Ma che EUROPA UNITA è questa?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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camillobenso
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da camillobenso »

erding ha scritto:Il testo del Manifesto di Ventotene

"Per un'Europa libera e unita"
Ventotene, agosto 1941
(…)
La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà.
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni


http://www.storiaxxisecolo.it/antifasci ... smo4a.html

Profeti illuminati o... visionari illusi ?



Profeti illuminati o... visionari illusi ?



Dipende dalla parte con cui li osservi.


Profeti illuminati, se osservi lo status in cui è stato formulato il Manifesto di Ventotene. Erano tutti uomini usciti dalla Prima guerra mondiale. Avevano vissuto il disagio del dopoguerra che aveva portato alla nascita del fascismo.

Avevano toccato con mano cosa significava 19 anni di dittatura fascista.

Ergo, non potevano che augurarsi ed immaginare un’Europa diversa, libera e progressista.


Visionari illusi? Non poteva essere diversamente. Perché non potevano pensare che gli uomini a cui è stata ridata la libertà si comportassero come si sono comportati come gli italiani nel dopo De Gasperi, e gli europei nel dopo Spinelli e padri fondatori.

Noi, da un certo punto vista, siamo stati “fortunati” per aver avuto la possibilità di constatare quale sia il comportamento umano in regime di libertà o semilibertà all’interno di una “democrazia”.

Chi ha scritto il Manifesto di Ventotene non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto una volta ottenuta la libertà.

La stessa riflessione la possiamo traslare a tutti i caduti di un anno di guerra partigiana, che hanno sacrificato il bene più prezioso a loro disposizione, la vita, per permettere ad altri una vita migliore.

E’ almeno da dieci anni, che chi ha partecipato alla guerra di liberazione, ha sostenuto con convinzione che se avessero immaginato lo schifo a cui eravamo giunti, nessuno di loro avrebbe rischiato la vita sapendo come sarebbe finita.
camillobenso
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da camillobenso »

Il parere di Giulietto Chiesa


Giulietto Chiesa: via dall’Unione Europea, è un branco di lupi


Scritto il 15/7/15 • LIBRE nella Categoria: idee


Di fronte allo spettacolo di barbarie offerto dalla Germania nell’accanirsi contro Atene, nell’ambito della più grave crisi nella storia dell’Ue, anche Giulietto Chiesa – diffidente verso i No-Euro e a lungo incline a concepire una prospettiva politica di revisione democratica dell’Unione Europea – si arrende all’evidenza: Bruxelles non è solo una gang di tecnocrati prezzolati e “maggiordomi” dei poteri forti, messi lì per spremere paesi e popoli in nome del dominio del business finanziario.

E’ anche una cosca spietata e sanguinaria, apertamente anti-europea, pronta a calpestare la stessa possibilità di sopravvivenza dei greci.

«L’Unione Europea è un’associazione a delinquere», disse senza mezzi termini Marshall Auerback, economista del Levi Institute di New York, di fronte al “golpe dello spread” che a fine 2011 portò all’insediamento di Mario Monti in Italia, l’uomo scelto dalla finanza per imporre il celebre diktat della Bce (Draghi e Trichet) con brutali “riforme” come quella della Fornero sulle pensioni.


Nemmeno quattro anni dopo, l’aggravarsi della crisi europea – complicata dalle inaudite tensioni belliche con la Russia in Ucraina – sta determinando contraccolpi politici, psicologici, culturali: questa «non è più Europa», si sente ripetere da più parti.


In realtà, questa “non è mai stata Europa”, replicano i critici dell’europeismo franco-tedesco.


Secondo Paolo Barnard, autore de “Il più grande crimine” (saggio che illumina, con anni di anticipo rispetto alla catastrofe odierna, la genesi dell’euro come strumento di dominio dell’élite finanziaria a spese degli Stati e dei popoli) l’Unione Europea non è mai stata altro che questo: pura confisca di democrazia, senza contropartite di alcun genere.


Confisca istituzionalizzata mediante organismi non elettivi, espressione diretta del “vero potere” neoliberista nemico del welfare e persino dello Stato di diritto.


Un regime ideologico che in Europa si è alimentato anche con teorie risalenti all’800, l’economia neoclassica (pagare i lavoratori il meno possibile) e il tragico mercantilismo tedesco (la vocazione all’export, che comprime i salari e deprime la domanda interna).


La fobia teutonica dell’inflazione, di hitleriana memoria, si è saldata con la demonizzazione del debito pubblico, motore naturale dell’economia espansiva (se il debito è denominato in moneta nazionale).


E’ semplicemente sconcertante, sostiene il politologo Aldo Giannuli, che la sinistra europea non si sia mai accorta del “mostro” cresciuto a Bruxelles; ovvio, quindi, che oggi non abbia proposte, perché qualsiasi vera alternativa democratica comporterebbe innanzitutto la denuncia dell’Ue e del suo braccio secolare, l’euro, come strumenti di pura dominazione antipopolare.


Peggio ancora: proprio la sinistra ufficiale – da Mitterrand in poi – ha conferito il massimo supporto al progetto europeista, ben sapendo che la “disciplina di bilancio” indotta fisiologicamente da una non-moneta come l’euro avrebbe causato tagli devastanti alla spesa sociale e abrogazione di diritti e storiche conquiste.

Quello che accade oggi in Grecia, dunque, non è che una logica conseguenza, il modus operandi “naturale” di un impianto oligarchico di potere, che non guarda in faccia a nessuno.


