Come se ne viene fuori ?

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pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

flaviomob ha scritto:Il PD ha mostrato di essere marcio a Roma, ha cammellato truppe da destra per le primarie-farsa in Liguria dove ha candidato una inquisita, ha candidato un condannato in primo grado alla presidenzia della Campania, ha espresso un ex sindaco corrotto a Venezia, ha fatto una pessima riforma della scuola e una schifosa riforma elettorale, oligarchiche e di destra. Ora ci stupiamo se crollano i consensi? Il candidato del centrodestra a Venezia si è messo a capo di una lista civica apparentemente lontana dai partiti e si è avvantaggiato di questo. I 5stelle potevano votare Casson, ma sulla moralità dei consiglieri PD eletti poi chi avrebbe messo la mano sul fuoco, visti i precedenti dello scandalo Mose e di mafiacapitale?
I 5stelle potevano votare Casson, ma sulla moralità dei consiglieri PD eletti poi chi avrebbe messo la mano sul fuoco, visti i precedenti dello scandalo Mose e di mafiacapitale?
Che il PD abbia quei connotati che tu Flavio fai notare, non c'e' alcun dubbio.
Per quanto riguarda il sindaco Marino io personalmente lo credo ua persona per bene anche se non voto PD. Purtroppo non ha quel potere da far pulizia interna poiche il sistema nel suo interno e' talmente incrudito che solo con l'aiuto della magistratura puo venirne fuori.
Detto questo ho sempre avuto un mio dubbio personale e cioe' quello che all'interno del PD cercassero in ogni modo di farlo fuori e quale occasione migliore se non quella di lasciarlo solo in questa avventura politica i cui candidati sono stati espressi dalla linea Renzi. La sua candidatura venuta con le primarie e' sempre stata mal digerita dalla segreteria perche sapevano che non avrebbe ubbidito a nessun diktat della segreteria nazionale.

Vedremo come andra' a finire.

Per quanto riguarda Venezia anche qui il candidato viene fuori dalle primarie e purtroppo non era un candidato renziano.
Qui i grillini nel ballottaggio hanno preferito l'avversario e quindi hanno fatto la differenza. E' oramai definitiva questa analisi sul voto di Venezia.
Anche qui come sopra ho dei miei dubbi personali sul fatto che sia stato lasciato un po solo e quindi abbia avuto l'appoggio della sola sinistra quale SEL e altri.
Certo son supposizioni le mie e come tali sempre opinabili.

Dopo questi avvenimenti elettorali ripetono la solita litania che il paese non e' mai stato di sinistra e se si vuol governare bisogna saper attrarre uomini di centro e di destra.

La sua analisi non fa una grinza pero si dica a chiare lettere che se questa e' la sua strada non vedo allora che attinenza avrebbero quella parte di "sinistra" all'interno del partito con la destra o il centro che guarda a destra. Non lo dice ai 4 venti poiche succederebbe una scissione come non lo puo' dire lo stesso Grillo.

Difatti i grillini a venezia han preferito votare l'avversario e questo non mi meraviglia piu' di tanto. il M5S e' strutturato cosi e quindi indifferentemente da zona a zona piu' spostarsi sia a sinistra che a destra. E' un movimento di protesta e visto che sia a destra che a sinistra la politica e' impresentabile, ecco il partito di Grillo.

Solo ora Renzi si accorge che le primarie avrebbero potuto far piu danni che altro. Solo ora ma intanto la sua candidatura come e' avvenuta?
Forse vuol far le primarie fra gli iscritti, cosa che io ritengo giusta, o a cos'altro sta pensando per rimanere ancora a galla e far pesare poco le indicazioni degli iscritti.

