COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
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COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Quando Landini parla di COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI si riferisce a tutti i lavoratori visto che alla riunione hanno partecipato anche dei professionisti e altre partite IVA.
Allora credo che attualmente bisogna fare delle distinzioni perché da una parte ci sono i lavoratori dipendenti, trasparenti di fronte al Fisco, dall'altra ci sono i lavoratori autonomi o professionisti o artigiani o commercianti
o piccoli imprenditori che dichiarano una parte e se possono evadono e fanno quadrare il tutto.
Oggi i lavoratori autonomi devono arrangiarsi, devono provvedere in proprio al loro futuro, hanno un notevole rischio che incombe sulla loro attività, spesso non per imperizia o imprudenza vanno incontro al fallimento, quando va bene cercano di mettere da parte un tesoretto come assicurazione per il futuro incerto.
Anche per questi lavoratori ( partite IVA, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti ecc...) necessita provvedere a un sistema di sicurezza .
Sappiamo che non sono pochi quelli che di tesoretti ne hanno fatto tanti e poi portati nei paradisi fiscali, purtroppo però ci sono stati anche quelli che ci hanno rimesso la vita
Possiamo soffermarci un momento per considerare se sia possibile per queste categorie lavorare in trasparenza ?
Io credo che questa possibilità ci sia se tutti questi lavoratori potessero accontentarsi da un lato di vivere con una certa sicurezza e tranquillità sapendo che nel caso di una imprevista situazione negativa ( per qualsivoglia motivo)
c'è sempre un reddito minimo garantito che permette di soddisfare le esigenze minime di una famiglia, dall'altro di essere trasparenti DI FRONTE AL FISCO.
Questa trasparenza di fronte al Fisco dovrebbe comunque permettere di avere delle Entrate tali da permettere
un reddito almeno equivalente a quello di un lavoratore dipendente di simile livello, non dimentichiamo per questi lavoratori il rischio d'impresa che deve essere calcolato ( sul rischio di impresa si dovrebbe intervenire facilitando l'accesso ai prestiti bancari e contemporaneamente suddividere il rischio con la valutazione di chi fa il prestito).
Per arrivare alla trasparenza di fronte al Fisco il passaggio alla moneta elettronica o ai pagamenti comunque tracciabili è fondamentale e ci sono tutte le possibilità di farlo a costo zero perché alla fine alle banche sarebbe anche conveniente.
Non parliamo delle ripercussioni sul lavoro nero, la malavita, le mafie, la prostituzione .
A questo punto andrebbe rivista TUTTA LA Fiscalità.
Perché non prevedere come auspicava Olivetti il quale diceva che nessun dirigente ( io direi NESSUNO) deve guadagnare più di dieci volte l'ammontare del salario minimo. In Svizzera avevano proposto un rapporto di 1 a 12.
Non credo che i cervelli migliori se ne andrebbero se le condizioni di lavoro fossero al top, se i migliori potrebbero trovare tutto il meglio per la loro attività, quando uno nel lavoro riesce a esprimere le sue potenzialità di regola è super soddisfatto, non ha bisogno che il denaro serva per posizioni di potere.
A questo punto credo che ritorni valida la discussione sulla tassazione del patrimonio dei beni mobili e immobili invece che la tassazione del reddito e contemporaneamente la tassazione minima delle transazioni finanziarie.
Solo così lo Stato potrebbe intervenire e favorire la distribuzione della ricchezza, non solo , ma favorire il lavoro rispetto alla rendita finanziaria, allora sì la coalizione sociale dei lavoratori sarebbe vincente.
Allora credo che attualmente bisogna fare delle distinzioni perché da una parte ci sono i lavoratori dipendenti, trasparenti di fronte al Fisco, dall'altra ci sono i lavoratori autonomi o professionisti o artigiani o commercianti
o piccoli imprenditori che dichiarano una parte e se possono evadono e fanno quadrare il tutto.
Oggi i lavoratori autonomi devono arrangiarsi, devono provvedere in proprio al loro futuro, hanno un notevole rischio che incombe sulla loro attività, spesso non per imperizia o imprudenza vanno incontro al fallimento, quando va bene cercano di mettere da parte un tesoretto come assicurazione per il futuro incerto.
Anche per questi lavoratori ( partite IVA, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti ecc...) necessita provvedere a un sistema di sicurezza .
