come sempre va tutto in prescrizionecamillobenso ha scritto:NAPOLI
Compravendita di senatori,
Berlusconi condannato a 3 anni
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Re: ULTIME NOTIZIE
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Re: ULTIME NOTIZIE
Hacking Team, servizi segreti: “Possibile impatto su software e dati della nostra intelligence”
Tecno
"Terroristi, estorsori ed altri possono implementare a volontà la nostra tecnologia", spiega l'azienda milanese, che il 6 luglio è stata "derubata" di dati e documenti riservati. Il direttore del Dis, chiamato a riferire al Copasir sul caso, spiega che il rischio è infatti che dati della nostra intelligence siano stati hackerati. Prime conferme sull'utilizzo dei suoi software da parte dell'Aise, il nostro servizio per la sicurezza esterna
di F. Q. | 9 luglio 2015
Commenti (421)
“Abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia. Terroristi, estorsori ed altri possono implementarla a volontà. Crediamo sia una situazione estremamente pericolosa, è oramai evidente che esiste una grave minaccia”. L’allarme è di Hacking Team, società milanese specializzata nello sviluppo e gestione di software per hackerare computer e smartphone che fornisce a governi di tutto il mondo. Il 6 luglio ha subito un grave attacco hacker, a seguito del quale sono finiti in rete oltre 400 gigabyte con email, codici, liste clienti poi pubblicati su Twitter, inclusa la corrispondenza virtuale del Ceo David Vincenzetti.
Dati e tecnologie che ora “a causa del lavoro di criminali“, spiega l’azienda, non sono più controllabili e possono quindi finire nelle mani di chiunque. Un furto di file e informazioni riservati che coinvolge anche i servizi segreti, impegnati in queste ore a verificare il possibile impatto sui dati e i software a disposizione dell’intelligence.
E li direttore del Dis, Giampiero Massolo, è stato chiamato a riferire al Copasir sul caso. Anche l’Aise, il nostro servizio per la sicurezza esterna, a quanto si apprende, ha usato i software spia prodotti dall’azienda, ma ha smesso di usarli una volta diffusa la notizia dell’attacco. E, dai primi monitoraggi fatti, non risulterebbe che dati in possesso dell’Agenzia siano stati violati.
“Prima dell’attacco – spiegano dalla società milanese – potevamo controllare chi aveva accesso alla nostra tecnologia.
Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi la utilizza”.
Hacking Team sta “valutando se è possibile contenere i danni” e suoi “ingegneri lavorano a ritmo serrato per aggiornare il nostro software Remote Control System che permette ai clienti di avere informazioni di intelligence e su criminali.
I nostri clienti hanno sospeso l’uso di questo sistema che è stato compromesso dall’attacco. E’ un passo importante per proteggere informazioni investigative e di polizia”, conclude il comunicato della società.
“Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia”
Dai documenti trapelati emergerebbero i rapporti della società con governi – dal Sudan all’Arabia Saudita – di cui aveva in precedenza negato contatti e ci sarebbero evidenze della vendita dei suoi programmi di sorveglianza ad altre aziende private. Tra i clienti ci sono anche Fbi, polizia brasiliana, istituzioni e governi di tutto il mondo, tra cui anche la Presidenza del Consiglio italiano.
Visto il controverso tipo di attività in cui è specializzata, il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo ‘Datagate‘, in un rapporto della Ong Privacy International su centinaia di aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa.
L’estate scorsa la società di sicurezza informatica Kaspersky Lab, insieme a Citizen Lab, proprio osservando i server di Hacking Team aveva scoperto una nuova generazione di virus informatici in grado di spiare smartphone Android e iOS pensata per colpire attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti.
Il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo Datagate, perché considerata tra le aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa
“Turchia ha pagato almeno 440mila euro ad Hacking Team” – Le forze di polizia turche hanno pagato negli ultimi 4 anni almeno 440mila euro ad Hacking Team, la società italiana che vende software-spia a governi di tutto il mondo. Lo sostiene il quotidiano Hurriyet, citando alcuni documenti esclusivi di cui sarebbe entrato in possesso. Tra agosto 2011 e febbraio 2015 la polizia di Ankara avrebbe spiato almeno 50 obiettivi attraverso software noti come Sistemi di controllo remoto (Rcs), che consentono di tracciare le azioni del dispositivo posto sotto sorveglianza, incluse registrazioni audio e video e altre informazioni sensibili.