Proprio la ferocia dimostrata contro Atene, per giunta “colpevole” di aver osato sfidare il regime di Bruxelles con un referendum, finisce per scuotere anche chi aveva sperato in una residua quota di ragionevolezza, se non altro per evitare di consegnare il continente a una pericolosa deriva incarnata da populismi ultra-nazionalisti, spesso xenofobi e neofascisti.




«Sono in molti a dire apertamente che ciò che si è consumato a Bruxelles il 13 luglio 2015 è stato un “colpo di Stato”», scrive Chiesa su “Sputnik News”.



Un golpe, «realizzato con strumenti finanziari, con un ricatto dei forti contro i deboli, che implica e si regge su un atto di forza, su un’imposizione illegittima».



Per il giornalista, autore del profetico libro-denuncia “La guerra infinita” che illustrò con anni di anticipo il piano egemonico dei neocon statunitensi e le “guerre americane” puntualmente condotte negli ultimi anni, la crisi fra Berlino e Atene «è l’inizio della fine dell’Europa come entità che si proponeva di essere unitaria e si rivela ora un’accozzaglia di egoismi, che non è nemmeno possibile definire “nazionali”, poiché sono stati dettati dalla frenesia del guadagno delle élites bancarie internazionali».


Questa è ormai «un’Europa senza solidarietà e divisa, spaccata. Con la Germania (ma che dico?, con una parte della Germania; ma che dico?, con un partito tedesco – la Cdu-Csu – guidato da un ministro delle finanze, Wolfgang Schäuble, che combatte contro la premier del suo partito Angela Merkel) che si trascina dietro sei Stati dell’est, tutti antieuropei in sostanza, e che pretende di fare la lezione a tutta la restante Europa, per costringerla ad accettare il modello tedesco».


Giulietto Chiesa cita l’ex ministro greco Yanis Varoufakis: la vera posta in gioco non è Atene ma Parigi, perché il piano degli oligarchi tedeschi consiste nel «mettere il timore di Dio nei francesi, costringendo la Grecia a uscire dall’euro».



[color=#FF0000]Dunque, conclude Chiesa, «la Grecia è stata usata, anche (non solo come la vittima sacrificale da esibire sulle piazze d’Europa, come l’avvertimento, come la gogna che attende tutti coloro che osassero ribellarsi in futuro), come una mazza ferrata per imporre la volontà dei banchieri tedeschi a tutti gli altri paesi».[/color]


Quella di Bruxelles, allora, è «un’Europa che si comporta come un branco di lupi».




Sicché, «questa Europa finisce, insieme alla Grecia indipendente e sovrana».





Una constatazione che «dovrebbe aprire una riflessione a tutte le forze europee, democratiche e che vogliono conservare le loro sovranità nazionali, sulla “questione tedesca”».


Attenzione: «Per la terza volta, nella sua storia moderna, la Germania mette e repentaglio la pace nel continente.




Un’Europa senza Germania è sempre stata impensabile.


Ma una Germania che non è in grado di moderare la sua pulsione al dominio diventa il nemico di ogni idea europea comune».




Per quanto concerne la Grecia, la soluzione imposta a Tsipras, «mostruosa sotto ogni profilo», non è che «una tappa verso un disastro, non solo economico: è l’esistenza stessa della democrazia che è stata annientata», costringendo i greci ad accettare un piano economico peggiore di quello che, col referendum, avevano rifiutato.


«Perfino la proprietà privata, dei singoli e dello Stato, è stata cancellata.


Con totale impudenza, quella del vae victis – continua Giulietto Chiesa – la Germania ha preteso il controllo diretto di 50 miliardi di euro di proprietà greche attraverso il Kfw (Kreditanstalt Fur Wiederanfbau, Istituto di Credito per la Ricostruzione), che altro non è che una banca tedesca (80% dello Stato e 20% dei laender) e il cui presidente è Wolfgang Schäuble».
Peraltro, proprio la Kfw (la “Cdp” tedesca) è lo strumento col quale la Germania ha regolarmente aggirato le restrizioni sull’euro, acquisendo moneta praticamente a costo zero per finanziare il governo – la Kwf è giudiricamente privata, ma di fatto chi comanda è lo Stato.


Nessuno, però, si è mai permesso di far osservare ai tedeschi che stavano barando: hanno imposto il costo dell’euro a tutta l’Eurozona (moneta che ogni paese può ottenere solo con l’emissione di titoli di Stato, attraverso il sistema bancario privato), mentre Berlino, sottobanco, ha trovato il modo di finanziarsi impunemente in modo assai più economico.


Inutile, quindi, aspettarsi che simili oligarchi potessero fare la benché minima concessione sulla indispensabile ristrutturazione del debito greco, «che è un debito illegale e estorto con l’inganno e con la complicità dell’Europa e della Germania», ricorda Giulietto Chiesa.


«Non c’è più nemmeno l’ombra dell’economia di mercato: questa è rapina e violenza allo stato brado».



Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia, ha spesso tuonato contro i “maghi” dell’austeriy europea, che impongono solo e sempre ricette disastrose. Sbagliano?


No, lo fanno apposta: retrocedere i popoli, ex consumatori ormai inutili, fa parte del piano.




Diverranno lavoratori-schiavi, senza più diritti sindacali e con salari da Bangladesh, alla periferia meridionale del Quarto Reich.




Giulietto Chiesa cita ancora il greco Varoufakis, che bene esprime il panico di Syriza di fronte all’ipotesi Grexit: l’ex ministro, che oggi accusa Tsipras di non aver osato tener duro di fronte al “waterboarding” cui è stato sottoposto a Bruxelles, sostenendo che si poteva reggere molto meglio il braccio di ferro e spuntare condizioni migliori per restare nell’Eurozona, cita l’Iraq (paese bombardato, invaso, raso al suolo) come esempio per spiegare le enormi difficoltà nel rimettere in piedi una moneta partendo da zero (missione impossibile, in quel caso, senza l’aiuto Usa).