Sappiamo che non sono pochi quelli che di tesoretti ne hanno fatto tanti e poi portati nei paradisi fiscali, purtroppo però ci sono stati anche quelli che ci hanno rimesso la vita
Possiamo soffermarci un momento per considerare se sia possibile per queste categorie lavorare in trasparenza ?
Io credo che questa possibilità ci sia se tutti questi lavoratori potessero accontentarsi da un lato di vivere con una certa sicurezza e tranquillità sapendo che nel caso di una imprevista situazione negativa ( per qualsivoglia motivo)
c'è sempre un reddito minimo garantito che permette di soddisfare le esigenze minime di una famiglia, dall'altro di essere trasparenti DI FRONTE AL FISCO.
Questa trasparenza di fronte al Fisco dovrebbe comunque permettere di avere delle Entrate tali da permettere
un reddito almeno equivalente a quello di un lavoratore dipendente di simile livello, non dimentichiamo per questi lavoratori il rischio d'impresa che deve essere calcolato ( sul rischio di impresa si dovrebbe intervenire facilitando l'accesso ai prestiti bancari e contemporaneamente suddividere il rischio con la valutazione di chi fa il prestito).
Per arrivare alla trasparenza di fronte al Fisco il passaggio alla moneta elettronica o ai pagamenti comunque tracciabili è fondamentale e ci sono tutte le possibilità di farlo a costo zero perché alla fine alle banche sarebbe anche conveniente.
Non parliamo delle ripercussioni sul lavoro nero, la malavita, le mafie, la prostituzione .
A questo punto andrebbe rivista TUTTA LA Fiscalità.
Perché non prevedere come auspicava Olivetti il quale diceva che nessun dirigente ( io direi NESSUNO) deve guadagnare più di dieci volte l'ammontare del salario minimo. In Svizzera avevano proposto un rapporto di 1 a 12.
Non credo che i cervelli migliori se ne andrebbero se le condizioni di lavoro fossero al top, se i migliori potrebbero trovare tutto il meglio per la loro attività, quando uno nel lavoro riesce a esprimere le sue potenzialità di regola è super soddisfatto, non ha bisogno che il denaro serva per posizioni di potere.
A questo punto credo che ritorni valida la discussione sulla tassazione del patrimonio dei beni mobili e immobili invece che la tassazione del reddito e contemporaneamente la tassazione minima delle transazioni finanziarie.
Solo così lo Stato potrebbe intervenire e favorire la distribuzione della ricchezza, non solo , ma favorire il lavoro rispetto alla rendita finanziaria, allora sì la coalizione sociale dei lavoratori sarebbe vincente.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
tutto molto complicato
roba da trattare di giorno non di notte
andando per punti
c e differenza tra elusione fiscale ed evasione fiscale.
c e differenza tra imprenditore e artigiano o commerciante
altra cosa sono i professionisti che non sono imprenditori
il mondo del lavoro cambia i piccoli artigiani e commercianti sono
lavoratori anche sotto il profilo giuridico
l imprenditore no
dare anche a loro un reddito minimo garantito e giusto in quanto lavoratori
altra cosa e quantificare il costo
ma il costo in vera politica non e mai il problema più importante
in quanto uno stato non e mai una azienda.
per gli imprenditori sono i fondi d investimento statali per riorganizzare e ristrutturare le aziende
roba da trattare di giorno non di notte
andando per punti
c e differenza tra elusione fiscale ed evasione fiscale.
c e differenza tra imprenditore e artigiano o commerciante
altra cosa sono i professionisti che non sono imprenditori
il mondo del lavoro cambia i piccoli artigiani e commercianti sono
lavoratori anche sotto il profilo giuridico
l imprenditore no
dare anche a loro un reddito minimo garantito e giusto in quanto lavoratori
altra cosa e quantificare il costo
ma il costo in vera politica non e mai il problema più importante
in quanto uno stato non e mai una azienda.
per gli imprenditori sono i fondi d investimento statali per riorganizzare e ristrutturare le aziende
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
A questo punto credo che ritorni valida la discussione sulla tassazione del patrimonio dei beni mobili e immobili invece che la tassazione del reddito e contemporaneamente la tassazione minima delle transazioni finanziarie.
iospero
Prima ancora di risolvere questi problemi, bisogna che nel settore della politica si risolva il problema del settimo comandamento.
Uno dei tanti.
