PAROLA CONTRARIA
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PAROLA CONTRARIA
Tav, asse Renzi-Hollande: non ci sono più ostacoli
I colloqui bilaterali all’Eliseo. Sintonia su temi economici e politica estera
Si rinsalda a Parigi l’asse Italia-Francia che su Libia e su crescita, confermano la loro linea d’azione comune. Il vertice Italia-Francia di oggi a Parigi ha anche dato il via libera alla realizzazione della tav Torino-Lione. «Un passaggio importante» ha commentato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Oggi - ha detto il collega francese Francois Hollande - non c’è più alcun freno» la tav, ha aggiunto «non solo è stata decisa ma lanciata».
Accompagnati da sei ministri, i leader di Italia e Francia hanno soffermato la propria attenzione soprattutto sul capitolo Libia. «Un intervento di peacekeeping in Libia non è all’ordine del giorno» ha precisato Renzi, al termine dell’incontro. «La pace in Libia la possono fare solo i libici, se dovesse fallire chiederemo che l’intervento diplomatico dell’Onu sia ancora più forte». Renzi ha poi sottolineato che «il tema della Libia non è solo italiano». «La Libia - ha detto - è una priorità per l’Europa. Il Mediterraneo non può essere un cimitero o una periferia; è il cuore del nostro continente». In una Francia destabilizzata dagli attentati dell’Isis e ancora in lutto per i morti del Charlie Hebdo, il capitolo terrorismo non poteva non essere toccato. «Il nostro tempo non può aver paura del futuro, l’Europa non può aver paura del domani e nonostante terrore abbiamo valori più grandi che vengono dalla nostra storia» ha detto Renzi.
In un incontro collaterale i ministri degli Interni, Angelino Alfano e Bernard Cazeneuve hanno ribadito la «piena sintonia tra Italia e Francia su terrorismo e immigrazione». «Per quanto riguarda la linea di intervento contro le forme di radicalizzazione violenta - si legge in un comunicato - i due ministri puntano sul rafforzamento della cooperazione sia a livello bilaterale che europeo». In particolare, «sono state individuate tre aree su cui lavorare: PNR europeo, maggiore efficacia dei controlli alle frontiere esterne nella salvaguardia del trattato di Schengen e un livello di attenzione altissimo nel contrasto all’utilizzo del web come veicolo di reclutamento, con l’avvio di una contronarrativa per reagire alla propaganda estremista».
Sull’immigrazione, inoltre, l’Italia ha incassato il sostegno francese al rafforzamento di Triton, «con la consapevolezza che la Libia gioca un ruolo chiave nella lotta all’immigrazione irregolare nel Mediterraneo». I due ministri si incontreranno a breve «con altri partner europei, per la messa a punto di ulteriori strategie, come, per esempio, la possibilità che i migranti, provenienti dalla Libia, possano essere accolti nei paesi vicini, nel rispetto del diritto internazionale umanitario».
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/28 ... 61428.html
Renzi firma l’accordo sulla Torino - Lione all’Eliseo
L’asse tra i due paesi è stata ribadita anche sul fronte dell’economia e della crescita: «Italia e Francia - si legge in una dichiarazione comune - reiterano il loro impegno a lavorare all’istituzione di un’autentica capacità finanziaria dell’Eurozona, per finanziare politiche e investimenti che hanno un’incidenza maggiore sulla crescita e l’occupazione e - a titolo di obiettivo a medio termine - l’istituzione di uno strumento di bilancio comune che consenta di assorbire gli shock economici dell’Eurozona». Inoltre, si legge ancora, «una governance rafforzata e più democratica dell’Eurozona è necessaria. In tale contesto e nel quadro del processo di revisione della sua governance, Italia e Francia considerano positivamente la possibilità di istituire una presidenza stabile dell’Eurogruppo».
l’Italia ha pagato il suo tributo alla Francia sul fronte della crisi ucraina. Renzi ha ringraziato Hollande e il cancelliere tedesco Angela Merkel per i lavoro svolto nelle riunioni formato Normandia a favore dell’accordo di Minsk. Contemporaneamente allo svolgimento del vertice, al Quai d’Orsay, a pochi isolati di distanza, si è infatti svolta una riunione dei 4 ministri degli Esteri di Germania, Francia, Ucraina e Russia in cui è stata ribadita l’importanza del cessate il fuoco e del rispetto dell’accordo di Minsk nella sua integralità: Italia e Francia, ha aggiunto Hollande, «confermano questa esigenza senza alcuna deroga o ritardo».
http://www.lastampa.it/2015/02/24/ester ... agina.html
Quanto è consentito ancora “LA PAROLA CONTRARIA”?
