Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
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Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
Un pensatoio USA gioca a Risiko su di noi. Un gioco di profezie per infiammare tutti i contorni russi e seppellire gli europei con i revanscismi
Giulietto Chiesa domenica 8 marzo 2015 15:25
Chi dominerà il prossimo decennio? Il Rapporto di Stratfor Global Intelligence, intitolato "Decade Forecast: 2015-2025" ("previsioni per il decennio 2015-2025", ndt) è decisamente interessante. Ma più che per le sue previsioni - alcune delle quali ragionevoli, altre assai meno - lo è nella misura in cui riflette il modo di pensare il mondo dei gruppi dirigenti americani. Sicuramente di una parte rilevante di essi.
Leggendolo con attenzione viene subito da pensare che nessuno dei suoi estensori conosca, nemmeno per sentito dire, il fondamentale saggio di Arnold Toynbee, "Il Mondo e l'Occidente". Infatti non sembra esservi dubbio, per loro, che gli Stati Uniti resteranno la forza dominante, anche se "non più onnipotente", del pianeta. E non solo nel decennio che si è aperto - il che è probabile, ma non certo - ma perfino molto più in là. Questo non è scritto, perché i ricercatori ci tengono alla delimitazione temporale da loro scelta, ma è implicito nel procedere logico e metodologico che permea lo stile dell'analisi. Ci tornerò sopra tra poco ma, per intanto, mi piace rilevare un altro dato: Stratfor, a distanza di otto anni, continua a ritenere che, nel 2008, la Russia «invase la Georgia».
segue... http://giuliettochiesa.globalist.it/Det ... -decennio-
DECADE FORECAST
https://www.stratfor.com/forecast/decad ... -2015-2025
Trascrizione DECADE FORECAST -2015-2025
http://translate.google.it/translate?hl ... rev=search
un salutone
da: STRATFOR GLOBAL INTELLIGENCE https://www.stratfor.com/
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Giulietto Chiesa domenica 8 marzo 2015 15:25
Chi dominerà il prossimo decennio? Il Rapporto di Stratfor Global Intelligence, intitolato "Decade Forecast: 2015-2025" ("previsioni per il decennio 2015-2025", ndt) è decisamente interessante. Ma più che per le sue previsioni - alcune delle quali ragionevoli, altre assai meno - lo è nella misura in cui riflette il modo di pensare il mondo dei gruppi dirigenti americani. Sicuramente di una parte rilevante di essi.
Leggendolo con attenzione viene subito da pensare che nessuno dei suoi estensori conosca, nemmeno per sentito dire, il fondamentale saggio di Arnold Toynbee, "Il Mondo e l'Occidente". Infatti non sembra esservi dubbio, per loro, che gli Stati Uniti resteranno la forza dominante, anche se "non più onnipotente", del pianeta. E non solo nel decennio che si è aperto - il che è probabile, ma non certo - ma perfino molto più in là. Questo non è scritto, perché i ricercatori ci tengono alla delimitazione temporale da loro scelta, ma è implicito nel procedere logico e metodologico che permea lo stile dell'analisi. Ci tornerò sopra tra poco ma, per intanto, mi piace rilevare un altro dato: Stratfor, a distanza di otto anni, continua a ritenere che, nel 2008, la Russia «invase la Georgia».
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Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
Sempre gli stessi ... purtroppo!
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«Non si discute per aver ragione, ma per capire» (Peanuts)
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Re: Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
La guerra del petrolio tra Arabia e Stati Uniti: chi prevarrà? Intanto Venezuela,- Russia e Iran rischiano grosso.
Possibile anche che il Califfato sia foraggiato dagli sceicchi contro l'influenza americana in M.O.
http://www.internazionale.it/opinione/g ... o-petrolio
Possibile anche che il Califfato sia foraggiato dagli sceicchi contro l'influenza americana in M.O.
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Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
Il mondo sta vivendo una fase difficile di transizione, da una parte gli USA con i loro "lacchè" europei e giapponesi che cercano di mantenere lo status di unica superpotenze militare e economica, dall'altra parte varie entità ancora slegate fra loro ma potenzialmente aggregabili che prevarrebbero sicuramente sull'Occidente.
La fortuna attuale degli occidentale è che Russi, Cinesi, Indiani, Arabi e Emergenti classici (Bra-S.kor- S.Afr) ancora si fanno manipolare e rimangono divisi.
