Come se ne viene fuori ?
Re: Come se ne viene fuori ?
Alleanza tra "progressisti e moderati"? Che significa?
Intanto non è chiaro che significa oggi essere "progressisti" né essere "moderati". Figuriamoci cosa può voler dire un'alleanza tra due cose misteriose.
Forse molto più terra terra vuol dire un bell'accordo di potere con Casini, Cesa, Rutelli, forse Fini e perché no Pisanu e qualche altro sopravvissuto della prima repubblica, tentando di metterci anche qualche foglia di fico, tipo Di Pietro e Vendola (se disponibili).
Cioè un bel CAF o "penta-partito" di (in)felice memoria, edizione riveduta e corretta (ma non troppo).
Tutto questo guazzabuglio, per far cosa, non è dato saperlo.
"Mettere un po' di soldi in tasca" a chi oggi non ne ha, dare "un po' di lavoro", magari socialmente utile, chiedere all'Europa un po' di soldi (a debito) da spendere per illudersi di sopravvivere per un po' di mesi.
Di tutto "un pò": mi sembra la ricetta di quei minestroni che faceva mia nonna, quando tornava dal mercato con "un pò" di verdure che era riuscita a trovare a buon prezzo.
Tutto ciò nella falsa convinzione o, meglio, nell'illusione, che tutto possa tornare come prima, come se la crisi che viviamo non fosse "crisi di sistema", facendo finta di continuare a credere che "crescendo" si sta meglio tutti e che basta ricominciare a consumare (magari in telefonini o i-phone) per risolvere tutti i problemi.
Poveri noi! E soprattutto poveri nostri figli!
Intanto non è chiaro che significa oggi essere "progressisti" né essere "moderati". Figuriamoci cosa può voler dire un'alleanza tra due cose misteriose.
Forse molto più terra terra vuol dire un bell'accordo di potere con Casini, Cesa, Rutelli, forse Fini e perché no Pisanu e qualche altro sopravvissuto della prima repubblica, tentando di metterci anche qualche foglia di fico, tipo Di Pietro e Vendola (se disponibili).
Cioè un bel CAF o "penta-partito" di (in)felice memoria, edizione riveduta e corretta (ma non troppo).
Tutto questo guazzabuglio, per far cosa, non è dato saperlo.
"Mettere un po' di soldi in tasca" a chi oggi non ne ha, dare "un po' di lavoro", magari socialmente utile, chiedere all'Europa un po' di soldi (a debito) da spendere per illudersi di sopravvivere per un po' di mesi.
Di tutto "un pò": mi sembra la ricetta di quei minestroni che faceva mia nonna, quando tornava dal mercato con "un pò" di verdure che era riuscita a trovare a buon prezzo.
Tutto ciò nella falsa convinzione o, meglio, nell'illusione, che tutto possa tornare come prima, come se la crisi che viviamo non fosse "crisi di sistema", facendo finta di continuare a credere che "crescendo" si sta meglio tutti e che basta ricominciare a consumare (magari in telefonini o i-phone) per risolvere tutti i problemi.
Poveri noi! E soprattutto poveri nostri figli!
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Re: Come se ne viene fuori ?
LA DIFFICILE RIDUZIONE DELLE SPESE
Buone intenzioni e acqua fresca
La spending review , e cioè l'analisi e revisione della spesa pubblica, ha partorito un timido topolino, un risultato quasi imbarazzante per il governo.
La spesa (escludendo interessi sul debito, pensioni e sussidi ai meno abbienti) ammontava lo scorso anno al 23,5 per cento del reddito nazionale (Pil). Con sussidi e pensioni la spesa sale al 45,6 per cento; con gli interessi raggiunge la metà dell'intero reddito nazionale. Meno che in Francia e Danimarca, ma solo un punto e mezzo meno che in Svezia, dove i servizi offerti dallo Stato alle famiglie sono di qualità un po' diversa dalla nostra.
In poche settimane dopo il suo insediamento, il governo Monti ha alzato la pressione fiscale di tre punti, dal 42,5 al 45,4% del Pil (era il 40% sette anni fa).
Sulla spesa invece non ha fatto quasi nulla, tranne gli interventi sulle pensioni, certo importanti, ma i cui effetti si verificheranno in modo graduale nei prossimi anni.
I tetti agli stipendi più elevati dei dirigenti pubblici, la cancellazione della maggior parte dei voli di Stato, i limiti all'uso delle auto di servizio, la rinuncia al compenso per alcuni membri del governo, hanno un significato etico assai importante, ma nessun effetto macroeconomico.
La spending review parte dall'ipotesi che sia «rivedibile» solo la spesa che non riguarda i trasferimenti sociali: ma se non si rimette mano in qualche modo anche al nostro stato sociale, rendendolo più efficace nel contrastare la povertà, anziché disperdersi in sussidi alle classi medie (si pensi all'università) non si fanno passi avanti. Su questa materia sarebbe utile rileggere il rapporto della Commissione Onofri scritto oltre un decennio fa.
