Il malaffare dilaga ovunque
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Re: Il malaffare dilaga ovunque
https://www.facebook.com/francesca.ferr ... nref=story
Ogni qual volta che non ottemperiamo un dovere,
quando cerchiamo ed accettiamo un privilegio piuttosto che pretendere un diritto,
quando ci pieghiamo di fronte al prepotente perchè reagire costa;
rinunciamo alla nostra dignità di cittadini e contribuiamo a produrre questo stato di cose.
Ogni qual volta che non ottemperiamo un dovere,
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Re: Il malaffare dilaga ovunque
Fifa, Blatter all’attacco di Uefa e Usa: “Contro di me una campagna di odio”
Dopo la quarta rielezione lo svizzero accusa Platini che aveva chiesto le dimissioni: «Perdono, ma non dimentico».
Il Fisco statunitense: in arrivo nuove incriminazioni
.....omissis..
“PRESTO NUOVI INDAGATI”
Intanto da oltreoceano gli investigatori Usa si dicono convinti che lo scandalo sia appena all’inizio. Richard Weber, responsabile delle indagini penali dell’Internal revenue service (Irs), l’agenzia statunitense del fisco, ha spiegato che sono in arrivo altre incriminazioni nell’ambito dell’inchiesta penale di corruzione nella Fifa. Lo riferisce il New York Times. Weber non avrebbe però indicato i nomi degli altri dirigenti Fifa coinvolti, e se tra questi ci possa essere anche il neorieletto presidente Blatter. «Crediamo con convinzione che ci siano altre persone ed entità coinvolte in crimini» legati alle indagini sulla Fifa, si è limitato a rispondere.
.....omissis.....
http://www.lastampa.it/2015/05/30/sport ... agina.html
Domande e risposte: otto punti per capire cosa è successo a Zurigo
Mercoledì 27 maggio, è stato il giorno più difficile nella storia della Fifa, l’organismo mondiale che governa il calcio
http://www.lastampa.it/2015/05/28/sport ... agina.html
Dopo la quarta rielezione lo svizzero accusa Platini che aveva chiesto le dimissioni: «Perdono, ma non dimentico».
Il Fisco statunitense: in arrivo nuove incriminazioni
.....omissis..
“PRESTO NUOVI INDAGATI”
Intanto da oltreoceano gli investigatori Usa si dicono convinti che lo scandalo sia appena all’inizio. Richard Weber, responsabile delle indagini penali dell’Internal revenue service (Irs), l’agenzia statunitense del fisco, ha spiegato che sono in arrivo altre incriminazioni nell’ambito dell’inchiesta penale di corruzione nella Fifa. Lo riferisce il New York Times. Weber non avrebbe però indicato i nomi degli altri dirigenti Fifa coinvolti, e se tra questi ci possa essere anche il neorieletto presidente Blatter. «Crediamo con convinzione che ci siano altre persone ed entità coinvolte in crimini» legati alle indagini sulla Fifa, si è limitato a rispondere.
.....omissis.....
http://www.lastampa.it/2015/05/30/sport ... agina.html
Domande e risposte: otto punti per capire cosa è successo a Zurigo
Mercoledì 27 maggio, è stato il giorno più difficile nella storia della Fifa, l’organismo mondiale che governa il calcio
http://www.lastampa.it/2015/05/28/sport ... agina.html
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Il malaffare dilaga ovunque
La strana posizione di Sabino Cassese. Finge di non sapere quale sia la realtà nazionale.
STATO E CRIMINALITÀ
Questioni nazionali (non locali)
di Sabino Cassese
L a questione romana, riesplosa nei giorni scorsi, è solo la spia di una malattia più grave: il vuoto politico amministrativo della gestione capitolina (quella in carica ormai da un biennio e quella precedente) e la debolezza delle classi dirigenti locali.
