COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
http://www.ilgiornale.it/news/interni/c ... 86024.html
Il comunista Rizzo si lamenta: "Dopo 20 anni di parlamento vivo con 4.500 euro al mese"
Il 55enne Rizzo si dice ancora "marxista-leninista" ma si lamenta del vitalizio. Rivolta sul web: "Dopo 42 anni di contributi, prendo 1200 euro"
Il comunista Marco Rizzo finisce impallinato in rete. A far infuriare gli internauti alcune dichiarazioni rilasciate all'Espresso in una recente intervista.
"Noi siamo marxisti-leninisti, che vogliono il socialismo", ha detto, fiero, l'ex parlamentare dei Comunisti italiani raccontando che, adesso che a soli 55 anni di trova fuori dalla politica dei palazzi romani, riesce a tirare fine mese ricevendo un vitalizio da 4.500 euro netti al mese perché ha lavorato vent'anni in parlamento.
In molti sul web hanno chiosato l'intervista di Rizzo ricordandogli l’età pensionabile degli Italiani. "Volevo semplicemente ricordarie che il sottoscritto, per poter percepire la pensione dovrà versare 42 anni di contributi e lavorare fino all’età di 64 anni - scrive Andrea Mavilla sul suo blog - mentre lei, dopo solo 20 lunghissimi anni in parlamento a 'scaldare la poltrona', percepisce una misera pensione di 4.500 euro al mese". Insomma, un trattamento a dir poco differente. "Se l’Italia fosse stata una repubblica democratica, quindi governata dal popolo - è la stoccata finale - il popolo, essendo sovrano, non avrebbe mai e poi mai permesso queste disparità di
trattamento, questi privilegi a senso unico che fino ad oggi hanno contribuito negativamente sulle capacità di sviluppo del nostro Paese". Un'altra lettrice, Lucia, fa sapere al comunista Rizzo che, pur essendo donna con tre gravidanze alle spalle, potra andare in pensione intorno ai 66 anni, con oltre 46 anni di anzianità. Importo della pensione? Intorno ai 1.300 euro netti. "Secondo me - scrive Lucia - c’è qualcosa che non quadra".
Claudia, invece, ha iniziato a lavorare a sedici anni. Dopo trentanove anni di contributi, però, è una degli esodati vittime della riforma firmata dall'ex ministro Elsa Fornero. Così all'attuale governo chiede: "Rizzo prende un vitalizio da 4500 euro e mille euro per noi esodati non si trovano proprio?". "E lei si dice comunista della linea marxista/leninista? - chiede spazientito Ninoallora - se lei avesse davvero lavorato come un comunista, dopo vent'anni la sua pensione si aggirerebbe intorno ai 200/300 euro al mese".
.........................................
Non ho voglia di commentarlo.
Ciao
Paolo11
Il comunista Rizzo si lamenta: "Dopo 20 anni di parlamento vivo con 4.500 euro al mese"
Il 55enne Rizzo si dice ancora "marxista-leninista" ma si lamenta del vitalizio. Rivolta sul web: "Dopo 42 anni di contributi, prendo 1200 euro"
Il comunista Marco Rizzo finisce impallinato in rete. A far infuriare gli internauti alcune dichiarazioni rilasciate all'Espresso in una recente intervista.
"Noi siamo marxisti-leninisti, che vogliono il socialismo", ha detto, fiero, l'ex parlamentare dei Comunisti italiani raccontando che, adesso che a soli 55 anni di trova fuori dalla politica dei palazzi romani, riesce a tirare fine mese ricevendo un vitalizio da 4.500 euro netti al mese perché ha lavorato vent'anni in parlamento.
In molti sul web hanno chiosato l'intervista di Rizzo ricordandogli l’età pensionabile degli Italiani. "Volevo semplicemente ricordarie che il sottoscritto, per poter percepire la pensione dovrà versare 42 anni di contributi e lavorare fino all’età di 64 anni - scrive Andrea Mavilla sul suo blog - mentre lei, dopo solo 20 lunghissimi anni in parlamento a 'scaldare la poltrona', percepisce una misera pensione di 4.500 euro al mese". Insomma, un trattamento a dir poco differente. "Se l’Italia fosse stata una repubblica democratica, quindi governata dal popolo - è la stoccata finale - il popolo, essendo sovrano, non avrebbe mai e poi mai permesso queste disparità di
trattamento, questi privilegi a senso unico che fino ad oggi hanno contribuito negativamente sulle capacità di sviluppo del nostro Paese". Un'altra lettrice, Lucia, fa sapere al comunista Rizzo che, pur essendo donna con tre gravidanze alle spalle, potra andare in pensione intorno ai 66 anni, con oltre 46 anni di anzianità. Importo della pensione? Intorno ai 1.300 euro netti. "Secondo me - scrive Lucia - c’è qualcosa che non quadra".
Claudia, invece, ha iniziato a lavorare a sedici anni. Dopo trentanove anni di contributi, però, è una degli esodati vittime della riforma firmata dall'ex ministro Elsa Fornero. Così all'attuale governo chiede: "Rizzo prende un vitalizio da 4500 euro e mille euro per noi esodati non si trovano proprio?". "E lei si dice comunista della linea marxista/leninista? - chiede spazientito Ninoallora - se lei avesse davvero lavorato come un comunista, dopo vent'anni la sua pensione si aggirerebbe intorno ai 200/300 euro al mese".
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Paolo11
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
sul conte camillo benso ho gia risposto
sui post di paolo io non sono d 'accordo
la politica è progetto e programma
il progetto è la capacità di studiare nuovi modelli di vita delle persone
il programma è la metodologia lo studio degli strumenti e poi l utilizzo di strumenti per attuare il progetto.
tutto parte dallo studio non come ricerca astratta ma come ricerca dei processi storici insomma il materialismo storico l' inchiesta sociale lo studio delle condizioni materiali di vita .
il progetto è astratto quindi ideologico ma materialisticamente si sviluppa dai procesi storici esistenti.
questa è la politica.
cosa è l'antipolitica ?
e il regno dei coglioni e dei cretini sociali.
il re dell antipolitica e la burocrazia europea una banda di criminali neomercantilisti.
il re dell' antipolitica e dire che destra e sinistra sono uguali
io sostengo come in grecia un accordo politico con la destra sociale, ma assolutamente no con monti fornero pittibimbo e il pd.
