Alessandro Gilioli dell’Espresso, è il primo giornalista che ha il coraggio di dire alla sinistra cimiteriale dei morti viventi, quello che pensa a muso duro. Nel primo punto avrebbe però dovuto spiegargli chiaramente che sono generali senza esercito, che più della base si preoccupano della loro “sacra” poltrona.
Tutto questo mentre il Paese é attraversato dagli stessi scandali che avevano prodotto il crollo della Prima Repubblica.
Già dal marzo del 2012, Gustavo Zagrebelsky aveva annunciato la morte dei partiti tradizionali.
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Pensare però che il suo manifesto, ”Dipende da noi, …..dissociarsi per riconciliarsi” potesse avere successo in quel contesto era solo un azzardo da parte di chi avendo capito lo stato dell’arte cercava di porre rimedio, era piuttosto ingenuo rispetto agli incalliti destinatari che hanno fede solo e soltanto nella “Sacra poltrona”
I poltronosti preferivano morire sul campo piuttosto che cambiare registro.
Così siamo arrivati ai giorni nostri.
La decomposizione progressiva ed inarrestabile, tanto agognata dagli anti berlusconiani è alla fine arrivata. I mandarini di Silvio cercano in tutti i modi di sopravvivergli, alla stessa stregua degli ultimi fascisti con la Repubblica di Salò.
La destra non ha una guida carismatica per riunire le armate in sfacelo. Non può di certo essere Salvini a guidare le armate Brancaleone, visto che è cresciuto solo alimentando l’odio verso gli immigrati. “Fin che c’è guerra c’è speranza“ era il titolo di un film degli anni addietro. Lo stesso vale per Salvini. Fin quando arrivano immigrati la Lega può anche crescere nei consensi, …ma poi???
Bersani è sempre più Artemio de “I mostri”. Ha convinto il giovane D’Attorre propagandare che rispettando le regole, al prossimo congresso del Pd si potranno riprendere il partito.
Non ha capito che non ha più un esercito alle spalle.
Oltre al fatto che come può pensare che la banda Renzi possa rimanere nel Pd agli ordini dei bersaniani, dopo aver assaggiato l'ebbrezza del potere?
La differenza con la chiusura della Prima Repubblica del ’92, consiste nella presenza di una crisi economica profonda che allora non c’era.
Il regime, che assomiglia in toto nella comunicazione (e non solo) al vecchio regime fascista, cerca di fornire dati incoraggianti sulla ripresa. Dati che sono stati smentiti stamani in riguardo alla disoccupazione.
Quando Mussolini inaugura Latina (Littoria), il 18 dicembre 1932, non sapeva che una buona parte degli edifici che gli erano stati fatti visionare in parata, erano solo delle facciate di cartone, ben dipinto, legato nella parte posteriore con assi di legno. E che i festanti littoriani alle finestre, non erano altro che carabinieri affacciati, che poggiavano i piedi su strisce di assi di legno. Facendo ben attenzione di non precipitare all’indietro nel vuoto.
Allo stesso modo noi stiamo adottando il sistema del camouflage all’Expò di Milano. Stiamo nascondendo tutte quelle parti che sono in ritardo nella costruzione.
Stamani, un renziano di ferro mi ha chiesto di fare un nome di qualcuno che possa sostituire Renzi, se non funziona. Sapendo che di nominativi non ce ne sono, giustificando in questo modo la presenza anche in futuro di Leopoldo Paràkulos.
Se questa notte Paràkulos fosse colto da infarto e passasse a miglor vita, che farebbero i renziani e molti altri tricolori? Si suiciderebbero perché non c’è più Renzi?
Lo Stato chiuderebbe i battenti perché non più il suo Duce?
Siamo in trappola. Come se ne viene fuori?
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L’articolo di Gigliioli
Care minoranze Pd
31/03/2015 di triskel182
Cara minoranza Pd, anzi care minoranze Pd visto che siete diverse tra voi, beh, io ve lo dico, poi vedete voi se credermi o no:
1. A eccezione dei vostri cari, fuori dai palazzi l’interesse nei vostri confronti – già scarsino all’inizio – ultimamente è calato parecchio. Diciamo che al momento siete seguiti grosso modo come il campionato di curling – ma non quello di serie A.
2. Dopo la riunione all’Acquario di Roma, in particolare, le vostre gesta vengono recepite dalla stessa area del cervello che induce talvolta a cliccare sulle dichiarazioni di Sara Tommasi o sui siti sciichimisti. Credo che sia la zona dell’eccentrico-curioso-trash.
3. Ogni volta che parla D’Alema, da Palazzo Chigi parte un ordine di Moët & Chandon; quando si aggiunge D’Attorre, arrivano anche le tartine.
4. Le vostre reiterate minacce di scissione non vengono più quotate nemmeno dai bookmaker più spregiudicati di Londra, quelli che pure accettano scommesse sull’arrivo degli alieni entro la fine dell’anno.
5. Bersani che invita Renzi a “non decidere da solo” sembra il cardinale Bagnasco quando invita i giovani a non fare sesso prima del matrimonio: tuttavia ha molte meno probabilità di successo.
6. In linea generale, chi tra voi ha fatto per anni la corte all’Udc di Casini (ma anche a Fini), poi ha votato tutte le riforme di Monti (compresa quella costituzionale) e infine ha fatto il governo con Berlusconi (magari entrandoci pure) quando rivendica di essere di sinistra risulta credibile come Pacciani che parla di rispetto per le donne.
7. Nulla di personale verso (quasi) nessuno di voi, ma ho la sensazione che se voleste davvero servire le idee che oggi manifestate, e a esse risultare utili, per la più parte di voi un dignitoso ritiro a vita privata sarebbe la scelta migliore – e probabilmente gioverebbe anche a voi, sul lungo, in termini reputazionali.
Senza acrimonia, anzi con umana solidarietà per la vostra attuale difficile condizione.
Da gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it