Regionali 2015
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Regionali 2015
NOMI
Puglia, quei candidati di Michele Emiliano
che imbarazzano la sinistra di Nichi Vendola
Nella coalizione che sostiene l'ex sindaco di Bari per la regione spuntano nomi della destra, centristi ed ex missini. E la sinistra, alleata con i democratici, teme che dopo il voto si possa formare una giunta di "larghe intese". Su esempio del governo Renzi
DI LUCA SAPPINO
10 aprile 2015
Renato Brunetta lo fa più per darsi la carica, quando su twitter scrive che la sinistra, in Puglia, è spaccata e che il centrodestra, unito, può vincere. I sondaggi, in realtà, danno Michele Emiliano saldamente in vantaggio, pur avvisando che a vincere, alla fine, sarà soprattutto l’astensione che dovrebbe superare il 50 per cento (l’affluenza potrebbe essere anche 20 punti in meno rispetto al 2010). Ma qualcosa di vero, nel tweet di Brunetta, c’è.
Il centrodestra ha i suoi problemi, essendo la Puglia il centro della frattura tra Raffaele Fitto e i vertici berlusconiani di Forza Italia. Ma anche nel centrosinistra i rapporti sono molto tesi, tra il Pd di Michele Emiliano e la lista “Noi a sinistra per la Puglia”, che unisce Sel, le vecchie civiche di Nichi Vendola e di Dario Stefano (il candidato di Sel alle primarie), e il gruppo dell’ex Pd Guglielmo Minervini, anche lui ex candidato alle primarie.
Michele Emiliano non passa giorno senza prendere le distanze dalla stagione vendoliana, dagli ultimi dieci anni di governo, e la polemica sulle buonuscite è solo l’ultima di una lunga serie. Già questo è motivo di sufficiente imbarazzo per chi invece vorrebbe una certa continuità con quella gestione. «Emiliano segue lo schema di Renzi» è l’analisi che fa un dirigente locale della sinistra pugliese con l’Espresso, «non avendo grandi avversari a destra, si sta concentrando su quell’elettorato, sparando a zero sul governo uscente. È convito di raccogliere così il voto d’opinione. Ma deve stare attento, perché è la nostra area ad esser ormai in sofferenza». L'area è quella della lista di Vendola e Minervini.
Poi, oltre alle bordate contro Nichi Vendola, ad imbarazzare ci sono le candidature. Troppi i nomi indigesti che troveranno posto nelle civiche che sostengono Emiliano e nel triciclo dei centristi, che permetterà a popolari e Udc di correre col centrosinistra pugliese. Il clima è tale che a sinistra in molti scommettono che, dopo il voto, la coalizione di governo sarà in realtà diversa, molto più simile a quella che sostiene il governo di Matteo Renzi a Roma: «L’impressione è che Emiliano abbia in mente di allargare la maggioranza a Ncd con cui, non a caso, si è trattato fino all’ultimo per un alleanza elettorale». «E poco gli importa a Emiliano», è quanto arriva ancora all’Espresso dalla sinistra della coalizione, «che noi finiremmo così all’opposizione».
Risolto il caso del candidato sindaco di Carovigno - quel Cosimo Mele (l’Udc che Casini cacciò dal partito dopo lo scandalo del festino romano condito da escort e cocaina) che aveva incassato l’appoggio del Pd locale, finché lo stesso Emiliano in qualità di coordinatore regionale del Pd non ha stracciato l’accordo - tra i nomi che imbarazzano Nichi Vendola e che finiranno spalmati tra il triciclo dell’Udc e le due civiche della coalizione, c’è ad esempio quello Euprepio Curto, già molto amico di Maurizio Gasparri, ex Msi, poi An, infine Udc, parlamentare per quattro legislature, che nel 2010 è stato eletto con Adriana Poli Bortone, centrista che contendeva la presidenza proprio a Nichi Vendola.