l accordo con destra sociale non è un accordo politico con la destra ma un accordo su cose da fare quotidianamente contro la povertà creata dal nemico comune neoliberista.
e qui veniamo alla liguria .
la mancata alleanza tra sinistra e movimento 5 stelle ha portato alla sconfitta la dove la vittoria era presocche certa perchè gli astensionisti sarebbero andati a votare.
l accordo non si è fatto perche la politica e arte e richiede degli artisti e non i cialtroni dell antipolitica,
deve sederti ad un tavoli e in base agli studi alle conoscenze devi scrivere,si scrivere programmi.
puo un cialtrone dell' antipolitica scivere critica al programma di ghota di carlo marx , stato e rivoluzione di lenin o quaderni dal carcere di gramsci o al limite il saggio su prodhon di craxi e martelli saggio infantile e strumentale ma che di fronte al re dell' antipolitica asinesca diventa un opera universale.
l antipolitica mira a distruggere lo stato, per questo e sostenuta da lobby politiche bandidesche neoliberiste.
affamare lo stato era lo slogam dell estrema destra americana affamare lo stato italiano e lo slogam dell antipolitica servile e pelosa italiana.
dare uno stipendio di 2500 euro ai parlamentari e un modo per sputtanare lo stato italiano affamare la politica, diamo uno emolumento di 2500 euro a moro zaccagnini pertini berlinguer craxi ( a parte gli anni 80 ) einaudi benedetto croce, norberto bobbio spadolini ?
io spero che i fautori dei 2500 euro ragionino si inginocchino di fronte ai grandi della politica e chiedano scusa altrimenti sono dei cretini sociali conclamati.
la politica e studio elaborazione progettuale , vedi il casino del re dell' antipolitica ha fatto su reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito.
il reddito non è in relazione alla cittadinanza ma e in relazione al lavoro, la mancanza di lavoro non e la cittadinanza ma il lavoro, quindi l' indennita di disoccupazione ha una relazione sinalgamatica con il lavoro il reddito minimo garantito è una estensione di questa relazione ai lavoratori che non hanno un lavoro e lo devono cercare o averlo tramite piano di lavori pubblici.
pittibimbo non ha capito un c...ma ha cercato di dire che il re dell' antipolitica vuol dare un reddito a chi odia il lavoro, si tratta di un dibattito tra un ignorante furbo e un furbo ignorante.
miserie umane.
questo forum doveva essere l avanguardia della rete nell' assemblea del 6 e 7 giugno a roma di coalizione sociale e si ritrova invece un report giornalistico sugli immigrati che vengono in italia e un offensivo post sui rappresentanti del popolo italiani ridotti in miseria.
il regno delle miserie degli uomini qualunque.
sui post di paolo io non sono d 'accordo
la politica è progetto e programma
il progetto è la capacità di studiare nuovi modelli di vita delle persone
il programma è la metodologia lo studio degli strumenti e poi l utilizzo di strumenti per attuare il progetto.
tutto parte dallo studio non come ricerca astratta ma come ricerca dei processi storici insomma il materialismo storico l' inchiesta sociale lo studio delle condizioni materiali di vita .
il progetto è astratto quindi ideologico ma materialisticamente si sviluppa dai procesi storici esistenti.
questa è la politica.
cosa è l'antipolitica ?
e il regno dei coglioni e dei cretini sociali.
il re dell antipolitica e la burocrazia europea una banda di criminali neomercantilisti.
il re dell' antipolitica e dire che destra e sinistra sono uguali
io sostengo come in grecia un accordo politico con la destra sociale, ma assolutamente no con monti fornero pittibimbo e il pd.
l accordo con destra sociale non è un accordo politico con la destra ma un accordo su cose da fare quotidianamente contro la povertà creata dal nemico comune neoliberista.
e qui veniamo alla liguria .
la mancata alleanza tra sinistra e movimento 5 stelle ha portato alla sconfitta la dove la vittoria era presocche certa perchè gli astensionisti sarebbero andati a votare.
l accordo non si è fatto perche la politica e arte e richiede degli artisti e non i cialtroni dell antipolitica,
deve sederti ad un tavoli e in base agli studi alle conoscenze devi scrivere,si scrivere programmi.
puo un cialtrone dell' antipolitica scivere critica al programma di ghota di carlo marx , stato e rivoluzione di lenin o quaderni dal carcere di gramsci o al limite il saggio su prodhon di craxi e martelli saggio infantile e strumentale ma che di fronte al re dell' antipolitica asinesca diventa un opera universale.
l antipolitica mira a distruggere lo stato, per questo e sostenuta da lobby politiche bandidesche neoliberiste.
affamare lo stato era lo slogam dell estrema destra americana affamare lo stato italiano e lo slogam dell antipolitica servile e pelosa italiana.
dare uno stipendio di 2500 euro ai parlamentari e un modo per sputtanare lo stato italiano affamare la politica, diamo uno emolumento di 2500 euro a moro zaccagnini pertini berlinguer craxi ( a parte gli anni 80 ) einaudi benedetto croce, norberto bobbio spadolini ?
io spero che i fautori dei 2500 euro ragionino si inginocchino di fronte ai grandi della politica e chiedano scusa altrimenti sono dei cretini sociali conclamati.
la politica e studio elaborazione progettuale , vedi il casino del re dell' antipolitica ha fatto su reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito.
il reddito non è in relazione alla cittadinanza ma e in relazione al lavoro, la mancanza di lavoro non e la cittadinanza ma il lavoro, quindi l' indennita di disoccupazione ha una relazione sinalgamatica con il lavoro il reddito minimo garantito è una estensione di questa relazione ai lavoratori che non hanno un lavoro e lo devono cercare o averlo tramite piano di lavori pubblici.
pittibimbo non ha capito un c...ma ha cercato di dire che il re dell' antipolitica vuol dare un reddito a chi odia il lavoro, si tratta di un dibattito tra un ignorante furbo e un furbo ignorante.
miserie umane.
questo forum doveva essere l avanguardia della rete nell' assemblea del 6 e 7 giugno a roma di coalizione sociale e si ritrova invece un report giornalistico sugli immigrati che vengono in italia e un offensivo post sui rappresentanti del popolo italiani ridotti in miseria.