I maitre a penser fra i quali Cacciari puntano il dito su Casson poiche fa parte della vecchia nomenclatura (?) ed e' per questo che avrebbero perso. Posizioni rispettabili le sue ma allora dovrebbe pure chiedersi il perche del tonfo alle regionali Venete della Moretti renziana e degli altri renziani caduti in queste ultime elezioni Regionali e comunali.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

‘Legislatura da brividi, è il momento più difficile’
All’indomani della sconfitta del Pd ai ballottaggi (leggi), Renzi parla apertamente ai suoi di “difficoltà”

Autocritiche, ma nessuno cita la questione morale – Premier: “Stop alle primarie, si torna al Renzi 1″
Politica
“E’ il momento più difficile e più affascinante dell’intera legislatura”. Matteo Renzi parla all’assemblea dei deputati Pd il giorno dopo i ballottaggi delle elezioni comunali e dopo che nelle scorse ore è iniziata l’analisi interna sulla battuta d’arresto elettorale. “Questa legislatura”, ha detto, “che finirà nel 2018, fa venire i brividi e le vertigini”. Il segretario pensa che qualcosa dentro il partito debba cambiare? Secondo i retroscena il premier vorrebbe meno primarie e più scelte dall’alto per tornare al “Renzi 1″ e salutare quello da lui definito “Renzi 2″

http://www.ilfattoquotidiano.it/?refresh_ce
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Solo un'irresponsabile come Renzi poteva affermare :


“E’ il momento più difficile e più affascinante dell’intera legislatura”


L'aria nel Paese è pesante. Sono in molti adesso a percepire che in modalità ordinaria non si può uscire da questo pantano.


Che questo sia un periodo affascinante, solo un bamboccione irresponsabile poteva spingersi a tanto.

Auguriamoci che quanto accade in Ucraina e nel Baltico rimanga solo nei confini della nuova guerra fredda.

Auguriamoci che l'ora X dell'Isis, venga abbandonata. Perchè con questi irresponsabili saremmo in braghe di tela.


Quando è stata presentata la lista dei ministri, sul Corriere della Sera, Giovanni Sartori, emise il suo giudizio:

"Questo è un governo di irresponsabili guidato da un irresponsabile"

Una parte di italiani se ne é resa conto solo dopo 16 mesi. Ma lo ha fatto. Si affrettino a mandarli tutti a casa nel tempo più breve possibile, altrimenti saranno dolori per tutti.
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Re: Come se ne viene fuori ?

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TG3 ore 19,00.


Marino risponde al premier: "IO NON MI DIMETTO"



Chi vincerà il braccio di ferro?
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:TG3 ore 19,00.

Marino risponde al premier: "IO NON MI DIMETTO"


Chi vincerà il braccio di ferro?
Credo che la vinca il bimbotto fiorentino poiche e' l'unica carta che gli rimane per avere l'appoggio esterno di qualcuno nei prossimi giri del parlamento. Se perde anche questa puo' contare i giorni che gli mancano.

Mi dispiacerebbe per Marino che ho sempre considerato un uomo onesto.

Probabilmente poco preparato per lavorare in un covo di "banditi".

Rimpiangerà il giorno d'aver deciso di ritornare in Italia. Pensa che il PD fosse cosa diversa del berlusconismo ma purtroppo da inesperto delle cose italiane di questi tempi, le costerà amaramente cara questa scelta. Sempre che il bimbotto non cada prima del tempo.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

pancho ha scritto:
camillobenso ha scritto:TG3 ore 19,00.

Marino risponde al premier: "IO NON MI DIMETTO"


Chi vincerà il braccio di ferro?
Credo che la vinca il bimbotto fiorentino poiche e' l'unica carta che gli rimane per avere l'appoggio esterno di qualcuno nei prossimi giri del parlamento. Se perde anche questa puo' contare i giorni che gli mancano.

Mi dispiacerebbe per Marino che ho sempre considerato un uomo onesto.

Probabilmente poco preparato per lavorare in un covo di "banditi".

Rimpiangerà il giorno d'aver deciso di ritornare in Italia. Pensa che il PD fosse cosa diversa del berlusconismo ma purtroppo da inesperto delle cose italiane di questi tempi, le costerà amaramente cara questa scelta. Sempre che il bimbotto non cada prima del tempo.


un salutone


Caro pancho,

sto guardando masochisticamente La Gabbia di Paragone (LA7). Tra tutti i talk è quello più graffiante, anche se gli scontri interni tra le fazioni sono a livello “pollaio”. A differenza di tutti gli altri che ha inventato il banana e che rappresentano una campagna elettorale senza fine.