I sintomi sono la città in stato di abbandono, l’incuria per ogni servizio essenziale (a partire dalla manutenzione delle strade, delle piazze, del verde pubblico), l’incapacità gestionale, l’assenza di rispetto per l’interesse collettivo, l’abuso delle risorse pubbliche, la carenza di guida e di controlli, cui conseguono disamore dei cittadini per Roma e scoraggiamento delle persone serie ed oneste che lavorano nelle amministrazioni locali.
Ma non basta sciogliere questa amministrazione e tornare alle urne, perché la questione riguarda l’intera nazione.
I segnali di corruzione che stanno emergendo mostrano la straordinaria galassia che sta alla base del malaffare (enti pubblici di vario genere, società, consorzi, fondazioni, municipi, cooperative, appaltatori di pubblici servizi), le reti sulle quali lo sfruttamento privato di risorse pubbliche corre (dominate dalla indistinzione tra amministrazione e politica locale, clan privati e funzionari pubblici), il coinvolgimento delle burocrazie nella corruzione.
Questo accade per scarsa capacità di leadership politico-gestionale e assenza di una solida amministrazione capitolina: secondo molti osservatori, è una finzione giuridica che a Roma vi siano un Comune e un sindaco, tanto grande è l’incuria per gli interessi della collettività romana.
Ora le indagini della Procura faranno il loro corso.
Ma non ci si può illudere che esse possano risolvere il problema che sta alla base della questione, le cui cause risalgono alla pochezza delle amministrazioni, allo strapotere del consiglio comunale e alle sue troppe interferenze con la gestione amministrativa e con l’uso delle risorse finanziarie, ai grandi e piccoli abusi (questi ultimi peggiori dei primi, perché penetrano nella società, abituano anche i cittadini a corrompere il vigile urbano perché non multi le auto in sosta abusiva dinanzi a un negozio), a politici-affaristi, a burocrati scelti per l’appartenenza o la fedeltà politica e non per il loro merito, a mediatori e mestieranti, al sottobosco della cosiddetta politica locale, alla criminalità.
Questo sistema corrotto richiede un’opera risanatrice più grande, richiede che lo Stato si accolli temporaneamente questo compito e ridia alla nazione una capitale non infetta.
La questione romana è questione nazionale, come ha ben capito il partito di maggioranza quando ha nominato il suo presidente commissario straordinario della federazione di Roma.
Ora si completi l’opera.
La nazione dia un segno della sua presenza.
Lo Stato assuma il compito temporaneo di ridare a Roma una amministrazione.
Gli strumenti non mancano. Si può commissariare il Comune.
Oppure approvare una legge speciale, temporanea, che dia un nuovo assetto a Roma, per la durata della cura.
Nell’amministrazione dello Stato, nel ministero dell’Interno e in quello dell’Economia e della finanza, e persino nelle strutture capitoline, non mancano le persone adatte a liquidare superfetazioni amministrative, a ridare una struttura, a ridisegnare procedure, in modo che Roma diventi una capitale di cui l’Italia non si debba vergognare.
Annamaria Cancellieri ha scritto nel suo libro di memorie che, nominata commissario del Comune di Bologna, si dedicò subito a due compiti: ascoltare gli amministrati, e curare l’amministrazione, girando persino nelle strade e segnalando le buche.
I romani e i tanti italiani e stranieri che visitano Roma sanno che di questo c’è bisogno nella Capitale.
7 giugno 2015 | 08:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/editoriali/15_gi ... 6824.shtml
STATO E CRIMINALITÀ
Questioni nazionali (non locali)
di Sabino Cassese
L a questione romana, riesplosa nei giorni scorsi, è solo la spia di una malattia più grave: il vuoto politico amministrativo della gestione capitolina (quella in carica ormai da un biennio e quella precedente) e la debolezza delle classi dirigenti locali.
I sintomi sono la città in stato di abbandono, l’incuria per ogni servizio essenziale (a partire dalla manutenzione delle strade, delle piazze, del verde pubblico), l’incapacità gestionale, l’assenza di rispetto per l’interesse collettivo, l’abuso delle risorse pubbliche, la carenza di guida e di controlli, cui conseguono disamore dei cittadini per Roma e scoraggiamento delle persone serie ed oneste che lavorano nelle amministrazioni locali.
