DEBITORI E CREDITORI

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cielo 70
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Re: DEBITORI E CREDITORI

Messaggio da cielo 70 »

flaviomob ha scritto:Non è detto che un provvedimento politico-economico di annullamento o di riduzione del debito di uno stato debba per forza danneggiare i creditori. Ricordiamoci il contesto in cui siamo: una comunità di stati sovrani con rapporti istituzionali molto strani, che non è una vera federazione / confederazione ma in cui si procede in ordine sparso, in cui molti paesi (ma non tutti) condividono una moneta unica che però le singole banche centrali non possono stampare ma solo la BCE. Ciò significa che uno stato pienamente sovrano, troppo indebitato, ha ancora l'arma di gestire la stampa di moneta per ripagare i suoi creditori che magari ci smenano un pochino tra svalutazione ed inflazione ma tutto sommato in passato hanno ricevuto alti interessi a fronte del loro "rischio". La Grecia non ha più la sovranità sulla moneta per fare questo, però se una parte del debito venisse condonato e a ciò corrispondesse un risarcimento della BCE stampando euro a favore dei creditori esposti, tutto il gioco sarebbe pressoché a somma zero. Non lo vogliono fare per non dare il "cattivo esempio" a paesi più grossi come l'Italia e la Spagna ma con un piccolo stato come la Grecia si potrebbe fare in maniera pressoché indolore.
Invece sarebbe una buona cosa se si facesse all'Italia. E poi quando si cancella il debito a qualcuno gli stati creditori devono rendere il sistema più progressivo in modo che poi non ci vanno di mezzo le classi basse.
iospero
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Re: DEBITORI E CREDITORI

Messaggio da iospero »

da Il Fatto Q
Europa in mano ai banchieri: chi l’ha detto che i debiti vanno sempre pagati?

Blog di
Roberto Marchesi
Politologo, studioso di macroeconomia

Ancora in questi giorni, per pubblicizzare in televisione l’imminente Expo di Milano “The biggest world event dedicated to nutrition” (‘Il più grande evento espositivo internazionale dedicato alla nutrizione’), orgoglio e speranza dell’Italia in questo 2015, presentano uno spot molto bello che ricorda gli altissimi ideali dei “ragazzi di Ventotene” e di grandi statisti come Paul Henri Spaak, Alcide De Gasperi, Altiero Spinelli, Johan Willem Beyen, Joseph Beck, “uomini che cercarono nella cooperazione globale, nell’integrazione, nella sovranazionalità, nello sguardo aperto sull’Europa, la via giusta per porre fine ai malesseri dell’umanità” come cita la didascalia della recentissima fiction che la Rai ha loro dedicato. Lo spot termina con una frase non solo di grande effetto, ma anche di vero sentimento e speranza quando conclude (riferendosi all’Europa unita) “… il suo inno è dedicato alla gioia!”. Infatti, è proprio l’”Inno alla gioia”, quello che conclude la nona sinfonia di Beethoven, uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, a dettare le note che compongono l’inno ufficiale dell’Unione Europea.

Ma quale gioia possono avere oggi i popoli d’Europa nel vedere i massacri provocati non da qualche guerra, come purtroppo è successo anche in un passato recente, ma dagli errori di troppi politici incapaci o disonesti e dall’implacabile rigore di banchieri attratti più dai rapaci metodi dello strozzinaggio che alla vera funzione originaria delle banche, quella di accumulare denaro per sostenere gli investimenti e la crescita armoniosa della popolazione (e gioiosa, come auspica liricamente l’inno).

Qual’è il metodo dello strozzinaggio? Prestare soldi facili a sventurati in estremo bisogno (o che sanno fare poco di conto) e prenderli poi per il collo, rivendicando un credito legittimo, per spremere loro fino all’ultimo centesimo.

Ma come può essere legittimo un credito se chi lo pretende vive nell’abbondanza e chi lo deve restituire è colpito invece dalla malasorte fino al punto di dover rinunciare a tutto, a volte la stessa vita, senza riuscire tuttavia a onorare quegli impegni? E’ dunque solo retorica la citazione dei diritti universali dell’uomo, dove dicono che sono il rispetto della vita e delle libertà i principi più importanti da salvaguardare?

Se questo è vero per i singoli cittadini, lo è ancor di più per i debiti degli Stati, perché in questo caso il cittadino si ritrova a pagare debiti che non è stato nemmeno lui di persona a sottoscrivere, ma i suoi amministratori infedeli, ovvero quei politici che, per interesse proprio o di partito, hanno firmato di tutto pur di restare nell’arena del potere e dei privilegi.

Wolfgang Shauble, il ministro delle Finanze tedesco accusa oggi di irresponsabilità il governo greco guidato da Tsipras e dal ministro dell’Economia Varoufakis, ma lui dov’era quando la Germania prestava dozzine di miliardi di euro ad una Grecia che qualsiasi economista rispettabile avrebbe subito visto inidonea a sostenere regolarmente un rimborso di quella entità?

Poi la crisi scatenatasi nel 2011 ha moltiplicato i problemi dei Paesi indebitati. Ma chi c’era al timone dell’Europa nel 2011? C’erano gli stessi politici-amministratori che avevano consentito a quella, e ad altre grandi banche, di prestare tutto quel fiume di denaro alla Grecia, e che poi, all’inizio della crisi, invece che sbattere la porta in faccia alla grande speculazione internazionale (Draghi ha dimostrato che se l’Europa vuole, può) gli spalanca le porte nel consueto rito propiziatorio al dio mercato che va sempre venerato anche quando chiede sacrifici umani.

