"Allahu Akbar!"
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Re: "Allahu Akbar!"
Rispetto il parere di chi ha operato sul campo, da quello che ho letto le due ragazze facevano parte di un'associazione fondata da loro stesse, in effetti da qualche parte si parla di un'associazione non governativa: forse a torto è stata definita ONG (o forse fa parte di quelle piccole ONG non riconosciute da organismi internazionali).
Qui qualche approfondimento:
http://www.huffingtonpost.it/2014/08/12 ... 72363.html
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... d442f.html
Qui qualche approfondimento:
http://www.huffingtonpost.it/2014/08/12 ... 72363.html
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... d442f.html
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: "Allahu Akbar!"
A Belgrado nel '99 la Nato uccise 16 giornalisti in un attacco: anche questo è terrorismo
L'avvocato Floyd Abrams aveva ragione quando ha descritto l'attacco contro la redazione di Charlie Hebdo come "il più minaccioso assalto al giornalismo a memoria d'uomo". Il problema è che l'Occidente dimentica i suoi crimini, sottolinea il linguista e filosofo Noam Chomsky.
"La ragione ha a che vedere con il concetto di "memoria viva", una categoria accuratamente costruita per includere i crimini contro di noi mentre scrupolosamente escludiamo i crimini contro di loro. Quest'ultimi non sono crimini, ma nobile difesa dei valori più alti", spiega Chomsky secondo la logica dell'Occidente. Chomsky ricorda che nell'aprile del 1999, le forze della Nato hanno effettuato un massiccio attacco aereo contro l'emittente televisiva serba Rtv, che ha provocato la morte di 16 giornalisti a Belgrado. Il portavoce del Pentagono, Kenneth Bacon, disse in una conferenza a Washington che "la televisione serba è una parte importante della macchina della morte di Milosevic, come il suo esercito", e, quindi, un obiettivo legittimo di attacco. "Non ci furono proteste o grida di sdegno, non ci furono slogan come "Noi siamo Rtv", non vi fu alcuna indagine sulle radici dell'attacco contro la cultura e la storia cristiana. Al contrario, l'attacco è stato elogiato dalla stampa. Il prestigioso diplomatico statunitense, Richard Holbrooke, allora inviato in Jugoslavia, descrisse l'attacco a Rtv "estremamente importante e dagli sviluppi positivi". "Quest'idea è stata condivisa da altri", ha scritto Chomsky in un articolo citato dalla Cnn. "Più incolpiamo i nostri nemici di alcuni reati, tanto maggiore è l'indignazione; quando più grande è la nostra responsabilità in un crimine e, quindi, più possiamo fare per porgli fine, minore è la preoccupazione, anzi tendiamo a dimenticare o negare", ha evidenziato Chomsky. Ma "il terrorismo è terrorismo", conclude. Non c'è altro da dire.
Notizia del: 20/01/2015
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 2&pg=10169
L'avvocato Floyd Abrams aveva ragione quando ha descritto l'attacco contro la redazione di Charlie Hebdo come "il più minaccioso assalto al giornalismo a memoria d'uomo". Il problema è che l'Occidente dimentica i suoi crimini, sottolinea il linguista e filosofo Noam Chomsky.
"La ragione ha a che vedere con il concetto di "memoria viva", una categoria accuratamente costruita per includere i crimini contro di noi mentre scrupolosamente escludiamo i crimini contro di loro. Quest'ultimi non sono crimini, ma nobile difesa dei valori più alti", spiega Chomsky secondo la logica dell'Occidente. Chomsky ricorda che nell'aprile del 1999, le forze della Nato hanno effettuato un massiccio attacco aereo contro l'emittente televisiva serba Rtv, che ha provocato la morte di 16 giornalisti a Belgrado. Il portavoce del Pentagono, Kenneth Bacon, disse in una conferenza a Washington che "la televisione serba è una parte importante della macchina della morte di Milosevic, come il suo esercito", e, quindi, un obiettivo legittimo di attacco. "Non ci furono proteste o grida di sdegno, non ci furono slogan come "Noi siamo Rtv", non vi fu alcuna indagine sulle radici dell'attacco contro la cultura e la storia cristiana. Al contrario, l'attacco è stato elogiato dalla stampa. Il prestigioso diplomatico statunitense, Richard Holbrooke, allora inviato in Jugoslavia, descrisse l'attacco a Rtv "estremamente importante e dagli sviluppi positivi". "Quest'idea è stata condivisa da altri", ha scritto Chomsky in un articolo citato dalla Cnn. "Più incolpiamo i nostri nemici di alcuni reati, tanto maggiore è l'indignazione; quando più grande è la nostra responsabilità in un crimine e, quindi, più possiamo fare per porgli fine, minore è la preoccupazione, anzi tendiamo a dimenticare o negare", ha evidenziato Chomsky. Ma "il terrorismo è terrorismo", conclude. Non c'è altro da dire.