Finché l'economia del debito e della moneta virtuale reggerà l'Occidente avrà la forza di reggere e continuare a dividere gli altri ma non appena questa inizierà a cedere e USD, EUR, GBP, YEN saranno solo carta straccia il sistema imploderà come fecero in precedenza imperi ben più forti relativamente ai loro periodi storici.
Ricordate bene che gli ultimi ad accorgersi della caduta di un impero sono coloro che ci vivono dentro.
La fortuna attuale degli occidentale è che Russi, Cinesi, Indiani, Arabi e Emergenti classici (Bra-S.kor- S.Afr) ancora si fanno manipolare e rimangono divisi.
Finché l'economia del debito e della moneta virtuale reggerà l'Occidente avrà la forza di reggere e continuare a dividere gli altri ma non appena questa inizierà a cedere e USD, EUR, GBP, YEN saranno solo carta straccia il sistema imploderà come fecero in precedenza imperi ben più forti relativamente ai loro periodi storici.
Ricordate bene che gli ultimi ad accorgersi della caduta di un impero sono coloro che ci vivono dentro.
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Re: Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2014/ ... ia-guerra/
Sapete quanto spende l’Italia in armamenti e spese militari? Circa 20 miliardi di euro l’anno. L’America ci chiede di portare questa spesa a 40 miliardi di euro. Vi faccio solo qualche esempio di come saranno spesi: 50 miliardi di euro per gli F35, 1 miliardo di euro l’anno per missioni internazionali, 5 miliardi di euro è il costo dell’Afghanistan fino ad oggi. Vi sembra normale che in un Paese come l’Italia non si trovano i soldi per la scuola, per le pensioni, per la pubblica amministrazione, per le piccole e medie imprese che dovrebbero far ripartire il lavoro in Italia, vi sembra normale?
A noi tutto questo non sembra normale. Il M5S ha dato delle risposte alternative allo sperpero di denaro per le armi e per le missioni internazionali. Abbiamo chiesto che quei fondi vengano utilizzati in cooperazione internazionale. Badate bene: la cooperazione non è fine a se stessa. Investire in cooperazione significa garantire in alcuni Paesi le condizioni di vita tali che non ci sia più un così grande flusso di migranti verso il nostro Paese. Investire in cooperazione significa anche investire in rapporti bilaterali che permettano al nostro Paese di esportare i suoi prodotti in altri Paesi limitando la crisi. Abbiamo anche proposto lo sblocco degli stipendi delle Forze dell’Ordine: considerate che un Paese come il nostro deve prima pensare alla sicurezza interna e poi a portare i militari all’estero. E’ impensabile che mentre la Casta si aumenta i vitalizi o se li garantisce, i nostri soldati e i poliziotti non abbiano un aumento da ben 5 anni. Sblocco degli stipendi della PA: mentre gli insegnanti non hanno un aumento da anni, spendiamo 400 milioni a ogni Decreto Missioni per le guerre. L’Italia a 5 Stelle è un’Italia che non pensa alle guerre ma allo sviluppo e alla sostenibilità.
Ciao
Paolo11
Sapete quanto spende l’Italia in armamenti e spese militari? Circa 20 miliardi di euro l’anno. L’America ci chiede di portare questa spesa a 40 miliardi di euro. Vi faccio solo qualche esempio di come saranno spesi: 50 miliardi di euro per gli F35, 1 miliardo di euro l’anno per missioni internazionali, 5 miliardi di euro è il costo dell’Afghanistan fino ad oggi. Vi sembra normale che in un Paese come l’Italia non si trovano i soldi per la scuola, per le pensioni, per la pubblica amministrazione, per le piccole e medie imprese che dovrebbero far ripartire il lavoro in Italia, vi sembra normale?
A noi tutto questo non sembra normale. Il M5S ha dato delle risposte alternative allo sperpero di denaro per le armi e per le missioni internazionali. Abbiamo chiesto che quei fondi vengano utilizzati in cooperazione internazionale. Badate bene: la cooperazione non è fine a se stessa. Investire in cooperazione significa garantire in alcuni Paesi le condizioni di vita tali che non ci sia più un così grande flusso di migranti verso il nostro Paese. Investire in cooperazione significa anche investire in rapporti bilaterali che permettano al nostro Paese di esportare i suoi prodotti in altri Paesi limitando la crisi. Abbiamo anche proposto lo sblocco degli stipendi delle Forze dell’Ordine: considerate che un Paese come il nostro deve prima pensare alla sicurezza interna e poi a portare i militari all’estero. E’ impensabile che mentre la Casta si aumenta i vitalizi o se li garantisce, i nostri soldati e i poliziotti non abbiano un aumento da ben 5 anni. Sblocco degli stipendi della PA: mentre gli insegnanti non hanno un aumento da anni, spendiamo 400 milioni a ogni Decreto Missioni per le guerre. L’Italia a 5 Stelle è un’Italia che non pensa alle guerre ma allo sviluppo e alla sostenibilità.