La Turchia avrebbe anche acquistato alcuni virus destinati a colpire dispositivi di utenti di siti internet e utilizzatori di alcuni documenti.
Nel 2013 Reporters sans frontières aveva annoverato Hacking Team tra i “nemici di internet” per aver venduto i suoi software-spia a regime considerati repressivi. Un’accusa che la società ha respinto.
L’inchiesta della procura di Milano – Sull’hackeraggio dei file della società la procura di Milano ha aperto un fascicolo e l’ipotesi di reato, al momento, è quella di accesso abusivo a sistema informatico. L’inchiesta è seguita dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina il pool competente anche per i reati informatici.
Secondo l’esperto Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec, la violazione dei dati diverrà un caso politico, ma non solo.
Anche maggiori timori per i cittadini e rischi di sicurezza anche per quei software, come Adobe Flash, utilizzati da milioni di utenti.
E la questione politica è solo la punta, molto pesante, di un iceberg di problemi che Hacking Team dovrà affrontare.
Ad iniziare, spiega l’esperto, proprio dai clienti della società milanese che sono venuti alla luce.
“Guardando la documentazione ci sono fatture verso Stati con cui non avrebbero dovuto avere affari e che usano software di quel genere per scopi repressivi“, dice Forzieri.
E poi ancora: “Il vero punto è che la vicenda evidenzia un vuoto legislativo. Non c’è niente che normi la commercializzazione di questa roba prodotta da Ht. Capisco che ha fatto comodo, ma questa è la compromissione più grossa della storia non solo per quantità di dati, ma per implicazioni. Finirà nei libri di storia”.
L’esperto: “La violazione dei dati diventerà un caso politico. E la vicenda evidenzia un vuoto legislativo”
Onu accusa Hacking Team di vendere armi informatiche al Sudan
“Hacking Team – segnala Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti, associazione nazionale di tutela senza fini di lucro – ha categoricamente negato queste accuse e ha sostenuto di non aver mai fatto affari con il Sudan. Tuttavia, è trapelato un foglio di una lista tra i paesi ‘non ufficialmente supportati’ di Russia e Sudan. Christopher Soghoian della American Civil Liberties Union ha scritto su Twitter, dicendo che i documenti mostrano, ad un anno dall’inchiesta delle Nazioni Unite, l’ostruzionismo di Hacking Team con la vendita della loro tecnologia al Sudan”.
L’e-mail trapelata mostra anche la risposta ufficiale dell’ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite a New York, Sebastiano Cardi, in cui si segnala alle Nazioni Unite che Hacking Team “attualmente non ha rapporti commerciali o di accordi che consentano al Sudan o a qualsiasi entità nel suo territorio di usare il software”. Il Sudan è attualmente sotto embargo di armi da parte delle Nazioni Unite, che vieta l’esportazione di “armi e materiali connessi” al Paese.
di F. Q. | 9 luglio 2015
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1858280/
Tecno
"Terroristi, estorsori ed altri possono implementare a volontà la nostra tecnologia", spiega l'azienda milanese, che il 6 luglio è stata "derubata" di dati e documenti riservati. Il direttore del Dis, chiamato a riferire al Copasir sul caso, spiega che il rischio è infatti che dati della nostra intelligence siano stati hackerati. Prime conferme sull'utilizzo dei suoi software da parte dell'Aise, il nostro servizio per la sicurezza esterna
di F. Q. | 9 luglio 2015
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“Abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia. Terroristi, estorsori ed altri possono implementarla a volontà. Crediamo sia una situazione estremamente pericolosa, è oramai evidente che esiste una grave minaccia”. L’allarme è di Hacking Team, società milanese specializzata nello sviluppo e gestione di software per hackerare computer e smartphone che fornisce a governi di tutto il mondo. Il 6 luglio ha subito un grave attacco hacker, a seguito del quale sono finiti in rete oltre 400 gigabyte con email, codici, liste clienti poi pubblicati su Twitter, inclusa la corrispondenza virtuale del Ceo David Vincenzetti.
Dati e tecnologie che ora “a causa del lavoro di criminali“, spiega l’azienda, non sono più controllabili e possono quindi finire nelle mani di chiunque. Un furto di file e informazioni riservati che coinvolge anche i servizi segreti, impegnati in queste ore a verificare il possibile impatto sui dati e i software a disposizione dell’intelligence.