“Corruzione blocca l’uscita dell’Italia dalla crisi”
Ddl Grasso, chi frena da governo a Confindustria
Il testo del presidente del Senato compie due anni di giacenza in Parlamento. Intanto si moltiplicano
gli allarmi sull’illegalità che frena il pil. Ma gli industriali si mettono di traverso sul falso in bilancio
http://www.ilfattoquotidiano.it/
iospero
Prima ancora di risolvere questi problemi, bisogna che nel settore della politica si risolva il problema del settimo comandamento.
Uno dei tanti.
“Corruzione blocca l’uscita dell’Italia dalla crisi”
Ddl Grasso, chi frena da governo a Confindustria
Il testo del presidente del Senato compie due anni di giacenza in Parlamento. Intanto si moltiplicano
gli allarmi sull’illegalità che frena il pil. Ma gli industriali si mettono di traverso sul falso in bilancio
http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
http://www.repubblica.it/politica/2015/ ... ef=HRER2-1
di ILVO DIAMANTI
MAURIZIO Landini ha annunciato la sua prossima “discesa in piazza”. A capo di un movimento di opposizione, che ha già previsto una prima occasione per mobilitarsi. La manifestazione del 28 marzo contro le politiche economiche e sul lavoro del governo Renzi. Per primo: il Jobs Act. Non un partito, dunque.
Non una lista in prospettiva elettorale. Perché Maurizio Landini non è uno sprovveduto. E sa che, a sinistra, in Italia non c’è spazio. Oggi. Anche perché, fino a ieri, gran parte di questo spazio è stato occupato dal Partito Comunista e dai suoi eredi.
...................
La sinistra, cosiddetta, extra-parlamentare. Perché, per quanto la legge elettorale (ultra-proporzionale) permettesse loro una presenza (molto limitata) in Parlamento, la loro azione si svolgeva all’esterno. Nelle piazze, nelle fabbriche e nelle scuole. Fra gli operai e gli studenti. Proprio ciò che si propone di fare oggi — meglio, domani — Maurizio Landini. Intercettando — e alimentando — il clima di insoddisfazione sociale che pervade il Paese. E coinvolge il governo. Che attualmente dispone, secondo diversi sondaggi (oltre a Demos, anche Ipsos), di un consenso ancora elevato, ma non più maggioritario. Intorno al 40%. Ciò significa che il clima di insoddisfazione verso il governo è divenuto molto ampio. Tuttavia, Renzi resta ancora il leader, di gran lunga, più “stimato” nel Paese. Apprezzato da oltre 4 italiani su 10. Mentre il grado di fiducia nei confronti di Maurizio Landini è intorno al 25%. Superato, largamente, da Matteo Salvini, sopra il 30%. Ma anche da Giorgia Meloni (vicina al 30%).
Per imporsi come riferimento dell’opposizione, la soluzione obbligata, per Landini, è, dunque, restare fuori dalla competizione partitica. Fuori dal Parlamento. Dove, peraltro, anche volendo, non potrebbe essere presente, per un periodo non breve, visto che il ritorno alle urne non sembra vicino.
Fuori dal Parlamento e dai partiti, però, ci sono due spazi, due luoghi, dove Landini può agire, per mobilitare l’opposizione e l’opinione pubblica. Il primo è, appunto, la società. In particolar modo, l’area dei lavoratori. Dove, però, il suo consenso appare ampio non tanto fra gli operai, quanto, secondo i sondaggi, fra gli impiegati e i tecnici privati. Ma ancor più, tra gli “intellettuali”, che operano nel mondo della scuola. Oltre ai pensionati. Perché Landini non attrae tanto i giovani, ma le persone di età centrale e medio-alta (fra 45 e 65 anni) e gli anziani. Insomma, raccoglie la base tradizionale della Sinistra. Sfidata e indebolita, fra i giovani e gli studenti, dal M5s. E, fra i lavoratori dipendenti, dalla Lega
.......
Così, la sfida di Maurizio Landini evoca una “coalizione sociale” e del lavoro. Per ora. Ma è inevitabile, in prospettiva, leggerla sul piano politico. Ed elettorale. Perché è chiaro il riferimento a Syriza, in Grecia, e Podemos, in Spagna. Se valutiamo la fiducia nei confronti di Landini, sul piano politico, è, d’altronde, evidente la sua caratterizzazione a Sinistra. Ma anche una certa trasversalità. È, infatti, elevata non solo fra gli elettori di Sel (intorno al 50%), ma anche del Pd (35% circa) e del M5s (32%).
