quo vadis PD ????

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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shiloh
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da shiloh »

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pancho
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da pancho »

shiloh ha scritto:.
se me la traduci vado meglio a risponderti :shock:

un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
soloo42001
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da soloo42001 »

Mi scuso del ritardo con cui rispondo.

Non immaginavo che i miei 2-3 post avrebbero "provocato" una reazione e così tante risposte.
Ma ben venga.

Fatemi chiarire che non intendo "dispregiare" i "veci".
Tuttavia, avendone anche molti in famiglia (io sono della generazione di Renzi), non posso non ritenermi DELUSO. Fortemente deluso da come proprio dai veci, e non da Renzi, vengano i peggiori attacchi ideologici al poco di buono che si è costruito nel dopoguerra.

Infatti, una volta che certe ideologie (dal razzismo leghista, al liberismo, al capitalismo straccione all'italiana, al mignottismo berlusconiano, ...) hanno fatto breccia proprio nel cuore del corpo elettorale ex DC, ex PCI, a quel punto
è impossibile ogni reazione o ricostruzione.
E quelli della mia generazione si trovano così di fronte al bivio: sopravvivere o fare testimonianza di valori che persino i nostri veci tradiscono?

Molti di CSX hanno fatto la prima scelta seguendo Renzi.
Tanti di CSX, i vendoliani, i grillini hanno scelto la seconda seguendo Grillo e Vendola.
Entrambe le scelte sono perdenti dato l'obiettivo di partenza.


Riguardo il "frazionismo", inutile girarci intorno.
Abbiamo a che fare con un fenomeno che nasce dalla disperazione profonda di chi sa di non poter vincere in nessun caso.

Non posso vincere, non vincerò mai, perchè tanto sarò sempre minoritario, e comunque gli altri si alleeranno contro di me pur di non farmi governare.
Da questo senso di disperazione nasce la ricerca del colpevole della sconfitta perenne.
La ricerca di chi è causa della sconfitta.

Avveniva nella sinistra e dentro il PCI.
Avveniva e avviene anche nel CSX.
Prodi perde le elezioni? Colpa dei cattolici degli inciucioni, dei forchettoni, dei sinistri, dei pacifinti, dei massimalisti, dei merli, bla bla bla.
Avviene anche nel M5S: colpa degli italiani irrimediabilmente corrotti dentro, e di quelli che parlano contro Grillo.

Forse un'analisi più oggettiva dei rapporti di forza in essere dovrebbe invece portare a definire una strategia più realistica.
1. intanto elaborare un programma plausibile
2. prendere i consensi maggiori possibili (non necessariamente vincere)
3. USARE quei consensi per portare a casa QUI E OGGI IL POSSIBILE, aprendosi ad accordi POLITICI nel rispetto dei consensi ricevuti e del programma

Che non vuol affatto dire: vado al governo coi destri per fare quello che dicono loro altrimenti c'è il baratro delle elezioni, come hanno fatto Bersani con Monti, Letta e Renzi.
Ma l'esatto contratio: mi accordo (se serve coi destri ahinoi perchè i grillini dormono) per fare quello che è POSSIBILE, poi si va felicemente e serenamente ad elezioni.
Se nel mentre qualcuno bara, si va SUBITO ad elezioni, SUBITO non dopo.

E' quello che M5S non ha saputo fare nel 2013, e che i centristi del PD non hanno VOLUTO fare dal 2011 a oggi.
Ma è anche quello che proprio a sinistra si stenta anche solo a concepire.
L'idea stessa di doversi "sporcare le mani" parlando con gente che per tutta una serie di ragioni non si rispetta.

Di conseguenza si perdono i decenni ad analizzare "perchè la sinistra è minoritaria in Italia".
Di chi la colpa?
Come ci fosse chissà quale misteriosa entità cosmica che affligge la sinistra.

Secondo me, molto semplicemente, la sinistra in Italia perde perchè:

1. opera in un contesto dove la furbizia e la sopraffazione sono regola dal tempo degli antichi romani
2. opera in un momento storico dove nel pensiero occidentale dilaga l'individualismo e l'ideologia solidale (di origine cristiana) si va perdendo
3. vuole troppo e subito, esponendosi così alla critica di velleitarismo e al dileggio per mancanza di realismo
4. non utilizza il consenso per FARE, come nel resto d'Europa avviene da sempre, ma per DENUNZIARE
5. quando FA, fa male lasciandosi trascinare dove non deve, un po' per mancanza di radici valoriali solide, un po' per mancanza di lungimiranza politica

Ci piace fare i grilli parlanti, poi ci dispiace quando pinocchio segue lucignolo.


soloo42001
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

Io colgo il suggerimento di pancho, passo a

Perché la sinistra si divide sempre?
paolo11
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da paolo11 »

https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4
Gaber lo spiega.
Ciao
Paolo11
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da iospero »

repubblica
L' opposizione nel Pd evoca la scissione: "La ditta non c’è più"L’opposizione nel Pd evoca la scissione: "La ditta non c’è più"
di GOFFREDO DE MARCHIS

Speriamo che si chiariscano, ma se il voto sarà segreto gli azzurri di Verdini potrebbero intorbidire il tutto, meglio il voto palese. Non è detto che si apra una CRISI DI GOVERNO .
Io non comprendo come su temi così importanti come riforma del lavoro, leggi costituzionali, legge elettorale
nessuno abbia invocato il referendum degli iscritti e simpatizzanti come previsto dallo Statuto, che a quanto pare c'è ma non è entrato mai in vigore.
camillobenso
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Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Corriere 31.3.15
Il premier vince, ma tra i Dem restano focolai di resistenza
di Massimo Franco



Era prevedibile che non ci sarebbe stata mediazione.