E li direttore del Dis, Giampiero Massolo, è stato chiamato a riferire al Copasir sul caso. Anche l’Aise, il nostro servizio per la sicurezza esterna, a quanto si apprende, ha usato i software spia prodotti dall’azienda, ma ha smesso di usarli una volta diffusa la notizia dell’attacco. E, dai primi monitoraggi fatti, non risulterebbe che dati in possesso dell’Agenzia siano stati violati.
“Prima dell’attacco – spiegano dalla società milanese – potevamo controllare chi aveva accesso alla nostra tecnologia.
Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi la utilizza”.
Hacking Team sta “valutando se è possibile contenere i danni” e suoi “ingegneri lavorano a ritmo serrato per aggiornare il nostro software Remote Control System che permette ai clienti di avere informazioni di intelligence e su criminali.
I nostri clienti hanno sospeso l’uso di questo sistema che è stato compromesso dall’attacco. E’ un passo importante per proteggere informazioni investigative e di polizia”, conclude il comunicato della società.
“Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia”
Dai documenti trapelati emergerebbero i rapporti della società con governi – dal Sudan all’Arabia Saudita – di cui aveva in precedenza negato contatti e ci sarebbero evidenze della vendita dei suoi programmi di sorveglianza ad altre aziende private. Tra i clienti ci sono anche Fbi, polizia brasiliana, istituzioni e governi di tutto il mondo, tra cui anche la Presidenza del Consiglio italiano.
Visto il controverso tipo di attività in cui è specializzata, il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo ‘Datagate‘, in un rapporto della Ong Privacy International su centinaia di aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa.
L’estate scorsa la società di sicurezza informatica Kaspersky Lab, insieme a Citizen Lab, proprio osservando i server di Hacking Team aveva scoperto una nuova generazione di virus informatici in grado di spiare smartphone Android e iOS pensata per colpire attivisti, difensori dei diritti umani, giornalisti.
Il nome dell’azienda era già emerso nel periodo dello scandalo Datagate, perché considerata tra le aziende private che vendono sistemi di intercettazione simili a quelli usati dalla Nsa
“Turchia ha pagato almeno 440mila euro ad Hacking Team” – Le forze di polizia turche hanno pagato negli ultimi 4 anni almeno 440mila euro ad Hacking Team, la società italiana che vende software-spia a governi di tutto il mondo. Lo sostiene il quotidiano Hurriyet, citando alcuni documenti esclusivi di cui sarebbe entrato in possesso. Tra agosto 2011 e febbraio 2015 la polizia di Ankara avrebbe spiato almeno 50 obiettivi attraverso software noti come Sistemi di controllo remoto (Rcs), che consentono di tracciare le azioni del dispositivo posto sotto sorveglianza, incluse registrazioni audio e video e altre informazioni sensibili.
La Turchia avrebbe anche acquistato alcuni virus destinati a colpire dispositivi di utenti di siti internet e utilizzatori di alcuni documenti.
Nel 2013 Reporters sans frontières aveva annoverato Hacking Team tra i “nemici di internet” per aver venduto i suoi software-spia a regime considerati repressivi. Un’accusa che la società ha respinto.
L’inchiesta della procura di Milano – Sull’hackeraggio dei file della società la procura di Milano ha aperto un fascicolo e l’ipotesi di reato, al momento, è quella di accesso abusivo a sistema informatico. L’inchiesta è seguita dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che coordina il pool competente anche per i reati informatici.
Secondo l’esperto Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec, la violazione dei dati diverrà un caso politico, ma non solo.
Anche maggiori timori per i cittadini e rischi di sicurezza anche per quei software, come Adobe Flash, utilizzati da milioni di utenti.
E la questione politica è solo la punta, molto pesante, di un iceberg di problemi che Hacking Team dovrà affrontare.
Ad iniziare, spiega l’esperto, proprio dai clienti della società milanese che sono venuti alla luce.
“Guardando la documentazione ci sono fatture verso Stati con cui non avrebbero dovuto avere affari e che usano software di quel genere per scopi repressivi“, dice Forzieri.
E poi ancora: “Il vero punto è che la vicenda evidenzia un vuoto legislativo. Non c’è niente che normi la commercializzazione di questa roba prodotta da Ht. Capisco che ha fatto comodo, ma questa è la compromissione più grossa della storia non solo per quantità di dati, ma per implicazioni. Finirà nei libri di storia”.