il regno delle miserie degli uomini qualunque.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Renzi ha dimezzato i suoi voti: va rottamato, in tre mosse
Scritto il 08/6/15 •LIBRE nella Categoria: idee
Se nel Pd c’è ancora qualche testa pensante anche vagamente sensibile ai valori di “libertà e giustizia” che definiscono la sinistra (due condizioni che escludono d’emblée Bersani, D’Alema e compagnia cantando) già avrà individuato il “che fare”. In tre mosse. Primo: far cadere Renzi in una delle numerose fiducie che sarà costretto a porre per far passare in Parlamento le sue pimpanti controriforme. Secondo: chiedere allora un immediato congresso del Pd, con le stesse modalità e procedure che portarono Renzi a impadronirsi del partito, partecipazione/iscrizione dei cittadini anche al momento del gazebo, ecc. Terzo, in contrapposizione a Renzi candidare per la segreteria del Pd Maurizio Landini, e parallelamente chiedere al presidente Mattarella che al posto del governo sfiduciato, anziché sciogliere le camere, venga insediato un governo di “tregua repubblicana”, affidato tutto a personalità della società civile e capace di ottenere le convergenze autonome di parlamentari Pd, M5S e altri “volenterosi” sul programma e la credibilità dei ministri preposti a realizzarlo.La razionalità di questo “che fare” non è difficile da riscontrare. Renzi si accinge a completare la distruzione del Pd mutandolo in comitato elettorale personale, intenzione che del resto non aveva mai occultato. La sua politica, per profonda convinzione, è quella di realizzare la contro-rivoluzione di liberismo autocratico vagheggiata da Berlusconi ma restata in panne per i conflitti d’interesse e i crimini nell’armadio (sfociati finalmente in una condanna definitiva, dopo le tante sventate da leggi ad hoc e inciuci) e soprattutto per l’ondata di lotte civili, sociali, d’opinione, con cui la parte migliore della società civile ha saputo fare argine. In realtà il progetto politico di Renzi è la marchionizzazione del paese e delle istituzioni, e la contro-riforma della scuola ne costituisce la più luttuosa evidenza.Renzi è in questo momento debolissimo, malgrado il fumo negli occhi della quasi totalità dei mass media (mai come oggi a “bacio della pantofola” verso l’establishment: ma il “marchionnismo” non è anche questo?). In un anno ha perso la metà dei consensi. La metà, il 50%, un voto su due rispetto al bottino elettorale delle europee, ci rendiamo conto?! Si è letto che sono due milioni di voti, ma nelle sette regioni in cui si è votato. In proiezione nazionale sono cinque milioni e mezzo. Non un’emorragia, un dissanguamento da mattatoio. In un solo anno: quello che passa tra la fiducia dei cittadini al renziano dire, mirabolante, e il giudizio sul renziano fare, miserabile. Perdere in un anno un voto su due non è una “non sconfitta” o una “non vittoria”, è un tracollo, una disfatta, una gogna e rottamazione civica impietosa.Che quanto resti di “opposizione” nel Pd non colga l’attimo dimostrerebbe definitivamente che è ormai ridotta al livello del saracino Alibante di Toledo che “del colpo non accorto / Andava combattendo ed era morto” (Francesco Berni, “L’Orlando innamorato”, LII, 60). Se a questa “opposizione” resta invece ancora un barlume di “spiriti animali”, lucidità vuole che senza coltivare patetici propositi di riprendersi la ditta, decida di uscire di scena con un ultimo gesto di vitalità anziché nel vociare strozzato di un melmoso affondare. Alla vecchia nomenklatura non è data la rivincita, la vendetta sì. A Landini, l’unica vendetta a disposizione di questi burocrati che nessuno rimpiange, può riuscire, da posizioni opposte, di società civile “giustizia e libertà”, l’Opa sul Pd che è riuscita a Renzi or non è guari. La nemesi è nelle possibilità della situazione attuale, ma implica lucidità in tutti i soggetti qui evocati, e razionalità e coraggio sono i pregi che da più tempo latitano presso quanti si dichiarano di sinistra.(Paolo Flores d’Arcais, “Come rottamare Renzi, in tre mosse”, da “Micromega” del 2 giugno 2015).
Se nel Pd c’è ancora qualche testa pensante anche vagamente sensibile ai valori di “libertà e giustizia” che definiscono la sinistra (due condizioni che escludono d’emblée Bersani, D’Alema e compagnia cantando) già avrà individuato il “che fare”. In tre mosse. Primo: far cadere Renzi in una delle numerose fiducie che sarà costretto a porre per far passare in Parlamento le sue pimpanti controriforme. Secondo: chiedere allora un immediato congresso del Pd, con le stesse modalità e procedure che portarono Renzi a impadronirsi del partito, partecipazione/iscrizione dei cittadini anche al momento del gazebo, ecc. Terzo, in contrapposizione a Renzi candidare per la segreteria del Pd Maurizio Landini, e parallelamente chiedere al presidente Mattarella che al posto del governo sfiduciato, anziché sciogliere le camere, venga insediato un governo di “tregua repubblicana”, affidato tutto a personalità della società civile e capace di ottenere le convergenze autonome di parlamentari Pd, M5S e altri “volenterosi” sul programma e la credibilità dei ministri preposti a realizzarlo.
La razionalità di questo “che fare” non è difficile da riscontrare. Renzi si accinge a completare la distruzione del Pd mutandolo in comitato elettorale personale, intenzione che del resto non aveva mai occultato. La sua politica, per profonda convinzione, è Maurizio Landiniquella di realizzare la contro-rivoluzione di liberismo autocratico vagheggiata da Berlusconi ma restata in panne per i conflitti d’interesse e i crimini nell’armadio (sfociati finalmente in una condanna definitiva, dopo le tante sventate da leggi ad hoc e inciuci) e soprattutto per l’ondata di lotte civili, sociali, d’opinione, con cui la parte migliore della società civile ha saputo fare argine. In realtà il progetto politico di Renzi è la marchionizzazione del paese e delle istituzioni, e la contro-riforma della scuola ne costituisce la più luttuosa evidenza.