In più, lo stesso Varoufakis evita di citare – come invece fa Krugman – il caso eclatante dell’Argentina, la cui prodigiosa rinascita è iniziata proprio con l’abbandono del legame col dollaro (cambi bloccati, come nel caso dell’euro) tornando pienamente sovrana, “da zero”, dei propri pesos.


Se è quindi chiaro che nessun Varoufakis avrebbe mai potuto – con quelle argomentazioni – impensierire neppure lontamente la Bce e la Commissione Europea (oltre a non aver messo a punto un vero piano-B, il governo di Syriza non ha nemmeno pensato a reclutare un adeguato team di economisti, per esempio quelli, americani e democratici, di cui si servì Nestor Kirchner per la rianimazione-record della sua Argentina), resta di fronte agli occhi di tutti lo spettacolo dell’orrore che Berlino e Bruxelles hanno esibito, a prescindere dall’impresentabilità di Syriza – spettacolo che non mancherà di suscitare ripercussioni drastiche, a partire dalla Francia di Marine Le Pen, l’unico leader europeo a chiedere a gran voce, e non da oggi, l’uscita di Parigi dall’Unione Europea, prospettiva che ormai sfiora l’Austria e nel 2017 chiamerà al voto anche la Gran Bretagna.



L’incubo Grexit – espulsione disordinata, non preparata come invece nel caso argentino – comporterebbe «conseguenze sociali e politiche sconvolgenti: sicuramente provocazioni, disperazione, disordini, sangue», scrive Giulietto Chiesa. «Questa è l’Europa, oggi. Bisogna prepararsi a uscirne, per tempo».
camillobenso
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da camillobenso »

Il parere di Marco Della Luna



Della Luna: con politici servi, non basterà uscire dall’euro


Scritto il 15/7/15 • nella Categoria: idee



E’ fallita nei fatti l’idea che si possa indurre il miglioramento qualitativo della spesa pubblica dei paesi inefficienti imponendo a questa spesa vincoli quantitativi nonché il falso dogma della scarsità monetaria.


Coloro che prendono le decisioni finanziarie generali sanno che, in un mondo che usa simboli come moneta, la scarsità monetaria è irreale, è un’illusione (cioè sanno che non ha senso logico dire che manchi e non si possa produrre la moneta necessaria per investimenti utili, che essa prima vada risparmiata e accumulata e solo dopo si possa investire, che sia utile o necessario rispettare il pareggio di bilancio, che vi siano limiti oggettivi e logici alla quantità di debito pubblico sostenibile: non ha senso dire tali cose, perché la moneta che si usa è appunto un mero simbolo senza costo di produzione, senza valore intrinseco, e la moneta legale non costituisce nemmeno un titolo di debito).


Quindi, nella misura in cui serve, la moneta può essere prodotta sempre e nella quantità richiesta.

Il difficile non è produrne quanta ne serve, ma usarla bene, decidere bene come spenderla: un problema politico, ossia di fare scelte tecnicamente valide nell’interesse generale di medio-lungo termine, e che tali siano percepite, anziché scelte di spesa di interesse personale, clientelare, mafioso, tecnicamente inefficienti, miopi, clientelari, demagogiche.



Probabilmente la parte in buona fede, cioè la meno intelligente, di quelle persone, pur consapevole che la scarsità monetaria è un’illusione, ha collaborato ad affermarla come principio, ad introdurre i vincoli dell’austerità, la frusta dei mercati, il pungolo del rating e la minaccia dello spread, credendo che attraverso questi vincoli quantitativi sia possibile indurre i sistemi politici scadenti a usare bene la moneta, cioè a spendere in modo efficiente, produttivo, a fare riforme, ad ammodernarsi, a sopprimere gli sprechi e la corruzione.


La prova dei fatti ha dimostrato che questa credenza era erronea, e che anzi i limiti quantitativi dell’austerità in diversi casi hanno prodotto un peggioramento qualitativo della spesa pubblica, oltre che a un peggioramento quantitativo del deficit, del debito, del Pil, del rating, dell’occupazione (i governi italiani del rigore, per esempio, hanno mantenuto e ampliato la spesa improduttiva destinata ai privilegi della casta, tagliando quella utile alla collettività, perché la casta, per conservare i suoi consensi e i suoi redditi mentre fa tagli della spesa sociale e aumenti di tasse, deve fare più clientelismo e più ruberie).


Dire, con Tsipras e altri sedicenti di sinistra, che di fronte a questo fallimento dell’austerità, la soluzione sarebbe semplicemente più solidarietà, fare più spesa a deficit e comunitarizzare i debiti, significa voler restare entro il paradigma della scarsità monetaria.


Specularmente, l’altro fronte del pensiero monetario sostiene che la soluzione del problema del rilancio economico sia l’approccio opposto, ossia smetterla coi mendaci dogmi della scarsità monetaria e con le relative, fallimentari ricette, e fare invece investimenti statali diretti mediante spesa pubblica a debito (che tanto lo Stato riesce sempre a sostenere, come dice la Modern Money Theory di Warren Mosler, stante che la moneta è un mero simbolo) oppure, meglio ancora, mediante una spesa sganciata dall’indebitamento (come raccomanda Antonino Galloni) attraverso l’emissione diretta di moneta da parte dello Stato.