Notizia del: 20/01/2015
http://www.lantidiplomatico.it/dettnews ... 2&pg=10169
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Re: "Allahu Akbar!"
Infatti è stata riportata male ma non da tutti.flaviomob ha scritto:Rispetto il parere di chi ha operato sul campo, da quello che ho letto le due ragazze facevano parte di un'associazione fondata da loro stesse, in effetti da qualche parte si parla di un'associazione non governativa: forse a torto è stata definita ONG (o forse fa parte di quelle piccole ONG non riconosciute da organismi internazionali).
Qui qualche approfondimento:
http://www.huffingtonpost.it/2014/08/12 ... 72363.html
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... d442f.html
La chiamano ONG soprattutto i media affiliati al regime perchè già per il governo è dura farci digerire di avere trattato per due cooperanti veri e meritevoli,figuriamoci lo sputtanamento per avere aiutato due simpatizzanti di una fazione armata.
La loro è una ONLUS.
Ma una ONLUS non è la stessa cosa di una ONG.
Le prime sono definite di utilità sociale,non meglio definita,le seconde sono su un gradino più elevato e sono finalizzate alla cooperazione e allo sviluppo tra i popoli,cioè di utilità all'intero genere umano.
Dunque le ONG sono quelle che ti aiutano a prescindere dalla fazione e comprendono le più famose associazioni internazionali accreditate,da MSF a AI a Emergency etc.
La loro invece era una ONLUS ed era stata fondata con l'aiuto di un siriano di dubbia reputazione con lo scopo dichiarato di aiutare una precisa fazione armata e clandestina.
Non è disdicevole per definizione,a volte i buoni sono proprio quelli in clandestinità (anche se non è davvero questo il caso).
Ma anche avessero aderito ad una organizzazione che aiutava i cristiani perseguitati da Massimino il loro prendere posizione avrebbe impedito di poterle considerare come "cooperanti" e come ONG.
Per essere cooperanti,cioè operatori di pace,cioè ONG,è necessaria la neutralità che la loro ONLUS di fatto non aveva e non fa meraviglia dato che la sua apposita creazione in fretta e furia quando bastava affiliarsi alle numerose già esistenti,la dice lunga sulla loro voglia di aiuto neutrale,e non è un caso che manifestassero con cartelli Jihadisti.
E' per questo che i miei amici sono cosi indignati con quelle due stupide,e con tutti i media IGNORANTI (o supini) che continuano a considerarle cooperanti sputtanando l'intera categoria degli eroi quelli veri.
E intanto ieri hanno pescato un altro para terrorista con ambizioni di farsi esplodere in un centro commerciale.
Che gli hanno fatto ?
Semplice:lo hano espulso.
Ma roba da matti,invece che incatenarlo....grazie tante "paola e chiara",quello è il vostro riscatto,quanti morti causerà adesso ?
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Re: "Allahu Akbar!"
Per essere cooperanti,cioè operatori di pace,cioè ONG,è necessaria la neutralità che la loro ONLUS di fatto non aveva e non fa meraviglia dato che la sua apposita creazione in fretta e furia quando bastava affiliarsi alle numerose già esistenti,la dice lunga sulla loro voglia di aiuto neutrale,e non è un caso che manifestassero con cartelli Jihadisti.
