La corsa per il colle

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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soloo42001
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da soloo42001 »

Non può averne...

E però se riandiamo indietro...

Prima infangò Marini, lui Renzi prima ancora dei grillini, ...
Le dichiarazioni pubbliche sono ancora disponibili... "il vecchio che avanza,
un rottame, i social network si indignano, l'ha scelto Berlusconi".

Poi, insieme a quel coglione di D'Alema e ai mariniani incazzati,
coi suoi pretoriani impallinò Prodi.

Lo si disse subito.
D'Alema era incazzato perchè la candidatura "non era stata discussa dentro al PD"
(anche se approvata in assemblea all'unanimità dalemiani compresi).
In realtà voleva essere candidato lui.
I mariniani ex popolari volevano "vendetta" per la bocciatura di Marini.
Ma insieme Mariniani e D'Alemiani da soli non controllavano 101 grandi elettori.
Gli altri voti vennero molto probabilmente da Renzi per impedire uno
schema CSX-M5S che l'avrebbe messo fuori gioco.

Questo è ciò che sappiamo e deduciamo noi fuori dal palazzo.

Fassina che sta dentro il palazzo forse qualche elemento in più ce l'ha.


soloo42000
camillobenso
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da camillobenso »


L’uomo del Nazareno

(Massimo Gramellini).
23/01/2015 di triskel182

Cosa spinge migliaia di italiani a volere Giancarlo Magalli al Quirinale? Nascono pagine di Facebook a sostegno della sua candidatura. E la consultazione lanciata tra i lettori di un importante giornale di opposizione per individuare un Presidente da scagliare tra i piedi della Casta non vede al primo posto i giuristi Rodotà e Zagrebelsky, ma il presentatore per famiglie. Dai «Fatti Vostri» al «Fatto Quotidiano».

Di Magalli si ignorano le opinioni politiche. E la sua ironia bonaria, in un Paese che pratica l’estremismo anche nella comicità, gli ha impedito di diventare personaggio. La scalata al Colle nasce come scherzo goliardico, alimentato da un video satirico dove il candidato coniava il tormentone «turbofregna».

Ma oramai il meccanismo pare sfuggito di mano e Magalli è diventato un pretesto o addirittura un simbolo.

Tanto più provocatorio quanto meno lo è la sua immagine pubblica, con quel sorriso e quel colletto entrambi sempre perfettamente stirati. Lui è l’italiano medio, dentro gli schemi ma fuori dai giochi. E in una fase di disgusto generalizzato per l’establishment, la sua carenza di requisiti finisce per fare curriculum.

Si è pure scoperto che al liceo era in classe con Draghi e Montezemolo.

Venne bocciato (sembra che Draghi non passasse i compiti), ma recuperò l’anno in una scuola privata del Nazareno, nelle stanze in cui Renzi e Berlusconi hanno sottoscritto l’omonimo patto.

Come ogni cosa, in questa Repubblica fondata sul cazzeggio, col passare dei giorni l’ipotesi di una presidenza Magalli comincia ad apparire plausibile o comunque non scandalosa, specie quando si leggono certi altri nomi.

Da La Stampa del 23/01/2015.
camillobenso
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da camillobenso »

Contributo ai commenti de Il fatto Quotidiano:


jacgio • 3 ore fa
ci vuole draghi, non abbiamo altra soluzione degna,credibile, e di spessore internazionale...serve un miracolo, convincere draghi, deve fare anche questo salvataggio....
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camillobenso jacgio • 7 minuti fa
Mai dimenticare gli insegnamenti di Sandro Pertini.

“A brigante brigante e mezzo”

Se vuoi avere la meglio su di un “brigante”, devi disporre di una forza almeno del 50 % superiore.

Draghi ha nel suo curricula, l’aver passato 10 anni nel quarto raggio di San Vittore?

Se no, non è adatto a trattare con il brigantaggio romano.
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pancho
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da pancho »

Avremo mai un presidente come Pertini?

