Diario della caduta di un regime.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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iafran
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da iafran »

camillobenso ha scritto:
soloo42001 ha scritto:Ennesima dimostrazione di somiglianza fra renzismo e berlusconismo.
Al posto di Boschi, Gelmini avrebbe usato l'esatta stessa tecnica di disinformazione.

Ma Gelmini, al contrario di Boschi, avrebbe avuto contro Repubblica e, forse, anche il Corriere.
Ecco a cosa servono i "poteri forti"...
Anche di questi tempi i rompicoglioni si eliminano.

Non si mettono in croce perché non si usa più.

Ma è successo ad Aldo Moro, a Giorgio Ambrosoli, a Falcone e Borsellino, al generale Dalla Chiesa.

Tutti emeriti romplicoglioni invisi ai poteri forti del momento.
Pare che la Penisola italiana e la Corea di Kim Jong-un (e la Romania, al tempo di Ceausescu) siano abitati da persone che demandano a leaders ed a "spiriti eletti" la risoluzione di tutti i problemi economici e sociali.
Come faranno le Nazioni democratiche, che avanzano l’Italia in tutte le classifiche positive, ad assicurare il benessere ai loro cittadini?
I cosiddetti "rompicoglioni" in queste nazioni non ci sono o sono forse i pregiudicati ed i condannati dai Tribunali a non aver diritto di presentarsi alle loro elezioni politiche?
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

LA CONDANNA AI SERVIZI SOCIALI PER I DIRITTI TV MEDIASET

Berlusconi libero 45 giorni prima
E domani sarà alla cerimonia al Colle


Immagine

Concesso sconto di pena. I pm avevano dato parere negativo. Per il Tribunale di Sorveglianza l’ex Cavaliere ha dato «prova di attiva partecipazione all’opera di rieducazione».
Terminerà i servizi sociali l’8 marzo ma resta incandidabile per la legge Severino

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 438c.shtml


^^^^^

PS. Una CATTIVERIA in stile Spinoza.

E' l'effetto Mattarellum???
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Re: Diario della caduta di un regime.

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IL BASTONE E LA CAROTA


Silvio Berlusconi, il giudice di Sorveglianza ha concesso liberazione anticipata

E così l'ex premier, dopo aver avuto l'invito del neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo insediamento, ha ricevuto un'altra sorpresa. La procura di Milano aveva dato parere negativo
di F. Q. | 2 febbraio 2015

La procura di Milano aveva dato parere negativo. Ma il giudice di Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti ha concesso la liberazione anticipata, di 45 giorni, a Silvio Berlusconi nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno che sta scontando per la condanna definitiva per il caso Mediaset. E così l’ex premier, dopo aver avuto l’invito del neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo insediamento, ha ricevuto un’altra sorpresa.

Il pm dell’esecuzione aveva fatto notare che l’ex premier, condannato a 4 anni per frode fiscale di cui tre condonati grazie all’indulto, non aveva rispettato la prescrizione di evitare gli attacchi alla magistratura e per questo doveva scontare la sua pena fino all’ultimo giorno. Secondo la Procura di Milano non meritava lo sconto di un mese e mezzo, ma doveva spiare l’intero anno di affidamento in prova ai servizi sociali.

La difesa dell’ex Cavaliere aveva presentato l’istanza lo scorso 7 gennaio. “Il progetto rieducativo si è arricchito dello svolgimento dei lavori di pubblica utilità (…) da cui ha accolto con entusiasmo uno spunto di riflessione sulla condizione degli anziani” aveva scritto Berlusconi in uno dei passaggi della richiesta del leader di Forza Italia.

Dopo il verdetto degli ermellini la difesa aveva chiesto e ottenuto l’affidamento ai servizi sociali. E così l’ex premier aveva iniziato il suo percorso all’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano). A luglio però per il condannato e affidato era arrivato un cartellino giallo per le dichiarazioni contro la magistrature ed era stato diffidato dal giudice di Sorveglianza Beatrice Crosti. Quella diffida è entrata a far parte delle valutazioni in vista dell’esito ”finale della prova” ma non ha di fatto inficiato in qualche modo la concessione della libertà anticipata di 45 giorni come è comunque previsto dalla legge in presenza di buona condotta. Il fine pena, secondo i calcoli, dovrebbe essere l’8 marzo. Il leader di Forza Italia infatti avrebbe dovuto concludere l’affidamento in prova ai servizi sociali, con tanto di attività di volontariato nel centro di anziani alle porte di Milano, il prossimo 23 aprile.