Ciò darebbe più benessere alla gente e slancio allo sviluppo, ma non migliorerebbe, anzi probabilmente peggiorerebbe, la qualità e l’efficienza della spesa, della produttività e della stessa società, incentivando atteggiamenti improduttivi, assistenzialisti e ristagnanti.

Soprattutto nei paesi come l’Italia in cui la classe dominante è parassitaria e retriva, e la mentalità popolare è molto ideologica, e ampia parte della popolazione vive di redditi presi ad altra parte della popolazione. La storia insegna.


La lezione da imparare e che la qualità e l’efficienza della spesa, cioè delle decisioni di spesa pubblica e privata, dipendono da fattori sociologici e politici inerenti ai differenti popoli, o ai differenti insiemi di popoli, e derivano dalle loro diverse storie.


Lo dimostra il fatto che alcune nazioni vanno bene e altre male pur applicando o subendo tutte i medesimi erronei principi di economia monetaria.


Cioè l’efficienza dipende dai fattori storici, sociologici, culturali; dai mores, dai meccanismi di produzione del consenso e della coesione di questo o quel popolo. I vincoli quantitativi esogeni non “correggono” questi fattori – semmai li accentuano.


La Germania, il Veneto, la Lombardia hanno una spesa pubblica abbastanza efficiente; la Grecia, l’Italia, Roma, la Sicilia e la Campania no, perché hanno prassi, mores, mentalità diversi, che non correggi imponendo vincoli esterni di bilancio.

I popoli efficienti non dovrebbero avere una moneta comune con i popoli inefficienti, né pagare per sostenerli.


L’esperienza dell’euro mostra che imporre una moneta comune (anzi, un cambio fisso) a popoli con diverse efficienze non alza quella dei meno efficienti, ma li impoverisce; e l’esperienza dell’Italia unitaria, della Jugoslavia e di altri paesi simili mostra che non la alza nemmeno l’imporre l’unione di bilancio e la solidarietà.



Tutti questi fattori, però, vengono oggi superati, sconvolti e travolti dal fatto che il grosso della spesa, dei movimenti monetari, cioè del business, avviene in mercati finanziari, apolidi, e secondo logiche aliene dalla produzione di beni e servizi e dal soddisfacimento dei bisogni reali.


Se il 90% delle transazioni monetarie avviene in mercati speculativi liberalizzati, perlopiù opachi e non controllabili, il ruolo delle società, della politica e delle istituzioni nelle scelte di spesa, quindi lo stesso grado di efficienza specifica dei vari organismi nazionali, viene drasticamente ridotto.


Le dinamiche e le richieste dei mercati speculativi cambiano continuamente le carte sui tavoli politici e schiacciano le decisioni degli attori del residuo 10% delle transazioni economiche, cioè dei popoli e dell’economia reale, pubblica e privata.


Tendono a imporre loro i propri bisogni e le proprie decisioni, a fare di essi una loro colonia, una sorte di appendice, che serve essenzialmente ad assicurare al business speculativo riferimenti contabili stabili e un quadro legislativo-giudiziario di supporto.



I bisogni della gente non devono interferire.



Perciò lo Stato è divenuto rappresentante di interessi esterni e in conflitto con quelli del popolo, quindi ha perso la legittimazione rispetto a questo.
(Marco Della Luna, “Dopo la scarsità monetaria”, dal blog di Della Luna del 5 luglio 2015).
soloo42001
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da soloo42001 »

Ciao Zione.

Sarò "duro di comprendonio", ma ancora non 'capiscio'.

Premetto che concordo che l'Europa stia fallendo a causa del liberismo
che sta portando anche a tensioni con l'Est Europa, e la Russia, oltre che
problemi in casa.

Aggiungo però che storicamente sono stati fatti errori politici clamorosi che
hanno "favorito" l'incancrenirsi dell'ideologia liberista.

Primo: l'ingresso dell'UK. Sono entrati nella CEE con un'ottica meramente
mercantilista: ci conviene quindi entriamo.
Gli abbiamo pure fatto ponti d'oro per entrare.
Con loro in seguito è anche entrata l'ideologia liberista tatcheriana.
E ha dilagato.

Secondo: l'allargamento a Est. I paese orientali, anch'essi in ottica mercantilista
sono entrati solo per avere sussidi, ma soprattutto in ottica antisovietica.
Adesso patiamo le conseguenze: ideologie neofasciste nazionaliste che dilagano
dalla Polonia, ai paesi baltici fino all'Ungheria facendoci rischiare la Guerra con la Russia.

Terzo: l'anticipazione dell'Euro rispetto ai trattati di unione politica e fiscale.


Ma nonostante tutto questo, l'Europa nasceva con scopi diversi.
Come un'area di scambio finalizzata al benessere dei cittadini.
E' per via dell'ideologia mercantilista liberista che il sogno europeo
sta morendo.
Non per "colpa dell'Europa", dunque, ma per colpa del "liberismo".

Ma nonostante tutto questo, ancora, Grecia, Italia e altri paesi hanno
accumulato un debito enorme non "per colpa dell'Europa".
O dei "liberisti".
Ma a causa di governanti corrotti e cialtroni che hanno assecondato le pulsioni
peggiori dei loro elettori.
Noi, ad esempio, ancora abbiamo un debito in aumento.
Di dozzine di miliardi OGNI MESE.
E nessuno se ne preoccupa minimamente.
Colpa dell'Europa?

E' chiaro che se hai un debito e minacci di non pagare, il creditore
ha poi il diritto di tutelarsi chiedendo garanzie.
Chiunque sia il creditore.
Richiamando la retorica più commune:
- la corporation assassina
- l'istituzione liberista
- la banca vampiresca

Il modo quindi per preservare la "sovranità del popolo", non è
non pagare i debiti finendo col bloccare i beni del popolo.
E qui Monti ci ha sicuramente evitato un brutto destino...

