Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Forza Celeste ...tieni duro....che ce la facciamo
Indice gradimento dei presidenti regionali: Formigoni in caduta libera
Secondo i dati dell'indagine condotta da Datamonitor, in un anno il governatore della Lombardia è sceso dal primo al decimo posto della speciale classifica, che vede in testa il 'veneto' Luca Zaia, secondo Rossi (Toscana), terzo Errani (Emilia Romagna)
di Luigi Franco | 2 maggio 2012
Dai piani alti di Palazzo Lombardia continua a respingere ogni richiesta di dimissioni. Ma nel gradimento dei cittadini Roberto Formigoni è in caduta libera. E finisce all’ultimo posto nella classifica dei primi dieci governatori che viene stilata ogni tre mesi dall’istituto di ricerca Datamonitor. In cima alla graduatoria confermato il leghista Luca Zaia, presidente del Veneto (con un indice di apprezzamento del 59,1 per cento), mentre il governatore della Toscana Enrico Rossi (Pd) con il 58,6 per cento scalza dal secondo posto il compagno di partito Vasco Errani (Emilia Romagna), che scende sul terzo gradino del podio (58,4 per cento).
Tempi duri per Formigoni, che meno di un anno fa (60,6 per cento a giugno 2011) era il governatore più amato insieme a Zaia. Poi il suicidio del vice di don Luigi Verzè, Mario Cal, e l’inchiesta sul San Raffaele hanno iniziato a intaccare la sua immagine. A settembre il presidente della Lombardia è sceso al secondo posto (60 per cento), a dicembre al quarto (54,2 per cento). Ai presunti fondi neri del San Raffaele, intanto, si sono aggiunti quelli della clinica Maugeri, mentre i particolari sulle vacanze di Formigoni hanno messo in evidenza i suoi legami con Pierangelo Daccò, il lobbista ciellino abile ad accaparrarsi i finanziamenti regionali alla sanità. Così nel primo trimestre del 2012 l’indice di gradimento è arrivato al 51,7 per cento, con una variazione in negativo del 2,5 per cento che è la più alta tra quelle registrate dai dieci governatori.
Formigoni si è sempre difeso dicendo di non essere indagato in nessuna delle inchieste sulla sanità lombarda. Ma questo non ferma il calo di fiducia nei suoi confronti. Anzi, secondo l’indagine di Datamonitor, al governatore lombardo va peggio che a Vasco Errani. Il presidente dell’Emilia Romagna, pur avendo ricevuto a marzo un avviso di fine indagini per falso ideologico, limita infatti la diminuzione del suo gradimento a un -1,6 per cento, che gli consente di rimanere sul podio.
La fiducia nell’operato dei governatori subisce il generale momento di difficoltà della classe politica. In flessione sono infatti anche gli indici di Rossi (-0,2 per cento) e di Zaia (-0,9 per cento), su cui potrebbero avere pesato le inchieste sull’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito. Solo tre governatori su dieci vedono aumentare il loro apprezzamento. Il presidente della Sicilia Raffaele Lombardo (Mpa) sale dall’ottavo al quarto posto con il 53,6 per cento (+0,6 per cento rispetto al trimestre precedente). Lo segue a ruota Stefano Caldoro (Pdl), che in Campania ottiene il 53,4 per cento (+1,2 per cento rispetto a dicembre 2011, quando era decimo). In ascesa anche Gian Mario Spacca (Pd, governatore delle Marche), che passa dalla nona alla sesta posizione (53,2 per cento, +0,7 per cento).
Settimi a pari merito sono Renata Polverini (Lazio) e Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia): entrambi del Pdl, scendono al 53 per cento, la prima con un calo dell’1,1 per cento, il secondo dello 0,9 per cento. Nono si classifica il presidente Pdl della Calabria Giuseppe Scopelliti (52,2 per cento, -1,6 per cento). Nella top ten cinque governatori sono a capo di una regione del Nord, tre del Sud e due del Centro. Mentre il centrodestra batte il centrosinistra 7 a 3.
Il Fatto Quotidiano
Indice gradimento dei presidenti regionali: Formigoni in caduta libera
Secondo i dati dell'indagine condotta da Datamonitor, in un anno il governatore della Lombardia è sceso dal primo al decimo posto della speciale classifica, che vede in testa il 'veneto' Luca Zaia, secondo Rossi (Toscana), terzo Errani (Emilia Romagna)
di Luigi Franco | 2 maggio 2012
Dai piani alti di Palazzo Lombardia continua a respingere ogni richiesta di dimissioni. Ma nel gradimento dei cittadini Roberto Formigoni è in caduta libera. E finisce all’ultimo posto nella classifica dei primi dieci governatori che viene stilata ogni tre mesi dall’istituto di ricerca Datamonitor. In cima alla graduatoria confermato il leghista Luca Zaia, presidente del Veneto (con un indice di apprezzamento del 59,1 per cento), mentre il governatore della Toscana Enrico Rossi (Pd) con il 58,6 per cento scalza dal secondo posto il compagno di partito Vasco Errani (Emilia Romagna), che scende sul terzo gradino del podio (58,4 per cento).
Tempi duri per Formigoni, che meno di un anno fa (60,6 per cento a giugno 2011) era il governatore più amato insieme a Zaia. Poi il suicidio del vice di don Luigi Verzè, Mario Cal, e l’inchiesta sul San Raffaele hanno iniziato a intaccare la sua immagine. A settembre il presidente della Lombardia è sceso al secondo posto (60 per cento), a dicembre al quarto (54,2 per cento). Ai presunti fondi neri del San Raffaele, intanto, si sono aggiunti quelli della clinica Maugeri, mentre i particolari sulle vacanze di Formigoni hanno messo in evidenza i suoi legami con Pierangelo Daccò, il lobbista ciellino abile ad accaparrarsi i finanziamenti regionali alla sanità. Così nel primo trimestre del 2012 l’indice di gradimento è arrivato al 51,7 per cento, con una variazione in negativo del 2,5 per cento che è la più alta tra quelle registrate dai dieci governatori.