Dopo l’episodio di Napoli, in cui chiamato a testimoniare al processo a carico di Lavitola aveva attaccato ancora una volta i giudici, Silvio Berlusconi si è sempre comportato in modo corretto, secondo il giudice. Il provvedimento, per il quale il leader di Forza Italia finirà di espiare la pena il prossimo 8 marzo, si basa anche sulle relazioni positive dei servizi sociali e dei carabinieri. La decisione del Tribunale di Sorveglianza non inciderà in ogni caso sull’agibilità politica di Berlusconi, che in base alla legge Severino non sarà candidabile fino al 2019. L’ex Cavaliere, che si è rivolto alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo lamentando una presunta illegittimità della sentenza Mediaset, a questo punto potrà giocare la carta della “riabilitazione“, prevista dalla stessa legge Severino, che, se concessa, può consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. L’articolo 15 della norma per cui il 27 novembre 2013 è stata dichiarata la decadenza da senatore dell’ex premier stabilisce che per essere riabilitati devono trascorrere 3 anni da quando è stata interamente scontata la pena. E quindi a partire dall’8 marzo 2015 l’ex Cav può fare richiesta di riabilitazione sempre che nel frattempo la sua condotta sia stata irreprensibile e non abbia incassato altre condanne.

Intanto la procura di Bari ha acquisito atti del processo Ruby con riferimento a quattro udienze celebrate dinanzi al Tribunale di Milano tra il 2012 e il 2013 con riferimento alle posizioni di Silvio Berlusconi e Lele Mora. È stato inoltre acquisito un verbale investigativo reso dalla testimone ascoltata oggi, Roberta Nigro, che dopo aver partecipato ad una cena a Palazzo Grazioli è stata assunta a Mediaset – ha detto la stessa testimone – dove lavora ancora oggi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... a/1389774/
camillobenso
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

LA VOX POPULI

Non so a che ora è apparsa la notizia, ma credo non più tardi di 2 ore fa.

Il sito del Fatto Quotidiano è inondato da commenti. In questo momento ce ne sono 3520.




Francy Viarons • 2 minuti fa
Secondo me domani Scilpio e Beppe...si danno un 5 !!
Scilpio..Ciao Peppe..come vanno le que rele che hai sul groppone???

Peppy...Ciao Scilpio...come ti va il processo ruby???

UGUALI !!!
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dalfattopassiamoaifatti • 8 minuti fa
"Per non parlare di Alfano che ha si' straperso, ma solo per senso di responsabilita' verso il Paese. " odierna di B.Grillo ...ahahahahahah per senso di responsabilità ?????ahahahahahah ....fosse del PD direbbe per la poltrona.....ahahahahah
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Flavio Reverditi • 9 minuti fa
Ha invitato anche Grillo, ed allora perchè evidenziare che ha invitato Berlusconi e non anche Grillo? Quest' ultimo è condannato in via definitiva, tra le altre condanne, per OMICIDIO COLPOSO, poichè ha causato la morte di 3 persone. Una sciocchezza? Bisognerebbe chiederlo alla superstite della strage, che era allora una bambina e che da anni chiede, inascoltata, di poter parlare con Grillo.
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Muffa • 9 minuti fa
piddini, andatevene af..lo
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Carlo Pontio • 12 minuti fa
berlosco invitato a piede libero dal matterello ...ma si puó ?
yes we can...
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Inglorious Italian • 12 minuti fa
Nulla di più scontato all'orizzonte
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alcassin • 13 minuti fa
Non credo ai miei occhi! Il FQ che definisce Grillo "pregiudicato"!!! Attenzione, che Beppe vi tira le orecchie!
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Luigi • 13 minuti fa
Ma... alla festa... si daranno la Manina?
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Passeggero Oscuro • 16 minuti fa
Alcuni esempi di involuzione umana: un gatto nero, un sasso, un pilota, un rivoluzionario col sigaro, l'uomo con il coltellino svizzero. Da uomini a troll con un solo pensiero fisso: il M5S.
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OoO_gallus_OoO • 16 minuti fa
Basta piddini, basta. Ci volete raccontare che Gesù è morto di freddo e voi non siete servi del Banana.
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AlexSecondo • 16 minuti fa
buongiorno presidente.
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DoktorCyberstein • 17 minuti fa
Domani tutti i figliuol prodighi in solenne processione
dal Grande Padre Bianco(Fiore) del Quirinale, per
l'occasione sarà ucciso il Vitello Grasso (no non
quello che pensate, la scelta è tra Ferrara e Adinolfi :) ).
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astemio • 17 minuti fa
ce stanno a cojonà.
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

