale che guarda a TSIPRAS...
Allora il quadro potrebbe cambiare.
E tuttavia tutte le vie sono una più in salita dell'altra.
Almeno per me.
soloo42001
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Re: COME VA IL PD
L'Italia si avvia ad attraversare un altro ventennio pessimo.
Il PD per me non avrebbe mai dovuto nascere e oggi ne ho avuto l'ennesima conferma.
Ora penso che sia quasi impossibile fermare democraticamente Renzusconi e i loro accoliti così ben sponsorizzati da chi da sempre mangia e lucra nel nostro Paese.
Certo creare qualcosa a Sx è inderogabile ma cosa? Unire i partitini e gli eventuali ex DS del PD che se la sentano di uscire è difficile e poi con che programma e leadership? Sarebbero pochi e unire a loro il M5S mi sembra ancor più difficile. Purtroppo i calcoli i "ladroni" se li sono fatti bene e solo la rabbia di un popolo affamato potrebbe travolgerli ma si guarderanno bene di arrivare a quel punto.
Diciamo che da oggi il mio voto è in stand-by in attesa di trovare una colocazione che al momento non vedo all'orizzonte.
Mala tempora currunt sed peiora parantur
Il PD per me non avrebbe mai dovuto nascere e oggi ne ho avuto l'ennesima conferma.
Ora penso che sia quasi impossibile fermare democraticamente Renzusconi e i loro accoliti così ben sponsorizzati da chi da sempre mangia e lucra nel nostro Paese.
Certo creare qualcosa a Sx è inderogabile ma cosa? Unire i partitini e gli eventuali ex DS del PD che se la sentano di uscire è difficile e poi con che programma e leadership? Sarebbero pochi e unire a loro il M5S mi sembra ancor più difficile. Purtroppo i calcoli i "ladroni" se li sono fatti bene e solo la rabbia di un popolo affamato potrebbe travolgerli ma si guarderanno bene di arrivare a quel punto.
Diciamo che da oggi il mio voto è in stand-by in attesa di trovare una colocazione che al momento non vedo all'orizzonte.
Mala tempora currunt sed peiora parantur
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