QUANDO PERTINI DISSE ' PULIZIA O PIANTO TUTTO'

"Il problema a mio parere è semplice: non c' è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato. Ma non ti rendi conto, m' ha rimproverato uno, che qui crolla tutto, è in gioco l' intero sistema? Il sistema? dico io:
ma io me ne infischio del sistema, se dà ragione ai ladri.
Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo.
L' opinione pubblica non lo tollererebbe. E io, neppure.

Ho già detto alla mia Carla: tieni pronte le valigie, potrei piantare tutto".



Così diceva Sandro Pertini, allora presidente della Camera, a Nantas Salvalaggio in un' intervista che venne pubblicata sulla ' Domenica del Corriere' il 10 marzo del 1974.
Ed ecco come proseguiva quella intervista.

Ma presidente, lei sa che, non potendo accusarla di nulla, molti dicono che lei è un po' squilibrato?

"Non mi meraviglia niente. So che il mio modo di fare può essere irritante. Per esempio, poco tempo fa mi sono rifiutato di firmare il decreto di aumento di indennità ai deputati. Ma come, dico io, in un momento grave come questo, quando il padre di famiglia torna a casa con la paga decurtata dall' inflazione... voi date quest' esempio di insensibilità?

Io deploro l' iniziativa, ho detto.

Ma ho subito aggiunto che, entro un' ora, potevano eleggere un altro presidente della Camera. Siete seicentoquaranta.

Ne trovate subito seicentoquaranta che accettano di venire al mio posto. Ma io, con queste mani, non firmo".


E' opinione diffusa che il livello di guardia, per la repubblica democratica, sia stato superato.
Lei che ne pensa?

"Certo che, continuando di questo passo, si va verso il suicidio. L' unica strada possibile è la correttezza, l' onestà. Io spero che i documenti dei famosi pretori d' assalto siano vagliati con rigore. Spero che tutto sarà discusso in aula, e nessuna copertura sarà frettolosamente inventata dai padrini dell' assegno sottobanco".

L' opera dei pretorini d' assalto ha irritato i grandi papaveri. Come lo spiega? C' è qualcosa di losco che si vuole nascondere?

"Mi fanno pena i magistrati e i politici che cercano di tagliare le gambe ai pretori dell' inchiesta sullo scandalo del petrolio. Dicono che sono troppo giovani: ma da quando la giovinezza è un reato? Se mai è un sintomo esaltante e meraviglioso: significa che il Paese ha una riserva ignorata di coraggio e di onestà nelle nuove generazioni. E poi, mi creda: questi giovani (beati loro!) sono stati esemplari, rapidissimi. In tredici giorni hanno vagliato quintali di documenti. Hanno perduto ciascuno tre o quattro chili, mi dicono. Ma è quel sudore, quella fatica, che possono ora lavare le macchie dei piccoli e grandi corruttori".

Lei riesce, almeno, a farsi capire dai compagni del suo partito, i socialisti?

"Mica sempre. Mi accusano di non avere souplesse. Dicono che un partito moderno si deve ' adeguare' . Ma adeguare a che cosa, santa Madonna? Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo. Meglio allora il partito non adeguato e poco moderno. Meglio il nostro vecchio partito clandestino, senza sedi al neon, senza segretarie dalle gambe lunghe e dalle unghie ultralaccate, che alle prime elezioni del dopoguerra si colloca come il secondo partito italiano".

Che cosa ha suggerito ai suoi amici socialisti?

"Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato".

Hanno mai provato a corrompere lei?