Da quel che mi risulta, anche per nuove interpretazioni di stamani di area berluschina, i talk tradizionali non li guarda più nessuno, perché di regime, indipendentemente che governi la falsa sinistra o la destra verace.

E la saturazione arriva ai telegiornali. Non li guarda più nessuno. O almeno gli indigeni di queste parti.

Il sistema sta per scoppiare. La pressione dentro il pentolone ha raggiunto il canonico livello di guardia.

Quando una società sta collassando saltano automaticamente tutti i parametri di riferimento.

Giornalisti e politici, soprattutto questi ultimi, con le loro cazzate fuori ordinanza mirate tutte alla salvaguardia della poltrona contribuiscono, ad accelerare in modo esponenziale il processo di collassamento della comunità italiana, incuranti di quanto accade sotto i loro occhi.

In modo particolare il doppio turno di votazione degli ultimi 15 giorni, hanno evidenziato il livello di disaffezione dalla politica.

Il penultimo pifferaio, Matteo La Qualunque ha perso lo smalto di sedici mesi fa. Gli italiani si sono accorti che racconta solo balle.

Ce ne hanno messo di tempo. 16 mesi. Il TG7 di questa sera ha comunicato che Matteo La Qualunque, in arte Bufala Bill, è arrivato al suo minimo storico di credibilità personale. Addirittura al di sotto di Letta nipote degli ultimi tempi.

Ma a perdere di credibilità sono anche tutti quei “personaggetti” della sinistra ex Pci parcheggiati all’interno della così detta sinistra PD.

In realtà non hanno più seguito.

Sono tutti quanti generali senza esercito.

Non sono più credibili. E in un momento storico come questo, la credibilità è tutto.

Se rimangono all’interno di quel contenitore zavorra, affonderanno tutti. Perché offrire qualcosa di nuovo è difficilissimo. E loro sono il vecchio logorato che non ha saputo guardare avanti.

Di solito, come avveniva nelle vecchie correnti della Dc, non capendo la situazione, pensavano che cadendo la corrente al potere potevano indisturbati primeggiare e tornare in auge.

Non è così, perché nella fase finale la vecchia e logora Dc, è stata letteralmente spazzata via.

Chi rimane ancorato a quel bidone zavorra del PD, affonderà con esso.

Bersani, diventato già da anni democristiano, crede che se sparisce Renzi potrà tornare in auge con la ditta.

Infatti i personagetti alla Cuperlo stanno aspettando Godot.

Scriveva nella prefazione del libro L’inciucio, Giorgio Bocca già 10 anni fa:

“E’ dall’inizio dell’era Berlusconi che questa sinistra ipocrita fa campagna contro si opponga al suo doppio gioco. Ma che rispetto si può avere per gente che se ne infischia della libertà di informazione e mira soltanto a stare nella stanza dei comandi e dei buoni stipendi”


Bocca è morto nel 2011, e non aveva ancora visto l’inciucio seguente di Monti, Letta e Renzi.
flaviomob
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da flaviomob »

Il M5S probabilmente non ha influenzato l'esito del voto veneziano: dai numeri mi pare più probabile un'astensione degli elettori grillini o una divisione più o meno equivalente tra i due contendenti. Determinante invece è stato il voto leghista. Renzi ha cercato di far deflagrare il centrodestra creando mediaticamente un avversario debole ma sovraesposto come Salvini: invece, qualunquismo chiama qualunquismo, l'altro Matteo è cresciuto costantemente approfittando della deriva demagogica del paese, quindi legittimandosi anche nel Mezzogiorno.
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
camillobenso
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

Fabrizio Barca è stato intervistato da Francesco Ghidetti per "Il Giorno":



Barca difende Marino: deve restare. "Io al suo posto? Avrei paura"
L’ex ministro: ci vuole una persona che conosca bene il territorio
di Francesco Ghidetti



ROMA, 18 GIUGNO 2015 - MARINO è persona degnissima e deve rimanere sindaco di Roma. No, non farei mai il primo cittadino della Capitale perché ci vuole una personalità che conosca alla perfezione il contesto. Il Pd va riformato partendo dai territori. Basta analisi, è tempo di passare alla sintesi: se no si muore.Sono solo alcuni dei temi analizzati da Fabrizio Barca, economista di chiara fama e politico per passione nelle fila del Pd.