2 FEB 2015 16:40
1. IL CASO BANCHE POPOLARI DIVENTA IL CASO DAVIDE SERRA. ADESSO SI SCOPRE CHE IL FINANZIERE PREFERITO DAL PREMIER NEL CORSO DEL 2014 HA FATTO INCETTA DI TITOLI DELLE BANCHE POPOLARI E HA UN PACCHETTO PESANTE DI UNA DI QUESTE (PARE CHE SIA LA BPM) -


1.”IL CASO POPOLARI DIVENTA IL CASO SERRA”
di Marcello Zacché per “il Giornale”

Con la riforma voluta e varata da Matteo Renzi «mettiamo le Banche Popolari nelle mani di speculatori, fondi esteri. Svendiamo loro il 25% dell'attività bancaria italiana», ha detto al Giornale il presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin.

E tra questi c'è anche un fondo di Algebris, il gruppo finanziario londinese di Davide Serra, iscritto alla sede britannica del Pd, amico e finanziatore del premier fin dalla prima ora, noto anche per una holding alle Cayman Island e per aver inneggiato all'abolizione del diritto di sciopero. Facendo insorgere Susanna Camusso.

Ebbene Serra, dopo essersi negato per qualche giorno ai media che lo cercavano, ha infine dichiarato da Londra, al Sole 24 Ore , che «investiamo sulle banche popolari» e in particolare «abbiamo una specifica grande posizione», senza rivelare di quale banca si tratta. Nello stesso tempo, però, il finanziere ha anche detto di investire nel settore popolari «dal marzo 2014», aggiungendo successivamente, tramite un portavoce, che «Algebris Investments non ha fatto alcun acquisto di banche popolari nel 2015».

Precisazione necessaria perché il punto è che la Consob sta indagando su anomali ordini di acquisto partiti da Londra poco prima del 16 gennaio scorso su alcune banche popolari.
Quel venerdì, a mercato chiuso, sono circolate indiscrezioni sul varo da parte del governo di una riforma per l'eliminazione del voto capitario. Riforma confermata nel week-end.

E lunedì 19, alla riapertura della Borsa, le azioni delle popolari quotate sono schizzate all'insù e dopo rialzi a due cifre hanno chiuso fortissime: Banco Popolare +8,3%, Popolare di Milano +14,9%, Bper +8,5%, Ubi +9,7%, Popolare Etruria +8,2%. Voto capitario significa la regola di «una testa un voto»: chi ha una sola azione conta come chi ha il 2, il 3 o il 5% della banca, non fa differenza. È la regola che rende le popolari diverse e ad azionariato diffuso tra i piccoli soci. Quindi, senza voto capitario le azioni valgono molto di più.


Ovvio che il pensiero più malvagio sia allora andato ad Algebris, anche perché il fondo «Global Financials» ha registrato, in gennaio, un'impennata delle sue quotazioni. Impennata che però Serra ha spiegato con l'acquisto azzeccato di titoli di una società inglese (Quindell) che il mercato riteneva invece pessimi. Fine della storia? Ce lo dirà la Consob.

Di certo, da un lato c'è un sistema finanziario che, legittimamente, non si pone obiettivi diversi da quello della massimizzazione del profitto. Mentre, dall'altro, ci sono delle regole di correttezza e delle leggi ( insider trading ) da rispettare. In mezzo una zona più o meno grigia di cui è comunque lecito sottolineare opacità e singolari coincidenze.