Ciao
Paolo11
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Re: Chi dominerà il mondo nel prossimo decennio?
http://www.dariotamburrano.it/follia-eu ... la-russia/
Follia. L’Europarlamento chiede all’UE di armarsi e di essere pronta a far guerra alla Russia
Approvata una risoluzione in materia di politica estera che rappresenta una pericolosa inversione a “U” del cammino europeo
L’UE deve armarsi ed essere pronta a fare la guerra. E’ la sintesi di una terrificante risoluzione (relatore Elmar Brok, Presidente della Commissione Affari Esteri, noto per suoi poco gentili comportamenti) approvata giovedì 12 marzo dal Parlamento Europeo durante la sessione plenaria a Strasburgo.
Almeno altrettanto terrificante è il fatto che i media non ne parlino. Guerra contro chi? Contro la Russia, sotto l’ombrello della NATO e a braccetto con gli Stati Uniti: non viene detto esplicitamente, ma il senso è assolutamente quello.
Potete verificare leggendo il testo completo del documento in fondo a questo post. La risoluzione è anche sul sito del Parlamento Europeo, all’interno dei testi approvati giovedì 12 marzo. Non ha valore legislativo, ma è un atto di indirizzo politico importante quanto folle. Noi abbiamo votato contro. Tra gli eurodeputati italiani hanno votato contro Lista Tsipras e Lega Nord. (vedi su votewatch.eu come hanno votato tutti i gruppi politici e singoli eurodeputati)
L’Europa è nata pacifica: si è unita per superare gli orrori e le divisioni della Seconda guerra mondiale. La risoluzione segna un’inversione ad “U” rispetto alla sua storia. Chiede infatti di “passare da un approccio fino ad ora principalmente reattivo a una politica estera e di sicurezza dell’UE proattiva, coerente e strategica” che deve essere “sostenuta da adeguate capacità di difesa negli Stati membri e da una efficace politica di sicurezza e di difesa comune”. Quest’ultima va portata avanti “in cooperazione con la NATO“, rispetto alle cui strategie quelle della UE “dovrebbero essere complementari“. Conseguentemente la risoluzione invoca “il potenziamento della base industriale e tecnologica di difesa europea” e perfino “quartieri generali militari operativi permanenti”. Il “principale partner strategico“ della nuova e muscolare politica estera europea viene identificato negli Stati Uniti: la risoluzione definisce “strategico” anche il trattato TTIP per il libero scambio con gli USA ora in corso di negoziazione che in realtà, se verrà approvato, sarà una fregatura per l’UE.
La nuova bellicosità europea nasce dal “drastico peggioramento del contesto della sicurezza in tutta l’UE, in particolare nelle sue immediate vicinanze”: il riferimento è alla crisi in Ucraina. Una crisi che l’Europa stessa ha contribuito a creare. Cito un brano di un articolo pubblicato l’anno scorso dal quotidiano La Stampa, che non è esattamente un ciclostilato dei centri sociali:
“dovremmo cercare di fare uno sforzo di obiettività e ammettere che l’incoraggiamento occidentale agli attivisti antigovernativi della Maidan non è stato certo né discreto né di basso livello, con la comparsa sulla piazza dei ministri degli Esteri di Francia e Germania e del senatore McCain. Così come non è un mistero che la prospettiva di un ingresso dell’Ucraina nella Nato non sia solo un incubo russo, ma un progetto palese di forze politiche e personalità non secondarie di Stati Uniti ed Europa”
Dopo aver contribuito a creare la crisi ucraina (oltretutto la guerra civile in Ucraina è scoppiata in seguito all’accordo di associazione con l’Unione Europea, stipulato in vista dell’ingresso nell’UE), l’Unione Europea va avanti per la stessa strada a testa bassa. La maggioranza dei parlamentari europei (così recita la risoluzione approvata a Strasburgo) “ritiene che il sostegno ai paesi che vogliono avvicinarsi ulteriormente all’UE debba essere una delle massime priorità della politica estera dell’Unione” e “sostiene il proseguimento dei negoziati di allargamento“. Il riferimento, qui, non è solo all’Ucraina ma a vari Paesi dell’Est Europa (e non solo), ai quali la risoluzione raccomanda di fornire aiuti commisurati ai progressi in settori quali la “governance economica” e le “riforme economiche e stutturali” che portano verso “l’acquis dell’UE”. Traduzione: la maggioranza del Parlamento Europeo vuole che l’UE si ampli ulteriormente ad Est e che usi il suo potere economico – gli aiuti – per indurre altri Stati a conformarsi al modello neoliberistico.