"Le racconto questa: un tempo sono stato segretario del partito. Mi telefona un compagno deputato anche lui. Dice: ' Senti, Sandro, c' è un mio amico di Napoli, costruttore, avrebbe bisogno di un tuo consiglio, vedi se lo puoi aiutare...' . Viene il compagno di Napoli. Lei sa come sono i costruttori, specie napoletani: hanno un modo di infiorare le cose, che ti sembra di aver la casa davanti, mentre non ci sono neanche le fondamenta. Alla fine mi butta questa proposta: ' Ascolta, compagno, se mi fai avere l' appalto, ci sono dieci milioni per te e per il partito...' . Allora mi alzo, e dico: ' Sei un mascalzone, compagno, fuori di qua' .
Il costruttore mi guarda: ' Tu mi offendi' , protesta. ' Naturale. E se non te ne vai, chiamo le guardie e ti faccio arrestare. Fuori!' "
.

Dei fatti emersi dallo scandalo dei petrolieri, qual è quello che, secondo lei, fa dubitare dell' onestà di un uomo politico?

"Prendiamo gli assegni dell' Unione petrolifera. Alcuni giovanissimi, diciamo così, se li sono fatti intestare alla moglie, o alla governante. Non è curioso? Se il tuo gesto era pulito, non vedo perché ti debba nascondere dietro le gonne di tua moglie o della domestica.
Lei vuol sapere qual è l' insidia più grande per un uomo politico? Quella di innamorarsi del potere, credo. Un uomo che ha paura di perdere la poltrona, l' influenza sugli altri uomini, i telefoni, i quadri d' autore alle pareti, la limousine di Stato, ebbene quello è un uomo perduto".


http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... tutto.html
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
erding
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da erding »

"Non è dunque importante il CHI sarà l’eletto, ma il COME sarà eletto,
giacché dal come qualificheremo il chi; io, visti gli attori in gioco, temo che
a gridare: “ TERRAAA … “ saranno …

i bucanieri della sempiterna confraternita dei pirati!."


Maggiori informazioni http://parlachetipassa.webnode.it/news/ ... c.facebook
Crea il tuo sito personale gratis http://www.webnode.it
Maucat
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da Maucat »

pancho ha scritto:Avremo mai un presidente come Pertini?

QUANDO PERTINI DISSE ' PULIZIA O PIANTO TUTTO'

"Il problema a mio parere è semplice: non c' è ragione al mondo che giustifichi la copertura di un disonesto, anche se deputato. Ma non ti rendi conto, m' ha rimproverato uno, che qui crolla tutto, è in gioco l' intero sistema? Il sistema? dico io:
ma io me ne infischio del sistema, se dà ragione ai ladri.
Lo scandalo più intollerabile sarebbe quello di soffocare lo scandalo.
L' opinione pubblica non lo tollererebbe. E io, neppure.

Ho già detto alla mia Carla: tieni pronte le valigie, potrei piantare tutto".



Così diceva Sandro Pertini, allora presidente della Camera, a Nantas Salvalaggio in un' intervista che venne pubblicata sulla ' Domenica del Corriere' il 10 marzo del 1974.
Ed ecco come proseguiva quella intervista.

Ma presidente, lei sa che, non potendo accusarla di nulla, molti dicono che lei è un po' squilibrato?

"Non mi meraviglia niente. So che il mio modo di fare può essere irritante. Per esempio, poco tempo fa mi sono rifiutato di firmare il decreto di aumento di indennità ai deputati. Ma come, dico io, in un momento grave come questo, quando il padre di famiglia torna a casa con la paga decurtata dall' inflazione... voi date quest' esempio di insensibilità?

Io deploro l' iniziativa, ho detto.

Ma ho subito aggiunto che, entro un' ora, potevano eleggere un altro presidente della Camera. Siete seicentoquaranta.

Ne trovate subito seicentoquaranta che accettano di venire al mio posto. Ma io, con queste mani, non firmo".


E' opinione diffusa che il livello di guardia, per la repubblica democratica, sia stato superato.
Lei che ne pensa?

"Certo che, continuando di questo passo, si va verso il suicidio. L' unica strada possibile è la correttezza, l' onestà. Io spero che i documenti dei famosi pretori d' assalto siano vagliati con rigore. Spero che tutto sarà discusso in aula, e nessuna copertura sarà frettolosamente inventata dai padrini dell' assegno sottobanco".