Renzi è in questo momento debolissimo, malgrado il fumo negli occhi della quasi totalità dei mass media (mai come oggi a “bacio della pantofola” verso l’establishment: ma il “marchionnismo” non è anche questo?). In un anno ha perso la metà dei consensi. La metà, il 50%, un voto su due rispetto al bottino elettorale delle europee, ci rendiamo conto?! Si è letto che sono due milioni di voti, ma nelle sette regioni in cui si è votato. In proiezione nazionale sono cinque milioni e mezzo. Non un’emorragia, un dissanguamento da mattatoio. In un solo anno: quello che passa tra la fiducia dei cittadini al renziano dire, Paolo Flores d'Arcaismirabolante, e il giudizio sul renziano fare, miserabile. Perdere in un anno un voto su due non è una “non sconfitta” o una “non vittoria”, è un tracollo, una disfatta, una gogna e rottamazione civica impietosa.
Che quanto resti di “opposizione” nel Pd non colga l’attimo dimostrerebbe definitivamente che è ormai ridotta al livello del saracino Alibante di Toledo che “del colpo non accorto / Andava combattendo ed era morto” (Francesco Berni, “L’Orlando innamorato”, LII, 60). Se a questa “opposizione” resta invece ancora un barlume di “spiriti animali”, lucidità vuole che senza coltivare patetici propositi di riprendersi la ditta, decida di uscire di scena con un ultimo gesto di vitalità anziché nel vociare strozzato di un melmoso affondare. Alla vecchia nomenklatura non è data la rivincita, la vendetta sì. A Landini, l’unica vendetta a disposizione di questi burocrati che nessuno rimpiange, può riuscire, da posizioni opposte, di società civile “giustizia e libertà”, l’Opa sul Pd che è riuscita a Renzi or non è guari. La nemesi è nelle possibilità della situazione attuale, ma implica lucidità in tutti i soggetti qui evocati, e razionalità e coraggio sono i pregi che da più tempo latitano presso quanti si dichiarano di sinistra.
(Paolo Flores d’Arcais, “Come rottamare Renzi, in tre mosse”, da “Micromega” del 2 giugno 2015
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Politica
Pd, Renzi: “Serve codice di condotta”
E attacca: “Landini? Coalizione asociale
Rodotà esperto di Prima repubblica”
Contestazioni prima dell'inizio dell'incontro: i docenti chiedono il ritiro del disegno di legge sulla scuola in discussione a Palazzo Madama. Il segretario con i suoi cerca l'unità perduta e attacca le opposizioni: "Landini? Demagogia pura". E sulle riforme: "Ho i voti, ma pronti a discutere"
di F. Q. | 8 giugno 2015
Video + Articolo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... o/1759452/
Pd, Renzi: “Serve codice di condotta”
E attacca: “Landini? Coalizione asociale
Rodotà esperto di Prima repubblica”
Contestazioni prima dell'inizio dell'incontro: i docenti chiedono il ritiro del disegno di legge sulla scuola in discussione a Palazzo Madama. Il segretario con i suoi cerca l'unità perduta e attacca le opposizioni: "Landini? Demagogia pura". E sulle riforme: "Ho i voti, ma pronti a discutere"
di F. Q. | 8 giugno 2015
Video + Articolo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06 ... o/1759452/
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
ELEZIONI 2015
Che senso ha la guerra tra ‘grillini’ e ‘civatiani’?
di Andrea Scanzi | 8 giugno 2015
Basta fare un giro in Rete per capire che, spesso, i grillini odiano i civatiani quasi più di Renzi e Salvini.
Al tempo stesso molti elettori di sinistra, e dunque non renziani, detestano i 5 Stelle.
In questa guerra che somiglia a una lotta oziosa a chi ce l’ha più duro e lungo, quello che più se ne avvantaggia è Renzi. E subito dopo la destra, sia essa Salvini o Toti.
I 5 Stelle ritengono che Civati – e Sel, e Tsipras, e prim’ancora Rivoluzione Civile, e già che ci siamo pure Landini e Rodotà – siano delle stampelle di Renzi.
Un’opposizione finta, che fa il gioco di Renzi e che incarna un modo di vivere la politica sconfitto dalla storia (“non esistono più destra e sinistra”).
Nel caso di Civati c’è poi l’aggravante di non avere avuto abbastanza coraggio per andarsene, e anche adesso che lo ha fatto non è comunque reputato credibile.
Sul versante opposto, che poi opposto non sarebbe, chi vota Sel o voterebbe Landini, non perdona ai 5 Stelle una serie di cose.
Non avere collaborato con Bersani, “dire sempre di no”, non fare alleanze.
Secondo chi vota o voterebbe sinistra radicale i 5 Stelle sono irrilevanti perché “non si sporcano le mani”, e hanno pure l’aggravante di vantare un consenso che la sinistra radicale neanche mai ha sognato.
Una faida simile, altamente masochistica, è perfetta per Renzi e Berlusconi.
Il Pd ha oscenamente dato la colpa della sconfitta della Paita non alla Paita, ma al civatiano Pastorino. In realtà Pastorino ha casomai avuto la “colpa” di farsi la guerra con la 5 Stelle Salvatore – e la Salvatore ha avuto la “colpa” di far la guerra a Pastorino.
Sarebbe bastato correre assieme, o lavorare affinché uno dei due facesse un passo indietro, per vincere in una regione chiave.
So che i 5 Stelle non fanno accordi, e so anche che per i 5 Stelle Pastorino non è esattamente immacolato, ma nel frattempo ha vinto Toti.
E le chiacchiere stanno a zero.
Non è un tema marginale, ancor più nella settimana che precede il ballottaggio in molti comuni.
Capisco bene l’idea di fondo dei 5 Stelle: oggi il nemico da battere, il più pericoloso perché il più subdolo, è Renzi.
E dunque il Pd.
Quindi il Pd deve perdere ovunque, ma proprio ovunque.
E’ anche il pensiero di molti elettori di sinistra.
Si pensi al Veneto: molti, pur di non votare la Moretti, hanno votato Zaia.
E così in Liguria. E così in molte città.
Ci sono milioni di elettori che, pur di non votare Renzi, le sue droidi renzine e i suoi paninari invecchiati, si astengono o addirittura votano destra.
Fatico a dar loro torto, ma spesso questi elettori neanche concepiscono l’idea di votare 5 Stelle.
E nel frattempo vince la destra (o Renzi, che è poi la stessa cosa).
E i 5 Stelle? In molti ballottaggi saranno decisivi.
E’ legittimo non dare indicazioni di voto, ma – soprattutto nelle amministrative – c’è Pd e Pd.
C’è un abisso tra Rossi e Moretti, come c’è tra Emiliano e la Paita.