In realtà è ancor peggio. Secondo la spending review annunciata lunedì dal governo, non solo la spesa previdenziale non è rivedibile, ma in tempi ravvicinati non lo sono neppure i tre quarti di quella non previdenziale: e all'interno di questa non più di 80 miliardi, ossia il 5% del Pil. A fronte di una spesa che raggiunge il 50% del Pil ed è in gran parte evidentemente inefficiente, l'obiettivo è di «rivederne» (si evita accuratamente di usare il verbo «ridurre») non più di un decimo, e questo in un Paese in cui i contribuenti onesti sono soffocati dalla pressione fiscale. E ciò senza indicare nulla di concreto. In quel 5% ad esempio non pare rientri l'abolizione delle Province: si pensa di «concentrare in alcune Province poche funzioni operative di larga scala»: un modo sicuro per finire con non abolirne nessuna. Nemmeno la loro eliminazione produrrebbe effetti macroeconomici forti, ma è deludente che perfino su questa decisione il governo sembri aver fatto un passo indietro («Il riordino delle competenze delle Province può essere disposto con legge ordinaria..., consentendone la completa eliminazione, così come prevedono gli impegni presi con l'Europa», aveva detto il presidente del Consiglio presentando il suo programma in Parlamento).
Il governo sembra non rendersi conto che l'Italia rischia di avvitarsi in una spirale di tasse, recessione, deficit e ancor più tasse. Purtroppo i dati sulla crescita del primo trimestre potrebbero essere una brutta sorpresa per i mercati.
Ma soprattutto il governo non sembra aver riflettuto con sufficiente attenzione all'evidenza storica, dalla quale si possono trarre due lezioni: 1) le correzioni dei conti pubblici che funzionano sono quelle che riducono le spese, aprendo così la strada a riduzioni del carico fiscale; 2) tanto meglio funzionano quanto più sono accompagnate da riforme che stimolino la crescita. Invece il presidente del Consiglio ripete che non può escludere un aumento dell'Iva. Non ci siamo proprio.
Ps: ad uno di noi (Giavazzi) il presidente del Consiglio ha chiesto di scrivere un rapporto su un aspetto emblematico della spesa: i trasferimenti dello Stato alle imprese. Poiché non abbiamo risparmiato critiche al suo governo, questo dimostra che Mario Monti è una persona pronta ad ascoltare anche chi lo critica, tratto non comune in Italia.
Alberto Alesina e Francesco Giavazzi
3 maggio 2012 | 7:37
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Corriere.it
Buone intenzioni e acqua fresca
La spending review , e cioè l'analisi e revisione della spesa pubblica, ha partorito un timido topolino, un risultato quasi imbarazzante per il governo.
La spesa (escludendo interessi sul debito, pensioni e sussidi ai meno abbienti) ammontava lo scorso anno al 23,5 per cento del reddito nazionale (Pil). Con sussidi e pensioni la spesa sale al 45,6 per cento; con gli interessi raggiunge la metà dell'intero reddito nazionale. Meno che in Francia e Danimarca, ma solo un punto e mezzo meno che in Svezia, dove i servizi offerti dallo Stato alle famiglie sono di qualità un po' diversa dalla nostra.
In poche settimane dopo il suo insediamento, il governo Monti ha alzato la pressione fiscale di tre punti, dal 42,5 al 45,4% del Pil (era il 40% sette anni fa).
Sulla spesa invece non ha fatto quasi nulla, tranne gli interventi sulle pensioni, certo importanti, ma i cui effetti si verificheranno in modo graduale nei prossimi anni.
I tetti agli stipendi più elevati dei dirigenti pubblici, la cancellazione della maggior parte dei voli di Stato, i limiti all'uso delle auto di servizio, la rinuncia al compenso per alcuni membri del governo, hanno un significato etico assai importante, ma nessun effetto macroeconomico.
La spending review parte dall'ipotesi che sia «rivedibile» solo la spesa che non riguarda i trasferimenti sociali: ma se non si rimette mano in qualche modo anche al nostro stato sociale, rendendolo più efficace nel contrastare la povertà, anziché disperdersi in sussidi alle classi medie (si pensi all'università) non si fanno passi avanti. Su questa materia sarebbe utile rileggere il rapporto della Commissione Onofri scritto oltre un decennio fa.