Formigoni si è sempre difeso dicendo di non essere indagato in nessuna delle inchieste sulla sanità lombarda. Ma questo non ferma il calo di fiducia nei suoi confronti. Anzi, secondo l’indagine di Datamonitor, al governatore lombardo va peggio che a Vasco Errani. Il presidente dell’Emilia Romagna, pur avendo ricevuto a marzo un avviso di fine indagini per falso ideologico, limita infatti la diminuzione del suo gradimento a un -1,6 per cento, che gli consente di rimanere sul podio.
La fiducia nell’operato dei governatori subisce il generale momento di difficoltà della classe politica. In flessione sono infatti anche gli indici di Rossi (-0,2 per cento) e di Zaia (-0,9 per cento), su cui potrebbero avere pesato le inchieste sull’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito. Solo tre governatori su dieci vedono aumentare il loro apprezzamento. Il presidente della Sicilia Raffaele Lombardo (Mpa) sale dall’ottavo al quarto posto con il 53,6 per cento (+0,6 per cento rispetto al trimestre precedente). Lo segue a ruota Stefano Caldoro (Pdl), che in Campania ottiene il 53,4 per cento (+1,2 per cento rispetto a dicembre 2011, quando era decimo). In ascesa anche Gian Mario Spacca (Pd, governatore delle Marche), che passa dalla nona alla sesta posizione (53,2 per cento, +0,7 per cento).
Settimi a pari merito sono Renata Polverini (Lazio) e Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia): entrambi del Pdl, scendono al 53 per cento, la prima con un calo dell’1,1 per cento, il secondo dello 0,9 per cento. Nono si classifica il presidente Pdl della Calabria Giuseppe Scopelliti (52,2 per cento, -1,6 per cento). Nella top ten cinque governatori sono a capo di una regione del Nord, tre del Sud e due del Centro. Mentre il centrodestra batte il centrosinistra 7 a 3.
Il Fatto Quotidiano
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Re: Come se ne viene fuori ?
Alto godimento…….ma fino ad un certo punto
Abbiamo visto le reazioni dei bucanieri alle parole di Monti contro il Pdl 72 ore fa. Nella settimana che precede le elezioni è grasso che cola per gli avversari. Abbiamo sentito i colonnelli infuriati, Chicchitto, Lupi, gas parri, La Russa, tutti in difesa degli uomini delle Tortuga. Tutti incazzati neri. Una delizia.
Adesso attendiamo le reazioni a questo nuovo attacco diretto di Monti al Pdl, ..tra l’altro fatto in casa dei nemici della sinistra al seminario di Italianieuropei del capo del Coopasir. Dovrebbe essere in questo caso un’incazzatura tripla, come minimo.
Monti ha dichiarato:
Duro l’attacco al movimento creato da Silvio Berlusconi che nel 1994 era “visto come portatore di molte istanze e fremiti, anche da parte mia”. Ma che, al contrario, “non fu portatore di un’ordinata cultura da schiacciasassi verso la programmazione delle liberalizzazioni e la rimozione dei vincoli corporativi”. Il risultato è stato che “in Italia una cultura liberale non c’è stata” e siamo arrivati al “paradosso che ha fatto più liberalizzazioni la sinistra della destra”.
Nuovo attacco quindi nel giro di poche ore e a poche ore dal voto delle amministrative.
Monti vuole demolire Berlusconi? Magara!!!
Di certo gli incerti non andranno a votare per i Bucanieri della Tortuga dopo gli attacchi del premier, ma esiste anche il pericolo che qualche deluso interpreti male le parole di Monti e vada a votare per dispetto al premier.
Se poi, la prossima settimana ci troveremo di fronte ad un crollo del Pdl e della Lega l’incazzatura sui vascelli bucanieri sarà al top.
Con quali conseguenze? I bucaneros potrebbero anche reagire malissimo e tutto quindi diventa possibile.
Permalosi come sono, oggi si saranno convinti che Super Mario Monti è un nemico come i comunisti. E dire che solo poco più di due mesi fa il cavalier banana voleva arruolarlo sotto la bandiera dei Bucaneros des las Tortugas.
******
Monti: “Non pagare l’Imu è evasione. Riforma del lavoro, poche aspettative”
Il premier ha replicato alle polemiche sulla reintroduzione dell'imposta sulla prima casa. Deluso da Forza Italia che nel '94 riteneva "portatore di molte istanze e fremiti". Poi difende Bondi, che non deve "salvare il Paese" ma "aiutare il governo a realizzare tagli mirati"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 maggio 2012
Fermezza contro l’evasione fiscale e chi si rifiuta di pagare l’Imu, che ritiene una scelta “inaccettabile”. E la necessità di reintrodurla è da attribuire a Forza Italia, che tre anni fa, quando decise di abolire l’Ici, non aveva valutato le conseguenze. Monti, al seminario “Oltre l’austerità” di Italianieuropei, ha inoltre ricordato le polemiche degli ultimi giorni sulla reintroduzione dell’imposta sulla prima casa e ha chiarito che non bisogna aspettarsi “troppo da riforme strutturali come quella del lavoro, come dimostra l’esperienza americana”.
Duro l’attacco al movimento creato da Silvio Berlusconi che nel 1994 era “visto come portatore di molte istanze e fremiti, anche da parte mia”. Ma che, al contrario, “non fu portatore di un’ordinata cultura da schiacciasassi verso la programmazione delle liberalizzazioni e la rimozione dei vincoli corporativi”. Il risultato è stato che “in Italia una cultura liberale non c’è stata” e siamo arrivati al “paradosso che ha fatto più liberalizzazioni la sinistra della destra”. Alla luce dei risultati, “è molto importante convincersi che l’insufficiente crescita negli ultimi dieci-quindici anni è esistita, malgrado sia stata negata fino a qualche tempo fa”.
.