I 5 Stelle, però, rifiutano in partenza di fare distinguo. Accadde anche quando erano agli albori e dissero che in fondo anche i Pisapia erano uguali alle Moratti.
Qualche giorno fa, sul Fatto Quotidiano, Silvia Truzzi ha intervistato l’europarlamentare Curzio Maltese (Lista Tsipras).
Maltese è stato molto duro con i grillini, sin dai primi V Day.
I suoi articoli su Repubblica li ricordo bene, come ricordo gli insulti che mi presi (non da lui) quando sostenni – io come Travaglio e pochissimi altri – che a quei V Day c’erano tanti delusi di sinistra che chiedevano un’appartenenza e, non trovandola altrove, si erano avvicinati a quel fenomeno unico in Europa.
A distanza di otto anni Maltese ribadisce di non avere grande stima per le derive destrorse di Grillo e Casaleggio, ma riconosce che gli europarlamentari 5 Stelle con cui lavora sono molto bravi e preparati.
Racconta che non si sono lasciati condizionare dall’accordo (meramente strategico) con Farage e che combattono battaglie care un tempo) proprio alla sinistra.
Maltese, che certo è partito da posizioni fortemente antipatizzanti nei confronti dei 5 Stelle, giunge a una conclusione persino banale: l’unica sinistra possibile, ma più che altro l’unica alternativa democratica a Renzi e Salvini, può essere solo quella che vedrà “sinistra radicale” e 5 Stelle in grado di dialogare.
Nel mio piccolo lo scrivo da anni e sarà anche per questo che, ogni volta che c’è un ballottaggio chiave, i politici coinvolti mi chiedono di fare da “pontiere” tra sinistra e 5 Stelle: spiacenti, faccio un altro mestiere (e in ogni caso sopravvalutate il mio ascendente sugli elettori).
Occorre al più presto che questa gara a chi ce l’ha più lungo abbia fine.
E’ tanto avvilente quanto stupida.
Da una parte la sinistra radicale deve finirla con questo atteggiamento di superiorità morale, tenendo peraltro conto che – se nel frattempo la sinistra in Italia è morta o quasi – un motivo ci sarà.
E magari è anche colpa di questa supponenza spesso smisurata.
Dall’altro lato i 5 Stelle devono imparare quella cosa meravigliosa che si chiama “distinguo”. Gli altri non sono “tutti uguali”.
Un esempio per tutti: Venezia.
Il candidato sindaco è Felice Casson.
Non è immune da critiche: fa ancora parte di un partito con cui non c’entra nulla (ed è il primo a saperlo); in campagna elettorale si è fatto vedere a braccetto con Renzi, e non è stato un bel vedere; in squadra ha imbarcato personaggi che appartengono all’apparato del partito o (di contro) al renzismo più improbabile.
Tutto vero. Casson è però anche quello che, in Senato, ha combattuto quasi sempre al fianco dei 5 Stelle. Casson – la cui storia di magistrato è nota – è anche quello che, proprio nel Pd veneziano, ha tanti nemici interni pronti a far cortei se lui perderà.
E Casson è anche quello che, quando la Pinotti (quella degli F35) è andato a trovarlo, non l’ha voluta neanche incontrare.
Casson non sarà l’eroe dei 5 Stelle, ma è molto meglio dell’improponibile candidato berlusconiano.
Lo costringano a far sue alcune battaglie care ai 5 Stelle, lo mettano alla prova.
Si beccheranno qualche insulto dai talebani duropuristi (gli stessi fenomeni convinti del sorpasso alle Europee nel 2014 e della inutilità della tivù), ma regaleranno a una splendida città un buon sindaco.
Costringendolo poi, durante il mandato, ad allontanarsi definitivamente da Renzi e a combattere battaglie tanto giuste quanto finalmente condivise.
Che senso ha la guerra tra ‘grillini’ e ‘civatiani’?
di Andrea Scanzi | 8 giugno 2015
Basta fare un giro in Rete per capire che, spesso, i grillini odiano i civatiani quasi più di Renzi e Salvini.
Al tempo stesso molti elettori di sinistra, e dunque non renziani, detestano i 5 Stelle.
In questa guerra che somiglia a una lotta oziosa a chi ce l’ha più duro e lungo, quello che più se ne avvantaggia è Renzi. E subito dopo la destra, sia essa Salvini o Toti.
I 5 Stelle ritengono che Civati – e Sel, e Tsipras, e prim’ancora Rivoluzione Civile, e già che ci siamo pure Landini e Rodotà – siano delle stampelle di Renzi.
Un’opposizione finta, che fa il gioco di Renzi e che incarna un modo di vivere la politica sconfitto dalla storia (“non esistono più destra e sinistra”).
Nel caso di Civati c’è poi l’aggravante di non avere avuto abbastanza coraggio per andarsene, e anche adesso che lo ha fatto non è comunque reputato credibile.
Sul versante opposto, che poi opposto non sarebbe, chi vota Sel o voterebbe Landini, non perdona ai 5 Stelle una serie di cose.
Non avere collaborato con Bersani, “dire sempre di no”, non fare alleanze.
Secondo chi vota o voterebbe sinistra radicale i 5 Stelle sono irrilevanti perché “non si sporcano le mani”, e hanno pure l’aggravante di vantare un consenso che la sinistra radicale neanche mai ha sognato.
Una faida simile, altamente masochistica, è perfetta per Renzi e Berlusconi.
Il Pd ha oscenamente dato la colpa della sconfitta della Paita non alla Paita, ma al civatiano Pastorino. In realtà Pastorino ha casomai avuto la “colpa” di farsi la guerra con la 5 Stelle Salvatore – e la Salvatore ha avuto la “colpa” di far la guerra a Pastorino.
Sarebbe bastato correre assieme, o lavorare affinché uno dei due facesse un passo indietro, per vincere in una regione chiave.
So che i 5 Stelle non fanno accordi, e so anche che per i 5 Stelle Pastorino non è esattamente immacolato, ma nel frattempo ha vinto Toti.
E le chiacchiere stanno a zero.
Non è un tema marginale, ancor più nella settimana che precede il ballottaggio in molti comuni.
Capisco bene l’idea di fondo dei 5 Stelle: oggi il nemico da battere, il più pericoloso perché il più subdolo, è Renzi.
E dunque il Pd.
Quindi il Pd deve perdere ovunque, ma proprio ovunque.
