Grecia: Spiegel, Atene e Mosca verso un accordo miliardariopancho ha scritto:Debiti, Ucraina, gas e chiesa: il "flirt" anti-Troika tra Putin e Tsipras
Dopo la mossa della Bce e i "no" tedeschi il premier ellenico accetta l'invito del presidente russo per una visita il 9 maggio, quando Mosca celebra la vittoria sul nazismo. Il leader di Syriza:"Valorizzeremo i legami nel turismo e nell'energia e lavoreremo per la stabilità di Kiev". Sul tavolo il gasdotto Turkish Stream e il diritto di veto ellenico sulle sanzioni
di ETTORE LIVINI
MILANO - Isolato in Europa, ricercatissimo nel mondo, Alexis Tsipras si prepara a giocare con disinvoltura la strategia dei due (e forse tre) forni per rafforzare la posizione negoziale di Atene in vista delle trattative sul debito. E il jolly del leader di Syriza pare chiaro: la minaccia di creare un asse preferenziale con Vladimir Putin, da tempo impegnato in uno shopping sotterraneo di nuovi alleati nel cuore dell'Eurozona, spaziando con disinvoltura da Marine Le Pen a Matteo Salvini e ora a Tsipras.
L'amo di Mosca, forse non a caso, è stato lanciato ieri, pochi secondi dopo la fine dell'incontro non proprio positivo tra il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e il suo omologo greco Alexis Varoufakis.
In una lunga e cordiale telefonata Putin ha invitato il presidente del Consiglio greco per una visita di Stato il 9 maggio, quando sulla Piazza Rossa celebrerà - anche qui forse non a caso - la vittoria sul nazismo. Tsipras ha accettato subito: "Rafforzeremo la nostra cooperazione bilaterale - è stato spiegato in una nota del governo del Partenone - specie nel turismo e nell'energia. E lavoreremo assieme per una soluzione di pace e stabile per l'Ucraina".
Le comuni radici ortodosse non sono l'unico collante dell'asse Mosca-Atene. L'obiettivo del leader ellenico è chiaro: sventolare lo spettro di un rapporto privilegiato con Putin gli consente - dal suo punto di vista - di presentarsi al tavolo dell'Eurogruppo con un'alternativa in tasca (almeno teorica, visto lo stato di salute delle finanze russe) in grado di ammorbidire le controparti. "Se la Grecia chiederà assistenza finanziaria noi siamo pronti a dare una mano", ha detto il ministro alle finanze di Mosca, Anton Siluanov. I primi messaggi a Ue, Bce e Fmi sono già partiti. Atene si è irritata per un comunicato anti-Russia sul fronte ucraino scritto senza prima concordare la posizione con l'esecutivo neo-eletto. E ha fatto pesare molto il suo sì all'allungamento delle sanzioni fino a settembre.
Il fronte dell'Est, tra l'altro, è uno dei pochi punti un comune tra Syriza e i suoi alleati di governo di Anel.
Panos Kammenos, per dire, ha risposto a muso duro agli attacchi del suo omologo tedesco Ursula von der Leyen che aveva accustato Atene di "mettere a rischio la sua posizione nella Nato avvicinandosi alla Russia". "Storie - ha risposto il leader di Anel -. Siamo sempre stati schierati con gli alleati sin da quando si è trattato di respingere le truppe d'invasione naziste". E chi ha orecchi per intendere, intenda. "Tsipras farebbe comunque una pazzia a consegnarsi tra le braccia di Putin", ha detto il finanziere George Soros.
Il rapporto Atene-Mosca ha anche però qualche dossier concreto: il più importante è Turkish Stream, il nuovo maxi-gasdotto russo che dovrebbe bypassare Kiev e - attraverso la Turchia - arrivare in Grecia. E gli uomini di Putin avrebbero mostrato anche interesse per aiutare Tsipras ha ricostruire e ammodernare alcune infrastrutture del paese a partire dalle Ferrovie. In concorrenza diretta, in questo campo, con i cinesi. A vegliare sull'asse ortodosso ci sono comunque con le antenne ben drizzate anche gli Stati Uniti.
L'endorsment di Barack Obama al nuovo governo ellenico - " non si possono spremere i paesi in recessione, l'Europa ha bisogno di crescita" - è stato letto da tutti come un assist per non abbandonare Syriza al fronte orientale. Un doppio forno est-ovest che forze è l'unico asso nella manica di Tsipras nei negoziati con la Troika.
http://www.repubblica.it/economia/2015/ ... 106673393/
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Si direbbe:tutto come da copione!
E se si verificasse tutto questo, che direbbero in primis la Germania ma anche noi sudditi visto che saremo noi a pagare per primi le "spese" dei loro errori?
Certo, questi sono soldi di tutti noi contribuenti, mica sono i loro. Quindi, perche' non anche azzardare anche sulle linee politiche. Non vi pare?
un salutone
Il governo di Atene potrebbe ottenere 5 miliardi di euro per i diritti di transito del gasdotto Turkish Stream. In ballo anche un accordo da 10 miliardi con la Cina per il Pireo
http://www.repubblica.it/esteri/2015/04 ... 112274198/
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Ne vedremo delle belle ..o brutte secondo i punti di vista.
Tirar troppo la corda questa potrebbe anche rompersi.
un salutone