L’idea di un ulteriore allargamento ad Est da parte di una UE che viaggia sottobraccio alla NATO renderà ancor più irritata la Russia, che già ora si sente militarmente accerchiata. Altro potente motivo di irritazione per la Russia sono i suoi interessi economici, che sono storicamente intrecciati con l’Europa dell’Est. La risoluzione non considera minimamente questo aspetto della realtà: vuole anzi “contenere le ambizioni” della Russia nell’Europa dell’Est e “condanna fermamente il fatto che la Russia abbia violato il diritto internazionale mediante l’aggressione militare diretta e la guerra ibrida contro l’Ucraina”; chiede perciò alla Russia di “ritirare le sue truppe dal territorio ucraino”.
Quali truppe? La NATO e gli Stati Uniti hanno ripetutamente affermato che ci sono truppe russe in Ucraina ma gli osservatorti OCSE non hanno mai segnalato la presenza di truppe russe. Sull’edizione in inglese del quotidiano tedesco Spiegel pochi giorni fa è comparso un articolo decisamente coraggioso e controcorrente: afferma che ai servizi segreti tedeschi non risulta la presenza di truppe russe in Ucraina e che il Governo tedesco è profondamente irritato e allarmato per le pericolose fanfaronate della NATO. Probabilmente l’articolo è stato ispirato dalla cancelliera tedesca Merkel, in quanto solo lei sa cosa risulta o non risulta ai servizi segreti tedeschi. Se è così, la Merkel è l’unica fra i leader europei ad aver capito quanto sia pericolosa la situazione per l’Europa e sta cercando di defilarsi rispetto al filoamericanismo acritico e a buon mercato. La prospettiva che il residuo buonsenso europeo debba aggrapparsi alla mai abbastanza vituperata Merkel la dice lunga sulla tragedia che stiamo vivendo.
............
Ciao
Paolo11
Follia. L’Europarlamento chiede all’UE di armarsi e di essere pronta a far guerra alla Russia
Approvata una risoluzione in materia di politica estera che rappresenta una pericolosa inversione a “U” del cammino europeo
L’UE deve armarsi ed essere pronta a fare la guerra. E’ la sintesi di una terrificante risoluzione (relatore Elmar Brok, Presidente della Commissione Affari Esteri, noto per suoi poco gentili comportamenti) approvata giovedì 12 marzo dal Parlamento Europeo durante la sessione plenaria a Strasburgo.
Almeno altrettanto terrificante è il fatto che i media non ne parlino. Guerra contro chi? Contro la Russia, sotto l’ombrello della NATO e a braccetto con gli Stati Uniti: non viene detto esplicitamente, ma il senso è assolutamente quello.
Potete verificare leggendo il testo completo del documento in fondo a questo post. La risoluzione è anche sul sito del Parlamento Europeo, all’interno dei testi approvati giovedì 12 marzo. Non ha valore legislativo, ma è un atto di indirizzo politico importante quanto folle. Noi abbiamo votato contro. Tra gli eurodeputati italiani hanno votato contro Lista Tsipras e Lega Nord. (vedi su votewatch.eu come hanno votato tutti i gruppi politici e singoli eurodeputati)
L’Europa è nata pacifica: si è unita per superare gli orrori e le divisioni della Seconda guerra mondiale. La risoluzione segna un’inversione ad “U” rispetto alla sua storia. Chiede infatti di “passare da un approccio fino ad ora principalmente reattivo a una politica estera e di sicurezza dell’UE proattiva, coerente e strategica” che deve essere “sostenuta da adeguate capacità di difesa negli Stati membri e da una efficace politica di sicurezza e di difesa comune”. Quest’ultima va portata avanti “in cooperazione con la NATO“, rispetto alle cui strategie quelle della UE “dovrebbero essere complementari“. Conseguentemente la risoluzione invoca “il potenziamento della base industriale e tecnologica di difesa europea” e perfino “quartieri generali militari operativi permanenti”. Il “principale partner strategico“ della nuova e muscolare politica estera europea viene identificato negli Stati Uniti: la risoluzione definisce “strategico” anche il trattato TTIP per il libero scambio con gli USA ora in corso di negoziazione che in realtà, se verrà approvato, sarà una fregatura per l’UE.