La “coalizione sociale” evocata da Landini, dunque, mira a divenire coalizione “politica”, che attrae le liste a Sinistra del Pd e l’area del disagio interna al Pd. Magari non un partito — almeno per ora: domani si vedrà. Anche se c’è da sospettare che il più interessato alla costruzione del nuovo soggetto partitico di Landini sia proprio Renzi. Che “neutralizzerebbe” l’opposizione di sinistra in uno spazio, presumibilmente, circoscritto. Intorno al 5% (o qualcosa di più). E allargherebbe ulteriormente lo spazio di influenza del suo PdR verso il centro. Assorbendo quel che resta dell’elettorato berlusconiano. Così resterebbero fuori solo Salvini (e Meloni), il M5s. Insieme a Landini. L’opposizione che piace al premier.
----------------------
Ripeto qua cose che ho scritto in un altro argomento, in contrasto con la conclusione dell'articolo. Si vedrà come andrà a finire.
La discussione sul fatto che faccia politica mi pare pretestuosa da parte di chi pensa di perdere qualcosa: è ovvio che fa politica, e ne ha diritto come tanti altri soggetti, dalla Confindustria in giù. Almeno finché per politica s'intende quella aristotelica di gestione della 'città' e non quella weberiana di conquista e gestione del potere, alla Renzi.
Ma è coerente che non abbia chiesto anche ai partiti di partecipare, cosa che invece sarebbe stata logica se l'iniziativa tendeva appunto alla aggregazione di un partito a sinistra del PD.
Una eventuale forza, oggi, avrebbe più peso di quelle esistenti a sinistra, perché la politica di Renzi ha scontentato molto da quel lato. Forse non sarà condizionante, però, perché con la riforma elettorale e il doppio turno a vincere sarà ancora l'area renziana.
Anche se l'astensionismo peserà comunque molto. Forse vincerà quello che lascia meno scontenti (Renzi a sinistra o Berlusconi o chi per lui a destra) e non chi conquista più voti al centro. Penso infatti che non è il centro che si assenterà di più, con ballottaggio.
C'è da tener presente quel 35% del Pd che esprime fiducia in Landini.
E c'è da tener presente che le percentuali, compreso il 40% di consenso per Renzi, sono calcolate sui voti espressi, non sul totale dell'elettorato. Quanto pesa l'astensione e da quale lato potrebbe essere maggiore?
Inoltre oggi la situazione a destra è abbastanza confusa e debole. Ma se si arriverà alla scadenza della legislatura, non si sa quale potrà essere, che compattezza potrà raggiungere.
cardif
di ILVO DIAMANTI
MAURIZIO Landini ha annunciato la sua prossima “discesa in piazza”. A capo di un movimento di opposizione, che ha già previsto una prima occasione per mobilitarsi. La manifestazione del 28 marzo contro le politiche economiche e sul lavoro del governo Renzi. Per primo: il Jobs Act. Non un partito, dunque.
Non una lista in prospettiva elettorale. Perché Maurizio Landini non è uno sprovveduto. E sa che, a sinistra, in Italia non c’è spazio. Oggi. Anche perché, fino a ieri, gran parte di questo spazio è stato occupato dal Partito Comunista e dai suoi eredi.
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La sinistra, cosiddetta, extra-parlamentare. Perché, per quanto la legge elettorale (ultra-proporzionale) permettesse loro una presenza (molto limitata) in Parlamento, la loro azione si svolgeva all’esterno. Nelle piazze, nelle fabbriche e nelle scuole. Fra gli operai e gli studenti. Proprio ciò che si propone di fare oggi — meglio, domani — Maurizio Landini. Intercettando — e alimentando — il clima di insoddisfazione sociale che pervade il Paese. E coinvolge il governo. Che attualmente dispone, secondo diversi sondaggi (oltre a Demos, anche Ipsos), di un consenso ancora elevato, ma non più maggioritario. Intorno al 40%. Ciò significa che il clima di insoddisfazione verso il governo è divenuto molto ampio. Tuttavia, Renzi resta ancora il leader, di gran lunga, più “stimato” nel Paese. Apprezzato da oltre 4 italiani su 10. Mentre il grado di fiducia nei confronti di Maurizio Landini è intorno al 25%. Superato, largamente, da Matteo Salvini, sopra il 30%. Ma anche da Giorgia Meloni (vicina al 30%).