Fa discutere ancora di più, però, la candidatura di Saverio Tammacco, molfettese, consigliere provinciale e assessore di Forza Italia. Si candiderà con i popolari, ed è al suo nome che Guglielmo Minervini non vuole credere. Minervini, che si candida per il consiglio, chiede a Emiliano di rinunciare alla candidatura di Tammaco, evocando gli anni più bui della città di Molfetta e le inchieste condotte da Pm dallo stesso Emiliano. Il candidato presidente però, sprezzante, ha confermato l’impegno di Tammacco: «Forse il vero problema di Minervini è che Tammaco è di Molfetta come lui» ha detto, facendone una questione di pacchetti di voti.
Anche la sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio si è mostrata incredula quando sui giornali web locali sono comparsi i primi banner elettorali di Tammacco: «Vorrei sapere con precisione da Michele Emiliano» ha scritto su Facebook, «come si giustifica un'operazione di questo livello. Cos'altro troveremo nelle liste a suo sostegno?».
È già partito con la campagna elettorale anche Peppino Longo, anche lui consigliere dal 2010 con la Poli Bortone. Prese 14 mila preferenze, e oggi si candida con l'Udc. Per Emiliano.
Con lui ci saranno anche Salvatore Negro, sempre dall’Udc in consiglio regionale, e - forse - Lillino Colonna, centrista ex vicesindaco di Altamura, in giunta con Forza Italia. Direttamente nella lista del Pd dovrebbe invece trovare conferma Antonio Buccoliero, eletto nel 2010 con la lista di Rocco Palese, allora candidato presidente del centrodestra. Già a luglio, Boccoliero aveva ufficializzato il passaggio con i dem. Ora c’è la ricandidatura.
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
Puglia, quei candidati di Michele Emiliano
che imbarazzano la sinistra di Nichi Vendola
Nella coalizione che sostiene l'ex sindaco di Bari per la regione spuntano nomi della destra, centristi ed ex missini. E la sinistra, alleata con i democratici, teme che dopo il voto si possa formare una giunta di "larghe intese". Su esempio del governo Renzi
DI LUCA SAPPINO
10 aprile 2015
Renato Brunetta lo fa più per darsi la carica, quando su twitter scrive che la sinistra, in Puglia, è spaccata e che il centrodestra, unito, può vincere. I sondaggi, in realtà, danno Michele Emiliano saldamente in vantaggio, pur avvisando che a vincere, alla fine, sarà soprattutto l’astensione che dovrebbe superare il 50 per cento (l’affluenza potrebbe essere anche 20 punti in meno rispetto al 2010). Ma qualcosa di vero, nel tweet di Brunetta, c’è.
Il centrodestra ha i suoi problemi, essendo la Puglia il centro della frattura tra Raffaele Fitto e i vertici berlusconiani di Forza Italia. Ma anche nel centrosinistra i rapporti sono molto tesi, tra il Pd di Michele Emiliano e la lista “Noi a sinistra per la Puglia”, che unisce Sel, le vecchie civiche di Nichi Vendola e di Dario Stefano (il candidato di Sel alle primarie), e il gruppo dell’ex Pd Guglielmo Minervini, anche lui ex candidato alle primarie.
Michele Emiliano non passa giorno senza prendere le distanze dalla stagione vendoliana, dagli ultimi dieci anni di governo, e la polemica sulle buonuscite è solo l’ultima di una lunga serie. Già questo è motivo di sufficiente imbarazzo per chi invece vorrebbe una certa continuità con quella gestione. «Emiliano segue lo schema di Renzi» è l’analisi che fa un dirigente locale della sinistra pugliese con l’Espresso, «non avendo grandi avversari a destra, si sta concentrando su quell’elettorato, sparando a zero sul governo uscente. È convito di raccogliere così il voto d’opinione. Ma deve stare attento, perché è la nostra area ad esser ormai in sofferenza». L'area è quella della lista di Vendola e Minervini.