Sui provvedimenti dell’esecutivo, consapevole che il Paese sia “fortemente corporativo” e con “un rigetto alle riforme”, Monti ha criticato l’invito a l’obiezione di coscienza sull’Imu. “Questo è un Paese che non ama molto le tasse, ma ci sono dichiarazioni che, come esponente del Governo, ho il dovere di dichiarare inaccettabili come quella di non pagare l’Imu”, ha detto ricordando l’impegno di Palazzo Chigi contro l’evasione fiscale, nei confronti della quale “saremo sempre più pressanti” perché “chi evade meriterebbe un trattamento molto rigoroso dalla collettività”. Parole che rispondono alle polemiche dei giorni scorsi, in cui Roberto Maroni si è scagliato contro la reintroduzione dell’imposta sulla casa e Beppe Grillo ha dichiarato che lo Stato, paragonato alla mafia, “strangola la propria vittima” a suon di imposte. Al coro si è unito anche Angelino Alfano che ai microfoni del Tg4 aveva lanciato un’iniziativa simile a quella della Lega. “L’imprenditore che ha dei crediti con lo stato non paghi le tasse per la stessa cifra – aveva dichiarato il segretario del Pdl – Altrimenti che Equitalia è. Un’agenzia di riscossione efficientissima nel riscuotere, a fronte di una stato lentissimo nel pagare”.
Parole a cui Monti aveva replicato nei giorni scorsi esprimendo “sdegno”, perché “chi si vuol candidare per il governo del proprio paese non può giustificare l’evasione fiscale, né tanto meno invitare a non pagare le tasse o a istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato”. E che oggi ribadisce. Secondo Palazzo Chigi infatti rientra nella “disobbedienza fiscale” anche la compensazione tra debito e credito delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. “Non potremmo permettere che una singola impresa decidesse, se ha un credito verso lo Stato – ha dichiarato- di fare la compensazione. Non sarebbe possibile, anche questo sarebbe disobbedienza fiscale”. E sulla reintroduzione dell’Imu Monti aveva attaccato anche il governo Berlusconi, che aveva deciso di abolire l’imposta sulla prima casa “senza valutare le conseguenze, in una situazione economica che non lo permetteva”.
Ma nel corso della conferenza cerca di spegnere la polemica con il leader del Pdl che ricorda di non avere mai nominato. ”Non ho mai pensato nè menzionato il nome di Angelino Alfano quando ho condannato le incitazioni alla disobbedienza fiscale”, ha puntualizzato ricordando che è gli “dispiace che sia nato un certo turbamento” sulla proposta fiscale del segretariio del Pdl, con l’intenzione però di “rassicurarlo” in merito alle “preoccupazioni che ha manifestato e che sono comuni a altre forze sono oggetto di attenzione” di cui “occorre ragionare in Europa”.
Necessario secondo il premier procedere con “un’operazione di trasparenza sui debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese” da fare “prima dell’entrata in vigore del fiscal compact” perché “sarebbe la distruzione se facessimo chiudere imprese produttive che hanno poca liquidità per colpa dei debiti dello Stato”. Il premier ha fatto chiarezza anche sulla nomina di Enrico Bondi, supercommissario per la revisione della spesa pubblica (spending review) che agirà sul governo “in tutte le sue articolazioni”, ma non “su altri organi costituzionali come la Presidenza della Repubblica, il Senato, la Camera e la Corte Costituzionale”. Il compito di Bondi, inoltre, “non è quello di salvare il Paese ma di aiutare il governo a realizzare tagli mirati, che è una cosa molto difficile da fare” e la sua nomina è “una scelta ragionevole”. Ha poi trovato “molto superficiale” chi ha criticato l’ingresso di altri “tecnici” nell’esecutivo. “E’ estremamente superficiale per due ragioni – ha motivato- in primo luogo perchè Bondi è una delle pochissime persone in Italia che hanno una grande esperienza di ristrutturazione aziendale e riduzione dei costi, cosa che non sempre un ministro tecnico sa fare”. In secondo luogo, “i ministri sono già abbastanza impegnati nel loro lavoro e non possono avere un’attività a tempo pieno per occuparsi dei singoli ministeri altrui”.
Nel corso del dibattito col premio nobel Joseph Stiglitz ha osservato che ”da parte delle categorie è emerso un certo rigetto verso le misure che hanno tanto evocato forse perchè è meglio un alibi per non fare che l’opportunità di fare”. Negativo il giudizio sull’Europa che “non sta facendo molto bene riguardo l’obiettivo di far crescere l’economia” e sull’obiettivo crescita, il premier si domanda come “in tempi brevi” si possa conciliare con “l’obbligo del pareggio di bilancio nel 2013, che rispetteremo, con la graduale riduzione del rapporto debito-pil, coniugando l’esigenza anche di abbassare le tasse”.
Abbiamo visto le reazioni dei bucanieri alle parole di Monti contro il Pdl 72 ore fa. Nella settimana che precede le elezioni è grasso che cola per gli avversari. Abbiamo sentito i colonnelli infuriati, Chicchitto, Lupi, gas parri, La Russa, tutti in difesa degli uomini delle Tortuga. Tutti incazzati neri. Una delizia.
Adesso attendiamo le reazioni a questo nuovo attacco diretto di Monti al Pdl, ..tra l’altro fatto in casa dei nemici della sinistra al seminario di Italianieuropei del capo del Coopasir. Dovrebbe essere in questo caso un’incazzatura tripla, come minimo.
Monti ha dichiarato:
Duro l’attacco al movimento creato da Silvio Berlusconi che nel 1994 era “visto come portatore di molte istanze e fremiti, anche da parte mia”. Ma che, al contrario, “non fu portatore di un’ordinata cultura da schiacciasassi verso la programmazione delle liberalizzazioni e la rimozione dei vincoli corporativi”. Il risultato è stato che “in Italia una cultura liberale non c’è stata” e siamo arrivati al “paradosso che ha fatto più liberalizzazioni la sinistra della destra”.
