Concordo.aaaa42 ha scritto:non capisco alcuni giornali, questo clima da enalotto bingo...manca un seggio no mancano 2 seggi per la maggioranza, mi sembra che c è un accordo con la sinistra socialista potami per governare comunque insieme e non c è da escludere appoggio esterno dei comunisti quindi si tratta di una vittoria epocale della sinistra greca.
probabilmente la coalizione sarà molto omogenea politicamente .
eventuali divisioni potrebbero essere all' interno del partito di maggioranza perche nuovo ma sembrano molto difficili in quanto la tragica situazione greca unisce.
G R E C I A
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: G R E C I A
-
- Messaggi: 386
- Iscritto il: 08/01/2015, 0:53
Re: G R E C I A
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: G R E C I A
Grecia, vince Tsipras: “Oggi il popolo ha scelto la fine dell’austerità”
Zonaeuro
Il partito della sinistra radicale ottiene la vittoria. Seconda Nuova Democrazia dell'ex premier Samaras. Terzo posto al movimento di estrema destra Alba dorata. Secondo le prime proiezioni allo schieramento radicale vanno 148 seggi (tre in meno di quelli necessari per la maggioranza assoluta)
di F. Q. | 25 gennaio 2015
Vince la sinistra radicale di Alexis Tsipras e Alba Dorata è la terza forza politica del Paese. La Grecia al voto dà la sua lezione all’Europa. “Oggi il popolo ha scelto la fine dell’austerità”, ha detto il leader di Syriza alla piazza che cantava “Bella ciao”. La Nuova Democrazia del premier uscente Antonis Samaras si ferma al 28,2 per cento dei voti, ma la sinistra radicale Syriza con il 36 per cento non arriva alla maggioranza assoluta dei seggi e se così restassero le cose avrebbe tre giorni per formare una coalizione. Con il 50 per cento delle schede scrutinate, l’estrema destra ottiene il 6,4% dei voti. Quarto il partito di centrosinistra To Potami, possibile partner di governo di Tsipras. Sono sette i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 3% ed entreranno in Parlamento. Ha vinto la speranza”, è il primo messaggio su Twitter dello staff mentre al quartier generale dello schieramento di sinistra si canta “Bella ciao“. (Segui la diretta Twitter #FattoInGrecia).
“Oggi il popolo greco ha fatto la storia, oggi chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità”. Il leader di Syriza Tsipras nel discorso della vittoria ha ribadito le posizioni del suo partito: “Ciò che ci ha chiesto il popolo della Grecia è qualcosa che non si può discutere: dobbiamo mettere fine all’austerità. Lavoreremo insieme per ricostruire il nostro Paese sull’onestà e sull’amicizia. La Grecia presenterà le sue vere proposte all’Ue, un nuovo piano radicale per i prossimi quattro anni. Collaboreremo con i nostri amici europei per trovare una nuova soluzione e per far tornare l’Europa verso la crescita e verso la stabilità e per far risorgere i valori europei come la democrazia e la solidarietà”. E poi ha concluso: “Il nostro obiettivo è ridare una dignità alla Grecia”.
Il pensiero ora è all’impatto che la scelta degli elettori greci potrà avere sull’Unione europea. Poco dopo le proiezioni, la prima reazione è arrivata dal presidente della Bundesbank: “E’ nell’interesse del governo greco”, ha detto Jens Weidmann alla tv tedesca, “fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali. La Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio”. Intanto è arrivato l’annuncio che il 26 gennaio il presidente della Bce Mario Draghi, della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Donald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem avranno una colazione di lavoro prima dell’Eurogruppo per discutere della Grecia post elezioni e della linea da tenere con il nuovo governo.
Syriza durante la campagna elettorale ha dichiarato l’intenzione di ridiscutere il debito greco e ha già annunciato che un suo eventuale governo riconoscerà gli obiettivi fiscali fissati dai trattati europei, ma non le misure previste dagli accordi firmati dal governo precedente con i creditori della troika (composta da Bce, Commissione Ue, e Fmi). Su posizioni opposte era invece il suo principale rivale, Samaras, il quale aveva assicurato che il governo avrebbe concluso prima della fine di febbraio i negoziati con la troika e che, una volta terminata la valutazione del programma di salvataggio, Atene avrebbe potuto beneficiare dell’acquisto di titoli di Stato annunciata dalla Bce.
Syriza è nato nel 2004 dalla collaborazione di numerosi gruppi di sinistra. Il partito ritiene che l’economia greca non possa avere alcuna ripresa se non si renderà sostenibile il debito del Paese, che nel 2014 era pari a circa il 175% del Pil. Nelle elezioni del 2012 ha ottenuto il 26,89% dei voti, mentre nelle europee del 2014 si è attestato al 26,57%. Il leader di Syriza, in un’intervista al Messaggero, ha anche parlato di Matteo Renzi. “Non lo conosco personalmente”, ha spiegato, “ma i nostri staff hanno preso contatti e la nostra sintonia è naturale. Va cambiato verso all’Europa, perché l’austerità sta strangolando tutti. La pensiamo alla stessa maniera sulla necessità dello sviluppo e sull’uscita da questo rigore alla tedesca che sta danneggiando tutti i cittadini europei”.
Se Syriza non raggiungesse la maggioranza assoluta, il partito di centro sinistra To Potàmi (il Fiume), marcatamente europeista, potrebbe rappresentare l’ago della bilancia. Il partito non ha neanche un anno di vita ma ha già bruciato importanti tappe: fondato il 26 febbraio del 2014 da Stavros Theodorakis, 52 anni, noto giornalista investigativo, alle europee ha ricevuto a sorpresa il 6,61% delle preferenze. La piattaforma politica di To Potàmi propone la riduzione del numero dei parlamentari, lo snellimento della burocrazia e del sistema giudiziario, la promozione della cultura e del turismo, e il diritto di voto per gli immigrati nelle amministrative. Tra le proposte di Theodorakis: rimanere nell’euro, fine del clientelismo e degli sprechi, incentivi fiscali per creare posti di lavoro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... 5/1368693/
Zonaeuro
Il partito della sinistra radicale ottiene la vittoria. Seconda Nuova Democrazia dell'ex premier Samaras. Terzo posto al movimento di estrema destra Alba dorata. Secondo le prime proiezioni allo schieramento radicale vanno 148 seggi (tre in meno di quelli necessari per la maggioranza assoluta)
di F. Q. | 25 gennaio 2015
Vince la sinistra radicale di Alexis Tsipras e Alba Dorata è la terza forza politica del Paese. La Grecia al voto dà la sua lezione all’Europa. “Oggi il popolo ha scelto la fine dell’austerità”, ha detto il leader di Syriza alla piazza che cantava “Bella ciao”. La Nuova Democrazia del premier uscente Antonis Samaras si ferma al 28,2 per cento dei voti, ma la sinistra radicale Syriza con il 36 per cento non arriva alla maggioranza assoluta dei seggi e se così restassero le cose avrebbe tre giorni per formare una coalizione. Con il 50 per cento delle schede scrutinate, l’estrema destra ottiene il 6,4% dei voti. Quarto il partito di centrosinistra To Potami, possibile partner di governo di Tsipras. Sono sette i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento del 3% ed entreranno in Parlamento. Ha vinto la speranza”, è il primo messaggio su Twitter dello staff mentre al quartier generale dello schieramento di sinistra si canta “Bella ciao“. (Segui la diretta Twitter #FattoInGrecia).