Stefano ‘62
^^^^^^^^
Il primo punto che deve essere chiaro è che siamo in guerra. Il generale Rapetto, domenica mattina scorsa, ha fatto presente ad Omnibus, che il mondo dell’Isis, sulla cyber war, è almeno tre volte più preparata di noi.
Le guerre si sono sempre combattute impiegando i mezzi che la tecnologia del momento metteva a disposizione.
L’Isis oggi intende sfruttare la rete per quello che è possibile, come forma di guerra.
Il secondo punto è che i servizi di sicurezza sono permanentemente in guerra, anche quando il resto della nazione non lo è.
Nella rassegna stampa di venerdì scorso su La7, è passata la notizia che le due ragazze erano già sotto osservazione dei servizi nell’aprile dell’anno scorso.
Molto prima che le ragazze venissero convinte definitivamente di recarsi in Siria. E’ ragionevole presupporre che le intercettazioni dei servizi fossero state attivate per controllare il siriano di Aleppo che faceva il pizzaiolo in Emilia. E di conseguenza i colloqui telefonici con le ragazze sono stati automaticamente attenzionati dai servizi.
Se fossi in guerra e schierato nel campo avversario, con la necessità impellente di procurarmi armi e denaro anch’io avrei fatto le stesse cose dell’organizzazione del pizzaiolo di Aleppo.
Il reclutatore siriano ha individuato due giovani donne italiane dotate di una predisposizione di base per aiutare il prossimo. Se hai una buona preparazione a convincere il prossimo, questo tipo di ragazze sono l’ideale per un’operazione di questo genere.
D’altra parte, ancora in queste ore scopriamo inalterata la capacità di incantare i merli da parte di Berlusconi e Renzi, che si stanno portando a spasso un’intera nazione.
Dove il primo ha esercitato la nobile arte d’incantatore con grande successo per un intero ventennio.
L’erede ha cominciato da qualche anno, dimostrando di essere per lo meno all’altezza del vecchio maestro, se non a volte superiore per via della metà degli anni e della velocità superiore della parola.
Il potere di convincimento dell’arabo, è risultato alla fine superiore di quello dei genitori delle due ragazze.
Giunte a destinazione, nei tempi debiti è scattata la trappola del sequestro.
Ora, bisognerebbe sapere cosa è successo all’interno della catena informativa dei servizi italiani.
Dove si è interrotta non mettendo in atto tutte le contromisure del caso, soprattutto quella tendente a bloccare sul nascere la possibilità che la finalità dell’arabo posto sotto controllo, fosse quella di chiedere un riscatto.
Questa è un ‘ipotesi non trascurabile per chi esercita quel tipo di professione. Appartiene al bagaglio appresso degli agenti addetti ai servizi.
Stefano ‘62
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Il primo punto che deve essere chiaro è che siamo in guerra. Il generale Rapetto, domenica mattina scorsa, ha fatto presente ad Omnibus, che il mondo dell’Isis, sulla cyber war, è almeno tre volte più preparata di noi.
Le guerre si sono sempre combattute impiegando i mezzi che la tecnologia del momento metteva a disposizione.
L’Isis oggi intende sfruttare la rete per quello che è possibile, come forma di guerra.
Il secondo punto è che i servizi di sicurezza sono permanentemente in guerra, anche quando il resto della nazione non lo è.
Nella rassegna stampa di venerdì scorso su La7, è passata la notizia che le due ragazze erano già sotto osservazione dei servizi nell’aprile dell’anno scorso.
Molto prima che le ragazze venissero convinte definitivamente di recarsi in Siria. E’ ragionevole presupporre che le intercettazioni dei servizi fossero state attivate per controllare il siriano di Aleppo che faceva il pizzaiolo in Emilia. E di conseguenza i colloqui telefonici con le ragazze sono stati automaticamente attenzionati dai servizi.
Se fossi in guerra e schierato nel campo avversario, con la necessità impellente di procurarmi armi e denaro anch’io avrei fatto le stesse cose dell’organizzazione del pizzaiolo di Aleppo.