Nuovo attacco quindi nel giro di poche ore e a poche ore dal voto delle amministrative.
Monti vuole demolire Berlusconi? Magara!!!
Di certo gli incerti non andranno a votare per i Bucanieri della Tortuga dopo gli attacchi del premier, ma esiste anche il pericolo che qualche deluso interpreti male le parole di Monti e vada a votare per dispetto al premier.
Se poi, la prossima settimana ci troveremo di fronte ad un crollo del Pdl e della Lega l’incazzatura sui vascelli bucanieri sarà al top.
Con quali conseguenze? I bucaneros potrebbero anche reagire malissimo e tutto quindi diventa possibile.
Permalosi come sono, oggi si saranno convinti che Super Mario Monti è un nemico come i comunisti. E dire che solo poco più di due mesi fa il cavalier banana voleva arruolarlo sotto la bandiera dei Bucaneros des las Tortugas.
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Monti: “Non pagare l’Imu è evasione. Riforma del lavoro, poche aspettative”
Il premier ha replicato alle polemiche sulla reintroduzione dell'imposta sulla prima casa. Deluso da Forza Italia che nel '94 riteneva "portatore di molte istanze e fremiti". Poi difende Bondi, che non deve "salvare il Paese" ma "aiutare il governo a realizzare tagli mirati"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 maggio 2012
Fermezza contro l’evasione fiscale e chi si rifiuta di pagare l’Imu, che ritiene una scelta “inaccettabile”. E la necessità di reintrodurla è da attribuire a Forza Italia, che tre anni fa, quando decise di abolire l’Ici, non aveva valutato le conseguenze. Monti, al seminario “Oltre l’austerità” di Italianieuropei, ha inoltre ricordato le polemiche degli ultimi giorni sulla reintroduzione dell’imposta sulla prima casa e ha chiarito che non bisogna aspettarsi “troppo da riforme strutturali come quella del lavoro, come dimostra l’esperienza americana”.
Duro l’attacco al movimento creato da Silvio Berlusconi che nel 1994 era “visto come portatore di molte istanze e fremiti, anche da parte mia”. Ma che, al contrario, “non fu portatore di un’ordinata cultura da schiacciasassi verso la programmazione delle liberalizzazioni e la rimozione dei vincoli corporativi”. Il risultato è stato che “in Italia una cultura liberale non c’è stata” e siamo arrivati al “paradosso che ha fatto più liberalizzazioni la sinistra della destra”. Alla luce dei risultati, “è molto importante convincersi che l’insufficiente crescita negli ultimi dieci-quindici anni è esistita, malgrado sia stata negata fino a qualche tempo fa”.
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Sui provvedimenti dell’esecutivo, consapevole che il Paese sia “fortemente corporativo” e con “un rigetto alle riforme”, Monti ha criticato l’invito a l’obiezione di coscienza sull’Imu. “Questo è un Paese che non ama molto le tasse, ma ci sono dichiarazioni che, come esponente del Governo, ho il dovere di dichiarare inaccettabili come quella di non pagare l’Imu”, ha detto ricordando l’impegno di Palazzo Chigi contro l’evasione fiscale, nei confronti della quale “saremo sempre più pressanti” perché “chi evade meriterebbe un trattamento molto rigoroso dalla collettività”. Parole che rispondono alle polemiche dei giorni scorsi, in cui Roberto Maroni si è scagliato contro la reintroduzione dell’imposta sulla casa e Beppe Grillo ha dichiarato che lo Stato, paragonato alla mafia, “strangola la propria vittima” a suon di imposte. Al coro si è unito anche Angelino Alfano che ai microfoni del Tg4 aveva lanciato un’iniziativa simile a quella della Lega. “L’imprenditore che ha dei crediti con lo stato non paghi le tasse per la stessa cifra – aveva dichiarato il segretario del Pdl – Altrimenti che Equitalia è. Un’agenzia di riscossione efficientissima nel riscuotere, a fronte di una stato lentissimo nel pagare”.
Parole a cui Monti aveva replicato nei giorni scorsi esprimendo “sdegno”, perché “chi si vuol candidare per il governo del proprio paese non può giustificare l’evasione fiscale, né tanto meno invitare a non pagare le tasse o a istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato”. E che oggi ribadisce. Secondo Palazzo Chigi infatti rientra nella “disobbedienza fiscale” anche la compensazione tra debito e credito delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. “Non potremmo permettere che una singola impresa decidesse, se ha un credito verso lo Stato – ha dichiarato- di fare la compensazione. Non sarebbe possibile, anche questo sarebbe disobbedienza fiscale”. E sulla reintroduzione dell’Imu Monti aveva attaccato anche il governo Berlusconi, che aveva deciso di abolire l’imposta sulla prima casa “senza valutare le conseguenze, in una situazione economica che non lo permetteva”.
Ma nel corso della conferenza cerca di spegnere la polemica con il leader del Pdl che ricorda di non avere mai nominato. ”Non ho mai pensato nè menzionato il nome di Angelino Alfano quando ho condannato le incitazioni alla disobbedienza fiscale”, ha puntualizzato ricordando che è gli “dispiace che sia nato un certo turbamento” sulla proposta fiscale del segretariio del Pdl, con l’intenzione però di “rassicurarlo” in merito alle “preoccupazioni che ha manifestato e che sono comuni a altre forze sono oggetto di attenzione” di cui “occorre ragionare in Europa”.