Ma non basta sciogliere questa amministrazione e tornare alle urne, perché la questione riguarda l’intera nazione.
I segnali di corruzione che stanno emergendo mostrano la straordinaria galassia che sta alla base del malaffare (enti pubblici di vario genere, società, consorzi, fondazioni, municipi, cooperative, appaltatori di pubblici servizi), le reti sulle quali lo sfruttamento privato di risorse pubbliche corre (dominate dalla indistinzione tra amministrazione e politica locale, clan privati e funzionari pubblici), il coinvolgimento delle burocrazie nella corruzione.
Questo accade per scarsa capacità di leadership politico-gestionale e assenza di una solida amministrazione capitolina: secondo molti osservatori, è una finzione giuridica che a Roma vi siano un Comune e un sindaco, tanto grande è l’incuria per gli interessi della collettività romana.
Ora le indagini della Procura faranno il loro corso.
Ma non ci si può illudere che esse possano risolvere il problema che sta alla base della questione, le cui cause risalgono alla pochezza delle amministrazioni, allo strapotere del consiglio comunale e alle sue troppe interferenze con la gestione amministrativa e con l’uso delle risorse finanziarie, ai grandi e piccoli abusi (questi ultimi peggiori dei primi, perché penetrano nella società, abituano anche i cittadini a corrompere il vigile urbano perché non multi le auto in sosta abusiva dinanzi a un negozio), a politici-affaristi, a burocrati scelti per l’appartenenza o la fedeltà politica e non per il loro merito, a mediatori e mestieranti, al sottobosco della cosiddetta politica locale, alla criminalità.
Questo sistema corrotto richiede un’opera risanatrice più grande, richiede che lo Stato si accolli temporaneamente questo compito e ridia alla nazione una capitale non infetta.
La questione romana è questione nazionale, come ha ben capito il partito di maggioranza quando ha nominato il suo presidente commissario straordinario della federazione di Roma.
Ora si completi l’opera.
La nazione dia un segno della sua presenza.
Lo Stato assuma il compito temporaneo di ridare a Roma una amministrazione.
Gli strumenti non mancano. Si può commissariare il Comune.
Oppure approvare una legge speciale, temporanea, che dia un nuovo assetto a Roma, per la durata della cura.
Nell’amministrazione dello Stato, nel ministero dell’Interno e in quello dell’Economia e della finanza, e persino nelle strutture capitoline, non mancano le persone adatte a liquidare superfetazioni amministrative, a ridare una struttura, a ridisegnare procedure, in modo che Roma diventi una capitale di cui l’Italia non si debba vergognare.
Annamaria Cancellieri ha scritto nel suo libro di memorie che, nominata commissario del Comune di Bologna, si dedicò subito a due compiti: ascoltare gli amministrati, e curare l’amministrazione, girando persino nelle strade e segnalando le buche.
I romani e i tanti italiani e stranieri che visitano Roma sanno che di questo c’è bisogno nella Capitale.
7 giugno 2015 | 08:33
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http://www.corriere.it/editoriali/15_gi ... 6824.shtml
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Re: Il malaffare dilaga ovunque
Sondaggio, Roma: dopo Mafia Capitale il Pd precipita al 17%, esplodono Beppe Grillo e Matteo Salvini
Effetto Mafia-Capitale. L'inchiesta pesa, eccome, sulle sorti del Pd. Almeno su quello capitolino, dove il partito di Matteo Renzi sarebbe in crollo verticale. E a peggiorare il quadro c'è Ignazio Marino, il sindaco nel mirino, e che potrebbe capitolare sotto il peso della seconda parte dell'indagine: tra circa un mese e mezzo scopriremo se il Comune di Roma verrà commissariato.