La nuova bellicosità europea nasce dal “drastico peggioramento del contesto della sicurezza in tutta l’UE, in particolare nelle sue immediate vicinanze”: il riferimento è alla crisi in Ucraina. Una crisi che l’Europa stessa ha contribuito a creare. Cito un brano di un articolo pubblicato l’anno scorso dal quotidiano La Stampa, che non è esattamente un ciclostilato dei centri sociali:
“dovremmo cercare di fare uno sforzo di obiettività e ammettere che l’incoraggiamento occidentale agli attivisti antigovernativi della Maidan non è stato certo né discreto né di basso livello, con la comparsa sulla piazza dei ministri degli Esteri di Francia e Germania e del senatore McCain. Così come non è un mistero che la prospettiva di un ingresso dell’Ucraina nella Nato non sia solo un incubo russo, ma un progetto palese di forze politiche e personalità non secondarie di Stati Uniti ed Europa”
Dopo aver contribuito a creare la crisi ucraina (oltretutto la guerra civile in Ucraina è scoppiata in seguito all’accordo di associazione con l’Unione Europea, stipulato in vista dell’ingresso nell’UE), l’Unione Europea va avanti per la stessa strada a testa bassa. La maggioranza dei parlamentari europei (così recita la risoluzione approvata a Strasburgo) “ritiene che il sostegno ai paesi che vogliono avvicinarsi ulteriormente all’UE debba essere una delle massime priorità della politica estera dell’Unione” e “sostiene il proseguimento dei negoziati di allargamento“. Il riferimento, qui, non è solo all’Ucraina ma a vari Paesi dell’Est Europa (e non solo), ai quali la risoluzione raccomanda di fornire aiuti commisurati ai progressi in settori quali la “governance economica” e le “riforme economiche e stutturali” che portano verso “l’acquis dell’UE”. Traduzione: la maggioranza del Parlamento Europeo vuole che l’UE si ampli ulteriormente ad Est e che usi il suo potere economico – gli aiuti – per indurre altri Stati a conformarsi al modello neoliberistico.
L’idea di un ulteriore allargamento ad Est da parte di una UE che viaggia sottobraccio alla NATO renderà ancor più irritata la Russia, che già ora si sente militarmente accerchiata. Altro potente motivo di irritazione per la Russia sono i suoi interessi economici, che sono storicamente intrecciati con l’Europa dell’Est. La risoluzione non considera minimamente questo aspetto della realtà: vuole anzi “contenere le ambizioni” della Russia nell’Europa dell’Est e “condanna fermamente il fatto che la Russia abbia violato il diritto internazionale mediante l’aggressione militare diretta e la guerra ibrida contro l’Ucraina”; chiede perciò alla Russia di “ritirare le sue truppe dal territorio ucraino”.
Quali truppe? La NATO e gli Stati Uniti hanno ripetutamente affermato che ci sono truppe russe in Ucraina ma gli osservatorti OCSE non hanno mai segnalato la presenza di truppe russe. Sull’edizione in inglese del quotidiano tedesco Spiegel pochi giorni fa è comparso un articolo decisamente coraggioso e controcorrente: afferma che ai servizi segreti tedeschi non risulta la presenza di truppe russe in Ucraina e che il Governo tedesco è profondamente irritato e allarmato per le pericolose fanfaronate della NATO. Probabilmente l’articolo è stato ispirato dalla cancelliera tedesca Merkel, in quanto solo lei sa cosa risulta o non risulta ai servizi segreti tedeschi. Se è così, la Merkel è l’unica fra i leader europei ad aver capito quanto sia pericolosa la situazione per l’Europa e sta cercando di defilarsi rispetto al filoamericanismo acritico e a buon mercato. La prospettiva che il residuo buonsenso europeo debba aggrapparsi alla mai abbastanza vituperata Merkel la dice lunga sulla tragedia che stiamo vivendo.
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