L’esperto: “La violazione dei dati diventerà un caso politico. E la vicenda evidenzia un vuoto legislativo”
Onu accusa Hacking Team di vendere armi informatiche al Sudan
“Hacking Team – segnala Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti, associazione nazionale di tutela senza fini di lucro – ha categoricamente negato queste accuse e ha sostenuto di non aver mai fatto affari con il Sudan. Tuttavia, è trapelato un foglio di una lista tra i paesi ‘non ufficialmente supportati’ di Russia e Sudan. Christopher Soghoian della American Civil Liberties Union ha scritto su Twitter, dicendo che i documenti mostrano, ad un anno dall’inchiesta delle Nazioni Unite, l’ostruzionismo di Hacking Team con la vendita della loro tecnologia al Sudan”.
L’e-mail trapelata mostra anche la risposta ufficiale dell’ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite a New York, Sebastiano Cardi, in cui si segnala alle Nazioni Unite che Hacking Team “attualmente non ha rapporti commerciali o di accordi che consentano al Sudan o a qualsiasi entità nel suo territorio di usare il software”. Il Sudan è attualmente sotto embargo di armi da parte delle Nazioni Unite, che vieta l’esportazione di “armi e materiali connessi” al Paese.
di F. Q. | 9 luglio 2015
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Re: ULTIME NOTIZIE
Hacking Team, cos’è il virus Da Vinci: spia email, sms e web su qualsiasi dispositivo
Tecno
E' il malware punta di diamante dei prodotti della società milanese: è in grado di infiltrarsi in tutti i sistemi ed è invisibile per gli antivirus. Intercetta anche le conversazioni su Skype: i pirati in possesso dei file sottratti possono così entrare nei device già sotto sorveglianza
di Marco Schiaffino | 9 luglio 2015
Articolo + Video
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1859162/
Tecno
E' il malware punta di diamante dei prodotti della società milanese: è in grado di infiltrarsi in tutti i sistemi ed è invisibile per gli antivirus. Intercetta anche le conversazioni su Skype: i pirati in possesso dei file sottratti possono così entrare nei device già sotto sorveglianza
di Marco Schiaffino | 9 luglio 2015
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Re: ULTIME NOTIZIE
Ha preceduto Google, ora Vislab va alla Silicon Valley. "Snobbati in patria, ma il laboratorio resterà in Emilia"
di RICCARD su REPUBBLICA.IT
Il 20 luglio del 2010 la prima auto senza pilota del mondo partì da Parma in direzione Shanghai, dove era in corso l'Expo. Arrivò a destinazione cento giorni dopo, avendo percorso 15926 chilometri e attraversato 9 stati.
Nel 2013 a Parma un'auto di Vislab, una Braive, attraversa la città in pieno centro in condizioni di traffico reale: 13 chilometri in 18 minuti, test superato.
La cessione della società del prof. Alberto Broggi, laureato al Politecnico di Torino, per 30 milioni di dollari. Il compratore è Ambarella, una società americana relativamente giovane, fondata nel 2004 a Santa Clara, in California, specializzata in compressione di immagini video, quotata a Wall Street.
Con i fondi del Cnr a Parma nasce il Laboratorio per la Visione artificiale e i Sistemi intelligenti, il Vislab
Mentre Fiat e Finmeccanica nicchiano su eventuali partnership, il professore trova una sponda in Silicon Valley, che gli presenta una serie di potenziali acquirenti. "Partner industriali", li chiama Broggi e non ha torto come vedremo. Intanto i venture capitalist nostrani finalmente si accorgono che a Parma c'è un tesoro di brevetti e talenti, e ragionano su una cordata. Ma il tempo ormai era scaduto: "Se non avessimo venduto adesso, fra qualche mese avremmo rischiato di vederci sorpassati da qualche rivale (GOOGLE)" .
QUESTA è L' ITALIA CHE CONTA
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Re: ULTIME NOTIZIE
Son d'accordo con te che sono idee spesso snobbate ma purtroppo caro amico il problema rimane sempre se non si prende in mano seriamente sul come potremo risolvere i prossimi problemi della robotizzazione continua con la conseguente diminuzione della manodopera.iospero ha scritto:
Ha preceduto Google, ora Vislab va alla Silicon Valley. "Snobbati in patria, ma il laboratorio resterà in Emilia"
di RICCARD su REPUBBLICA.IT
Il 20 luglio del 2010 la prima auto senza pilota del mondo partì da Parma in direzione Shanghai, dove era in corso l'Expo. Arrivò a destinazione cento giorni dopo, avendo percorso 15926 chilometri e attraversato 9 stati.