In realtà è ancor peggio. Secondo la spending review annunciata lunedì dal governo, non solo la spesa previdenziale non è rivedibile, ma in tempi ravvicinati non lo sono neppure i tre quarti di quella non previdenziale: e all'interno di questa non più di 80 miliardi, ossia il 5% del Pil. A fronte di una spesa che raggiunge il 50% del Pil ed è in gran parte evidentemente inefficiente, l'obiettivo è di «rivederne» (si evita accuratamente di usare il verbo «ridurre») non più di un decimo, e questo in un Paese in cui i contribuenti onesti sono soffocati dalla pressione fiscale. E ciò senza indicare nulla di concreto. In quel 5% ad esempio non pare rientri l'abolizione delle Province: si pensa di «concentrare in alcune Province poche funzioni operative di larga scala»: un modo sicuro per finire con non abolirne nessuna. Nemmeno la loro eliminazione produrrebbe effetti macroeconomici forti, ma è deludente che perfino su questa decisione il governo sembri aver fatto un passo indietro («Il riordino delle competenze delle Province può essere disposto con legge ordinaria..., consentendone la completa eliminazione, così come prevedono gli impegni presi con l'Europa», aveva detto il presidente del Consiglio presentando il suo programma in Parlamento).
Il governo sembra non rendersi conto che l'Italia rischia di avvitarsi in una spirale di tasse, recessione, deficit e ancor più tasse. Purtroppo i dati sulla crescita del primo trimestre potrebbero essere una brutta sorpresa per i mercati.
Ma soprattutto il governo non sembra aver riflettuto con sufficiente attenzione all'evidenza storica, dalla quale si possono trarre due lezioni: 1) le correzioni dei conti pubblici che funzionano sono quelle che riducono le spese, aprendo così la strada a riduzioni del carico fiscale; 2) tanto meglio funzionano quanto più sono accompagnate da riforme che stimolino la crescita. Invece il presidente del Consiglio ripete che non può escludere un aumento dell'Iva. Non ci siamo proprio.
Ps: ad uno di noi (Giavazzi) il presidente del Consiglio ha chiesto di scrivere un rapporto su un aspetto emblematico della spesa: i trasferimenti dello Stato alle imprese. Poiché non abbiamo risparmiato critiche al suo governo, questo dimostra che Mario Monti è una persona pronta ad ascoltare anche chi lo critica, tratto non comune in Italia.
Alberto Alesina e Francesco Giavazzi
3 maggio 2012 | 7:37
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Re: Come se ne viene fuori ?
Partiamo dal fondo
Ps: ad uno di noi (Giavazzi) il presidente del Consiglio ha chiesto di scrivere un rapporto su un aspetto emblematico della spesa: i trasferimenti dello Stato alle imprese. Poiché non abbiamo risparmiato critiche al suo governo, questo dimostra che Mario Monti è una persona pronta ad ascoltare anche chi lo critica, tratto non comune in Italia.
***
Io sono di diverso parere
1) Monti è finito all’angolo e per uscirne ha dovuto fare la mossa di dover dare gli incarichi a Bondi, Giavazzi, Amato.
2) Non aspettiamoci che Monti racconti la verità, e non lo fanno neppure Giavazzi ed Alesina. Monti si è reso conto dopo cinque mesi che alcuni suoi ministri non funzionano. Questo è il risultato naturale della grandissima porcata di ABC che con il loro “Patto delle catacombe” si sono spartiti ministri e sottosegretari. Hanno detto si a Monti alla guida del governo ma non hanno rinunciato minimamente a non metterci il becco, soprattutto il cavalier banana, ancora scosso per essere stato invitato a scendere dal seggiolone di Palazzo Chigi. Mai e poi mai Monti dichiarerà che i suoi ministri non funzionano. Ergo, facendo scattare l’ilarità di quasi tutto il mondo politico, ma anche del Paese, ha nominato tre consulenti esterni sue persone di fiducia. Questa è la prima scelta che Monti fa per quanto riguarda gli incarichi. Anche l’Espresso la settimana scorsa se ne è occupato, segnalando tutti i flop ministro per ministro.
Ps: ad uno di noi (Giavazzi) il presidente del Consiglio ha chiesto di scrivere un rapporto su un aspetto emblematico della spesa: i trasferimenti dello Stato alle imprese. Poiché non abbiamo risparmiato critiche al suo governo, questo dimostra che Mario Monti è una persona pronta ad ascoltare anche chi lo critica, tratto non comune in Italia.
***
Io sono di diverso parere
1) Monti è finito all’angolo e per uscirne ha dovuto fare la mossa di dover dare gli incarichi a Bondi, Giavazzi, Amato.
2) Non aspettiamoci che Monti racconti la verità, e non lo fanno neppure Giavazzi ed Alesina. Monti si è reso conto dopo cinque mesi che alcuni suoi ministri non funzionano. Questo è il risultato naturale della grandissima porcata di ABC che con il loro “Patto delle catacombe” si sono spartiti ministri e sottosegretari. Hanno detto si a Monti alla guida del governo ma non hanno rinunciato minimamente a non metterci il becco, soprattutto il cavalier banana, ancora scosso per essere stato invitato a scendere dal seggiolone di Palazzo Chigi. Mai e poi mai Monti dichiarerà che i suoi ministri non funzionano. Ergo, facendo scattare l’ilarità di quasi tutto il mondo politico, ma anche del Paese, ha nominato tre consulenti esterni sue persone di fiducia. Questa è la prima scelta che Monti fa per quanto riguarda gli incarichi. Anche l’Espresso la settimana scorsa se ne è occupato, segnalando tutti i flop ministro per ministro.