“Oggi il popolo greco ha fatto la storia, oggi chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità”. Il leader di Syriza Tsipras nel discorso della vittoria ha ribadito le posizioni del suo partito: “Ciò che ci ha chiesto il popolo della Grecia è qualcosa che non si può discutere: dobbiamo mettere fine all’austerità. Lavoreremo insieme per ricostruire il nostro Paese sull’onestà e sull’amicizia. La Grecia presenterà le sue vere proposte all’Ue, un nuovo piano radicale per i prossimi quattro anni. Collaboreremo con i nostri amici europei per trovare una nuova soluzione e per far tornare l’Europa verso la crescita e verso la stabilità e per far risorgere i valori europei come la democrazia e la solidarietà”. E poi ha concluso: “Il nostro obiettivo è ridare una dignità alla Grecia”.
Il pensiero ora è all’impatto che la scelta degli elettori greci potrà avere sull’Unione europea. Poco dopo le proiezioni, la prima reazione è arrivata dal presidente della Bundesbank: “E’ nell’interesse del governo greco”, ha detto Jens Weidmann alla tv tedesca, “fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali. La Grecia deve aderire alle condizioni del salvataggio”. Intanto è arrivato l’annuncio che il 26 gennaio il presidente della Bce Mario Draghi, della Commissione Ue Jean Claude Juncker, del Consiglio Donald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem avranno una colazione di lavoro prima dell’Eurogruppo per discutere della Grecia post elezioni e della linea da tenere con il nuovo governo.
Syriza durante la campagna elettorale ha dichiarato l’intenzione di ridiscutere il debito greco e ha già annunciato che un suo eventuale governo riconoscerà gli obiettivi fiscali fissati dai trattati europei, ma non le misure previste dagli accordi firmati dal governo precedente con i creditori della troika (composta da Bce, Commissione Ue, e Fmi). Su posizioni opposte era invece il suo principale rivale, Samaras, il quale aveva assicurato che il governo avrebbe concluso prima della fine di febbraio i negoziati con la troika e che, una volta terminata la valutazione del programma di salvataggio, Atene avrebbe potuto beneficiare dell’acquisto di titoli di Stato annunciata dalla Bce.
Syriza è nato nel 2004 dalla collaborazione di numerosi gruppi di sinistra. Il partito ritiene che l’economia greca non possa avere alcuna ripresa se non si renderà sostenibile il debito del Paese, che nel 2014 era pari a circa il 175% del Pil. Nelle elezioni del 2012 ha ottenuto il 26,89% dei voti, mentre nelle europee del 2014 si è attestato al 26,57%. Il leader di Syriza, in un’intervista al Messaggero, ha anche parlato di Matteo Renzi. “Non lo conosco personalmente”, ha spiegato, “ma i nostri staff hanno preso contatti e la nostra sintonia è naturale. Va cambiato verso all’Europa, perché l’austerità sta strangolando tutti. La pensiamo alla stessa maniera sulla necessità dello sviluppo e sull’uscita da questo rigore alla tedesca che sta danneggiando tutti i cittadini europei”.
Se Syriza non raggiungesse la maggioranza assoluta, il partito di centro sinistra To Potàmi (il Fiume), marcatamente europeista, potrebbe rappresentare l’ago della bilancia. Il partito non ha neanche un anno di vita ma ha già bruciato importanti tappe: fondato il 26 febbraio del 2014 da Stavros Theodorakis, 52 anni, noto giornalista investigativo, alle europee ha ricevuto a sorpresa il 6,61% delle preferenze. La piattaforma politica di To Potàmi propone la riduzione del numero dei parlamentari, lo snellimento della burocrazia e del sistema giudiziario, la promozione della cultura e del turismo, e il diritto di voto per gli immigrati nelle amministrative. Tra le proposte di Theodorakis: rimanere nell’euro, fine del clientelismo e degli sprechi, incentivi fiscali per creare posti di lavoro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... 5/1368693/
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: G R E C I A
La vox populi.
2262 commenti da pubblicare sono troppi. Li potete trovare dopo l'articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... 5/1368693/
Pubblico solo l'ultimo perché ci deve fare riflettere.
ididit4love • 6 minuti fa
Don... Don... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era...
sentivo mia madre... poi nulla...
sul far della sera.
Semo sopiti da dumila anni e chi ce risveglia più. Ma ne manco la
riforma protestante, manco la Rivoluzione Francese, Americana e Russa,
anche se l'Italia Russa. nun c'hanno svegliato neppure le cannonate de
le guere mondiali, il fascismo, la guera fredda, l'acqua calda. H'amo
dormito per vent'anni de B.anana, per i nove anni de Napolitano e ora
con REnzie sprofondiamo nel sonno ma chi ce sveglia più, manco l'ISIS, i
terroristi, semo narcotizzati a vita, in coma REnzologico.
2 • Rispondi•Condividi ›
https://www.youtube.com/watch?v=oeghzPOfnT4
https://www.youtube.com/watch?v=VrOLHeO0M8g
https://www.youtube.com/watch?v=h_8O57J ... 177B9696C4
2262 commenti da pubblicare sono troppi. Li potete trovare dopo l'articolo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01 ... 5/1368693/
Pubblico solo l'ultimo perché ci deve fare riflettere.
ididit4love • 6 minuti fa
Don... Don... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era...
sentivo mia madre... poi nulla...
sul far della sera.
Semo sopiti da dumila anni e chi ce risveglia più. Ma ne manco la
riforma protestante, manco la Rivoluzione Francese, Americana e Russa,
anche se l'Italia Russa. nun c'hanno svegliato neppure le cannonate de
le guere mondiali, il fascismo, la guera fredda, l'acqua calda. H'amo
dormito per vent'anni de B.anana, per i nove anni de Napolitano e ora
con REnzie sprofondiamo nel sonno ma chi ce sveglia più, manco l'ISIS, i
terroristi, semo narcotizzati a vita, in coma REnzologico.