Nel 2013 a Parma un'auto di Vislab, una Braive, attraversa la città in pieno centro in condizioni di traffico reale: 13 chilometri in 18 minuti, test superato.
La cessione della società del prof. Alberto Broggi, laureato al Politecnico di Torino, per 30 milioni di dollari. Il compratore è Ambarella, una società americana relativamente giovane, fondata nel 2004 a Santa Clara, in California, specializzata in compressione di immagini video, quotata a Wall Street.
Con i fondi del Cnr a Parma nasce il Laboratorio per la Visione artificiale e i Sistemi intelligenti, il Vislab
Mentre Fiat e Finmeccanica nicchiano su eventuali partnership, il professore trova una sponda in Silicon Valley, che gli presenta una serie di potenziali acquirenti. "Partner industriali", li chiama Broggi e non ha torto come vedremo. Intanto i venture capitalist nostrani finalmente si accorgono che a Parma c'è un tesoro di brevetti e talenti, e ragionano su una cordata. Ma il tempo ormai era scaduto: "Se non avessimo venduto adesso, fra qualche mese avremmo rischiato di vederci sorpassati da qualche rivale (GOOGLE)" .
QUESTA è L' ITALIA CHE CONTA
Puoi creare la macchina col sistema perpetuo eliminando l'inquinamento ma non risolvi il problema poiche' in queste materie prima lo stato pretende la sua, giusta o non giusta percella e qualora le venisse meno trovera' in altre parte la sua sorgente.
Se elimini le case e tutti andiamo ad abitare in tenda le tasse le pagheremo sulle tende. Quindi, ben vengano queste bellissime idee ma per avere un loro senso devono andare pari passo con la soluzione di quei problemi che sopra ho citato.
E' un processo senza il quale il resto avra' poca sostanza per il povero cittadino a parte il problema dell'inquinamento che non e' cosa da poco.
Non consumi benzina/gasolio? Beh l'accise te la metterò sui chilometri che percorri.
E non sara' ancora finito! Ci saranno sempre di piu guerre fra poveri per poter avere anche un piccolo lavoro per una minima dignitosa sopravvivenza.
Come vedi, queste societa' sono arrivate al loro punto di arrivo e ora sono inevitabili le loro decadenze e se questo non sara gestito in modo corretto nemmeno il mago Otelma ci potrà dire cosa può riservarci il prossimo futuro .
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: ULTIME NOTIZIE
Retromarcia di Berlino,
la ragazza palestinese
rimane in Germania
Andrea Riva
la ragazza palestinese
rimane in Germania
Andrea Riva
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Re: ULTIME NOTIZIE
Siria, scomparsi tre giornalisti spagnoli. Federazione stampa spagnola: “Nessuna notizia da nove giorni”
Siria, scomparsi tre giornalisti spagnoli. Federazione stampa spagnola: “Nessuna notizia da nove giorni”
Mondo
Fonti diplomatiche citate dal quotidiano El Pais hanno dichiarato che non c'è conferma che si tratti di un rapimento. Ángel Sastre, Antonio Pampliega e José Manuel López, giornalisti freelance, non danno loro notizie da più di una settimana
di F. Q. | 21 luglio 2015
Commenti (1)
Tre giornalisti spagnoli risultano scomparsi in Siria dall’11 luglio, data in cui hanno avuto l’ultimo contatto con altre persone. Lo riferiscono al quotidiano El Pais fonti governative. I tre si trovavano nella città di Aleppo, dove al momento la situazione è estremamente caotica e il gruppo più affermato è il Fronte Nusra legato ad al-Qaeda. “Non si hanno loro notizie da 9 giorni” come ha riferito la presidente della Federazione nazionale delle Associazioni di Giornalisti, Elsa Gonzalez. Fonti diplomatiche citate dal quotidiano spagnolo spiegano che si tratta dei tre freelance Ángel Sastre, Antonio Pampliega e José Manuel López e non c’è conferma che si tratti di un rapimento. Fonti del ministero degli Esteri spagnolo hanno fatto sapere che sono “al corrente della situazione” e sono “al lavoro”. I tre giornalisti si sono occupati della guerra in Siria sin dall’inizio del conflitto, nel 2011.