Re: Come se ne viene fuori ?
per me molto più semplicemente , viste le difficoltà, ha detto : ehi tu criticone passa da questo lato e vedi se le tue formule funzionano.
l'ilarità per i consulenti esterni è voglia di criticare ogni chiodo di carretto.
Monti mica è mago merlino che con un incantesimo di 5 minuti fa ritornare tutto a posto .
sicuramente si poteva fare di più e diversamente .... magari ci sono ancora margini per sistemare alcune storture.
ma voi siete sempre sicuri che è meglio andare a votare? col csx in vantaggio nei sondaggi e con le dichiarazioni di bersani di ieri con il serissimo e immacolato pierazzurro & CO... coi d'alema renzi follini fioroni etc etc , con la stessa legge elettorale ...
Io no.
l'ilarità per i consulenti esterni è voglia di criticare ogni chiodo di carretto.
Monti mica è mago merlino che con un incantesimo di 5 minuti fa ritornare tutto a posto .
sicuramente si poteva fare di più e diversamente .... magari ci sono ancora margini per sistemare alcune storture.
ma voi siete sempre sicuri che è meglio andare a votare? col csx in vantaggio nei sondaggi e con le dichiarazioni di bersani di ieri con il serissimo e immacolato pierazzurro & CO... coi d'alema renzi follini fioroni etc etc , con la stessa legge elettorale ...
Io no.
Re: Come se ne viene fuori ?
Anch'io ho gli stessi dubbi.Amadeus ha scritto:per me molto più semplicemente , viste le difficoltà, ha detto : ehi tu criticone passa da questo lato e vedi se le tue formule funzionano.
l'ilarità per i consulenti esterni è voglia di criticare ogni chiodo di carretto.
Monti mica è mago merlino che con un incantesimo di 5 minuti fa ritornare tutto a posto .
sicuramente si poteva fare di più e diversamente .... magari ci sono ancora margini per sistemare alcune storture.
ma voi siete sempre sicuri che è meglio andare a votare? col csx in vantaggio nei sondaggi e con le dichiarazioni di bersani di ieri con il serissimo e immacolato pierazzurro & CO... coi d'alema renzi follini fioroni etc etc , con la stessa legge elettorale ...
Io no.
Sto cercando disperatamente di guardarmi intorno per trovare un barlume di novità, ma senza alcun risultato.
Anche dai movimenti della "società civile" faccio fatica a scorgere qualcosa di nuovo che affronti la situazione.
Analisi, più o meno convincenti, a iosa. Ma soluzioni, strategie, elementi di novità, poco o nulla.
Ho seguito con attenzione i lavori di Firenze della nuova formazione denominata ALBA.
L'unica "proposta" concreta che ho visto è quella (udite! udite!) di assumere un milione di persone per lavori utili. Costo stimato dell'operazione: 25 miliardi di euro all'anno. Una specie di lavori "socialmente utili" su scala nazionale, che ho visto a livello cittadino nella mia città (Napoli) produrre risultati rovinosi.
Ora fioccano le critiche perché i 4 miliardi e rotti di tagli previsti per il bilancio 2012 (oggi siamo a maggio!) sarebbero pochi.
Io dico invece: magari! Il fatto di averci dedicato una "task force" guidata da uno come Bondi è l'ultima spiaggia, non solo per questo governo, ma per il paese.
Ovviamente, se poi si scopre che i "tagli" invece che agli sprechi (e ce ne sono) sono rivolti ai servizi, allora vorrà dire che ci hanno preso ancora una volta per i fondelli.
Se poi Alesina riesce a tagliare qualcuno dei 40 miliardi regalati a pioggia ad imprese che non sviluppano niente, non è che mi dispiacerebbe.
Sono comunque benvenute alternative concrete, sui contenuti, che però stentano a farsi vedere.
Re: Come se ne viene fuori ?
...fino a sei mesi fa pagavamo i passaggi negli aerei di stato alle mignotte .
ben vengano altre 5-10-50 persone capaci e disposte a mettere mani nello sporco. dai politici finora solo chiacchiere , critiche e " perchè non lo avete fatto voi mentre eravate al governo" che si rimbalzano gli uni con gli altri, sto teatrino invece di finire pare pronto ad entrare di nuovo in scena , stanno scaldando i motori per l'anno prossimo e l'idea che possa avvenire a ottobre è da brivido.
non si sono mossi di un centimetro.
ben vengano altre 5-10-50 persone capaci e disposte a mettere mani nello sporco. dai politici finora solo chiacchiere , critiche e " perchè non lo avete fatto voi mentre eravate al governo" che si rimbalzano gli uni con gli altri, sto teatrino invece di finire pare pronto ad entrare di nuovo in scena , stanno scaldando i motori per l'anno prossimo e l'idea che possa avvenire a ottobre è da brivido.
non si sono mossi di un centimetro.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sulla spesa invece non ha fatto quasi nulla, tranne gli interventi sulle pensioni, certo importanti, ma i cui effetti si verificheranno in modo graduale nei prossimi anni.