2 • Rispondi•Condividi ›
https://www.youtube.com/watch?v=oeghzPOfnT4
https://www.youtube.com/watch?v=VrOLHeO0M8g
https://www.youtube.com/watch?v=h_8O57J ... 177B9696C4
-
- Messaggi: 386
- Iscritto il: 08/01/2015, 0:53
Re: G R E C I A
http://www.gadlerner.it/2015/01/26/prim ... e-elezioni
Prima fate mense, ambulatori, coop sociali… poi forse vincerete le elezioni
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... -vittoria/
...
mentre i greci allo stremo si vedevano negati il diritto alla salute o all’istruzione, o la penuria economica rendeva impossibile mangiare e pagare le bollette di luce e gas, Syriza grazie alla sua gamba sociale, l’associazione Solidarity for All, ha messo in campo pratiche di mutualismo supplendo alle manchevolezze dello Stato: mense popolari, farmacie e ambulatori gratuiti, cooperative socio-lavorative, scuole popolari, riallacci delle utenze per i bisognosi (sfidando quindi la legalità). Per non parlare del sostegno alle fabbriche fallite e successivamente riaperte, recuperate ed autogestite dagli operai rimasti disoccupati. La forza di Syriza: un partito radicato socialmente, vicino ai movimenti, e coerente. Durante la crisi economica e morale – con un tasso di corruzione altissimo in Grecia – Syriza ha avuto la pazienza di saper aspettare il proprio turno, rimanendo all’opposizione e non cedendo alle sirene del Pasok. E’ nata nel 2004 in contrapposizione al centrodestra e al centrosinistra, “entrambi figli del neoliberismo”, a questo principio non è mai venuta meno.
...
Prima fate mense, ambulatori, coop sociali… poi forse vincerete le elezioni
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... -vittoria/
...
mentre i greci allo stremo si vedevano negati il diritto alla salute o all’istruzione, o la penuria economica rendeva impossibile mangiare e pagare le bollette di luce e gas, Syriza grazie alla sua gamba sociale, l’associazione Solidarity for All, ha messo in campo pratiche di mutualismo supplendo alle manchevolezze dello Stato: mense popolari, farmacie e ambulatori gratuiti, cooperative socio-lavorative, scuole popolari, riallacci delle utenze per i bisognosi (sfidando quindi la legalità). Per non parlare del sostegno alle fabbriche fallite e successivamente riaperte, recuperate ed autogestite dagli operai rimasti disoccupati. La forza di Syriza: un partito radicato socialmente, vicino ai movimenti, e coerente. Durante la crisi economica e morale – con un tasso di corruzione altissimo in Grecia – Syriza ha avuto la pazienza di saper aspettare il proprio turno, rimanendo all’opposizione e non cedendo alle sirene del Pasok. E’ nata nel 2004 in contrapposizione al centrodestra e al centrosinistra, “entrambi figli del neoliberismo”, a questo principio non è mai venuta meno.
...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: G R E C I A
ELECCIONES EN GRECIA »
Tsipras toma posesión tras pactar con ANEL el apoyo para su gobierno
El ya primer ministro consigue el apoyo de la derecha nacionalista para gobernar
Griegos Independientes es la formación más próxima a sus tesis sobre la deuda
Syriza gana las elecciones en Grecia y promete acabar con la austeridad
Grecia solo ha necesitado una hora para despejar su futuro político tras las elecciones generales de este domingo. Como ya se vislumbraba a lo largo de la campaña, los griegos han dado en las urnas un amplio respaldo a la formación izquierdista Syriza que, sin embargo, se ha quedado en 149 escaños, a dos de la mayoría absoluta, por lo que necesita de apoyos para hacerse con las riendas del maltrecho país heleno. De los posibles aliados, Syriza ha elegido al partido de la derecha nacionalista Griegos Independientes (ANEL) que, paradójicamente, es la fuerza que más se acerca a sus tesis en lo tocante a la deuda o al diálogo con la troika.
Tsipras ha tomado posesión de su cargo como primer ministro pasadas las dos y media hora peninsular española y ha asegurado que servirá "a Grecia y al interés del pueblo griego". El ya primer ministro se ha reunido al mediodía con el arzobispo de Atenas y líder de la Iglesia de Grecia, Ieronimos, al que ha comunicado que no prestará juramento religioso. Tsipras se convierte así en el primer jefe de Gobierno griego que prescinde de este ritual. Para este martes está previsto el juramento del equipo de Gobierno, que probablemente será más reducido que el actual. Syriza había anunciado de antemano reducir de 18 a 10 el número de ministerios.
Apoyo de Griegos Independientes
Sobre las diez y media de la mañana hora de Madrid, una hora más en Atenas, un sonriente Panos Kamenos, presidente de ANEL, anunciaba este lunes que "a partir de este momento hay gobierno" en Grecia tras sentarse a negociar con Alexis Tsipras, líder de Syriza, a las nueve y media, poco después de que este recibiera el mandato de formar ejecutivo del presidente de la República, Károlos Papulias. "Los Griegos independientes ofrecerán su voto de confianza al Gobierno", ha ratificado Kamenos, que ha aprovechado su minuto de gloria para robárselo a Tsipras, a quien corresponde en realidad hacer oficial el acuerdo. "Hoy Alexis Tsipras visitará al presidente y anunciará el Gobierno", ha añadido Kamenos, quien fue diputado de la hasta ahora gobernante Nueva Democracia.
Los medios griegos ya apuntaban a primera hora de la mañana a un inminente anuncio de un gobierno de colaboración entre Syriza y ANEL, que ha quedado en sexto lugar en los comicios con un 4,75 % y 13 escaños, e incluso estaban ya publicando la composición del ejecutivo. Los mismos medios otorgan a nombres claves de Syriza, entre ellos los principales asesores del equipo económico de Tsipras, un especial protagonismo en ese futuro gobierno.
En su breve comparecencia, Kamenos no ha marcado líneas rojas pero sí ha subrayado que "el objetivo" del nuevo Ejecutivo es que los griegos avancen "unidos para recobrar la soberanía nacional". Anoche sí fue más explícito en sus primeras declaraciones tras conocer los resultados. Kamenos dijo que su formación ayudaría a que se establezca "una nueva realidad social y política por el bien del país, la nación y el pueblo griego". "Contacté con Tsipras, le felicité por su victoria y le dije que Griegos Independientes, tal y como hemos dicho desde el primer momento, apoyará un cambio en la escena política de nuestro país, en base a los principios que hemos expresado públicamente", indicó. En este sentido, defendió que "ha llegado el momento de reconstruir lo que fue destruido a través de memorándums (con la Unión Europea) y de liberar a Grecia de las cadenas de la subyugación".
MÁS INFORMACIÓN
Syriza gana las elecciones griegas y promete acabar con la austeridad
PERFIL | El hijo político de la Gran Recesión
"Hoy los griegos pueden soñar, está permitido"
Las bolsas europeas abren con pérdidas tras el resultado en Grecia
La Unión Europea se prepara para negociar con Syriza
Podemos dice que Syriza marca un nuevo tiempo que llegará a España
El Pasok, el Titanic socialista
VÍDEO Videoanálisis de José Ignacio Torreblanca
FOTOGALERÍA El triunfo de Syriza
EDITORIAL | El envite griego
También estaba previsto Tsipras se entrevistara a lo largo del día con el líder de la nueva formación centrista To Potami (El Río), el conocido expresentador televisivo Stavros Zeodorakis, así como con el presidente del partido comunista KKE, Dimitris Kutsumbas. To Potami es el cuarto partido más votado con un 6,05% y 17 escaños, mientras que el KKE es el quinto, con 5,47 % y 15 escaños.