Ignazio Marino se ne deve andare?

«No. Roma, che, non dimentichiamocelo, è la seconda città d’Europa, beneficia di una figura fuori dai giochi terribili cui, angosciati, stiamo assistendo. E quindi è bene che vada fino in fondo».

Perché, lei avrebbe paura di sedere sulla poltrona più alta del Campidoglio?

(ride divertito): «Certo che avrei paura. (Torna serio) Inoltre, credo che ci sia bisogno di una personalità che abbia una conoscenza reale del territorio».

Dica la verità: in questi frangenti non sembra che il Pd lo conosca granché ’sto territorio.

«E infatti dobbiamo ripartire proprio da lì. Dalla consapevolezza che l’Italia non è la Francia. Che l’Italia non è Parigi. Che un partito che sia veramente tale non può abdicare ai propri compiti. Insomma, se dobbiamo affrontare il problema dell’asma nei bambini, una cosa è farlo a Palermo, altro a Gorizia».

E se il Pd tornasse di sinistra?

«Basta banalizzare. Il Pd ha moltissima sinistra al suo interno. I democratici hanno convinto un ministro dell’Interno, il quale non è un pericoloso bolscevico, a emettere una circolare che permette ai profughi di prestare la loro opera nei lavori pubblici».

Non vorrà negare che l’identità di sinistra del Pd si sia molto annacquata...

«No. Però annacquamento non vuol dire annientamento dei valori di sinistra».

Valori un po’ nascosti.

«Ecco, diciamo così. Addirittura c’è chi ha paura di pronunciare la parola ‘capitalismo’. Ridicolo. Segno di provincialismo. Come se si avesse il terrore di aprire l’armadio che contiene quei valori di sinistra».

Magari il Pd è nato male...

«Facile parlare col senno di poi. E ve lo dice uno che non aveva aderito a Pds e Ds perché contrario allo scioglimento del Pci! Però, si doveva arrivare a un percorso comune tra le forze riformiste».

Fu un tentativo coraggioso?

«Nessun dubbio».

Partito leggero e...

«No, non ricominciamo con questa litanìa per favore. La dicotomia leggero/pesante mi fa venire i brividi. Brividi di noia. Pensiamo piuttosto a una nuova forma-partito che superi il partito di massa».

In che senso?

«Troppo spesso ci siamo vergognati di rifondarlo. Di rimettere in gioco quelle idee che muovono i volontari. Togliendo ossigeno a burocrati e scalatori sociali».

Modello Novecento.

«No, affatto. Modernizzare va bene. Tenendo conto che ci può stare un partito di pochi volontari iscritti ma buonissimi che sappiano attrarre migliaia di non iscritti».

Barca torna al suo laboratorio. Si chiama Luoghi Ideal(li) e vuole costruire un partito-palestra di sinistra. Una faticaccia...



Francesco Ghidetti

http://www.ilgiorno.it/barca-difende-ma ... -1.1070011
pancho
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da pancho »

flaviomob ha scritto:Il M5S probabilmente non ha influenzato l'esito del voto veneziano: dai numeri mi pare più probabile un'astensione degli elettori grillini o una divisione più o meno equivalente tra i due contendenti. Determinante invece è stato il voto leghista. Renzi ha cercato di far deflagrare il centrodestra creando mediaticamente un avversario debole ma sovraesposto come Salvini: invece, qualunquismo chiama qualunquismo, l'altro Matteo è cresciuto costantemente approfittando della deriva demagogica del paese, quindi legittimandosi anche nel Mezzogiorno.
Flavio noi qui nel nord est abbiamo fatto un'altra analisi sul voto cmq stando anche alle tue analisi che i grillini si sono spostati fra destra e PD sta' a dismostrare che anche il Casson lo ritenevano dell'apparato PD e quindi da non votare.