“la parola contraria” è il titolo di un libro scritto da Erri De Luca e pubblicato da Feltrinelli, in cui l'autore sostiene la sua tesi di difesa.
Intanto il 28 genn. 2015 c'è stata la prima udienza del processo dell'imputato Erri De Luca per istigazione a delinquere.
No Tav, prima udienza del processo a Erri De Luca. In aula con i cartelli "Je suis Erri"
Comincia il processo a Erri De Luca, lo scrittore rinviato a giudizio per istigazione a delinquere dopo aver pronunciato all'Huffington Post le parole "la Tav va sabotata".
L'intervista è costata la denuncia da parte della Ltf, la società che sovrintende alla costruzione della linea Torino-Lione e che si è costituita parte civile nel procedimento inaugurato oggi 28 gennaio al Tribunale di Torino. De Luca è arrivato in aula dove simpatizzanti hanno mostrato cartelli con la scritta "Je suis Erri".
Scrive La Repubblica di Torino:
Erri De Luca è arrivato presto, mezz'ora prima dell'inizio del processo nel quale è imputato con l'accusa di istigazione a delinquere per le parole a sostegno del sabotaggio della Tav. Maglione di lana scuro, pantaloni sportivi, "No, non è la prima volta che mi trovo in un'aula di tribunale". Riferisce le sue generalità al giudice poi si siede al banco degli imputati. Tra il pubblico che si è raccolto nella piccola aula un uomo esibisce un cartello "Je Suis Erri", sono presenti giornalisti stranieri. "Ne hanno parlato anche all'estero di questo processo - dice lo scrittore - in Francia, in Gran Bretagna, quest'aula è sotto osservazione".
Il processo è stato rinviato al 18 marzo. Il giudice ha respinto la richiesta della procura di fare testimoniare l'architetto Mario Virano, presidente dell'Osservatorio sulla Torino-Lione, e questa circostanza è stata accolta con favore dalla difesa. "Diversamente - ha detto l'avvocato Gianluca Vitale - questo sarebbe diventato un processo contro l'intero movimento No Tav e con una apologia
del TAV
"Adesso sarà un processo sulle frasi che ho detto - ha osservato De Luca - io ho usato la parola 'sabotaggio', che è una parola nobile usata anche da Gandhi. Continuo a pensare che il Tav vada sabotato, ma sono convinto che si saboterà da solo perché non ci sono i soldi per costruirlo. Il buco del Tav sarà un 'buco interrotto', un 'bucus interruptus'".
Al termine dell'udienza in cui è imputato per aver dichiarato che la Tav va sabotata, Erri De Luca, accompagnato dal suo avvocato Gianluca Vitale, è uscito dal tribunale poco dopo le 11. Di fronte al palazzo ha trovato ad accoglierlo un folto gruppo di No Tav e cittadini, che hanno allestito un banchetto con bandiere e spille No Tav.
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/28 ... 61428.html
Continua imperterrita, in questa questione come in tante altre, l'azione decisionista e arrogante di Renzi volta a mortificare il parlamento e qualsiasi dissenso che venga della società civile.
I colloqui bilaterali all’Eliseo. Sintonia su temi economici e politica estera
Si rinsalda a Parigi l’asse Italia-Francia che su Libia e su crescita, confermano la loro linea d’azione comune. Il vertice Italia-Francia di oggi a Parigi ha anche dato il via libera alla realizzazione della tav Torino-Lione. «Un passaggio importante» ha commentato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Oggi - ha detto il collega francese Francois Hollande - non c’è più alcun freno» la tav, ha aggiunto «non solo è stata decisa ma lanciata».
Accompagnati da sei ministri, i leader di Italia e Francia hanno soffermato la propria attenzione soprattutto sul capitolo Libia. «Un intervento di peacekeeping in Libia non è all’ordine del giorno» ha precisato Renzi, al termine dell’incontro. «La pace in Libia la possono fare solo i libici, se dovesse fallire chiederemo che l’intervento diplomatico dell’Onu sia ancora più forte». Renzi ha poi sottolineato che «il tema della Libia non è solo italiano». «La Libia - ha detto - è una priorità per l’Europa. Il Mediterraneo non può essere un cimitero o una periferia; è il cuore del nostro continente». In una Francia destabilizzata dagli attentati dell’Isis e ancora in lutto per i morti del Charlie Hebdo, il capitolo terrorismo non poteva non essere toccato. «Il nostro tempo non può aver paura del futuro, l’Europa non può aver paura del domani e nonostante terrore abbiamo valori più grandi che vengono dalla nostra storia» ha detto Renzi.