Il fatto è che oggi in Europa, ma anche nel resto del mondo, le grandi banche private comandano la finanza più delle stesse banche centrali.

Non sono però stavolta solo i cittadini della Grecia a rischiare il default, è proprio lo stesso equilibrio e coesione dell’intera Europa, a rischio. Tsipras e il suo ministro non chiedono l’impossibile, chiedono di rinegoziare un debito che, per l’Europa, in cifra, è una bazzecola. Non è questo il momento di fare questioni di principio. Dicono: “Il debito va sempre pagato!”. Non è vero. L’esempio ce lo dà la stessa Germania, che non ha mai pagato per intero, e non potrà mai pagare, l’immane debito dei disastri e dei milioni di vittime che la smania di grandezza del suo dittatore ha provocato all’intera Europa nel secolo scorso.

“Give Grece room to maneuver” (lasciate spazio di manovra alla Grecia) dice il Comitato Editoriale del New York Times, perché è evidente che la folle politica di austerità imposta ai greci è obbiettivamente insostenibile.

Stavolta c’è molto di più che l’interesse di una o più grandi banche in ballo, c’è l’interesse dell’intera Europa dei popoli. Vedremo tra poco se l’Europa è ancora dei popoli o se è diventata dominio dei grandi banchieri d’affari.
iafran
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Re: DEBITORI E CREDITORI

Messaggio da iafran »

iospero ha scritto:Se questo è vero per i singoli cittadini, lo è ancor di più per i debiti degli Stati, perché in questo caso il cittadino si ritrova a pagare debiti che non è stato nemmeno lui di persona a sottoscrivere, ma i suoi amministratori infedeli, ovvero quei politici che, per interesse proprio o di partito, hanno firmato di tutto pur di restare nell’arena del potere e dei privilegi.
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Stavolta c’è molto di più che l’interesse di una o più grandi banche in ballo, c’è l’interesse dell’intera Europa dei popoli. Vedremo tra poco se l’Europa è ancora dei popoli o se è diventata dominio dei grandi banchieri d’affari.
I grandi banchieri d'affari ... fanno il loro mestiere, ma i politici, che dovrebbero essere in rappresentanza dei cittadini, perché non svolgono fino in fondo le funzioni a cui sono chiamate o non rispondono delle loro malefatte e delle loro incapacità?
Se la cavano, invece, come se fossero innocenti!
Maucat
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Iscritto il: 19/04/2012, 12:04

Re: DEBITORI E CREDITORI

Messaggio da Maucat »

iafran ha scritto:
iospero ha scritto:Se questo è vero per i singoli cittadini, lo è ancor di più per i debiti degli Stati, perché in questo caso il cittadino si ritrova a pagare debiti che non è stato nemmeno lui di persona a sottoscrivere, ma i suoi amministratori infedeli, ovvero quei politici che, per interesse proprio o di partito, hanno firmato di tutto pur di restare nell’arena del potere e dei privilegi.
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Stavolta c’è molto di più che l’interesse di una o più grandi banche in ballo, c’è l’interesse dell’intera Europa dei popoli. Vedremo tra poco se l’Europa è ancora dei popoli o se è diventata dominio dei grandi banchieri d’affari.
I grandi banchieri d'affari ... fanno il loro mestiere, ma i politici, che dovrebbero essere in rappresentanza dei cittadini, perché non svolgono fino in fondo le funzioni a cui sono chiamate o non rispondono delle loro malefatte e delle loro incapacità?
Se la cavano, invece, come se fossero innocenti!
I politici sono messi li dai grandi banchieri d'affari quindi possono andare contro di loro?
camillobenso
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Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: DEBITORI E CREDITORI

Messaggio da camillobenso »

Maucat ha scritto:
iafran ha scritto:
iospero ha scritto:Se questo è vero per i singoli cittadini, lo è ancor di più per i debiti degli Stati, perché in questo caso il cittadino si ritrova a pagare debiti che non è stato nemmeno lui di persona a sottoscrivere, ma i suoi amministratori infedeli, ovvero quei politici che, per interesse proprio o di partito, hanno firmato di tutto pur di restare nell’arena del potere e dei privilegi.
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Stavolta c’è molto di più che l’interesse di una o più grandi banche in ballo, c’è l’interesse dell’intera Europa dei popoli. Vedremo tra poco se l’Europa è ancora dei popoli o se è diventata dominio dei grandi banchieri d’affari.
I grandi banchieri d'affari ... fanno il loro mestiere, ma i politici, che dovrebbero essere in rappresentanza dei cittadini, perché non svolgono fino in fondo le funzioni a cui sono chiamate o non rispondono delle loro malefatte e delle loro incapacità?
Se la cavano, invece, come se fossero innocenti!
I politici sono messi li dai grandi banchieri d'affari quindi possono andare contro di loro?

I politici sono messi li dai grandi banchieri d'affari quindi possono andare contro di loro?

Dato che questo è un tema relativo alla democrazia, possiamo approfondire questo tema alla vigilia della Terza Guerra Mondiale.
Grazie
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