Per imporsi come riferimento dell’opposizione, la soluzione obbligata, per Landini, è, dunque, restare fuori dalla competizione partitica. Fuori dal Parlamento. Dove, peraltro, anche volendo, non potrebbe essere presente, per un periodo non breve, visto che il ritorno alle urne non sembra vicino.
Fuori dal Parlamento e dai partiti, però, ci sono due spazi, due luoghi, dove Landini può agire, per mobilitare l’opposizione e l’opinione pubblica. Il primo è, appunto, la società. In particolar modo, l’area dei lavoratori. Dove, però, il suo consenso appare ampio non tanto fra gli operai, quanto, secondo i sondaggi, fra gli impiegati e i tecnici privati. Ma ancor più, tra gli “intellettuali”, che operano nel mondo della scuola. Oltre ai pensionati. Perché Landini non attrae tanto i giovani, ma le persone di età centrale e medio-alta (fra 45 e 65 anni) e gli anziani. Insomma, raccoglie la base tradizionale della Sinistra. Sfidata e indebolita, fra i giovani e gli studenti, dal M5s. E, fra i lavoratori dipendenti, dalla Lega
.......
Così, la sfida di Maurizio Landini evoca una “coalizione sociale” e del lavoro. Per ora. Ma è inevitabile, in prospettiva, leggerla sul piano politico. Ed elettorale. Perché è chiaro il riferimento a Syriza, in Grecia, e Podemos, in Spagna. Se valutiamo la fiducia nei confronti di Landini, sul piano politico, è, d’altronde, evidente la sua caratterizzazione a Sinistra. Ma anche una certa trasversalità. È, infatti, elevata non solo fra gli elettori di Sel (intorno al 50%), ma anche del Pd (35% circa) e del M5s (32%).
La “coalizione sociale” evocata da Landini, dunque, mira a divenire coalizione “politica”, che attrae le liste a Sinistra del Pd e l’area del disagio interna al Pd. Magari non un partito — almeno per ora: domani si vedrà. Anche se c’è da sospettare che il più interessato alla costruzione del nuovo soggetto partitico di Landini sia proprio Renzi. Che “neutralizzerebbe” l’opposizione di sinistra in uno spazio, presumibilmente, circoscritto. Intorno al 5% (o qualcosa di più). E allargherebbe ulteriormente lo spazio di influenza del suo PdR verso il centro. Assorbendo quel che resta dell’elettorato berlusconiano. Così resterebbero fuori solo Salvini (e Meloni), il M5s. Insieme a Landini. L’opposizione che piace al premier.
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Ripeto qua cose che ho scritto in un altro argomento, in contrasto con la conclusione dell'articolo. Si vedrà come andrà a finire.
La discussione sul fatto che faccia politica mi pare pretestuosa da parte di chi pensa di perdere qualcosa: è ovvio che fa politica, e ne ha diritto come tanti altri soggetti, dalla Confindustria in giù. Almeno finché per politica s'intende quella aristotelica di gestione della 'città' e non quella weberiana di conquista e gestione del potere, alla Renzi.
Ma è coerente che non abbia chiesto anche ai partiti di partecipare, cosa che invece sarebbe stata logica se l'iniziativa tendeva appunto alla aggregazione di un partito a sinistra del PD.
Una eventuale forza, oggi, avrebbe più peso di quelle esistenti a sinistra, perché la politica di Renzi ha scontentato molto da quel lato. Forse non sarà condizionante, però, perché con la riforma elettorale e il doppio turno a vincere sarà ancora l'area renziana.
Anche se l'astensionismo peserà comunque molto. Forse vincerà quello che lascia meno scontenti (Renzi a sinistra o Berlusconi o chi per lui a destra) e non chi conquista più voti al centro. Penso infatti che non è il centro che si assenterà di più, con ballottaggio.
C'è da tener presente quel 35% del Pd che esprime fiducia in Landini.
E c'è da tener presente che le percentuali, compreso il 40% di consenso per Renzi, sono calcolate sui voti espressi, non sul totale dell'elettorato. Quanto pesa l'astensione e da quale lato potrebbe essere maggiore?