In un incontro collaterale i ministri degli Interni, Angelino Alfano e Bernard Cazeneuve hanno ribadito la «piena sintonia tra Italia e Francia su terrorismo e immigrazione». «Per quanto riguarda la linea di intervento contro le forme di radicalizzazione violenta - si legge in un comunicato - i due ministri puntano sul rafforzamento della cooperazione sia a livello bilaterale che europeo». In particolare, «sono state individuate tre aree su cui lavorare: PNR europeo, maggiore efficacia dei controlli alle frontiere esterne nella salvaguardia del trattato di Schengen e un livello di attenzione altissimo nel contrasto all’utilizzo del web come veicolo di reclutamento, con l’avvio di una contronarrativa per reagire alla propaganda estremista».
Sull’immigrazione, inoltre, l’Italia ha incassato il sostegno francese al rafforzamento di Triton, «con la consapevolezza che la Libia gioca un ruolo chiave nella lotta all’immigrazione irregolare nel Mediterraneo». I due ministri si incontreranno a breve «con altri partner europei, per la messa a punto di ulteriori strategie, come, per esempio, la possibilità che i migranti, provenienti dalla Libia, possano essere accolti nei paesi vicini, nel rispetto del diritto internazionale umanitario».
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/28 ... 61428.html
Renzi firma l’accordo sulla Torino - Lione all’Eliseo
L’asse tra i due paesi è stata ribadita anche sul fronte dell’economia e della crescita: «Italia e Francia - si legge in una dichiarazione comune - reiterano il loro impegno a lavorare all’istituzione di un’autentica capacità finanziaria dell’Eurozona, per finanziare politiche e investimenti che hanno un’incidenza maggiore sulla crescita e l’occupazione e - a titolo di obiettivo a medio termine - l’istituzione di uno strumento di bilancio comune che consenta di assorbire gli shock economici dell’Eurozona». Inoltre, si legge ancora, «una governance rafforzata e più democratica dell’Eurozona è necessaria. In tale contesto e nel quadro del processo di revisione della sua governance, Italia e Francia considerano positivamente la possibilità di istituire una presidenza stabile dell’Eurogruppo».
l’Italia ha pagato il suo tributo alla Francia sul fronte della crisi ucraina. Renzi ha ringraziato Hollande e il cancelliere tedesco Angela Merkel per i lavoro svolto nelle riunioni formato Normandia a favore dell’accordo di Minsk. Contemporaneamente allo svolgimento del vertice, al Quai d’Orsay, a pochi isolati di distanza, si è infatti svolta una riunione dei 4 ministri degli Esteri di Germania, Francia, Ucraina e Russia in cui è stata ribadita l’importanza del cessate il fuoco e del rispetto dell’accordo di Minsk nella sua integralità: Italia e Francia, ha aggiunto Hollande, «confermano questa esigenza senza alcuna deroga o ritardo».
http://www.lastampa.it/2015/02/24/ester ... agina.html
Quanto è consentito ancora “LA PAROLA CONTRARIA”?
“la parola contraria” è il titolo di un libro scritto da Erri De Luca e pubblicato da Feltrinelli, in cui l'autore sostiene la sua tesi di difesa.
Intanto il 28 genn. 2015 c'è stata la prima udienza del processo dell'imputato Erri De Luca per istigazione a delinquere.
No Tav, prima udienza del processo a Erri De Luca. In aula con i cartelli "Je suis Erri"
Comincia il processo a Erri De Luca, lo scrittore rinviato a giudizio per istigazione a delinquere dopo aver pronunciato all'Huffington Post le parole "la Tav va sabotata".
L'intervista è costata la denuncia da parte della Ltf, la società che sovrintende alla costruzione della linea Torino-Lione e che si è costituita parte civile nel procedimento inaugurato oggi 28 gennaio al Tribunale di Torino. De Luca è arrivato in aula dove simpatizzanti hanno mostrato cartelli con la scritta "Je suis Erri".