La "sovranità del popolo" si tutela non indebitandosi.
O sdebitandosi il più presto possibile.

Quanti attori politici tu vedi sulla scena che parlano di:
- raddrizzare le zampe della PA
- lotta all'elusione e all'evasione fiscale
- lotta alla corruzione
- lotta alla speculazione finanziaria

Io non ne vedo nessuno.
E non certo per colpa dell'Europa.
Ma perchè sappiamo tutti che i temi che ho elencato sopra
richiedono lacrime, sangue, tempo di esecuzione, grandi maggioranze, ecc.

Chi mai vuoi che s'imbarchi in un'impresa del genere?
A confronto il programma Apollo della NASA era una roba da ragazzi.

E allora poi non prendiamocela con l'Europa.
Ma con noi stessi.
Come sinistra, incapace di un discorso a lungo termine credibile.
Come cittadini, che per decenni votiamo in massa la merda: dai corrotti
ai mafiosi ai razzisti ai mignottari evasori ai cialtroni populisti.

E ogni volta pensiamo che ci basti urlare qualche improperio,
un "ao' so' ttutti ugguali", cambiare partito (ovviamente mai verso
il meglio) per essere a posto con la coscienza pulita.

Ma la Storia non funziona così.
I popoli sono responsabili delle loro cazzate.
Le conseguenze sono inevitabili.
Anche per i greci.
Anche per gli italiani.

Qualcuno dunque mi spiega su quali basi si può accusare
il nemico liberista a fronte di scelte politiche dissennate
perpretate per decenni dai cittadini?



soloo42001
camillobenso
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da camillobenso »

soloo42001 ha scritto:Ciao Zione.

Sarò "duro di comprendonio", ma ancora non 'capiscio'.

Premetto che concordo che l'Europa stia fallendo a causa del liberismo
che sta portando anche a tensioni con l'Est Europa, e la Russia, oltre che
problemi in casa.

Aggiungo però che storicamente sono stati fatti errori politici clamorosi che
hanno "favorito" l'incancrenirsi dell'ideologia liberista.

Primo: l'ingresso dell'UK. Sono entrati nella CEE con un'ottica meramente
mercantilista: ci conviene quindi entriamo.
Gli abbiamo pure fatto ponti d'oro per entrare.
Con loro in seguito è anche entrata l'ideologia liberista tatcheriana.
E ha dilagato.

Secondo: l'allargamento a Est. I paese orientali, anch'essi in ottica mercantilista
sono entrati solo per avere sussidi, ma soprattutto in ottica antisovietica.
Adesso patiamo le conseguenze: ideologie neofasciste nazionaliste che dilagano
dalla Polonia, ai paesi baltici fino all'Ungheria facendoci rischiare la Guerra con la Russia.

Terzo: l'anticipazione dell'Euro rispetto ai trattati di unione politica e fiscale.


Ma nonostante tutto questo, l'Europa nasceva con scopi diversi.
Come un'area di scambio finalizzata al benessere dei cittadini.
E' per via dell'ideologia mercantilista liberista che il sogno europeo
sta morendo.
Non per "colpa dell'Europa", dunque, ma per colpa del "liberismo".

Ma nonostante tutto questo, ancora, Grecia, Italia e altri paesi hanno
accumulato un debito enorme non "per colpa dell'Europa".
O dei "liberisti".
Ma a causa di governanti corrotti e cialtroni che hanno assecondato le pulsioni
peggiori dei loro elettori.
Noi, ad esempio, ancora abbiamo un debito in aumento.
Di dozzine di miliardi OGNI MESE.
E nessuno se ne preoccupa minimamente.
Colpa dell'Europa?

E' chiaro che se hai un debito e minacci di non pagare, il creditore
ha poi il diritto di tutelarsi chiedendo garanzie.
Chiunque sia il creditore.
Richiamando la retorica più commune:
- la corporation assassina
- l'istituzione liberista
- la banca vampiresca

Il modo quindi per preservare la "sovranità del popolo", non è
non pagare i debiti finendo col bloccare i beni del popolo.
E qui Monti ci ha sicuramente evitato un brutto destino...

La "sovranità del popolo" si tutela non indebitandosi.
O sdebitandosi il più presto possibile.

Quanti attori politici tu vedi sulla scena che parlano di:
- raddrizzare le zampe della PA
- lotta all'elusione e all'evasione fiscale
- lotta alla corruzione
- lotta alla speculazione finanziaria

Io non ne vedo nessuno.
E non certo per colpa dell'Europa.
Ma perchè sappiamo tutti che i temi che ho elencato sopra
richiedono lacrime, sangue, tempo di esecuzione, grandi maggioranze, ecc.

Chi mai vuoi che s'imbarchi in un'impresa del genere?
A confronto il programma Apollo della NASA era una roba da ragazzi.

E allora poi non prendiamocela con l'Europa.
Ma con noi stessi.
Come sinistra, incapace di un discorso a lungo termine credibile.
Come cittadini, che per decenni votiamo in massa la merda: dai corrotti
ai mafiosi ai razzisti ai mignottari evasori ai cialtroni populisti.

E ogni volta pensiamo che ci basti urlare qualche improperio,
un "ao' so' ttutti ugguali", cambiare partito (ovviamente mai verso
il meglio) per essere a posto con la coscienza pulita.

Ma la Storia non funziona così.
I popoli sono responsabili delle loro cazzate.
Le conseguenze sono inevitabili.
Anche per i greci.
Anche per gli italiani.