Il reclutatore siriano ha individuato due giovani donne italiane dotate di una predisposizione di base per aiutare il prossimo. Se hai una buona preparazione a convincere il prossimo, questo tipo di ragazze sono l’ideale per un’operazione di questo genere.
D’altra parte, ancora in queste ore scopriamo inalterata la capacità di incantare i merli da parte di Berlusconi e Renzi, che si stanno portando a spasso un’intera nazione.
Dove il primo ha esercitato la nobile arte d’incantatore con grande successo per un intero ventennio.
L’erede ha cominciato da qualche anno, dimostrando di essere per lo meno all’altezza del vecchio maestro, se non a volte superiore per via della metà degli anni e della velocità superiore della parola.
Il potere di convincimento dell’arabo, è risultato alla fine superiore di quello dei genitori delle due ragazze.
Giunte a destinazione, nei tempi debiti è scattata la trappola del sequestro.
Ora, bisognerebbe sapere cosa è successo all’interno della catena informativa dei servizi italiani.
Dove si è interrotta non mettendo in atto tutte le contromisure del caso, soprattutto quella tendente a bloccare sul nascere la possibilità che la finalità dell’arabo posto sotto controllo, fosse quella di chiedere un riscatto.
Questa è un ‘ipotesi non trascurabile per chi esercita quel tipo di professione. Appartiene al bagaglio appresso degli agenti addetti ai servizi.
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Re: "Allahu Akbar!"
Ribadisco che il fatto che gli aiuti medici da loro distribuiti, secondo il loro progetto e alcune fonti, andavano alla popolazione, non erano riservati ai guerriglieri anti-Assad. Che poi, vale la pena ricordarlo, chi combatteva Assad non era necessariamente un sostenitore dell'Isis ma esistono/esistevano anche gruppi laici e gruppi comunque non integralisti.
Qui altre notizie sul progetto delle due volontarie:
http://www.huffingtonpost.it/rosamaria- ... 97814.html
Qui altre notizie sul progetto delle due volontarie:
http://www.huffingtonpost.it/rosamaria- ... 97814.html
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: "Allahu Akbar!"
Hai fatto bene a riportare il link, Flavio, poiche, su questo articolo, ci sono molti commenti che bisognerebbe leggerli e molti dei quali, purtroppo, concordo.flaviomob ha scritto:Ribadisco che il fatto che gli aiuti medici da loro distribuiti, secondo il loro progetto e alcune fonti, andavano alla popolazione, non erano riservati ai guerriglieri anti-Assad. Che poi, vale la pena ricordarlo, chi combatteva Assad non era necessariamente un sostenitore dell'Isis ma esistono/esistevano anche gruppi laici e gruppi comunque non integralisti.
Qui altre notizie sul progetto delle due volontarie:
http://www.huffingtonpost.it/rosamaria- ... 97814.html
Queste due ragazze impreparate hanno fatto una cazzata e quando si son viste in difficolta' hanno chiesto aiuto alla comunita.
Certo, il monetizzare un riscatto, come in questo caso non e' bella cosa poiche non affronta il vero problema su cui stiamo discutendo.
Questi soldi a che serviranno?
Questa e' la domanda a cui dobbiamo dare risposte.
Ce ne saranno altri di simili?
Dobbiamo incentivarli o devono essere incanalati nella giusta via come sostiene Stefano?
Su questo, concordo con Stefano anche se ho ancora parecchi dubbi da sfatare su queste ONG e ONLUS.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: "Allahu Akbar!"
pancho ha scritto:Hai fatto bene a riportare il link, Flavio, poiche, su questo articolo, ci sono molti commenti che bisognerebbe leggerli e molti dei quali, purtroppo, concordo.flaviomob ha scritto:Ribadisco che il fatto che gli aiuti medici da loro distribuiti, secondo il loro progetto e alcune fonti, andavano alla popolazione, non erano riservati ai guerriglieri anti-Assad. Che poi, vale la pena ricordarlo, chi combatteva Assad non era necessariamente un sostenitore dell'Isis ma esistono/esistevano anche gruppi laici e gruppi comunque non integralisti.