**
Giavazzi e Alesina questo lo avevano già scritto cinque mesi fa sul Corriere quando le prime notizie di come avrebbe agito il governo Monti cominciarono a circolare alla chetichella.
La cosa mi sorprese non poco perché i due allievi di Monti raccontavano un’altra storia, che mi trovava d’accordo.
I due economisti, “liberisti”, sostenevano che la riforma delle pensioni doveva essere presa in considerazione, ma non aveva la caratteristica d’urgenza che Monti gli aveva attribuito. C’erano interventi urgenti da prendere in considerazione della gravità della situazione per salvare l’economia, la riforma delle pensioni andava presa alla fine di misure di tamponamento e stabilizzazione dell’economia.
Questa irresponsabile scelta ha trovato consenso nella Bce, nel Fmi, nell’Ue, nel mondo imprenditoriale e finanziario italiano, nella destra politica italiana.
Bravo Monti, sono stati gli apprezzamenti di tutti quanti.
Su Wikipedia per quanto riguarda Monti si può leggere:
Il 16 aprile 2012 Christine Lagarde, il direttore del Fondo monetario, elogia gli sforzi del Governo Monti in materia di interventi strutturali e di risanamento dei conti pubblici, ma chiede che «la riforma del mercato del lavoro affronti l'incertezza sui licenziamenti, in modo che le imprese e i datori di lavoro possano sentirsi più fiduciosi al momento di assumere»
Poi il premier ha pensato che un correttivo a favore degli italiani fosse quello di mettere mano sulle liberalizzazioni dei tassisti, farmacisti, avvocati e notai, eccetera.
Repubblica, il quotidiano più montiano di tutti ci fece sapere all’epoca che la manovra Monti sarebbe costata ad ogni famiglia 2400 euro mentre la manovra a compensazione riduceva il tutto di 900 euro.
Quello che non ci fu raccontato è a quanto ammontava la manovra precedente di Tre-monti. Quella di Monti fu valutata nominalmente in una manovra da 30 miliardi di euro di cui 13 di tagli e 17 di tasse. Solo tre mesi fa la Ragioneria dello Stato ha reso noto che la manovra Tre-monti ammontava a 56 miliardi di euro in tasse e 27 miliardi di euro in tagli.
Ora i segni di una manovra non adeguata alla situazione economica-finanziaria complessiva si stanno toccando con mano.
Le scelte sembrano dettate più da impronte ideologiche che da tecnica economica. Basti pensare l’aver trascinato per tre mesi la riforma del lavoro solo per spuntare la modifica dell’articolo 18. Tre mesi persi in cui si poteva fare ben altro.
La stessa dichiarazione di Monti dopo la ribellione sull’Imu in cui avanza l’ipotesi di riconsiderare la patrimoniale la dice lunga sulla tecnicità delle misure adottate.
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Giavazzi e Alesina questo lo avevano già scritto cinque mesi fa sul Corriere quando le prime notizie di come avrebbe agito il governo Monti cominciarono a circolare alla chetichella.
La cosa mi sorprese non poco perché i due allievi di Monti raccontavano un’altra storia, che mi trovava d’accordo.
I due economisti, “liberisti”, sostenevano che la riforma delle pensioni doveva essere presa in considerazione, ma non aveva la caratteristica d’urgenza che Monti gli aveva attribuito. C’erano interventi urgenti da prendere in considerazione della gravità della situazione per salvare l’economia, la riforma delle pensioni andava presa alla fine di misure di tamponamento e stabilizzazione dell’economia.
Questa irresponsabile scelta ha trovato consenso nella Bce, nel Fmi, nell’Ue, nel mondo imprenditoriale e finanziario italiano, nella destra politica italiana.
Bravo Monti, sono stati gli apprezzamenti di tutti quanti.
Su Wikipedia per quanto riguarda Monti si può leggere:
Il 16 aprile 2012 Christine Lagarde, il direttore del Fondo monetario, elogia gli sforzi del Governo Monti in materia di interventi strutturali e di risanamento dei conti pubblici, ma chiede che «la riforma del mercato del lavoro affronti l'incertezza sui licenziamenti, in modo che le imprese e i datori di lavoro possano sentirsi più fiduciosi al momento di assumere»
Poi il premier ha pensato che un correttivo a favore degli italiani fosse quello di mettere mano sulle liberalizzazioni dei tassisti, farmacisti, avvocati e notai, eccetera.
Repubblica, il quotidiano più montiano di tutti ci fece sapere all’epoca che la manovra Monti sarebbe costata ad ogni famiglia 2400 euro mentre la manovra a compensazione riduceva il tutto di 900 euro.
