E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Divoll79 • an hour ago
Landini, rara persona onesta e perbene nel panorama politico italiano. Una bella alternativa di voto.
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Emilio Salieri • an hour ago
La "Coalizione Sociale" nasce a porte chiuse all'interno della sede di un sindacato di categoria. Una cosa ad inviti ad personam decisi da Landini.
D'altronde se devono "coalizzarsi" meglio ammettere poche persone (in stile Rotary Club).
Forse la "coalizione" la vareranno; però di "sociale" a me sembra che abbia piuttosto poco....
Inoltre noto che Landini chiama a raccolta "per contrastare due assunti";al solito sempre "contro qualcosa", mai "per qualcosa".

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Dingo Unchained • an hour ago
Per favore Landini: stia lontano dal M5S®.
La sinistra non ha niente a che spartire con quel ciarlatanesco partito padronale ne coi suoi lobbisti, attuali o ex che siano.

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marione Dingo Unchained • an hour ago
Infatti non li ha chiamati, e se leggi cos'ha detto Di Maio, per fortuna la cosa pare reciproca....
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pancho
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da pancho »

@ Camillobenso

Quei commenti che hai voluto inserire non hanno niente a che fare con la sinistra a parte qualcuno.

Se costoro intendono costruire la "loro" sinistra a comodo, e' meglio che se ne stiano dove sono e ogni tanto col loro avatar sparare le solite cazzata. Se dovessero mischiarsi fra coloro che vogliono costruire una vera sinistra alternativa e consapevole del millennio in cui stiamo vivendo, bisogna individuarli subito e "scacciarli dal tempio".

Come fare? Ritornare ai circoli o alle sezioni di partito in cui si possono chiarire i ns. dubbi e capire se questa nuova casa puo' essere la nostra e nello stesso tempo individuare chi intende rompere in continuità e non costruire.
La pluralità e' sempre positiva se si hanno gli stessi obiettivi altrimenti diventa solo strumento di rottura e basta


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
iospero
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da iospero »

Se l’azione organizzata non trova una sponda nelle istituzioni, tale da tradurne le istanze in decisione, rimane condannata alla pura e semplice testimonianza scrive il saggista Pierfranco Pellizzetti nel suo blog.
Oggi il PD è al governo con Ncd, ad Agrigento il PD si allea con FI, a Lecco il PD si allea con Ncd, le riforme su conflitto di interessi ,prescrizioni, falso in bilancio, lotta alla corruzione , più democrazia languono per i freni del centroDx, le riforme fatte finora sul lavoro e quelle in itinere su legge elettorale e rif. costituzionali hanno l'impronta del centroDX, cosa dobbiamo proporre agli elettori di centrosinistra ?
Esistono ancora elettori di centrosinistra ?

Se guardiamo alla affluenza alle urne delle regionali scorse in Emilia 37,67% e in Calabria 44,07% vediamo come i cittadini si allontanano dalla politica.

Quindi se si vuole riempire il vuoto che c'è non resta che offrire un nuovo soggetto politico , NUOVO perché offre ai cittadini disponibili di partecipare al momento di formulare i programmi e poi di intervenire durante il periodo della
legislatura , NUOVO perché fa propri i problemi dei più deboli non solo a parole , ma anche nella testimonianza.
Perché non deve essere possibile offrire ai cittadini ( lavoratori dipendenti e autonomi) delle certezze ?

Oggi i lavoratori autonomi devono arrangiarsi, devono provvedere in proprio al loro futuro, hanno un notevole rischio che incombe sulla loro attività, spesso non per imperizia o imprudenza vanno incontro al fallimento, quando va bene cercano di mettere da parte un tesoretto come assicurazione per il futuro incerto.
Anche per questi lavoratori ( partite IVA, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti) necessita provvedere un sistema di sicurezza ( la trasparenza, l' eliminazione del contante, la tassazione sul patrimonio e non sul reddito potrebbero aiutare )
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

La pluralità e' sempre positiva se si hanno gli stessi obiettivi altrimenti diventa solo strumento di rottura e basta
pancho


Ho appena finito di discutere un’ora fa sulla complessità umana, sul fatto di avere gli stessi obiettivi.