El acuerdo con To Potami, partido creado en marzo, se antojaba complicado, ya que es liberal en lo económico, defensor de los compromisos suscritos con la troika, proeuropeo confeso y con un cuerpo electoral formado por profesionales liberales y acomodada clase media urbana. Por su parte, el recalcitrante KKE, el único aliado natural —ideológicamente hablando— de Syriza, estaba muy lejos de una posible colaboración. En las instancias administrativas donde coinciden —por ejemplo, la región del Ática—, “se da el caso de que los comunistas votan en blanco propuestas de Syriza, aunque admitan coincidir en el fondo con las mismas”, explican desde el Gobierno regional. El KKE lleva años enrocado en su papel de oposición, desde donde defiende salir de la Unión Europea y la OTAN.
Los conservadores de Nueva Democracia, el partido del primer ministro en funciones Andonis Samarás, son la segunda fuerza política con un 27,81% de los votos, lo que supone 76 escaños, mientras que el tercer lugar lo ocupan los neonazis de Aurora Dorada (AD), con un 6,28 % de los sufragios y 17 escaños. El tercer lugar de AD abría un escenario inquietante aunque remoto, ya que, si Syriza no lograba arañar los 151 escaños que le darían la mayoría absoluta, aunque precaria, y los dos primeros partidos no conseguían formar Gobierno, el mandato recaería en los neonazis, una formación abiertamente antisistema y con su cúpula directiva en la cárcel por asociación criminal. Una colaboración con Syriza de AD, que da la espalda a Europa, estaba de antemano descartada.
En el furgón de cola, como último clasificado, queda el hasta ahora cogubernamental Pasok (socialdemócratas), del viceprimer ministro en funciones, Evángelos Venizelos, con un 4,68% de los votos, 13 escaños. El Movimiento de los Socialistas Democráticos del ex primer ministro Yorgos Papandreu (2,4%) no logra representación parlamentaria al no superar el 3% mínimo exigido, con lo que en el nuevo Parlamento se sentarán siete partidos. El diálogo con el Pasok es imposible por las diferencias irreconciliables entre quien ha suscrito dos rescates (Pasok) y quien defiende abandonar inmediatamente el segundo (Syriza).
Nueva Democracia y el Pasok han convocado sendas reuniones extraordinarias de sus ejecutivas para analizar los desfavorables resultados electorales. Samarás admitió anoche la derrota —“no estoy feliz”, confesó— y subrayó que su formación sólo ha perdido dos puntos con respecto a 2012, “tras dos años y medio de gobierno en los que hemos sentado las bases del desarrollo económico y superado la recesión”, unos logros que “deben ser confirmados” por el nuevo Gabinete. Por su parte, Venizelos acusó al partido de Papandreu de restarle los votos necesarios “para haber sido el tercer partido” como era su deseo, y reclamó una mayoría amplia para gobernar.
Traduzione con GOOGLE
http://translate.googleusercontent.com/ ... -kqWGOstGg
Tsipras toma posesión tras pactar con ANEL el apoyo para su gobierno
El ya primer ministro consigue el apoyo de la derecha nacionalista para gobernar
Griegos Independientes es la formación más próxima a sus tesis sobre la deuda
Syriza gana las elecciones en Grecia y promete acabar con la austeridad
Grecia solo ha necesitado una hora para despejar su futuro político tras las elecciones generales de este domingo. Como ya se vislumbraba a lo largo de la campaña, los griegos han dado en las urnas un amplio respaldo a la formación izquierdista Syriza que, sin embargo, se ha quedado en 149 escaños, a dos de la mayoría absoluta, por lo que necesita de apoyos para hacerse con las riendas del maltrecho país heleno. De los posibles aliados, Syriza ha elegido al partido de la derecha nacionalista Griegos Independientes (ANEL) que, paradójicamente, es la fuerza que más se acerca a sus tesis en lo tocante a la deuda o al diálogo con la troika.
Tsipras ha tomado posesión de su cargo como primer ministro pasadas las dos y media hora peninsular española y ha asegurado que servirá "a Grecia y al interés del pueblo griego". El ya primer ministro se ha reunido al mediodía con el arzobispo de Atenas y líder de la Iglesia de Grecia, Ieronimos, al que ha comunicado que no prestará juramento religioso. Tsipras se convierte así en el primer jefe de Gobierno griego que prescinde de este ritual. Para este martes está previsto el juramento del equipo de Gobierno, que probablemente será más reducido que el actual. Syriza había anunciado de antemano reducir de 18 a 10 el número de ministerios.
Apoyo de Griegos Independientes
Sobre las diez y media de la mañana hora de Madrid, una hora más en Atenas, un sonriente Panos Kamenos, presidente de ANEL, anunciaba este lunes que "a partir de este momento hay gobierno" en Grecia tras sentarse a negociar con Alexis Tsipras, líder de Syriza, a las nueve y media, poco después de que este recibiera el mandato de formar ejecutivo del presidente de la República, Károlos Papulias. "Los Griegos independientes ofrecerán su voto de confianza al Gobierno", ha ratificado Kamenos, que ha aprovechado su minuto de gloria para robárselo a Tsipras, a quien corresponde en realidad hacer oficial el acuerdo. "Hoy Alexis Tsipras visitará al presidente y anunciará el Gobierno", ha añadido Kamenos, quien fue diputado de la hasta ahora gobernante Nueva Democracia.
Los medios griegos ya apuntaban a primera hora de la mañana a un inminente anuncio de un gobierno de colaboración entre Syriza y ANEL, que ha quedado en sexto lugar en los comicios con un 4,75 % y 13 escaños, e incluso estaban ya publicando la composición del ejecutivo. Los mismos medios otorgan a nombres claves de Syriza, entre ellos los principales asesores del equipo económico de Tsipras, un especial protagonismo en ese futuro gobierno.
En su breve comparecencia, Kamenos no ha marcado líneas rojas pero sí ha subrayado que "el objetivo" del nuevo Ejecutivo es que los griegos avancen "unidos para recobrar la soberanía nacional". Anoche sí fue más explícito en sus primeras declaraciones tras conocer los resultados. Kamenos dijo que su formación ayudaría a que se establezca "una nueva realidad social y política por el bien del país, la nación y el pueblo griego". "Contacté con Tsipras, le felicité por su victoria y le dije que Griegos Independientes, tal y como hemos dicho desde el primer momento, apoyará un cambio en la escena política de nuestro país, en base a los principios que hemos expresado públicamente", indicó. En este sentido, defendió que "ha llegado el momento de reconstruir lo que fue destruido a través de memorándums (con la Unión Europea) y de liberar a Grecia de las cadenas de la subyugación".