Come una riforma bancaria di grande peso, uscita prima come indiscrezione, poi annunciata ma senza aver sentito l'associazione di categoria; facendo guadagnare molti milioni in pochi minuti a chi aveva le popolari in portafoglio.

Una riforma che riguarda il settore più sindacalizzato di tutte le banche; fortemente voluta da un premier che ha preso di mira proprio i sindacati; un premier salito a Palazzo Chigi nel febbraio 2014; amico di un finanziere-gestore che lo finanzia; che spera nell'abolizione dei sindacati; e che ha iniziato a comprare azioni delle popolari dal marzo 2014.

Un finanziere ostentatamente vicino al premier che non nasconde la propria propensione al profitto, né il diritto a fare operazioni spregiudicate, come prendere posizioni scoperte al ribasso sui titoli di Mps, la banca italiana maggiormente in difficoltà, dopo averne criticato le mosse effettuate per salvarla.

Un premier il cui braccio destro in politica, la ministra Maria Elena Boschi, è figlia del vicepresidente della Banca Popolare dell'Etruria; una banca i cui titoli, nella settimana del 19 gennaio scorso, sono schizzati all'insù del 65%.



2. “UN DECRETO POCO POPOLARE”

Nicola Porro per “il Giornale”

Questa roba della trasformazione delle banche popolari in società per azioni sta continuando a creare un grande scompiglio. Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, dimenticandosi i tanti interessi suoi, sabato ha pensato bene (senza fare nomi, ma lo capisce anche un bambino) di accusare l'amichetto di Renzi di aver fatto il furbetto. Da quando il governo con un decreto urgente ha deciso di trasformare le Pop. in Spa, queste hanno fatto faville in Borsa. Vi forniamo qualche spunto.

A) Come si dice nei giornali finanziari, la Consob ha acceso un faro sulla vicenda. Il che vuol dire che nei prossimi mesi vedremo se qualcuno ha speculato a ridosso del decreto. Vi diciamo subito che ciò non è avvenuto. Poca roba, insomma. Se c'è stato qualche insider trading, si tratta di robetta fatta da conoscenti o amanti di chi quel decreto lo conosceva in anticipo. Più un argent de poche che un grande scandalo. Più diffcile capire se sono state costruite posizioni sofisticate e lunghe sugli otto titoli interessati. Si vedrà.


B) Caso Davide Serra. Il giovanotto amico di Renzi, iscritto al Pd di Londra, sano teorizzatore dello strapotere dei sindacati e simpatico come un calcio nei glutei, avrebbe posizioni importanti su un certo numero di popolari e una in particolare. Da qui i pettegolezzi delle ultime ore. Il problema, per la tesi accusatoria, è che questi trade sarebbero stati fatti in tempi non sospetti e dunque mesi e mesi fa, quando della riforma si sapeva nulla. Certo la trasparenza del business caimano del fenomeno di Algebris è tale che neanche il tenente Colombo potrà mai trovare una prova.


C) L'universo mondo dei finanzieri negli ultimi venti anni ci ha provato con le popolari. Insomma, ci ha messo su un bel po' di quattrini, in genere perdendoli. Tutti a scommettere che l'assurdità di una testa pari a un voto per una società quotata prima o poi si sarebbe risolta. Niente da fare. Ecco, dunque, quale potrebbe essere l'accusa più sofisticata per Serra e amici. Non tanto quella di avere fatto un insider trading, quanto quella di essere in conflitto di interessi. Ci spieghiamo meglio.


Serra è l'uomo della City che consiglia Renzi sulle cose da fare in finanza (sua l'idea di aumentare le tasse sulle rendite finanziarie), e sua potrebbe essere stata l'insistenza a chiudere il vulnus delle popolari. Ebbene conviene che il consigliere del principe non abbia posizioni, anche relativamente vecchie, su argomenti che lo riguardano. Venti anni di antiberlusconismo, in fondo, anche questo ci hanno propinato. O no?

D) Siamo sicuri che la rivoluzione ci sarà? Con una battuta potremmo dire che la riforma per decreto e con massima urgenza (dopo venti anni di bagnomaria) è proprio una di quelle mosse che un presidente moroteo alla Mattarella non dovrebbe firmare se rispettasse il suo conservatorismo da prima Repubblica.
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Avete ben presente come pregano gli islamici in una moschea?