Qualcuno dunque mi spiega su quali basi si può accusare
il nemico liberista a fronte di scelte politiche dissennate
perpretate per decenni dai cittadini?



soloo42001



Ciao soloo42001.

Quanti attori politici tu vedi sulla scena che parlano di:
- raddrizzare le zampe della PA
- lotta all'elusione e all'evasione fiscale
- lotta alla corruzione
- lotta alla speculazione finanziaria


Io non ne vedo nessuno.
E non certo per colpa dell'Europa.
Ma perchè sappiamo tutti che i temi che ho elencato sopra
richiedono lacrime, sangue, tempo di esecuzione, grandi maggioranze, ecc.




Proviamo a vedere questi problemi da due punti di vista.

Prima voglio però premettere, che alle oggettive responsabilità italiche sopra indicate, queste vengono, per una buona parte di italiani, attribuite alla presenza dell’euro, che c’entra come i cavoli a merenda.


I politici italiani non si avventureranno mai a proporre di mettere in regola questi 4 punti:

- raddrizzare le zampe della PA
- lotta all'elusione e all'evasione fiscale
- lotta alla corruzione
- lotta alla speculazione finanziaria



perché ne và della loro carriera.

In primis sono promesse che non portano consenso alle elezioni perché il sistema è così logoro da investire larghe fasce della popolazione.

Poi, esiste il problema estremamente pratico di come realizzare la bonifica.

Per via delle dimensioni del problema, purtroppo, è risolvibile in via teorica solo attraverso una dura dittatura. E non è detto che anche in questo caso la corruzione verso i 4 capitoli non riesca a spuntarla.

Soprattutto per quanto riguarda la speculazione finanziaria, perché questa dispone di un volume di denaro enorme e si appresta a dominare il pianeta.

Ma c’è un’altra considerazione che si può fare, che ci riguarda come comunità nazionale. Perché l’ho scritto ieri o ieri l’altro.

Non si capisce, o almeno io non capisco, perché la teutonica Merkel, a capo della Germania e dell’Europa e al servizio dei poteri forti, quando ha messo in campo la teoria dell’austerità non ha preteso dai tre governatori nominati in successione in Italia, Monti, Letta, Renzi la bonifica dei quattro punti da te segnalati.

Ti faccio presente che in economia, senza bonificare i punti da te segnalati, è totalmente impossibile pensare ad una ripartenza.

Eppure frau Angela non ha fatto una piega in questa direzione.

Tollera la presenza di fattori che non permettono la ripartenza, e loda le riforme renziane che servono a rendere più schiava l’Italia, come a suo tempo avevano reso schiava la Grecia ai tempi di Nuova Democrazia e del Pasok.
camillobenso
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da camillobenso »

Un aggiunta a quanto sopra.

In questo momento(19,21) al Tg3 é andato in onda una servizio in cui Matteo La Qualunque, spinge per la riforma costituzionale.


Gli emissari del Kaiser Merkel, con Monti e Fornero, che è solo un caprio espiatorio di origine civile, hanno obbligato a prolungare il periodo di pensionamento.

Pensavo a suo tempo che Monti, prima rettore e poi presidente della più prestigiosa università italiana di economia, di economia ne capisse qualcosa.

Invece si é piegato al dictat di frau Merkel, come un qualsiasi ragioniere di un campo di concentramento.

Quel tipo di operazione, in economia, si può fare, ma solo quando hai creato un volume di lavoro tale che permetta la permanenza nel mondo del lavoro delle generazioni anziane, ma che nello stesso tempo permetta l'inserimento delle nuove generazioni.

Invece i ragiunat, hanno fatto in modo solo di risparmiare sulle pensioni, e di lasciare a spasso i giovani.

In questo modo hanno sottratto denaro ai consumi, e quindi alla produzione delle fabbriche, caricando il peso sui nonni e gli zii in pensione che mantengono i nipoti.

Oltre al fatto che i genitori che mantengono i figli sottraggono denaro ai consumi e rallentano la ripresa.


Poi c'è il problema dei migranti che La Qualunque e l'Europa in sfacelo non intende risolvere.

Il problema ha due dimensioni.

Quello della collocazione fisica dei migranti in arrivo, e poi l'aspetto economico, che per come siamo conciati non è sostenibile.

Ma La Qualunque e frau Angela se ne sbattono altamente.

La Qualunque pensa solo alla riforma costituzionale. Cioè al potere.

Domenica scorsa Mario Mauro l'ex mininistro Della Difesa nel governo Letta, area di Centro, in un'intervista ha dichiarato che La Qualunque pensa solo al potere e non a governare.

Noi gufi l'abbiamo sempre saputo ma detto da lui non è male anche se l'ha capito 20 mesi dopo la discesa in campo nazionale di La Qualunque.
soloo42001
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Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da soloo42001 »

Non si capisce, o almeno io non capisco, perché la teutonica Merkel, a capo della Germania e dell’Europa e al servizio dei poteri forti, quando ha messo in campo la teoria dell’austerità non ha preteso dai tre governatori nominati in successione in Italia, Monti, Letta, Renzi la bonifica dei quattro punti da te segnalati.

Sono felice che siamo d'accordo che non è "colpa dell'Europa", ma di noi italiani.

Provo ora a rispondere alla tua domanda.

Partiamo dal presupposto che non è "politicamente viabile", specie per una liberista,
proporre ai propri elettori di metter mano al portafogli (ovvero al loro gettito fiscale)
per "salvare" per l'ennesima volta una nazione di corrotti cronici.
Sia questa l'Italia o la Grecia.