E’ anche il pensiero di molti elettori di sinistra.
Si pensi al Veneto: molti, pur di non votare la Moretti, hanno votato Zaia.
E così in Liguria. E così in molte città.
Ci sono milioni di elettori che, pur di non votare Renzi, le sue droidi renzine e i suoi paninari invecchiati, si astengono o addirittura votano destra.
Fatico a dar loro torto, ma spesso questi elettori neanche concepiscono l’idea di votare 5 Stelle.
E nel frattempo vince la destra (o Renzi, che è poi la stessa cosa).
E i 5 Stelle? In molti ballottaggi saranno decisivi.
E’ legittimo non dare indicazioni di voto, ma – soprattutto nelle amministrative – c’è Pd e Pd.
C’è un abisso tra Rossi e Moretti, come c’è tra Emiliano e la Paita.
I 5 Stelle, però, rifiutano in partenza di fare distinguo. Accadde anche quando erano agli albori e dissero che in fondo anche i Pisapia erano uguali alle Moratti.
Qualche giorno fa, sul Fatto Quotidiano, Silvia Truzzi ha intervistato l’europarlamentare Curzio Maltese (Lista Tsipras).
Maltese è stato molto duro con i grillini, sin dai primi V Day.
I suoi articoli su Repubblica li ricordo bene, come ricordo gli insulti che mi presi (non da lui) quando sostenni – io come Travaglio e pochissimi altri – che a quei V Day c’erano tanti delusi di sinistra che chiedevano un’appartenenza e, non trovandola altrove, si erano avvicinati a quel fenomeno unico in Europa.
A distanza di otto anni Maltese ribadisce di non avere grande stima per le derive destrorse di Grillo e Casaleggio, ma riconosce che gli europarlamentari 5 Stelle con cui lavora sono molto bravi e preparati.
Racconta che non si sono lasciati condizionare dall’accordo (meramente strategico) con Farage e che combattono battaglie care un tempo) proprio alla sinistra.
Maltese, che certo è partito da posizioni fortemente antipatizzanti nei confronti dei 5 Stelle, giunge a una conclusione persino banale: l’unica sinistra possibile, ma più che altro l’unica alternativa democratica a Renzi e Salvini, può essere solo quella che vedrà “sinistra radicale” e 5 Stelle in grado di dialogare.
Nel mio piccolo lo scrivo da anni e sarà anche per questo che, ogni volta che c’è un ballottaggio chiave, i politici coinvolti mi chiedono di fare da “pontiere” tra sinistra e 5 Stelle: spiacenti, faccio un altro mestiere (e in ogni caso sopravvalutate il mio ascendente sugli elettori).
Occorre al più presto che questa gara a chi ce l’ha più lungo abbia fine.
E’ tanto avvilente quanto stupida.
Da una parte la sinistra radicale deve finirla con questo atteggiamento di superiorità morale, tenendo peraltro conto che – se nel frattempo la sinistra in Italia è morta o quasi – un motivo ci sarà.
E magari è anche colpa di questa supponenza spesso smisurata.
Dall’altro lato i 5 Stelle devono imparare quella cosa meravigliosa che si chiama “distinguo”. Gli altri non sono “tutti uguali”.
Un esempio per tutti: Venezia.
Il candidato sindaco è Felice Casson.
Non è immune da critiche: fa ancora parte di un partito con cui non c’entra nulla (ed è il primo a saperlo); in campagna elettorale si è fatto vedere a braccetto con Renzi, e non è stato un bel vedere; in squadra ha imbarcato personaggi che appartengono all’apparato del partito o (di contro) al renzismo più improbabile.
Tutto vero. Casson è però anche quello che, in Senato, ha combattuto quasi sempre al fianco dei 5 Stelle. Casson – la cui storia di magistrato è nota – è anche quello che, proprio nel Pd veneziano, ha tanti nemici interni pronti a far cortei se lui perderà.
E Casson è anche quello che, quando la Pinotti (quella degli F35) è andato a trovarlo, non l’ha voluta neanche incontrare.
Casson non sarà l’eroe dei 5 Stelle, ma è molto meglio dell’improponibile candidato berlusconiano.
Lo costringano a far sue alcune battaglie care ai 5 Stelle, lo mettano alla prova.
Si beccheranno qualche insulto dai talebani duropuristi (gli stessi fenomeni convinti del sorpasso alle Europee nel 2014 e della inutilità della tivù), ma regaleranno a una splendida città un buon sindaco.
Costringendolo poi, durante il mandato, ad allontanarsi definitivamente da Renzi e a combattere battaglie tanto giuste quanto finalmente condivise.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
La vox populi
FRANZ CAGLIARI • 33 minuti fa
Caro Andrea, questa è più che altro una tua speranza, e non da oggi. Purtroppo, anche i 5s, a livello strategico non sono diversi dagli altri, il populismo e la demagogia hanno infettato tutta la politica italiana. Il m5s può solo recuperare voti a destra, non a caso, la posizione del Movimento sul fenomeno Immigrazione, in questa campagna elettorale, era molto simile a quella di Salvini. Andare a dialogare con Civati o altri soggetti di sinistra significherebbe perdere voti laddove il m5s ha fatto il pieno negli anni scorsi, ormai è saturo di quei voti, e d'altra parte "svoltare a sinistra significherebbe prendere percentuali da prefisso telefonico!", Grillo docet! Buon Andrea, un buon Maalox non lo si nega a nessuno, arriverà presto il giorno in cui dovrai fare una scelta, mollare il Movimento con tutte le conseguenze, di consenso ed economico, per un soggetto di sx dove batte il tuo cuore o continuare ad arrabattarti come stai facendo adesso.
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giemme74 • 43 minuti fa
forse sono ingenuo io, ma non credo che civati e landini vogliano fare da stampella al pd, anche se sarebbe auspicabile che dichiarassero le loro intenzioni in modo chiaro e limpido...
in linea di massima mi ritrovo con Scanzi nel non comprendere tanta ostilità da una parte del m5s, in realtà coalizione sociale (da prendere con le pinze e con beneficio di inventario), potrebbe rivelarsi l'alleato ideale che serve al 5s per poter aspirare a vincere, perchè oltre ai suoi ipotetici numeri che i sondaggi danno intorno all'8/10%, una nuova coalizione potrebbe riportare molti astenuti al voto...