MÁS INFORMACIÓN
Syriza gana las elecciones griegas y promete acabar con la austeridad
PERFIL | El hijo político de la Gran Recesión
"Hoy los griegos pueden soñar, está permitido"
Las bolsas europeas abren con pérdidas tras el resultado en Grecia
La Unión Europea se prepara para negociar con Syriza
Podemos dice que Syriza marca un nuevo tiempo que llegará a España
El Pasok, el Titanic socialista
VÍDEO Videoanálisis de José Ignacio Torreblanca
FOTOGALERÍA El triunfo de Syriza
EDITORIAL | El envite griego
También estaba previsto Tsipras se entrevistara a lo largo del día con el líder de la nueva formación centrista To Potami (El Río), el conocido expresentador televisivo Stavros Zeodorakis, así como con el presidente del partido comunista KKE, Dimitris Kutsumbas. To Potami es el cuarto partido más votado con un 6,05% y 17 escaños, mientras que el KKE es el quinto, con 5,47 % y 15 escaños.
El acuerdo con To Potami, partido creado en marzo, se antojaba complicado, ya que es liberal en lo económico, defensor de los compromisos suscritos con la troika, proeuropeo confeso y con un cuerpo electoral formado por profesionales liberales y acomodada clase media urbana. Por su parte, el recalcitrante KKE, el único aliado natural —ideológicamente hablando— de Syriza, estaba muy lejos de una posible colaboración. En las instancias administrativas donde coinciden —por ejemplo, la región del Ática—, “se da el caso de que los comunistas votan en blanco propuestas de Syriza, aunque admitan coincidir en el fondo con las mismas”, explican desde el Gobierno regional. El KKE lleva años enrocado en su papel de oposición, desde donde defiende salir de la Unión Europea y la OTAN.
Los conservadores de Nueva Democracia, el partido del primer ministro en funciones Andonis Samarás, son la segunda fuerza política con un 27,81% de los votos, lo que supone 76 escaños, mientras que el tercer lugar lo ocupan los neonazis de Aurora Dorada (AD), con un 6,28 % de los sufragios y 17 escaños. El tercer lugar de AD abría un escenario inquietante aunque remoto, ya que, si Syriza no lograba arañar los 151 escaños que le darían la mayoría absoluta, aunque precaria, y los dos primeros partidos no conseguían formar Gobierno, el mandato recaería en los neonazis, una formación abiertamente antisistema y con su cúpula directiva en la cárcel por asociación criminal. Una colaboración con Syriza de AD, que da la espalda a Europa, estaba de antemano descartada.
En el furgón de cola, como último clasificado, queda el hasta ahora cogubernamental Pasok (socialdemócratas), del viceprimer ministro en funciones, Evángelos Venizelos, con un 4,68% de los votos, 13 escaños. El Movimiento de los Socialistas Democráticos del ex primer ministro Yorgos Papandreu (2,4%) no logra representación parlamentaria al no superar el 3% mínimo exigido, con lo que en el nuevo Parlamento se sentarán siete partidos. El diálogo con el Pasok es imposible por las diferencias irreconciliables entre quien ha suscrito dos rescates (Pasok) y quien defiende abandonar inmediatamente el segundo (Syriza).
Nueva Democracia y el Pasok han convocado sendas reuniones extraordinarias de sus ejecutivas para analizar los desfavorables resultados electorales. Samarás admitió anoche la derrota —“no estoy feliz”, confesó— y subrayó que su formación sólo ha perdido dos puntos con respecto a 2012, “tras dos años y medio de gobierno en los que hemos sentado las bases del desarrollo económico y superado la recesión”, unos logros que “deben ser confirmados” por el nuevo Gabinete. Por su parte, Venizelos acusó al partido de Papandreu de restarle los votos necesarios “para haber sido el tercer partido” como era su deseo, y reclamó una mayoría amplia para gobernar.
Traduzione con GOOGLE
http://translate.googleusercontent.com/ ... -kqWGOstGg
Ultima modifica di pancho il 26/01/2015, 23:41, modificato 2 volte in totale.
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 822
- Iscritto il: 08/03/2012, 23:18
Re: G R E C I A
PATTO SYRIZA ANEL PER IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANO.
l accordo tra syriza e anel ha due punti esplosivi .
1) la quasi certa certa uscita dell' euro della grecia il 1 gennaio 2016.
2) il nome del nuovo presidente della repubblica italiano.
l' accordo con anel è dovuto alle critiche italiote con cui è stato sommerso in italia il povero TSIPRAS.
a) è piu a sinistra Bertinotti di Tsipras !!!
b) è un piccolo borghese che dorme in piedi , se non prende il caffe italiano casca per terra dal sonno.
c) non ha il piano b o il lato b ( uscita euro ).
d) teoria politica di Tsipras quasi a livello di berlusoni.
f) lista tsipras in italia è una lista di hyppy con i capelli corti !!!
e) non ha l' aria di un leader ma di di un bravo cameriere con 5 figli.
f) Tsipras è un insicuro va a messa dai fondamentalisti ortodossi 3 volte al giorno.
g) ma siamo sicuri che gli piacciono le donne ?
dopo aver letto tutte queste critiche dall' italia TSIpras ha pensato dopo Berlusconi, Napolitano,Amato, Monti Fornero, ma quanta sfiga hanno questi italiani !!!!
Ha chiamato Anel e Tsipras ha detto dobbiamo metterci insieme tutti per fare qualcosa per questi italiani pronti al sucidio di massa .
All' origine dell' accordo tra Syriza Anel c è quindi la nomina del nuovo presidente della repubblica italiano dopo bella ciao la solidarietà della caritas che è interventa chiedendo a Tsipras di farsi carico della questione presidente repubblica italiano.
nell' accordo politico greco è prevista la convocazione per audizione di salvini lega nord, la bimba fratelli di italia, lista tsipras, sel, rifondazione comunista, beppe grillo movimento 5 stelle.
la bimba di fratelli d ' italia ha chiesto ma quanto è alto sto Tsipras mentre beppe ha pensato quasi quasi mi metto la cravatta.
l accordo tra syriza e anel ha due punti esplosivi .
1) la quasi certa certa uscita dell' euro della grecia il 1 gennaio 2016.
2) il nome del nuovo presidente della repubblica italiano.
l' accordo con anel è dovuto alle critiche italiote con cui è stato sommerso in italia il povero TSIPRAS.
a) è piu a sinistra Bertinotti di Tsipras !!!
b) è un piccolo borghese che dorme in piedi , se non prende il caffe italiano casca per terra dal sonno.
c) non ha il piano b o il lato b ( uscita euro ).
d) teoria politica di Tsipras quasi a livello di berlusoni.
f) lista tsipras in italia è una lista di hyppy con i capelli corti !!!
e) non ha l' aria di un leader ma di di un bravo cameriere con 5 figli.
f) Tsipras è un insicuro va a messa dai fondamentalisti ortodossi 3 volte al giorno.
g) ma siamo sicuri che gli piacciono le donne ?
dopo aver letto tutte queste critiche dall' italia TSIpras ha pensato dopo Berlusconi, Napolitano,Amato, Monti Fornero, ma quanta sfiga hanno questi italiani !!!!
Ha chiamato Anel e Tsipras ha detto dobbiamo metterci insieme tutti per fare qualcosa per questi italiani pronti al sucidio di massa .