Scrive La Repubblica di Torino:
Erri De Luca è arrivato presto, mezz'ora prima dell'inizio del processo nel quale è imputato con l'accusa di istigazione a delinquere per le parole a sostegno del sabotaggio della Tav. Maglione di lana scuro, pantaloni sportivi, "No, non è la prima volta che mi trovo in un'aula di tribunale". Riferisce le sue generalità al giudice poi si siede al banco degli imputati. Tra il pubblico che si è raccolto nella piccola aula un uomo esibisce un cartello "Je Suis Erri", sono presenti giornalisti stranieri. "Ne hanno parlato anche all'estero di questo processo - dice lo scrittore - in Francia, in Gran Bretagna, quest'aula è sotto osservazione".
Il processo è stato rinviato al 18 marzo. Il giudice ha respinto la richiesta della procura di fare testimoniare l'architetto Mario Virano, presidente dell'Osservatorio sulla Torino-Lione, e questa circostanza è stata accolta con favore dalla difesa. "Diversamente - ha detto l'avvocato Gianluca Vitale - questo sarebbe diventato un processo contro l'intero movimento No Tav e con una apologia
del TAV
"Adesso sarà un processo sulle frasi che ho detto - ha osservato De Luca - io ho usato la parola 'sabotaggio', che è una parola nobile usata anche da Gandhi. Continuo a pensare che il Tav vada sabotato, ma sono convinto che si saboterà da solo perché non ci sono i soldi per costruirlo. Il buco del Tav sarà un 'buco interrotto', un 'bucus interruptus'".
Al termine dell'udienza in cui è imputato per aver dichiarato che la Tav va sabotata, Erri De Luca, accompagnato dal suo avvocato Gianluca Vitale, è uscito dal tribunale poco dopo le 11. Di fronte al palazzo ha trovato ad accoglierlo un folto gruppo di No Tav e cittadini, che hanno allestito un banchetto con bandiere e spille No Tav.
http://www.huffingtonpost.it/2015/01/28 ... 61428.html
Continua imperterrita, in questa questione come in tante altre, l'azione decisionista e arrogante di Renzi volta a mortificare il parlamento e qualsiasi dissenso che venga della società civile.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: PAROLA CONTRARIA
Colgo l'occasione per inserire le riflessioni sulla Democrazia Imperfetta di Giampaolo Ceci lette sul link sotto.
http://www.umbrialeft.it/opinioni/democ ... i-sul-tema
Tali riflessioni mettono in evidenza alcuni problemi che rendono questa ns. democrazia alquanto imperfetta. Sono riflessioni su cui noi tutti dovremmo dare delle risposte ponderate sempre tenendo conto che la vera Democrazia deve basarsi su pesi e contrappesi altrimenti chiamiamola un'altra cosa ma non democrazia.
Ora come spesso noi qui dentro mettiamo in evidenza, e come leggiamo anche sul post sopra, succede le decisioni passino sopra le teste di tutti prendendo delle scorciatoie che le rendono si' veloci, ma condivise solo da una parte del popolo (quanti non si sa) o ancor peggio solo da una maggioranza di governo che spesso sui singoli argomenti non e' detto che siano rappresentative nemmeno del suo stesso elettorato.
A questo punto le cose da chiedersi sono parecchie.
Conclude Ceci:
La democrazia partecipata e consapevole non può più esistere in una società complessa? Si deve andare verso un governo di soli delegati che siano in grado di comprendere le variabili economiche e tecnologiche.(qui non ci mette il punto interrogativo. Svista )
Il politico tuttologo e lungimirante che faceva ricorso principalmente all’antico buon senso è definitivamente morto?
E se no, come si può conciliare la sua figura nel processo democratico che richiede sempre più analisi specialistiche che richiedono approfondite conoscenza scolastiche? La discussione è aperta.
un salutone
http://www.umbrialeft.it/opinioni/democ ... i-sul-tema
Tali riflessioni mettono in evidenza alcuni problemi che rendono questa ns. democrazia alquanto imperfetta. Sono riflessioni su cui noi tutti dovremmo dare delle risposte ponderate sempre tenendo conto che la vera Democrazia deve basarsi su pesi e contrappesi altrimenti chiamiamola un'altra cosa ma non democrazia.
Ora come spesso noi qui dentro mettiamo in evidenza, e come leggiamo anche sul post sopra, succede le decisioni passino sopra le teste di tutti prendendo delle scorciatoie che le rendono si' veloci, ma condivise solo da una parte del popolo (quanti non si sa) o ancor peggio solo da una maggioranza di governo che spesso sui singoli argomenti non e' detto che siano rappresentative nemmeno del suo stesso elettorato.
