PODEMOS O NO
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PODEMOS O NO
DA iL FATTO Q.
Addio al bipartitismo: applicando i risultati delle regionali alle elezioni generali di novembre, il centrodestra perderebbe 66 seggi e avrebbe vita dura per formare un governo. Ma nemmeno i socialisti avrebbero l'appoggio necessario per aggiudicarsi più poltrone al Congreso de los Diputados. Il partito di Iglesias otterrebbe 37 seggi e Ciudadanos 18, diventando rispettivamente terza e quarta forza politica del Paese. Il parlamento iberico sarebbe il più frammentato di tutta la sua storia democratica
di Silvia Ragusa | 26 maggio 2015
Nessuna autocritica, nessun cambiamento. Bisogna solo essere “più vicini agli spagnoli”. Le parole del premier Mariano Rajoy, davanti a un gruppetto di politici e giornalisti radunati nella sede del Partito popolare, girano attorno ad un unico concetto: il partito comunica male. Alcuni affiliati storcono il naso, come a dire che forse la perdita di 500 maggioranze assolute e 30 grandi città non è solo una questione di comunicazione. Eppure il premier iberico non sembra intenzionato a cambiare né la struttura né la composizione del governo. Tanto meno a radunare il direttivo in un convegno prima delle elezioni politiche d’autunno.
Il voto amministrativo di domenica però ha già cambiato qualcosa. Le nuove formazioni politiche di Podemos e Ciudadanos entrano nei municipi e nelle comunità autonome con percentuali significative. Perfino il Partito socialsita, che forse non si aspettava tanto, esce a testa alta distanziando il partito al governo di soli due punti percentuali. Gli analisti guardano già oltre. In un quadro fatto di necessarie alleanze affinché la politica iberica si rimetta in moto, arrivano le prime proiezioni per quello che potrebbe essere il risultato delle prossime elezioni generali. Utilizzando i dati delle regionali, compresi quelli dell’Andalusia che ha votato lo scorso marzo, insieme alle municipali di Catalogna, Galizia e Paesi Baschi, il centrodestra perderebbe 66 seggi e avrebbe vita dura, anzi durissima, per formare un governo di maggioranza. Ma nemmeno i socialisti avrebbero l’appoggio necessario per aggiudicarsi più poltrone al Congreso de los Diputados. Il parlamento iberico sarebbe il più frammentato di tutta la sua storia democratica, secondo il sistema elettorale vigente.
Certo, si tratta di fantascienza politica: ogni elezioni ha una percentuale di preferenze diverse, distinti candidati e dinamiche. Tanto più che Podemos, a questa tornata elettorale, non si è presentato con la sua sigla, ma ha appoggiato diverse liste e candidature nelle varie amministrazioni. Eppure la simulazione, fatta dal El País, ad esempio, mostra un Pp in forte calo: da 186 a 120 deputati e un Psoe con 2 parlamentari in meno. Di contro Podemos conquisterebbe 37 seggi e Ciudadanos 18, diventando di fatto rispettivamente la terza e quarta forza politica del Paese. Anche la lista civica Compromís della comunità autonoma di Valencia entrerebbe per la prima volta in Parlamento con 7 deputati ed Erc, la sinistra indipendentista catalana, arriverebbe a 8 scranni.
Izquierda Unita, invece, perde terreno mentre il partito centrista UPyD (Unione progresso e democrazia) di Rosa Díez rimarrebbe fuori. Il quadro che emerge, secondo i pronostici, è quello insomma di un parlamento ingovernabile, dove i popolari, pur scendendo a compromessi con Ciudadanos, i catalani Convergencia i Unió, il partito basco Pnv, quello canario, Upn e Prc, si fermerebbero a 168 deputati, non ottenendo la maggioranza assoluta per governare (175+1).