Per Matteo Renzi, accettare di ridiscutere la riforma elettorale significherebbe entrare in un cunicolo di trattative con la minoranza, dalle quali riemergerebbe come minimo indebolito.


Per i suoi avversari, peraltro ancora divisi, il problema è se rompere quando la legge arriverà in Parlamento; oppure se rientrare in una strategia della quale hanno accreditato la pericolosità.

La direzione di ieri ha confermato insomma che il presidente del Consiglio sta vincendo, sebbene non abbia ancora vinto.


E l’Italicum rischia di essere approvato da una maggioranza monca.

Riforme fatte dal solo Pd «e senza un pezzo di esso» sono indebolite, avverte il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza.

«Oggi il rischio enorme è la spaccatura interna».



I margini per evitarla, a oggi, rimangono esigui.


Tra l’altro, quando l’ex segretario Pier Luigi Bersani motiva le sue perplessità sostenendo che «qui è in gioco la democrazia», l’ipotesi di un compromesso diventa inverosimile: a meno che uno dei due ceda.


Questo rende la discussione insieme avvelenata e senza apparente via d’uscita.



Non c’è accordo, non c’è rottura formale, ma prosegue una marcia vittoriosa del premier circondata da un’eterna precarietà politica.


Per il partito perno del sistema è l’ennesima tappa di una guerra sorda e tuttora non finita.


Più si avvicina il «sì» all’Italicum, che per Renzi dovrebbe arrivare a fine maggio, più per i suoi oppositori la fronda diventa una sfida dalla quale possono uscire seriamente sconfitti.


Bisognerà vedere che cosa succede dopo le elezioni regionali di fine maggio; e quale sarà lo sviluppo delle inchieste giudiziarie che a livello locale stanno falcidiando molti esponenti locali del Pd.


Se Renzi riuscirà a riprendere un qualche dialogo con Forza Italia, i numeri parlamentari ritornerebbero a livelli tali da garantirgli un margine di sicurezza, soprattutto al Senato.

Ma se non accadrà, la vera incognita riguarda la consistenza e la compattezza del fronte trasversale dei «no» alla riforma elettorale e del bicameralismo.


La domanda, alla quale oggi non c’è risposta, è se potrebbe saldarsi in funzione antigovernativa e creare problemi a palazzo Chigi quando il Senato voterà la propria riforma a maggioranza assoluta dei membri.



Per quanto irrituale, l’appello di FI a chi nel Pd si oppone alle riforme renziane è un sintomo.


Lo è altrettanto l’ipotesi, avanzata da alcuni esponenti della minoranza, di ricorrere al voto segreto contro l’Italicum se il premier non accetterà una mediazione: un’eventualità che ha irritato Renzi e lo ha fatto parlare di «ricatto inaccettabile».


Ma se passa la riforma elettorale, sarà più facile far pesare il deterrente del voto anticipato per piegare gli oppositori.


Chiedere la fiducia su questo tema sarebbe a dir poco inelegante.


Eppure continua a essere una possibilità da non scartare affatto.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

Ma se passa la riforma elettorale, sarà più facile far pesare il deterrente del voto anticipato per piegare gli oppositori.


Chiedere la fiducia su questo tema sarebbe a dir poco inelegante.


Eppure continua a essere una possibilità da non scartare affatto.




Domanda:

Ma può essere "inelegante" uno schiacciasassi?
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da camillobenso »

iospero ha scritto:repubblica
L' opposizione nel Pd evoca la scissione: "La ditta non c’è più"L’opposizione nel Pd evoca la scissione: "La ditta non c’è più"
di GOFFREDO DE MARCHIS

Speriamo che si chiariscano, ma se il voto sarà segreto gli azzurri di Verdini potrebbero intorbidire il tutto, meglio il voto palese. Non è detto che si apra una CRISI DI GOVERNO .
Io non comprendo come su temi così importanti come riforma del lavoro, leggi costituzionali, legge elettorale
nessuno abbia invocato il referendum degli iscritti e simpatizzanti come previsto dallo Statuto, che a quanto pare c'è ma non è entrato mai in vigore.


Ma Pittibimbo è o non è ancora il segretario del Pd?


Se si, è impensabile che Pittibimbo diventi un Tafazzi contro sè stesso.
flaviomob
Messaggi: 386
Iscritto il: 08/01/2015, 0:53

Re: quo vadis PD ????

Messaggio da flaviomob »

Solo, l'ideologia solidale a cui fai riferimento richiamandoti giustamente alla matrice cristiana, in Italia non si è estinta ma si è semplicemente rifugiata all'interno del nucleo familiare e spesso nella sua espressione più vasta, ovvero la famiglia (anche nel senso paramafioso del termine), nel clan, nei consanguinei. Quello che per gli anglosassoni è il "right or wrong this is my country" in Italia vale per la famiglia: hai mai visto il figlio di un ministro povero?
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