A questo punto le cose da chiedersi sono parecchie.
Conclude Ceci:
La democrazia partecipata e consapevole non può più esistere in una società complessa? Si deve andare verso un governo di soli delegati che siano in grado di comprendere le variabili economiche e tecnologiche.(qui non ci mette il punto interrogativo. Svista )
Il politico tuttologo e lungimirante che faceva ricorso principalmente all’antico buon senso è definitivamente morto?
E se no, come si può conciliare la sua figura nel processo democratico che richiede sempre più analisi specialistiche che richiedono approfondite conoscenza scolastiche? La discussione è aperta.
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: PAROLA CONTRARIA
...uno stralcio tratto dal libro “La parola contraria” di Erri De Luca:
“Sono incriminato per aver espresso la necessità di sabotare un'opera strategica per lo stato.
Ma a costituirsi parte civile contro di me è una ditta privata, LTF sas. Non dovrebbe essere lo stato con la sua avvocatura?
Lo Stato non si ritiene danneggiato dalla mia insubordinazione contro l'opera cosi decisiva per le sorti pubbliche?
Si nasconde dietro la parte civile di una qualunque ditta privata?
A proposito, la ditta in questione non è italiana ma francese, con sede a Chambery: LTF sta per Lyion Turin Ferroviaire.
Bizzarrie del destino: caso vuole che in Francia non siano in vigore le nostre normative antimafia nell'assegnazione degli appalti.
Caso vuole che per la Francia la linea Lyon-Torino non sia strategica né prioritaria.
L'entusiasmo della ditta LTF non è condiviso in patria.
(…)
Per condimento piccante e solo per palati forti, aggiungo una curiosità.
La LTF ditta costruttrice della linea Tav in Val di Susa, ha premurosamente pagato le spese di alloggio
a 400 (quattrocento) membri delle forze dell'ordine.
Lo ha dichiarato la medesima con schiettezza a seguito di richiesta proveniente dal prefetto di Torino.”
“Sono incriminato per aver espresso la necessità di sabotare un'opera strategica per lo stato.
Ma a costituirsi parte civile contro di me è una ditta privata, LTF sas. Non dovrebbe essere lo stato con la sua avvocatura?
Lo Stato non si ritiene danneggiato dalla mia insubordinazione contro l'opera cosi decisiva per le sorti pubbliche?
Si nasconde dietro la parte civile di una qualunque ditta privata?
A proposito, la ditta in questione non è italiana ma francese, con sede a Chambery: LTF sta per Lyion Turin Ferroviaire.
Bizzarrie del destino: caso vuole che in Francia non siano in vigore le nostre normative antimafia nell'assegnazione degli appalti.
Caso vuole che per la Francia la linea Lyon-Torino non sia strategica né prioritaria.
L'entusiasmo della ditta LTF non è condiviso in patria.
(…)
Per condimento piccante e solo per palati forti, aggiungo una curiosità.
La LTF ditta costruttrice della linea Tav in Val di Susa, ha premurosamente pagato le spese di alloggio
a 400 (quattrocento) membri delle forze dell'ordine.
Lo ha dichiarato la medesima con schiettezza a seguito di richiesta proveniente dal prefetto di Torino.”
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Re: PAROLA CONTRARIA
“Sono incriminato per aver espresso la necessità di sabotare un'opera strategica per lo stato.
Ma a costituirsi parte civile contro di me è una ditta privata, LTF sas. Non dovrebbe essere lo stato con la sua avvocatura?
Lo Stato non si ritiene danneggiato dalla mia insubordinazione contro l'opera cosi decisiva per le sorti pubbliche?
Si nasconde dietro la parte civile di una qualunque ditta privata?
Dopo tanti anni non si riesce a parlare di Mafia.
E' la Mafia che è interessata ai soldi dello Stato.
Ma a costituirsi parte civile contro di me è una ditta privata, LTF sas. Non dovrebbe essere lo stato con la sua avvocatura?
Lo Stato non si ritiene danneggiato dalla mia insubordinazione contro l'opera cosi decisiva per le sorti pubbliche?
Si nasconde dietro la parte civile di una qualunque ditta privata?
Dopo tanti anni non si riesce a parlare di Mafia.
E' la Mafia che è interessata ai soldi dello Stato.