Poi, oltre alle bordate contro Nichi Vendola, ad imbarazzare ci sono le candidature. Troppi i nomi indigesti che troveranno posto nelle civiche che sostengono Emiliano e nel triciclo dei centristi, che permetterà a popolari e Udc di correre col centrosinistra pugliese. Il clima è tale che a sinistra in molti scommettono che, dopo il voto, la coalizione di governo sarà in realtà diversa, molto più simile a quella che sostiene il governo di Matteo Renzi a Roma: «L’impressione è che Emiliano abbia in mente di allargare la maggioranza a Ncd con cui, non a caso, si è trattato fino all’ultimo per un alleanza elettorale». «E poco gli importa a Emiliano», è quanto arriva ancora all’Espresso dalla sinistra della coalizione, «che noi finiremmo così all’opposizione».
Risolto il caso del candidato sindaco di Carovigno - quel Cosimo Mele (l’Udc che Casini cacciò dal partito dopo lo scandalo del festino romano condito da escort e cocaina) che aveva incassato l’appoggio del Pd locale, finché lo stesso Emiliano in qualità di coordinatore regionale del Pd non ha stracciato l’accordo - tra i nomi che imbarazzano Nichi Vendola e che finiranno spalmati tra il triciclo dell’Udc e le due civiche della coalizione, c’è ad esempio quello Euprepio Curto, già molto amico di Maurizio Gasparri, ex Msi, poi An, infine Udc, parlamentare per quattro legislature, che nel 2010 è stato eletto con Adriana Poli Bortone, centrista che contendeva la presidenza proprio a Nichi Vendola.
Fa discutere ancora di più, però, la candidatura di Saverio Tammacco, molfettese, consigliere provinciale e assessore di Forza Italia. Si candiderà con i popolari, ed è al suo nome che Guglielmo Minervini non vuole credere. Minervini, che si candida per il consiglio, chiede a Emiliano di rinunciare alla candidatura di Tammaco, evocando gli anni più bui della città di Molfetta e le inchieste condotte da Pm dallo stesso Emiliano. Il candidato presidente però, sprezzante, ha confermato l’impegno di Tammacco: «Forse il vero problema di Minervini è che Tammaco è di Molfetta come lui» ha detto, facendone una questione di pacchetti di voti.
Anche la sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio si è mostrata incredula quando sui giornali web locali sono comparsi i primi banner elettorali di Tammacco: «Vorrei sapere con precisione da Michele Emiliano» ha scritto su Facebook, «come si giustifica un'operazione di questo livello. Cos'altro troveremo nelle liste a suo sostegno?».
È già partito con la campagna elettorale anche Peppino Longo, anche lui consigliere dal 2010 con la Poli Bortone. Prese 14 mila preferenze, e oggi si candida con l'Udc. Per Emiliano.
Con lui ci saranno anche Salvatore Negro, sempre dall’Udc in consiglio regionale, e - forse - Lillino Colonna, centrista ex vicesindaco di Altamura, in giunta con Forza Italia. Direttamente nella lista del Pd dovrebbe invece trovare conferma Antonio Buccoliero, eletto nel 2010 con la lista di Rocco Palese, allora candidato presidente del centrodestra. Già a luglio, Boccoliero aveva ufficializzato il passaggio con i dem. Ora c’è la ricandidatura.
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2 ... =HEF_RULLO
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Re: Regionali 2015
da Il Fatto Q.
Regionali Veneto, Moretti firma l’appello M5S: “Mi taglierò lo stipendio”
La candidata Pd ha accettato di aderire all'appello dei 5 Stelle per la riduzione dello stipendio: "Estendiamolo a tutti i consiglieri regionali. Riconosco che il Movimento è stato tra i promotori della battaglia contro i costi alla politica". L'incontro per ufficializzare l'accordo sarà martedì 14 aprile
di F. Q. | 12 aprile 2015
I candidati si siederanno al tavolo e firmeranno insieme l’accordo. L’appuntamento è per martedì 14 aprile alle 9 e 30 e per il momento l’unica divergenza sembra essere su chi dei due candidati dovrà offrire la colazione all’altro.
Bel gesto della Moretti, potrebbe essere contagioso ?