All' origine dell' accordo tra Syriza Anel c è quindi la nomina del nuovo presidente della repubblica italiano dopo bella ciao la solidarietà della caritas che è interventa chiedendo a Tsipras di farsi carico della questione presidente repubblica italiano.
nell' accordo politico greco è prevista la convocazione per audizione di salvini lega nord, la bimba fratelli di italia, lista tsipras, sel, rifondazione comunista, beppe grillo movimento 5 stelle.
la bimba di fratelli d ' italia ha chiesto ma quanto è alto sto Tsipras mentre beppe ha pensato quasi quasi mi metto la cravatta.
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: G R E C I A
Per il momento ci andrei piano con le considerazioni.aaaa42 ha scritto:PATTO SYRIZA ANEL PER IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANO.
l accordo tra syriza e anel ha due punti esplosivi .
1) la quasi certa certa uscita dell' euro della grecia il 1 gennaio 2016.
2) il nome del nuovo presidente della repubblica italiano.
l' accordo con anel è dovuto alle critiche italiote con cui è stato sommerso in italia il povero TSIPRAS.
a) è piu a sinistra Bertinotti di Tsipras !!!
b) è un piccolo borghese che dorme in piedi , se non prende il caffe italiano casca per terra dal sonno.
c) non ha il piano b o il lato b ( uscita euro ).
d) teoria politica di Tsipras quasi a livello di berlusoni.
f) lista tsipras in italia è una lista di hyppy con i capelli corti !!!
e) non ha l' aria di un leader ma di di un bravo cameriere con 5 figli.
f) Tsipras è un insicuro va a messa dai fondamentalisti ortodossi 3 volte al giorno.
g) ma siamo sicuri che gli piacciono le donne ?
dopo aver letto tutte queste critiche dall' italia TSIpras ha pensato dopo Berlusconi, Napolitano,Amato, Monti Fornero, ma quanta sfiga hanno questi italiani !!!!
Ha chiamato Anel e Tsipras ha detto dobbiamo metterci insieme tutti per fare qualcosa per questi italiani pronti al sucidio di massa .
All' origine dell' accordo tra Syriza Anel c è quindi la nomina del nuovo presidente della repubblica italiano dopo bella ciao la solidarietà della caritas che è interventa chiedendo a Tsipras di farsi carico della questione presidente repubblica italiano.
nell' accordo politico greco è prevista la convocazione per audizione di salvini lega nord, la bimba fratelli di italia, lista tsipras, sel, rifondazione comunista, beppe grillo movimento 5 stelle.
la bimba di fratelli d ' italia ha chiesto ma quanto è alto sto Tsipras mentre beppe ha pensato quasi quasi mi metto la cravatta.
Aspettiamo le motivazioni che sicuramente verranno fuori al piu' presto.
Cmq che alternative avrebbe potuto fare?
Allearsi col Pasok che di questa situazione ne e' stato complice in questi altimi anni.?
Allarsi col To Potemi che a quanto sembra sul problema di rivedere le modalita del pagamento del debito va molto cauto e non ha la forza di battere i pugni nei confronti della Germania e co.?
Sicuramente con questo alleato ha la forza di fare quello che con altri non avrebbe mai potuto fare.Battere i pugni sapendo che se la Grecia decidesse di uscire questo sarebbe un dramma sopratutto per la germania, la francia e poi anche per l'italia visto che sono i 3 maggiori stati a cui la grecia deve restituire il debito.
Il problema ora e' quello o che salta il piatto, e va male per tutti, o si cambia strada a questa Europa dei banchieri e di quegli stati la cui adesione e' stata fatta solo per trarne vantaggi personali.
Siamo arrivati al dunque e il problema piu grosso e' questo. Quindi se su questo progetto si possono incontrare posizioni politiche che per molti aspetti possono essere anche contrastanti, che significa? Risolviamo questo problema con chi ci sta' e poi ognuno continuerà sulla propria strada.
Cmq, Antonio, fare elucubrazioni mentale di questo tipo, per il momento io mi asterrei e aspetterei, come detto sopra, sentire che dichiarazioni farà pprossimamente Alexis Tsipras e dopo casomai ci risentiamo.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 1990
- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: G R E C I A
da: http://internacional.elpais.com/interna ... 73869.html
ELEZIONI IN GRECIA '
Il miraggio della rivoluzione
È accordo di governo SYRIZA con il nazionalista e di destra anti-europea una nuova edizione del famoso patto greco tra conservatori e comunisti nel 1989?
Tsipras prende possesso dopo aver accettato con supporto ANEL per il suo governo
"Il sole splende, cassieri danno i soldi e le persone sono andate a lavorare", ha detto questa mattina un portavoce di Syriza. La vittoria della sinistra radicale greco ha avuto alcun cataclisma come previsto "Cassandre dentro e fuori la Grecia", come il suo leader Alexis Tsipras ha detto nella notte di Domenica e Lunedi efficacemente le strade di Atene aveva lo stesso sguardo Routine di una luna blu. Politiche estrapolazioni di ciò che è accaduto in questo paese sono allettanti, ma di solito male e il patto di governo tra Syriza e la destra nazionalista e anti-europeo di ANEL (Greci Indipendenti) hanno confuso chi immaginò un sistema di spostamento tettonico e la rivoluzione un po 'più vicino .
Né la Grecia né la Spagna è Syriza si può . Oppure dalle dimensioni delle loro economie e per la profondità e la gravità della crisi è possibile identificare i due paesi. Basten pochi dettagli: la Grecia ha perso negli ultimi sei anni, un quarto della sua ricchezza nazionale (il 25% del PIL), in una popolazione di 10 milioni, 200.000 dipendenti hanno perso il lavoro e altri 200.000 greci, per lo più giovani, lasciato il paese. Né Chavez Syriza non sogni ad occhi aperti o pretese di egemonia culturale che inizia con la storia recente del paese finto.
Né è la Sinistra Unita, anche se in passato è stato qualche affinità. Radici Syriza sono nell'ex eurocomunista Partito Comunista degli Esteri, che alla fine ha dato origine ad una coalizione di gruppi di sinistra e ambientalisti chiamare Synaspismos, che ha più di un decennio la propria attività politica ed elettorale meritoria -la Tsipras balzato a sorpresa raggiungendo il 10,5% dei voti come candidato a sindaco di Atene nel 2006 ed è la base delle attuali elezioni del partito vincente domenica, una vittoria ottenuta sul retro di una crisi economica, questo sé tellurica, e un misure per la popolazione soffocante austerità.
DI PIÙ
Syriza vince ma è di due seggi in maggioranza assoluta
Come è il nuovo partner di SYRIZA?
Le borse europee sono tranquillamente risultato in Grecia
Germania ricorda che Atene deve rispettare quanto concordato
Tsipras apre una nuova era politica
Il Pasok, il socialista Titanic
Per lo stesso motivo, è azzardato tracciare un parallelo tra il Partito dei cittadini spagnoli e greci To Potami (The River), un gruppo creato lo scorso marzo da uno degli imprenditori più importanti nella costruzione di questo paese con un leader, giornalista televisivo senza prestigio professionale o intellettuale. O chiedere come Financial Times Tsipras essere fatto se Lula e Chavez. La domanda corretta sarebbe piuttosto se il leader di Syriza potrebbe diventare Andreas Papandreou.