Anche il dilettantesco ricatto "o mme condoni er debbito o mme ne vado" è
politicamente inaccettabile: la risposta NEL MONDO REALE può solo essere quella
di Schauble, ovvero "va bene esci, ci saranno delle conseguenze, ma se tu sei pronto
a sostenerle...".

D'altronde VERSO I PROPRI ELETTORI non è neanche politicamente viabile lasciare che
la nazione di corrotti cronici in questione fallisca e non paghi i debiti pregressi...
Bisogna quindi che la Grecia paghi, anche perchè se anche gli italiani iniziano a fare così
siamo davvero rovinati...
Questo il ragionamento della liberista... in soldoni, naturalmente.

Concordo poi con te che da MOLTI decenni c'è un'ipocrisia di fondo che fa chiudere gli
occhi di fronte alle condizioni (la corruzione morale in breve) che impediscono la ripartenza.
Ma gli occhi li chiudiamo PRIMA DI TUTTO IN ITALIA, oltre che all'estero.

Davvero tu aspetti che i rappresentanti di un governo straniero vengano a casa nostra
a dirci che siamo un popolo di corrotti che votiamo ed eleggiamo da decenni cialtroni
uno peggio dell'altro e che per questo siamo senza speranza?
Che se vogliamo davvero ripartire dobbiamo CAMBIARE?
E che anzi, visto che non cambiamo, ci impongono loro (E COME?) di cambiare?

NEL MONDO REALE questo non accade.
Questo tipo di "moral suasion" te la puoi aspettare da un'autorità religiosa.
Non da un'autorità politica che ha la priorità di farsi rieleggere... e di farsi pagare.

A questo punto qual è la "colpa dell'Europa"?
Chiudere gli occhi di fronte alla nostra corruzione morale?
Il fatto che loro chiudano gli occhi li rende responsabili tanto
quanto noi che siamo i veri corrotti?
Responsabili a tal punto di dover essere loro a pagare i nostri debiti?

NEL MONDO REALE questo non esiste.

Aspettarsi che i cittadini di una nazione dove vai in galera per poche
centinaia di euro di evasione fiscale paghino i debiti accumulati dai cittadini
di un'altra nazione dove è tollerato bellamente che il 30-40% della leva fiscale
sia evasa E' FUORI DAL MONDO.

Mettere sullo stesso piano il condono dei debiti post-bellici o dei prestiti
per il recupero della germania orientale ex comunista, con i debiti accumulati
da politici eletti cialtronescamente per lasciarci vivere nell'illegalità, anche
questo NON E' ARGOMENTO ACCETTABILE.

E qui viene fuori l'ipocrisia di Tsipras, Grillo e altri movimenti simili.
Ben più grave, secondo me, di quella teutonica che li spinge a chiudere
gli occhi di fronte alla nostra corruzione endemica.

Ti fai votare, massivamente, eleggere.
Però non dici ai tuoi elettori che l'unica via d'uscita è un piano lacrime e sangue
su 4 punti.
No.
Ti guardi bene dal dire la verità.
Gli dici che è "tutta colpa dell'Europa".
Esattamente come i "politici corrotti" che vorresti sostituire.

Poi quando vai al tavolo della trattativa poni la minaccia del "esco dalleuro"
(dopo che ti sei fatto eleggere dicendo che non era questo il piano).
Aspettandoti che "gli altri" subiscano il ricatto.
Aspettandoti che in questo modo tu possa portare a casa qualcosa in modo
di non dover affrontare i "nodi" cruciali sopra elencati.
Così vai avanti un po' di anni, poi Dio provvede.

E ricatti "lo straniero".
E lo fai cialtronescamente, in modo dilettantesco, senza dare evidenza del fatto che tu
ti stia davvero preparando ad uscire... che so, facendo stampare dei campioni di moneta,
accumulando riserve di emergenza per far fronte al primo periodo.
No, niente di tutto questo.
Paghi tutto fino all'ultimo, invece di accumulare risorse per tempo.
Butti nel cesso 6 mesi di tempo.
E al dunque devi cedere... perchè in realtà stavi solo bluffando.
E così facendo finisci col regalare una vittoria materiale ed ideologica
spaventosa proprio al tuo mortale nemico liberista.

Lasciando a quel punto campo ai movimenti fascio-nazionalisti.
E minando la credibilità degli altri movimenti di sinistra europei.

Pazzesco ragazzi.
Capito poi perchè a sinistra non si vince?

O ci mettiamo in testa che occorrono lacrime e sangue, e quindi i consensi
di gente che capisce la necessità delle lacrime e sangue, e quindi un piano
politico plausibile a lungo termine da spiegare bene alla gente.

Oppure attrezziamoci a diventare schiavi del liberismo.


soloo42001
cielo 70
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Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da cielo 70 »

soloo42001 ha scritto: Davvero tu aspetti che i rappresentanti di un governo straniero vengano a casa nostra
a dirci che siamo un popolo di corrotti che votiamo ed eleggiamo da decenni cialtroni
uno peggio dell'altro e che per questo siamo senza speranza?
Che se vogliamo davvero ripartire dobbiamo CAMBIARE?
E che anzi, visto che non cambiamo, ci impongono loro (E COME?) di cambiare?

NEL MONDO REALE questo non accade.
Questo tipo di "moral suasion" te la puoi aspettare da un'autorità religiosa.
Non da un'autorità politica che ha la priorità di farsi rieleggere... e di farsi pagare.