Analisi a mio avviso poco matura politicamente poiche, io stesso che non sono del PD, ne avevo fatta un'altra sapendo che Casson e' una spina ai fianchi di Renzi. E questo, sempre a mio avviso, non e' un'analisi da poco .

Detto questo, non mi scandalizzo per niente di come sia stato il voto grillino poiche da sempre ho considerato e considero tutt'ora un movimento di protesta verso la politica e quindi dentro possono starci un po tutti. Sia chi si lamenta a destra sia chi a sinistra e perche' no anche anche al centro?

E saranno sempre cosi un movimento poiche se decidessero di diventare un vero partito immediatamente ci sarebbero le scissioni nel momento in cui dovesse nascere un vero programma politico. Sui programmi politici non si scherza. non puoi metterci dentro tutto e il contrario di tutto. E il popolo che direbbe qualora fosse un po maturo politicamente? Se non lo fosse diventato, beh allora inutile star qui a discutere sul M5S.

Nei comuni in cui devi confrontarti con il problemi giornalieri della gente e con una certa etica e morale, qui prendono molti voti ed e' giusto che sia cosi ma quando si tratta di politiche nazionali e si propongono a governare, qui diventa un'altra cosa.

Scanzi: “Cari 5Stelle, votare Casson è la scelta migliore”
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... %E2%80%9D/

Imposimato: “5Stelle, votate Casson: è tempo di fare alleanze”
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... %E2%80%9D/

Travaglio: "Il M5S aiuti Casson a salvare Venezia"
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... e-venezia/

Furio Colombo:Perché tifare per Casson
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... er-casson/

Morale?: Non sono maturi politicamente questi grillini e questo lo sta a dimostrare che sono tutto ed il contrario di tutto.

E' grave di questi tempi.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da camillobenso »

LE TRIBU’ DEI BIMBOMINKIA


Il futuro degli italiani è veramente un’incognita. Nel primo dopoguerra essere ragazzi era abbastanza pesante. Il vivere era regolato dagli adulti e dalle sue ferree regole.

Nell’età che precede la stupidera (http://www.placidasignora.com/2011/04/0 ... ul-ridere/), soprattutto quando ci si riuniva in gruppo, ragazzi e ragazze, trovavano la forza di esprimere la forte volontà di trasgressione.

Sapevi che le regole degli adulti erano opprimenti e aprendoti alla vita la voglia di trasgressione era pressante.

Ma nello stesso tempo, avevi la percezione che non fossero regole poi così tanto sbagliate.

Tanto è vero che quando lo sviluppo della tecnologia diffondeva l’uso della pulsantiera dei campanelli all’ingresso dei condomini, si sviluppò la voglia di rompere le scatole diventando “pianisti” di campanelli.

Ma non sempre andava bene. Quando a volte eri impegnato ad imitare Sergej Rachmaninov, venivi raggiunto da uno scappellotto da chi stava rientrando a casa scopriva i piccoli pianisti in erba all’opera che sistematicamente gli rompevano le scatole..

In quel caso vigeva una regola comune a tutti. Non andavi a casa a lamentarti dello scappellotto, perché sapevi che ti saresti preso la seconda razione. Meglio evitare.

Poi, di generazione in generazione tutto è cambiato. Ovviamente in peggio.

Giulio Andreotti, al di là dei giudizi morali e politici sulla sua storia politica, prima di diventare primo ministro, fece la gavetta facendo esperienza alla guida di ben sette dicasteri.

Oggi invece, nel collasso della Seconda Repubblica, siamo in presenza della generazione dei geni bimbominkia. Sia della tribù del Nord, che della tribù del centro.

Zero esperienza, zero capacità intellettiva, zero capacità politica, ma guidati da una tremenda voglia di potere. Sono guidati solo da quello.


Scrive Damilano per L’Espresso di questa settimana:


ANALISI
Immigrazione, se Salvini convince più di Renzi
Il leader della Lega 
è riuscito a costruire una narrazione rozza, semplificata, populista quanto si vuole, ma tremendamente efficace. Ma non è un problema di comunicazione. La difficile gestione dell’emergenza mette a nudo la debolezza dell’Italia sul piano internazionale
DI MARCO DAMILANO
19 giugno 2015



«Se il Consiglio europeo sceglierà 
la solidarietà, bene.

Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B».

Così ha dichiarato Matteo Renzi domenica 14 giugno sulla prima pagina del “Corriere della Sera”.

Nelle stesse ore l’altro Matteo, il Salvini della Lega, faceva rimbalzare il suo pensiero su Twitter 
e su Facebook: «La Stazione centrale 
di Milano, fra scabbia e malaria, è ormai un’attrazione turistica: 
decine di immigrati sono “rinchiusi” 
in negozi vuoti dalle pareti trasparenti: spettacolo degno della città dell’Expo».

Le urne per i ballottaggi, aperte a fine giornata, hanno decretato quale delle due fosse la comunicazione più efficace: Pd sconfitto, centrodestra a trazione leghista risorto.

E dire che, a memoria d’uomo, i piani B fanno parte del linguaggio giornalistico, in bocca 
a un presidente del Consiglio servono a mascherare il fallimento del piano A.


«Non possiamo inseguire chi fa tweet sulla scabbia o propone di sparare 
sul primo che passa», ripete da giorni 
il premier per arginare la propaganda 
di Salvini.

Ma il guaio è che il leader della Lega sulla bomba immigrazione 
è riuscito a costruire una narrazione rozza, semplificata, populista quanto si vuole, ma tremendamente efficace.

Predica Salvini: è in corso l’invasione (in realtà i numeri dei migranti arrivati in Italia fin qui sono di poco più alti dell’anno scorso: 57mila, più 6,8 per cento rispetto al 2014), bisogna organizzare i respingimenti alle frontiere (in che modo, se la frontiera italiana è il mar Mediterraneo?), l’Europa non ci aiuta (vero, ma non 
è Salvini il primo alleato di Marine Le Pen che spinge il governo socialista francese sulla linea dura?).

Mentre a Palazzo Chigi sull’emergenza sbarchi 
il grande comunicatore non ha mai trovato il passo giusto.

Ha cercato 
una precaria terza via tra «salvinismo 
e buonismo», senza trovarla.

E' nato il nuovo movimento anti-europeista con la francese e il leghista.

Ma tra i suoi membri di sette nazioni c'è un po' di tutto: liberali e nazionalisti, atei e cattolici, russofobi e amici di Putin


Il partito della Rabbia è stato sconfitto dal partito della Speranza, teorizzavano un anno fa gli spin renziani per spiegare perché alle elezioni 
europee il Pd avesse stravinto contro 
il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Sulla questione immigrati, però, 
chi interpreta la rabbia e la paura 
dei cittadini ha le praterie e sta espugnando l’intero centrodestra: anche il mite Giovanni Toti, neo-governatore della Liguria di Forza Italia, sul no all’accoglienza parla come Mario Borghezio.

La speranza, in questo campo, non è trasmessa, alimentata, raccontata. E Matteo Salvini batte Matteo Renzi sul suo terreno: lo storytelling.

Non è un problema di comunicazione.

La difficile gestione dell’emergenza mette a nudo la debolezza dell’Italia sul piano internazionale e nel Consiglio europeo, perfino nei rapporti con 
la Francia di François Hollande 
e di Manuel Valls, il primo ministro che è sembrato proporsi come il gemello d’Oltralpe di Renzi.


I due governi socialisti hanno in comune 
la pressione di una forza di destra 
che riesce a cavalcare con abilità 
le paure dell’opinione pubblica. 


E sono finiti in rotta di collisione.

Ma sull’immigrazione Renzi si gioca molto: in discussione ci sono la gestione 
dei centri di accoglienza con il sottosegretario Giuseppe Castiglione (Ncd) sotto inchiesta per gli appalti 
del Cara di Mineo, i rapporti di forza 
in Europa e soprattutto migliaia di migranti, persone in carne e ossa. 
Che non possono aspettare un piano B.

http://espresso.repubblica.it/attualita ... =HEF_RULLO
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