Dall’altra parte dell’emiciclo anche il Psoe, con i suoi 108 deputati, non avrebbe migliori risultati. Sommandosi a cinque probabili partiti di sinistra, come Podemos e Iu, ed alcuni nazionalisti come Erc, Compromís o il Blocco nazionale galiziano, raggiungerebbe quota 170 parlamentari. Dovrebbe chiedere, dunque, man forte ai moderati come Ciudadanos o CiU per ottenere la maggioranza. Un accordo che molti ritengono, questo sì, fantascienza politica. Unica alternativa per formare una maggioranza di governo? Un governo di larghe intese tra popolari e socialisti.
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A quanto pare PODEMOS ne deve fare ancora di strada per essere determinante, sembrava
invece in grado di avere quasi la maggioranza.
Addio al bipartitismo: applicando i risultati delle regionali alle elezioni generali di novembre, il centrodestra perderebbe 66 seggi e avrebbe vita dura per formare un governo. Ma nemmeno i socialisti avrebbero l'appoggio necessario per aggiudicarsi più poltrone al Congreso de los Diputados. Il partito di Iglesias otterrebbe 37 seggi e Ciudadanos 18, diventando rispettivamente terza e quarta forza politica del Paese. Il parlamento iberico sarebbe il più frammentato di tutta la sua storia democratica
di Silvia Ragusa | 26 maggio 2015
Nessuna autocritica, nessun cambiamento. Bisogna solo essere “più vicini agli spagnoli”. Le parole del premier Mariano Rajoy, davanti a un gruppetto di politici e giornalisti radunati nella sede del Partito popolare, girano attorno ad un unico concetto: il partito comunica male. Alcuni affiliati storcono il naso, come a dire che forse la perdita di 500 maggioranze assolute e 30 grandi città non è solo una questione di comunicazione. Eppure il premier iberico non sembra intenzionato a cambiare né la struttura né la composizione del governo. Tanto meno a radunare il direttivo in un convegno prima delle elezioni politiche d’autunno.
Il voto amministrativo di domenica però ha già cambiato qualcosa. Le nuove formazioni politiche di Podemos e Ciudadanos entrano nei municipi e nelle comunità autonome con percentuali significative. Perfino il Partito socialsita, che forse non si aspettava tanto, esce a testa alta distanziando il partito al governo di soli due punti percentuali. Gli analisti guardano già oltre. In un quadro fatto di necessarie alleanze affinché la politica iberica si rimetta in moto, arrivano le prime proiezioni per quello che potrebbe essere il risultato delle prossime elezioni generali. Utilizzando i dati delle regionali, compresi quelli dell’Andalusia che ha votato lo scorso marzo, insieme alle municipali di Catalogna, Galizia e Paesi Baschi, il centrodestra perderebbe 66 seggi e avrebbe vita dura, anzi durissima, per formare un governo di maggioranza. Ma nemmeno i socialisti avrebbero l’appoggio necessario per aggiudicarsi più poltrone al Congreso de los Diputados. Il parlamento iberico sarebbe il più frammentato di tutta la sua storia democratica, secondo il sistema elettorale vigente.
Certo, si tratta di fantascienza politica: ogni elezioni ha una percentuale di preferenze diverse, distinti candidati e dinamiche. Tanto più che Podemos, a questa tornata elettorale, non si è presentato con la sua sigla, ma ha appoggiato diverse liste e candidature nelle varie amministrazioni. Eppure la simulazione, fatta dal El País, ad esempio, mostra un Pp in forte calo: da 186 a 120 deputati e un Psoe con 2 parlamentari in meno. Di contro Podemos conquisterebbe 37 seggi e Ciudadanos 18, diventando di fatto rispettivamente la terza e quarta forza politica del Paese. Anche la lista civica Compromís della comunità autonoma di Valencia entrerebbe per la prima volta in Parlamento con 7 deputati ed Erc, la sinistra indipendentista catalana, arriverebbe a 8 scranni.