A questo punto qual è la "colpa dell'Europa"?
Chiudere gli occhi di fronte alla nostra corruzione morale?
Il fatto che loro chiudano gli occhi li rende responsabili tanto
quanto noi che siamo i veri corrotti?
Responsabili a tal punto di dover essere loro a pagare i nostri debiti?

NEL MONDO REALE questo non esiste.

Aspettarsi che i cittadini di una nazione dove vai in galera per poche
centinaia di euro di evasione fiscale paghino i debiti accumulati dai cittadini
di un'altra nazione dove è tollerato bellamente che il 30-40% della leva fiscale
sia evasa E' FUORI DAL MONDO.
Quando devono proporre di fare le controriforme sul mercato del lavoro o le privatizzazioni, la moral suasion o il ricatto attraverso delle lettere, intestate alla Bce ma scritte dalla Bundesbank, le fanno. Quindi le ingerenze le fanno solo quando devono proporre i programmi liberisti (ma esiste comunque anche, per ricordare, un liberismo non austero berlusconian-americano basato sullo sviluppo insostenibile). In economia ci sono diverse correnti ma questi esperti fanno pagare iniziando dall'ultima ruota del carro.
soloo42001
Messaggi: 151
Iscritto il: 09/01/2015, 10:40

Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da soloo42001 »

Quindi le ingerenze le fanno solo quando devono proporre i programmi liberisti.

Vero.
Ma le mascherano TECNICAMENTE come riforme economiche.
Cosa diversa sarebbe dire a Grecia e Italia: siete troppo corrotti, non avete speranza, uscite dall'Euro please.
Non potendolo dire... ti spingono fuori facendosi pagare fino all'ultimo centesimo.
O riducendoti alla fame.
O al caos politico.

questi esperti fanno pagare iniziando dall'ultima ruota del carro

Vero.
Perchè sono liberisti.

Ma proprio per questo tu che sei "di sinistra" non devi ridurti alla bancarotta.
Per questo devi combattere sprechi, evasione, elusione, corruzione.
Per poter dire "all'Europa": tu caro il mio liberista non ti preoccupare, riavrai fino all'ultimo centesimo,
non mi serve da te altro denaro, come riassettare l'economia a casa mia lo decido io,
ci vediamo alla prossima scadenza dei titoli.

E' qui che casca l'asino grillino.
Non capiscono che finchè dipendiamo economicamente da flussi finanziari esteri
non esiste, non può esistere, alcuna "sovranità popolare".
E non capiscono, altresì, che l'unico modo per non dipendere più da "flussi finanziari esteri"
è combattere sprechi, evasione, elusione e corruzione.
E che DA SOLI non possono farcela.


soloo42001
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: Ma che EUROPA UNITA è questa?

Messaggio da paolo11 »

http://www.beppegrillo.it/
La commissione, formata da 35 componenti esperti di diritti umani e finanza, ha lavorato per mesi e nel report preliminare pubblicato mercoledì 17 giugno ha concluso che: “Sulla base del diritto internazionale il governo ha la possibilità di sospendere in maniera sovrana il pagamento del debito greco” in particolare perché: “(…) l’insostenibilità del debito pubblico greco era evidente sin dall’inizio ai creditori internazionali e ai giornali economici. Tuttavia le autorità greche, insieme ad alcuni altri governanti dell’Unione Europea, hanno congiurato contro la ristrutturazione del debito pubblico nel 2010 per proteggere le istituzioni finanziarie. I media economici hanno nascosto la verità all’opinione pubblica dipingendo una situazione in cui il salvataggio era presentato come qualcosa che andava a beneficio della Grecia, assumendo la popolazione come responsabile dei propri misfatti”.
Maria Lucia Fattorelli, revisore dei conti di professione, ha analizzato il bilancio nazionale greco per il 2013 e ha scoperto che dei 113,73 miliardi di euro di uscite, il 50% è andato all’ammortamento del debito, di prestiti e altre obbligazioni, il 5% agli interessi sul debito, 1% per coprire altre spese, per il 6% si trattava di quote di azioni private, e il 5% investimenti e progetti. La spesa pubblica effettiva per far funzionare lo stato è il 33%: “Se si continua a ridurre ancora la spesa, lo stato greco scompare”.
La crescita del debito secondo il rapporto non è dovuta all’eccessiva spesa pubblica, ma piuttosto "al pagamento di interessi ai creditori estremamente alti e da ingiustificate spese militari, perdite di entrate in tasse dovuti a illecite fughe di capitali, forme di ricapitalizzazione di banche private e squilibri creati da difetti nella costituzione della stessa Unione Monetaria".
In sintesi secondo la Commissione per l'Audit la Grecia può non pagare il suo debito perchè l'hanno contratto le banche e i politici e non i cittadini e perchè per ripagare questo debito si stanno violando i diritti umani dei greci. L'audit arriverà alle conclusioni definitive alla fine di quest'anno, se il governo Tsipras continuerà il suo mandato e non sarà sostituito da qualche nuovo burattino della Troika. Il riconoscimento ufficiale dell'immoralità del debito greco da parte di una commissione parlamentare creerebbe un precedente storico pericoloso per la tenuta stessa dell'euro e della gabbia del debito.
Un audit, sul modello di quello greco, va istituito al più presto anche per il debito pubblico italiano che ha sfondato la soglia dei 2.200 miliardi di euro. Per ripagarlo stanno distruggendo lo Stato sociale, i diritti dei lavoratori, la scuola e svendendo tutti gli asset strategici italiani. Dopo la Grecia, i prossimi siamo noi. Prepariamoci. Non possiamo morire di debito. Non possiamo morire per l'euro. Potere al popolo, non alle banche!
-------
Ciao
Paolo11
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