Il fatto di dichiararsi di sinistra non basta. Come si usa in questi ultimi venti giorni sulla carta stampata, potremmo dire che ci sono 50 sfumature di sinistra. Ci sarebbe poi da capire per come si possono definire i limiti di un denominatore comune che possa farci stare assieme.

Ma lo stesso riguarda il campo religioso. Mi è difficile capire la coesistenza cattolica di chi è di destra e di chi è di sinistra. Oppure l’attuale forte contestazione di Socci (Cl) a Francesco.
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Perché fa paura questa idea di Landini al Pd?

Al Tg3 Speranza in Landini ci vede una sinistra massimalista.

Massimalisti questi????
All'evento Emergency, Libera, Arci, Giustizia e libertà, Articolo 21

I signori della truffa non riposano mai.
iospero
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da iospero »

Landini ,quando parla di coalizione sociale dei lavoratori, dovrebbe spiegarmi come si fa coinvolgere i lavoratori autonomi oppure a quali lavoratori autonomi si riferisce, perché oggi le distanze fra lavoratori dipendenti (trasparenti al fisco) e autonomi sono piuttosto notevoli.
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Salvini ha fatto una manifestazione a Roma con Lega Capoccia per mandare a casa Renzi.

Al Tg7 scrivono nel sommario che Landini vuol mandare a casa Renzi.
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Appena uscito sulla hp del Fatto. Dalle reazioni del Pd, si capisce perché ieri media ad eccezione del Corriere, di Dagospia, della 7, hanno taciuto sull'evento.

Quando i merli ex Pci che sostengono Renzi scopriranno l'inganno che il Pd non è di sinistra?



Landini a Pd: ‘Io urlo? Cancellare diritti è peggio’
Don Ciotti: ‘Coalizione sociale, noi collaboriamo’

Leader Fiom lancia progetto anti-Renzi (video). Guerini (Pd): “Conferma che ha fatto opposizione politica”
Il fondatore di Libera al Fatto: “Ben venga, saremo insieme per chiedere dignità, lavoro e giustizia

A Roma il primo incontro del progetto del leader Fiom per contrastare Renzi. Presenti Emergency, Arci, Articolo 21, Libertà e giustizia e l'ex M5S Mussini, Romani e Bencini: "Obiettivo? Rilanciare l'idea che la politica non è proprietà privata". Da Bologna l'attacco della minoranza Pd: "Non abbiamo bisogno delle sue grida televisive". Guerini: "E' la prova che la sua opposizione non era sindacale"


Articolo + video

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... a/1504895/
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

Messaggio da camillobenso »

Don Ciotti: “La coalizione sociale di Landini? Ben venga, collaboriamo”
Politica
Oggi alla Fiom la prima riunione per mettere insieme associazioni, personalità e soggetti diversi. Il fondatore di Libera: "Non possiamo aderire perché siamo una rete di associazioni autonome, ma siamo in sintonia". Lanciata la campagna sul reddito di cittadinanza. "In Italia c'è un emergenza dei diritti"
di Salvatore Cannavò | 14 marzo 2015 COMMENTI



Maurizio Landini l’ha indicato come uno degli interlocutori della sua “coalizione sociale”. Don Luigi Ciotti, una vita di impegno nel sociale a fianco dei più deboli, non si tira indietro anche se precisa il ruolo esatto di Libera. Oggi, presso la Fiom, si tiene la prima riunione per costituire la Coalizione, un primo tentativo di mettere insieme associazioni, personalità e soggetti diversi. E non a caso Landini proporrà che un primo momento di iniziativa pubblica, prima della manifestazione del 28 marzo, sia la giornata Contro le mafie indetta da Libera per il 21 marzo a Bologna.

Don Ciotti, qual è l’emergenza sociale del nostro Paese e perché?
La disoccupazione e la povertà non solo più relativa ma assoluta. Ma l’emergenza, prima che economica, è etica e culturale. È un’emergenza dei diritti e dunque delle responsabilità. Perché i diritti si fondano sull’impegno di tutti – a partire da chi ha responsabilità pubbliche – per il bene comune. Si vede spesso il contrario: l’uso del potere a fine personale o di pochi.