Regionali Veneto, Moretti firma l’appello M5S: “Mi taglierò lo stipendio”
La candidata Pd ha accettato di aderire all'appello dei 5 Stelle per la riduzione dello stipendio: "Estendiamolo a tutti i consiglieri regionali. Riconosco che il Movimento è stato tra i promotori della battaglia contro i costi alla politica". L'incontro per ufficializzare l'accordo sarà martedì 14 aprile
di F. Q. | 12 aprile 2015
I candidati si siederanno al tavolo e firmeranno insieme l’accordo. L’appuntamento è per martedì 14 aprile alle 9 e 30 e per il momento l’unica divergenza sembra essere su chi dei due candidati dovrà offrire la colazione all’altro.
Bel gesto della Moretti, potrebbe essere contagioso ?
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Re: Regionali 2015
iospero ha scritto:da Il Fatto Q.
Regionali Veneto, Moretti firma l’appello M5S: “Mi taglierò lo stipendio”
La candidata Pd ha accettato di aderire all'appello dei 5 Stelle per la riduzione dello stipendio: "Estendiamolo a tutti i consiglieri regionali. Riconosco che il Movimento è stato tra i promotori della battaglia contro i costi alla politica". L'incontro per ufficializzare l'accordo sarà martedì 14 aprile
di F. Q. | 12 aprile 2015
I candidati si siederanno al tavolo e firmeranno insieme l’accordo. L’appuntamento è per martedì 14 aprile alle 9 e 30 e per il momento l’unica divergenza sembra essere su chi dei due candidati dovrà offrire la colazione all’altro.
Bel gesto della Moretti, potrebbe essere contagioso ?
Alessandra Moretti, candidata del Partito democratico per la presidenza della Regione Veneto, si rifiuta di firmare il documento proposto dallo sfidante del Movimento 5 stelle, Jacopo Berti. Quest’ultimo aveva invitato Moretti nei giorni scorsi a sottoscrivere, nero su bianco, l’impegno a tagliare il proprio stipendio, rinunciare all’indennità di mandato e ridimensionare i rimborsi. La candidata Pd si era detta entusiasta: “Non ci metto solo la firma, ma prendo un impegno davanti agli elettori”. L’incontro dunque è avvenuto nella sede elettorale della Moretti a Limena, provincia di Padova, anche se Berti aveva chiesto invano che avvenisse in campo neutro. Quando il candidato 5 Stelle ha messo davanti alla sfidante il foglio per la firma, lei si è rifiutata in mano e ha mostrato un suo documento con una proposta di legge per la riduzione degli stipendi. “Ho già sottoscritto l’impegno nei confronti dei veneti di cambiare la legge. Non è con le azioni personali che noi cambiamo il paese. Ma è con una legge regionale con la quale voglio cambiare per tutti le regole del gioco – spiega l’esponente Pd – State parlando con l’unico politico a livello nazionale che ha lasciato un posto sicuro per intraprendere la sfida delle Regionali”. Ma Berti la incalza: “Perché allora non firmi questi impegni?” “I gesti personali lasciano il tempo che trovano”. Poi volano parole grosse: “Ecco i burocrati”,dice Berti. “E voi siete dei pagliacci”, replica Moretti di David Marceddu
Possiamo dar loro una soluzione :
Firmate entrambi i documenti, non sono in contraddizione, meglio tutti e due che nessuno
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Re: Regionali 2015
Mentana annuncia al Tg7 : Paita indagata per mancata allerta
^^^^^^
Per il momento c'è solo l'informazione Ansa.
Alluvione di Genova, Paita indagata per mancata allerta
Paita (ANSA)
Liguria.
L'assessore regionale alle Infrastrutture e alla protezione civile e candidata per il centrosinistra alla presidenza della Regione ha ricevuto un avviso di garanzia
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Per il momento c'è solo l'informazione Ansa.
Alluvione di Genova, Paita indagata per mancata allerta
Paita (ANSA)
Liguria.