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Re: PAROLA CONTRARIA
Erri De Luca, procura di Torino chiede condanna a 8 mesi:
“Le sue parole hanno effetto sul movimento No Tav”
L’autore napoletano è imputato di istigazione a delinquere per aver detto che “la Tav va sabotata”.
Il sostituto procuratore nella requisitoria cita Primo Levi: "Responsabilità diretta tra chi parla e la parola che pronuncia".
E conclude: "Se si istiga non può esserci tutela"
di Andrea Giambartolomei | 21 settembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... v/2053919/
..."paura delle idee di gente libera, che soffre, sbaglia e spera"....
"non è possibile rinchiudere le idee in una galera"...(F.G.)
“Le sue parole hanno effetto sul movimento No Tav”
L’autore napoletano è imputato di istigazione a delinquere per aver detto che “la Tav va sabotata”.
Il sostituto procuratore nella requisitoria cita Primo Levi: "Responsabilità diretta tra chi parla e la parola che pronuncia".
E conclude: "Se si istiga non può esserci tutela"
di Andrea Giambartolomei | 21 settembre 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... v/2053919/
..."paura delle idee di gente libera, che soffre, sbaglia e spera"....
"non è possibile rinchiudere le idee in una galera"...(F.G.)
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Re: PAROLA CONTRARIA
L’accusa vuole Erri De Luca in cella
Processo No Tav a Torino. La Procura non sottilizza sul verbo «sabotare» e chiede 8 mesi di carcere per lo scrittore.
Sentenza il 19 ottobre
La prova dell’istigazione a delinquere, da parte di Erri De Luca, scivola sulle pagine digitali delle Treccani, con una svista (forse voluta) del pm Antonio Rinaudo, che durante la requisitoria ha letto la definizione del verbo «sabotare». Il primo significato, l’unico menzionato, si riferisce al «distruggere o deteriorare gravemente edifici e impianti», il secondo è stato invece omesso: «Intralciare la realizzazione di qualche cosa, o fare in modo che un disegno, un progetto altrui non abbia successo». Perché solo l’aspetto criminoso?
De Luca disse in due interviste che la Tav andava «sabotata». Verbo che per l’autore de Il peso della farfalla ha anche «molti significati nobili, progressisti e pacifici». Ma le sue parole sono finite sotto processo. Una decisione controversa, che, forse già il 19 ottobre, con la sentenza del Tribunale di Torino, misurerà il grado di libertà del nostro Paese.
Ieri, l’accusa, sostenuta da Rinaudo e dal collega Andrea Padalino, ha chiesto per lui una pena di 8 mesi di reclusione per istigazione a delinquere, compresa delle attenuanti generiche: il minimo. Tant’è che lo scrittore napoletano, in una pausa, ha dichiarato: «Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta». Precisando: «Non sono un martire né sono una vittima, sono un testimone della volontà di censura della parola. Questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione».
Il pm Rinaudo ha ribadito: «Mi pare inevitabile che le parole di De Luca fossero dirette a incidere sull’ordine pubblico». In quanto lo scrittore «ha peso, pregnanza, possibilità di incidere sulla volontà di altri e con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati». Le frasi sui sabotaggi della Tav «non sono pronunciate da uno qualunque, soprattutto in relazione ai destinatari: il movimento No Tav». L’accusa parla «di forza suggestiva» in un periodo storico conflittuale, ricordando che a settembre 2013 dopo le frasi incriminate si sono verificate tre azioni contro ditte del Tav. De Luca «non ci venga a dire — ha aggiunto Rinaudo — che lui non aveva sentito parlare di molotov».
Durante l’interrogatorio, nel maggio scorso, lo scrittore disse che quando aveva rilasciato le dichiarazioni non sapeva si parlasse di molotov: «Ero a conoscenza soltanto delle cesoie servite a tagliare le reti del cantiere e le cesoie sulle reti illegali ripristinano la legalità». Aveva chiarito cosa intendeva con la frase «la Tav va sabotata»: ostruire, impedire l’opera «nociva e inutile», nessun terrorismo. E aveva chiesto di conoscere i nomi delle persone che avrebbe istigato. Sarebbe dunque responsabile di istigazione di anonimi?
«Credo che a Erri De Luca venga contestato di essere un intellettuale che si è schierato contro una maggioranza, perché le parole possono istigare ad avere dubbi», ha sostenuto l’avvocato Gianluca Vitale durante l’arringa difensiva, chiedendo l’assoluzione dello scrittore «perché il fatto non sussiste e non costituisce reato». Il legale ha richiamato quanto sancito dall’articolo 21 della Costituzione, sottolineando che «il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero resta uguale parlando di coltivazione di patate o di Tav». Poi: «Chiedo di decidere — rivolgendosi al giudice Immacolata Iadeluca — se queste parole possano essere pronunciate in un sistema democratico. Non mi dicano che si è fatto questo processo perché lo richiede il diritto, perché così non è».