Come giudica l’operato del governo Renzi da questo punto vista?
Premesso che su alcuni temi stiamo collaborando, come abbiamo fatto con altri governi in trasparenza e autonomia di giudizio, non vedo in generale una grande attenzione alle fasce deboli. E credo che una politica tesa a dare speranza debba ripartire proprio dagli esclusi, dai più fragili. Il bene comune si costruisce attraverso l’inclusione. Ora c’è questa riforma del lavoro. Ci viene detto che ridurrà il precariato e indurrà le imprese ad assumere. Ce lo auguriamo di cuore. L’importante è che non vengano smantellati i diritti dei lavoratori.

Cosa rimprovera e cosa invece apprezza del governo?
È apprezzabile la determinazione, la voglia di rinnovamento. Meno il fatto che a volte questo porti a soluzioni non condivise, oppure – quando la controparte è determinante per mantenere un assetto di potere – a un eccesso di mediazioni. Così buone iniziative come il ripristino del falso in bilancio o la riforma della prescrizione per i reati di corruzione, strada facendo vengono annacquate per la necessità di accontentare questo o quello.

Dal punto di vista della lotta alla povertà e alle ingiustizie vede un ruolo nuovo della Chiesa con il papato di Francesco?
Direi che è sotto l’occhio di tutti. Con una politica titubante e in molti casi latitante, Papa Francesco è una delle poche voci che parla della povertà come un problema che va affrontato non solo con la solidarietà e l’accoglienza, ma rimuovendo il vuoto di diritti – e di dignità – che crea disuguaglianza. Questo papato rappresenta uno scossone per una politica che spesso si limita a certificare l’esistente, e un’economia che ha perso di vista i bisogni e le speranze delle persone.

Libera è attivamente impegnata socialmente. Ci spiega le vostre iniziative principali?
Libera e il Gruppo Abele, che quest’anno compie 50 anni di impegno nel sociale, attualmente investono molte energie in iniziative per la riduzione delle disuguaglianze – come la campagna “Miseria ladra” e contro la corruzione con “Riparte il futuro”. Sono due temi cruciali e strettamente correlati.

Lei pensa che Libera possa svolgere una funzione di unità delle forze politiche sul piano del reddito minimo perché davvero diventi legge?
Quella per un reddito di cittadinanza o minimo, che per noi è una questione profondamente legata alla dignità umana, è la prima proposta del manifesto che abbiamo redatto in conclusione di Contromafie, gli “Stati generali dell’antimafia”, proprio per sottolineare la relazione fra lotta alle mafie e impegno per la giustizia sociale. All’epoca abbiamo inviato a tutti i capogruppo in Parlamento le nostre proposte, corredate da studi e approfondimenti. I primi a rispondere sul tema del reddito sono stati i 5Stelle e subito dopo Sel, che hanno presentato le loro proposte di legge. Abbiamo registrato anche dichiarazioni pubbliche favorevoli da parte di diversi esponenti del Pd. Ciò detto, Libera non aspira a svolgere nessuna “funzione” rispetto alle dinamiche dei partiti: fa delle proposte come chiunque senta la responsabilità di partecipare alla vita pubblica. Se poi una o più forze politiche le accolgono e s’impegnano a realizzarle senza snaturarle o strumentalizzarle, ben venga. Ciò che conta è la proposta, non chi la fa.

Lei ha incontrato Beppe Grillo: qual è il suo giudizio e cosa pensa che si possa fare con il M5S?
Come detto, i 5Stelle sono stati i primi a farsi vivi e ci è parso giusto e rispettoso accogliere il loro invito a incontrarci. L’obiettivo è promuovere, ciascuno nel proprio ruolo e coi propri mezzi – e possibilmente con altre realtà – una misura necessaria a ridurre il peso insostenibile della crisi e ridare alla politica il senso di servizio al bene comune.

Con quali obiettivi Libera vuole costruire una Coalizione sociale con soggetti come la Fiom o Emergency?
Libera non può aderire alla coalizione essendo un coordinamento di associazioni, oggi più di 1600, ciascuna autonoma nel costruire i suoi percorsi e nello scegliere i suoi riferimenti. Detto questo, ben venga questo collaborare insieme per rappresentare con maggior forza la richiesta di dignità, di lavoro, di giustizia sociale. Il nostro Paese – Libera lo ripete da vent’anni – ha bisogno di una robusta iniezione di “noi”, cioè di condivisione e corresponsabilità. E io sono molto contento di trovarmi in sintonia su questo con Gino Strada e Maurizio Landini, persone di grande spessore umano per le quali nutro stima e amicizia.