L'assessore regionale alle Infrastrutture e alla protezione civile e candidata per il centrosinistra alla presidenza della Regione ha ricevuto un avviso di garanzia
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Re: Regionali 2015
Alluvione Liguria, indagata la candidata Pd per la Regione Raffaella Paita
Politica
L'assessore alle Infrastrutture è accusata di "mancata allerta" perché la sera del 9 ottobre la sala della Protezione civile rimase chiusa tutta la notte nonostante le condizioni meteorologiche
di F. Q. | 15 aprile 2015 COMMENTI
La candidata Pd per la Regione Liguria Raffaella Paita è indagata per “mancata allerta” durante l’alluvione di Genova. Se non fossero bastate le irregolarità durante le primarie, l’uscita sbattendo la porta di Sergio Cofferati e addirittura il civatiano Luca Pastorino che lascia il partito e guida una lista civica, ora la campagna elettorale per il Partito democratico si fa ancora più complicata.
“Parteciperò con grande convinzione”, ha detto Matteo Renzi che nei prossimi giorni continuerà il tour nella zona per evitare l’irreparabile e che già punta il dito contro la minoranza che “abbandona il partito”. La Liguria è dove il presidente del Consiglio rischia la figura peggiore con i suoi sfilacciati in mille correnti e candidati dell’opposizione che possono aspirare alla poltrona di presidente.
La partita elezioni regionali è più difficile del previsto per il leader del governo. Più a sud, in Campania, ha un candidato che non è candidabile per la legge Severino (Vincenzo De Luca) e giunte locali (da Ercolano e Giugliano) mezze indagate. Addirittura si pensa ad un commissariamento dall’alto, anche se ogni decisione ufficiale è rimandata al weekend prossimo.
L’errore, secondo alcuni dentro il partito, sarebbe stato quello di ignorare la situazione di De Luca, vincitore delle primarie con la condanna per abuso d’ufficio che gli impedisce di tenersi eventualmente la poltrona. Da lì sarebbero partiti tutti i problemi del caso: indagati difesi dalla segreteria, nomi imposti dall’alto e poi sconfessati. Un caos che forse solo può avvicinarsi a quello di Forza Italia in Puglia che ancora vaga in cerca di un candidato unitario.
L’avviso di garanzia per la Paita in Liguria è stato notificato nelle scorse ore: al centro dell’accusa il fatto che la sala operativa della Protezione Civile a Genova la sera rimase chiusa nonostante le condizioni meteorologiche preoccupanti. “Sono garantista e resto garantista”, ha commentato il candidato Fi Giovanni Toti. “Un avviso di garanzia non significa colpevolezza. Gli errori della Paita sono di natura politica per come la sinistra ha amministrato l’emergenza alluvione. Non credo si possa parlare di magistratura ad orologeria a favore di Forza Italia”.
Con la candidata Pd è indagata anche Gabriella Minervini, direttore della protezione civile regionale. Paita era stata interrogata per oltre 4 ore il 17 novembre 2014, interrogatorio che poi era stato secretato dalle due pm Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese che hanno coordinato l’inchiesta. “Ho risposto a ogni domanda – disse allora Paita -. Hanno sentito me come stanno sentendo tutti per chiedere i dettagli di quanto successo”. Paita è stata indagata per omissione d’atto d’ufficio in merito alla mancata emanazione dell’Allerta 2, il livello di allerta più alto in Liguria in caso di piogge significative.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04 ... a/1594711/
Politica
L'assessore alle Infrastrutture è accusata di "mancata allerta" perché la sera del 9 ottobre la sala della Protezione civile rimase chiusa tutta la notte nonostante le condizioni meteorologiche
di F. Q. | 15 aprile 2015 COMMENTI
La candidata Pd per la Regione Liguria Raffaella Paita è indagata per “mancata allerta” durante l’alluvione di Genova. Se non fossero bastate le irregolarità durante le primarie, l’uscita sbattendo la porta di Sergio Cofferati e addirittura il civatiano Luca Pastorino che lascia il partito e guida una lista civica, ora la campagna elettorale per il Partito democratico si fa ancora più complicata.