Inoltre oggi la situazione a destra è abbastanza confusa e debole. Ma se si arriverà alla scadenza della legislatura, non si sa quale potrà essere, che compattezza potrà raggiungere.
cardif
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
ELIMINAZIONE DEL CONTANTE
L'eliminazione del contante comporterebbe una Rivoluzione in Italia e che chiunque fosse contrario all'abolizione del contante è una persona con entrate illecite che vuole nasconde ( o è un delinquente o un evasore che per me è la stessa cosa!).
Prima di abolire il contante bisognerebbe azzerare i costi bancari (del tutto possibile se non conveniente se pensiamo al risparmio sul personale e sui rischi del contante) e approntare un grande sistema informatico dove devono poter accedere gli organi preposti per fare i dovuti controlli (credo che con la tecnologia che disponiamo fare questo ed aggregare i dati per Codice Fiscale e/o Partita Iva sia un gioco da ragazzi). In parole più semplici per ogni persona o Partita Iva ci devono essere tutti i riferimenti delle entrate e delle uscite.
Aspetti positivi:
-Scomparsa dei pagamenti in nero ( sia dei liberi professionisti che dei lavoratori). Quanti liberi professionisti conosciamo che non fanno fattura o che se la fanno ti chiedono un prezzo più alto ; quanti lavoratori che sono in cassa integrazione o mobilità che lavorano in nero...........; con l'abolizione del contante sarebbe impossibile fare questo a meno che qualcuno si farebbe pagare in natura .... ma questo è un altro discorso.....
- Eliminazione delle tangenti
- Eliminazione rapine in banca - posta e portavalori
- Eliminazione della criminalità organizzata (senza contante non avrebbe motivo di esistere; come si pagherebbe il "pizzo", le scommesse clandestine, vendita di armi, droga........)
- Eliminazione della corruzione pubblica e privata ( in alternativa ai soldi si potrebbero usare i "provoloni" ma quanti ne occorrerebbero....... ed in più chi acquisterebbe tanti "provoloni" come giustificherebbe tale acquisto?)
- Eliminazione degli spacciatori e della prostituzione (quanti drammi si nascondono dietro la droga o dietro una "povera crista" costretta a "battere")
- Eliminazione di borseggiatori e topi di appartamento
- Eliminazione della "vendita" dei voti
- Eliminazione dell'"acquisto" di Deputati, Senatori e politici in genere
- Non andare dal commercialista per fare la dichiarazione dei redditi ( il fisco saprebbe esattamente quali sono le mie entrate e le mie uscite e quindi mi deve comunicare solamente quanto devo pagare o quanto mi deve essere rimborsato)
- Pagamento delle tasse da parte di tutti ( e sicuramente si potrebbero ridurre notevolmente in quanto ci sarebbero tantissime risorse in più)
- Eliminazione della distruzione della carta moneta (quando una banconota viene accidentalmente distrutta il possessore ha una perdita secca ( chi ci guadagna?????????) cosa che non avverrebbe con la moneta elettronica )
Sicuramente ci sono altri aspetti che al momento mi sfuggono.....
Aspetti negativi:
- Difficoltà delle persone che non hanno dimestichezza con la moneta elettronica (in particolar modo gli anziani)
- "Giustificare" una transazione fatto per un familiare o un amico in difficoltà (credo che sia abbastanza "umiliante" giustificare un accredito ricevuto per difficoltà economica)
- Fare la carità ad un mendicante
- Applicare tale divieto ai turisti stranieri ( lo straniero che non ha dimestichezza o non vuole usare la moneta elettronica non verrebbe in Italia)
- Privacy (es. l'onesto cittadino che frequenta un sexy shop e non vuole far sapere questa sua "attività" potrebbe essere "ricattato" da chi può accedere alle sue transazioni)
Sicuramente ci sono altri aspetti che al momento mi sfuggono.
Nel mio piccolo (mi baso sulla mia personale esperienza) analizzando la questione sono sempre più convinto che gli aspetti positivi dovuti all'eliminazione del contante siano di gran lunga superiori agli aspetti negativi e quindi rimango della convinzione che l'eliminazione del contante darebbe vita ad una società più giusta ed onesta.
Grazie a tutti per l'attenzione
L'eliminazione del contante comporterebbe una Rivoluzione in Italia e che chiunque fosse contrario all'abolizione del contante è una persona con entrate illecite che vuole nasconde ( o è un delinquente o un evasore che per me è la stessa cosa!).