Secondo l’avvocato Vitale le frasi vengono interpretate sotto una lente distorsiva che elude i significati del verbo. Che sottolineino il suo essere influente intellettuale come colpa «è antigiuridico», capovolge il principio basilare dell’uguaglianza davanti alla legge.
E l’avvocato Alessandra Ballarini, citando sentenze della Corte europea, ha spiegato che non ci deve essere un uso intimidatorio delle limitazioni della libertà di espressione.
Lo scrittore, che sul diritto alla libertà di parola ha pubblicato un pamphlet, La parola contraria, ripete: «La parola esce dal controllo di chi la pronuncia. Salman Rushdie, con un suo libro, provocò senza volerlo un’insurrezione delle masse islamiche: forse è responsabile delle morti che ne seguirono?».
http://ilmanifesto.info/laccusa-vuole-e ... -in-cella/
Processo No Tav a Torino. La Procura non sottilizza sul verbo «sabotare» e chiede 8 mesi di carcere per lo scrittore.
Sentenza il 19 ottobre
La prova dell’istigazione a delinquere, da parte di Erri De Luca, scivola sulle pagine digitali delle Treccani, con una svista (forse voluta) del pm Antonio Rinaudo, che durante la requisitoria ha letto la definizione del verbo «sabotare». Il primo significato, l’unico menzionato, si riferisce al «distruggere o deteriorare gravemente edifici e impianti», il secondo è stato invece omesso: «Intralciare la realizzazione di qualche cosa, o fare in modo che un disegno, un progetto altrui non abbia successo». Perché solo l’aspetto criminoso?
De Luca disse in due interviste che la Tav andava «sabotata». Verbo che per l’autore de Il peso della farfalla ha anche «molti significati nobili, progressisti e pacifici». Ma le sue parole sono finite sotto processo. Una decisione controversa, che, forse già il 19 ottobre, con la sentenza del Tribunale di Torino, misurerà il grado di libertà del nostro Paese.
Ieri, l’accusa, sostenuta da Rinaudo e dal collega Andrea Padalino, ha chiesto per lui una pena di 8 mesi di reclusione per istigazione a delinquere, compresa delle attenuanti generiche: il minimo. Tant’è che lo scrittore napoletano, in una pausa, ha dichiarato: «Mi sarei aspettato il massimo della pena, invece sono stupito della differenza tra gli argomenti prodotti dall’accusa e un’entità tanto esigua della richiesta». Precisando: «Non sono un martire né sono una vittima, sono un testimone della volontà di censura della parola. Questa sentenza sarà un messaggio sulla libertà di espressione».
Il pm Rinaudo ha ribadito: «Mi pare inevitabile che le parole di De Luca fossero dirette a incidere sull’ordine pubblico». In quanto lo scrittore «ha peso, pregnanza, possibilità di incidere sulla volontà di altri e con la forza delle sue parole ha sicuramente incitato a commettere reati». Le frasi sui sabotaggi della Tav «non sono pronunciate da uno qualunque, soprattutto in relazione ai destinatari: il movimento No Tav». L’accusa parla «di forza suggestiva» in un periodo storico conflittuale, ricordando che a settembre 2013 dopo le frasi incriminate si sono verificate tre azioni contro ditte del Tav. De Luca «non ci venga a dire — ha aggiunto Rinaudo — che lui non aveva sentito parlare di molotov».
Durante l’interrogatorio, nel maggio scorso, lo scrittore disse che quando aveva rilasciato le dichiarazioni non sapeva si parlasse di molotov: «Ero a conoscenza soltanto delle cesoie servite a tagliare le reti del cantiere e le cesoie sulle reti illegali ripristinano la legalità». Aveva chiarito cosa intendeva con la frase «la Tav va sabotata»: ostruire, impedire l’opera «nociva e inutile», nessun terrorismo. E aveva chiesto di conoscere i nomi delle persone che avrebbe istigato. Sarebbe dunque responsabile di istigazione di anonimi?