“Parteciperò con grande convinzione”, ha detto Matteo Renzi che nei prossimi giorni continuerà il tour nella zona per evitare l’irreparabile e che già punta il dito contro la minoranza che “abbandona il partito”. La Liguria è dove il presidente del Consiglio rischia la figura peggiore con i suoi sfilacciati in mille correnti e candidati dell’opposizione che possono aspirare alla poltrona di presidente.
La partita elezioni regionali è più difficile del previsto per il leader del governo. Più a sud, in Campania, ha un candidato che non è candidabile per la legge Severino (Vincenzo De Luca) e giunte locali (da Ercolano e Giugliano) mezze indagate. Addirittura si pensa ad un commissariamento dall’alto, anche se ogni decisione ufficiale è rimandata al weekend prossimo.
L’errore, secondo alcuni dentro il partito, sarebbe stato quello di ignorare la situazione di De Luca, vincitore delle primarie con la condanna per abuso d’ufficio che gli impedisce di tenersi eventualmente la poltrona. Da lì sarebbero partiti tutti i problemi del caso: indagati difesi dalla segreteria, nomi imposti dall’alto e poi sconfessati. Un caos che forse solo può avvicinarsi a quello di Forza Italia in Puglia che ancora vaga in cerca di un candidato unitario.
L’avviso di garanzia per la Paita in Liguria è stato notificato nelle scorse ore: al centro dell’accusa il fatto che la sala operativa della Protezione Civile a Genova la sera rimase chiusa nonostante le condizioni meteorologiche preoccupanti. “Sono garantista e resto garantista”, ha commentato il candidato Fi Giovanni Toti. “Un avviso di garanzia non significa colpevolezza. Gli errori della Paita sono di natura politica per come la sinistra ha amministrato l’emergenza alluvione. Non credo si possa parlare di magistratura ad orologeria a favore di Forza Italia”.
Con la candidata Pd è indagata anche Gabriella Minervini, direttore della protezione civile regionale. Paita era stata interrogata per oltre 4 ore il 17 novembre 2014, interrogatorio che poi era stato secretato dalle due pm Gabriella Dotto e Patrizia Ciccarese che hanno coordinato l’inchiesta. “Ho risposto a ogni domanda – disse allora Paita -. Hanno sentito me come stanno sentendo tutti per chiedere i dettagli di quanto successo”. Paita è stata indagata per omissione d’atto d’ufficio in merito alla mancata emanazione dell’Allerta 2, il livello di allerta più alto in Liguria in caso di piogge significative.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04 ... a/1594711/
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Re: Regionali 2015
Genova - L’assemblea nazionale di Altra Europa con Tsipras riunitasi nel fine settimana a Roma ha bocciato la proposta di appoggiare il candidato presidente Luca Pastorino (Rete a Sinistra) alle elezioni regionali in Liguria.
Il capogruppo FdS in consiglio comunale a Genova Antonio Bruno sarà l’unico candidato presidente per L’Altra Liguria. L’assemblea nazionale ha messo in minoranza la posizione dello storico e sociologo Marco Revelli e del Comitato operativo transitorio sulla Liguria che prevedeva l’appoggio alla candidatura di Luca Pastorino.
Il progetto `Altra Liguria´ che aveva anticipato la sua posizione di restare fuori dall’area di centrosinistra, rappresentata dalle liste a sostegno di Raffaella Paita e Luca Pastorino, trova ora nell’Altra Europa con Tsipras il sostegno politico.
Non condivido queste scelte da " DURI E PURI"
Il capogruppo FdS in consiglio comunale a Genova Antonio Bruno sarà l’unico candidato presidente per L’Altra Liguria. L’assemblea nazionale ha messo in minoranza la posizione dello storico e sociologo Marco Revelli e del Comitato operativo transitorio sulla Liguria che prevedeva l’appoggio alla candidatura di Luca Pastorino.