Necessario secondo il premier procedere con “un’operazione di trasparenza sui debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese” da fare “prima dell’entrata in vigore del fiscal compact” perché “sarebbe la distruzione se facessimo chiudere imprese produttive che hanno poca liquidità per colpa dei debiti dello Stato”. Il premier ha fatto chiarezza anche sulla nomina di Enrico Bondi, supercommissario per la revisione della spesa pubblica (spending review) che agirà sul governo “in tutte le sue articolazioni”, ma non “su altri organi costituzionali come la Presidenza della Repubblica, il Senato, la Camera e la Corte Costituzionale”. Il compito di Bondi, inoltre, “non è quello di salvare il Paese ma di aiutare il governo a realizzare tagli mirati, che è una cosa molto difficile da fare” e la sua nomina è “una scelta ragionevole”. Ha poi trovato “molto superficiale” chi ha criticato l’ingresso di altri “tecnici” nell’esecutivo. “E’ estremamente superficiale per due ragioni – ha motivato- in primo luogo perchè Bondi è una delle pochissime persone in Italia che hanno una grande esperienza di ristrutturazione aziendale e riduzione dei costi, cosa che non sempre un ministro tecnico sa fare”. In secondo luogo, “i ministri sono già abbastanza impegnati nel loro lavoro e non possono avere un’attività a tempo pieno per occuparsi dei singoli ministeri altrui”.
Nel corso del dibattito col premio nobel Joseph Stiglitz ha osservato che ”da parte delle categorie è emerso un certo rigetto verso le misure che hanno tanto evocato forse perchè è meglio un alibi per non fare che l’opportunità di fare”. Negativo il giudizio sull’Europa che “non sta facendo molto bene riguardo l’obiettivo di far crescere l’economia” e sull’obiettivo crescita, il premier si domanda come “in tempi brevi” si possa conciliare con “l’obbligo del pareggio di bilancio nel 2013, che rispetteremo, con la graduale riduzione del rapporto debito-pil, coniugando l’esigenza anche di abbassare le tasse”.
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Re: Come se ne viene fuori ?
I commenti dei lettori de Il Fatto Quotidiano all’articolo precedente
joblack 1 ora ago
Caro signor Monti, tolgo il titolo perchè stai dimostrando di non meritartelo.
Copio e incollo da un blog, molto in voga ultimamente :
I partiti hanno fallito. Di fronte al baratro hanno chiamato i tecnici. I tecnici a loro volta hanno fallito. Di fronte alla prospettiva di essere inseguiti, insieme ai politici, da cittadini armati di forconi hanno chiamato i supertecnici. I supertecnici hanno mangiato la foglia, anche perché non gli resta più nessuno da chiamare.
Amato, Bondi e Giavazzi sono rimasti con il cerino in mano. Devono tagliare, ma non sanno da dove iniziare. E allora perché
****
ernia 1 ora ago in risposta a joblack
anche non facendo il people mover a Bologna si risparmierebbe qualche soldino, CIVIS docet...
ABcroket 26 minuti ago in risposta a ernia
Quanti soldini?
ernia 10 minuti ago in risposta a ABcroket
per ora siamo a 110 milioni, ma sai com'è, l'appetito vien mangiando...
http://www.ilfattoquotidiano.i...
notare anche chi si assume i rischi di gestione dopo l'eventuale (il dubbio ormai è doveroso) completamento dell'opera.
allo stato attuale c'è un onestissimo autobus dedicato al servizio aeroporto-stazione, si vede che non costa abbastanza.
****
Calcifer 7 minuti ago in risposta a joblack
Un berlusconista della prima ora. Non mi sono mai fidato del banana, neanche all'epoca in cui prometteva meno tasse per totti... Quando uscì il libro l'odore dei soldi, mi sono chiesto come mai l'uomo della provvidenza italiota non spiegava tutti i misteri... Adesso c'è monti,che non ha nessuna idea di sviluppo o di futuro se non quella di tagliare tutto il tagliabile come un arido ragioniere.
****
Giancarlo Carpanzano 1 ora ago in risposta a joblack
il titolo per monti te lo suggerisco io " Gentiluomo di campagna"
****
LucaS69 2 ore ago
Che gran simpaticone, prima da libertà di licenziare adducendo un chissà quale rilancio del paese grazie alla flessibilità e ora "scherzone! ma dai ci avete creduto veramente, ma su nemmeno un imbecille poteva crederci"
****
LucaM1992 1 ora ago in risposta a LucaS69
Guarda, io ho la fortuna di conoscere come funziona una piccola impresa grazie all'esperienza famigliare, e sono sicuro che se quest'anno mio padre non assumerà nessuno non è di certo per l'articolo 18 o menate simili ma per il carico fiscale e burocratico che sta strangolando il mondo del lavoro sia per la domanda che per l'offerta.
Massimo011 43 minuti ago in risposta a LucaM1992
Praticamente lo stesso Monti,implicitamente,conferma di aver buttato due mesi e mezzo di tempo,di polemiche,di pressioni,incontri e scontri per puro incaponimento ideologico paraconfindustriale e pro-precarietà spalmata anche su chi ha/aveva un posto di lavoro a tempo indeterminato....Sadisfaction!!
****
Marco Marko 1 ora ago in risposta a LucaS69
www.democraziammt.info
signor monti,
vada su questo sito prima di parlare di crescita.senza il ripristino della sovranità monetaria falliremo miseramente.
****
--LEFT-- 2 ore ago
Ma come, Monti non stimava +11% di crescita cumulata, ridotta poi sobriamente a +5% una volta svanito l'effetto peyote?
Prendiamo dunque atto che - come era già evidente - sarà pari a 0 e che il tecnico Monti, come il suo predecessore, di professione è comico e venditore di tappeti. Ma anche questo già era noto.
Dati oggi Markit Italia = tracollo in aprile a 43,8 (47,9 a marzo)
State coesi
(E non arroccatevi su un passato modello di benessere: abituatevi a ciotole di riso e cetriolate)
LucaS69 2 ore ago in risposta a --LEFT--
Sono fortunato che a me il riso piace anche in bianco, il problema è che costa, qui dovremo mangiare miglio o avena e zuppa di cipolle e alle cipolle sono intollerante.