La risposta non è facile. Il vecchio leone del Pasok inoculato populismo in politica greca e carisma segnato un'epoca. Autoritarismo, la sua indiscussa leadership nel partito e la comprensione della scena internazionale poi sembrano ignorare se Tsipras. Né ora il vantaggio del generoso flusso di fondi europei. Ma il vecchio Papandreou è riuscito a trasformare, elezione dopo elezione, un piccolo partito di sinistra in una organizzazione di massa e ad abbandonare la sua retorica esaltata dal pragmatismo.
Tsipras e SYRIZA appartengono al contesto bizantina di politica greca, anche se il suo successo è dovuto, in gran parte, e sì questo è globale, il fallimento dei partiti tradizionali e il discredito delle classi dirigenti. Il suo governo patto se limitato a realizzarla con diritto rancido del -contrarios la separazione tra Stato e Chiesa, il matrimonio gay e sorprendente accordo altrove permanente con la Turchia Greci Indipendenti, ha qui un precedente : il famoso "patto greco" tra conservatori e comunisti, al fine di eliminare (la famosa "catarsi") lo stato stabile dopo un gruppo di scandali di corruzione che si è conclusa in un fallimento clamoroso.
Il nuovo primo ministro greco dovrà raccogliere un forte consenso nazionale per rafforzare la loro posizione contrattuale con la troika (Ue, Bce, Fmi) e mentre abilmente gestire le malattie infantili del sinistrismo all'interno del suo partito. La speranza promesso un prezzo e creditori europei e internazionali non sono noti per il loro sentimentalismo.
Dobbiamo aspettare per vedere se questo tipo di sforzi per respingere l'Europa concordato con l'aggiunta Greci Indipendente o sottrazione.
Ma c'è il rischio, come ha avvertito qualche giorno fa Alexis Papachelas commentatore politico del quotidiano Kathimerini:
"Il treno Europa passa davanti a noi e nemmeno ce ne rendiamo conto o peggio ancora per farci indietro perché abbiamo aspettato sulla piattaforma posto sbagliato al momento sbagliato. "
ELEZIONI IN GRECIA '
Il miraggio della rivoluzione
È accordo di governo SYRIZA con il nazionalista e di destra anti-europea una nuova edizione del famoso patto greco tra conservatori e comunisti nel 1989?
Tsipras prende possesso dopo aver accettato con supporto ANEL per il suo governo
"Il sole splende, cassieri danno i soldi e le persone sono andate a lavorare", ha detto questa mattina un portavoce di Syriza. La vittoria della sinistra radicale greco ha avuto alcun cataclisma come previsto "Cassandre dentro e fuori la Grecia", come il suo leader Alexis Tsipras ha detto nella notte di Domenica e Lunedi efficacemente le strade di Atene aveva lo stesso sguardo Routine di una luna blu. Politiche estrapolazioni di ciò che è accaduto in questo paese sono allettanti, ma di solito male e il patto di governo tra Syriza e la destra nazionalista e anti-europeo di ANEL (Greci Indipendenti) hanno confuso chi immaginò un sistema di spostamento tettonico e la rivoluzione un po 'più vicino .
Né la Grecia né la Spagna è Syriza si può . Oppure dalle dimensioni delle loro economie e per la profondità e la gravità della crisi è possibile identificare i due paesi. Basten pochi dettagli: la Grecia ha perso negli ultimi sei anni, un quarto della sua ricchezza nazionale (il 25% del PIL), in una popolazione di 10 milioni, 200.000 dipendenti hanno perso il lavoro e altri 200.000 greci, per lo più giovani, lasciato il paese. Né Chavez Syriza non sogni ad occhi aperti o pretese di egemonia culturale che inizia con la storia recente del paese finto.
Né è la Sinistra Unita, anche se in passato è stato qualche affinità. Radici Syriza sono nell'ex eurocomunista Partito Comunista degli Esteri, che alla fine ha dato origine ad una coalizione di gruppi di sinistra e ambientalisti chiamare Synaspismos, che ha più di un decennio la propria attività politica ed elettorale meritoria -la Tsipras balzato a sorpresa raggiungendo il 10,5% dei voti come candidato a sindaco di Atene nel 2006 ed è la base delle attuali elezioni del partito vincente domenica, una vittoria ottenuta sul retro di una crisi economica, questo sé tellurica, e un misure per la popolazione soffocante austerità.
DI PIÙ
Syriza vince ma è di due seggi in maggioranza assoluta
Come è il nuovo partner di SYRIZA?
Le borse europee sono tranquillamente risultato in Grecia
Germania ricorda che Atene deve rispettare quanto concordato
Tsipras apre una nuova era politica
Il Pasok, il socialista Titanic
Per lo stesso motivo, è azzardato tracciare un parallelo tra il Partito dei cittadini spagnoli e greci To Potami (The River), un gruppo creato lo scorso marzo da uno degli imprenditori più importanti nella costruzione di questo paese con un leader, giornalista televisivo senza prestigio professionale o intellettuale. O chiedere come Financial Times Tsipras essere fatto se Lula e Chavez. La domanda corretta sarebbe piuttosto se il leader di Syriza potrebbe diventare Andreas Papandreou.
La risposta non è facile. Il vecchio leone del Pasok inoculato populismo in politica greca e carisma segnato un'epoca. Autoritarismo, la sua indiscussa leadership nel partito e la comprensione della scena internazionale poi sembrano ignorare se Tsipras. Né ora il vantaggio del generoso flusso di fondi europei. Ma il vecchio Papandreou è riuscito a trasformare, elezione dopo elezione, un piccolo partito di sinistra in una organizzazione di massa e ad abbandonare la sua retorica esaltata dal pragmatismo.
Tsipras e SYRIZA appartengono al contesto bizantina di politica greca, anche se il suo successo è dovuto, in gran parte, e sì questo è globale, il fallimento dei partiti tradizionali e il discredito delle classi dirigenti. Il suo governo patto se limitato a realizzarla con diritto rancido del -contrarios la separazione tra Stato e Chiesa, il matrimonio gay e sorprendente accordo altrove permanente con la Turchia Greci Indipendenti, ha qui un precedente : il famoso "patto greco" tra conservatori e comunisti, al fine di eliminare (la famosa "catarsi") lo stato stabile dopo un gruppo di scandali di corruzione che si è conclusa in un fallimento clamoroso.
Il nuovo primo ministro greco dovrà raccogliere un forte consenso nazionale per rafforzare la loro posizione contrattuale con la troika (Ue, Bce, Fmi) e mentre abilmente gestire le malattie infantili del sinistrismo all'interno del suo partito. La speranza promesso un prezzo e creditori europei e internazionali non sono noti per il loro sentimentalismo.
Dobbiamo aspettare per vedere se questo tipo di sforzi per respingere l'Europa concordato con l'aggiunta Greci Indipendente o sottrazione.