Prima di abolire il contante bisognerebbe azzerare i costi bancari (del tutto possibile se non conveniente se pensiamo al risparmio sul personale e sui rischi del contante) e approntare un grande sistema informatico dove devono poter accedere gli organi preposti per fare i dovuti controlli (credo che con la tecnologia che disponiamo fare questo ed aggregare i dati per Codice Fiscale e/o Partita Iva sia un gioco da ragazzi). In parole più semplici per ogni persona o Partita Iva ci devono essere tutti i riferimenti delle entrate e delle uscite.
Aspetti positivi:
-Scomparsa dei pagamenti in nero ( sia dei liberi professionisti che dei lavoratori). Quanti liberi professionisti conosciamo che non fanno fattura o che se la fanno ti chiedono un prezzo più alto ; quanti lavoratori che sono in cassa integrazione o mobilità che lavorano in nero...........; con l'abolizione del contante sarebbe impossibile fare questo a meno che qualcuno si farebbe pagare in natura .... ma questo è un altro discorso.....
- Eliminazione delle tangenti
- Eliminazione rapine in banca - posta e portavalori
- Eliminazione della criminalità organizzata (senza contante non avrebbe motivo di esistere; come si pagherebbe il "pizzo", le scommesse clandestine, vendita di armi, droga........)
- Eliminazione della corruzione pubblica e privata ( in alternativa ai soldi si potrebbero usare i "provoloni" ma quanti ne occorrerebbero....... ed in più chi acquisterebbe tanti "provoloni" come giustificherebbe tale acquisto?)
- Eliminazione degli spacciatori e della prostituzione (quanti drammi si nascondono dietro la droga o dietro una "povera crista" costretta a "battere")
- Eliminazione di borseggiatori e topi di appartamento
- Eliminazione della "vendita" dei voti
- Eliminazione dell'"acquisto" di Deputati, Senatori e politici in genere
- Non andare dal commercialista per fare la dichiarazione dei redditi ( il fisco saprebbe esattamente quali sono le mie entrate e le mie uscite e quindi mi deve comunicare solamente quanto devo pagare o quanto mi deve essere rimborsato)
- Pagamento delle tasse da parte di tutti ( e sicuramente si potrebbero ridurre notevolmente in quanto ci sarebbero tantissime risorse in più)
- Eliminazione della distruzione della carta moneta (quando una banconota viene accidentalmente distrutta il possessore ha una perdita secca ( chi ci guadagna?????????) cosa che non avverrebbe con la moneta elettronica )
Sicuramente ci sono altri aspetti che al momento mi sfuggono.....
Aspetti negativi:
- Difficoltà delle persone che non hanno dimestichezza con la moneta elettronica (in particolar modo gli anziani)
- "Giustificare" una transazione fatto per un familiare o un amico in difficoltà (credo che sia abbastanza "umiliante" giustificare un accredito ricevuto per difficoltà economica)
- Fare la carità ad un mendicante
- Applicare tale divieto ai turisti stranieri ( lo straniero che non ha dimestichezza o non vuole usare la moneta elettronica non verrebbe in Italia)
- Privacy (es. l'onesto cittadino che frequenta un sexy shop e non vuole far sapere questa sua "attività" potrebbe essere "ricattato" da chi può accedere alle sue transazioni)
Sicuramente ci sono altri aspetti che al momento mi sfuggono.
Nel mio piccolo (mi baso sulla mia personale esperienza) analizzando la questione sono sempre più convinto che gli aspetti positivi dovuti all'eliminazione del contante siano di gran lunga superiori agli aspetti negativi e quindi rimango della convinzione che l'eliminazione del contante darebbe vita ad una società più giusta ed onesta.
Grazie a tutti per l'attenzione
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
ciao camillobenso, tu scrivi
[quote]Prima ancora di risolvere questi problemi, bisogna che nel settore della politica si risolva il problema del settimo comandamento.
[/quote]
Per aiutare gli uomini a non cadere in tentazione togli il denaro contante
e credo si farebbe un gran passo avanti.
[quote]Prima ancora di risolvere questi problemi, bisogna che nel settore della politica si risolva il problema del settimo comandamento.