Quello che non ci fu raccontato è a quanto ammontava la manovra precedente di Tre-monti. Quella di Monti fu valutata nominalmente in una manovra da 30 miliardi di euro di cui 13 di tagli e 17 di tasse. Solo tre mesi fa la Ragioneria dello Stato ha reso noto che la manovra Tre-monti ammontava a 56 miliardi di euro in tasse e 27 miliardi di euro in tagli.
Ora i segni di una manovra non adeguata alla situazione economica-finanziaria complessiva si stanno toccando con mano.
Le scelte sembrano dettate più da impronte ideologiche che da tecnica economica. Basti pensare l’aver trascinato per tre mesi la riforma del lavoro solo per spuntare la modifica dell’articolo 18. Tre mesi persi in cui si poteva fare ben altro.
La stessa dichiarazione di Monti dopo la ribellione sull’Imu in cui avanza l’ipotesi di riconsiderare la patrimoniale la dice lunga sulla tecnicità delle misure adottate.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il problema e’ che questi ns. bell’imbusti si trovano a dover cercare una via per far uscire questo paese da una crisi che mai avevano potuto immaginare fosse di questa portata. Una crisi molto piu’ seria di quella del ’29 negli States e che ora prende un'intero sistema economico.camillobenso ha scritto:Partiamo dal fondo
Ps: ad uno di noi (Giavazzi) il presidente del Consiglio ha chiesto di scrivere un rapporto su un aspetto emblematico della spesa: i trasferimenti dello Stato alle imprese. Poiché non abbiamo risparmiato critiche al suo governo, questo dimostra che Mario Monti è una persona pronta ad ascoltare anche chi lo critica, tratto non comune in Italia.
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Io sono di diverso parere
1) Monti è finito all’angolo e per uscirne ha dovuto fare la mossa di dover dare gli incarichi a Bondi, Giavazzi, Amato.
2) Non aspettiamoci che Monti racconti la verità, e non lo fanno neppure Giavazzi ed Alesina. Monti si è reso conto dopo cinque mesi che alcuni suoi ministri non funzionano. Questo è il risultato naturale della grandissima porcata di ABC che con il loro “Patto delle catacombe” si sono spartiti ministri e sottosegretari. Hanno detto si a Monti alla guida del governo ma non hanno rinunciato minimamente a non metterci il becco, soprattutto il cavalier banana, ancora scosso per essere stato invitato a scendere dal seggiolone di Palazzo Chigi. Mai e poi mai Monti dichiarerà che i suoi ministri non funzionano. Ergo, facendo scattare l’ilarità di quasi tutto il mondo politico, ma anche del Paese, ha nominato tre consulenti esterni sue persone di fiducia. Questa è la prima scelta che Monti fa per quanto riguarda gli incarichi. Anche l’Espresso la settimana scorsa se ne è occupato, segnalando tutti i flop ministro per ministro.
Si trovano davanti ad un "castello" che sta’ crollando e non sanno neppure loro che fare.
Tentano, come succedeva negli anni passati davanti a crisi congiunturali aumentando la fiscalita’ (o svalutando) poiche’ questo era il solo metodo immediato che loro sapevano e volevano assolutamente fare e che fin’ora li ha sempre salvati dal crollo. Noi pero' ce lo siamo sempre preso in quel posto.
Ora la faccenda e’ assai molto piu’ seria e ogn’uno di questi "esperti" tentera' tutte le soluzioni possibili frutto della loro struttura mentale formatasi nei grandi colossi dell'economia liberista americana e non solo.
Tenteranno di tutto,fermo restando pero' che non si intacchi questo sistema sistema, per fermare questa "emorragia" che non travolgera' solo noi. E' anche questa la loro paura.
Ed e' per questo che non possiamo aspettarci cose miracolose da costoro
Che ci si puo’ aspettare da costoro visto che vanno avanti verificando giorno dopo giorno se quello che stanno facendo possa funzionare?
Il problema e’ che, come il solito, noi stiamo nel bel mezzo delle loro “prove di economia” e non ci resta che aspettare che venga il ns. turno.
Non lo so' ma se ne verremo a capo per noi sara’ come uscire da una 3^ guerra mondiale e dovremo poi riconquistarci tutto quello che ora ci hanno tolto per salvare il sistema e loro stessi.
….…e la giostra continuera’ a girare come prima fino alla prossima fermata (che sara’ ancor piu’ vicina) sempre che ne frattempo questo popolo cosi’ bistrattato non prenda veramente coscienza che e’ arrivato il momento di cambiare e trovi quindi una sua soluzione politica che possa contrastare .queste logiche di potere in cui 1% fa e disfa il mondo a suo piacere alla faccia di quel 99%.
un salutone da Juan
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come se ne viene fuori ?
ma voi siete sempre sicuri che è meglio andare a votare? col csx in vantaggio nei sondaggi e con le dichiarazioni di bersani di ieri con il serissimo e immacolato pierazzurro & CO... coi d'alema renzi follini fioroni etc etc , con la stessa legge elettorale ...