*****
Orologeria 1 ora ago
Va bene Bondi, pero', Mario, anche tu ... a chiedere sacrifici agli italiani e non a quelli intorno a te. Non perche' questi incidano direttamente sul bilancio ma indirettamente si'. Perche' se uno vede che anche voi cominciate a fare sacrifici e rinunciate alle pensioni d'oro, ai vitalizi, ai privilegi forse lo fa un sacrificio e va a pagare le tasse nonostante non arrivi alla fine del mese. E tu, Mario, che lo sai, cosa fai? Nomini Amato, il tesoriere di Craxi, come l'uomo per la spending review dei partiti? E' come consegnare a Berlusconi la delega per la...
joblack 1 ora ago
Caro signor Monti, tolgo il titolo perchè stai dimostrando di non meritartelo.
Copio e incollo da un blog, molto in voga ultimamente :
I partiti hanno fallito. Di fronte al baratro hanno chiamato i tecnici. I tecnici a loro volta hanno fallito. Di fronte alla prospettiva di essere inseguiti, insieme ai politici, da cittadini armati di forconi hanno chiamato i supertecnici. I supertecnici hanno mangiato la foglia, anche perché non gli resta più nessuno da chiamare.
Amato, Bondi e Giavazzi sono rimasti con il cerino in mano. Devono tagliare, ma non sanno da dove iniziare. E allora perché
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ernia 1 ora ago in risposta a joblack
anche non facendo il people mover a Bologna si risparmierebbe qualche soldino, CIVIS docet...
ABcroket 26 minuti ago in risposta a ernia
Quanti soldini?
ernia 10 minuti ago in risposta a ABcroket
per ora siamo a 110 milioni, ma sai com'è, l'appetito vien mangiando...
http://www.ilfattoquotidiano.i...
notare anche chi si assume i rischi di gestione dopo l'eventuale (il dubbio ormai è doveroso) completamento dell'opera.
allo stato attuale c'è un onestissimo autobus dedicato al servizio aeroporto-stazione, si vede che non costa abbastanza.
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Calcifer 7 minuti ago in risposta a joblack
Un berlusconista della prima ora. Non mi sono mai fidato del banana, neanche all'epoca in cui prometteva meno tasse per totti... Quando uscì il libro l'odore dei soldi, mi sono chiesto come mai l'uomo della provvidenza italiota non spiegava tutti i misteri... Adesso c'è monti,che non ha nessuna idea di sviluppo o di futuro se non quella di tagliare tutto il tagliabile come un arido ragioniere.
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Giancarlo Carpanzano 1 ora ago in risposta a joblack
il titolo per monti te lo suggerisco io " Gentiluomo di campagna"
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LucaS69 2 ore ago
Che gran simpaticone, prima da libertà di licenziare adducendo un chissà quale rilancio del paese grazie alla flessibilità e ora "scherzone! ma dai ci avete creduto veramente, ma su nemmeno un imbecille poteva crederci"
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LucaM1992 1 ora ago in risposta a LucaS69
Guarda, io ho la fortuna di conoscere come funziona una piccola impresa grazie all'esperienza famigliare, e sono sicuro che se quest'anno mio padre non assumerà nessuno non è di certo per l'articolo 18 o menate simili ma per il carico fiscale e burocratico che sta strangolando il mondo del lavoro sia per la domanda che per l'offerta.
Massimo011 43 minuti ago in risposta a LucaM1992
Praticamente lo stesso Monti,implicitamente,conferma di aver buttato due mesi e mezzo di tempo,di polemiche,di pressioni,incontri e scontri per puro incaponimento ideologico paraconfindustriale e pro-precarietà spalmata anche su chi ha/aveva un posto di lavoro a tempo indeterminato....Sadisfaction!!
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Marco Marko 1 ora ago in risposta a LucaS69
www.democraziammt.info
signor monti,
vada su questo sito prima di parlare di crescita.senza il ripristino della sovranità monetaria falliremo miseramente.
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--LEFT-- 2 ore ago
Ma come, Monti non stimava +11% di crescita cumulata, ridotta poi sobriamente a +5% una volta svanito l'effetto peyote?
Prendiamo dunque atto che - come era già evidente - sarà pari a 0 e che il tecnico Monti, come il suo predecessore, di professione è comico e venditore di tappeti. Ma anche questo già era noto.
Dati oggi Markit Italia = tracollo in aprile a 43,8 (47,9 a marzo)
State coesi
(E non arroccatevi su un passato modello di benessere: abituatevi a ciotole di riso e cetriolate)
LucaS69 2 ore ago in risposta a --LEFT--
Sono fortunato che a me il riso piace anche in bianco, il problema è che costa, qui dovremo mangiare miglio o avena e zuppa di cipolle e alle cipolle sono intollerante.
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Orologeria 1 ora ago
Va bene Bondi, pero', Mario, anche tu ... a chiedere sacrifici agli italiani e non a quelli intorno a te. Non perche' questi incidano direttamente sul bilancio ma indirettamente si'. Perche' se uno vede che anche voi cominciate a fare sacrifici e rinunciate alle pensioni d'oro, ai vitalizi, ai privilegi forse lo fa un sacrificio e va a pagare le tasse nonostante non arrivi alla fine del mese. E tu, Mario, che lo sai, cosa fai? Nomini Amato, il tesoriere di Craxi, come l'uomo per la spending review dei partiti? E' come consegnare a Berlusconi la delega per la...
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Re: Come se ne viene fuori ?
Dallo smemorato di Collegno....allo smemorato di Bologna.
Il problema non è che si vergogni o meno di andare a Rebibbia per incontrare l'amico don Totò.
Il problema è che lo smemorato di Bologna ha ancora tutte e due le mani sane.
Molto prima della carcerazione di don Totò, Pier Confusionando ha dichiarato che conosceva così bene vasa vasa da mettere la mano sul fuoco sulla sua innocenza.
Ecco, non abbiamo mai assistito alla prova di Muzio Scevola da parte di Pier. la mano sul fuoco s'è scordato di metterla. D'altra parte non sarebbe il democristiano Casini.
Lui dice sempre di essere una persona seeeria, ma in questo caso non lo è mai stato.