Izquierda Unita, invece, perde terreno mentre il partito centrista UPyD (Unione progresso e democrazia) di Rosa Díez rimarrebbe fuori. Il quadro che emerge, secondo i pronostici, è quello insomma di un parlamento ingovernabile, dove i popolari, pur scendendo a compromessi con Ciudadanos, i catalani Convergencia i Unió, il partito basco Pnv, quello canario, Upn e Prc, si fermerebbero a 168 deputati, non ottenendo la maggioranza assoluta per governare (175+1).
Dall’altra parte dell’emiciclo anche il Psoe, con i suoi 108 deputati, non avrebbe migliori risultati. Sommandosi a cinque probabili partiti di sinistra, come Podemos e Iu, ed alcuni nazionalisti come Erc, Compromís o il Blocco nazionale galiziano, raggiungerebbe quota 170 parlamentari. Dovrebbe chiedere, dunque, man forte ai moderati come Ciudadanos o CiU per ottenere la maggioranza. Un accordo che molti ritengono, questo sì, fantascienza politica. Unica alternativa per formare una maggioranza di governo? Un governo di larghe intese tra popolari e socialisti.
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A quanto pare PODEMOS ne deve fare ancora di strada per essere determinante, sembrava
invece in grado di avere quasi la maggioranza.
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Re: PODEMOS O NO
a barcelona ha vinto a Madrid se fanno l accordo con i socialisti avrebbero stravinto dipende adesso dai socialisti risultano in testa in altre 2 importanti citta
piu di cosi non e possibile
a differenza di grillo hanno puntato su liste nuove e su coalizioni
a mio avviso questo forum deve diventare il forum ufficiale italiano di podemos
per fare questo pubblichiamo i documenti ufficiali in lingua spagnola tradotti anche in italiano
facciamo vedere ai nuovisti politicisti che cosa e la vera politica
pensare riflettere costruire nuovi sistemi sociali studiate il movimento del capitale sociale e non mettere un panello solare sulla testa di un disoccupato
piu di cosi non e possibile
a differenza di grillo hanno puntato su liste nuove e su coalizioni
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facciamo vedere ai nuovisti politicisti che cosa e la vera politica
pensare riflettere costruire nuovi sistemi sociali studiate il movimento del capitale sociale e non mettere un panello solare sulla testa di un disoccupato
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: PODEMOS O NO
a mio avviso questo forum deve diventare il forum ufficiale italiano di podemos
aaaa42
E ALLORA SPINGI AFFINCHE' SUL FORUM ARRIVINO:
CIVATI, LANDINI, RODOTA', REVELLI, SIGNORELLI, BONSANTI, ZAGREBELSKY, ECC.
aaaa42
E ALLORA SPINGI AFFINCHE' SUL FORUM ARRIVINO:
CIVATI, LANDINI, RODOTA', REVELLI, SIGNORELLI, BONSANTI, ZAGREBELSKY, ECC.
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- Iscritto il: 08/03/2012, 23:18
Re: PODEMOS O NO
meno male che non vengono sarebbe la fine del forum lederismo fascista.
le mie proposte di organizzazione forum sono completamente diverse.
a alcuni link di personaggi politici che sentiamo vicini a noi
b postare questo forum su pagine facebook che hanno il nostro progetto politico culturale
le mie proposte di organizzazione forum sono completamente diverse.
a alcuni link di personaggi politici che sentiamo vicini a noi
b postare questo forum su pagine facebook che hanno il nostro progetto politico culturale
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Re: PODEMOS O NO
meno male che non vengono sarebbe la fine del forum lederismo fascista.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: PODEMOS O NO
Fatti avanti,aaaa42. Ne hai facolta'!!aaaa42 ha scritto:meno male che non vengono sarebbe la fine del forum lederismo fascista.
le mie proposte di organizzazione forum sono completamente diverse.
a alcuni link di personaggi politici che sentiamo vicini a noi
b postare questo forum su pagine facebook che hanno il nostro progetto politico culturale
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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