Amadeus
***
Anch'io ho gli stessi dubbi.
Sto cercando disperatamente di guardarmi intorno per trovare un barlume di novità, ma senza alcun risultato.
Anche dai movimenti della "società civile" faccio fatica a scorgere qualcosa di nuovo che affronti la situazione.
mariok
*****
Il dramma della situazione italiana continua senza soluzione di continuità.
Siamo all’interno di una trappola micidiale senza via di uscita, nel senso positivo del termine.
L’osservazione di Amadeus sullo stato della politica è condivisibile.
Non è cambiato assolutamente nulla anche se ci sono movimenti in corso.
Sintetizzando il tutto, la classe politica dei vecchi dinosauri della prima Repubblica, non paga di aver fatto fallire anche la Seconda, sta smanettando per riciclarsi nella Terza.
Fedele al motto di Tomasi di Lampedusa citato ne Il gattopardo, “cambiare tutto affinché non cambi nulla”, Casini Royale da mesi sta progettando il ritorno della Dc con il concorso dell’ala destra del Pdl e dell’ala sinistra del Pd.
Bersani fa finta di non capire e continua a propagandare un’alleanza tra riformisti e moderati, etichette che non dicono nulla in questa fase di fallimento dei partiti.
La casta cerca disperatamente di salvare se stessa, il proprio posto di lavoro e i privilegi connessi.
E’ evidente che non si può andare a votare con questa classe politica.
Come è anche evidente che proseguendo con questa impostazione si va incontro al disastro. Il Parlamento è ancora formato da tutti coloro che hanno concorso al fallimento.
I veti incrociati e gli interessi di parte non portano a niente. Come non portano a niente provvedimenti zoppi che nascono da scambi politici. Io cedo su questo punto ma poi tu mi fai passare quello che mi interessa altrove.
La crisi economica e di sistema non può essere affrontata in questo modo. Va poi aggiunta la mancanza di professionalità politica dei membri del governo Monti, in quanto imposti da ABC per assicurarsi la continuità di manovra all’interno del governo.
La situazione Greca è solo ritardata. Stiamo morendo all’interno di una lunga agonia. Ne sono testimonianza i decessi per suicidio che si stanno diventando quotidiani.
Nessun suicidio di un banchiere, di un finanziere, di un grande imprenditore e nemmeno di un politico. E’ un caso?
Questa classe politica dovrebbe essere sostituita nella quasi totalità, ma sappiamo tutti che questo storicamente avviene in presenza di guerre o di rivoluzioni.
Noi siamo reduci dall’esperienza negativa del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica senza un ricambio sostanziale della classe politica. Ripetere lo stesso errore è estremamente grave.
A dimostrazione dell’escalation della gravità della crisi Tg, Otto e mezzo e ora Servizio pubblico, hanno fatto e fanno collegamenti con Bergamo su un fatto nuovo per noi ma consueto negli Usa.
Amadeus
***
Anch'io ho gli stessi dubbi.
Sto cercando disperatamente di guardarmi intorno per trovare un barlume di novità, ma senza alcun risultato.
Anche dai movimenti della "società civile" faccio fatica a scorgere qualcosa di nuovo che affronti la situazione.
mariok
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Il dramma della situazione italiana continua senza soluzione di continuità.
Siamo all’interno di una trappola micidiale senza via di uscita, nel senso positivo del termine.
L’osservazione di Amadeus sullo stato della politica è condivisibile.
Non è cambiato assolutamente nulla anche se ci sono movimenti in corso.
Sintetizzando il tutto, la classe politica dei vecchi dinosauri della prima Repubblica, non paga di aver fatto fallire anche la Seconda, sta smanettando per riciclarsi nella Terza.
Fedele al motto di Tomasi di Lampedusa citato ne Il gattopardo, “cambiare tutto affinché non cambi nulla”, Casini Royale da mesi sta progettando il ritorno della Dc con il concorso dell’ala destra del Pdl e dell’ala sinistra del Pd.
Bersani fa finta di non capire e continua a propagandare un’alleanza tra riformisti e moderati, etichette che non dicono nulla in questa fase di fallimento dei partiti.
La casta cerca disperatamente di salvare se stessa, il proprio posto di lavoro e i privilegi connessi.
E’ evidente che non si può andare a votare con questa classe politica.
Come è anche evidente che proseguendo con questa impostazione si va incontro al disastro. Il Parlamento è ancora formato da tutti coloro che hanno concorso al fallimento.
I veti incrociati e gli interessi di parte non portano a niente. Come non portano a niente provvedimenti zoppi che nascono da scambi politici. Io cedo su questo punto ma poi tu mi fai passare quello che mi interessa altrove.