******
PALERMO
Casini confessa: «Vado a trovare regolarmente Cuffaro in carcere, è un mio dovere morale»
Il leader dell'Udc non rinnega la vecchia amicizia con l'ex governatore siciliano
MILANO - La dichiarazione è arrivata un po' a sorpresa in occasione di un appuntamento elettorale a Palermo. Il leader dell'Udc confessa pubblicamente: «Io vado a trovare Cuffaro in carcere regolarmente è non me ne vergogno. È un mio dovere morale». Com'è noto l'ex governatore siciliano è in carcere a Rebibbia dove sta scontando la pena a sette anni per favoreggiamento aggravato dall'aver favorito la mafia. Il leader centrista non rinnega dunque la vecchia amicizia con Cuffaro per lungo tempo punto di forza dell'Udc in Sicilia. Del resto Casini non è nuovo a queste «esternazioni di coerenza». A suo tempo per esempio si schierò pubblicamente in favore dell'ex ministro Calogero Mannino indagato per mafia.
GIUNTA LOMBARDO - Nel suo intervento Casini ha trovato il modo per intervenire anche sulle vicende giudiziarie che coinvolgono l'attuale governatore siciliano Raffaele Lombardo sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. «Della giunta Lombardo diamo un giudizio negativo -afferma- e non vogliamo avere nulla a che fare con un restyling di questa esperienza. Se si ripresenterà uno schema in continuità con l'attuale, noi restiamo fuori perchè riteniamo che questa giunta abbia delle responsabilità e non ha operato bene. Questo non c'entra però con la vicenda giudiziaria di Lombardo: mi auguro che possa dimostrare sua estraneità. Io non strumentalizzo questa vicenda perchè ne comprendo la sofferenza». E qui il riferimento a Cuffaro. «Io sono quello che va a trovare regolarmente Cuffaro in carcere e non me ne vergogno -ha spiegato- esprimo piuttosto un giudizio pessimo di questo governo».
REAZIONI - Le reazioni all'esternazione di Casini non si sono fatte attendere.«Casini, come persona e come cristiano, ha il diritto di rivendicare il suo dovere morale di visitare Cuffaro in carcere. Come leader politico, farebbe bene ad essere più attento e riservato, affinchè un dovere morale non diventi, di fatto, al di là delle buone intenzioni, e di fronte all'opinione pubblica, una sconfessione della strategia di guerra alla mafia ed un avallo ad acquiescenze, a collusioni e a connivenze di qualsiasi genere con la criminalità organizzata» afferma il senatore Raffaele Lauro del Pdl, membro della commissione Antimafia.
Alfio Sciacca
asciacca@corriere.it
2 maggio 2012 | 16:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
Il problema non è che si vergogni o meno di andare a Rebibbia per incontrare l'amico don Totò.
Il problema è che lo smemorato di Bologna ha ancora tutte e due le mani sane.
Molto prima della carcerazione di don Totò, Pier Confusionando ha dichiarato che conosceva così bene vasa vasa da mettere la mano sul fuoco sulla sua innocenza.
Ecco, non abbiamo mai assistito alla prova di Muzio Scevola da parte di Pier. la mano sul fuoco s'è scordato di metterla. D'altra parte non sarebbe il democristiano Casini.
Lui dice sempre di essere una persona seeeria, ma in questo caso non lo è mai stato.
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PALERMO
Casini confessa: «Vado a trovare regolarmente Cuffaro in carcere, è un mio dovere morale»
Il leader dell'Udc non rinnega la vecchia amicizia con l'ex governatore siciliano
MILANO - La dichiarazione è arrivata un po' a sorpresa in occasione di un appuntamento elettorale a Palermo. Il leader dell'Udc confessa pubblicamente: «Io vado a trovare Cuffaro in carcere regolarmente è non me ne vergogno. È un mio dovere morale». Com'è noto l'ex governatore siciliano è in carcere a Rebibbia dove sta scontando la pena a sette anni per favoreggiamento aggravato dall'aver favorito la mafia. Il leader centrista non rinnega dunque la vecchia amicizia con Cuffaro per lungo tempo punto di forza dell'Udc in Sicilia. Del resto Casini non è nuovo a queste «esternazioni di coerenza». A suo tempo per esempio si schierò pubblicamente in favore dell'ex ministro Calogero Mannino indagato per mafia.
GIUNTA LOMBARDO - Nel suo intervento Casini ha trovato il modo per intervenire anche sulle vicende giudiziarie che coinvolgono l'attuale governatore siciliano Raffaele Lombardo sul quale pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. «Della giunta Lombardo diamo un giudizio negativo -afferma- e non vogliamo avere nulla a che fare con un restyling di questa esperienza. Se si ripresenterà uno schema in continuità con l'attuale, noi restiamo fuori perchè riteniamo che questa giunta abbia delle responsabilità e non ha operato bene. Questo non c'entra però con la vicenda giudiziaria di Lombardo: mi auguro che possa dimostrare sua estraneità. Io non strumentalizzo questa vicenda perchè ne comprendo la sofferenza». E qui il riferimento a Cuffaro. «Io sono quello che va a trovare regolarmente Cuffaro in carcere e non me ne vergogno -ha spiegato- esprimo piuttosto un giudizio pessimo di questo governo».
REAZIONI - Le reazioni all'esternazione di Casini non si sono fatte attendere.«Casini, come persona e come cristiano, ha il diritto di rivendicare il suo dovere morale di visitare Cuffaro in carcere. Come leader politico, farebbe bene ad essere più attento e riservato, affinchè un dovere morale non diventi, di fatto, al di là delle buone intenzioni, e di fronte all'opinione pubblica, una sconfessione della strategia di guerra alla mafia ed un avallo ad acquiescenze, a collusioni e a connivenze di qualsiasi genere con la criminalità organizzata» afferma il senatore Raffaele Lauro del Pdl, membro della commissione Antimafia.
Alfio Sciacca
asciacca@corriere.it
2 maggio 2012 | 16:33
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Re: Come se ne viene fuori ?