Qui altre notizie sul progetto delle due volontarie:
http://www.huffingtonpost.it/rosamaria- ... 97814.html
Queste due ragazze impreparate hanno fatto una cazzata e quando si son viste in difficolta' hanno chiesto aiuto alla comunita.
Certo, il monetizzare un riscatto, come in questo caso non e' bella cosa poiche non affronta il vero problema su cui stiamo discutendo.
Questi soldi a che serviranno?
Questa e' la domanda a cui dobbiamo dare risposte.
Ce ne saranno altri di simili?
Dobbiamo incentivarli o devono essere incanalati nella giusta via come sostiene Stefano?
Su questo, concordo con Stefano anche se ho ancora parecchi dubbi da sfatare su queste ONG e ONLUS.
un salutone
Userò per primo un modo di dire di queste parti. “Fare le cose alla carlona”, perché è l’impostazione che si è data da troppo tempo lo Stato italiano.
Con il detto “fare le cose alla carlona”, usato soprattutto nell’area lombarda, si indica l’affrontare le cose in modo superficiale, alla buona, senza cura, in modo trasandato e grossolano.
Quattro giorni dopo l’attentato di Parigi, lo splendido ministro de l’Intérieur che tutto il pianeta c’invidia, disse che da noi non ci stava nessun pericolo. Batam e Robyn sorvegliavano sulla sicurezza degli italiani
Invece oggi il ministro degli Esteri, Gentilò ha dichiarato:
Gentiloni: «Terrorismo, rischi di infiltrazione dagli immigrati»
Che poi sono le cose che dice da mesi Salvini, a cui gli dà ulteriore visibilità politica e credibilità.
Oggi viene avanzata l’ipotesi di un rapimento in Libia.
L’IPOTESI DEL SEQUESTRO
Libia, italiano «irreperibile»Gentiloni «stiamo verificando»
È il settantenne Ignazio Scaravilli, catanese. Di lui non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio
di Redazione online
http://www.corriere.it/esteri/15_gennai ... 9eb6.shtml
Se questo governo non lavorasse alla carlona, appena insediato avrebbe dovuto mettere in sicurezza il Paese, invece di addentrarsi nella Penisola del Minchionaire.
Siamo in guerra già dai tempi del governo Letta, e provvedimenti adeguati dovevano essere varati da tempo.
Diventa evidente che in tutto il teatro di guerra (e non solo) i pericoli aumentano.
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Re: "Allahu Akbar!"
Tanto poi ci sono Batman e Robyn che ci proteggono
Fabrizio Gatti dell'espresso è stato ed è uno dei migliori giornalisti d'inchiesta di questo Paese. Una professione che è completamente sparita.
INCHIESTA
Migranti, in centomila sono scomparsi
La grande fuga dopo lo sbarco. Mentre bruciamo miliardi per l’accoglienza. Senza riuscire ad aiutarli, né a controllarli. Cosi in 104.750 sono sfuggiti ai controlli. Scappano anche davanti ai militari. Che non intervengono: in esclusiva le immagini di Bari
DI FABRIZIO GATTI
21 gennaio 2015
Articolo + video trasmesso da Mentana al Tg7 delle 20,00.
http://espresso.repubblica.it/plus/arti ... r=1-195905
Fabrizio Gatti dell'espresso è stato ed è uno dei migliori giornalisti d'inchiesta di questo Paese. Una professione che è completamente sparita.
INCHIESTA
Migranti, in centomila sono scomparsi
La grande fuga dopo lo sbarco. Mentre bruciamo miliardi per l’accoglienza. Senza riuscire ad aiutarli, né a controllarli. Cosi in 104.750 sono sfuggiti ai controlli. Scappano anche davanti ai militari. Che non intervengono: in esclusiva le immagini di Bari
DI FABRIZIO GATTI
21 gennaio 2015
Articolo + video trasmesso da Mentana al Tg7 delle 20,00.
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Re: "Allahu Akbar!"