«Credo che a Erri De Luca venga contestato di essere un intellettuale che si è schierato contro una maggioranza, perché le parole possono istigare ad avere dubbi», ha sostenuto l’avvocato Gianluca Vitale durante l’arringa difensiva, chiedendo l’assoluzione dello scrittore «perché il fatto non sussiste e non costituisce reato». Il legale ha richiamato quanto sancito dall’articolo 21 della Costituzione, sottolineando che «il diritto alla libertà di manifestazione del pensiero resta uguale parlando di coltivazione di patate o di Tav». Poi: «Chiedo di decidere — rivolgendosi al giudice Immacolata Iadeluca — se queste parole possano essere pronunciate in un sistema democratico. Non mi dicano che si è fatto questo processo perché lo richiede il diritto, perché così non è».
Secondo l’avvocato Vitale le frasi vengono interpretate sotto una lente distorsiva che elude i significati del verbo. Che sottolineino il suo essere influente intellettuale come colpa «è antigiuridico», capovolge il principio basilare dell’uguaglianza davanti alla legge.
E l’avvocato Alessandra Ballarini, citando sentenze della Corte europea, ha spiegato che non ci deve essere un uso intimidatorio delle limitazioni della libertà di espressione.
Lo scrittore, che sul diritto alla libertà di parola ha pubblicato un pamphlet, La parola contraria, ripete: «La parola esce dal controllo di chi la pronuncia. Salman Rushdie, con un suo libro, provocò senza volerlo un’insurrezione delle masse islamiche: forse è responsabile delle morti che ne seguirono?».
http://ilmanifesto.info/laccusa-vuole-e ... -in-cella/
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Re: PAROLA CONTRARIA
Erri De Luca assolto nel processo sulla “istigazione al sabotaggio” della Tav:
“Impedita un’ingiustizia”
Le accuse allo scrittore decadute dopo due anni perché "il fatto non sussiste": "Ora mi sento un cittadino qualunque,
ma la Val di Susa resta una questione che mi riguarda".
L'avvocato della Ltf: "Non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono limiti
che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare"
Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere nel processo per alcune interviste
in cui sosteneva che la “Tav va sabotata”. Il pm aveva chiesto una condanna di otto mesi di reclusione.
Per il giudice Immacolata Iadeluca il “fatto non sussiste“. La sentenza è stata accolta dagli applausi
dei numerosi No Tav presenti in tribunale a Torino. “E’ stata impedita una ingiustizia, quest’aula è un
avamposto sul presente prossimo” ha commentato De Luca dopo la pronuncia del dispositivo della
sentenza. “Ora – continua lo scrittore – mi sento tornato un cittadino qualunque.
Ma la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda.
Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia.
”La sentenza ribadisce il valore dell’articolo 21 della Costituzione. Ho letto sui giornali della telefonata di
Hollande a Renzi, ma non credo che abbia influito sulla sentenza”. Lo scrittore, prima della pronuncia, aveva
rilasciato dichiarazioni spontanee con le quali aveva confermato la sua “convinzione che la linea sedicente
ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua” e si
era detto “disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua
(...)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... v/2141039/
“Impedita un’ingiustizia”
Le accuse allo scrittore decadute dopo due anni perché "il fatto non sussiste": "Ora mi sento un cittadino qualunque,
ma la Val di Susa resta una questione che mi riguarda".
L'avvocato della Ltf: "Non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono limiti
che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare"
Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere nel processo per alcune interviste
in cui sosteneva che la “Tav va sabotata”. Il pm aveva chiesto una condanna di otto mesi di reclusione.
Per il giudice Immacolata Iadeluca il “fatto non sussiste“. La sentenza è stata accolta dagli applausi
dei numerosi No Tav presenti in tribunale a Torino. “E’ stata impedita una ingiustizia, quest’aula è un
avamposto sul presente prossimo” ha commentato De Luca dopo la pronuncia del dispositivo della
sentenza. “Ora – continua lo scrittore – mi sento tornato un cittadino qualunque.
Ma la Valle di Susa resta una questione che mi riguarda.
Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia.
”La sentenza ribadisce il valore dell’articolo 21 della Costituzione. Ho letto sui giornali della telefonata di
Hollande a Renzi, ma non credo che abbia influito sulla sentenza”. Lo scrittore, prima della pronuncia, aveva
rilasciato dichiarazioni spontanee con le quali aveva confermato la sua “convinzione che la linea sedicente
ad Alta Velocità va intralciata, impedita e sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua” e si
era detto “disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua
(...)
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10 ... v/2141039/
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