Le cifre - Ma, ora, i fari restano puntati sul Partito democratico. Nel dettaglio su un sondaggio commissariato dal Nazareno e di cui dà conto Affaritaliani. Le cifre parlano da sole: lo scandalo ha messo le ali al Movimento 5 Stelle, dato al 30 per cento. Ad incalzare i grillini ecco Alfio Marchini, con la sua Lista Marchini data al 20 per cento. E il Pd? Relegato a un modesto, anzi modestissimo 17 per cento. Una sorpresa arriva anche da Matteo Salvini, che prende piede anche nella capitale e che se si andasse al voto oggi per le comunali raggranellerebbe un cospicuo 8 per cento. C'è poi il partito di maggioranza assoluta, quello di chi, disgustato, non andrebbe a votare: ben il 51%, una percentuale-mostre.
Le prospettive - Brutto lo scenario anche per Forza Italia, Ncd e Fratelli d'Italia, che vengono accreditati di consensi irrisori, ridotti ai minimi termini, pressoché ininfluenti ai fini dell'elezione dell'eventuale nuovo sindaco. Comunque sia, il dato che emerge è chiaro: se si andasse al voto, il Pd sarebbe condannato a fare opposizione. Ed è questa la ragione, nota, per la quale il partito tenta di difendere il sindaco Marino ad oltranza. Inoltre, oggi come oggi (e magari ancor peggio di oggi, quando presto usciranno altre nuove magagne di Mafia Capitale), sostenere una campagna in queste condizioni potrebbe essere impossibile, controproducente. Tutte ragioni per le quali il commissario Matteo Orfini, dopo la riunione d'emergenza al Nazareno, ha spiegato ai suoi che mantenere in piedi Marino è l'unica linea percorribile.
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Mafia.html
Ciao
Paolo11
Effetto Mafia-Capitale. L'inchiesta pesa, eccome, sulle sorti del Pd. Almeno su quello capitolino, dove il partito di Matteo Renzi sarebbe in crollo verticale. E a peggiorare il quadro c'è Ignazio Marino, il sindaco nel mirino, e che potrebbe capitolare sotto il peso della seconda parte dell'indagine: tra circa un mese e mezzo scopriremo se il Comune di Roma verrà commissariato.
Le cifre - Ma, ora, i fari restano puntati sul Partito democratico. Nel dettaglio su un sondaggio commissariato dal Nazareno e di cui dà conto Affaritaliani. Le cifre parlano da sole: lo scandalo ha messo le ali al Movimento 5 Stelle, dato al 30 per cento. Ad incalzare i grillini ecco Alfio Marchini, con la sua Lista Marchini data al 20 per cento. E il Pd? Relegato a un modesto, anzi modestissimo 17 per cento. Una sorpresa arriva anche da Matteo Salvini, che prende piede anche nella capitale e che se si andasse al voto oggi per le comunali raggranellerebbe un cospicuo 8 per cento. C'è poi il partito di maggioranza assoluta, quello di chi, disgustato, non andrebbe a votare: ben il 51%, una percentuale-mostre.
Le prospettive - Brutto lo scenario anche per Forza Italia, Ncd e Fratelli d'Italia, che vengono accreditati di consensi irrisori, ridotti ai minimi termini, pressoché ininfluenti ai fini dell'elezione dell'eventuale nuovo sindaco. Comunque sia, il dato che emerge è chiaro: se si andasse al voto, il Pd sarebbe condannato a fare opposizione. Ed è questa la ragione, nota, per la quale il partito tenta di difendere il sindaco Marino ad oltranza. Inoltre, oggi come oggi (e magari ancor peggio di oggi, quando presto usciranno altre nuove magagne di Mafia Capitale), sostenere una campagna in queste condizioni potrebbe essere impossibile, controproducente. Tutte ragioni per le quali il commissario Matteo Orfini, dopo la riunione d'emergenza al Nazareno, ha spiegato ai suoi che mantenere in piedi Marino è l'unica linea percorribile.
http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Mafia.html
Ciao
Paolo11
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