I media spagnoli in un primo momento hanno fatto allusione ad un possibile sequestro ma come ha fatto sapere Gonzalez, secondo le informazioni giunte finora al governo spagnolo, “al momento si può solo parlare di scomparsa, non sappiamo se i tre giornalisti siano insieme. Il pericolo è enorme, si tratta di una zona di guerra”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1894628/
Siria, scomparsi tre giornalisti spagnoli. Federazione stampa spagnola: “Nessuna notizia da nove giorni”
Mondo
Fonti diplomatiche citate dal quotidiano El Pais hanno dichiarato che non c'è conferma che si tratti di un rapimento. Ángel Sastre, Antonio Pampliega e José Manuel López, giornalisti freelance, non danno loro notizie da più di una settimana
di F. Q. | 21 luglio 2015
Commenti (1)
Tre giornalisti spagnoli risultano scomparsi in Siria dall’11 luglio, data in cui hanno avuto l’ultimo contatto con altre persone. Lo riferiscono al quotidiano El Pais fonti governative. I tre si trovavano nella città di Aleppo, dove al momento la situazione è estremamente caotica e il gruppo più affermato è il Fronte Nusra legato ad al-Qaeda. “Non si hanno loro notizie da 9 giorni” come ha riferito la presidente della Federazione nazionale delle Associazioni di Giornalisti, Elsa Gonzalez. Fonti diplomatiche citate dal quotidiano spagnolo spiegano che si tratta dei tre freelance Ángel Sastre, Antonio Pampliega e José Manuel López e non c’è conferma che si tratti di un rapimento. Fonti del ministero degli Esteri spagnolo hanno fatto sapere che sono “al corrente della situazione” e sono “al lavoro”. I tre giornalisti si sono occupati della guerra in Siria sin dall’inizio del conflitto, nel 2011.
I media spagnoli in un primo momento hanno fatto allusione ad un possibile sequestro ma come ha fatto sapere Gonzalez, secondo le informazioni giunte finora al governo spagnolo, “al momento si può solo parlare di scomparsa, non sappiamo se i tre giornalisti siano insieme. Il pericolo è enorme, si tratta di una zona di guerra”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... o/1894628/
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Re: ULTIME NOTIZIE
Ogni tanto queste notizie sugli alieni ritornano
L'astronauta dell'Apollo 14: "Grazie agli alieni abbiamo evitato la guerra nucleare"
Edgar Mitchell: "Gli alieni hanno contribuito a evitare che la Guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica potesse degenerare in una guerra nucleare"
Joni Scarpolini - Mar, 18/08/2015 - 15:38
Chiamiamoli salvatori delle patrie. Sì, perché è merito degli alieni se la guerra fredda tra Stati Uniti e Russia non si è tramutata in una guerra nucleare.
Parola di Edgar Mitchell, ex pilota della storica missione Apollo 14. La tesi del sesto uomo che mise piede sulla Luna può sembrare bizzarra, alla stregua di pellicole di fantascienza come “E.T.”. Eppure, dichiara Mitchell al Mirror, “gli extraterrestri volevano sapere quali fossero le nostre potenzialità militari e sono certo che stavano tentando di fermare la guerra e di aiutarci a vivere in pace”.
L’astronauta racconta che alcuni militari videro strani oggetti sorvolare le basi missilistiche americane e la base Nasa White Sands in New Mexico, dove nel 1945 fu eseguito il primo esperimento atomico.
Mitchell è cresciuto proprio in New Mexico, vicino al Roswell site dove nel 1947 precipitò quello che per molti poteva essere un Ufo, e sostiene di aver ricevuto delle informazioni molto interessanti dall'Air Force.
"Mi hanno detto che era frequente avvistare Ufo nel cielo e che spesso questi disabilitavano i loro missili.
Altri ufficiali delle basi sul Pacifico mi hanno raccontato che i missili sono stati più volte colpiti con proiettili lanciati da oggetti alieni”. Insomma, per Mitchell gli extraterrestri esistono e dovremmo ringraziarli per averci risparmiato un conflitto devastante.
Torneranno dalle nostre parti per fermare tragedie e invasioni in corso?