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FRANZ CAGLIARI • 33 minuti fa
Caro Andrea, questa è più che altro una tua speranza, e non da oggi. Purtroppo, anche i 5s, a livello strategico non sono diversi dagli altri, il populismo e la demagogia hanno infettato tutta la politica italiana. Il m5s può solo recuperare voti a destra, non a caso, la posizione del Movimento sul fenomeno Immigrazione, in questa campagna elettorale, era molto simile a quella di Salvini. Andare a dialogare con Civati o altri soggetti di sinistra significherebbe perdere voti laddove il m5s ha fatto il pieno negli anni scorsi, ormai è saturo di quei voti, e d'altra parte "svoltare a sinistra significherebbe prendere percentuali da prefisso telefonico!", Grillo docet! Buon Andrea, un buon Maalox non lo si nega a nessuno, arriverà presto il giorno in cui dovrai fare una scelta, mollare il Movimento con tutte le conseguenze, di consenso ed economico, per un soggetto di sx dove batte il tuo cuore o continuare ad arrabattarti come stai facendo adesso.
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giemme74 • 43 minuti fa
forse sono ingenuo io, ma non credo che civati e landini vogliano fare da stampella al pd, anche se sarebbe auspicabile che dichiarassero le loro intenzioni in modo chiaro e limpido...
in linea di massima mi ritrovo con Scanzi nel non comprendere tanta ostilità da una parte del m5s, in realtà coalizione sociale (da prendere con le pinze e con beneficio di inventario), potrebbe rivelarsi l'alleato ideale che serve al 5s per poter aspirare a vincere, perchè oltre ai suoi ipotetici numeri che i sondaggi danno intorno all'8/10%, una nuova coalizione potrebbe riportare molti astenuti al voto...
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
William27a • un'ora fa
Nessun accordo, niente alleanze e mandiamoli tutti a casa.
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cristina • un'ora fa
Renzi ha (s)governato per oltre un anno l'Italia grazie anche all'ignavia di Civati e della sedicente (ma non ce n'è evidenza alcuna) sinistra del Pd. Ultimo esempio: Bersani è andato prontamente a sostenere la Paita, mica Pastorino. Io penso che gli elettori di sinistra se ne siano ormai convinti quasi e forse più di quelli del M5S. Con buona pace di Scanzi questo matrimonio non si può fare. Perchè i 5 stelle dovrebbero accollarsi questa zavorra di falliti consapevoli?
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Anton72 cristina • 38 minuti fa
Bertinotti insegna che ne basta uno per far cadere un governo, mentre mille all'opposizione al limite possono far cadere le braccia ai loro elettori.
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Nessun accordo, niente alleanze e mandiamoli tutti a casa.
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cristina • un'ora fa
Renzi ha (s)governato per oltre un anno l'Italia grazie anche all'ignavia di Civati e della sedicente (ma non ce n'è evidenza alcuna) sinistra del Pd. Ultimo esempio: Bersani è andato prontamente a sostenere la Paita, mica Pastorino. Io penso che gli elettori di sinistra se ne siano ormai convinti quasi e forse più di quelli del M5S. Con buona pace di Scanzi questo matrimonio non si può fare. Perchè i 5 stelle dovrebbero accollarsi questa zavorra di falliti consapevoli?
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Anton72 cristina • 38 minuti fa
Bertinotti insegna che ne basta uno per far cadere un governo, mentre mille all'opposizione al limite possono far cadere le braccia ai loro elettori.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
Alexander • un'ora fa
La "sinistra radicale" andando bene (ma molto bene...) raggiungerebbe il 6%. Questo è un dato di fatto riscontrabile da tutte le passate tornate elettorali.
Dunque perchè il M5S dovrebbe allearsi con questi stolti che genericamente, come insegna la recente storia italiana, portano piu' guai che vantaggi?
Senza contare che granparte degli elettori 5S provengono genericamente dalla sinistra, ma una buona parte probabilmente non la vede di buon occhio.
Dunque allearsi con dei partitini da 5% col rischio di perdere un 8% del proprio elettorato che direbbe: "ma come?? non ci siamo alleati col PD per governare e ci alleiamo con la sinistra radicale per fare opposizione?"
Mi meraviglio dell'analisi ingenua di Scanzi! L'opposizione è meglio farla da soli, soprattutto quando si ha il 20%
Quello che conta sono i voti non le "cordate" ideologiche e i convegni onanistici....
.Riguardo al suo amico Casson, bè se avrà i voti governerà altrimenti gli troveranno un cantuccio caldo. A proposito: si è dimesso o è ancora senatore??
Del resto è sempre stato un nominato anche lui.
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La "sinistra radicale" andando bene (ma molto bene...) raggiungerebbe il 6%. Questo è un dato di fatto riscontrabile da tutte le passate tornate elettorali.
Dunque perchè il M5S dovrebbe allearsi con questi stolti che genericamente, come insegna la recente storia italiana, portano piu' guai che vantaggi?
Senza contare che granparte degli elettori 5S provengono genericamente dalla sinistra, ma una buona parte probabilmente non la vede di buon occhio.
Dunque allearsi con dei partitini da 5% col rischio di perdere un 8% del proprio elettorato che direbbe: "ma come?? non ci siamo alleati col PD per governare e ci alleiamo con la sinistra radicale per fare opposizione?"
Mi meraviglio dell'analisi ingenua di Scanzi! L'opposizione è meglio farla da soli, soprattutto quando si ha il 20%
Quello che conta sono i voti non le "cordate" ideologiche e i convegni onanistici....
.Riguardo al suo amico Casson, bè se avrà i voti governerà altrimenti gli troveranno un cantuccio caldo. A proposito: si è dimesso o è ancora senatore??
Del resto è sempre stato un nominato anche lui.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
sul conte camillo benso ho gia risposto
sui post di paolo io non sono d 'accordo
la politica è progetto e programma
il progetto è la capacità di studiare nuovi modelli di vita delle persone
aaaa42
Che la politica sia progetto e programma sono perfettamente d’accordo. A cui però devo aggiungere che occorre anche capacità di realizzazione. Non basta mettere nero su bianco un progetto e un programma, bisogna avere le capacità di saperlo tradurre in pratica corrente.
Ma io intendevo altro.
Tutti i giorni che siamo obbligati a riempire, siamo posti continuamente a delle scelte. Alcune sono prioritarie su altre.