Ma c'è il rischio, come ha avvertito qualche giorno fa Alexis Papachelas commentatore politico del quotidiano Kathimerini:
"Il treno Europa passa davanti a noi e nemmeno ce ne rendiamo conto o peggio ancora per farci indietro perché abbiamo aspettato sulla piattaforma posto sbagliato al momento sbagliato. "
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
-
- Messaggi: 17353
- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: G R E C I A
In una fase storica in cui le cancellerie europee non brillano per acume politico. la zampata del vecchio leone conservatore non va trascurata.
EDITORIALE
Grecia, i numeri che contano
di Sergio Romano
È stato detto che la Grecia è troppo piccola perché la sua uscita dall’eurozona abbia effetti irreparabili sulle sorti dell’euro e dell’Unione Europea. Sarebbe forse vero se l’economia fosse soltanto cifre e la politica un teorema basato su fattori esclusivamente quantitativi. Ma la Grecia è anche altre cose che la buona politica non può ignorare. È una parte essenziale della nostra storia, della nostra cultura e di quella che, con parola abusata ma particolarmente adatta in questo caso, viene definita identità. Se l’Ue vuole essere molto più di una semplice alleanza, non è realistico pensare che i grandi Paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, reagirebbero distrattamente all’abbandono di Atene. Penserebbero che l’Europa di Bruxelles e Strasburgo è soltanto una costruzione utilitaria e contingente, priva di qualsiasi motivazione ideale, pronta a sbarazzarsi del più vecchio dei suoi passeggeri se la barca s’imbatte in una tempesta. E da questa constatazione trarrebbero inevitabilmente conclusioni negative sull’autorità e sull’affidabilità del progetto europeo.
Le critiche sarebbero rafforzate da un fattore politico e geografico di cui non tutti sembrano ancora consapevoli. Per molto tempo, il Mediterraneo è stato oggetto di una percezione dominante. I Paesi europei che si affacciano su questo mare, erano considerati meno sviluppati e dinamici, per di più al confine con regioni a cui occorreva prestare attenzione soltanto quando scoppiava un conflitto con Israele, o il prezzo del petrolio subiva variazioni troppo brusche, o un colonnello conquistava il potere con un colpo di Stato.
Le frontiere europee importanti erano quelle dell’Atlantico con gli Stati Uniti e quelle orientali con l’Unione Sovietica e i suoi eredi. Oggi i confini meridionali dell’Unione sono la frontiera dell’Europa con l’Islam in un momento in cui l’intero mondo musulmano è attraversato da guerre civili e crisi istituzionali. Esistono problemi d’immigrazione e di sicurezza che richiedono politiche comuni. Ed esistono problemi di convivenza che l’Europa potrà risolvere soltanto quando riuscirà a fare dei suoi dirimpettai, in Africa del Nord e nel Levante, altrettanti partner economici. Non possiamo risolvere i loro problemi ma possiamo offrire prospettive che aiuteranno i riformatori a conquistare il consenso dei loro connazionali.
La Grecia, in questo quadro, è indispensabile. Lasciata a se stessa, soprattutto in questo momento, diverrebbe il malato cronico dell’Ue, sarebbe costretta ad affrontare da sola problemi troppo grandi per i suoi mezzi e finirebbe per rendere l’Europa ancora più vulnerabile. Unita agli altri Stati europei, invece, permetterebbe di fare una politica più coerente ed efficace.
Alexis Tsipras non potrà sottrarsi all’obbligo di avere una politica finanziaria seria e responsabile. Ma i suoi interlocutori, quando verrà in discussione il problema dell’austerità, faranno bene a ricordare che l’uscita della Grecia dall’eurozona, e forse dall’Ue, non è una scelta immaginabile e ragionevole.
26 gennaio 2015 | 08:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_ge ... 914a.shtml
EDITORIALE
Grecia, i numeri che contano
di Sergio Romano
È stato detto che la Grecia è troppo piccola perché la sua uscita dall’eurozona abbia effetti irreparabili sulle sorti dell’euro e dell’Unione Europea. Sarebbe forse vero se l’economia fosse soltanto cifre e la politica un teorema basato su fattori esclusivamente quantitativi. Ma la Grecia è anche altre cose che la buona politica non può ignorare. È una parte essenziale della nostra storia, della nostra cultura e di quella che, con parola abusata ma particolarmente adatta in questo caso, viene definita identità. Se l’Ue vuole essere molto più di una semplice alleanza, non è realistico pensare che i grandi Paesi, dagli Stati Uniti alla Cina, reagirebbero distrattamente all’abbandono di Atene. Penserebbero che l’Europa di Bruxelles e Strasburgo è soltanto una costruzione utilitaria e contingente, priva di qualsiasi motivazione ideale, pronta a sbarazzarsi del più vecchio dei suoi passeggeri se la barca s’imbatte in una tempesta. E da questa constatazione trarrebbero inevitabilmente conclusioni negative sull’autorità e sull’affidabilità del progetto europeo.
Le critiche sarebbero rafforzate da un fattore politico e geografico di cui non tutti sembrano ancora consapevoli. Per molto tempo, il Mediterraneo è stato oggetto di una percezione dominante. I Paesi europei che si affacciano su questo mare, erano considerati meno sviluppati e dinamici, per di più al confine con regioni a cui occorreva prestare attenzione soltanto quando scoppiava un conflitto con Israele, o il prezzo del petrolio subiva variazioni troppo brusche, o un colonnello conquistava il potere con un colpo di Stato.
Le frontiere europee importanti erano quelle dell’Atlantico con gli Stati Uniti e quelle orientali con l’Unione Sovietica e i suoi eredi. Oggi i confini meridionali dell’Unione sono la frontiera dell’Europa con l’Islam in un momento in cui l’intero mondo musulmano è attraversato da guerre civili e crisi istituzionali. Esistono problemi d’immigrazione e di sicurezza che richiedono politiche comuni. Ed esistono problemi di convivenza che l’Europa potrà risolvere soltanto quando riuscirà a fare dei suoi dirimpettai, in Africa del Nord e nel Levante, altrettanti partner economici. Non possiamo risolvere i loro problemi ma possiamo offrire prospettive che aiuteranno i riformatori a conquistare il consenso dei loro connazionali.
La Grecia, in questo quadro, è indispensabile. Lasciata a se stessa, soprattutto in questo momento, diverrebbe il malato cronico dell’Ue, sarebbe costretta ad affrontare da sola problemi troppo grandi per i suoi mezzi e finirebbe per rendere l’Europa ancora più vulnerabile. Unita agli altri Stati europei, invece, permetterebbe di fare una politica più coerente ed efficace.
Alexis Tsipras non potrà sottrarsi all’obbligo di avere una politica finanziaria seria e responsabile. Ma i suoi interlocutori, quando verrà in discussione il problema dell’austerità, faranno bene a ricordare che l’uscita della Grecia dall’eurozona, e forse dall’Ue, non è una scelta immaginabile e ragionevole.
26 gennaio 2015 | 08:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_ge ... 914a.shtml
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Semrush [Bot] e 6 ospiti