È fiducioso sul futuro dell’Italia?
Sono preoccupato. Ma ci risolleveremo imparando a essere più solidali e soprattutto più responsabili.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... o/1505465/
camillobenso
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Re: E’ ORA DI UNA SIRYZA ITALIANA

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Landini, coalizione sociale: “Politica fuori dai partiti. Qualcuno già ci teme”
Politica
All'incontro organizzato dal segretario della Fiom per dare il via al suo progetto tanti rappresentanti di associazioni e categorie professionali. Miraglia (Arci): "Non sarà un partitino di sinistra". Bonsanti (Libertà e Giustizia): "Faremo massa critica". Ex M5S: "Noi pronti al sostegno in Parlamento". Matarazzo (Articolo 21): "Spazio anche alla tutela dell'informazione"
di F. Q. | 14 marzo 2015 COMMENTI



Il dado è tratto, Maurizio Landini ha rotto gli indugi. Lanciando il suo progetto: «Una coalizione per difendere i diritti di tutti». Non sarà un partito, «ma una coalizione sociale». Che resterà fuori dalle istituzioni per portare avanti le sue battaglie e fare politica direttamente nel Paese. L’incontro con le associazioni organizzato dal leader della Fiom è stata «un’occasione per guardarsi in faccia», racconta chi a quella riunione ha preso parte. Dalle associazioni (Libera, Arci, Emergency, Articolo 21 e Libertà e Giustizia) ai singoli (come gli ex del M5S Maria Mussini, Maurizio Romani e Alessandra Bencini). Più o meno tutti positivamente colpiti e interessati dall’iniziativa di Landini.

Non sarà un partito – «E’ andata molto bene», assicura a ilfattoquotidiano.it il vice presidente dell’Arci Filippo Miraglia. «L’obiettivo è quello di avviare il percorso proposto dalla Fiom per rianimare la democrazia italiana dando vita ad una coalizione di associazioni che restituisca un’opportunità alla politica. Una politica sempre più distante dai cittadini a loro volta sempre più esclusi dalla partecipazione. Un progetto interessante, insomma, rispetto al quale ho chiesto tempo per discuterne al nostro interno». Un interesse che ruota intorno alla fondamentale premessa partenza. «Non c’è alcuna intenzione di fondare l’ennesimo partitino di sinistra, su questo Landini è stato chiaro – continua Miraglia –. Ad un’ipotesi del genere l’Arci non sarebbe assolutamente interessata, mentre è molto interessata all’idea della coalizione sociale che porti avanti le sue battaglie sui temi del lavoro, dei diritti, della scuola e della lotta alla povertà». Esclusa la formazione di liste e, di conseguenza, la partecipazione a competizioni elettorali, come si pensa di far valere le rivendicazioni della coalizione nelle sedi istituzionali?

«L’obiettivo è fare politica nella società rapportandoci con i partiti, ma rimanendone distinti – osserva il vice presidente dell’Arci –. Strumenti come il referendum abrogativo o la legge di iniziativa popolare possono essere, ad esempio, delle strade percorribili». E alla manifestazione del 18, a Francoforte, contro l’austerity, anche l’associazione di Miraglia si farà vedere. «Qualcuno dell’Arci sicuramente ci sarà – continua –. Per dire basta a questa politica economica che, a livello comunitario, sta solo aggravando il divario tra ricchi e poveri». Temi per la verità che richiamano molto quelli cavalcati in Grecia da Syriza, il partito dall’attuale premier Tsipras. «Una convergenza che al massimo si può scorgere su singoli temi condivisi – conclude Miraglia –. Ma loro sono un partito, noi no».