La crisi economica e di sistema non può essere affrontata in questo modo. Va poi aggiunta la mancanza di professionalità politica dei membri del governo Monti, in quanto imposti da ABC per assicurarsi la continuità di manovra all’interno del governo.
La situazione Greca è solo ritardata. Stiamo morendo all’interno di una lunga agonia. Ne sono testimonianza i decessi per suicidio che si stanno diventando quotidiani.
Nessun suicidio di un banchiere, di un finanziere, di un grande imprenditore e nemmeno di un politico. E’ un caso?
Questa classe politica dovrebbe essere sostituita nella quasi totalità, ma sappiamo tutti che questo storicamente avviene in presenza di guerre o di rivoluzioni.
Noi siamo reduci dall’esperienza negativa del passaggio dalla prima alla seconda Repubblica senza un ricambio sostanziale della classe politica. Ripetere lo stesso errore è estremamente grave.
A dimostrazione dell’escalation della gravità della crisi Tg, Otto e mezzo e ora Servizio pubblico, hanno fatto e fanno collegamenti con Bergamo su un fatto nuovo per noi ma consueto negli Usa.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Camillobenso, Amadeus .... io non vi capisco!
Dite con che non possiamo andare a votare, e nel contempo cam dice: Il Parlamento è ancora formato da tutti coloro che hanno concorso al fallimento.
Se è vera com'è vera questa osservazione è anche vero che questo malefico parlamento (compreso Violante) non sta con le mani in mano.
Adesso si parla di andare ad un mono-cameralismo ... di fare una legge elettorale "truffa" peggio del "porcellum".
Che questo parlamento è inadeguato al suo ruolo lo sanno pure le pietre.
Se non vale la mia opinione ed è giusto che questo avvenga perchè io non sono nessuno, ascoltate almeno quella di Zagrebelski.
Cmq. sto lavorando che in un prossimo futuro, un'opinione sostenuta da milioni di "signor nessuno" possa valere almeno quanto l'opinione di un grande personaggio qual'è Zagrebelski, il quale nel suo recente manifesto è andato oltre dicendo che le modifiche costituzionali anche fatte con in 2/3 di maggioranza da questo parlamento screditato, andrebbero sottoposti a referendum confermativo.
Anche il governo Monti non sta con le mani in mano.
L'art.18 distrutto dalla Fornero, è ancora in pericolo di peggioramento.
Gli esodati non so stati sanati e rischiano anche loro il suicidio.
Vorresti dirmi che dobbiamo subire Monti, perchè non vogliamo votare con il porcellum, che non vogliamo andare a votare perche il PD fa pena e non lo possiamo votare neanche turandoci il naso?
Cari amici, non possiamo stare con le mani in mano. Io nel mio piccolo sto lavorando per far nascere il nuovo partito di sx, che si chiama ALBA, Alleanza Lavoro-Beni comuni-Ambiente.
Uniamoci per tirarlo su, questo nuovo partito-non partito.
Altrimenti ci resta Movimento 5 Stelle, con tutti i pro e i contro.
Ho detto! Augh
Dite con che non possiamo andare a votare, e nel contempo cam dice: Il Parlamento è ancora formato da tutti coloro che hanno concorso al fallimento.
Se è vera com'è vera questa osservazione è anche vero che questo malefico parlamento (compreso Violante) non sta con le mani in mano.
Adesso si parla di andare ad un mono-cameralismo ... di fare una legge elettorale "truffa" peggio del "porcellum".
Che questo parlamento è inadeguato al suo ruolo lo sanno pure le pietre.
Se non vale la mia opinione ed è giusto che questo avvenga perchè io non sono nessuno, ascoltate almeno quella di Zagrebelski.
Cmq. sto lavorando che in un prossimo futuro, un'opinione sostenuta da milioni di "signor nessuno" possa valere almeno quanto l'opinione di un grande personaggio qual'è Zagrebelski, il quale nel suo recente manifesto è andato oltre dicendo che le modifiche costituzionali anche fatte con in 2/3 di maggioranza da questo parlamento screditato, andrebbero sottoposti a referendum confermativo.
Anche il governo Monti non sta con le mani in mano.
L'art.18 distrutto dalla Fornero, è ancora in pericolo di peggioramento.
Gli esodati non so stati sanati e rischiano anche loro il suicidio.
Vorresti dirmi che dobbiamo subire Monti, perchè non vogliamo votare con il porcellum, che non vogliamo andare a votare perche il PD fa pena e non lo possiamo votare neanche turandoci il naso?
Cari amici, non possiamo stare con le mani in mano. Io nel mio piccolo sto lavorando per far nascere il nuovo partito di sx, che si chiama ALBA, Alleanza Lavoro-Beni comuni-Ambiente.
Uniamoci per tirarlo su, questo nuovo partito-non partito.
Altrimenti ci resta Movimento 5 Stelle, con tutti i pro e i contro.
Ho detto! Augh
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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