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/las ... 61289.html
L'astronauta dell'Apollo 14: "Grazie agli alieni abbiamo evitato la guerra nucleare"
Edgar Mitchell: "Gli alieni hanno contribuito a evitare che la Guerra fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica potesse degenerare in una guerra nucleare"
Joni Scarpolini - Mar, 18/08/2015 - 15:38
Chiamiamoli salvatori delle patrie. Sì, perché è merito degli alieni se la guerra fredda tra Stati Uniti e Russia non si è tramutata in una guerra nucleare.
Parola di Edgar Mitchell, ex pilota della storica missione Apollo 14. La tesi del sesto uomo che mise piede sulla Luna può sembrare bizzarra, alla stregua di pellicole di fantascienza come “E.T.”. Eppure, dichiara Mitchell al Mirror, “gli extraterrestri volevano sapere quali fossero le nostre potenzialità militari e sono certo che stavano tentando di fermare la guerra e di aiutarci a vivere in pace”.
L’astronauta racconta che alcuni militari videro strani oggetti sorvolare le basi missilistiche americane e la base Nasa White Sands in New Mexico, dove nel 1945 fu eseguito il primo esperimento atomico.
Mitchell è cresciuto proprio in New Mexico, vicino al Roswell site dove nel 1947 precipitò quello che per molti poteva essere un Ufo, e sostiene di aver ricevuto delle informazioni molto interessanti dall'Air Force.
"Mi hanno detto che era frequente avvistare Ufo nel cielo e che spesso questi disabilitavano i loro missili.
Altri ufficiali delle basi sul Pacifico mi hanno raccontato che i missili sono stati più volte colpiti con proiettili lanciati da oggetti alieni”. Insomma, per Mitchell gli extraterrestri esistono e dovremmo ringraziarli per averci risparmiato un conflitto devastante.
Torneranno dalle nostre parti per fermare tragedie e invasioni in corso?
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Re: ULTIME NOTIZIE
Anche il cattolicissimo Formigoni, campione di Comunione e Fatturazione, ha visto gli Ufo.
Formigoni, “vede” Ufo a Parigi e posta foto su Twitter. E la Rete si scatena
Ai commentatori si è aggiunta anche la ex consigliera regionale Nicole Minetti: "Ora @r_formigoni vede anche gli #ufo. Annnamo bene". L'ipotesi di tale Tany è tranciante: "@r_formigoni non sapevo avessero aperto anche i Coffee Shop in Francia....mi fa piacere..."
di RQuotidiano | 22 novembre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... na/422786/
L'Italia di allora si divideva così:
Fritt • 2 anni fa
Chiedi all'UFO sei quest'anno le vacanze te le paga lui, e tu poi organizzi il solito gruppo di amici...
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Prince Gas Vegeta • 3 anni fa
Visioni? Pazzia? Questa persona ha fotografato qualcosa di strano e ha CHIESTO se si tratti di un UFO: che c'è da ridere o di strano? Siete tutti malati...
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^^^^^^^^
PS. La Qualunque vede G Ufi dappertutto.
Che siano Giovani Ufo?
Lui, come capo Ufo nlé male.
Formigoni, “vede” Ufo a Parigi e posta foto su Twitter. E la Rete si scatena
Ai commentatori si è aggiunta anche la ex consigliera regionale Nicole Minetti: "Ora @r_formigoni vede anche gli #ufo. Annnamo bene". L'ipotesi di tale Tany è tranciante: "@r_formigoni non sapevo avessero aperto anche i Coffee Shop in Francia....mi fa piacere..."
di RQuotidiano | 22 novembre 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11 ... na/422786/
L'Italia di allora si divideva così:
Fritt • 2 anni fa
Chiedi all'UFO sei quest'anno le vacanze te le paga lui, e tu poi organizzi il solito gruppo di amici...
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Che siano Giovani Ufo?
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Re: ULTIME NOTIZIE
Anche Libero si occupa di Ufo.
Alieni paficisti
Ufo, parla l'astronauta dell'Apollo 14: "Grazie agli alieni abbiamo evitato la guerra nucleare"
http://www.liberoquotidiano.it/news/sci ... -dell.html
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Più Ufo di Silvietto, chi ci potrebbe essere???
Alieni paficisti
Ufo, parla l'astronauta dell'Apollo 14: "Grazie agli alieni abbiamo evitato la guerra nucleare"
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