Qualcuno già ci teme - «Il progetto è di fare politica fuori dai partiti – spiega a ilfattoquotidiano.it la presidente nazionale di Libertà e Giustizia, Sandra Bonsanti –. Già in passato era accaduto una cosa del genere, ma questa iniziativa è molto diversa perché è scesa in campo la Fiom nel suo insieme. Non è solo l’impegno di Maurizio Landini». Il tratto distintivo dell’incontro era «l’entusiasmo delle associazioni presenti». Sulla natura del progetto, la presidente di Libertà e Giustizia esprime un giudizio netto: nessuna vicinanza con gli attuali partiti presenti in Parlamento. «L’obiettivo è di mettere in piedi una massa critica, ma soprattutto capace di elaborare delle proposte», ribadisce. In merito ai commenti polemici provenienti dal Pd, Bonsanti replica: «La coalizione sociale è una novità che spaventa qualcuno, specie chi ci definisce un partitino perdente di sinistra. Forse le nostra urla potranno rompere questa cappa di silenzio. Mi dispiace per l’udito di Speranza, ma si dovrà abituare a sentirle». Infine Libertà e Giustizia illustra cosa bolle in pentola: «Noi vogliamo elaborare proposte. Ci sono già incontri in agenda nelle prossime settimane e il 28 marzo c’è la grande manifestazione della Fiom». In conclusione l’annuncio di una mobilitazione tra le persone: «Metteremo insieme delle pratiche di aiuto sociale sul territorio per parlare con disoccupati, studenti e cittadini comuni per riprendere contatto con le persone. Si tratta di studiare un modello per il Paese contro il partito unico. Per questo è evidente che non abbiamo alcun collegamento con i partiti».

Referenti parlamentari – All’incontro non solo le associazioni, ma anche i singoli. Come i senatori ex Movimento 5 Stelle, Maria Mussini, Maurizio Romani e Alessandra Bencini. E’ quest’ultima a tirare le somme della riunione. «Non si è trattato in alcun modo di una pre-costituente di un nuovo partito, ma di un confronto per capire se e come portare avanti battaglie sui diritti, a cominciare dai temi del Welfare e del lavoro – spiega la parlamentare –. Per quanto mi riguarda la mia adesione è sia diretta che indiretta: essendo una senatrice posso farmi carico di tramutare in atti parlamentari le istanze di questa coalizione sociale, traghettandole in sede istituzionale». Adesione convinta e condivisa, assicura la Bencini, anche dai colleghi Mussari e Romani. «Il metodo? Lavorare affinché le parti sociali siano sempre più radicate sul territorio per dare vita ad una forma di democrazia il più possibile partecipata – prosegue –. Inoltre, relazionarsi con quei partiti, come ad esempio Sel, disposti a portare avanti le istanze della coalizione sociale in sede parlamentare». Il primo collaudo potrebbe arrivare con l’eventuale referendum sulle riforme costituzionali. «Sì, potrebbe essere un banco di prova – conclude –. Fermo restando che, per quanto mi riguarda, non sono contraria alle riforme ma a questo tipo di riforme».

Informazione e uguaglianza - Presente, in rappresentanza di Articolo 21, anche Elio Matarazzo. E’ però Vincenzo Vita, contattato dal fattoquotidiano.it a chiarire i termini della partecipazione della sua associazione all’incontro con Landini. «Ci battiamo, come noto, per la difesa del diritto all’informazione – spiega –. E in questo contesto guardiamo al progetto di Landini con attenzione per capire se, nell’ambito della difesa dei diritti, che è l’obiettivo prefissato dal segretario della Fiom, può esserci spazio anche per quello all’informazione». Il fondatore di Emergency, Gino Strada, non poteva far mancare il suo sostegno all’iniziativa di Landini pur non potendo partecipare in prima persona all’incontro. Il medico, attualmente impegnato in Sierra Leone, ha manifestato la sua vicinanza con un collegamento audio in cui ha salutato i presenti. Peraltro, già a fine febbraio, aveva pubblicamente sposato il progetto di Landini: «Io ci sono per sostenere un polo di aggregazione impegnato sui diritti, la pace, l’uguaglianza». Strada farà comunque un punto sulla situazione al rientro in Italia: prima di esprimere un giudizio completo vuole avere un quadro chiaro del contesto in cui opera la coalizione sociale.

di Antonio Pitoni e Stefano Iannaccone


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