Ebbene, c'è una categoria di italiani che vede i loro connazionali sempre posizionati come gli islamici durante la preghiera. Sempre pronti per l'uso. Il loro.

Questa sera ho sentito Ezio Mauro al Tg3 di Bianca Berlinguer. E dire che un tempo sembrava di sinistra. Quella sinistra che si scagliava contro Silvio Berlusconi. Bene adesso è diventato renziano pure lui.

Tra sodomiti di religione Bunga - Bunga e voltagabbana come dice il maestro Bruno Vespa, qui ci sta un'esplosione senza precedenti.

Ne "Il giorno della civetta", pubblicato nel lontano 1961, Leonardo Sciascia, fa dire a don Mariano Arena:...... E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito…

Chissà cosa direbbe oggi Sciascia davanti ad un'esplosione del genere???
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Re: Diario della caduta di un regime.

Messaggio da camillobenso »

Nella hp dell'Espresso.it compare questa notizia.

Conoscendo l'ambientino della destra, rimarrà tutto tranquillo come se niente fosse???

Oppure si scatenerà un terremoto?

Denis Verdini che tradisce Silvio non è una notizia, ma una notiziona.


ESCLUSIVO
Quirinale, traditori azzurri: i 43 nomi della lista dei veleni
Due giorni dopo il voto circola nei palazzi un elenco di elettori forzisti che avrebbero pugnalato Berlusconi votando per Mattarella. Tra questi Denis Verdini e il suo gruppo, fedele a Matteo e non a Silvio
DI MARCO DAMILANO
02 febbraio 2015
1
Quirinale, traditori azzurri: i 43 nomi della lista dei veleni
Ventotto deputati e quindici senatori: l'ultima pugnalata per Silvio Berlusconi è arrivata da loro. Dai parlamentari di Forza Italia eletti grazie al loro leader. Abbandonato a se stesso.

Dei 101 Franchi Tiratori del Pd che nel 2013 affondarono Romano Prodi non abbiamo mai conosciuto i nomi e non li sapremo mai. Dei Franchi Soccoritori di Forza Italia che nel 2015 hanno votato per Sergio Mattarella, deviando dalla linea ufficiale del partito (scheda bianca) circola già una lista a meno di quarant'otto ore dal voto. Una lista sulla cui veridicità è lecito nutrire qualche dubbio. Ma circola già da qualche ora nei palazzi della politica e nelle file di Forza Italia. Vale per la sua compilazione, per dire del clima che si respira tra gli azzurri, più che per la sua attendibilità.

Un veleno distillato nelle ore decisive dell'elezione presidenziale, tra le 9.30 e le 12 di sabato mattina, durante la quarta votazione, quella decisiva per eleggere Mattarella.

In azione i cronometri (per votare scheda bianca basta un istante, c'è chi come Maurizio Gasparri l'ha sventolata e depositata nell'urna senza neppure piegarla) e le sentinelle addette alla postura dei piedi. Come ha detto ieri l'azzurra Jole Santelli al "Corriere", delegata a scrutare i piedi dei colleghi sotto il catafalco: «Chi li teneva verso l’uscita non stava scrivendo, chi invece li girava verso la tavoletta era impegnato a usare la matita».

Nella lista dei Veleni compaiono 28 deputati e 15 senatori. La somma fa 43 grandi elettori, più o meno quanto sono stati i voti mancanti ai gruppi di Forza Italia rispetto al previsto: le schede bianche sono state 105, i forzisti erano 142. Tra i deputati: Maurizio Bianconi, Adriano Biasotti, Michela Brambilla ( qui la sua replica ), Basilio Catanoso ( qui la sua replica ), Nicola Ciracì, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Sestino Giacomoni, Cosimo Latronico, Piero Longo, Giovanni Mottola, Massimo Parisi, Gianfranco Rotondi, Francesco Saverio Romano, Elivira Savino, Luca Squeri, Elio Vito. Tra i senatori: Bernabò Bocca, Riccardo Conti, Ciro Falanga, Pietro Liuzzi, Eva Longo, Lionello Pagnoncelli, Antonio Razzi, Domenico Scilipoti. E Denis Verdini.

Articolo completo + Video
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
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