Durante la battaglia di Stalingrado, il Commissario del popolo inviato da Mosca, Nikita Krucev, ad un certo punto mise da parte la sua funzione politica perchè l’andamento della guerra era diventato tale che in mancanza di rifornimenti di cibo, sia su fronte che sull’altro, aveva spinto i militari a praticare il cannibalismo.
La priorità era diventata riempire le pance e non fare propaganda politica.
Lo stesso avviene in alcune occasioni del parto. A volte si è messi di fronte a scelte prioritarie drammatiche.
Salvare la madre o salvare il figlio che stà per nascere. Perché tutti e due non è possibile.
La politica non è da meno. Oltre alla programmazione e alla progettazione esiste sempre la priorità.
sui post di paolo io non sono d 'accordo
la politica è progetto e programma
il progetto è la capacità di studiare nuovi modelli di vita delle persone
aaaa42
Che la politica sia progetto e programma sono perfettamente d’accordo. A cui però devo aggiungere che occorre anche capacità di realizzazione. Non basta mettere nero su bianco un progetto e un programma, bisogna avere le capacità di saperlo tradurre in pratica corrente.
Ma io intendevo altro.
Tutti i giorni che siamo obbligati a riempire, siamo posti continuamente a delle scelte. Alcune sono prioritarie su altre.
Durante la battaglia di Stalingrado, il Commissario del popolo inviato da Mosca, Nikita Krucev, ad un certo punto mise da parte la sua funzione politica perchè l’andamento della guerra era diventato tale che in mancanza di rifornimenti di cibo, sia su fronte che sull’altro, aveva spinto i militari a praticare il cannibalismo.
La priorità era diventata riempire le pance e non fare propaganda politica.
Lo stesso avviene in alcune occasioni del parto. A volte si è messi di fronte a scelte prioritarie drammatiche.
Salvare la madre o salvare il figlio che stà per nascere. Perché tutti e due non è possibile.
La politica non è da meno. Oltre alla programmazione e alla progettazione esiste sempre la priorità.
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Re: COALIZIONE SOCIALE DEI LAVORATORI
-------------------------------------------------------------------aaaa42 ha scritto:sul conte camillo benso ho gia risposto
sui post di paolo io non sono d 'accordo
la politica è progetto e programma
il progetto è la capacità di studiare nuovi modelli di vita delle persone
il programma è la metodologia lo studio degli strumenti e poi l utilizzo di strumenti per attuare il progetto.
tutto parte dallo studio non come ricerca astratta ma come ricerca dei processi storici insomma il materialismo storico l' inchiesta sociale lo studio delle condizioni materiali di vita .
il progetto è astratto quindi ideologico ma materialisticamente si sviluppa dai procesi storici esistenti.
questa è la politica.
cosa è l'antipolitica ?
e il regno dei coglioni e dei cretini sociali.
il re dell antipolitica e la burocrazia europea una banda di criminali neomercantilisti.
il re dell' antipolitica e dire che destra e sinistra sono uguali
io sostengo come in grecia un accordo politico con la destra sociale, ma assolutamente no con monti fornero pittibimbo e il pd.
l accordo con destra sociale non è un accordo politico con la destra ma un accordo su cose da fare quotidianamente contro la povertà creata dal nemico comune neoliberista.
e qui veniamo alla liguria .
la mancata alleanza tra sinistra e movimento 5 stelle ha portato alla sconfitta la dove la vittoria era presocche certa perchè gli astensionisti sarebbero andati a votare.
l accordo non si è fatto perche la politica e arte e richiede degli artisti e non i cialtroni dell antipolitica,
deve sederti ad un tavoli e in base agli studi alle conoscenze devi scrivere,si scrivere programmi.
puo un cialtrone dell' antipolitica scivere critica al programma di ghota di carlo marx , stato e rivoluzione di lenin o quaderni dal carcere di gramsci o al limite il saggio su prodhon di craxi e martelli saggio infantile e strumentale ma che di fronte al re dell' antipolitica asinesca diventa un opera universale.
l antipolitica mira a distruggere lo stato, per questo e sostenuta da lobby politiche bandidesche neoliberiste.
affamare lo stato era lo slogam dell estrema destra americana affamare lo stato italiano e lo slogam dell antipolitica servile e pelosa italiana.
dare uno stipendio di 2500 euro ai parlamentari e un modo per sputtanare lo stato italiano affamare la politica, diamo uno emolumento di 2500 euro a moro zaccagnini pertini berlinguer craxi ( a parte gli anni 80 ) einaudi benedetto croce, norberto bobbio spadolini ?
io spero che i fautori dei 2500 euro ragionino si inginocchino di fronte ai grandi della politica e chiedano scusa altrimenti sono dei cretini sociali conclamati.
la politica e studio elaborazione progettuale , vedi il casino del re dell' antipolitica ha fatto su reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito.
il reddito non è in relazione alla cittadinanza ma e in relazione al lavoro, la mancanza di lavoro non e la cittadinanza ma il lavoro, quindi l' indennita di disoccupazione ha una relazione sinalgamatica con il lavoro il reddito minimo garantito è una estensione di questa relazione ai lavoratori che non hanno un lavoro e lo devono cercare o averlo tramite piano di lavori pubblici.
pittibimbo non ha capito un c...ma ha cercato di dire che il re dell' antipolitica vuol dare un reddito a chi odia il lavoro, si tratta di un dibattito tra un ignorante furbo e un furbo ignorante.
miserie umane.
questo forum doveva essere l avanguardia della rete nell' assemblea del 6 e 7 giugno a roma di coalizione sociale e si ritrova invece un report giornalistico sugli immigrati che vengono in italia e un offensivo post sui rappresentanti del popolo italiani ridotti in miseria.
il regno delle miserie degli uomini qualunque.
l articolo del fatto quotidiano che riporta il 'dibatitto' un 'po teso' tra sinistra e movimento 5 stelle sembra riprendere molti temi di questo intervento.
per conte camillo in riferimento alla assemblea del 6 e 7 giugno di coalizione sociale come militanti di questo forum tutti anche paolo11 potavoce del movimento 5 stelle tutti abbiamo toppato brutalmente , dovevo essere l' avanguardia del movimento-rete e siamo stati seduto sul....water.
conte camillo il tuo intervento sugli immigrati quando partiva a roma la nuova rivoluzione del terzo millenio lo trovato semplicemente demenziale.
Chi c’è in linea
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