Isis, nuovo video prigionieri giapponesi: “Decapitato il mio compagno, salvatemi”
In un filmato, la cui autenticità è ancora da verificare, Kenji Goto Jogo mostra la fotografia del collega decapitato, Haruna Yukawa, e riporta la nuova richiesta dello Stato Islamico per la sua liberazione: uno scambio di prigionieri con la jihadista Sajida Rishawi
di Gianni Rosini | 24 gennaio 2015
Lo Stato Islamico avrebbe ucciso uno dei due giornalisti giapponesi catturati e mostrati in un video, Haruna Yukawa. Gli uomini dell’autoproclamato califfato avevano chiesto al governo giapponese un riscatto per i due uomini di 200 milioni di euro e un limite di tempo per accontentare le loro richieste di 72 ore. In un video rilasciato su Twitter dai profili di simpatizzanti dell’Isis, la cui autenticità è ancora da valutare, appare una foto dell’altro prigioniero, Kenji Goto Jogo, che tiene in mano la fotografia del collega decapitato. L’immagine è fissa e si sente una voce, che dovrebbe essere quella di Goto Jogo, che spiega il motivo dell’uccisione del collega: “Lo ha ucciso il governo – dice – perché non ha preso sul serio la nostra cattura e non ha soddisfatto le richieste e le tempistiche (imposte dagli uomini del califfato)”.
L’uomo poi riporta la nuova proposta dei miliziani fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi: non più soldi in cambio della sua liberazione, ma uno scambio di prigionieri con la loro “sorella”, Sajida Rishawi, catturata dal governo giordano. La richiesta dei miliziani è chiara: “Il governo giapponese – continua l’uomo nel videomessaggio – in questi giorni si trova in Giordania. Quello che devono fare è convincere le autorità a liberare la nostra sorella e, così, io potrò essere liberato”.
Poi, l’appello dell’uomo alla famiglia, alla stampa e al governo del suo Paese: “Amo mia moglie e le mie due figlie – dice – chiedete alla stampa di continuare a fare pressione sul governo perché esaudisca le richieste, così io potrò vivere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... i/1367646/
In un filmato, la cui autenticità è ancora da verificare, Kenji Goto Jogo mostra la fotografia del collega decapitato, Haruna Yukawa, e riporta la nuova richiesta dello Stato Islamico per la sua liberazione: uno scambio di prigionieri con la jihadista Sajida Rishawi
di Gianni Rosini | 24 gennaio 2015
Lo Stato Islamico avrebbe ucciso uno dei due giornalisti giapponesi catturati e mostrati in un video, Haruna Yukawa. Gli uomini dell’autoproclamato califfato avevano chiesto al governo giapponese un riscatto per i due uomini di 200 milioni di euro e un limite di tempo per accontentare le loro richieste di 72 ore. In un video rilasciato su Twitter dai profili di simpatizzanti dell’Isis, la cui autenticità è ancora da valutare, appare una foto dell’altro prigioniero, Kenji Goto Jogo, che tiene in mano la fotografia del collega decapitato. L’immagine è fissa e si sente una voce, che dovrebbe essere quella di Goto Jogo, che spiega il motivo dell’uccisione del collega: “Lo ha ucciso il governo – dice – perché non ha preso sul serio la nostra cattura e non ha soddisfatto le richieste e le tempistiche (imposte dagli uomini del califfato)”.
L’uomo poi riporta la nuova proposta dei miliziani fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi: non più soldi in cambio della sua liberazione, ma uno scambio di prigionieri con la loro “sorella”, Sajida Rishawi, catturata dal governo giordano. La richiesta dei miliziani è chiara: “Il governo giapponese – continua l’uomo nel videomessaggio – in questi giorni si trova in Giordania. Quello che devono fare è convincere le autorità a liberare la nostra sorella e, così, io potrò essere liberato”.
Poi, l’appello dell’uomo alla famiglia, alla stampa e al governo del suo Paese: “Amo mia moglie e le mie due figlie – dice – chiedete alla stampa di continuare a fare pressione sul governo perché esaudisca le richieste, così io potrò vivere”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... i/1367646/
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