PALERMO
Casini confessa: «Vado a trovare regolarmente Cuffaro in carcere, è un mio dovere morale»
Il leader dell'Udc non rinnega la vecchia amicizia con l'ex governatore siciliano
gli porterà i cannoli...data la forma affusolata,tra le sbarre ci passano.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Ho capito male? Ad Agorà i tagli di spesa potrebbero ammontare a 280 miliardi?
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Re: Come se ne viene fuori ?
Agorà
Fontana sindaco di Varese: Il governo dei tecnici, che nomina altri tecnici che si rivolgono ai cittadini..........allora valeva la pena nominare subito le iene......
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Re: Come se ne viene fuori ?
Grecia …o cara…
Ieri sera Bersani a Otto e mezzo ha ripetuto l’indirizzo politico del Pd, Partito defunto. <<Nella prossima legislatura noi faremo un alleanza tra i progressisti e i moderati>>
Già la definizione di progressisti e moderati è di tipo arcaico e non rappresenta affatto l’elettorato di oggi iperincazzato ma la casta politica.
Ho pubblicato qualche settimana fa un sondaggio di Repubblica che ha richiamato la giusta obiezione di shiloh sulle percentuali che non tornavano.
Oggi, dopo la dichiarazione di Bersani occorre riprenderlo e cercare di capire.
Il 63 % degli intervistati del Pd accetta l’alleanza con Casini
L’85 % chiede l’alleanza classica di Cs.
La mia interpretazione è che una parte dell’85 % accetta anche l’alleanza con Casini che si somma con quelli che rifiutano a priori l’alleanza a sinistra.
Rimane comunque in campo la profonda ipocrisia del segretario del Pd, che fa finta di non sapere che Casini Royale mira a realizzare il Partito della Nazione non nascondendo che si aspetta l’arrivo di una frangia del Pd e una del Pdl.
Lo ha capito perfino il cavalier banana che la settimana scorsa ha prospettato la grande alleanza dei moderati che deve essere compresa dell’area Fioroni. Bersani fa finta di non aver capito per non dover affrontare il problema.
Questo comportamento egoistico porta un grave danno al Paese perché se dovesse cadere il governo o se si va ad elezioni nel 2013, il Cs lascierà il campo alla destra.
Se lo scordi Bersani che possa avere il consenso che oggi registra.
Minacciare di battere la destra populista alleandosi con i moderati equivale ad agitare il solito spauracchio come in questi anni sul pericolo Berlusconi.
Su questo il Pd ci ha campato senza fare politica, si andava a votare turandoci il naso solo per contrastare Berlusconi.
Adesso c’è la crisi e queste scemenze non sono più tollerabili.
Bersani non avrà il mio voto ma neppure quello dei miei conterronei della ex Stalingrado.
La Grecia è sempre più vicina al di là dello spread.
Ieri sera Bersani a Otto e mezzo ha ripetuto l’indirizzo politico del Pd, Partito defunto. <<Nella prossima legislatura noi faremo un alleanza tra i progressisti e i moderati>>
Già la definizione di progressisti e moderati è di tipo arcaico e non rappresenta affatto l’elettorato di oggi iperincazzato ma la casta politica.
Ho pubblicato qualche settimana fa un sondaggio di Repubblica che ha richiamato la giusta obiezione di shiloh sulle percentuali che non tornavano.
Oggi, dopo la dichiarazione di Bersani occorre riprenderlo e cercare di capire.
Il 63 % degli intervistati del Pd accetta l’alleanza con Casini
L’85 % chiede l’alleanza classica di Cs.
La mia interpretazione è che una parte dell’85 % accetta anche l’alleanza con Casini che si somma con quelli che rifiutano a priori l’alleanza a sinistra.
Rimane comunque in campo la profonda ipocrisia del segretario del Pd, che fa finta di non sapere che Casini Royale mira a realizzare il Partito della Nazione non nascondendo che si aspetta l’arrivo di una frangia del Pd e una del Pdl.
Lo ha capito perfino il cavalier banana che la settimana scorsa ha prospettato la grande alleanza dei moderati che deve essere compresa dell’area Fioroni. Bersani fa finta di non aver capito per non dover affrontare il problema.
Questo comportamento egoistico porta un grave danno al Paese perché se dovesse cadere il governo o se si va ad elezioni nel 2013, il Cs lascierà il campo alla destra.
Se lo scordi Bersani che possa avere il consenso che oggi registra.
Minacciare di battere la destra populista alleandosi con i moderati equivale ad agitare il solito spauracchio come in questi anni sul pericolo Berlusconi.
Su questo il Pd ci ha campato senza fare politica, si andava a votare turandoci il naso solo per contrastare Berlusconi.
Adesso c’è la crisi e queste scemenze non sono più tollerabili.
Bersani non avrà il mio voto ma neppure quello dei miei conterronei della ex Stalingrado.
La Grecia è sempre più vicina al di là dello spread.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Agorà
Paolo Cacciari (Alba) : Non ne veniamo più fuori se non fermiamo il debito pubblico che ci costa ogni anno dai 60 ai 70 miliardi di interessi passivi.
**
Occorrono scelte politiche. I politici devono smettere di rubare e sprecare i denari pubblici.
Paolo Cacciari (Alba) : Non ne veniamo più fuori se non fermiamo il debito pubblico che ci costa ogni anno dai 60 ai 70 miliardi di interessi passivi.
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Occorrono scelte politiche. I politici devono smettere di rubare e sprecare i denari pubblici.
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Re: Come se ne viene fuori ?
camillobenso ha scritto:Grecia …o cara…
Ieri sera Bersani a Otto e mezzo ha ripetuto l’indirizzo politico del Pd, Partito defunto.
<<Nella prossima legislatura noi faremo un alleanza tra i progressisti e i moderati>>
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mi fa cadere le braccia...
quella che lui definisce "alleanza tra progressiti e moderati" in realtà dovrebbe essere insita nel partito di cui lui è segretario ,formato da ex margherita ed ex ds ,da cui è nato il PD...
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