[/quote]
Per aiutare gli uomini a non cadere in tentazione togli il denaro contante
e credo si farebbe un gran passo avanti.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Credo di aver sbagliato a postare qua il messaggio di prima, che non c'entrava niente con l'argomento in discussione. Mi aveva ingannato il titolo.
cardif
cardif
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Molto complicato ? non c'è dubbioaaaa42 ha scritto:tutto molto complicato
roba da trattare di giorno non di notte
andando per punti
c e differenza tra elusione fiscale ed evasione fiscale.
c e differenza tra imprenditore e artigiano o commerciante
altra cosa sono i professionisti che non sono imprenditori
il mondo del lavoro cambia i piccoli artigiani e commercianti sono
lavoratori anche sotto il profilo giuridico
l imprenditore no
dare anche a loro un reddito minimo garantito e giusto in quanto lavoratori
altra cosa e quantificare il costo
ma il costo in vera politica non e mai il problema più importante
in quanto uno stato non e mai una azienda.
per gli imprenditori sono i fondi d investimento statali per riorganizzare e ristrutturare le aziende
L'elusione fiscale rientra nel modo di operare legittimo che permette di pagare meno tasse.
Non intendo entrare nelle varie tipologie d'impresa, resta comunque il fatto che si può definire per tutti i cittadini certi limiti e quando non si tassano i redditi , ma i patrimoni mobili o immobili , non resta che definire delle aliquote adeguate in base al crescere dei patrimoni personali. Altra cosa sono le società o le imprese, che se tutto diventa trasparente e rintracciabile va favorito al massimo gli investimenti per l'ammodernamento e la ricerca, ma se c'è un surplus va tassato adeguatamente e/o va a formare un fondo a salvaguardia di tempi negativi.
E' chiaro che gli esperti potrebbero semplificare e rendere tutto più accettabile senza bisogno di creare i fondi neri.
un saluto da iospero
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
GLI IMPRENDITORI
Dal punto di vista economico, imprenditore è colui che organizza i fattori della produzione (ovvero, in linea generale, il capitale e il lavoro) per realizzare un prodotto, che sia un bene o un servizio, destinato al mercato.
La figura dell’imprenditore, cuore dell’economia moderna, è caratterizzata inoltre dall’assunzione del rischio di impresa: sull’imprenditore, infatti, incombe il rischio di non conseguire dalla propria attività i ricavi sufficienti a coprire i costi dei fattori produttivi. Per tale ragione, l’imprenditore non solo è destinatario dei profitti dell’attività ma è altresì titolare del potere di gestione dell’impresa: a lui spetta ogni scelta organizzativa e la determinazione degli assetti produttivi.
Per ridurre il rischio d'impresa e quindi non rispondere con i beni personali si creano S.R.L e altri tipologie di società in modo tale che il rischio è limitato al capitale che viene messo nell'impresa .Anche gli imprenditori sono lavoratori e se anche per essi prevediamo un reddito minimo garantito perché si dovrebbe
lasciare che gli utili di impresa sia soltanto a loro disposizione ?
Dal punto di vista economico, imprenditore è colui che organizza i fattori della produzione (ovvero, in linea generale, il capitale e il lavoro) per realizzare un prodotto, che sia un bene o un servizio, destinato al mercato.
La figura dell’imprenditore, cuore dell’economia moderna, è caratterizzata inoltre dall’assunzione del rischio di impresa: sull’imprenditore, infatti, incombe il rischio di non conseguire dalla propria attività i ricavi sufficienti a coprire i costi dei fattori produttivi. Per tale ragione, l’imprenditore non solo è destinatario dei profitti dell’attività ma è altresì titolare del potere di gestione dell’impresa: a lui spetta ogni scelta organizzativa e la determinazione degli assetti produttivi.
Per ridurre il rischio d'impresa e quindi non rispondere con i beni personali si creano S.R.L e altri tipologie di società in modo tale che il rischio è limitato al capitale che viene messo nell'impresa .Anche gli imprenditori sono lavoratori e se anche per essi prevediamo un reddito minimo garantito perché si dovrebbe
lasciare che gli utili di impresa sia soltanto a loro disposizione ?
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- Iscritto il: 22/02/2012, 14:30
Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Pagamenti con carta di credito nei centri commerciali, eviterebbero furti ai porta valori.Poi i negozi colpiti dalle rapine non ruberebbero piu i contanti anche i distributori di carburante solo con carte di credito ecc......
Ma la cosa piu importante soni i nostri governanti.
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/ ... -poltrona/
Ciao
Paolo11
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