L' opera dei pretorini d' assalto ha irritato i grandi papaveri. Come lo spiega? C' è qualcosa di losco che si vuole nascondere?

"Mi fanno pena i magistrati e i politici che cercano di tagliare le gambe ai pretori dell' inchiesta sullo scandalo del petrolio. Dicono che sono troppo giovani: ma da quando la giovinezza è un reato? Se mai è un sintomo esaltante e meraviglioso: significa che il Paese ha una riserva ignorata di coraggio e di onestà nelle nuove generazioni. E poi, mi creda: questi giovani (beati loro!) sono stati esemplari, rapidissimi. In tredici giorni hanno vagliato quintali di documenti. Hanno perduto ciascuno tre o quattro chili, mi dicono. Ma è quel sudore, quella fatica, che possono ora lavare le macchie dei piccoli e grandi corruttori".

Lei riesce, almeno, a farsi capire dai compagni del suo partito, i socialisti?

"Mica sempre. Mi accusano di non avere souplesse. Dicono che un partito moderno si deve ' adeguare' . Ma adeguare a che cosa, santa Madonna? Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo. Meglio allora il partito non adeguato e poco moderno. Meglio il nostro vecchio partito clandestino, senza sedi al neon, senza segretarie dalle gambe lunghe e dalle unghie ultralaccate, che alle prime elezioni del dopoguerra si colloca come il secondo partito italiano".

Che cosa ha suggerito ai suoi amici socialisti?

"Dobbiamo tagliarci il bubbone da soli e subito. Non basta il borotalco a guarire una piaga. Ci sono i ladri, gli imbroglioni? Bene, facciamo i nomi e affidiamoli al magistrato".

Hanno mai provato a corrompere lei?

"Le racconto questa: un tempo sono stato segretario del partito. Mi telefona un compagno deputato anche lui. Dice: ' Senti, Sandro, c' è un mio amico di Napoli, costruttore, avrebbe bisogno di un tuo consiglio, vedi se lo puoi aiutare...' . Viene il compagno di Napoli. Lei sa come sono i costruttori, specie napoletani: hanno un modo di infiorare le cose, che ti sembra di aver la casa davanti, mentre non ci sono neanche le fondamenta. Alla fine mi butta questa proposta: ' Ascolta, compagno, se mi fai avere l' appalto, ci sono dieci milioni per te e per il partito...' . Allora mi alzo, e dico: ' Sei un mascalzone, compagno, fuori di qua' .
Il costruttore mi guarda: ' Tu mi offendi' , protesta. ' Naturale. E se non te ne vai, chiamo le guardie e ti faccio arrestare. Fuori!' "
.

Dei fatti emersi dallo scandalo dei petrolieri, qual è quello che, secondo lei, fa dubitare dell' onestà di un uomo politico?

"Prendiamo gli assegni dell' Unione petrolifera. Alcuni giovanissimi, diciamo così, se li sono fatti intestare alla moglie, o alla governante. Non è curioso? Se il tuo gesto era pulito, non vedo perché ti debba nascondere dietro le gonne di tua moglie o della domestica.
Lei vuol sapere qual è l' insidia più grande per un uomo politico? Quella di innamorarsi del potere, credo. Un uomo che ha paura di perdere la poltrona, l' influenza sugli altri uomini, i telefoni, i quadri d' autore alle pareti, la limousine di Stato, ebbene quello è un uomo perduto".


http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... tutto.html
La risposta è purtroppo semplice e concisa: NO
iafran
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Iscritto il: 17/01/2015, 9:10

Re: La corsa per il colle

Messaggio da iafran »

camillobenso ha scritto:
soloo42001 ha scritto:Ma allora del Presidente non si parla più?
Ma che razza di forum siamo?

A me sembra che allo stato i giochi siano ormai fatti.

M5S si è tirato fuori, per cui Civati è rimasto di nuovo isolato.
E a qual punto la sinistra PD non può certo mettere a rischio il Governo per farsi prendere in giro da Grillo.