Il progetto `Altra Liguria´ che aveva anticipato la sua posizione di restare fuori dall’area di centrosinistra, rappresentata dalle liste a sostegno di Raffaella Paita e Luca Pastorino, trova ora nell’Altra Europa con Tsipras il sostegno politico.
Non condivido queste scelte da " DURI E PURI"
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Re: Regionali 2015
il problema e che ci volevano delle primarie vere strutturate e organizzate e comunque ci voleva il coinvolgimento del MOV 5 stelle mantenendo comunque le proprie autonomie
anche se il grillo e contrario.
la lista europea tsipras e nata male con la signorina spinelli e adesso siamo ritornati ai tempi degli anni 70.
anche se il grillo e contrario.
la lista europea tsipras e nata male con la signorina spinelli e adesso siamo ritornati ai tempi degli anni 70.
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Re: Regionali 2015
Non riesco a giustificare la decisione dell'Assemblea di L'Altra Europa... nel bocciare l'appoggio che il Comitato provvisorio aveva dato alla lista Pastorino, è una lista che sta superando il 10% e potrebbe puntare anche oltre, capisco che non risponde a ciò che dovrebbe essere questo nuovo soggetto politico, cioé senza legami ai vecchi partiti, ma in questo caso Pastorino è uscito dal PD e sta dando una alternativa a chi votava PD e sentendosi tradito da Renzi non avrebbe saputo chi votare.
E' una decisione tardiva che non fa bene , andava valutata insieme a tutta la sinistra e poi scegliere chi avrebbe avuto più chance.
E' una decisione tardiva che non fa bene , andava valutata insieme a tutta la sinistra e poi scegliere chi avrebbe avuto più chance.
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Re: Regionali 2015
Bisogna vedere se davvero questo Pastorino è affidabile.
O se invece è vero che è un burlandiano pure lui.
Ad ogni modo la sinistra sinistraaaaaaa ingroiana colpisce ancora.
Avrebbe la possibilità di sancire una spaccatura clamorosa nel PDN
favorendone forse la scissione.
Ma invece no.
Fanno tutti schifo.
Solo noi semo bboni.
Sicchè in area CSX in Liguria avremo 3 candidature.
Paita (che però è finta di CSX, in realtà è di CDX).
Pastorino (che però dicono che fino a ieri era allineato a Burlando).
Bruno (della sinistra quella veraaa).
Cofferati, che si è fatto fregare da una ragazzina reagendo in ritardo
e debolmente durante le primarie, che spinge Pastorino.
Bagnasco e un pezzo di destra che appoggiano Paita.
E, infine, i grillini che "loro so mejo de tutti".
Viene meno proprio l'idea di vincere insieme mettendo
preventivamente a fattor comune idealità, progettualità
e forze in campo.
soloo42001
O se invece è vero che è un burlandiano pure lui.
Ad ogni modo la sinistra sinistraaaaaaa ingroiana colpisce ancora.
Avrebbe la possibilità di sancire una spaccatura clamorosa nel PDN
favorendone forse la scissione.
Ma invece no.
Fanno tutti schifo.
Solo noi semo bboni.
Sicchè in area CSX in Liguria avremo 3 candidature.
Paita (che però è finta di CSX, in realtà è di CDX).
Pastorino (che però dicono che fino a ieri era allineato a Burlando).
Bruno (della sinistra quella veraaa).
Cofferati, che si è fatto fregare da una ragazzina reagendo in ritardo
e debolmente durante le primarie, che spinge Pastorino.
Bagnasco e un pezzo di destra che appoggiano Paita.
E, infine, i grillini che "loro so mejo de tutti".
Viene meno proprio l'idea di vincere insieme mettendo
preventivamente a fattor comune idealità, progettualità
e forze in campo.
soloo42001
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Re: Regionali 2015
http://www.tzetze.it/redazione/2015/04/ ... _5_minuti/
Di Maio: 'Ecco come abolire i vitalizi in 5 minuti'
Ciao
Paolo11
Di Maio: 'Ecco come abolire i vitalizi in 5 minuti'
Ciao
Paolo11
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