Per cui vedo due scenari:
- Renzi strappa e presenta delle figure improponibili e/o in assenza di un accordo con la SX PD
(sia sul nome sia sulle altre partite in corso)
- trovano un accordo interno e alla quarta votazione presentano una figura di compromesso gradita a B (Amato?)

Voi che ne pensate?


soloo42000

Io mi tiro fuori da questo tema perché ritengo che qualsiasi presidente venga aletto da quella cricca sia illegittimo.

Non perché non rispettino la procedura quando sarà il momento, ma perché questo Parlamento non può essere legittimato ad eleggere il presidente.
Sono dello stesso avviso di camillobenso, e mi scuso per la "sfrontatezza" di questo primo intervento.

Un parlamento che legifera per depenalizzare il falso in bilancio, per garantire l'impunibilità ai corruttori ed ai corrotti, che offre "ancore" di salvezza ai suoi membri inquisiti e che disattende ai deliberati della Magistratura (l'ex cavaliere, interdetto dai pubblici uffici, veniva accolto a braccia aperte dal segretario PD nella sede del partito ed in pompa magna dal PdR al Quirinale) può eleggere come presidente di questo Paese solo un personaggio che sintetizzi le peculiarità del berlusca, dell'ex comandante della Concordia, del papà Tiziano (indagato per presunta bancarotta) e del senatore svizzero-abruzzese.

Non potrà uscire niente di diverso dalle volontà dei grandi elettori ... in riunione congiunta e (forse) perenne (data la nuova legge elettorale).
flaviomob
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Re: La corsa per il colle

Messaggio da flaviomob »

Un parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale, un governo guidato da un personaggio mai eletto dai cittadini che ha bisogno della stampella dei falsi "nemici" per tirare a campare, togliendo diritti al lavoro per elargire privilegi al capitale... che razza di porcheria verrà mai fuori da questa gente? E noi? Non contiamo una beata cippa...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: La corsa per il colle

Messaggio da camillobenso »

Chi più ne ha metta......... Un anticipo della sfilata dei carri di Viareggio.


Quirinale, Buonanno (Lega): “Capo dello Stato? Non dev’essere né gay, né musulmano”


http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/ ... no/334583/


“Quirinale? Hanno ormai già deciso Berlusconi e Renzi. Spero solo che il presidente della Repubblica non sia omosessuale e nemmeno musulmano“. Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Nord, Gianluca Buonanno, nella trasmissione “La Zanzara”, su Radio24. “Forse che il presidente della Repubblica sia musulmano è difficile” – continua – “ma non si sa mai nella vita”. Il politico del Carroccio, come è consuetudine nel programma radiofonico, ha un duro vis-à-vis con David Parenzo, il quale definisce “agghiaccianti” le affermazioni di Buonanno. Quest’ultimo ribatte: “Esiste la lobby degli omosessuali e a me non piace“. “Ma come si fa a discutere con questo?”, insorge il giornalista. “Parenzo” – ribatte l’eurodeputato – “pensa a come si fa a discutere con un coglione che a “Scherzi a parte” non ha capito che lo prendevano tutti per il culo”. Poi rincara: “Nichi Vendola presidente della Repubblica? Io mi vergognerei, saremmo la barzelletta nel mondo. Ve lo immaginate uno come lui andare al Quirinale col fidanzato, mano nella mano, e dire che vuole un bambino? Vendola, stai in Puglia e restaci finché campi”

di Gisella Ruccia
iafran
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Iscritto il: 17/01/2015, 9:10

Re: La corsa per il colle

Messaggio da iafran »

camillobenso ha scritto:Quirinale, Buonanno (Lega): “Capo dello Stato? Non dev’essere né gay, né musulmano”
Le tendenze religiose (nonché quelle sessuali) dovrebbero contare solo per il privato ...

Tsipras ha fatto bene a sostenere la laicità dello Stato greco e a dimostrarlo, nei fatti, al mondo intero.
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